Esplorando il Fascino di CasaAccadia e Rione Fossi: Un Connubio di Eleganza e Storia
Ho avuto il privilegio di vivere un’esperienza indimenticabile che ha coniugato l’eleganza di CasaAccadia con il mistero storico di Rione Fossi ad Acacdia. CasaAccadia, un gioiello di lusso, si trova in un’incantevole angolo della Puglia, mentre Rione Fossi, un borgo abbandonato tra i Monti Dauni, offre un viaggio avvincente nel cuore della storia.
CasaAccadia: Un alloggio di Lusso e…
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Su questa base il Campana ha lavorato a scoprire il suo canto
Su questa base il Campana ha lavorato a scoprire il suo canto
DE ROBERTIS Giuseppe [nel testo g.d.r.], Un po’ di poesia. Dino Campana: «Canti Orfici», in «La Voce», a. VII, n° 2, 30 dicembre 1914, pp. 138-139. Ripubblicato: E. FALQUI, Scritti vociani [vd. 543.]; P.L. LADRÓN de GUEVARA MELLADO, Campana dal vivo [vd. 1530.]; M. ANTONELLINI, La stagione di Dino Campana poeta (1914-1916) [vd. 1671.].[L’articolo non concede nulla, nella sua stringatezza, agli…
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Aprimmo la finestra al cielo notturno. Gli uomini come spettri vaganti: vagavano come gli spettri: e la città (le vie le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come per una melodia invisibile scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue tutte trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull’infinito, che tutto ci appare ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza? La luna sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina.
Dino Campana, Canti Orfici
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Un estratto di Viaggio a Montevideo
un film di Giovanni Cioni, 2017
ispirato ai Canti orfici di Dino Campana
Frammenti di partenze e di ritorni, frammenti o variazioni nel senso musicale. Degli strati di tempi e di valli. Un viaggio. L’eco di un viaggio. Di una ricerca del mondo
http://www.giovannicioni.org/films/canti-orfici
https://www.facebook.com/viaggioamontevideo/
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Premio Canti Orfici
Vincono Marcondiro e il duo Chiari ad ex aequo il contest per il miglior brano Ecogreen se lo aggiudica Altrove
“Canti Orfici in Musica”, dedicato al poeta e scrittore Dino Campana, vede un Ex-Aequo tra il cantautore romano e il combo di Marradi, mentre il "miglior brano Ecogreen" è quello della cantautrice, attrice, danzatrice genovese.
Dopo il successo della prima edizione il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi, in collaborazione con il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza e con il Comune di Marradi, ha indetto la seconda edizione del concorso nazionale dal titolo “Canti Orfici in Musica”, dedicato al poeta e scrittore Dino Campana, ideato da Giordano Sangiorgi, rivolto ad artisti, band ed ensemble di tutta Italia, la risposta e’ stata anche quest’anno pur nel breve tempo a disposizione di grande rilievo e qualità.
Il concorso aperto ad artisti, band ed ensemble provenienti da tutta Italia e a brani dedicati a Dino Campana e ispirati ai Canti Orfici in Musica originali, senza limiti di tempo nella realizzazione, purché non abbiamo mai partecipato al contest.
Una giuria composta da Giordano Sangiorgi, patron del MEI, Mirna Gentilini, presidente del Centro Studi Campaniani, e Roberta Barberini, presidente della Casa della Musica di Faenza, ha valutato gli elaborati e selezionato i vincitori del concorso. Ex – aequo vincono il cantautore romano Marcondiro, con il brano "La Fiera" che e’ stato riarrangiato per l’occasione e presentato al contest ispirato alle poesie di Dino Campana “Il Canto delle Tenebra” e “La sera di Fiera”, grazie anche ad alcune frasi tratte da queste poesie che hanno ispirato l’artista; e il Duo Chiari di Marradi formato da Leonardo e Maria Sole Chiari, in collaborazione con Walter Scarpi, con lo straordinario brano “Batte Botte”. Il Duo Chiari da sempre appassionato di Dino Campana ha messo in musica diverse poesie del grande poeta creando anche uno spettacolo sui Canti Orfici insieme alla voce travolgente di Walter Scarpi. Menzioni speciali vanno al ligure Luca Benedetto con il brano “Recondite Armonie” – Hommage to Dino Campana”, scritto e composto in chiave prog-rock e il cui testo è ispirato alla poetica di Dino Campana impiegando anche in parte i versi di “Genova”, alla cantautrice del ravennate Gloria Galassi con la poetica “In un campo di grano” e agli Analogic di Milano con il brano ispirato a Dino Campana intitolato “Mystic Orhic Music – Abbaiando alla vita” che farà parte del prossimo album della band.
I vincitori ex aequo Marcondiro e il Duo Chiari e i menzionati speciali Analogic, Gloria Galassi e Luca Benedetto avranno l’opportunità di esibirsi nella serata finale che si terrà il 19 agosto a Marradi in provincia di Firenze, in piazza Le Scalelle, a partire dalle ore 21 a ingresso libero per il pubblico.
La giuria, che conferma la qualita’ della proposta con una potenzialita’ per il prossimo anno per un progetto piu’ ampio e a maggiore respiro che coinvolga anche gli altri territori di Dino Campana come Firenze e Faenza, alla presenza del Sindaco di Marradi Tommaso Triberti, insieme agli organizzatori, premieranno i vincitori con un premio di 1000 euro che sarà equamente diviso a meta’ e con una medaglia a testa raffigurante Dino Campana. I brani vincitori saranno pubblicati e distribuiti attraverso i canali social del MEI. Ai tre menzionati speciali sara’ consegnato un diploma attestante il riconoscimento ottenuto.
Il MEI ha anche lanciato un contest per brani sui temi ambientali e sul cambiamento climatico in collaborazione la rivista mensile on line L’Ecofuturo.
Ottima e di grande qualità e spessore la partecipazione degli artisti. In tutti i testi musicali si sono riscontrati estrema sensibilità al tema dell’ambiente.
Il premio per il Miglior brano Ecogreen lo vince "La Terra all’Umano” di Altrove, che rappresenta uno dei dialoghi più schietti e sinceri e profondi tra madre terra e l’uomo, inteso come genere umano. Un sentito appello di madre terra a noi uomini per un cambiamento radicale del nostro stile di vita, un’analisi tenera, ma allo stesso tempo spietata del nostro essere figli di una madre terra e nel porre rispetto nei suoi confronti partendo dagli esempi virtuosi della natura e del mondo animale. Altrove si esibira’ quindi al MEI 2023.
Una menzione al testo “Il mio giardino” di Tizio Bononcini che bene rappresenta l’indifferenza umana al tema ambientale. Ognuno pensa al proprio giardino senza accorgersi di cosa avviene intorno a sè.
Altra menzione alla canzone “Killing Machine” di Indra è un testo molto interessante da diversi punti di vista. Una canzone ben interpretata con una musicalità e un testo che possono sicuramente fare breccia nel mondo dell’attivismo giovanile.
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Canti Orfici
Ieri @vivenda, a commento del post su Orfeo ed Euridice, si è ricordata dell'opera di Christoph Willibald Gluck, a lei molto cara, Orfeo ed Euridice (1762), che ha rivoluzionato l'opera musicale, introducendo tutta una seria di innovazioni che saranno fondamentali nel corso della storia della musica. Del mito, composero e musicarono anche Jacopo Peri, addirittura nel Sedicesimo Secolo, Claudio Monteverdi nel Diciasettesimo, poi Haydn, Liszt e più recentemente Stravinsky, in un balletto in 3 atti.
Quel commento mi ha spinto a pensare della musica più vicina ai miei gusti, quella rock, e a chi si è ispirato al Mito del cantore e della splendida ninfa.
Il primo riferimento che mi viene in mente è un brano dei The Herd che fu il primo gruppo di Peter Frampton, che nel 1967 pubblicano il singolo From The Underworld, che arriva in classifica nella top ten inglese.
C'è un sanguinoso Nick Cave che in Abattoir Blues/The Lyre of Orpheus, doppio album del 2004, canta dello strumento caro al leggendario musico, la lira nell'omonima The Lyre Of Orpheus.
Hozier nel suo ultimo disco, Wasteland, Baby! del 2019, canta in Talk così:
I'd be the voice that urged Orpheus
When her body was found (hey ya)
I'd be the choiceless hope in grief
That drove him underground (hey ya)
I'd be the dreadful need in the devotee
That made him turn around (hey ya)
And I'd be the immediate forgiveness
In Eurydice
Imagine being loved by me!
Gli Arcade Fire dedicarono un intero disco al mito, Reflektor del 2013, tanto che in copertina c'è un capolavoro dello scultore Auguste Rodin, che si intitola Orfeo ed Euridice. In particolare, ci sono due brani, Awful Sound (Oh Eurydice) e It's Never Over (Oh Orpheus) meravigliosi, specialmente il secondo che ha un groove indimenticabile, che addirittura ha un video musicale con le immagini di Black Orpheus, film di Marcel Camus tratto da Orfeu da Conceição, pièce teatrale di Vinícius de Moraes, vincitore della Palma d'Oro 1959 me dell'Oscar 1960 come miglior film in lingua non inglese in rappresentanza della Francia benché girato in portoghese.
Salman Rushdie fece una delle sue prime apparizioni pubbliche dopo la fatwa per i Versetti Satanici nel 1993 sul palco dello Zoo Tv Tour degli U2, a Wembley. Divennero molto amici lo scrittore e la band, tanto che Rushdie mandò a Bono qualche anno dopo una bozza del suo romanzo, che riprende il mito di Orfeo ed Euridice. Quel romanzo, La Terra Sotto I Suoi Piedi, narra la storia d'amore tra due stelle internazionali della musica leggera, Ormus e Vina, che vivono una storia d'amore simile a quella di Orfeo ed Euridice. Ad un certo punto, dopo la morte di Vina, Ormus scrive una canzone, il cui testo Rushdie lascia nel libro. A Bono venne l'idea di musicarla, e a oggi The Ground Beneath Her Feet è l'unico brano ufficiale della discografia della band con un testo non autografo.
All my life, I worshipped her
Her golden voice, her beauty's beat
How she made us feel
How she made me real
And the ground beneath her feet
And the ground beneath her feet
And now I can't be sure of anything
Black is white, and cold is heat
For what I worshipped stole my love away
It was the ground beneath her feet
It was the ground beneath her feet
Go lightly down your darkened way
Go lightly underground
I'll be down there in another day
I won't rest until you're found
Let me love you, let me rescue you
Let me bring you where two roads meet
Oh, come back above
Where there is only love
Only love
Sentitevi liberi di aggiungere tutte le altre canzoni che parlano di questo Mito, così intenso, suggestivo e potente.
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Dino Campana, ultimi versi da L'invetriata, ne "Canti orfici", 1914
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tiktok: YOU GOTTA TRY THIS CREAM TO WHITEN YOUR SKIN!!!
me: /searches thru our orficial health minister webpage
-> cream got hidroquinone which could cause cancer
man i wish all this shit influencers died of fast and horrible cancer
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I just realized for the longest time we were but mutuals in law but now it's orficial
LMAO love the misspelling xD
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Fabbricare, fabbricare, fabbricare
Preferisco il rumore del mare
Che dice fabbricare fare disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
Ecco quello che so fare
(Dino Campana, Opere, Canti Orfici e altri versi e scritti sparsi, ed.TEA)
p s Dino Campana è stata una di quelle anime così poco integrate nel vivere comune, ma così importanti per tutti noi, una vera pietra angolare, (come quella del salmo 118 della Bibbia: “Una pietra scartarono i costruttori, era quella di capo d’angolo”) che, inizialmente scartata, si rivela poi una pietra portante. Dino Campana fu infatti schernito e allontanato dagli abitanti di Marradi, il suo paese natale, perché considerato “il pazzo del villaggio”; fu emarginato arrogantemente dagli intellettuali dell’epoca (i Futuristi persero addirittura con incurante negligenza il suo manoscritto Il più lungo giorno che Campana aveva loro affidato per averne un giudizio. Il manoscritto fu poi casualmente ritrovato sessant’anni dopo la morte del poeta); Campana fu inoltre abbandonato anche dal suo grande amore, Sibilla Aleramo.
Dino Campana è considerato uno dei poeti più vitali del Novecento.
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Quel fanciullo o quella immagine proiettata dalla mia nostalgia? Così immobile laggiù: come il mio cadavere.
Dino Campana, Canti Orfici
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Le pagine di tuttatoscanalibri più lette nel mese di dicembre 2023
Stefano Mancuso “Fitopolis, la città vivente”
“La lumachina Gigia”
“La canzone di Isabella”
Italo Calvino “Le città invisibili”
Italo Calvino “I nostri antenati”: Il visconte dimezzato
Sara Bontempi “Il bacio sulla fronte”
Fruttero e Lucentini “Enigma in luogo di mare”
Alberto Riva “Ultima estate a Roccamare”
Dino Campana “Canti Orfici”
Alessia Gazzola e la nuova trilogia con Costanza…
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Oh! ricordo!: ero giovine, la mano non mai quieta poggiata a sostenere il viso indeciso, gentile di ansia e di stanchezza. [...] Tutto era mistero per la mia fede, la mia vita era tutta «un’ansia del segreto delle stelle, tutta un chinarsi sull’abisso». Ero bello di tormento, inquieto pallido assetato errante dietro le larve del mistero.
Dino Campana, Canti Orfici
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Watch VIAGGIO A MONTEVIDEO #0
Un estratto di Viaggio a Montevideo un film di Giovanni Cioni, 2017 ispirato ai Canti orfici di Dino Campana Frammenti di partenze e di ritorni, frammenti o variazioni nel senso musicale. Degli strati di tempi e di valli. Un viaggio. L’eco di un viaggio. Di una ricerca del mondo http://www.giovannicioni.org/films/canti-orfici https://www.facebook.com/viaggioamontevideo/
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ITS FUCKING ORFICIAL IM DJELSJFKS
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"Immobile presso a me io la sentivo divenire lontana e straniera mentre il suo fascino si approfondiva sotto la frangia notturna dei suoi capelli. Si mosse. Ed io sentii con una punta d’amarezza tosto consolata che mai più le sarei stato vicino. La seguii dunque come si segue un sogno che si ama vano: così eravamo divenuti a un tratto lontani e stranieri dopo lo strepito della festa, davanti al panorama scheletrico del mondo."
Dino Campana - Canti Orfici
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