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#san girolamo nello studio
canterai · 5 months
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Antonello da Messina, details of San Girolamo nello studio; 1474, oil on lime, 45,7x36,2 cm, Londra, National Gallery
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co-arch · 1 year
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CESARIN SHOWCOOKING
Uno spazio teatrale per lo showcooking in legno all’interno di una fabbrica produttiva di frutta candita. Ci troviamo all’interno di una fabbrica che produce frutta candita, da più di cent’anni, nella Valdalpone, area agricola tra Verona e Vicenza famosa per le piantagioni di Prunus Avium, gli alberi di ciliegie. L’intervento è al primo piano di una palazzina produttiva con tetto a falda, un’altezza interna di circa cinque metri e doppie finestre sul perimetro. L’esigenza era quella di realizzare uno spazio showcooking dove poter girare video dimostrativi per l’impiego dei loro prodotti di pasticceria, una cucina con i relativi servizi e una nuova sala riunioni. Data l’altezza dello spazio interno, la strategia è stata quella di inserire un nuovo volume in legno a doppia altezza che si distaccasse dall’interno esistente industriale e che potesse ospitare tutte le funzioni richieste. L'eredità industriale è visibile nelle putrelle a vista sulle pareti perimetrali, che, verniciate come le pareti, sono come una tela bianca che mette in risalto le linee del progetto. Il volume in legno mette in evidenza l'altezza del soffitto, definendo con giochi di pieni e di vuoti il ritmo degli spazi e creando visuali interne inedite. Il nuovo volume è stato progettato come un grande mobile, ispirato al quadro di Antonello da Messina “San Girolamo nello studio”, vera e propria ossessione, in cui un uomo rinascimentale lavora all’interno di un mobile abitabile. Dipinto noto anche per l’uso impeccabile della prospettiva, restituendo l’immagine di uno spazio vissuto ma insieme utopico e rigoroso. L’altro richiamo è al teatro dovendo realizzare un’area scenica non immediatamente visibile entrando. Per enfatizzare l’aspetto teatrale dello spazio sono state utilizzate, per oscurare le numerose finestre, tende chiare ondulate, che ricordano il sipario. Il volume è stato progettato come una vera e propria casa in legno, con struttura a balloon frame con pilastri e travi in abete, rivestiti in legno di Okumè, che ricorda nel colore il legno del ciliegio; infatti, il prodotto di punta dell’azienda sono le ciliegie. La tecnologia di costruzione è stata scelta per la leggerezza e per facilitare il trasporto e il montaggio. Gli interni del nuovo volume sono stati progettati per contenere tutte le funzioni richieste: a piano terra vicino all’ingresso una piccola area caffè, una seduta e una zona guardaroba, poi proseguendo lungo il corridoio una scala porta al piano soppalco, dietro una porta a filo muro ci sono i bagni dei clienti e proseguendo si apre la sala principale dove si trova il bancone, la cucina con il magazzino e il bagno del personale. Al piano soppalco una sala riunioni con un grande tavolo centrale. La struttura in legno è stata realizzata da una carpenteria dell’Alto Adige. Con cui è stato fatto un lavoro molto interessante sulla prefabbricazione degli elementi strutturali, che ha consentito oltre a velocità e precisione, una qualità altrimenti impossibile. Brand ARREDI E RIVESTIMENTO – Furniture and wood - Rabatto S.r.l. STRUTTURA LEGNO – Wood structure Idealhouse SRL – GMBH / Ainhauser GMBH TENDE – Curtains B&B Group srl PAVIMENTI E RIVESTIMENTI - Flooring Forbo S.r.l. INSTALLAZIONE RIVESTIMENTI DA – Flooring Biraschi S.r.l. IMPIANTO ELETTRICO – Electrical and light Flli Bari S.r.l. IMPIANTO IDRAULICO – HVAC Termoidraulica Valdalpone S.r.l. Luci / Lights Rossini Group S.r.l. https://rossinigroup.it/serie/hole/ Creative Cable https://www.creative-cables.it/sospensioni-con-paralume/19544-lampada-a-sospensione-made-in-italy-completa-di-lampadina-cavo-tessile-paralume-tub-e14-e-finiture-in-metallo.html Sedute / Seating Bd15 chairs – Equilibri Furniture ( design co.arch studio) https://www.equilibri-furniture.com/prodotti/bd15/ PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO E DIREZIONE LAVORI A project by co.arch studio ARCHITECTURE Principal architects Andrea Pezzoli and Giulia Urciuoli team Matteo Torti, Deniz Agaoglu http://coarchstudio.it https://www.instagram.com/co.arch.studio/ ENGENEERING Ing Emanuele Fornalè https://studiofornale.it/ Photos by SIMONE BOSSI https://www.simonebossi.it/photographer/ https://www.instagram.com/simonebossiphotographer/ RASSEGNA STAMPA https://www.archdaily.com/997399/cesarin-showcooking-crch-studio https://divisare.com/journals/940 https://decor.design/it/cesarin-showcooking-studio-co-arch/ https://divisare.com/projects/475901-co-arch-simone-bossi-cesarin-showcooking https://homeadore.com/2023/04/21/cesarin-showcooking-industrial-design-meets-wooden-elegance/ https://www.gooood.cn/cesarin-showcooking-by-co-arch-studio.htm https://www.archiportale.com/news/2023/04/case-interni/uno-spazio-teatrale-per-il-cesarin-showcooking_93424_53.html https://wooooooow.cn/cesarin-showcooking-italy-co-arch-studio/ https://www.matrix4design.com/it/architettura/co-arch-uno-spazio-teatrale-per-lo-showcooking-in-azienda/ https://www.thisispaper.com/mag/cesarin-project-co-arch
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andazzi · 11 months
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artesplorando · 1 year
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San Girolamo nello studio | Antonello da Messina Il tema del dipinto era molto diffuso nel XV secolo. Protagonista è San Girolamo, uno dei quattro Padri della Chiesa, famoso per la cosiddetta Vulgata e cioè la traduzione che fece della Bibbia dal greco al latino.
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semtituloh · 2 years
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San Jerónimo en su estudio
Antonello da Messina
Titulo original: San Girolamo nello studio
Fecha: c.1475; Italy
Estilo: Bajo Renacimiento
Género: pintura religiosa
Media: óleo, madera
Localización: The National Gallery
Dimensiones: 45,7 x 36,2 cm
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emptykid999 · 2 years
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Antonello da Messina
San Girolamo nello studio
1474/1475
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neapolis-neapolis · 4 years
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Colantonio, San Girolamo nello studio (1444-45), Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli.
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heyitsararts · 3 years
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SAN GIROLAMO NELLO STUDIO
Nome☀️: san girolamo nello studio
Autore☀️: antonello da messina
Data☀️: 1445-46
Materiale e tecnica☀️: olio su tavola
Contesto originale☀️: antonello realizzò questo quadro forse ispirandosi ad un'opera oggi perduta di Jan van Eyck.
Stile e descrizione☀️: lo stratagemma illusionistico permette allo spettatore di osservare il dipinto come se si trattasse affacciato a una porta gotica. Colpisce l'abilità prospettica nel rappresentare i volumi semplici e squadrati e il pittore, secondo ispirazione fiamminga, descrive ogni minimo dettaglio. L'abile resa della luce naturale illumina la figura del santo e gli effetti della luce sono resi con grande realismo. L'immagine è razionale e realistica e ricca di richiami simbolici.
Collocazione attuale☀️: museo di capodimonte, napoli
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lockdown-studio · 3 years
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The studio
San Girolamo’s studio resembles a small but distinct unit with a specific location in space. It’s not only a place for intellectual labour but an interface to interact with the exterior world. 
Regarding this condition it can serve as anticipatory allegory for our current trajectory.
Image: San Girolamo nello studio, Antonello de Messina, c.1374-75. 
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corallorosso · 4 years
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STORIA DI CACCA (E BESTEMMIE) A Firenze nel 1501 si erano raffreddate da poco le ceneri del rogo che aveva consumato i cadaveri di Girolamo Savonarola e di due frati suoi seguaci, impiccati il 23 maggio 1498, e in città si sentivano ancora gli echi degli accalorati sermoni del predicatore ferrarese. La vicenda che vi racconto è riportata su una serie di nove quadretti, ognuno con la propria didascalia, disposti in tre righe da tre, come una tavola di fumetto ante litteram. (...) Siamo d’estate – per la cronaca è il 21 luglio – e Antonio Rinaldeschi, giovanotto di nobile famiglia, poco prima di sera se ne va all’Osteria del Fico per passare un po’ di tempo tra vino, donne e gioco. Però gli dice veramente male: al tavolo dei dadi perde tutto quello che ha in tasca, magari anche la bella camicia che aveva pagato un occhio della testa. Mezzo sbronzo, e “accecato dall’ira”, torna verso casa passando vicino a piazza degli Alberighi, per quella strada che oggi si chiama Via dello Studio. Lì, sulla parete di un edificio, vi è un Tabernacolo a far da cornice a una pittura muraria della scuola del Botticelli: vi sono raffigurati l’Arcangelo Gabriele e Maria nel momento dell’annuncio della prossima divina maternità. In mezzo alla strada invece c’è l’abbondante e maleodorante ricordo del passaggio di un cavallo che si era scaricato l’intestino poco prima. Antonio, che procedeva barcollando in quella strada semioscura, forse ci mette un piede dentro e – magari su istigazione del demonio, come suggerisce il diavoletto che è dipinto sopra la sua testa – gli parte l’embolo: bestemmiando a gran voce contro la Madonna raccoglie un paio di quelle palle escrementizie e fa il tiro a segno verso il Tabernacolo. Nonostante la sbornia non sbaglia il colpo e fa centro, dritto sulla faccia di Maria. Lui se ne va, ma qualcuno, che l’ha visto e che forse gli ha gridato contro, corre a denunciarlo. Antonio a questo punto ha paura di averla fatta grossa e se la svigna verso i campi. Le guardie, mandate al suo inseguimento, lo rintracciano nel giardino di San Miniato al Monte, lo incatenano e lo incarcerano immediatamente nel Bargello, la prigione cittadina. Quasi subito è tirato fuori dalla sua cella e condotto davanti ai giudici. L’offesa viene giudicata di enorme gravità, non tanto per il fatto di aver sporcato un pur pregevole dipinto, ma per aver avuto l’intenzione deliberata di offendere col suo gesto un simbolo sacro, cioè la Madre di Gesù, testimoniata dall’aver accompagnato il lancio con una serie di bestemmie contro di lei e la sua proclamata purezza. Non serve a nulla che Antonio Rinaldeschi si giustifichi con il fatto di aver bevuto troppo, di non aver mai fatto nulla di male nella vita e che si dichiari profondamente pentito del suo tiro a segno. I giudici in pochi minuti emettono la loro sentenza e, dopo aver chiamato un sacerdote affinché Antonio possa confessarsi e ricevere l’assoluzione, lo passano nella mani del boia. All’una di notte attorno al collo del povero Antonio viene messo un cappio e l’altra estremità della corda è legata al colonnino, quindi il carnefice lo getta giù da una finestra della Torre del Bargello, dalla parte che dà sulla piazza. Il cadavere di Antonio Rinaldeschi rimane lì per tutto il giorno seguente, impiccato per ammonire la città intera, mentre angeli e demoni si contendono la sua anima che verrà portata – secondo la pietà popolare – verso il cielo. In Italia il suo reato è perseguibile penalmente ancora oggi ex comma secondo art. 404 Codice Penale. Se l’avesse fatto nel 2020, nell’Italia moderna e soprattutto laica, nello stesso posto e con le stesse modalità, sarebbe stato sottoposto a processo per lo stesso capo di imputazione, e avrebbe rischiato fino a due anni di carcere. Ma gli è andata peggio (Maurizio Pinna)
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vian-cloe-blog · 5 years
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 Antonello da Messina - San Girolamo nello studio, 1475 ca., olio su tavola di tiglio. The National Gallery, London.
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canterai · 3 months
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Antonello da Messina, San Girolamo nello studio, ca 1475. Olio su tavola, 45,7x36,2 cm. Londra, National Gallery.
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antonello da messina san girolamo nello studio
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artesplorando · 3 years
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Antonello da Messina, San Girolamo nello studio, 1474, particolare. Un dettaglio che ci mostra un paesaggio oltre la finestra. Questa è un'opera già molto piccola di per sé. Immaginate il grado di accuratezza che questo artista metteva nelle sue opere!
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floweredalmond · 4 years
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La Basilica di San Petronio, dedicata al patrono cittadino (ottavo vescovo di Bologna dal 431 al 450), è la più grande e importante chiesa bolognese. La costruzione fu iniziata nel 1390 sotto la direzione di Antonio di Vincenzo. Nel 1514 Arduino degli Arriguzzi propone un nuovo modello a croce latina che avrebbe superato in grandezza la chiesa di San Pietro a Roma. Secondo la leggenda Pio IV bloccò la realizzazione, sollecitando i lavori per la costruzione dell'Archiginnasio. Anche la facciata rimase incompiuta. La copertura della navata maggiore e la chiusura dell'abside furono ultimate solo nel 1663 su progetto di Girolamo Rainaldi e direzione di Francesco Martini. Le navate minori vennero chiuse da muri rettilinei. Simbolo prestigioso è un organo tuttora funzionante, costruito attorno al 1470 da Lorenzo da Prato: il più vecchio al mondo ancora in uso. Un altro organo più recente (1596) è di Baldassarre Malamini e anche questo è funzionante nonostante i quattrocento anni di vita. Il 4 ottobre 1814 viene riaperta la cappella del SS. Sacramento, fatta restaurare da Antonio Malvezzi Campeggi su progetto di Angelo Venturoli. Infine, tra le cappelle 1 - 2, 9 - 10, 13 - 14 , 21 - 22, si trovano le quattro croci di pietra che, secondo la leggenda, furono poste da San Petronio agli angoli del perimetro della città, definito nei secoli successivi il cerchio delle mura di selenite. Giacomo Ranuzzi iniziò il rivestimento marmoreo della facciata, che non venne mai completato, nel 1538 La parte terminata è decorata con opere degli scultori Jacopo della Quercia, Amico Aspertini e Alfonso Lombardi. Il portale centrale, iniziato nel 1425, è un capolavoro di Jacopo della Quercia. Sui pilastri sono rappresentate scene dell'Antico Testamento, sull'archivolto 18 profeti, sull'architrave storie del Nuovo Testamento e sul timpano la "Madonna con Bambino" e "Sant'Ambrogio e San Petronio". Il centro dell'arco del timpano è opera di Amico Aspertini. Da notare nelle due porte laterali sono la "Resurrezione" sulla porta di sinistra e la "Deposizione" sulla porta di destra. La Meridiana di San Petronio fu ideata e costruita da Gian Domenico Cassini, docente nello studio di Bologna, intorno al 1656. La meridiana di San Petronio è la più lunga del mondo Venne ristrutturata ne 1775, sostituendo la linea di ferro con una di ottone.
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sanremista-dal51 · 4 years
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Adesso che il silenzio copre me in questa notte sto cercando chi? Se c’è rimasto ancora un po’ d’amore nel tuo cuore, cuore. Io un po’ più intima come vuoi tu. Io che mi svesto da bambina e sono donna nella notte, notte. Vorrei, vorrei vorrei perdermi negli occhi tuoi vorrei darmi ancora ancora di più vorrei, vorrei semmai, dovrei far finta che tu non ci sei e accarezzare la notte la notte che brucia per te semmai, vorrei. Ma dopo tutto c’è fragilità com’è confusa la felicità io mi tuffo, poi riaffioro io mi invento nella notte, notte. Vorrei, vorrei semmai, dovrei vorrei, vorrei che la notte non finisse mai che non fosse solo il sogno che vorrei il sogno che vorrei, vorrei. (Paolo Armenise e Marco Armenise detto Armani) #sanremo #sanremo38 #sanremo88 #sanremo1988 #festivaldisanremo #nuoveproposte Brano: Se fosse vero Immagine: San Girolamo nello studio - Antonio di Giovanni de Antonio meglio noto come Antonello da Messina - 1475 https://www.instagram.com/p/B-ejHZuFSqw/?igshid=615fdnxuzvld
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