" Il mio bisnonno Dorino, classe 1888, diceva di aver combattuto tutte le più grandi battaglie della Prima guerra mondiale. Di certo, era stato protagonista di almeno due conquiste storiche, quella del Carso e quella del Monte San Michele.
Militare semplice di fanteria, raccontava incredulo di aver assistito alla morte, al ferimento e alla mutilazione di decine di suoi commilitoni durante i combattimenti, ma di essere rimasto completamente illeso. Neanche un graffio, un proiettile di striscio. Nulla.
Tirava fuori questa storia ogni volta, durante le feste di Natale, con la famiglia riunita e qualche bicchiere in corpo. Si commuoveva ricordando gli amici caduti e non si capacitava del proprio destino di miracolato.
L’episodio più sbalorditivo però gli era accaduto dopo le battaglie del Carso e del San Michele, quando l’intero battaglione era stato inviato in Albania. In seguito ai successi conquistati anche su questo campo, la truppa aveva ottenuto una licenza premio per tornare a casa qualche giorno. Si era dunque imbarcata al porto di Valona su una nave diretta in Italia, ma pochi attimi prima della partenza è giunto un gruppo di ufficiali e per fare posto ai graduati alcuni militari semplici sono stati fatti scendere. Fra loro c’era anche Dorino. Le sue vibranti proteste per questa ingiusta e improvvisa sostituzione sono rimaste inascoltate.
Tuttavia, pochi minuti dopo la partenza la nave è stata silurata e affondata dalle flotte nemiche e l’intero equipaggio è perito nell’attacco.
Ancora una volta, la sorte aveva deciso di graziarlo, e nel modo più plateale possibile.
Per quanto fossi molto piccolo, mi ricordo del bisnonno che raccontava queste storie trattenendo a stento l’emozione, anche se solo diversi anni dopo ne avrei compreso il contenuto.
Mi sono trovato anche a riflettere sui suoi racconti e sulla sua inspiegabile sorte.
Forse è insito nel mio DNA: sono destinato a sopravvivere.
È un lascito ereditario che scorre nel sangue della mia famiglia.
Proprio come Dorino che ripeteva la sua incredibile storia a chiunque volesse ascoltarla, anche io sono sopravvissuto a una guerra perché il mio ruolo è raccontarla. "
Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta, Mondadori, 2023¹; pp. 57-58.
Você age como se não precisasse de ninguém, mas a verdade é que sempre foi totalmente dependente de alguém que esteve ao seu lado para fazer suas vontades ou te apoiar. Sua sorte foi que você encontrou muitas pessoas boas em seu caminho, mas um dia elas vão se tocar e ver o quão egoísta você é, e aí, nesse momento, quando você estiver só, vai entender o que reciprocidade realmente significa.
Eu pensei em como você é moldado tanto pelas pessoas que o cercam, e como você deve ser cuidadoso ao escolhê-las exatamente por esse motivo, e então pensei, apesar de tudo isso, no final talvez você tenha que perdê-las para se encontrar verdadeiramente.
Eu sei que as coisas não têm saído como você havia planejado (mesmo que tivesse sido planejado apenas na sua mente).
Ok, isso não é um texto somente consolativo, então esteja preparado para ler isso: Você precisa se esforçar um pouco mais.
Sabe por quê? Porque se trata de você. Desde quando você teve algo de 'mão beijada'? Desde quando as coisas caíram do céu para você? Quantos episódios você foi o sortudo? Tudo bem, deve ter existido casos isolados...
Mas veja bem, você é o responsável pelo seu destino, tudo que você conseguiu foi por mérito somente seu ou, em poucos casos, pela ajuda de pouquíssimas pessoas que você pôde contar (e se formos contá-las, dá para fazer com os dedos de uma mão).
Então tudo bem ficar abatido, pensativo, deprimido ou o que for... desde que depois do momento de tristeza você se reerga e fique mais forte.
Você sempre foi forte, não é agora que pode fraquejar. Se esforce, lute, persista... As coisas estão mais perto de acontecer agora do que estavam antes!