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#Giorgio Fanti
adrianomaini · 1 year
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La Stella Rossa nasce come banda locale
La brigata partigiana Stella Rossa nasce come una banda del mondo di montagna, ma è altresì una formazione che ben incarna lo spirito della Resistenza ponendosi in una forma aperta, mutevole e scarsamente adattabile a precisi modelli.Si tratta inoltre della prima brigata, sorta in Emilia Romagna dopo l’8 settembre 1943, che con la sua presenza sembra sfidare la sancita impossibilità – stabilita…
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bagnabraghe · 1 year
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La Stella Rossa nasce come banda locale
La brigata partigiana Stella Rossa nasce come una banda del mondo di montagna, ma è altresì una formazione che ben incarna lo spirito della Resistenza ponendosi in una forma aperta, mutevole e scarsamente adattabile a precisi modelli.Si tratta inoltre della prima brigata, sorta in Emilia Romagna dopo l’8 settembre 1943, che con la sua presenza sembra sfidare la sancita impossibilità – stabilita…
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reginadeinisseni · 8 months
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"La Notte", Michelangelo Antonioni (1961) - La pioggia
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ ❤️❤️
TONINO GUERRA
Marcello Mastroianni: Giovanni Pontano Jeanne Moreau: Lidia Pontano Monica Vitti: Valentina Gherardini Bernhard Wicki: Tommaso Garani Rosy Mazzacurati: Rosy Maria Pia Luzi: la paziente dell'ospedale Guido Ajmone Marsan: sig. Fanti Vincenzo Corbella: sig. Gherardini Gitt Magrini: la sig.ra Gherardini Giorgio Negro: Roberto Roberta Speroni: Bea
La notte è un film del 1961 diretto da Michelangelo Antonioni.
La pellicola ottenne l'Orso d'oro al Festival di Berlino, Nastro d'argento e David di Donatello per la regia del miglior film.
Capitolo centrale della cosiddetta "trilogia esistenziale" o "dell'incomunicabilità", segue L'avventura e precede L'eclisse. È stato considerato un film fortemente innovativo nei contenuti[1] e nel linguaggio filmico.[2] Di rilievo il cast tecnico-artistico fra cui gli sceneggiatori Ennio Flaiano e Tonino Guerra ed i principali interpreti Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti.
TONINO GUERRA
Marcello Mastroianni as Giovanni Pontano L Monica Vitti as Valentina Gherardini Bernhardick Ros Mazz Maria Pia Luzi: the patient of the hospital Guido A Mars Vincenzo Corbella as Mr. Gherardini Gitt Magrini: Ms Gherardini Giorgio Negro as Roberto Roberta Speroni: Bea
The Night is a 1961 Italian comedy film directed by Michelangelo Antonioni.
The film won the Golden Bear at the Berlin Film Festival, Nastro d'argento and David di Donatello for the direction of the best film.
Central chapter of the so-called" existential trilogy "or" of incommunicability", follows The adventure and precedes The eclipse. It was considered a highly innovative film in content [1] and filmic language.[2]The technical and artistic cast, including the screenwriters Ennio Flaiano and Tonino Guerra and the main performers Marcello Mastroianni, Monica
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ ❤️❤️
#gustavopetro #colombia #DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
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lamilanomagazine · 2 years
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Bologna Estate 2022, il 14 agosto si balla in piazza
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Bologna Estate 2022, il 14 agosto si balla in piazza   Domenica 14 agosto alle 21, Bologna Estate accende Piazza Maggiore con una grande festa popolare nel segno della tradizione in omaggio a Dino Sarti e Leonildo Marcheselli. A 15 anni dalla scomparsa di Dino Sarti e a 110 dalla nascita di Leonildo Marcheselli, Il Comune di Bologna dedica a due grandi protagonisti della scena bolognese Dino e Nildo, la storia continua!, una serata speciale di musica e ballo organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna a chiusura dell’edizione 2022 di Sotto le stelle del cinema. Sotto la direzione artistica di Mauro Malaguti, che sarà anche il conduttore della serata, saranno Franz Campi, Cristiano Cremonini, Sergio Fanti e Cristina Matta a dar voce ai maggiori successi di Dino Sarti, amato chansonnier petroniano che sarà ricordato anche da Romano Trerè e Sergio Parisini. Al maestro Parisini, che con Sarti ha condiviso per 11 volte il palco di Piazza Maggiore, sarà consegnata una pergamena come tributo alla sua lunga carriera di musicista, direttore d’orchestra, arrangiatore e compositore. La seconda parte della serata sarà dedicata a Leonildo Marcheselli, inventore della Filuzzi, e gli spettatori potranno cimentarsi a volteggiare sul Crescentone con la musica dell’Orchestra di Massimo Budriesi e le incursioni di Marco e Paolo Marcheselli. Ospiti speciali della serata anche il cantautore dialettale Fausto Carpani e il professor Giorgio Fabbri per approfondire insieme la tradizione del 14 agosto in piazza e l’importanza della musica popolare bolognese.  ... Read the full article
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youngfcs · 2 years
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Hello! I have a question for family members for Damiano David. Specifically parents, an older brother (27), an older sister (24) and a younger sister (17).
Thank you! <3
Hello dear! You're welcome, hope you like it :)
Father:
Guido Caprino (41-49)
Riccardo Scamarcio (38-45)
Adriano Giannini (42-50)
Gabriel Garko (40-49)
Mother:
Sylvia de Fanti (38-44)
Manuela Mandracchia (44-51)
Monica Bellucci (49-57)
Elisabetta Canalis (38-45)
Older Sister:
Matilda Lutz (22-30)
Valentina Bellè (21-29)
Benedetta Gargari (18-27)
Younger Sister:
Antonia Fotaras (17-23)
Vittoria Ceretti (16-23)
Alice Pagani (17-23)
Brother:
Andrea Denver (23-30)
Giorgio Belli (20-27)
Lorenzo Richelmy (26-31)
(cib)
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levysoft · 4 years
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Un grido di battaglia (o grido dell'arme) è una frase o una parola comune agli appartenenti a un esercito o a un'unità minore. Il grido può servire come elemento di riconoscimento per i capi militari o per le stesse unità per distinguere le une dalle altre, ma esso serve soprattutto ai soldati per motivarsi prima del combattimento e spingersi di là dai loro limiti.
I gridi sono frequentemente riportati sugli stemmi delle unità che li impiegano e in questo caso sono scritti su listelli svolazzanti posti al di sopra dello scudo o dell'elmo che lo timbra.
A chi la vittoria? A noi! oppure abbreviato "A noi!" È stato il segnale di attacco degli Arditi nella Prima guerra mondiale contro le prime linee nemiche. Urlato in contrapposizione al grido "Avanti Savoia" in uso nell'Esercito Regio fino a quel momento. Venne ripreso poi dal regime fascista.
Alalà per gli Ateniesi nelle guerre persiane e in quella del Peloponneso.
Signa inferre! (Portare avanti le insegne!) per le legioni di Roma.
Ambrones per gli Ambroni nella battaglia delle Aquae Sextiae (secondo Plutarco).
Amit! (Uccidi!) per i musulmani nella battaglia di Badr.
Aragó! e Sant Jordi! (Aragona e San Giorgio) per i Catalani e gli Aragonesi.
Avanti Sardegna! per i fanti della Brigata Sassari durante la Prima guerra mondiale.
Banzai! (letteralmente Diecimila anni!) per i soldati dell'esercito imperiale giapponese durante la Seconda guerra mondiale.
Boo-Ya! per il 75º reggimento rangers dell'esercito degli Stati Uniti d'America.
Bourgogne! per gli eserciti del duca di Borgogna del XV secolo.
Caelum denique! (Infine, il cielo) per i crociati.
Desperta ferro! per gli Almogaveri catalani durante la Reconquista; oggi è utilizzato dai paracadutisti spagnoli.
Deus vult (Dio lo vuole) per i crociati e i cavalieri del Santo Sepolcro.
Dex Aie! (Dio ci aiuti) per i Normanni alla battaglia di Hastings; questo grido fu ripreso dalla Royal Guernsey Light Infantry durante la Prima guerra mondiale.
Eja Eja Alalà! per la conquista di Fiume da parte di D'Annunzio.
Fino alla morte! per i pirati prima degli assalti nei mari durante il XVII e il XVIII secolo.
Folgore! per i paracadutisti italiani, dal nome della Divisione che inquadrò i reparti paracadutisti durante la Seconda Guerra Mondiale, poi ricostituita come Brigata paracadutisti "Folgore" nel dopoguerra.
Geronimo! per i paracadutisti degli Stati Uniti d'America.
Ghere ghere ghez! per le compagnie aeree italiane, nato nel 1921 dal primo reggimento Spinotti.
Guyenne! Saint Georges! per i Guasconi schierati con gli Inglesi nella guerra dei cent'anni.
Heb Hep Hierusalem attribuito ad alcune unità romane dopo la distruzione di Gerusalemme.
Hey-Ah! citato in numerose occasioni nella Bibbia.
Hooah! per i fanti dell'esercito degli Stati Uniti d'America.
Hooka Hey! per i Sioux Lakota di Cavallo Pazzo e più in generale per i Sioux dopo la sua morte.
Hoorah! per i Marines degli Stati Uniti d'America.
Hooyah! per i Navy SEAL degli Stati Uniti d'America.
Hrr na ně! (A loro) per gli ussiti durante le guerre ussite.
Huj, Huj, Hajrá! (Più presto, più presto) per i conquistatori ungheresi.
Huzzah! Huzzah! Huzzah! (etimo incerto) per i fanti inglesi nel XVII e XVIII secolo.
На Нож! pronuncia Na Nozh! (Alla baionetta) per l'esercito bulgaro fin dalle guerre balcaniche e utilizzato ancora oggi.
За Сталина идём вперёд! (in nome di Stalin andiamo avanti) seguito da prolungati hurra!, per i soldati dell'Armata rossa nella Seconda guerra mondiale.
Helis Helis Arborea Arboreaǃ (etimo incerto) per le armate sarde del Giudicato di Arborea.
Largo Savoia! per il Regio Corpo Truppe Coloniali del Regno d'Italia.
Lepanto! per il Corpo Militare Speciale Ausiliario dell'Esercito Italiano dell'Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Marzocco! per la cavalleria di Parte Guelfa di Firenze nelle battaglie dal XIII secolo e per tutta l'epoca del Granducato di Toscana.
Mon Dieu grido personale del principe Eugenio di Savoia prima di lanciarsi nella mischia della battaglia.
Montjoie! Saint-Denis! per gli eserciti dei re di Francia fino a tutto il XVI secolo, dal nome del santo patrono di Francia.
Nembo! per i paracadutisti italiani, dal nome della Divisione Nembo che inquadrò i reparti paracadutisti durante la Seconda Guerra Mondiale, poi ricostituita come Reggimento e in seguito Battaglione fanteria meccanizzata Nembo fino al 1991.
Nobiscum Deus (Dio è con noi) per il tardo impero romano e quello bizantino.
Non-Lèi! per i cavalieri occitani che avevano partecipato alla difesa dei catari durante la Crociata contro gli albigesi (1209-1244).
Olicrosse! e Godamite! (Holy Cross e God Almighty) per la guardia sassone nella battaglia di Hastings.
Parvati Pateyah Har Har Mahadev (Vittoria al dio supremo (Šiva), signore di Parvati in sanscrito) per gli Indiani del Medio Evo in combattimento contro invasori stranieri e per gli hindu Maratha nelle guerre contro i Moghul musulmani.
Pastrengo!, per il 4º Reggimento carabinieri a cavallo.
Pe Zena e Pe San Zorzo!(Per Genova e San Giorgio) per la flotta genovese attiva nel Mediterraneo sin dall'Alto Medioevo
Portugal e São Jorge! (Portogallo e San Giorgio) per gli eserciti portoghesi dopo il XIV secolo; in precedenza i Portoghesi usavano il motto spagnolo Santiago!.
Prény! Prény! per gli eserciti del duca di Lorena.
Remember Fort Alamo! per i ribelli texani in ricordo dell'omonima battaglia.
Saint George! per gli eserciti medievali del re d'Inghilterra Fair Saint George! (Bel San Giorgio!) nel XV secolo.
San Marco! per il reggimento Lagunari "Serenissima".
Santiago! e Santiago y cierra, España! per i cristiani spagnoli durante la Reconquista.
Santiago! Castilla! per gli eserciti del re di Castiglia nel basso Medio Evo.
Scala! Scala! per le truppe dei signori di Verona, i della Scala.
Savoia! o Avanti Savoia, per le truppe del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia.
Semper fi! (Semper Fidelis = Sempre fedele) e Oorah! per i marines degli Stati Uniti d'America.
Sempre e ovunque, Settimo! 7º Reggimento (già Battaglione) Carabinieri "Trentino-Alto Adige"
Sha! Sha! Sha! (Uccidi! Uccidi! Uccidi!) per i ribelli nella Ribellione dei Boxer (1900-1901) e per i soldati e gli appartenenti alla resistenza cinese durante la Seconda guerra cino-giapponese (1937-1945) e la Seconda guerra mondiale.
Sieg Heil! (Saluto alla vittoria!) o Für das Vaterland! (Per la Patria!) per i Nazisti durante la seconda guerra mondiale o prima di essa.
¡Tierra y Libertad! (Terra e libertà!) per i rivoluzionari messicani di Emiliano Zapata.
Tora, tora, tora! letteralmente Tigre, tigre, tigre! per i piloti e i kamikaze giapponesi durante la Seconda guerra mondiale.
Tohu! per i giocatori di rugby māori.
Ut! Ut! Ut! (Out! Out! Out!) per le truppe di Aroldo II nella battaglia di Hastings.
Viva San Marco! per l'esercito della Repubblica di Venezia.
Volòire! per gli artiglieri del Reggimento Artiglieria a Cavallo (Batterie a Cavallo) dal 1946 (si pronuncia come si legge, non alla francese!).
Gott mit uns nato dai cavalieri teutonici, dopo la sconfitta di questi passò alle armate protestanti di Prussia fino alla Germania imperiale.
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acvmproject · 3 years
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Palazzo Vecchio
O Palazzo Vecchio (Palácio Velho) é um palácio de Florença, localizado na Praça da Senhoria (Piazza della Signoria) da capital toscana. Actualmente é a sede da prefeitura do município florentino e no seu interior acolhe um museu que expõe, entre outras, obras de Agnolo Bronzino, Michelangelo Buonarroti e Giorgio Vasari.
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História
Chamado inicialmente de Palazzo della Signoria (Palácio da Senhoria), nome do organismo principal da República Florentina, assumiu ao longo dos séculos nomes diversos: de Palazzo dei Priori (Palácio dos Priores) a Palazzo Ducale (Palácio Ducal), segundo os vários ordenamentos governamentais instaurados na cidade. O nome Vecchio é adoptado em 1565, quando a Corte do Grão-Duque Cosme I se transferiu para o "novo" Palazzo Pitti.
No final do século XIII, as autoridades da cidade de Florença decidiram construir um palácio de modo a assegurar uma eficaz protecção aos magistrados naqueles tempos turbulentos e, ao mesmo tempo, celebrar a sua importância. O desenho do palácio é atribuído a Arnolfo di Cambio, arquitecto do Duomo e da Basílica da Santa Cruz, o qual começou a construí-lo em 1299. O edifício, chamado na época de Palazzo dei Priori (Palácio dos Priores), foi construído sobre as ruínas do Palazzo dei Fanti (Palácio dos Fanti) e do Palazzo dell'Esecutore di Giustizia (Palácio do Executor de Justiça), antes pertencente à família gibelina dos Uberti, caçada em 1266. Incorporou a antiga torre da família Vacca, utilizando-a como parte baixa da torre existente na fachada. Esta é a razão pela qual a torre rectangular (94 m.) não é o centro do edifício. Depois da morte de Arnolfo, em 1302, o palácio foi terminado por outros dois artistas, em 1314.
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Exterior
A fachada principal dá uma impressão de solidez, para o que contribui o acabamento externo, rusticado, em "pietraforte". É dividida em três andares principais com cornijas a marcar a separação entre cada um deles, as quais sublinham duas filas de janelas geminadas neogóticas em mármore, com arcos trilobados, acrescentados no século XVIII em substituição das originais.
A parte antiga é coroada por um alpendre saliente sustentado por mísulas em arcos e marcado por uma merlatura do tipo guelfo (com o topo quadrado), enquanto a da torre é do tipo gibelina ("em cauda de andorinha").
Alguns destes arcos possuem buracos, os quais podiam ser utilizados para derramar óleo fervente ou pedras sobre os eventuais invasores.
Referência: https://pt.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Vecchio
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luigidalise · 4 years
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La guerra al contenimento del Covid si combatte, noi fanti, armati di mascherina, rispetto delle regole e buon senso. Elementi e comportamenti latitanti, e non solo nel nostro Paese.In attesa del nuovo giro di vite annunciato in giornata dal governo, due riflessioni ospitate sul Corriere della Sera in edicola.La prima è sul metodo e porta la firma di Giorgio Alleva e Alberto Zuliani. I due ex presidenti dell'Istat ammoniscono: la lotta al virus ha bisogno di dati.In tanti mesi non abbiamo investito in un sistema di raccolta che consenta un monitoraggio accurato. Risultato: i casi positivi riguardano tamponi di uno o più giorni precedenti; le tipologie di tamponi impiegate hanno sensibilità differenti; il raffronto del tasso di contagio è condizionato dalle differenti regole sulla somministrazione dei tamponi, a marzo soltanto sui sintomatici, ora essenzialmente su persone che hanno avuto contatti con casi positivi. La seconda riflessione, affidata a Federico Fubini è, diciamo, di coscienza. Credevano di essere più bravi del resto dell'Europa, e ci siamo ricaduti.Pensavamo di potere gestire con padronanza un contagio le cui dinamiche nessuno capisce del tutto. Una storia che dovrebbe insegnare a tutti che, il coraggio e l'umiltà, sono la stessa cosa [https://www.agopress.info/feed-il-coraggio-dei-numeri/48645] foto Orbon Alija/Getty Images
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giallofever2 · 7 years
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An Italian giallo take on an American film noir classic ... 1969 Senza sapere niente di lei Also Known As (AKA) Brazil Intimidade Sexual Spain Sin saber nada de ella Poland Nic o niej nie wiedzac Portugal Moral Privada West Germany Ohne viel von ihr zu wissen Release Dates Italy 18 November 1969 Poland July 1971 Directed by Luigi Comencini Music by Maestro Ennio Morricone Writing Credits Suso Cecchi D'Amico ... (writer) Luigi Comencini ... (writer) Raffaele La Capria ... (writer) Antonio Leonviola ... (writer) Cast Philippe Leroy Philippe Leroy ... Nanni Brà Paola Pitagora Paola pitagora ... Cinzia Mancuso Sara Franchetti Sara Franchetti ... Pia Mancuso Silvano Tranquilli Silvano Tranquilli ... L'ing. Zappengo Umberto D'Orsi Umberto D'Orsi ... Paolo Elisabetta Fanti Elisabetta Fanti ... La segretaria Graziella Galvani Graziella Galvani Giorgio Piazza Giorgio Piazza ... L'avvocato Polli Fabrizio Moresco Fabrizio Moresco ... Orfeo Mancuso Franca Sciutto Franca Sciutto Ettore Geri Ettore Geri technical specifications Runtime 1 hr 36 min (96 min) filming location Milan, Lombardia, Italy 🇬🇧An Italian giallo take on an American film noir classic Although it's not mentioned in Adrian Luther Smith's "giallo bible" BLOOD & BLACK LACE: THE DEFINITIVE GUIDE TO Italian SEX AND HORROR MOVIES, the film wouldn't have been out of place there since it's reely no different than the ones Umberto Lenzi liked to crank out in the late '60s with Carroll Baker. These psychological (or "bloodless") gialli usually revolved around an inheritance scheme with heirs resorting to homicide and it's a major plot point here as well but despite the murder and suicide involved, the body count remains low until the shocking conclusion (which you might see coming if you're familiar with Simmons & Mitchum's end in the American film noir that obviously inspired it). Pretty good.
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madeinpop · 5 years
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Made In PoP™ ǁ eventi Rock in Veneto dal 25 Aprile al 1° Maggio 2019 ǁ stagione 16 ǁ
Ciao Made-In-PoPpers, qualcosa siamo riusciti a mettere assieme, due giorni di ferie proviamo a farli pure noi. CHECcO & LoRIS «Sostenete la Musica, Andate ai Concerti» ► FESTIVAL ◄ ► TEXTIVAL c/o Spazio ZEPHIRO via Sile 24 unità 23 CASTELFRANCO Veneto (Tv) dal 29 Aprile al 1° Maggio tre giorni di ottima musica indipendente e arte contemporanea, organizzato in collaborazione con IMPROVE e ARTHEMIGRA, programma completo https://www.facebook.com/events/2371361649743907/ ► SEDE Music Festival c/o Sede OO.PP. via San Francesco THIENE (Vi) 26/27 Aprile, due giorni di Musica, teatro, vintage market, book sharing e tanto altro, programma intero qui https://www.facebook.com/events/2244331298944161/ ► SETTIMANA ◄ ► GIOVEDÌ 25 Aprile Ϫ Anfiteatro del VENDA via Sottovenda 54 GALZIGNANO Terme (Pd) dalle 13 si festeggia la Liberazione con i picnic sul prato e i concerti per il duo bolognese CANARIE e 1/2 RUE ROYALE ovvero Brooklyn Dekker solo. Ϫ CA'BRUZZO via Cavallo 7 San GERMANO dei Berici (Vi) dalle 16 Propulsioni Fest per l'associazione Voyager, suoneranno BLIND MARMOTS alt/rock, IMMELMANN post/grunge e AMORE ai TEMPI del MURO rock. Ϫ PUNKY REGGAE Pub via Barbarigo 15 LIEDOLO di S.Zenone degli Ezzelini (Tv) dalle 17:00 concerti per la Liberazione con I GILET garage-rock e WEST RED alternative rock. Ϫ GRIND HOUSE via Longhin 37 PADOVA terza serata dell'Understars Festival su sonorità metal con HELL/BOYS, CATTIVATOR or DEATH e ULVEDHARR. Ϫ Festa della LIBERAZIONE piazza delle Erbe VICENZA dalle 17 Vicenza ricorda di essere medaglia d'oro della resistenza contro i fascisimi con i live del cantautore ZABRISKI e il supergruppo "resistente" NUOVO CANZONIERE PARTIGIANO. Ϫ RADIO GOLDEN Bar piazza San Martino 13 CONEGLIANO (Tv) dalle 18:30 letture e canti della resistenza con svariati artisti che han dato disponibilità. Ϫ AL BUSCAGLIONE via Marsala 50 PADOVA Liberation Party con live di Mr. DEADLY one man band e djset Wasted Hank III. Ϫ PARCO della MUSICA via Venezia PADOVA saranno qui a presentare il loro nuovo, terzo, disco i BE FOREST indie/wave da Pesaro su WWNBB Collective. Ϫ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) liberazione a tinte scure con live di ALBERTO ALMAS synth/wave/punk. Ϫ MATTOROSSO via Piave 108 MONTEBELLUNA (Tv) da Londra una band shoegaze/sixties The STATUE THIEVES. Ϫ EL CABALLITO via Pastrengo 17 BUSSOLENGO (Vr) da Madrid l'heavy psych sound degli SLAP GURU. ► VENERDÌ 26 Aprile Ϫ BANDALARGA Bistrot via Luigi Basso 6 FELTRE (Bl) all'interno della festa della birra che durerà fino al 28 Aprile, stasera live per i SAVANA FUNK ovvero il tropical funkrock per Aldo BETTO, Blake FRANCHETTO e Youseff AIT BOUAZZA. Ϫ BAHNOHF Live via Sant'Antonio 34 MONTAGNANA (Pd) preview della Prima Vera Balorda con i grandissimi DESTROY ALL GONDOLAS black surf core e i SOMÌA alternative rock. Ϫ BISTROCK via Rometta 13/L San MARTINO di Lupari (Pd) in collaborazione con Dischi Soviet Studio saliranno sul palco stasera i mitici PUBLIC. Ϫ Circolo NADIR piazza Gasparotto 10 PADOVA presentazione disco "Lunabardo" per i giovani e talentuosi IL FULCRO tra psichedelia e kraut rock. Ϫ GRIND HOUSE via Longhin 37 PADOVA altra serata Understars Festival dedicata al punk/hc in cui si esibiranno TEAR ME DOWN, RESET CLAN, GROG, CHARGED ATTACK e da Matera i DEFEZIONE. Ϫ NEST vicolo Gela 3 ALBIGNASEGO (Pd) dalle 21 performance live per DROVAG progetto solista di Alessandro VAGNONI (Bologna Violenta, Ronin, etc) e per DANIELE BOGON già The White Mega Giant. Ϫ GREENWICH Pub via Marconi 104 FONTANIVA (Pd) serata hardrock con primo live della nuova formazione CINQUESCHEI accompagnata dai AS WE ARE poppunk. Ϫ PARCO della MUSICA via Venezia PADOVA stasera qui un pezzo dell'italica scena alternative GIORGIO CANALI & I ROSSOFUOCO, in apertura VALENTE (Dischi Soviet Studio). Ϫ OTTOSENSI via Gualpertino da Coderta 45 TREVISO Sweet Noise vi invita al live del cantautore folk SIM MARTIN australiano di base in Veneto. Ϫ EDEN Cafè via XV Luglio TREVISO puntuale come una primavera, torna ad esibirsi qui Terje NORDGARDEN cantautore norvegese innamorato dell'Italia. Ϫ HOME Rock Bar via Fonderia 73 TREVISO con il loro inconfondibile boogie rock'n'roll di matrice seventies saranno qui gli SMALL JACKETS (GoDown Records) dalla Romagna. Ϫ Osteria da TOCCHETTO via Risorgimento 27 MONTEBELLUNA (Tv) da questa sera fino al 2 Giugno esposizione per Nicola STRADIOTTO e le sue locandine per i live delle band underground venete, in collaborazione con È Un Brutto Posto per Vivere. Ϫ LIGHTHOUSE Pub via Noalese Sud 2 NOALE (Ve) da Roma, ma riconosciuto anche all'estero, il trio KEET & MORE speed country & western in giro a presentare il nuovo disco. Ϫ ARGO16 via delle Industrie 27 parco tecnologico VEGA MARGHERA (Ve) Input Live ospita i NU GUINEA che performeranno il disco "Nuova Napoli" con una vera e propria band, a seguire il tropicalista Super Saor djset. Ϫ BELVEDERE Vineria via Nazionale 89 TEZZE sul Brenta (Vi) in elettro-acustico le storie del giovane duo CHRIS HORSES & JOE BIANCO rock che affonda le radici nel folk e nel blues. Ϫ CENTRO STABILE di CULTURA via Leogra 4 S.VITO di Leguzzano (Vi) musiche inebrianti come spezie arabe con la band tunisima/indiana AMINE & HAMZA. ► SABATO 27 Aprile Ϫ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) THREE BLACKBIRDS ospita DROVAG nuovo progetto solista di Alessandro VAGNONI (Bologna Violenta, Ronin e altro) in apertura gli ottimi ROPSTEN cinematico post/rock. Ϫ WEREWOLF KOALA Pub via Visome 62 BELLUNO serata bella tosta con i locals CENERI death metal e i vicentini PLASMAPHOBIKA noise rock. Ϫ GOTO STORTO via Villanova 8a TREBASELEGHE (Pd) per celebrare i diec'anni di attività del locale concerto mistico con i SHAMAN's BLUES. Ϫ Cso PEDRO via Ticino 5 PADOVA in giro a presentare il loro recente "Paura e L'Amore" saranno qui i SICK TAMBURO (LaTempesta) post/alternative. Ϫ SPIKIZY via dello Zuccherificio 41 BADIA Polesine (Ro) garage-blues'n'roll con Mr.DEADLY one-man-band. Ϫ PARABAE impianti sportivi via dei Fanti 1 SALETTUOL di Maserada di Piave (Tv) Saetta Produzioni organizza dalle 16 l'Alcool fest volume 2 con una vagonata di band tra cui PASMATERS (Croazia) KONTATTO (Bo) SICK CRAP (Croazia) UNDERBALL (Roma) ARROTZAK (Spagna) MINORANZA di UNO (Ud) ZËNE (Pd/Vi) ZONA d'OMBRA (Co) L'ORDEGNO (Ts) IxGOTxI (Vi) VIVERA MERDA (Ud) LA PAZZIA (Tv) LATEBRA (Tn) AMOK (Tv). Ϫ Villa ALBRIZZI MARINI via Rubelli San ZENONE degli Ezzelini (Tv) Spazio Scuderia presenta dalle 18 "Linfa" personale di Alessia Iole, a seguire live di PINO NUVOLA che presenta il disco "Fremor Arborum". Ϫ KRACH Club via Madonna 3 MONASTIER (Tv) fa tappa qui il tour dei diec'anni dei The SADE power trio damned rock, ad accompagnarli la nuova formazione GOD IS WOMAN. Ϫ BRITANNIA Pub via Crico 29 FOSSALUNGA di Vedelago (Tv) alternative rock per il giovanissimo trio DEBÒ. Ϫ NASTY BOYS via Pellicciao 4 TREVISO combact folk che prende dalla tradizione irish, balkan e italiana per i FGMD. Ϫ Csa ARCADIA via Lago di Tovel 18 SCHIO (Vi) freschi di pubblicazione del loro terzo album saranno qui a presentarlo i BE FOREST trio pesarese indie/wave, in apertura il ritorno live dei locals DANKALIA postrock. Ϫ VINILE Club via Capitano Alessio 94 ROSÀ (Vi) Sorry Mom organizza il Dead Party con headliner gli ARCANA OPERA folk-goth-noir, inoltre ci saranno WAHNSINN (indutrial/Vi) KIOWA (stoner/Vr) e WE ARE NOT ALONE (space postrock/Vr). Ϫ La MENEGHINA contrà Cavour 18 VICENZA per la rassegna Hello Folks si esibirà DEKKER dei RUE ROYALE in versione solo, dagli States post folk. Ϫ Bar the BROTHERS via Olimpia GREZZANA (Vr) a festeggiare diec'anni di carriera sul palco il duo SONOHRA in versione acustica. Ϫ Club IL GIARDINO via Cao di Prà 82 LUGAGNANO di Sona (Vr) per la rassegna VeronaProg salirà sul palco la storica band IL ROVESCIO della MEDAGLIA, in apertura i giovanissimi (16-22 anni) romani DESHEDUS. Ϫ Colorificio KROEN via Paccinotti 19 ZAI VERONA sonorità indietronica per due realtà de LaTempesta dischi, CAPIBARA e UOCHI TOKI (Dio Drone). ► DOMENICA 28 Aprile Ϫ ROYAL SOUND Cafè via Roma 297 SCARDOVARI (Ro) rigorosamente alle 12 si terrà il brunch e a seguire live per i ROMEA post trip hop. Ϫ PUNKY REGGAE Pub via Barbarigo 15 LIEDOLO di S.Zenone degli Ezzelini (Tv) dalle 17:00 aperitivo post-hc in collaborazione con È Un Brutto Posto per Vivere, suoneranno gli ottimi BRUUNO e i lodigiani DHOLE. Ϫ BOCCIODROMO via A.Rossi 198 VICENZA dalle 17 Trivel e YearZero organizzano il Punk'n'Drunk party con le band MOTHER (Ve) 360FLIP (Ve) ALL COASTED (Vi) e gli inglesi SECOND YOUTH. Ϫ HOME Rock Bar via Fonderia 73 TREVISO per il classico appuntamento unplugged della domenica saliranno sul palco i ROLLING CARPETS indierock. ► LUNEDÌ 29 Aprile Ϫ un po' di riposo, in mezzo a tutti questi giorni di festa. ► MARTEDÌ 30 Aprile Ϫ RICKY’s Pub via Commerciale 12 ABBAZIA PISANI di Villa del Conte (Pd) live prefestivo con band punk di area Teste Ribelli, suoneranno i celebri SCACCIAPENSIERI, in apertura i LATECOMERS e gli FdP, prima e dopo djset PIPPO City Rockers. Ϫ BOCCIODROMO via A.Rossi 198 VICENZA presentazione del nuovo album "I Can Fly" per l'icona locale KICCA e il suo raffinato soul. Ϫ Colorificio KROEN via Paccinotti 19 ZAI VERONA pre-primo maggio con quattro intensi live TV DUST no-wave DOTS funk-garage i freschi CACTUS? indie-lofi e grandi HALLEY DNA postpunk + djset. ► MERCOLEDÌ 1° Maggio Ϫ Anfiteatro del VENDA via Sottovenda 54 GALZIGNANO Terme (Pd) dalle 13 si festeggia la festa dei Lavoratori con i picnic sul prato e i concerti dei romani QUIVER groovoso jazz-funk e del collettivo vicentino MENADEO Ukulele Klub. Ϫ KRACH Club via Madonna 3 MONASTIER (Tv) dalle 13 picnic e concerti all'aperto per TYTUS heavy metal, NIKK & the Bad Boys rockabilly, SERPE IN SENO alt-rock, WOSLOM thrash dal Brasile, TURBOWARRIOR of STEEL crossover dal Belgio e lo svedese Thomas SILVER (già Hardcore Superstar) + djset, mercatini e performance artistiche. Ϫ BOTTEGHE BARRANCO piazza Martiri della Libertà MERLARA (Pd) terza edizione della Prima Vera Balorda dalle 14 con i CRANCHI folkrock/In The Bottle rec, The PROCRASTINATORS garagepunk-Bolo, OSWALDOVI exp/blues It/Cz, The BLUES AGAINST YOUTH one-man-band country blues, FOXHOUND post-indie e tante altre cose belle. Ϫ CONCERTONE 1° MAGGIO via Anesi 27 BOSCO di ALBARELLA Roverchiara (Vr) dalle 14:30 con picnic e tanti concerti, tra cui Radiokey, The Red Virus, Resti d'Arcadia, Leonardo Maria FRATTINI, Castrados, Labnormal e il mitico Fabio Testoni ovvero DANDY BESTIA degli SKIANTOS. Ϫ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) dalle 15 GoDown Records e COrner Soul vi invitano al ROCK WORKERS'Fest, suoneranno VIRTUAL TIME, i granitici CUT, il mitico JIM JONES & the Righteous Mind (Uk) e il grande RON GALLO (Us) + djset Boogaloo Robert e Barbarella. Ϫ Parco CAVE delle MORE via cave delle More MONSELICE (Pd) dalle 16 va in scena EUGANEI Folk Festival con le esibizioni dei cantautori ELLI DeMON, Marco IACAMPO e Piero PILO De Checchi. Ϫ Bar ASTRA contrà Barche 14 VICENZA torna nella terra natìa l'icona soul KICCA a presentare il suo nuovo disco "I Can Fly".   • https://telegram.me/madeinpop/ • https://www.facebook.com/Shyrec/ • https://www.facebook.com/threeblackbirdsfree/ • https://www.facebook.com/NewsletterMadeinpop/ • http://shyrec.bandcamp.com/
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tepasport · 7 years
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Tantissimi auguri al mitico Giorgio Fanti (Roma, 26 aprile 1945) Inizia con un provino dell'allora N.A.G.C. (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) dopo il quale, con altri bambini, entra a far parte della squadra Giovani Italia. In seguito passa nel vivaio dell' AS Roma dove disputa il Campionato De Martino. Gli allenatori dell'epoca lo vedevano bene come attaccante facendolo giocare appunto in quel ruolo, ma ben presto si dovettero ricredere spostandolo di fatto nel ruolo di centrocampista. Comincia la sua carriera da calciatore spronato dal padre. Decide però di non allontanarsi troppo dalla sua città natale, accasandosi quindi all' Anzio Calcio 1924, a pochi passi da casa sua. Subito è notato per le sue doti fisico-atletiche dai dirigenti dell' F.C. Crotone che l'anno seguente decidono di puntare su di lui. In Calabria disputa un campionato che permette al giocatore di mettersi nuovamente in mostra, venendo notato dal Pescara Calcio che a fine campionato lo mette sotto contratto. In Abruzzo esordisce in un'amichevole contro la Roma, sua ex squadra, battendola per 2-1 (con una rete sua) sotto la pioggia. L'annata 1967-1968 in biancazzurro è anche quella che lo vede andare in rete con continuità: a fine stagione totalizza 7 gol. Nella stagione 1968-69 si trasferisce a Brescia. Con la maglia del Brescia Calcio colleziona 200 presenze in campionato. Il 29 settembre 1968, in Reggina-Brescia (1-0), giorno del suo esordio con la nuova maglia, è stato il primo giocatore delle rondinelle a subentrare come tredicesimo uomo, quando al 13' rilevò l'infortunato Fumagalli. Alla fine di questa stagione il Brescia di Arturo Silvestri, classificandosi secondo dietro alla Lazio, viene promosso nella massima serie. Nell'annata successiva fa il suo esordio in Serie A il 19 ottobre 1969, quando alla sesta giornata subentra al 55' all'attaccante Frisoni in un Brescia-Verona terminato a reti inviolate. La stagione non sarà molto fortunata per i lombardi che, classificatisi quattordicesimi, retrocederanno immediatamente in Serie B, e per lo stesso Fanti che metterà assieme le sue uniche 19 presenze in massima serie. Oltre alle 200 presenze in campionato, con la maglia del Brescia ha disputato anche 20 partite in Coppa Italia e 2 gare in Coppa Mitropa nella stagione 1969-1970. Sono 5 le sue reti complessive: la prima di queste l'ha messa segno il 21 gennaio 1973 in Brescia-Mantova (1-2) alla diciannovesima giornata di campionato. Al Taranto F.C. 1927 giunge per volere del presidente Giovanni Fico. Nella prima stagione, 1976-1977, disputò 35 gare in campionato; nella successiva, 1977-1978, le cose peggiorarono quando venne a mancare Erasmo Iacovone, deceduto in un incidente stradale. Nell'ultima stagione tra i professionisti, 1978-1979, un infortunio al ginocchio (il primo della sua carriera) lo tenne fuori sei mesi. Alla fine della carriera professionistica è tornato a vivere a Brescia, città nella quale da calciatore ha disputato otto delle quattordici stagioni calcistiche, e dove nel 1972 è convolato a nozze con Rossana. Qui, dopo l'insistenza di alcuni amici, per alcuni anni ha giocato come dilettante nelle serie minori, in principio nel Concesio, in Terza Categoria, e poi nel Lumezzane ai quei tempi allenato da Luigi Maifredi; termina la sua "seconda carriera" sportiva nella Norton ... ⚽️ C'ero anch'io ... http://www.tepasport.it/ 🇮🇹 Made in Italy dal 1952
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lamilanomagazine · 2 years
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Bologna Estate 2022, il 14 agosto si balla in piazza
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Bologna Estate 2022, il 14 agosto si balla in piazza. Domenica 14 agosto alle 21, Bologna Estate accende Piazza Maggiore con una grande festa popolare nel segno della tradizione in omaggio a Dino Sarti e Leonildo Marcheselli. A 15 anni dalla scomparsa di Dino Sarti e a 110 dalla nascita di Leonildo Marcheselli, Il Comune di Bologna dedica a due grandi protagonisti della scena bolognese Dino e Nildo, la storia continua!, una serata speciale di musica e ballo organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna a chiusura dell'edizione 2022 di Sotto le stelle del cinema. Sotto la direzione artistica di Mauro Malaguti, che sarà anche il conduttore della serata, saranno Franz Campi, Cristiano Cremonini, Sergio Fanti e Cristina Matta a dar voce ai maggiori successi di Dino Sarti, amato chansonnier petroniano che sarà ricordato anche da Romano Trerè e Sergio Parisini. Al maestro Parisini, che con Sarti ha condiviso per 11 volte il palco di Piazza Maggiore, sarà consegnata una pergamena come tributo alla sua lunga carriera di musicista, direttore d'orchestra, arrangiatore e compositore. La seconda parte della serata sarà dedicata a Leonildo Marcheselli, inventore della Filuzzi, e gli spettatori potranno cimentarsi a volteggiare sul Crescentone con la musica dell'Orchestra di Massimo Budriesi e le incursioni di Marco e Paolo Marcheselli. Ospiti speciali della serata anche il cantautore dialettale Fausto Carpani e il professor Giorgio Fabbri per approfondire insieme la tradizione del 14 agosto in piazza e l'importanza della musica popolare bolognese.... Read the full article
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. Xª FLOTTIGLIA MAS . LA BATTAGLIA DELLA SELVA DI TARNOVA . L'ULTIMA DIFESA DI GORIZIA . Seconda parte Alla fine del 1944 il comando tedesco delle SS e della Polizia dell'OZAK (Operationszone Adriatisches Küstenland – Zona d'operazioni del Litorale adriatico) agli ordini di Odilo Globocnik - di fronte al rafforzarsi del IX Korpus partigiano iugoslavo a est e a nord di Gorizia - intraprese un'operazione offensiva, nome in codice Adler Aktion (operazione Aquila), con lo scopo di annientarlo. L'operazione venne condotta da truppe tedesche e reparti jugoslavi collaborazionisti, principalmente Cetnici e Domobranci, ma un ruolo di primo piano fu assegnato alla Divisione "Decima" (Xª MAS), appena spostata sul fronte orientale italiano, i cui battaglioni erano stati da poco impiegati nelle operazioni contro la Repubblica libera della Carnia (8-15 dicembre 1944). I reparti, tuttavia, furono impiegati singolarmente e non nell'ambito della Grande Unità, come erano soliti fare i tedeschi con le truppe dei loro alleati. All'operazione parteciparono i battaglioni Decima "Sagittario", "Barbarigo", "Lupo", aliquote dei battaglioni "Nuotatori Paracadutisti", guastatori "Valanga", genio "Freccia", ed i gruppi d'artiglieria "San Giorgio" ed "Alberico da Giussano". L'operazione Adler si concluse il 21 dicembre 1944 con scarsi risultat e comunque effimeri, poiché le truppe partigiane riuscirono a sganciarsi in massima parte, subendo perdite non gravi. La costituzione dei presidi nel Carso Modifica Il comando SS e Polizia dell'OZAK - responsabile dell'operazione - decise di disporre le forze italiane in una serie di presidi sul Carso e l'Altopiano della Bainsizza, per controllare le vie d'accesso a Gorizia, una strategia che tuttavia esponeva i reparti all'accerchiamento da parte di forze preponderanti, come accadde al battaglione "Sagittario" a Chiapovano, salvato dall'intervento del battaglione "NP" . I battaglioni della "Decima" si vedevano quindi coinvolti in una strategia suicida, per la quale non erano addestrati né equipaggiati in maniera adeguata. L'abitato di Tarnova - pressoché spopolato - si trovava in posizione strategica nella Selva, poiché dominava la strada statale 307 Gorizia-Aidussina, che era una delle dirette arterie di traffico verso il capoluogo carsico. Dopo pochi giorni, il battaglione "Sagittario" della Xª Flottiglia MAS - che si era installato a Tarnova - fu rilevato da aliquote del "Valanga" e una batteria del "San Giorgio", alle quali s'aggiunse per breve periodo il "Barbarigo": durante i cicli operativi di questi reparti furono colti i primi indizi di una possibile controffensiva partigiana[3]. Il 9 gennaio successivo anche queste guarnigioni furono rilevate dal battaglione "Fulmine", che prese posizione a presidio dell'abitato di Tarnova, con una forza di 214 uomini, articolato su tre compagnie, delle quali la 3ª "Volontari di Francia", distaccata dal battaglione "Primo Longobardo" e formata da figli di italiani residenti appunto in Francia e reclutati presso la base di Bordeaux, Betasom. Tarnova era l'unica località della zona investita da Adler a essere ancora presidiata da truppe italo-tedesche. L'abitato di Tarnova della Selva fu fortificato dai fanti di marina con la realizzazione di alcuni fortini con muretti a secco, tetti di lamiera, buche e filo spinato. Una cerchia più interna di difesa prevedeva alcune abitazioni civili riadattate alla bisogna in maniera non dissimile. Alcune mine antiuomo furono utilizzate per realizzare radi campi minati. L'equipaggiamento del "Fulmine" comprendeva diciassette fucili mitragliatori Breda 30, quattro mitragliatrici Breda 37, una mitragliera da 20 mm Oerlikon, nonché due lanciabombe Brixia da 45 e quattro mortai Breda da 81 mm. Il "Fulmine" aveva così disposto le sue compagnie: la 1ª compagnia difendeva il settore nord dell'abitato, la 2ª quello sud, e la 3ª "Volontari di Francia" quello occidentali. Il comando della guarnigione era affidato al tenente di vascello Elio Bini, in assenza del comandante Orru, feriti. La difesa di Tarnova è stata definita dal generale Farotti«una vera trappola per coloro che avrebbero dovuto presidiarle, anziché un'efficiente posizione di resistenza. « A presidiare Tarnova restò il più debole dei nostri reparti, il battaglione "Fulmine", con gli organici ridotti ad un paio di striminzite compagnie fucilieri, con pochissime armi automatiche di reparto e senza mortai da 81. Non so da chi sia stato commesso questo grave errore di valutazione, certo è che fu pagato poi duramente, proprio dall'incolpevole "Fulmine". Se il dispositivo iniziale fosse rimasto in posto ancora qualche giorno (due battaglioni ed una batteria da 75/13) l'attacco slavo avrebbe trovato ad accoglierlo forze adeguate e con un armamento tale da stroncarlo in sul nascere e soprattutto, mantenendo il possesso della rotabile, si sarebbe potuto far affluire rinforzi ed impedito l'accerchiamento e l'annientamento della guarnigione. » (G. Farotti, Sotto tre bandiere, Effepi, 2007) Il dispiegamento iugoslavo Modifica Il IX Korpus jugoslavo decise di eliminare il presidio[32], posto in posizione strategica a dominare la piana goriziana e la Valle del Vipacco[33], e pertanto pose due unità a chiudere gli accessi all'altopiano, con sbarramenti, dispiegamento di truppe e campi minati[22]; l'unità incaricata dell'attacco era la 19ª brigata slovena di liberazione nazionale "Srečko Kosovel", supportata da[3][32]: 30ª divisione jugoslava, basata sulla 17ª SNOB (brigata slovena di liberazione nazionale) "Simon Gregorčič" e sulla 18ª SNOUB (brigata d'assalto slovena di liberazione nazionale) "Bazoviška" Divisione Garibaldi "Natisone", composta dalla 156ª brigata partigiana "Bruno Buozzi" e dalla 157ª brigata "Guido Picelli", formate con personale italiano 20ª brigata "Garibaldi Triestina", formata con personale italiano 31ª divisione jugoslava, composta dalla 3ª SNOUB "Ivan Gradnik", dal 20º battaglione e dalla 7ª SNOUB "France Prešeren". La 31ª divisione aveva il compito di sbarrare la strada fra Gorizia e Tarnova attestandosi sui monti San Gabriele, San Daniele, Gargaro[Gargaro è un villaggio, non un monte] e Monte Santo, già teatro di aspre battaglie durante la Grande Guerra e ricchi di trincee e ricoveri abbandonati. La 30ª divisione avrebbe chiuso la Valle del Vipacco con la brigata "Gregorčič" e occupato l'Altopiano della Bainsizza con la brigata "Bazoviška"[25][32]. La 19ª brigata ebbe in rinforzo una compagnia d'assalto e un'ulteriore dotazione d'armi d'accompagnamento, che portarono al parco armi altri quattro cannoni, due fucili anticarro, due mortai pesanti e tre lanciamine Partop (rectius partizanski top, cioè "cannone (top) partigiano", arma autoprodotta delle formazioni partigiane iugoslave)[3][34]. La brigata "Kosovel" iniziò la manovra d'approccio a Tarnova nel tardo pomeriggio del 18 gennaio, con una temperatura di dieci gradi sotto lo zero. Dalla sua base di Ottelza (oggi Otlica, frazione di Aidussina) ed attraverso Mala Strana[Mala Lazna?], a notte fonda essa giunse attorno a Tarnova. Alla mezzanotte le operazioni di posizionamento del dispositivo erano completate.[35] Secondo il piano del comandante Tone Bavec-Cene, il I battaglione avrebbe attaccato in due colonne, da nord-est dell'abitato, approfittando della miglior copertura offerta dai boschi che si spingevano fino a ridosso delle prime costruzioni di Tarnova. La prima colonna avrebbe attaccato seguendo la strada proveniente da Casali Nenzi (Nemci), una frazione dell'attuale Nova Gorica, la seconda quella che scendeva da Rialzo (Rijavci), altra frazione di Tarnova. Il battaglione avrebbe dovuto conquistare i bunker 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8: per questo scopo sarebbe stato appoggiato da due cannoni da 47/32 e due da 20 mm, mortai da 81, due "Partop" ed un PIAT, che poterono essere spinte fino a circa 300 metri dalla linea difensiva italiana, grazie alla copertura data dalla vegetazione[3]. Le armi d'accompagnamento e il posto d'osservazione avanzato della brigata - assieme al comandante di Divisione - si posizionarono nella frazione di Volčič, a est del centro abitato di Tarnova. Le postazioni per i mortai da 81 mm furono approntate duecento metri a sudest di Volčič[36]. Il II battaglione avrebbe attaccato da sud, per conquistare i bunker 9, 10 ed 11. Avrebbe così anche dovuto impedire eventuali tentativi di sganciamento italiani verso Gorizia. Il III battaglione sarebbe rimasto di riserva nei boschi a nord ovest del paese; solo un suo plotone sarebbe entrato subito in azione eliminando il bunker n. 1, costruito in posizione isolata[3]. Compito del III battaglione sarebbe stato impedire la ritirata della guarnigione italiana lungo la strada Tarnova-Raunizza. Il IX Korpus era stato rinforzato grazie ad armi, munizioni, coperte, carburante, viveri, esplosivo, divise, medicinali, stazioni R.T paracadutati dagli Alleati nel corso dei giorni precedenti. Gli attaccanti potevano anche contare sulle informazioni passate occultamente da almeno un abitante di Tarnova. Secondo G. Farotti, l'operazione di dispiegamento delle forze jugoslave venne condotta con grande abilità: « Brillante invece l'operazione condotta dal Comando partigiano che in brevissimo tempo riuscì a concentrare su Tarnova più di 2.000 uomini, con armi pesanti, senza far nulla trapelare e a minare la rotabile di accesso, dominandola con centri di fuoco disposti perfino sul San Gabriele, pilastro incombente su Gorizia e chiave di volta della sua difesa. » (G. Farotti, Sotto tre bandiere, Effepi, 2007)
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floweredalmond · 3 years
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Battaglia di Anghiari, Leonardo da Vinci, 1503-1504, studio dell'opera per la composizione vera e propria. Fu commissionata per il Salone dei Cinquecento (allora detto "Sala del Gran Consiglio") di Palazzo Vecchio a Firenze. A causa dell'inadeguatezza della tecnica, il dipinto subì danni e non è certo che i suoi resti fossero stati lasciati in loco, incompiuti e mutili; circa sessant'anni dopo, la decorazione del salone venne rifatta da Giorgio Vasari; non si conosce se all'epoca fossero ancora presenti i frammenti leonardiani o se l'architetto aretino li abbia distrutti. Alcuni sostengono che li abbia nascosti sotto un nuovo intonaco o una nuova parete: il mistero non è ancora stato risolto. Nel mese di ottobre 2020, dopo anni di ricerche, viene reso noto che probabilmente Leonardo si fermò alla delicata fase preparatoria del muro, non portata a termine per motivi tecnici, senza mai iniziare la pittura vera e propria. A differenza delle precedenti rappresentazioni di battaglie, Leonardo compose i personaggi come un turbine vorticoso, che ricordava le rappresentazioni delle nubi in tempesta. L'affresco rappresentava cavalieri e cavalli animati in una zuffa serrata, contorti in torsioni ed eccitati da espressioni forti e drammatiche, tese a rappresentare lo sconvolgimento della "pazzia bestialissima" della guerra, come la chiamava l'artista. I personaggi della scena, infatti, lottano instancabilmente per ottenere il gonfalone, simbolo della città di Firenze. Quattro cavalieri si stanno contendendo la massiccia asta: quello in primo piano la prende di schiena torcendosi animatamente, quelli centrali si scontrano direttamente sguainando le spade, mentre i loro cavalli sbattono il muso l'uno con l'altro; un ultimo si scorge appena in secondo piano, col cavallo che spalanca il morso come a strappare l'estremità dell'asta. Tre fanti si trovano in terra, atterrati e colpiti dagli zoccoli dei cavalli: due al centro, uno sopra all'altro, e uno in primo piano, che cerca di coprirsi con uno scudo. La scena riflette il pensiero dell'artista fondato su una visione pessimistica dell'uomo, che deve lottare per vincere le proprie paure. La tecnica dell'encausto richiede una fonte di calore molto forte per fissare i colori sulla parete ma su un'opera di quelle dimensioni era molto difficile da utilizzare perché era praticamente necessario accendere degli enormi bracieri a poca distanza dal dipinto in modo da asciugare molto rapidamente la parete dipinta. Leonardo ci provò, ma i suoi assistenti li accesero solo in corrispondenza della parte inferiore, con il risultato che i colori posti più in alto si sciolsero immediatamente.
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purpleavenuecupcake · 4 years
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Leonardo: inaugurata la nuova sala di controllo per la messa in orbita dei satelliti al Centro Spaziale del Fucino di Telespazio
Leonardo, attraverso la sua controllata Telespazio (67% Leonardo e 33% Thales), ha inaugurato ieri presso il Centro Spaziale del Fucino, in Abruzzo, la nuova sala di controllo LEOP (Launch and Early Orbit Phase), nucleo tecnologico per le delicate attività di messa in orbita e test dei satelliti. Sono intervenuti alla cerimonia il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Spazio, Riccardo Fraccaro, il Consigliere Militare alla Presidenza del Consiglio, Ammiraglio Carlo Massagli, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, l’Amministratore Delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, e il Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e Amministratore Delegato di Telespazio, Luigi Pasquali. “Il continuo investimento in tecnologie, capacità e infrastrutture per garantire operazioni spaziali sicure e efficaci, alla luce della forte crescita del settore, è un fattore indispensabile per consolidare la leadership di Leonardo nei servizi satellitari”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. “Leonardo – ha aggiunto – attraverso Telespazio è l’unico operatore privato in Europa in grado di gestire la fase LEOP di una missione satellitare, ma non solo: siamo tra le realtà più innovative nella commercializzazione dei servizi per istituzioni, imprese e cittadini dalla navigazione, alla geo-informazione, alla sicurezza di territori e infrastrutture”. Fino a cinquantamila parametri telemetrici che segnalano lo stato del satellite è l’ordine di complessità che viene gestito durante una attività LEOP, con una prestazione richiesta durante questo tipo di operazioni vicina alla “zero tolleranza di errori”. Luigi Pasquali, Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo, ha aggiunto: “dal 1996 ad oggi Telespazio ha svolto con successo oltre 50 operazioni di messa in orbita di alcuni tra i più importanti satelliti internazionali, molti dei quali con tecnologie Leonardo a bordo. Dal Fucino stiamo gestendo le attività preparatorie per la messa in orbita e il controllo del primo satellite della costellazione italiana COSMO-SkyMed Second Generation, che sarà lanciato il prossimo 17 dicembre. La nuova sala sarà inoltre un asset strategico per i LEOP a propulsione elettricache assumeranno una sempre maggiore importanza nei prossimi anni”. Il ruolo di Leonardo in COSMO-SkyMed Second Generation va oltre la messa in orbita del satellite. Infatti l’azienda fornisce anche sensori di assetto stellari per il corretto posizionamento nello spazio, mentre l’energia necessaria al funzionamento del satellite e degli strumenti è garantita da otto sofisticati pannelli fotovoltaici. Diverse unità di controllo e distribuzione trasformeranno la luce del sole in energia e la gestiranno massimizzandone l’efficienza per alimentare i sistemi e sottosistemi di bordo. Dopo COSMO-SkyMed, il Centro “Piero Fanti” gestirà, nel 2021, il lancio dei satelliti meteorologici Europei EUMETSAT. Il Centro Spaziale “Piero Fanti” del Fucino è il più importante teleporto al mondo per usi civili. Con una superficie di 370.000 mq e 170 antenne, oltre alla sala LEOP, il centro dispone di sale dedicate al controllo della rete di stazioni di terra e alla dinamica del volo, attività altrettanto importanti nella gestione di una missione satellitare. Tutte le strutture sono presidiate h24 e sono in grado di gestire simultaneamente più missioni spaziali. Cos’è un LEOP Il LEOP (Launch and Early Orbit Phase) è una delle fasi più critiche di una missione satellitare e comprende tutte le attività svolte dal centro di controllo dal momento della separazione del satellite dal razzo vettore fino al suo posizionamento nell’orbita finale. Per una tipica missione geostazionaria, ciò richiede una serie di trasferimenti orbitali il cui consumo di propellente è tipicamente vicino alla metà della massa del satellite. La prestazione richiesta durante questo tipo di operazioni è vicina alla “zero tolleranza di errori”, in quanto la durata della vita operativa della missione dipende dal propellente residuo a bordo al termine del LEOP. La criticità maggiore delle operazioni LEOP dipende dal fatto che un oggetto tecnologicamente complesso come il satellite viene gestito in volo per la prima volta dopo la fase di lancio, la quale a sua volta comporta notevoli stress ambientali, sia meccanici che termici. È quindi fondamentale essere in grado di intervenire tempestivamente con le azioni necessarie alla salvaguardia della missione. Per i satelliti geostazionari (la cui orbita è a 36mila chilometri dalla Terra), un LEOP dura in media 10 giorni, ma la sua preparazione può durare anche diversi anni. Un tempo necessario per consentire al personale, altamente specializzato, di svilupparne tutte le fasi, le tempistiche e le procedure necessarie per trasferire il satellite dall’orbita di rilascio a quella finale. Gli attuali satelliti sono sistemi di elevata complessità la cui gestione richiede team dedicati, impegnati h24, specializzati ognuno per un determinato sottosistema. Durante un LEOP è necessario monitorare e interpretare circa cinquantamila parametri telemetrici che segnalano lo stato del satellite. Le fasi più importanti che caratterizzano una fase LEOP sono: prima acquisizione di telemetria attraverso le antenne della rete di Ground Station successivamente alla separazione dal lanciatore; inizializzazione e configurazione del sistema propulsivo; posizionamento verso il sole e apertura dei pannelli solari per consentire l’alimentazione e ricarica delle batterie interne; le diverse manovre di Apogeo (da 3 a 5) per passare dall’orbita di rilascio fortemente ellittica ed inclinata rispetto all’Equatore a quella geostazionaria a quota di 42.168 Km dal centro della Terra che ha la particolarità di avere lo stesso periodo di rivoluzione terrestre (24 ore); raggiungimento della longitudine target e ingresso nella modalità nominale, con le antenne di comunicazioni rivolte verso terra, i pannelli completamente aperti e tutti i sottosistemi attivi. Read the full article
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italianaradio · 5 years
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Giornate degli Autori 2019: a Marco Bellocchio il premio SIAE
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/giornate-degli-autori-2019-a-marco-bellocchio-il-premio-siae/
Giornate degli Autori 2019: a Marco Bellocchio il premio SIAE
Giornate degli Autori 2019: a Marco Bellocchio il premio SIAE
Giornate degli Autori 2019: a Marco Bellocchio il premio SIAE
l Premio SIAE, assegnato ogni anno nel quadro delle Giornate degli Autori, va quest’anno a Marco Bellocchio che raccoglie il testimone di Mario Martone, premiato nel 2018.
La motivazione del premio, che sarà consegnato alle 17.30 del 2 settembre alla Villa degli Autori, spiega: «Con questo riconoscimento la Società Italiana degli Autori ed Editori saluta, all’indomani dell’unanime consenso per il suo ultimo film ‘Il Traditore’, Marco Bellocchio, figura unica di regista, intellettuale e organizzatore culturale, uomo di cinema che ha sempre saputo connotare con una cifra originale e personale la sua arte. Il suo lavoro riflette un pensiero di respiro internazionale erede di una riflessione politica e storica che ha radici nella migliore cultura italiana. Ribelle lucido e osservatore critico, viaggiatore curioso e testimone del suo tempo, Marco Bellocchio sa coniugare l’analisi introspettiva di sé con quella di una nazione, senza fare sconti all’individuo e alla società civile, ma indicando una consapevolezza che contrasta, ieri come oggi, ogni tipo di conformismo. Il riconoscimento gli viene assegnato in un anno importante della sua carriera segnato dal completamento di una trilogia di storia italiana che ha già regalato capolavori come ‘Buongiorno notte’ e ‘Vincere’. Ma il premio segnala anche il suo impegno costante a difesa dei diritti di tutti gli autori».
Dopo la consegna del riconoscimento, Marco Bellocchio dialogherà con Andrea Purgatori e Giorgio Gosetti sul suo cinema e sul tema del tradimento nella sua tradizione storica italiana (anche cinematografica) e come concetto più che ambivalente.
Sarà un incontro pubblico, aperto specialmente ai giovani, che si inserisce a pieno titolo in quell’attività di ricerca e approfondimento che rappresenta la vera costante delle Giornate degli Autori.
Inoltre, come ogni anno, SIAE conferisce il premio speciale a un film italiano della selezione delle Giornate. Il premio al “Talento Creativo” andrà per il 2019 a Gianfranco Pannone e ad Ambrogio Sparagna per l’originale lavoro tra immagini d’archivio e la ricerca cinematografica e musicale che raggiunge sorprendenti risultati nel film Scherza coi fanti, evento speciale delle Giornate 2019.
Il programma di Giornate degli Autori 2019
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Giornate degli Autori 2019: a Marco Bellocchio il premio SIAE
l Premio SIAE, assegnato ogni anno nel quadro delle Giornate degli Autori, va quest’anno a Marco Bellocchio che raccoglie il testimone di Mario Martone, premiato nel 2018. La motivazione del premio, che sarà consegnato alle 17.30 del 2 settembre alla Villa degli Autori, spiega: «Con questo riconoscimento la Società Italiana degli Autori ed Editori saluta, […]
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Chiara Guida
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