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#storia da leggere
gregor-samsung · 5 days
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" Io e mio fratello Ciovanni erimo inafabeto, perché alla scuola non ci avemmo potuto antare, però, con la boca che ci avemmo, nesuno si lo poteva credere che erimo inafabeto. Così, diciammo che solo con una crante querra potevino respetare ai lavoratori. Io e Ciovanni erimo forte socialiste, ma non sapemmo né lleggire, né scrivere, e passava questa mincia*. Solo la cente potiemmo sentire parlare e c'imparammo qualche cosa per mezzo della cente. Così, davero il 24 maggio 1915, che a mia madre ci stavino crescento li figlie per quadagnare solde, scoppiò la querra. Io diceva che aveva 15 anne e magare 16, che per arrevare a chiamare amme ci volevino 4 anne. E quinte, io era sicuro che la querra non la faceva. Ma Ciovanni, che era più crante, la poteva fare. "
*e passava questa mincia: e non serviva a una minchia (NdC).
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Vincenzo Rabito, Terra matta, a cura di Evelina Santangelo e Luca Ricci, Giulio Einaudi Editore (collana ET Scrittori), 2021¹², p. 15.
[Prima Edizione: collana Supercoralli, 2007]
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"Alle otto e mezza in punto, puntualissimo come d’abitudine, Alberto, minuto del suo personale badge, entrò in ufficio pronto, si fa per dire, ad iniziare una nuova settimana lavorativa. Come ogni solito lunedì le facce dei colleghi erano sempre stesse: facce stralunate e prive di vivacità, dei veri e propri zombie che barcollavano di qua e di là come a voler risucchiare energia vitale; anime irrequiete, anime vaganti che dovevano ancora connettere il cervello, non prima però di lasciarsi alle spalle la fase - Devo ancora superare la sbornia di stanotte-"
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2023 in books n. 23
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Ah, che chicca leggere finalmente una raccolta di gialli della Sellerio - ambisco a comprare anche Una giornata in giallo per avere una completa collezione delle raccolte a tema 'temporale' (una notte, una settimana, un anno e quella che mi manca è appunto 'una giornata').
Tra quelle che ho letto, purtroppo, questa è la più deboluccia, finora. Ci sono dodici racconti, uno per ogni mese dell'anno, e devo dire che non tutti sono riusciti a dare l'idea dell'atmosfera, tranne Camilleri e Piazzese e qualche altro autore. Non me lo sono goduto come avrei potuto, insomma.
Come gialli, nel breve spazio del racconto chiaramente non si possono imbastire trame approfondite, ma una raccolta del genere è ottima per capire di che cosa sono capaci gli scrittori: su cosa si concentrano, come mantengono l'attenzione, che soddisfazione si ha alla fine.
Si sono riconfermati gli autori che anche nelle altre raccolte mi avevano convinto:
Marco Malvaldi
Antonio Manzini
Santo Piazzese
Alessandro Robecchi
Fabio Stassi
Mentre purtroppo devo accettare il fatto che leggere Camilleri è molto difficoltoso per me, il testo non fluisce perché non so predire la parola che seguirà in quasi-dialetto. Peccato, perché il suo è (ovviamente) uno dei migliori.
#2023 in books#un anno in giallo#andrea camilleri#(la sua storia - chiaramente con montalbano protagonista - è stata soddisfacente; c'era sì una bozza d'indagine ma il fulcro della vicenda#era 'umano' e incentrato più sui personaggi coinvolti nel presunto crimine; peccato che mi sia sembrato un compito da leggere)#gaetano savatteri#(madonna quanto lo odio lamanna come personaggio e tutti quelli che gli stanno attorno; almeno la risoluzione finale è stata interessante)#simonetta agnello hornby#(che delusione di racconto: protagoniste scialbe in un'ambientazione che avrebbe potuto essere londra come busto arsizio; du' palle)#fabio stassi#(ah! i problemi risolti con il consiglio di lettura di un libro specifico! mi è piaciuto sia lo stratagemma per risolvere il mistero#che lo stile narrativo che l'atmosfera del mese di ambientazione - finalmente il primo preferito)#marco malvaldi#(i magnifici vecchietti toscani che risolvono crimini con il barista burbero - mai letto i romanzi ma inizio a considerarli seriamente)#alessandro robecchi#(che bella sorpresa ritrovare i killer meneghini dal codice etico che però pensano al fatturato anche quando si ritrovano#con incarichi contrastanti - mi fanno sempre ridere e la trama è stata anche questa volta soddisfacente)#gian mauro costa#(ha introdotto la sua protagonista partendo dal bel culo e da come si mortifichi nel vestire per non farsi abbordare dai colleghi#in polizia - mi è stato sulle palle lui e il racconto a partire dalla prima pagina e non si sono redenti nel finale)#esmahan aykol#(una conferma: non sa cosa sia una trama e i suoi personaggi sono interessanti come cicche spiaccicate sull'asfalto)#alicia giménez-bartlett#(il racconto non è male ma non mi sono mai affezionata alla sua petra delicado e anche in questo racconto non è scattata la scintilla)#francesco recami#(anche lui si conferma come autore che non mi piace: yay! mi è stato sulle balle poi il modo in cui ha trasformato#il protagonista di un altro autore in un truffatore di vecchietti; almeno non mi sono annoiata leggendolo)#santo piazzese#(anche lui becca l'atmosfera grazie a dio - benché non mi sia familiare l'esperienza di raccolta delle olive è riuscito a farmi sentire#la situazione come se fosse un ricordo; la risoluzione del crimine non è stata graditissima ma la accetto nell'insieme)
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il-gufetto · 1 year
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In "Totem è Tabù" Freud parla sia di antropologia che di religione: per questo filosofo la religione altro non è che una nevrosi di massa per esorcizzare la morte. Dio altri non è che la figura del padre elevata a Totem/ divinità dopo la sua morte (avvenuta in maniera violenta e non per cause naturali).
Foto di Howard Herdi presa sal sito web di Pexels
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aliisimwunderland · 1 year
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Remon Karam
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ilmondodishioren · 2 years
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Adabana di NON & Dai Tezuka
Adabana di NON & Dai Tezuka
Ciao a tutti amici, come va?Spero tutto bene.Oggi voglio consigliarvi un manga un po’ diverso dal solito, un manga forte, diretto, crudele che ti lascia una sensazione di profonda impotenza sulla pelle e un filo di tristezza nel cuore.Eccovi la trama presa da Amazon: Una banale cittadina di provincia viene sconvolta dall’efferato omicidio di cui è vittima Mako Igarashi, studentessa delle…
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luca-ercolani · 2 days
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Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare - Luis Sepúlveda
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- Bene, gatto. Ci siamo riusciti - disse sospirando - Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante - miagolò Zorba - Ah sì? E cosa ha capito? - chiese l’umano - Che vola solo chi osa farlo - miagolò Zorba.
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edizioni-omnibus · 3 months
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Tra il 1513 e il 1514, estromesso dall’attività politica e relegato a San Casciano, Niccolò Machiavelli scrive un trattatello destinato a Lorenzo de’ Medici, nipote del Magnifico: un vademecum per i sovrani, nel quale lo scrittore e politico fiorentino, trasfondendo il sapere acquisito in anni di servizio nell’amministrazione di Firenze, traccia una serie di regole e di strategie da seguire per impadronirsi del potere e mantenerlo. In quest’opuscolo amatissimo e odiatissimo al contempo, caratterizzato da un linguaggio conciso e sostenuto da un’analisi lucida e disincantata della società italiana del tempo, Machiavelli espone la teoria — talmente rivoluzionaria che per essa è stato coniato persino un termine: machiavellismo — secondo cui il principe debba essere amorale, senza scrupoli, e fare di volta in volta ciò che più gli conviene, adattandosi al mutare delle situazioni e della fortuna: ora usare la forza, ora essere liberale; ora agire con lealtà, ora ricorrere al tradimento e all’inganno.
Il principe di Niccolò Machiavelli è disponibile in edizione digitale o cartacea. Tutte le info a questo indirizzo: https://edizioni-omnibus.it/catalogo/niccolo-machiavelli/il-principe/info.php
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laragazzafortesworld2 · 6 months
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angelap3 · 18 days
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A far star male una persona ci vuole niente, basta una parola mal detta o mai detta, uno sguardo mal dato o mai dato.
A farla stare bene ci vuole molto più tempo.
A tirar giù un edificio basta della dinamite piazzata nei punti giusti, bastano pochi secondi.
Per tirare su una casa, ci vuole l’architetto, il geometra, il muratore, il falegname, il piastrellista, l’idraulico, l’elettricista, il fabbro, ci vogliono mesi se non anni, dipende dalla complessità della casa.
Siamo esseri delicati, la struttura esteriore può essere robusta, ma abbiamo bisogno di continua manutenzione interna, la facciata, anche se rifatta, non sempre rispecchia lo stato interno.
Far star bene le persone non è un’opzione, è una scelta precisa che ripaga; è un compito estremamente complesso, presuppone la capacità di leggere le persone e nelle persone, chi sorride non sempre è felice, chi sta in silenzio non sempre non ha nulla da dire.
Non siamo villette a schiera costruite con lo stampo, siamo piuttosto borghi meravigliosi, ognuno con i suoi vicoli e la sua storia.
Le persone si riscrivono in continuazione, e una volta che sei riuscito a leggere il loro libro, devi ricominciare da capo, perché il contenuto è cambiato.
"L'angolo della psicologia" - G. Liberati
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abr · 5 months
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Breve storia del clima.
In epoca romana, dal 250 a.C. al 450 d.C., la temperatura era di almeno 2ºC più alta di oggi (i più nerd tra i medioman vi diranno che c'erano variazioni, senza rendersene conto confermando la tesi: le variazioni climatiche avvengono "da sole" non certo per colpa dell'uomo. I più fessi, quelli che non sapendo leggere ma solo ubbidire chiedono "le fonti?", sostengono che i romani aumentarono la CO2 ... bruciando legna. La fonte? ndr).
Era un periodo di riscaldamento globale. La popolazione è aumentata (...). L'agricoltura del clima caldo poteva essere intrapresa in aree a latitudini e altitudini molto più elevate di adesso. (La vite in Inghilterra, ndr). Questo riscaldamento non poteva essere dovuto alle emissioni umane di CO2.
Seguirono i secoli bui. Questo è stato un periodo di freddo pungente di fallimento dei raccolti, carestia, malattie, guerra, spopolamento, espansione del ghiaccio e aumento del vento. (...) Bande assassine di rifugiati climatici vagarono per l'Europa in cerca di prede. Civiltà come i Maya crollarono.
Il successivo riscaldamento medievale (900-1300 d.C.) fu un periodo (positivo) per la vita sulla Terra. Le calotte glaciali, i ghiacciai e il ghiaccio marino si contrassero, consentendo l'esplorazione e l'insediamento del mare ad alte latitudini. Colture di cereali, bovini, ovini, fattorie e villaggi furono stabiliti in Groenlandia, almeno 6ºC più calda di oggi.
Sebbene ci sia stato un periodo freddo di 40 anni nel riscaldamento medievale (i clcli del clima che cambia COSTANTEMENTE, ndr), i fallimenti dei raccolti e la carestia erano rari. La popolazione aumentò (...). La ricchezza creata (...) è stata utilizzata per costruire cattedrali, monasteri e università. Il riscaldamento medievale era globale. Ancora una volta il riscaldamento non poteva essere dovuto alle emissioni umane di CO2.
La piccola era glaciale iniziò alla fine del XIII secolo con una diminuzione dell'attività solare. La piccola era glaciale è stata caratterizzata da un clima rapidamente fluttuante, e periodi straordinariamente freddi durante l'inattività solare: (1280-1340, 1450–1540, 1645–1715 e 1795–1825). Faceva molto freddo (i carri dei rifornimenti a Venezia potevano passare sulla laguna ghiacciata d'inverno, ndr). È stato un cambiamento climatico globale. C'era il fallimento del raccolto, la carestia, la malattia (peste nera, peste manzioniana, ndr), la guerra e lo spopolamento.
Ci fu uno spaccamento sociale (rivoluzione francese). I prezzi del cibo aumentarono nei periodi di debole attività solare. I vichinghi in Groenlandia si estinsero. Non era un buon momento per vivere. La piccola era glaciale terminò nel 1850 e da allora c'è stata una tendenza al riscaldamento con periodi più freddi (1940-1976 e 1998-2005). Storia, archeologia e geologia dimostrano che attualmente viviamo in un clima interglaciale e variabile.
I cambiamenti che possiamo osservare con la strumentazione moderna sono molto piccoli. Sia i tassi che l'entità del cambiamento climatico sono inferiori ai cambiamenti negli ultimi 1000, 10.000 o 100.000 anni.(...) La storia e l'archeologia ci mostrano che il raffreddamento globale provoca siccità, sconvolgimenti sociali, migranti climatici, carestie, malattie, guerre, spopolamento, collasso di civiltà ed estinzioni di piante e animali. Le grandi civiltà prosperarono in tempi caldi. Viviamo nei tempi migliori che gli esseri umani abbiano mai avuto sul pianeta Terra.
Siamo l'unica generazione di umani a temere un clima caldo! Il riscaldamento globale ci ha sempre reso più ricchi e più sani. La storia è li a ricordarcelo ma, come la matematica e le scienze, oggi non si studia più.
via https://twitter.com/climacritic/status/1738157567820312714
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donaruz · 2 months
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Passata alla storia come “regina del soul”
"Canto per i realisti, le persone che si accettano come sono."
– Aretha Franklin (born March 25, 1942 Memphis ( Stati Uniti) )
ARETHA FRANKLIN 🖤
Soprannominata The Queen Of Soul ( la Regina del soul) o Lady Soul..Forza spirituale e vocale, punto di riferimento della cultura popolare americana, portavoce dei temi più incandescenti degli anni 60 e 70 . Un prodigio del gospel, una delle icone della musica soul e R&B...una battagliera sostenitrice dei diritti civili, considerata la più grande cantante degli ultimi cinquant'anni a livello mondiale, ruolo riconosciuto anche da innumerevoli premi...Senza saper leggere la musica, imparo' da sola a suonare il pianoforte e a 12 anni inizio 'a registrare canzoni cantando nei tour gospel con suo padre...fino a firmare , nel 1956 , il suo primo contratto discografico.. Da allora, la sua vasta produzione di musica soul, gospel e R&B ma anche blues, jazz e Rock & Roll, si è aggiudicata ben ventuno premi Grammy (otto dei quali vinti consecutivamente nella stessa categoria dal 1968 al 1975.
È riconosciuta come una delle più influenti interpreti della storia della musica: numerosi artisti, tra cui Anastacia, Alicia Keys, Beyoncé, Mary J. Blige, Fantasia, Joss Stone, Jennifer Hudson, Usher, Giuni Russo, Giorgia, Chadia Rodriguez ed Elisa hanno citato Aretha nelle loro principali ispirazioni e hanno eseguito cover dei suoi brani più famosi.
Atlantide
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dinonfissatoaffetto · 1 month
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10 buoni motivi per NON leggere il mio "Fiori a rovescio" (Nutrimenti)
1. perché si parla di una famiglia, i Toccafondi, e ti basta e avanza la tua
2. perché si citano tragici eventi che avrai già rimosso, come il cucchiaio di Pellè
3. perché c’è un personaggio disabile e hai paura che ti rubi il parcheggio
4. perché pensi che non si possa ridere di cose serie
5. perché non conosci Tondelli e non hai mai visto Il pranzo è servito e Twin Peaks
6. perché ti affezionerai ai personaggi ma l’autore, a meno di offerte milionarie, non scriverà un seguito
7. perché pensi che la leggerezza in letteratura non possa nulla contro la pesantezza della vita
8. perché è una storia “circolare”, quindi “circolare, gente, circolare”
9. perché di sicuro dal libro sarà tratto un film, ti conviene aspettare quello
10. perché se ci sono di mezzo i fiori, l’autore ha di sicuro qualcosa da farsi perdonare. E non conta che siano fiori a rovescio.
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vintagebiker43 · 1 month
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Questa mattina è accaduta una cosa meravigliosa, una delle più belle in assoluto da quando esiste il nostro blog: vi chiediamo di leggere questo post, anche per capire lo straordinario significato di questa foto.
Ousmane Diop è un giocatore della Dinamo Sassari, un ragazzo di 23 anni con una storia complicata alle spalle. Ha lasciato la famiglia in Senegal a 13 anni facendo una promessa a mamma e papà: "Tornerò quando diventerò un giocatore di basket e avrò i soldi per comprarvi una vera casa".
A 13 anni, in Italia, ha dormito per la prima volta in un letto da solo: prima lo condivideva con due fratelli.
Tra Udine, Torino e Sassari, è esploso il suo talento che gli ha permesso di diventare un grande giocatore di Serie A.
L'anno scorso, dopo non aver visto la sua famiglia dai 13 ai 22 anni, è tornato in Senegal e ad accoglierlo c'erano i genitori in lacrime davanti alla porta di quella nuova casa comprata dal loro bambino, nel frattempo diventato uomo.
Questa mattina, all'Istituto Comprensivo San Donato, la scuola e il rione più multietnico e problematico di Sassari, le maestre hanno proiettato in classe il video che abbiamo realizzato due mesi fa nel quale Ousmane racconta la sua storia: il video è questo https://youtu.be/TWrFqCzKsUM
Nella saletta-cinema della scuola c'erano un centinaio di bambini dai 6 ai 13 anni.
L'obiettivo era quello di dare un messaggio di speranza a dei bambini che vivono in condizioni non facili.
Alla fine della proiezione alcuni di loro si sono commossi, altri erano impazziti per la presenza di Ousmane "il gigante".
Il bambino al centro della foto è un bambino di 6 anni di origini nigeriane, che è rimasto particolarmente colpito dalla storia di Ousmane.
Ousmane, vedendolo piangere, è corso ad abbracciarlo.
Anche lui, alla fine, si è commosso.
L'abbraccio che vedete in questa foto testimonia la straordinaria grandezza dello sport.
Lo sport abbatte confini, è inclusivo, facilita i legami, è amicizia, è speranza, permette ad adulti e bambini di parlare la stessa lingua, di capirsi, di abbracciarsi, di condividere gioie ed ostacoli.
Ringraziamo LBA che ci ha dato la possibilità di realizzare questo video che ha colpito molte persone. Ringraziamo la Dinamo che ha dato una grande mano affinché si realizzasse questo incontro, e la Biblioteca Popolare dello Sport - Sassari che per prima ha avuto l'idea di portare il nostro video in una scuola.
Se qualcuno ci ponesse oggi la domanda "Ma perchè 12 anni fa avete creato un blog di basket?", risponderemmo mostrando questa foto.
@la giornata tipo su FB
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il-gufetto · 2 years
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Una delle figure più note della fenomenologia dello spirito riguarda il rapporto signoria e servitù: il signore è colui che, pur di affermare la proprio indipendenza, è disposto a sacrificare la propria vita; a differenza del servo. Questo atto di codardia, che tuttavia non sento di dover giudicare perché chiunque può aver paura di morire, consente al servo di diventare una cosa che il padrone può utilizzare per ottenere lavoro e servizi. Ben presto, però il rapporto si rovescia: il Signore, inizialmente indipendente, si trova a dipendere dal lavoro del servo; mentre quest'ultimo produce tutto ciò di cui necessita con il suo lavoro ed è, per tale motivo, autonomo. Il processo attraverso cui il sevo giunge a comprendere di essere libero non è semplice; anzi, talvolta è duro e tortuoso, fatto di fatica, duro lavoro e ingiurie. Eppure, senza tutto questo, il servo non sarebbe mai arrivato a concepirsi come indipendente.
Foto di Yuri Kim presa da Pexels
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3nding · 2 months
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Doveroso oggi condividere un capitolo così doloroso della mia vita. Che questa sia una testimonianza, senza pretesa di verità. Se deciderà di prendere il mare agitato dei social va più che bene l’anonimato. Mia sorella è morta per il covid a 53 anni, si controllava regolarmente e l’ospedale per una banalità lo aveva visto una volta sola nella vita. E’ entrata in ospedale il 15 gennaio, ne è uscita dentro una bara chiara il 16 febbraio. Io e lei non abbiamo mai pensato fosse un’influenza più forte del normale, del resto, se lo fosse stata, non si sarebbe trovata con un tubo in gola, in coma farmacologico, con questo “serpente” che ritmicamente si gonfia e si sgonfia per tenerti attaccato alla vita. Non si sarebbe sfiancata in cicli di pronazione a testa in giù sperando di tornare alla vita e ai sorrisi. Noi parlavamo e cercavamo di agire con responsabilità, lei che mi ha detto “Non ci vediamo nemmeno a Natale, scusami, dobbiamo tutelare noi e gli altri”. Lei che l’ultima volta che  ha potuto dirmi qualcosa mi ha detto “Grazie, ringrazia tutti”. Le ho lasciato il vestito che preferiva, le scarpe del ballo che tanto amava, gli orecchini, la collana prediletta e lo scialle rosso per lei essenziale per questo corredo funebre, e ci scherzava nei primi giorni di ricovero, dandomi indicazioni, in un esorcismo laico mai riuscito. E allora penso ai quasi 94.000 che ad oggi hanno dovuto pensare a uno scialle, a riprendere i sacchi sigillati dall’ospedale con i vestiti dentro, con il nome scritto sopra con un pennarello, come dei caduti di una guerra che trova sempre nuovi motivi di divisione. E’ per questo che non è importante che questa sia la mia storia, è la storia di tantissimi. Tantissimi che chiedono solo l’uso della delicatezza, del rispetto, della gentilezza. Non vorrebbero leggere le opinioni non richieste, i complotti, l’iperbole definitiva di un autore sconosciuto. Nel momento più doloroso, quello dell’astio per la troppa superficialità di  chi usa questo mezzo che ci sta avvelenando l’anima ben oltre il percepito, riesco comunque a dare un segnale diverso. A non accodarmi. Non ho niente da dire nemmeno sul covid. Chiedo solo gentilezza, per mia sorella che era la mia roccia e il mio pilastro, da sempre. Chiedo gentilezza per tutti gli altri, lei  e’ un numero, insieme agli altri quasi 94.000. Ma se ci si impegna, si può avere rispetto anche dei numeri. Solo questo chiedo. - Paolo Di Sabatino, fb
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