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#vicenza veneto
alessandro-accebbi · 9 months
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Piazza dei Signori, VICENZA, Veneto, Italy 🇮🇹
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wandering-italy · 10 days
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The Bacchiglione. Vicenza, Veneto
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The Sacrarium of Mount Grappa, Veneto, ITALY
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Orde di Alpini nella mia città 🪶che gioia
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littlevioletmoon · 10 months
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Chiaro di luna
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haveyoubeentothiscity · 3 months
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Population: 111,980
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gregor-samsung · 1 year
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“ È un referendum bislacco, quello del 1974: bisogna votare no per dire sí al divorzio, e sí per dire di no, chissà i vecchi, non ci capiranno niente. C’è molta preoccupazione, i sondaggi prevedono che vada male. Anche il famoso campione di sci Gustav Thoeni offre la sua immagine ai comitati promotori del referendum, per convincere gli italiani a votare sí. Invece votano no, gli italiani. A sorpresa, in percentuali che nessuno prevedeva, dicono che il divorzio vogliono tenerselo. I sociologi spiegheranno in seguito che il voto delle donne è stato decisivo. Ma lí per lí, a caldo, queste considerazioni non contano. Conta che si è vinto, si è vinta una battaglia difficile che in molti momenti era sembrata senza speranza. La sera del lunedí, quando finalmente i risultati sono definitivi, il Tigre e i suoi amici, sei o sette, vanno a festeggiare in una trattoria a San Pietro Mussolino, in val di Chiampo, nei posti dove il Tigre ha combattuto. La guerra sembra lontana, non ci si pensa quasi piú; nessuno può immaginarsi che, quando saranno seduti e avranno ordinato, riconosceranno nel padrone della trattoria il figlio di un fascista ucciso dai partigiani, un fascista che molti pensano sia stato ucciso personalmente dal Tigre. I piú giovani non sanno niente e non capiscono niente; forse avvertono come l’aria si è fatta tesa d’improvviso, ma probabilmente no, nell'entusiasmo contagioso della vittoria elettorale che fa sperare in vittorie ancora piú grandi, piú risolutive. I vecchi invece sono come corde di violino, stanno seduti sulla punta delle seggiole pronti a scattare in piedi, ma per tutta la durata della cena non succede niente. Solo alla fine, quando hanno pagato il conto, il padrone della trattoria affronta il Tigre. È uno scontro durissimo, solo per miracolo non vengono alle mani, ma se ne dicono di tutti i colori. Poi escono nel piazzale, rimontano in macchina. Tutti sono turbati, tranne lui. Anzi, mi dice a bassa voce il dirigente dell'ANPI, sembra, per la prima volta dopo il suo ritorno, che al Tigre sia passata la malinconia. Ride, scherza ad alta voce, come se non fosse successo niente. Arrivati alla periferia di Arzignano il Tigre propone: Dài ragazzi, adesso andiamo a svegliare tre o quattro dei nostri, torniamo su e gli bruciamo la trattoria. Lo dice come se fosse una cosa normale, routine, non c’è quasi neanche bisogno di spiegarla, è la logica conclusione della serata: ci si rimbocca le maniche e si entra in azione. È cosí contento il Tigre, cosí euforico, che non si rende conto che nessuno risponde, che la macchina non ha rallentato, che nessuno ha chiesto chi sarebbero questi qua di Arzignano che bisognerebbe tirar giú dal letto. Non se ne rende conto e continua: Eh? Allora, si va? Finalmente qualcuno apre bocca. Sono stato io, confessa il dirigente dell'ANPI. Sono stato io a dirglielo. Io ero uno di quelli giovani, ero un bambino durante la guerra, ma il Tigre conosceva bene mio padre e di me si fidava. Stavo sul sedile di dietro, vicino a lui. Gli ho preso il braccio, e gli ho detto, Angelo, perché tutti lo chiamavano Tigre, anche i suoi fratelli, ma era ora di smetterla; Angelo, gli dico, ma cosa ti viene in mente? Cos’hai bevuto? Meglio se ti portiamo a letto, va’ là. Lui si è guardato intorno e sembrava che si fosse appena svegliato. Mi aspettavo che protestasse, che insistesse, ma niente, da quel momento non ha piú aperto bocca. So che poi ha divorziato e allora sono venuti su la moglie nuova e i figli. Stavano poco fuori Vicenza, aveva qualche incarico in Comune o in Tribunale, adesso non mi ricordo bene: roba da poco, tipo usciere. “
Guido Barbujani, Soggetti smarriti. Storie di incontri e spaesamenti, Einaudi (collana Super ET Opera Viva), febbraio 2022¹; pp. 81-83.
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superrodo · 1 year
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Qualche istante prima che quello Spritz svanisse
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Cinema Odeon - Vicenza
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seemsnotstilish · 1 year
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Palazzo Thiene, Vicenza. Camini di Bartolomeo Ridolfi: demone e ciclope, metà del XVI sec.
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alessandro-accebbi · 1 month
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Piazza dei Signori, VICENZA, Veneto, Italy 🇮🇹 • Ph. Emanuele Calegaro
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personal-reporter · 17 days
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Adunata degli Alpini 2024 a Vicenza
Sarà una grande festa sotto il segno della pace la 95a Adunata Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, prevista a Vicenza dal 10 al 12 maggio, che torna ad proporre l’evento delle penne nere a distanza di 33 anni, dopo averla ospitata per la prima volta nella storia nel 1991. Un’edizione, chiamata Il sogno di pace degli Alpini, che secondo le stime degli organizzatori e dei vertici…
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ronny1994 · 18 days
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Fa male. Questa indifferenza e svalutazione nei miei confronti fa molto male. Non mi sento più valorizzato da nessuno, ma desidererei tanto ricevere degli apprezzamenti, sentirmi riconosciuto. Questo è per me motivo di vuoto e di malessere. Un vuoto incolmabile dentro di me. Non ricevo mai nulla indietro, mi sento esausto, sciocco, senza più forze. Ma cosa ho che non va? Dal mio punto di vista niente, il mio problema sono soltanto le persone. Sono vittima di un mondo nemico, sono un'emarginato. Provo solo ansia, tristezza, senso di solitudine e depressione, e così mi isolo da questo mondo apatico. Crescere significa imparare a non donare più tutto il proprio cuore a chi ti passa accanto. Crescere significa diventare più cauti nell'aprire il proprio cuore ed essere più prudenti nelle relazioni. Guai a sacrificarsi, guai a regalare le cose o se stessi al prossimo. La gente prende, prende e più prende più ti sputa in faccia. Vedere come si è distrutto il nostro rapporto mi fa male: negarmelo è da idiota. Ci sto male perché nei suoi confronti provo tanta tenerezza, perché mi manca, perché vorrei nuovamente il “nostro” rapporto speciale; perché per me lo era. Per me era speciale, carico di affetto e amore. Vedere che adesso ci “sentiamo” solo per avvocati, mi fa sentire come se non fossi più io e non fosse più lei. Dove siamo andati a finire? Le risate, i giochi, le gentilezze, i giri insieme, gli sguardi complici e le frasi iniziate da uno e terminate dall’altro. Mi sembra quasi una parentesi di vita vissuta da un mio alter ego. Eppure c’era anche tanto di negativo: tante cose sbagliate, tanta confusione, tanta rabbia e anche paura. Forse questo è il giusto equilibrio, forse è questo il rapporto che meritiamo di avere l’uno con l’altra. Eppure mi dispiace. Mi dispiace e non so perché. Posso sperare che possa essere felice, augurargli qualsiasi cosa di bello che io non ho saputo dargli, augurargli di raggiungere i suoi obiettivi e di essere sempre la migliore versione di se stessa. Non voglio più fargli male in alcun modo, forse merito di essere dimenticato, cancellato con un pastrocchio nero che non faccia leggere neanche più il mio nome nella sua testa. Forse sarebbe meglio, mi farebbe male, ma se fosse la cosa più giusta per lei, allora andrebbe bene.
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lelelatta · 1 month
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Gita fuori porta tra Verona e Vicenza, itinerario di un weekend #viaggiaescopri #travelwebtv #lelelatta
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littlevioletmoon · 11 months
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D’erba tagliata
il profumo m’inebria.
Giugno tra i monti.
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rehinberger · 4 months
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