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#religiosi
patriam20 · 1 year
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Mosche su Twitter.
Se vuoi vedere quante mosche girano su Twitter, non hai che da postare argomenti religiosi; che siano pro o contro, non importa: le mosche non solo si nutrono di escrementi, ma difendono anche la pappa con molta forza (violenza), sapendo bene che è solo cacca, e non scienza.
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Messaggi integrali di Benedetto XVI per le Vocazioni
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luckytacodeer · 1 year
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L'odio per i 'diversi' su Twitter corre veloce e incontrastato.
Navigo e scrivo su Twitter da circa due anni e trovo che sia davvero irragionevole e deleterio il modo in cui si esplichi: pur segnalando, anche in massa, contenuti di odio verso donne e omossessuali da parte di politici, religiosi e utenti apparentemente comuni, non si riesce a farli sparire e a frenare, pertanto, tale ondata.
Twitter è un social orribile, dove vengono diffusi disvalori misogini e omofobi e si compiono atti persecutori verso 'diversi': NON doveva essere aperto a personalità politiche e religiose misogine, omofobe, razziste, perché si piazzano lì solo per diffondere odio.
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libero-de-mente · 2 years
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BIBLIOTECA MELENSA
Paulo Coelho - Il Cammino Di Santiago
Intraprendere un viaggio per ritrovare se stessi, per conoscersi meglio, magari già dopo pochi chilometri capire che brutte persone si è. Niente, meglio rientrare a casa in religioso silenzio e far finta di niente.
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isabeil · 1 year
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Rispettare le donne non è un ideale politico, appartenente a precise aree politiche, ma segno di Civiltà - cioè di tutti coloro che hanno messo da parte disvalori religiosi, maleducazione cattolica, moralità, pregiudizi, per definirsi Civili e agire in modo Civile.
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fashionbooksmilano · 2 years
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Vanità Sarda
Eleganze sacre e profane
a cura di Graziella Buccellati e Gianni Guadalupi
testi di Alberto La Marmora, Gaston Vuillier, Grazia Deledda
fotografie di Chiara Samugheo
Franco Maria Ricci, Milano 1986, 188 pagine, 30 x 30 cm.,  60 stampe a colori su carta patinata opaca, 25 tavole a colori applicate a mano, 7 riproduzioni Seta editoriale con titolo in oro al piatto anteriore e al dorso, in cofanetto.   Copia n. 1331/5000, collana Quadreria  
euro 100,00
email if you want to buy :[email protected]
Una sgargiante collezione di costumi tradizionali sardi raffigurati in dipinti e fotografie ottocenteschi, e una splendida serie dei gioielli che adornavano le bellezze isolane. I racconti di una Grazia Deledda quasi esordiente, mai più pubblicati dal 1913, e gli stupiti resoconti di viaggiatori stranieri che più di cent'anni fa vagabondarono per monti e valli della Sardegna completano il quadro.  
Le immagini a colori sono tratte dalla “Raccolta dei costumi sardi offerta a S.A. il Principe Umberto dal Cav.re Manca di Sassari”, ottocentesca; sono fotografie di gioielli, abiti civili e paramenti religiosi; Gli abiti tradizionali del primo Novecento provengono  dalle raccolte Alinari e sono fotografie in b/n
15/10/22
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tanogabo · 17 days
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lollyhabits · 21 days
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Chi specula su un problema sociale vuole una popolazione SEMPRE in stato di emergenza ✓
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Quale differenza c'è fra chi specula su un problema sociale, a vantaggio di se stesso, dei propri interessi privati e chi non lo fa?
Chi vuole riconosciuto un diritto, e garantito per tutti, si adopera per fare si che si realizzi nel pubblico (attraverso lo Stato, attraverso strutture pubbliche, accessibili a tutti, nessuno escluso, in modo laico, senza moralizzare la questione); chi, invece, vuole guadagnare sulle altrui difficoltà, crea istituti religiosi, aziende fintamente basate sul volontariato (Onlus), associazioni "no profit" (termine non reale, perché il profitto viene distribuito in chi ci opera) o "protezioni civili" (invece di adoperarsi per fare si che lo Stato crei infrastrutture capaci di prevenire disastri ambientali, che si traducono in feriti e morti): distrae fondi pubblici, chiede donazioni private e non vuole affatto uno Stato capace di organizzare con efficacia ed efficienza un territorio e la sua popolazione (in tutti i campi, anche sanitario).
Chi specula su un problema sociale vuole una popolazione SEMPRE in stato di emergenza, trascurata dallo Stato in ogni ambito (e preme, politicamente, affinché ciò accada), perché "ci mangia sopra".
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fotoarcano · 2 months
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Fondi (LT) - Monastero di San Magno
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cesarecitypilgrim · 6 months
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CITYPILGRIM 2023 SUMMARY
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RESTAURO E RECUPERO CONSERVATIVO - su ricamo a soggetto religioso
𝓡𝓮𝓼𝓽𝓪𝓾𝓻𝓸 𝓮 𝓡𝓮𝓬𝓾𝓹𝓮𝓻𝓸 𝓒𝓸𝓷𝓼𝓮𝓻𝓿𝓪𝓽𝓲𝓿𝓸 • Fase di smacchiatura su ricamo a soggetto religioso, inizio secolo 9oo, eseguito a "punto erba"
𝓡𝓮𝓼𝓽𝓪𝓾𝓻𝓸 𝓮 𝓡𝓮𝓬𝓾𝓹𝓮𝓻𝓸 𝓒𝓸𝓷𝓼𝓮𝓻𝓿𝓪𝓽𝓲𝓿𝓸 •Fase di smacchiatura su ricamo a soggetto religioso, inizio secolo 9oo, eseguito a “punto erba”
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imposstw · 1 year
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sauolasa · 2 years
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Il Congresso di Nur-Sultan: i leader religiosi e la necessità storica di dialogo tra le religioni
Il Congresso dei leader religiosi di Nur-Sultan, a cui ha partecipato anche Papa Francesco, sancisce l'importanza del dialogo tra le religioni e dai propri leader spirituali, lanciando un appello di fratellanza, pace e giustizia
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abr · 11 days
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Quando eravamo più arretrati, meno scientifici, addirittura mono-religiosi, chi dissentiva dalle conclusioni accettate mainstream era definito semplicemente scettico.
Oggi che tutti hanno il dovere morale di essere democratici, inclusivi, non fobici di niente e non basta, in più anche antifassisti, oggi chi dissente dalle Verità mainstream certificate, deve essere definito negazionista.
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donaruz · 3 months
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Ipazia d'Alessandria fu una scienziata e filosofa nata approssimativamente tra il 355 e il 370 d.C. ad Alessandria d'Egitto e uccisa da fanatici religiosi nel 415 d.C., proprio a causa delle sue ampie conoscenze e della sua volontà di essere una donna capace di esercitare il libero pensiero.
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curiositasmundi · 1 month
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Oggi il più grande alleato di Israele è Hamas e tutti coloro che rispondono con la violenza alla violenza. Perché offrono a Netanyahu ed i suoi sodali scuse per compiere ogni scempio in nome della legittima difesa e del diritto di esistere che negano agli altri. Prima la provocazione, poi la reazione violenta, poi una risposta ancora più cruenta. A Gaza come ovunque, da decenni. Una spirale di violenza che con Netanyahu ed i suoi sodali sta però superando il limite trascinando Israele verso l’autodistruzione. Questo perché la situazione sta sfuggendo di mano e la vita sta diventando impossibile anche per gli stessi israeliani costretti a vivere in un bunker anche mentale divorati dalla paura mentre fuori non c’è affatto il paradiso. La guerra ha causato una pesante crisi economica, si perdono posti di lavoro mentre il costo della vita è alle stelle. Intere aree del paese come quelle del nord della Galilea o attorno a Gaza, sono evacuate da mesi ed interi comparti sono crollati. Con ingenti risorse pubbliche sprecate in armamenti sempre più sofisticati invece che per i servizi ai cittadini, l’intero paese sta diventando un insediamento accerchiato da nemici. Ma l’odio si ritorce contro chi lo prova. La società israeliana è frantumata. Mentre la stampa internazionale indossa la museruola imposta dalla lobby pro Israele, a casa sua Netanyahu è considerato il neofascista che è. La dolorosa vicenda degli ostaggi di Hamas ha fatto saltare ogni ipocrisia, a Netanyahu e al suo governo non frega nulla nemmeno dei parenti israeliani degli ostaggi che da mesi protestano chiedendo un accordo. L’obiettivo di occupare i rimasugli di Palestina viene prima di tutto. Loro stessi e i loro deliri estremisti vengono prima di tutto. In Israele vi sono poi storicamente personalità e movimenti progressisti che nulla hanno a che fare con questa deriva neofascista. Ci sono ad esempio giovani obiettori di coscienza israeliani in galera di cui nessuno parla, ci sono gruppi di pacifisti ebrei sovente presi a legnate dai coloni, ci sono personalità e perfino rabbini che sono per la convivenza pacifica e pro Palestina. La società israeliana è profondamente lacerata ed è da una di queste crepe che può generarsi l’implosione. Da anni in Israele i governi durano come le arance e prima della guerra gli israeliani hanno riempito le piazze per mesi in nome di una democrazia liberale messa a rischio del delirio di onnipotenza di Netanyahu che voleva sottomettere la Giustizia alla politica. Pur di non mollare, Netanyahu ha messo insieme un governo con l’estrema destra e fin dal primo giorno butta benzina sul fuoco per tenere unita la società israeliana in nome del sempiterno nemico comune. Ma vi sono anche altre fratture. Gli invasati religiosi col doppio passaporto ululano alla Terra Promessa ma poi sono i primi a fare le valige e tornarsene a Brooklyn quando volano i missili, ma ad andarsene sono anche molti cittadini moderati esasperati da una terra anche per loro diventata maledetta. Un conto è la propaganda, un conto la realtà. Emblematiche le pubblicità sui media israeliani per convincere ebrei in giro per il mondo a trasferirsi negli orrendi condomini vista mare. In Israele vi sono poi schiere di invasati religiosi mantenuti dai contribuenti e perfino esenti dalla leva e questo mentre gli altri devono tirare la cinghia e continuamente mollare tutto per arruolarsi. E vi sono minoranze come quella araba, in sostanza palestinesi sottomessi che abbassano la testa in pubblico e la alzano in privato. Paura ma anche ipocrisia perché in Israele hanno servizi e un tenore di vita almeno fino ad oggi migliore rispetto a quello dell’altra parte del muro. Perfino l’esercito ha mugugnato contro i politici negli ultimi mesi e gli psicologi sono sommersi di soldati traumatizzati di ritorno da Gaza. Netanyahu ed i suoi sodali sono detestati da gran parte degli israeliani, eppure per egoismo continuano a schiacciare l’acceleratore ed ignorare ogni malcontento. È questo il vero fascismo ed è questo che potrebbe portare Israele allo schianto.
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