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#un giorno di ordinaria follia
spilladabalia · 4 months
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Falling Down (1993), nazi surplus store scene
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zombola · 2 months
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Amici che diventano acrobati, che saltano via, è un altro giorno di ordinaria follia dentro la testa mia...
La gente sbagliata me la sono lasciata alle spalle .... come una pugnalata...
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Io con la stessa espressione di Emmet, in procinto di fare un revival di "un giorno di ordinaria follia"
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bicheco · 1 year
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Siamo (quasi) tutti più buoni
Il mio film di Natale preferito è "Un giorno di ordinaria follia".
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tempi-moderni · 4 months
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I film più politicamente scorretti (e più divertenti) di tutti i tempi:
• Babbo Bastardo (1-2)
(Linguaggio volgare, contenuti sessuali espliciti, razzismo, violenza psicologica su minori)
•Quel nano infame
(Razzismo, linguaggio volgare, contenuti sessuali espliciti)
•Danko
(Linguaggio volgare)
•Tango & Cash
(Linguaggio volgare)
•Arma Letale 2
(Linguaggio volgare, razzismo)
•Bad Boys II
(Linguaggio volgare, uso di droghe, discriminazione razziale)
•Demolition Man
(Linguaggio volgare, discriminazione di genere sessuale)
•Una Poltrona per Due
(Linguaggio volgare, razzismo, uso di droghe, discriminazione religiosa)
•Die Hard-Duri a Morire
(Linguaggio volgare, incitamento all’odio razziale)
•Un Giorno di ordinaria Follia
(Linguaggio volgare, violenza, incitamento all’odio razziale e alla violenza di genere, discriminazione sessuale e religiosa, antisemitismo)
•Project X - Una festa che spacca
(Abuso di alcol e droghe, linguaggio volgare, incitamento alla violenza sessuale, uccisione di animali domestici)
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umbriajournal · 8 months
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Detenuto distrugge sala colloquii, un giorno di ordinaria follia
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lamilanomagazine · 1 year
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Michael Douglas riceverà la Palma d’oro d’onore al Festival di Cannes
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Michael Douglas riceverà la Palma d’oro d’onore al Festival di Cannes. ll padre Kirk aveva presieduto la giuria del festival di Cannes nel 1980. Dopo 50 anni di carriera, celebrata anche con due Oscar, all'attore di Basic Instinct e Wall Street Michael Douglas sarà reso omaggio con la Palma d'oro d'onore del Festival di Cannes, durante la cerimonia di apertura del 16 maggio. “È sempre una boccata d’aria fresca essere a Cannes, che considero una meravigliosa piattaforma di eccellenza per artisti coraggiosi. Dalla mia prima volta qui nel 1979 per La Sindrome Cinese alla mia più recente premiere per Dietro i candelabri nel 2013, il Festival mi ha sempre ricordato che la magia del cinema non è solo in ciò che vediamo sullo schermo, ma nella sua capacità di influenzare le persone in tutto il mondo. Dopo oltre 50 anni di attività, è un onore tornare sulla Croisette per aprire il Festival e abbracciare il nostro linguaggio cinematografico globale condiviso", ha detto emozionato l'attore, 78 anni. Durante la sua carriera, il suo nome si è legato a Cannes con quattro film in concorso. I suoi primi red carpet furono con Jane Fonda e Jack Lemmon per La Sindrome Cinese di James Bridges nel 1979, per Basic Instinct di Paul Verhoeven che lanciò Sharon Stone e confermò il suo talento. Poi ancora il concorso nel 1992 con Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher nel 1993 e Dietro i candelabri di Steven Soderbergh nel 2013 in cui ha interpretato con eccezionale bravura il musicista Liberace.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pazzoincasamatta · 2 years
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RaiNews: New York, "Le patatine sono fredde" e spara ad un dipendente di Mc Donald's
RaiNews: New York, "Le patatine sono fredde" e spara ad un dipendente di Mc Donald's.
un giorno di ordinaria follia
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telodogratis · 2 years
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Passeggero sale in aereo e inizia a masturbarsi prima del decollo: follia a bordo
Passeggero sale in aereo e inizia a masturbarsi prima del decollo: follia a bordo
L’esibizionista, descritto come alto, snello, barba curata, occhiali da vista, è un 34enne che vive a Barletta. Il volo… Scene di ordinaria follia su un volo della Wizz air in partenza da Olbia per Roma Ciampino di prima mattina qualche giorno fa. Un passeggero, descritto come alto, snello, barba curata, occhiali da vista, un 34enne che vive a Barletta, dopo essersi… Read MoreCronacaToday
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little-frank · 4 years
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Falling Down
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malefica67 · 5 years
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Un Giorno di Ordinaria Follia, Joel Schumacher (1993)
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silvie76 · 6 years
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http://www.overthere.it/un-giorno-di-ordinaria-follia-j-schumacher-recensione/
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Immaginati essere una persona talmente orribile, una donna talmente nera d’animo, che non sapendo più in che modo e maniera ferire tua figlia, inizi a prendertela con il cane, perché nella tua mente malata il cane è un riflesso o una rappresentazione della persona che vuoi danneggiare.
Immaginati metterci in mezzo pure un cane, che non centra nulla in qualsiasi sorta di disputa o rabbia tua personale. Che non sa nemmeno perché viene trattato male. Che non capisce che succede, perché un cane non può pensare di essere lo specchio o la rappresentazione di una persona.
Immaginati avere 59 anni e prendersela con un cane perché per vie traverse devi fare del male ad una persona. E non sai più nemmeno cosa inventarti per ferirla perché quella persona ha imparato ad estraniarsi totalmente. A farsi scivolare tutto addosso e a non aspettarsi nulla se non il male.
Immaginati avere 60 anni, e una moglie completamente pazza e fuori di testa, verbalmente violenta con tutti, offensiva e ingiusta. E lasciarla sempre fare. Non importi mai, “per il quieto vivere”. Lasciare che anche un povero cane ci vada di mezzo perché non ti va di prendere tua moglie e dargli una scrollata. La lasci andare allo sbaraglio, perché è quello che hai sempre fatto dopotutto.
Mio padre lo sa benissimo che mia madre è una persona violenta. Con poco equilibrio mentale, con la lingua affilata peggio di un coltello. Eppure non ha mai fatto nulla. È sempre rimasto lì a guardare, perché è più facile lasciare che siano gli altri a subire, basta che non subisci tu, tutto apposto. Giustamente pure, lui nemmeno li voleva i figli.
È stato tutto un grande incidente di percorso. O forse no. Forse semplicemente anche in quel caso ha lasciato che le cose accadessero “per il quieto vivere”. Mi immagino la scena. “Ma si vuoi fare figli, va bene basta che poi posso starmene in pace.” Il famosissmo, sempre osannato quieto vivere. Anche se si tratta di mettere al mondo creature che pagheranno le conseguenze per una vita. O forse, ancora più assurdamente, avrà pensato che almeno ci sarebbe stato uno, due, capri espiatori in più oltre a lui.
Immaginati avere 60 anni, e lasciare che tutto corra e scorra senza metterci mai mano. Non prendere mai alcuna decisione. Lasciare che siano gli altri a decidere per te. Perché tu vuoi solo “il quieto vivere”, anche se dio cristo, è evidente che quello che senti e vedi è assurdo. Che prendersela con un cane è assurdo. Da folli totali. MA TU LASCI COMUNQUE, VOLUTAMENTE CORRERE. SCEGLI di non guardare. SCEGLI di non opporti. Ma tanto tocca al cane questa volta, non a te.
Immaginati avere 60 anni e non avere una spina dorsale, lasciare semplicemente che le cose vadano. Come vadano poi, è una cosa diversa. Lasciare che anche l’assurdo e inaccettabile diventi quotidiano perché è più facile che combattere, opporsi, affrontare. È più facile abbracciare il quieto vivere, chiudere un po’ gli occhi.
Ogni tanto ripenso a quando a tre/quattro anni, un giorno qualunque, piangevo sulle scale dentro casa. Chissà perché piangevo. Magari un dolore, magari mi sentivo sola, magari facevo i capricci. Mi ricordo solo che piangevo, da sola su uno scalino. E mi ricordo quella solita furia di mia madre, che mi riempì di schiaffi. Mi ricordo che l’unica cosa che potei fare per ribellarmi, era cercare di salire quegli scalini, terrorizzata. Ancora li vedo quegli scalini in marmo, scuri e freddi, che sembravano la salvezza. Le gridai che era una strega, e ancora giù schiaffi. All’epoca ancora poteva, non ero ancora una persona adulta, a chi potevo mai andare a dire nulla. Non avrei potuto difendermi in ogni caso, a 3/4 anni. Sei come un piccolo cane, totalmente in balia di quello che viene. Che armi hai per difenderti?
Dov’era mio padre? Era lì e ha lasciato che tutto scorresse oppure non era in casa? E se era lì stava ancora abbracciando la sua filosofia del non fare nulla, non mettersi in mezzo e non intervenire mai, per il quieto vivere? Non penso che lo scoprirò mai, ma se fosse così stava semplicemente portando avanti il suo essere quell’uomo senza un senso che è.
Questo è quello che succede quando due individui che si dovrebbero far curare si incontrano, quando si mettono insieme queste personalità così disastrose, e così incapaci di trovare un equilibrio negli squilibri. Hanno creato un ordine sulla disfunzione, e il risultato è quello che è. Oggi un cane che diventa vittima perché rappresenta simbolicamente (seppur indirettamente) la tua vittima. Domani chissà che altro.
Quanto ancora sarà lunga questa quarantena? Questo lockdown? Questa condizione per cui non posso fare altrimenti che stare qui? Ho sbagliato tutto nella mia vita, nel cercare sempre la solitudine, e nel cercare sempre di autorealizzarmi e di portarmi via da sola. Se fossi stata più sveglia, a questo punto magari non sarei nemmeno ancora qui. Alla fine torniamo sempre al punto in cui, è colpa mia se sono in questa condizione.
Immaginati avere 27 anni, essere esausta, e avere il perenne desiderio che tutta la tua famiglia svanisca nel nulla, perché non ne puoi veramente più.
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Appena ricordato perché studio in camera e non in aula studio.
"Un giorno di ordinaria follia" wannabe
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der-papero · 2 years
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Donne senza destino
Ieri ho cominciato la visione de L'Amica Geniale (mi viene sempre da dire Gentile), e già il primo episodio è stato per me un tuffo nei ricordi dell'infanzia. Il mio paesello, negli anni '80, non era molto diverso nella mentalità da quello che si vede nella serie, al netto della differenza nelle auto e nel vestire.
Il personaggio che ha dato inizio ai ricordi è stato Melina, mi ha ricordato mia zia Angelina.
La famiglia di mio padre era molto povera, 7 figli, 5 donne, 2 uomini, così povera che mia nonna iniziò a darne in adozione (possiamo definirla "a nero", all'epoca non esisteva lo Stato in molte cose, uno degli "adottati" fu proprio mio padre), e, secondo una tradizione molto diffusa, l'ultima donna della famiglia doveva sacrificare la propria vita per la servitù, si diceva proprio così, un vocabolo che già racconta tutto, ovvero veniva messa al mondo con l'unico scopo di restare sola a vita per doversi occupare dei genitori anziani, e alla morte di questi cazzi suoi. Alcune trovavano una via di fuga diventando suore, da un padrone all'altro, in pratica.
Mia zia fece di tutto per opporsi a questo destino, riuscendo a trovare anche un uomo che l'amasse, ma la famiglia ovviamente si mise contro, impedendole persino di mettere piede fuori casa, e mia mamma mi raccontò che in un giorno di ordinaria follia zia aprì le finestre e inizio ad urlare e piangere disperata, gettando qualsiasi oggetto dal balcone, e minacciando di farla finita, un po' come la scena di Melina, o in un altro giorno prese uno dei suoi cognati e lo cacciò di casa (ma proprio lo prese a calci), al grido "se non posso io, nessuna altra deve!". Alla fine di quel rapporto non se ne fece niente, e si trovò costretta, in tarda età, ad accettare un vedovo con una famiglia già alle spalle, come unica possibilità per fuggire da quella realtà, per poi finire in un'altra di povertà assoluta, quando la andavo a trovare mi si stringeva il cuore, e un cancro se la portò via poco dopo l'entrata in pensione sociale, giusto perché il cane morde sempre lo straccione. Ci sono vite che nascono semplicemente disgraziate, non importa quanto riesci a lottare.
Come zia, ne ho conosciute tante di donne senza destino, donne alle quali non è che sia stata negata la parità salariale o la possibilità di scegliere tra carriera e famiglia, bensì la possibilità di decidere di tutta la propria vita in ogni sua singola scelta, così come mia nonna, la mamma di mia mamma, una donna senza passato, entrata nella mia famiglia come sposa comprata per mio nonno, conosciuto sull'altare il giorno delle nozze. O come un'altra, di cui non ricordo il nome ma che nel paese veniva chiamata Lisina, che a differenza di mia zia accettò senza fiatare la sua condanna a vita, e passò il resto dei suoi anni nella solitudine più assoluta, trattata a volte con pietà, a volte con scherno, dal resto delle persone. Pochissime, forse giusto qualcuna, aveva il coraggio di romperle quelle catene, per via di un istinto di sopravvivenza che non proveniva di certo dalla cultura o dall'educazione scolastica, pur sapendo di dover accettare una condizione di isolamento dalla società, e si veniva etichettate come pazze, brutte o poco di buono (sì, anche puttane, quello che vi pare, ogni aggettivo serviva allo scopo).
La cosa tragiassurda è che sono tutte donne vittime di altre donne, esattamente come mostra il secondo episodio della serie, dove la madre di Elena pretende che la figlia non continui gli studi, perché la donna deve restare in casa, è questa la sua missione, diktat che colpì anche mia madre, quando la nonna fece di tutto per non farla andare a lavorare come operaia in Siemens, perché quello era un lavoro da uomini e la donna non era portata per quelle cose (le diceva sempre "dove credi di andare e di poter fare, scapperai dopo poche settimane"), e fortuna sua mia madre ebbe la lungimiranza di superare la paura, per poi finire nella gabbia di mio padre, e onestamente non saprei dire cosa sarebbe stato peggio. In quasi tutte le storie che io ricordi, c'è sempre stata un'altra donna che ha piegato la vita di quella che veniva dopo o di quella affianco, così come, ad esempio, con il matrimonio combinato di mio nonno, tutto organizzato dalla sua zia, lei decideva le vite di ogni componente della famiglia. Ovviamente gli uomini avevano gettato nei secoli le basi e messo i paletti sia fisici che culturali, ma poi son rimasti semplicemente a guardare che le donne, da sole, facessero tutto il lavoro e si scannassero, e che di generazione in generazione provvedessero in autonomia a mettersi le catene, facendo passare il messaggio che quella era la scelta giusta.
Così come in Gomorra, la bellezza di questa serie sta nei personaggi minori, e devo essere sincero, son fatti benissimo, una vera fotografia di realtà che per molti sembrano lontane o roba, mo' ci vuole, da romanzi o film, ma a me sembra tutto avvenuto ieri.
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cinematicalice · 2 years
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#Cinemood parte arrabbiato. Con questa nuova rubrica vi consiglio un po' di film in base al vostro umore. Partiamo col botto. Siete incazzati come Tony Montana? Ecco con cosa sbollire e perché.
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1)La Haine(Mathieu Kassovitz,1995). Se vi sentite sempre in guerra con il mondo e il sistema,Vinz da oggi diventerà il vostro migliore amico. Il clima è quello della Parigi criminale,dei bassi fondi in cui vivono ragazzi che hanno voglia di litigare e di vivere una vita migliore.
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2)Taxi driver(Martin Scorsese,1976) è il film che ha ispirato la scena iniziale di La Haine. Se la vostra rabbia è riempita da un mix di solitudine e senso di inadeguatezza ricordatevi di cosa ha dovuto passare Travis.
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3)The hateful eight (Quentin Tarantino,2015). È un film di Tarantino,di base sono sempre tutti incazzatissimi.
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4)American History X (Tony Kaye,1998). Di base è un film violento,ma se guardato attentamente ci insegna anche quanto la violenza e in generale la vendetta,non servano a nulla.
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5)Scarface(Brian De Palma,1983). È uno dei miei film preferiti,in assoluto. Al Pacino è Tony Montana,il cubano più irascibile e determinato della storia del cinema. Per una botta di autostima.
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6)Will Hunting (Gus Van Sant,1997). Will è un genio ma non sa mai cosa fare,dove sbattere la testa o come comportarsi con una donna. Per fortuna incontra lo psicologo Sean Maguire, l'unico in grado di aiutarlo e dal quale anche voi potrete ricavare qualcosa di positivo.
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7)Un giorno di ordinaria follia (Joel Schumacher,1993). Il film perfetto per quando vorresti prendere a scazzottate chi ti ha sbagliato l'ordinazione al ristorante dopo una giornata già difficile di suo.
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8)Little Miss Sunshine (Jonathan Dayton e Valerie Faris,2006). Concludo con un film pieno di speranza,un piccolo capolavoro. Se siete non solo arrabbiati,ma anche tristi o delusi,Paul Dano e Steve Carell sapranno ridarvi la carica per ripartire.
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