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#suggestività
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...delicata e profonda, una bellissima fiaba senza tempo e senza età...un classico moderno in cui la poesia e il suono della parola si fondono perfettamente con il senso. Buzzati qui rapisce il lettore per trasportarlo in un mondo magico, deliziandolo con una fiaba magistralmente raccontata e illustrata dai suoi disegni che fanno a gara, per suggestività, con la sua immaginazione e il suo linguaggio... Come spesso accade nelle favole, c’è tutto un mondo al contrario, dove gli animali sono protagonisti rispetto agli uomini e i loro reciproci ruoli si invertono. Sono infatti gli animali che governano...ma gli uomini, come sempre, fanno danni e corromperanno anche quei semplici e buoni animali... Ambientato in una Sicilia remota, fuori dal tempo “La famosa invasione degli Orsi in Sicilia” è un racconto sull’impossibilità della convivenza tra gli uomini e gli animali...ed e'...a mio parere, tra i migliori romanzi per ragazzi del Novecento italiano...#ravenna #booklovers #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #consiglidilettura #librerieaperte #narrativa #dinobuzzati (presso Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CnvzNO2o2lK/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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b0ringasfuck · 1 year
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nanorecensioni: Crimes of the future
Quello che perde Cronenberg in fotografia e SFX da "The naked lunch" lo recupera in suggestività.
Già che c'erano lo potevano fare un po' più morboso e con più figa e forse lo avrei potuto consigliare, perchè si, un po' suggestivo lo è, ma alla fine si tiene in piedi sulla morbosità.
P.S. sorpreso di trovare più morbosa la Stewart della Seydoux. Il che la dice lunga sul tipo di sorprese che riserva il film e quale possa essere il suo maggior selling point.
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schizografia · 4 years
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Lorenzo Calogero:
(1) …Bene ha fatto col ricordarmi che i motori coordinatori del mio canto dovrò cercarli nella ragione che lega cosa a cosa e non accostando le cose per quel che di estremamente istintivo esse contengono.
(2) …Come io intenda la manifestazione espressiva in rapporto alla verità essa può essere semplice numero (matematiche), formule di indagine scientifica propriamente detta (scienze fisiche) o come nel caso del presente libretto semplicemente immagini.
(3) Anche il pensiero deve venire inteso e traspare come un modo della tecnica… Le sole cose che per me più valgono di uno scrittore sono gli estremi attraverso cui si muove il suo pensiero… I suoi estremi sono quelli che potrebbero chiamarsi più infinito meno infinito, gli stessi elementi che prende il calcolo differenziato per determinare le sue leggi e le sue scoperte teoriche…
… La pagina, l’immagine, la parola, il suono, la pausa le quasi possono studiarsi come elementi della tecnica, una volta che si sia penetrati dentro gli estremi entro cui si muovono, è ben altra cosa. Il calcolo infinitesimale… si muove tra un più o meno infinito che differiscono di volta in volta per una particella puramente quantitativa. Gli estremi di una parola sono condizionati da estremi di un sentimento a volta a volta diversissimo e che sono quelle entro cui avviene il discorso.
…Nessun realismo o neorealismo o altro del genere è possibile, in termini veramente poetici, senza l’immaginarietà originaria della parola. Se al realismo negli ordini più pratici della vita … non si può negare valore, tuttavia esso è la più specifica conseguenza della parola, la quale, rispetto a tutto il rimanente tessuto della vita, rimane sempre come un numero immaginario.
…Viene spontaneo pensare che poesia tende ad essere sempre più pensiero puro.
…Ove notava che quando tendo a realizzare un’immagine, ne distolgo quasi apposta il lettore con altro verso in altra direzione, ammesso com’Ella dice nell’ “Avvertimento”, che l’operazione che tento praticamente ha l’indeterminatezza di certe analisi portate sulle qualità sfuggenti, potrei giustificarmi che importa meno la direzione dei contenuti obbiettivi delle immagini, quanto che l’indeterminatezza si muova sempre con minor attriti. Se l’indeterminatezza avvenisse attraverso passaggi talmente graduali, da essere quasi del tutto impercettibili, molto maggior numero… di direzioni diverse potrebbero entrare in qualsiasi composizione poetica.
(4) …quella che sarebbe potuto essere la migliore delle mie poesie, e che in nessun caso avrei potuto trascrivere, mi è venuta in sogno in un’epoca in cui avevo 24 o 25 anni…
Ritmo e pensiero sebbene avessero un’autonomia assoluta, perché si trattava di effettiva poesia…seguivano una misura fisica: la diversa lunghezza dei versi; si compenetravano in un’unica onda che si svolgeva per trapassi così insensibili che ne era impossibile il ricordo da svegli.
(5) …La maggiore specializzazione del linguaggio, più forte in poesia che in filosofia, specializzazione che contiene sottintesi e tacitamente tutti i nessi logici attraverso cui si realizza un discorso…
…Aver messo in chiaro e in evidenza l’elemento che proviene dalla suggestività e che si attua con modi che mettono la suggestione in primo piano, con mezzo di coscienza e conoscenza.
…(Bisognerebbe risalire ad una lingua del tutto originaria o quanto più possibile originaria per potere avere un nesso evidente fra segno e contesto del discorso)…
(5)bis …Una poesia che procedesse da parole, insignificanti fra loro nel discorso del tutto suggestivo e procedente per suggestioni extralogiche. Che ciò, poi, potrebbe essere origine di una nuova logica (non conosco nulla della logica simbolica ma credo che non potrebbe trattare di questa) agente tutta per suggestioni, credo che non sarebbe un’ipotesi del tutto azzardata…
…Convinto, come sono, che gli oggetti della poesia non appartengono mai al già pensato.
(6) Io escludo che dentro i termini del linguaggio o di ciò che si realizza come linguaggio possano esserci cose sicuramente ed effettivamente opposte.
…Sinisgalli?… le sue idee, in cui la poesia paragonava ad un numero puramente immaginario, cui si legava (mi sembra) un numero reale.
Per la poesia non valgono certamente le parole del Vangelo: chi non è con me è contro di me. Si può pertanto immaginare anche una poesia completamente neutrale, o quasi, di fronte agli scopi che la vita si prefigge.
…Una nuova scienza, una scienza ultra matematica, una matematica della matematica che sarebbe null’altro che la poesia.
…Sono pochi i versi in cui la vita viene ad essere costretta dentro un nesso di parole che non permette facilmente variazioni.
n.d.r. (tematica dei contenuti filosofici)
(7) …Non credere in alcuna filosofia sia pure la più ragionata (e per me la più coerente)
…Si ricorderà che in altra mia Le dicevo che tutte le scienze fisiche e persino le scienze matematiche sono null’altro che costruzioni poetiche.
(8) …Non posso dare alcun valore sicuro e significativo ad alcuna filosofia della pratica o che, voglia tendere alla prassi, perché comunque la parola si muova il suo unico possibile campo di azione e di sviluppo è uno che se non rappresenta una vera teoria a questa certamente tende. Non so proprio immaginare altro uso ed impiego della parola.
(9) …Penso che la conoscenza che si avvicina alla pura contemplatività sia per se stessa una conoscenza di maggior valore e di grado più raffinato e più perfetto…, e pure è la conoscenza che solo raramente, e sempre in maniera più difficile riesce ad esprimersi palesemente, e ciò, forse perché essa è legata per la sua stessa natura ad una deficienza dei mezzi espressivi e di condizioni che ne permettano l’estrinsecazione compresa perfino la memoria.
…Versi che mi sembra rendano sia l’elemento straordinariamente individuale che quello appartenente ad una collettività anonima ed antichissima…
(9)bis …Per chiarire i nessi che legano l’essere al fenomeno di esso che chiamiamo coscienza dire, per prendere i due casi più caratteristici, che maggiore è la distanza che lega il fenomeno amoroso alla coscienza che non quella che lega la medesima alla pura speculatività.
(10) …Un mondo poetico fondamentale dell’uomo, il cui requisito fondamentale non sarebbe altro che il rispetto del sentimento umano, a partire, almeno, già da quanto c’insegna il mondo giuridico e le necessarie e fondamentali possibilità etiche.
…Vocazione letteraria…quanto agiva ed agisce quasi incosciamente, il che, ridurrebbe l’attività del letterato a quel che più vale di lui ad una zona più o meno mistica.
…Vocazione poetica potrei definire ciò che mi spinge a dare forma pura e concretezza (questa ultima potrebbe anche definirsi contenuto)… coincide più o meno direttamente con ciò che sentiamo di potere definire oggetto poetico vero e proprio… sarebbe null’altro, principalmente, che un oggetto puramente etico ed impregnato dai requisiti dell’eticità, la quale non sarebbe altro che reciprocità pura…
Non credo… che sarebbe un’ipotesi assurda pensare che, dentro rapporti sempre più tesi l’eticità che si mette in evidenza, attraverso la conoscenza di zone sempre più vaste di zone cosmiche, diminuirebbe…
…L’elemento etico è per se stesso indecifrabile e avvolto in zona e forma mistica…, e variamente rappresentabile ed esprimibile attraverso… la suggestività, la quale, se massimamente presente ed evidente in poesia, è costante, sebbene molte volte del tutto latente, in ogni forma di speculatività.
…Uno degli oggetti della mia vera vocazione poetica: l’ammissione costante sebbene… tacitamente sottintesa di un’idea etica e poi di un oggetto etico e poi di una zona mistica in relazione costante sebbene preliminare, con tutti gli abbozzi di idee eticamente possibili e quindi, in un certo senso, oltreché con le loro possibilità contrarie con un circuito di possibilità mistiche, perché, almeno, non appartenenti alle possibilità puramente logiche dell’uomo se non nel senso di ciò che nettamente le precede … su quello che riguarda il prodotto di quello che promana dall’irradiazione mistica.
Le dirò… che non ammetto che esista un pensiero che non si attui attraverso la tecnica che pertanto possa considerarsi non tecnico, compreso, s’intende, quello che entra nel tessuto della poesia, e che la poesia nient’altro è che una speciale tecnica dell’attività pensante, perché l’oggetto etico e l’irradiazione mistica rimangono in questo nascoste nel profondo della coscienza, ma vivi ed effettivamente operanti…
Il misticismo di cui parlo… e null’altro che un misticismo relativo che senza essere la pura e semplice contemplatività la sfiora semplicemente…
La poesia… è quasi del tutto immediatezza e quasi del tutto assenza di lavoro.
E la fase preparatoria a questa immediatezza come sarebbe? Forse lavoro più di quanto ne richieda la scienza per attuarsi… Comunque il poeta precedentemente al poetico che darebbe una qualsiasi ragione a quel quasi notato precedentemente quando non azzarda e gioca col caso sarebbe un quasi puro religioso. E ciò che costituisce il substrato di ogni religione, cioè Dio, sarebbe quanto di più lontano esista per l’uomo ed a cui come è pericoloso pensare di avvicinarsi per le pessime suggestioni che da questo tentativo possono provenire, così diventerebbe il più faticoso dei lavori.
(11) … So anche che costa meno la verità che la menzogna o la quasi menzogna.
… Se per filosofia intendiamo, qualcosa che sia pure un’immagine (e che cosa potrebbe essere che non sia un’immagine?)…
Ti dirò, del resto, che ciò che più mi sgomenta dei Vangeli è ciò che può chiamarsi la fatalità del male, fatalità, questa, che metterebbe sempre in più serio imbarazzo la possibilità di conoscere se stesso.
E’ certo, secondo me, che il poeta non conclude quasi mai nulla e che solo qualche volta conclude qualcosa, e sempre ben poco… Tuttavia dirò una cosa, che credo della massima importanza per la poesia in genere, e cioè, che il problema della poesia non risiede tanto e solamente in quello che possiamo chiamare poesia scritta, quanto, e massimamente, nei problemi più urgenti per una sempre più equa giustizia sociale. Che cosa ha da fare, si potrebbe domandare, la poesia con la giustizia e con il senso della giustizia?
Non intendo proprio riferirmi a quella che si può chiamare “poesia populista” che molto raramente, forse, riesce ad essere vera ed effettiva poesia o a suggerire qualcosa che sia come la sostanza ed il midollo della giustizia e del senso della giustizia.
Il mistero della giustizia, potremmo dire, secondo il principio evangelico.
Fra letteratura, filosofia e politica, la politica mi sembrerebbe la cosa più interessante e più degna di rilievo, non fosse altro perché si occupa del maggior bene collettivo (intendo dire in senso economico), accessibile e comprensibile alla maggior parte degli uomini… Se dovessi fare una confessione circa le mie tendenze politiche dovrei, intanto, dire che mi sento dall’estrema destra orientato verso l’estrema sinistra…
Che voglio concludere con ciò che sono giusto? Credo, a tal riguardo che uno possa sentirsi tale a patto di non pensarci. Che voglio fare come si dice nei salmi: Chi si salverà, o Signore, dalla tua giustizia? …Comunque è molto difficile salvarsi dalla giustizia di chiunque. Subito dopo mi dice che ridurre la vita a verità è il compito più inquietante, già direi che la vita non si può ridurre mai completamente a verità.
…Quali che siano le comodità materiali di cui si possa godere, per quel che riguarda la felicità sarebbe di somma importanza la libertà e la buona educazione. Ma chi dà o è disposto a dare simili cose? Naturalmente chi le ha. Ma oggi, come oggi, chi le ha? O io, e con me anche gli altri, dobbiamo dare credito di impartitrice di libertà e di buona educazione a chi sistematicamente non si è dimostrato all’altezza di questo compito, o chi per sistema crede di poter agire in questo senso?
La letteratura, per quanto riesco a immaginare, è condizionata dal fatto che dà come contenuto obbiettivo ciò che anche è vissuto come massimo senso etico interno…
Escluso i religiosi, su cui credo di non potermi pronunziare in alcun modo, i veri maestri e ammaestratori dei popoli sono e sono stati principalmente i poeti.
La scienza misteriosa, a questo riguardo per quanto possa essere effettivamente utile, potrebbe valere molto di meno.
Le mie poesie poi, può darsi che siano prive della più elementare importanza come della più comune ed elementare analisi logica e grammaticale, comunque questa analisi logica e grammaticale possono essere intese in un senso del tutto personale.
n.d.r. (tematiche biografiche dell’autore)
(12) …Sebbene nella mia poesia niente sia di confessato.
(13) …La mia vita? Questa mi appare quanto mai sempre più complicata e che via va complicandosi sempre più. Mi pare, talvolta, che essa si realizzi per via di simboli del tutto enigmatici che, per me, prima non esistevano o mi sfuggivano completamente…
… Sebbene non mi sia dedicato tutta la vita a scrivere versi e per molti, quasi moltissimi anni direi, mi sono occupato a fare il medico, son vissuto, dentro la mia professione, quasi interamente, come se scrivessi versi. Ove mi si proponesse di essere felice collettivamente, credimi, non avrei nulla a che fare con tale felicità e sono sicuro che rifiuterei. Se dovessi essere mai felice, vorrei ciò avvenisse in modo del tutto individuale a patto che la collettività fosse quasi del tutto nominalistica, non si dovesse sentire il peso della collettività come tale che come tale s’imponesse.
D’altronde so che… gli altri uomini o, semplicemente essere umani, poiché possono essere compresi anche le donne, partecipano, poco o molto che sia di certi segreti (non sono semplicemente modi di vita) che a me rimangono del tutto sconosciuti… Che anche il rapporto amoroso, fra uomo e donna, oggi come oggi… non so considerarlo altrimenti che come un rapporto puramente angelico… Del resto un certo angelismo credo che debba esistere e sia esistito sempre in qualsiasi rapporto o relazione effettivamente, amorosa.
In me è esistito, sempre un difetto della facoltà analitica che avrebbe dovuto mettermi sull’avviso di tante cose nella vita. Ma quella era impegnata in moltissime altre cose che, non dirò mi sembravano importanti, ma erano effettivamente importanti, per condurre una vita, sia pure, ai margini ed ai margini effettivamente, estremi o no, era.
Intanto io so che sono e sono stato da sempre uno schizofobico, un psicastenico, ed un pauroso per eccellenza.
…Quanto nella vita ho perduto. Ma c’e stato qualcheduno mai che nella vita ha guadagnato? Si potrebbe dire forse che nella vita ha guadagnato solo chi ha avuto. Ma questo ha avuto, non ha guadagnato. Si potrebbe ritornare a ripetere che può apparire di aver guadagnato solo perché ha avuto. Credimi che se un vero e perfetto disgraziato mi appaio io spesso, altri disgraziati mi appaiono tanti altri, i quali o non se ne accorgono o non lo dicono.
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gloriabourne · 2 years
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Sisi, ma non musicalmente parlando, a livello di immagini, di suggestività, di sensazioni intendo che somiglia a 9 Primavere... Musicalmente confermo che praticamente è uguale a Le Luci Di Roma, ti giuro ieri ho messo la base di quest'ultima e ci cantavo Milano Non Esiste e viceversa, sono identiche, tranne ovviamente per qualche parte più lunga o più breve di una rispetto all'altra, ma veramente l'ha scritta su Le Luci Di Roma questa canzone. Infatti il sound mi era familiare e mi piace tanto
- Ovviamente oltre alla musica uguale, anche le sensazioni sono le stesse di Le Luci Di Roma, ma qualcosa mi fa pensare anche a 9 Primavere. Di certo come ha detto lui stesso, nostalgia e solitudine fanno parte della canzone oltre alla voglia di dare importanza alle piccole cose che magari spesso accantoniamo
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Ma sai, in questi giorni mi è capitato di riascoltarla qualche volte e in realtà, come ho detto anche nella risposta precedente, questa malinconia e solitudine non le vedo poi così tanto.
Non metto in dubbio ci siano, se Ermal lo ha detto, ma non è ciò che mi comunica la canzone.
Anzi, mi sembra più un riscoprire le piccole cose fino a ritrovarsi completamente, e non ci vedo nulla di nostalgico o malinconico, come invece ad esempio accade in 9 primavere che di fatto è la cronaca di una rottura.
Però come ho detto ci sta anche avere opinioni completamente diverse. Quando ascoltiamo una canzone, ognuno di noi la associa a qualcosa in particolare, a un'esperienza o a un fatto privato, quindi è normale che ognuno abbia sensazioni diverse.
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freedomtripitaly · 4 years
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Non c’è bisogno di andare fino in Provenza per ammirare i meravigliosi campi di lavanda in fiore. Il Monferrato, tra i mesi di giugno e luglio, si tinge di lilla. La provincia di Alessandria, in Piemonte, diviene dunque lo spunto per splendide gite d’estate tra colline, borghi, pievi e castelli. E campi di lavanda in fiore. A Castelletto, nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale che divide la Val Bormida dalla Valle dell’Erro, già vicinissimi al confine con la Liguria, i sette ettari di lavanda dell’azienda di Anna Calviello offrono un colpo d’occhio che incanta. Ma per chi della lavanda vuole conoscere davvero tutto, anche la sua trasformazione e le sue molteplici declinazioni, vale la pena fare un salto a Spigno, alla cooperativa Agronatura, dove si trasformano erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia. Casa Nossa a Viguzzolo @Ufficio stampa Campi di lavanda spettacolari anche nell’Azienda agricola Cascina Ospedale ad Alessandria. Qui si possono fare passeggiate in mezzo alla lavanda che pare essere un toccasana per il mal di testa. Nel cuore del Monferrato c’è poi una strada panoramica che, anche senza lavanda, sarebbe da sola oggetto di meta imperdibile, da percorrere a piedi o in bicicletta: rigorosamente chiusa al traffico – salvo i residenti -, è una strada interna che collega i due borghi di Cuccaro e Lu. Proprio per la sua suggestività, entrambi i borghi hanno apposto le “big bench”, le panchine iper-dimensionate che s’affacciano sui paesaggi più affascinanti del Piemonte e, quella di Cuccaro, proprio come tributo alla distesa profumata, è di un colore blu intenso come la lavanda. Una panchina per ammirare i campi di lavanda a Cuccaro @Ufficio stampa Qui, in direzione Quargnento, assolutamente imperdibile per la gioia degli occhi è il campo a perdita d’occhio dell’azienda lalavandadilu. A metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è anche il borgo di Giarole, noto per ospitare uno dei più bei castelli della provincia. Il borgo di Conzano visto da Cuccaro @B. Polito A poche centinaia di metri, l’azienda agricola Pavese Andrea ha inserito tra le sue coltivazioni, proprio al confine con il comune di Pomaro, campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle. Per una passeggiata piacevolissima nel blu profumato. E, infine, ci si sposta nella parte più orientale della provincia di Alessandria, sui dolci colli tortonesi, famosi per il vino timorasso e la coltivazione della frutta, le strade dei campionissimi, oltre che per avere borghi fuori dal tempo, come Garbagna (uno dei Borghi piu belli d’Italia) e Pontecurone, o Volpedo, dove ha sede lo studio del celebre pittore Pelizza. Per seguire la lavanda si deve andare a Viguzzolo. Campi di lavanda a Viguzzolo @Ufficio stampa In strada Castelletto, una piccola visione: su un declivio morbido e sinuoso si stagliano i campi della tenuta di Giancarlo Nossa, giardiniere appassionato, che qui dal 2007 coltiva fragole e lavanda. Perché, come dice lui, non c’è come svegliarsi al mattino e aprire le finestre sul blu. Ormai il suo campo è meta di pellegrinaggi di appassionati. Ma l’esperienza più incredibile per gli appassionati della lavanda è dormire una notte circondati dai campi blu. Lo si può fare a Caiti nell’Agriturismo Verdita, dove sono stati organizzati degli “starsbox”, romantiche capanne di legno. Oppure a Villa Cheti a Monterosso – Spigno Monferrato con le sue camere nella natura, tra le piante officinali, la lavanda e lo zafferano. Un piacerfe per i sensi. Dormire in uno “starsbox” circondati dai campi di lavanda @Simone Mondino https://ift.tt/2YY3rvO Il Monferrato come la Provenza: ecco gli splendidi campi di lavanda Non c’è bisogno di andare fino in Provenza per ammirare i meravigliosi campi di lavanda in fiore. Il Monferrato, tra i mesi di giugno e luglio, si tinge di lilla. La provincia di Alessandria, in Piemonte, diviene dunque lo spunto per splendide gite d’estate tra colline, borghi, pievi e castelli. E campi di lavanda in fiore. A Castelletto, nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale che divide la Val Bormida dalla Valle dell’Erro, già vicinissimi al confine con la Liguria, i sette ettari di lavanda dell’azienda di Anna Calviello offrono un colpo d’occhio che incanta. Ma per chi della lavanda vuole conoscere davvero tutto, anche la sua trasformazione e le sue molteplici declinazioni, vale la pena fare un salto a Spigno, alla cooperativa Agronatura, dove si trasformano erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia. Casa Nossa a Viguzzolo @Ufficio stampa Campi di lavanda spettacolari anche nell’Azienda agricola Cascina Ospedale ad Alessandria. Qui si possono fare passeggiate in mezzo alla lavanda che pare essere un toccasana per il mal di testa. Nel cuore del Monferrato c’è poi una strada panoramica che, anche senza lavanda, sarebbe da sola oggetto di meta imperdibile, da percorrere a piedi o in bicicletta: rigorosamente chiusa al traffico – salvo i residenti -, è una strada interna che collega i due borghi di Cuccaro e Lu. Proprio per la sua suggestività, entrambi i borghi hanno apposto le “big bench”, le panchine iper-dimensionate che s’affacciano sui paesaggi più affascinanti del Piemonte e, quella di Cuccaro, proprio come tributo alla distesa profumata, è di un colore blu intenso come la lavanda. Una panchina per ammirare i campi di lavanda a Cuccaro @Ufficio stampa Qui, in direzione Quargnento, assolutamente imperdibile per la gioia degli occhi è il campo a perdita d’occhio dell’azienda lalavandadilu. A metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è anche il borgo di Giarole, noto per ospitare uno dei più bei castelli della provincia. Il borgo di Conzano visto da Cuccaro @B. Polito A poche centinaia di metri, l’azienda agricola Pavese Andrea ha inserito tra le sue coltivazioni, proprio al confine con il comune di Pomaro, campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle. Per una passeggiata piacevolissima nel blu profumato. E, infine, ci si sposta nella parte più orientale della provincia di Alessandria, sui dolci colli tortonesi, famosi per il vino timorasso e la coltivazione della frutta, le strade dei campionissimi, oltre che per avere borghi fuori dal tempo, come Garbagna (uno dei Borghi piu belli d’Italia) e Pontecurone, o Volpedo, dove ha sede lo studio del celebre pittore Pelizza. Per seguire la lavanda si deve andare a Viguzzolo. Campi di lavanda a Viguzzolo @Ufficio stampa In strada Castelletto, una piccola visione: su un declivio morbido e sinuoso si stagliano i campi della tenuta di Giancarlo Nossa, giardiniere appassionato, che qui dal 2007 coltiva fragole e lavanda. Perché, come dice lui, non c’è come svegliarsi al mattino e aprire le finestre sul blu. Ormai il suo campo è meta di pellegrinaggi di appassionati. Ma l’esperienza più incredibile per gli appassionati della lavanda è dormire una notte circondati dai campi blu. Lo si può fare a Caiti nell’Agriturismo Verdita, dove sono stati organizzati degli “starsbox”, romantiche capanne di legno. Oppure a Villa Cheti a Monterosso – Spigno Monferrato con le sue camere nella natura, tra le piante officinali, la lavanda e lo zafferano. Un piacerfe per i sensi. Dormire in uno “starsbox” circondati dai campi di lavanda @Simone Mondino Il Monferrato, tra i mesi di giugno e luglio, si tinge di lilla e regala esperienze per i sensi che non hanno nulla da invidiare alla Provenza.
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ilragazzodellemele · 5 years
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Grotta Chauvet
Situata a Pont D’Arc, in Francia, questa grotta racchiude forse la più antica testimonianza di una tradizione figurativa europea. Il soggetto di questi schizzi realizzati in nero d’avorio e risalenti a 38’000-30’000 anni fa è infatti di ispirazione naturalistica, vuole rappresentare degli animali cacciati in antichità. La suggestività dell’opera risiede anche nel fatto che non si conosca la sua funzione originaria e, sebbene siano state fatte delle ipotesi (funzione propiziatoria è la più attestata), ancora ci è ignoto il motivo per cui è stata realizzata.
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untitled42566 · 4 years
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A Genga il Natale entra nel vivo con il mercatino tradizionale di domenica
Cresce l’attesa per il presepe vivente più grande del mondo in programma il 26 e 29 dicembre al Tempio del Valadier
GENGA – Una nuova ondata di visibilità internazionale investe le Marche e l’area di Frasassi. Dopo il riconoscimento di Lonelyplanet, le bellezze paesaggistiche regionali tornano protagoniste sulla stampa estera. Questa volta è il celebre giornale spagnolo El Paìs ad incensare le offerte turistiche e ambientali marchigiane, con tanto di paragrafo dedicato alle Grotte di Frasassi. Nel frattempo il Natale a Genga entra nel vivo, con il Mercatino Tradizionale che andrà in scena domenica 22 dicembre per tutta la giornata. Mentre cresce l’attesa per il Presepe Vivente più grande del mondo, il 26 e 29 dicembre al Tempio del Valadier.
I riflettori della stampa internazionale di nuovo puntati sulle Marche. Questa volta è il quotidiano spagnolo El Paìs, nella sua versione digitale, a spendere parole di entusiasmo per la destinazione Marche. Un lungo articolo in cui compare anche un paragrafo dedicato alle Grotte di Frasassi, quale patrimonio turistico-ambientale tra i più visitati nel mondo.
E in questo momento di grande attenzione mediatica, la località di Genga indossa la veste più suggestiva e affascinante: quella della magia del Natale. Tante le iniziative che si snodano sul territorio, create per attrarre un turismo ampio e rivolto alle famiglie che, dopo la consueta visita alle Grotte di Frasassi, trovano negli appuntamenti di Natale le migliori proposte per vivere a pieno il fascino del territorio.
Così domenica 22 dicembre, dalle 10 alle 20, andrà in scena il Mercatino Tradizionale allestito nell’area di San Vittore Terme.
«Un’occasione per immergersi completamente nelle bellezze di questo straordinario territorio – afferma il sindaco di Genga, Marco Filipponi – approfittando di uno dei periodi in cui l’area di Frasassi assume contorni di grande fascino e suggestività. Per questo abbiamo voluto realizzare una serie di iniziative, prima e durante le festività natalizie, che culminerà con il tradizionale Presepe Vivente al Santuario della Madonna di Frasassi, il 26 e 29 dicembre, dove si erge il Tempio del Valadier. Un’attrazione che, ogni anno, incanta migliaia di turisti provenienti da tutta Italia».
Artigianato artistico, hobbistica, oggettistica e manufatti. Il Mercatino Tradizionale di Natale a Genga è la novità di quest’anno. E a fare da corredo all’iniziativa, gli stand gastronomici, le musiche natalizie, animazione, caldarroste, vin brulè e dolciumi.
Così Genga accoglierà le famiglie e i bambini che, tra una visita alle Grotte di Frasassi e un giro al borgo dove risiede la mostra dei presepi artistici, non mancheranno di fare tappa anche al Mercatino di Natale.
Luci, profumi, colori. Tutto sarà allestito per essere in perfetta sintonia con il periodo e le sue usanze. E in un territorio dove la montagna è a due passi, non sembrerà difficile recuperare certe tradizioni per far sì che l’atmosfera sia la più coinvolgente possibile.
NATALE A GENGA
Gli eventi:
Mostra dei Presepi Artistici
Ex Locanda del Papa – Castello di Genga, dal 24 nov al 10 gen
a cura del Maestro Presepista Andrea Pistolesi
Apertura dalle 15 alle 18 (giorni feriali)
Dalle 11 alle 14 – dalle 15 alle 18 (tutti i sabati, i giorni festivi e dal 21/12/2019 al 06/01/2020)
Biglietti: intero 2 € (adulti) / ridotto 1 € (bambini 6-14 anni, anziani over 65) / gratuito per i visitatori muniti di biglietto delle Grotte di Frasassi, i bambini sotto i 6 anni di età e i residenti nel Comune di Genga
Per la prima volta arriva a Genga un’esposizione interamente dedicata ai presepi artistici. E a curarne l’allestimento nientemeno che il Maestro Presepista Andrea Pistolesi che, con meticolosa ricerca, ha raccolto alcune tra le opere più belle e ne ha composto una mostra che farà la sua prima apparizione a Genga.
Opere d’arte interamente lavorate a mano, la cui costruzione viene realizzata esclusivamente lavorando il polistirene, il legno, il cartongesso e altri materiali. Andrea Pistolesi è lui stesso un realizzatore di presepi, e compone i suoi lavori fin dal 1993. Nel 2013 è stato chiamato dall’Amministrazione comunale del suo paese di origine (Monte San Giusto) a realizzare una mostra permanente di presepi, con parte della sua stessa collezione, nel Polo Museale di Palazzo Bonafede. La mostra ha ottenuto un ampio consenso sia da parte dei cittadini stessi che degli abitanti di altre città delle Marche, tanto che, dall’inaugurazione ad oggi, la collezione di Pistolesi è stata visitata da circa 18 mila persone.
36^ EDIZIONE DEL PRESEPE VIVENTE DI GENGA
Santuario Madonna Infra Saxa / Tempio del Valadier – 26 e 29 dicembre, dalle 14,30 alle 18,30
Ingresso 7,50 eu – Gratuito fino a 10 anni
 Torna anche quest’anno l’attrazione più importante del territorio. Il Presepe Vivente di Genga giunge alla sua 36esima edizione. Un evento che, ogni anno, conduce a Frasassi oltre 10mila visitatori.
Il presepe vivente di Genga è per estensione il più grande al mondo. Copre, infatti, una superficie di circa 30.000 metri quadri all’interno della Gola di Frasassi. Il presepe nasce nel 1981 da un’idea di alcuni gengarini, e da allora gli “Amici del presepe” organizzano due rappresentazioni l’anno. Il grande lavoro di allestimento è svolto con passione ed intelligenza dagli abitanti di Genga che mettono a disposizione tempo, capacità e competenza per far rivivere l’evento che ha cambiato la storia del mondo. La manifestazione vede la partecipazione di circa 300 figuranti che sono impegnati a far rivivere le tradizioni che hanno sostenuto ed animato la vita quotidiana di questo territorio. Lungo il sentiero che porta alla Natività, pastori, pescatori, contadini intenti al loro lavoro scandiscono la salita verso la contemplazione dell’evento che si celebra.
Ma la grande particolarità, che impreziosisce ulteriormente la meravigliosa rappresentazione, è la cura e l’attenzione con cui sono realizzati tutti i costumi. Infatti non solo sono stati prodotti dopo un accurato studio sulle vesti che venivano utilizzate all’epoca, ma sono altresì ispirate alle tele di Gentile da Fabriano riguardanti la Natività e il tema religioso.
Una volta giunti alla grotta naturale del Santuario di Frasassi troviamo esperti artigiani: falegnami, fabbri, cestai, fornai, calzolai, scultori, vasai, ricamatrici e tessitrici. Tutti con gli antichi strumenti della loro arte. Il presepe vivente di Genga, che in oltre trent’anni è stato visitato da più di 380.000 persone, si connota di una valenza solidaristica poiché devolve gli incassi in iniziative di beneficenza.
LE AGEVOLAZIONI
Con il biglietto d’ingresso al Presepe Vivente verrà consegnato un coupon sconto di 3 euro sulla visita alle Grotte di Frasassi, valido per tutto il 2020.
Con il biglietto d’ingresso alle Grotte di Frasassi, oltre al consueto accesso gratuito ai musei Speleo-Paleontologico di San Vittore e “Arte, Storia, Territorio” di Genga, si potrà visitare gratuitamente la Mostra dei Presepi Artistici.
APERTURE MUSEI
Museo Speleo-Paleontologico di San Vittore
Tutti i giorni dalle 11 alle 14, dalle 15 alle 18
Ingresso 4euro / gratuito con biglietto ingresso Grotte di Frasassi
Museo di Genga “Arte, Storia, Territorio”
Tutti i giorni dalle 11 alle 14, dalle 15 alle18
Ingresso 4euro / gratuito con biglietto ingresso Grotte di Frasassi
Abbazia di San Vittore
Tutti i giorni dalle 9 alle 19
Ingresso gratuito
 Tempio del Valadier
Tutti i giorni dalle 9 alle 19
Ingresso gratuito
 Nei giorni 26 e 29 dicembre si seguirà l’orario di apertura 14,30 – 18,30 in occasione del Presepio Vivente, con relativi costi di biglietto d’ingresso (7,50euro – gratuito fino a 10 anni)
    A Genga il Natale entra nel vivo con il mercatino tradizionale di domenica A Genga il Natale entra nel vivo con il mercatino tradizionale di domenica
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vesuvianonews-blog · 5 years
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Palma Campania: Fuocarone tra credenza, passione e tradizione
Palma Campania: Fuocarone tra credenza, passione e tradizione #Fuocarone #IgiovanidelrioneParrocchia #PalmaCampania
Una tradizione che si tramanda ormai da generazioni è che, con autentica passione, ogni anno si rinnova in uno dei borghi simbolo di Palma Campania grazie all’impegno e la passione di chi in quel luogo ci è cresciuto e vuole conservarne la genuinità mista a tradizione e suggestività del luogo: I giovani del rione Parrocchia.
Un gruppo di amici che spontaneamente mantengono vive tradizioni dal…
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tmnotizie · 6 years
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SAN BENEDETTO – Dopo quasi tre mesi di sosta nel giardino “Nuttate de luna”, le grandi rondini rosse di Cracking Art riprendono il loro volo. Domattina infatti inizieranno le operazioni di rimozione delle installazioni in materiale plastico della rassegna d’arte che ha caratterizzato l’estate sambenedettese 2018, frutto dell’estro dei componenti del movimento artistico “Cracking Art” da cui la rassegna ha preso il nome coinvolgendo anche il centro storico della vicina Acquaviva Picena.
La “Cracking art” infatti si dedica alla produzione di grandi animali in plastica rigenerata, operazione che evoca la rottura tra il naturale e l’artificiale e il passaggio, per certi versi drammatico, dall’organico al sintetico. Nel caso della “Cracking art”  questo passaggio assume  una connotazione positiva nella scelta dei materiali riciclati e riciclabili a testimonianza dell’impegno sociale e ambientale del movimento artistico.
“Sicuramente è stata un’esposizione fuori dai canoni tradizionali – commenta l’assessore alla cultura Annalisa Ruggieri – e dunque è stata comprensibile qualche iniziale perplessità che ha rapidamente lasciato il posto ad un entusiasmo generale. I sambenedettesi e i turisti hanno ben presto familiarizzato con le otto grandi rondini rossi che, per tutta l’estate, sono diventate parte integrante di un paesaggio naturale arricchendone l’indubbia suggestività. Attraverso questa operazione culturale – conclude Ruggieri – siamo riusciti a dare piena attuazione ad uno dei principali obiettivi dichiarati della “Cracking art”, ovvero quello favorire, attraverso queste presenze anomale curiose, la riappropriazione da parte dei cittadini di spazi urbani. Il nostro parco sull’Albula è certamente attraente di suo, ma con questa iniziativa è stato intensamente vissuto ad ogni ora del giorno e della notte”.
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gogobus · 6 years
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Un fine settimana da urlo con i nuovi Bus del Mare Weekend!
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È un’estate ricca di novità quella che si prospetta con GoGoBus! Oltre ad inaugurare la stagione dei parchi acquatici, (leggi qui l’articolo), abbiamo messo a punto i pacchetti Bus del Mare Weekend per farti trascorrere un fine settimana di relax e divertimento presso le migliori strutture della riviera adriatica! E il tutto con la convenienza che ci contraddistingue.
IL TUO WEEKEND AL MARE ALL INCLUSIVE A LIGNANO SABBIADORO
A partire da giugno i nostri bus partiranno da Milano, Bergamo e Monza alla volta di Lignano Sabbiadoro e da settembre anche verso Milano Marittima. Perché abbiamo scelto queste località? Continua a leggere e lo scoprirai!
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A metà strada tra Venezia e Trieste, Lignano Sabbiadoro e un'oasi per giovani e famiglie. La cittadina offre numerose possibilità di svago: qui potrai vivere una meravigliosa vacanza sia che tu prediliga il totale relax, lo sport oppure le serate mondane!
La spiaggia
Amerai crogiolarti sulla finissima sabbia color dell’oro che dà il nome alla vivace località della Riviera Friulana. Lignano Sabbiadoro grazie alla sua posizione privilegiata è baciata dal sole per tutto l’arco della giornata e il lungo arenile è anche curatissimo: pensa che si guadagna ormai da molti anni il riconoscimento Bandiera Blu per la tutela dell'ambiente. Il mare tranquillo e i litorali che degradano lentamente lo rendono inoltre luogo ideale per i bambini che potranno giocare in sicurezza mentre i genitori si rilassano sul lettino.
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Le attività sportive
Se alla tintarella preferisci il movimento, sappi che non c’è sport che a Lignano non si possa praticare! Dal golf al tennis, dalla bicicletta al beach volley, dal nuoto al parafly, dal judo al basket a all’atletica. Da qualche anno, inoltre, il nuovo Beach Village, situato proprio in mezzo all’arenile, fa divertire gli avventori di tutte le età con un programma che spazia dallo sport all’intrattenimento, a partire dall’alba fino al tramonto.
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Lignano by night
C’è chi vive di giorno e c’è chi preferisce la notte. Se fai parte di questo secondo gruppo, Lignano ha tutto quello che fa per te: lounge bar, locali con musica live, discoteche con dj di fama internazionale e feste a tema in spiaggia sotto le stelle. Chi ama le serate più tranquille potrà invece godersi i ristoranti tipici, dove assaggiare le delizie friulane accompagnate dall’ottimo vino per poi passeggiare piacevolmente tra le scintillanti vetrine dell’appena rinnovato centro pedonale.
PRENOTA IL TUO WEEKEND A LIGNANO SABBIADORO!
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UN  WEEKEND DA VIP A MILANO MARITTIMA A PREZZO SPECIALE
Ampie spiagge, pinete secolari e serate da vip: a partire da settembre anche Milano Marittima sarà meta dei nostri bus. In attesa della partenza vediamo insieme cosa offre il cuore glamour della Riviera Romagnola.
La spiaggia
Con un litorale sabbioso di 4 km la spiaggia di Milano Marittima è tra le più vivaci e alla moda della Riviera. Qui è facile trovare lidi attrezzati e trendy dove fare “vip watching”, tra cui i celebri Paparazzi Beach 242 e il Papeete Beach che la sera si trasforma in discoteca a cielo aperto! Non mancano inoltre stabilimenti più tranquilli adatti alle famiglie, attrezzati con aree giochi, miniclub e animazione giornaliera oppure spiagge libere con accesso gratuito e presenza del servizio di salvataggio.
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Le escursioni
Se non sei propriamente “un tipo da spiaggia” e preferisci le escursioni in natura, Milano Marittima offre un territorio unico per per suggestività e bellezza, ricco di sentieri e in cui è facile incontrare tanti animali. La cittadina è infatti immersa nella secolare pineta di Cervia, area protetta e incontaminata di oltre 270 ettari. Nelle vicinanze si trova anche la Stazione Sud del Parco del Delta del Po dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO.
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Shopping e vita notturna
Milano Marittima è il cuore della vita mondana della Riviera Romagnola, frequentata da vip e costellata di discoteche modaiole e street bar. Se hai voglia di trascorrere serate spensierate è questo il posto che fa per te! Qui anche gli amanti dello shopping troveranno pane per i loro denti con le boutique del centro che espongono abiti griffati e simpatici souvenir.
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VIENI AL MARE CON GOGOBUS, PENSIAMO A TUTTO NOI!
Se non vedi l’ora di staccare la spina per un fine settimana e goderti il meritato relax, prenota il tuo pacchetto Viaggio + Weekend al mare con noi!
Da giugno partiamo alla volta di Lignano. Il pacchetto include il viaggio andata e ritorno, due giorni e una notte in soggiorno mezza pensione al Bella Italia Village, totalmente immerso in una stupenda pineta e a due passi dalla spiaggia di sabbia finissima, dove avrai il tuo posto spiaggia riservato con ombrellone, sdraio e lettino. L’offerta comprende inoltre attività sportive, animazione, giochi e divertimento assicurato per tutti, grandi e piccini!
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Da settembre vieni con noi invece a Milano Marittima al Villaggio Pineta Camping Bungalow: tre giorni e due notti con soggiorno in mezza pensione in villaggio turistico direttamente sul mare, a due passi dalle boutique e dalla vita notturna di Milano Marittima. Anche in questo caso il pacchetto include viaggio, soggiorno e posto spiaggia con ombrellone e lettini!
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Cosa aspetti? Prepara la borsa e parti con noi! I bus del mare weekend stanno già scaldando i motori!
PRENOTA SUBITO PER OTTENERE UN PREZZO SPECIALE!
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clodelle98 · 7 years
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Somma la bellezza di un tramonto con la suggestività del paesaggio di montagna e otterrai l'ottava meraviglia🌄❤️ #incantata #sunset #mountains (at Tognola, San Martino di Castrozza (TN))
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freedomtripitaly · 5 years
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Se in passato l’intera conca del Parco dei Cento laghi dell’appennino Tosco-Emiliano era occupata da un unico antico lago, oggi è costituita da tanti piccoli specchi d’acqua, di cui il più ampio è proprio il Lago Santo Parmense, una delle mete predilette dagli abitanti di Parma per picnic all’aria aperta e gite domenicali. Luogo ideale anche da raggiungere con i bambini, visto che sentieri sono ben segnalati e mai troppo ripidi e, solamente nel mese di agosto, è possibile anche sfruttare la seggiovia per salire comodamente a tutte le età. Se nel periodo estivo le passeggiate per raggiungerlo offrono meravigliosi scorci panoramici, d’inverno il lago si apre a tutta la sua suggestività: da dicembre ad aprile circa è coperto da un robusto strato di ghiaccio spesso qualche metro. Come raggiungere il Lago Santo Non è possibile raggiungere il Lago Santo con mezzi motorizzati: la maggior parte delle persone sceglie di lasciare la macchina al rifugio Lagdei, dal quale si possono percorrere svariati sentieri o prendere la seggiovia. Il sentiero più battuto è il cosiddetto “panoramico” n 723A, che sale in maniera dolce, offrendo scorci panoramici sulla valle che si aprono dal bosco. Basta informarsi al Cai o con una carta di sentieri per vedere il gran numero di strade che conducono verso la meta desiderata. Lago Santo: dove mangiare È risaputo: la montagna mette fame e in montagna si mangia sempre bene. Data la zona, non potevano far eccezione i dintorni del Lago Santo. Vediamo dov’è meglio mangiare in prossimità del Lago Santo. Rifugio Lagdei Uno dei punti di partenza più comodi e conosciuti per arrivare al Lago Santo è proprio partendo dal rifugio Lagdei. Raggiungibile in macchina, c’è un grande parcheggio per accogliere un gran numero di camminatori, turisti e vacanzieri. Buone notizie: il Lagdei promette anche epiche mangiate, con una cucina che vuole rispettare l’ambiente. In che modo? Innanzitutto utilizza solo prodotti della tradizione, semplici e genuini, i prodotti non reperibili vengono comunque dall’agricoltura biologica e tutto è fatto in casa, tranne gli snack che provengono dal mercato equo e solidale. Ovviamente è d’obbligo la raccolta differenziata, e i gestori del rifugio scoraggiano l’usa e getta, utilizzando solo bicchieri di vetro e tazze in ceramica. Volendo, il rifugio Lagdei è una meta per trascorrere l’intera giornata. Rifugio Mariotti Se preferiamo non mangiare qui ma intendiamo spostarci – camminando o con la seggiovia – possiamo raggiungere il Lago Santo Parmense, sulle cui sponde troviamo il rifugio Mariotti, un antico edificio di proprietà del Cai di Parma, tappa d’obbligo per i trekking che attraversano questo tratto di montagna. Questo rifugio è aperto tutti i giorni da giugno a settembre, mentre nel periodo invernale è accessibile tutti i fine settimana e festivi. Eccezione per i giorni da Santo Stefano all’Epifania, in cui viene aperto su richiesta. Al Rifugio Mariotti non è presente un vero e proprio servizio ristorante, ma ci sono 2 sale accoglienza e una cucina, per chi volesse provvedere personalmente ai propri pasti. Dove dormire a Lago Santo Parmense È possibile dormire in entrambi i rifugi intorno al Lago Santo Parmense: al Lagdei ci sono le camere, prenotabili proprio come in un albergo, mentre il rifugio Mariotti dispone di 42 posti letto – a castello – suddivisi in 5 stanze. Per poter pernottare è quindi bene contattare il Cai e prendere accordi. Mete da raggiungere Per chi non volesse fermarsi al meraviglioso specchio d’acqua del Lago Santo, ma volesse avventurarsi per trekking un pochino più impegnativi, da qui è possibile raggiungere alcune cime dell’Appennino Emiliano, come il Monte Marmagna (1852m) e il Monte Orsaro (1831m). A dominare il lago c’è anche il Monte Sterpara (1609m), per un itinerario alpinistico non troppo impegnativo, che offre diverse falesie da arrampicata. Le immersioni sottoghiaccio Come anticipato, il Lago Santo nel periodo invernale si ricopre di uno spesso strato di ghiaccio. Se i sognatori immaginano già lunghe pattinate con una meravigliosa faggeta innevata a fare da contorno, sono quanto mai lontani dalla realtà: la facile accessibilità che ha la location – grazie alla seggiovia – lo rende il posto ideale per immersioni subacquee sottoghiaccio. Questa sfida estrema e così particolare attira intrepidi sportivi da tutta Italia. https://ift.tt/2n1okGS Percorsi, dove mangiare e dove dormire a Lago Santo Parmense Se in passato l’intera conca del Parco dei Cento laghi dell’appennino Tosco-Emiliano era occupata da un unico antico lago, oggi è costituita da tanti piccoli specchi d’acqua, di cui il più ampio è proprio il Lago Santo Parmense, una delle mete predilette dagli abitanti di Parma per picnic all’aria aperta e gite domenicali. Luogo ideale anche da raggiungere con i bambini, visto che sentieri sono ben segnalati e mai troppo ripidi e, solamente nel mese di agosto, è possibile anche sfruttare la seggiovia per salire comodamente a tutte le età. Se nel periodo estivo le passeggiate per raggiungerlo offrono meravigliosi scorci panoramici, d’inverno il lago si apre a tutta la sua suggestività: da dicembre ad aprile circa è coperto da un robusto strato di ghiaccio spesso qualche metro. Come raggiungere il Lago Santo Non è possibile raggiungere il Lago Santo con mezzi motorizzati: la maggior parte delle persone sceglie di lasciare la macchina al rifugio Lagdei, dal quale si possono percorrere svariati sentieri o prendere la seggiovia. Il sentiero più battuto è il cosiddetto “panoramico” n 723A, che sale in maniera dolce, offrendo scorci panoramici sulla valle che si aprono dal bosco. Basta informarsi al Cai o con una carta di sentieri per vedere il gran numero di strade che conducono verso la meta desiderata. Lago Santo: dove mangiare È risaputo: la montagna mette fame e in montagna si mangia sempre bene. Data la zona, non potevano far eccezione i dintorni del Lago Santo. Vediamo dov’è meglio mangiare in prossimità del Lago Santo. Rifugio Lagdei Uno dei punti di partenza più comodi e conosciuti per arrivare al Lago Santo è proprio partendo dal rifugio Lagdei. Raggiungibile in macchina, c’è un grande parcheggio per accogliere un gran numero di camminatori, turisti e vacanzieri. Buone notizie: il Lagdei promette anche epiche mangiate, con una cucina che vuole rispettare l’ambiente. In che modo? Innanzitutto utilizza solo prodotti della tradizione, semplici e genuini, i prodotti non reperibili vengono comunque dall’agricoltura biologica e tutto è fatto in casa, tranne gli snack che provengono dal mercato equo e solidale. Ovviamente è d’obbligo la raccolta differenziata, e i gestori del rifugio scoraggiano l’usa e getta, utilizzando solo bicchieri di vetro e tazze in ceramica. Volendo, il rifugio Lagdei è una meta per trascorrere l’intera giornata. Rifugio Mariotti Se preferiamo non mangiare qui ma intendiamo spostarci – camminando o con la seggiovia – possiamo raggiungere il Lago Santo Parmense, sulle cui sponde troviamo il rifugio Mariotti, un antico edificio di proprietà del Cai di Parma, tappa d’obbligo per i trekking che attraversano questo tratto di montagna. Questo rifugio è aperto tutti i giorni da giugno a settembre, mentre nel periodo invernale è accessibile tutti i fine settimana e festivi. Eccezione per i giorni da Santo Stefano all’Epifania, in cui viene aperto su richiesta. Al Rifugio Mariotti non è presente un vero e proprio servizio ristorante, ma ci sono 2 sale accoglienza e una cucina, per chi volesse provvedere personalmente ai propri pasti. Dove dormire a Lago Santo Parmense È possibile dormire in entrambi i rifugi intorno al Lago Santo Parmense: al Lagdei ci sono le camere, prenotabili proprio come in un albergo, mentre il rifugio Mariotti dispone di 42 posti letto – a castello – suddivisi in 5 stanze. Per poter pernottare è quindi bene contattare il Cai e prendere accordi. Mete da raggiungere Per chi non volesse fermarsi al meraviglioso specchio d’acqua del Lago Santo, ma volesse avventurarsi per trekking un pochino più impegnativi, da qui è possibile raggiungere alcune cime dell’Appennino Emiliano, come il Monte Marmagna (1852m) e il Monte Orsaro (1831m). A dominare il lago c’è anche il Monte Sterpara (1609m), per un itinerario alpinistico non troppo impegnativo, che offre diverse falesie da arrampicata. Le immersioni sottoghiaccio Come anticipato, il Lago Santo nel periodo invernale si ricopre di uno spesso strato di ghiaccio. Se i sognatori immaginano già lunghe pattinate con una meravigliosa faggeta innevata a fare da contorno, sono quanto mai lontani dalla realtà: la facile accessibilità che ha la location – grazie alla seggiovia – lo rende il posto ideale per immersioni subacquee sottoghiaccio. Questa sfida estrema e così particolare attira intrepidi sportivi da tutta Italia. Lago Santo Parmense è una delle mete preferite per le gita domenicali degli abitanti di Parma: ci sono molti rifugi dove mangiare e dormire.
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