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#punto e a capo
lunamarish · 11 months
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Il dittatore
Un punto piccoletto, superbioso e iracondo “dopo di me – gridava – verrà la fine del mondo!”
Le parole protestarono: “Ma che grilli hai pel capo? Si crede un Punto – e – basta, e non è che un Punto – e – a – capo”.
Tutto solo a mezza pagina lo piantarono in asso, e il mondo continuò una riga più in basso.
Gianni Rodari
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Diario di Bordo 31/7
PUNTO E A CAPO?
Il tuo messaggio per vedermi è stata una luce di speranza. Il tempo passato con te una piacevole parentesi.
Fintanto che siamo stati soli nulla sembrava cambiato.
Poi l’inizio della discesa
Tu che mi chiedi di uscire con gli altri, io che accetto nonostante mille remore e altrettanti pensieri. Più so, più aumenta la voglia di scappare. 8 mesi e non una cosa passeggera; l’ennesimo che ti fa soffrire: sembra masochismo.
Un parere richiesto e che mai avrei dato.
Attimi che non passavano più, voglia di sotterrarmi a piangere.
Non sono in grado di reggere tutto questo. Ho bisogno di riprendere aria, di ricercare un sorriso, sofferto e mai pieno.
Non te, niente di simile posso pensare, niente di uguale posso provare a vivere.
Ho bisogno di serenità, una cosa tranquilla alla ricerca di stabilità.
La tua attesa è interminabile, eppur egoisticamente ci spero. Temo che mollerei tutto per riabbracciarti, mettendo da parte l’orgoglio.
Sono debole, di cuore e di testa.
Manchi come l’aria, anche se non ti ho mai avuta.
Quel che resta è soltanto questo
Ben oltre le idee di giusto e sbagliato c’è un campo. Ti aspetterò laggiù
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ragazzoarcano · 1 month
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Arrivammo al punto.
E cominciammo da capo.
— Gio Evan
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omarfor-orchestra · 1 month
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A me fa crepare sta cosa raga ma lui mica ha il divieto di fare soldi con la musica tipo
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lospeakerscorner · 7 months
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Stasera, punto e a capo!
Per la stagione teatrale 2023-2024 del Teatro Cilea  Massimiliano Gallo in scena con Stasera, punto e a capo! CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – In esclusiva per il  Teatro Cilea in via San Domenico l’attore Massimiliano Gallo porterà in scena dal 9 al 19 novembre  la pièce Stasera, punto e a capo, otto spettacoli teatrali unici della stagione, contemporaneamente alle registrazioni delle nuove…
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limoniacolazione · 10 days
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L'amica V. abita in una sorta di comune ed è lì che sono andata a dormire ieri sera, così per trovarmi già in Svizzera stamani, prendere un treno dal punto A al punto B e venire a fare l'esame.
Ho dormito poco, ripassato ancora meno e mi sono messa in moto alle 06:00 del mattino, senza ragione, che l'esame inizia alle 11:00.
Ho lo stomaco strizzato dall'ansia di non essere la buona persona e, se anche lo fossi, che sia troppo tardi per ricominciare da capo a studiare. Poi mi dico che sarebbe il caso di volare a filo d'aria, che questa è la vita. Mi dico non esiste il tardi, non il presto, ma il tempo maturo. Mi dico accetta il cambiamento, non remarti contro.
Penso a questa poesia qui sotto, questa bella poesia di Eugenio Cirese, che in poche parole racconta l'importanza dell'essere e allora mi placo.
Esempie
(Eugenio Cirese, 1951)
Che mporta a la cannéla se ze stuta
ca l'uoglie z'è finite?
Ha fatte luce.
Che mporta a lu garòfene
se z'arechiéca 'n terra ammuscelite?
Iè state addore.
Che ce ne mporta a la mòrra de grane
se la furmica
ze la strascina?
Iè stata spica.
Esempio ─ Che importa alla candela se si spegne / perché l'olio è finito? / Ha fatto luce. /
Che importa al garofano / se si piega in terra avvizzito? / É stato odore. /
Che gliene importa alla spiga di grano / se la formica / se la trascina? / É stata spiga.
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kon-igi · 7 months
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VITTIMA DEL MATRIARCATO
Dovevano essere i primi anni ottanta e credo di essere stato in quinta elementare o al massimo in prima media, quando un pomeriggio di Agosto in spiaggia a Viareggio mentre tra amici guardavamo una partita di calcetto tra nuvole di sabbia, qualcuno vicino a me indicò una ragazza in bikini bianco, di uno o due anni più grande di noi e mi chiese a bruciapelo 'Quella lì te la tromberesti?'.
Io rimasi un po' spiazzato dalla domanda ma visto che si trattava di una risposta per forza dicotomica e comunque dell'argomento sapevo giusto giusto le basi teoriche, ovviamente risposi di sì.
Il tipo (che non era proprio un amico ma piuttosto una di quelle conoscenze estive estemporanee) sghignazzò e in men che non si dica si avvicinò alla suddetta ragazzina e indicandomi le disse qualcosa a bassa voce.
Dobbiamo dire che allora (come ora) io per le cose mondane non ero certo il più sveglio della cucciolata e quindi non riuscii a collegare quanto avevo detto al tipo poco prima con l'espressione furiosa e sconvolta della ragazza, che con le lacrime agli occhi corse verso il gruppo dei genitori sotto gli ombrelloni, tra cui c'era anche mia madre.
Dovevano essere le tre del pomeriggio ma io posso ancora ricordare che a un certo punto era sera (c'era la mezza luna in cielo) e mia madre non smetteva ancora di urlarmi contro PER LA COSA SCHIFOSA CHE AVEVO DETTO A QUELLA RAGAZZA E CHE MI DOVEVO VERGOGNARE PERCHÉ LEI DI SICURO DI VERGOGNAVA DI AVERE UN FIGLIO COSÌ.
Quando mio padre rientrò a casa ricominciò tutto da capo ma in stereo, con lui a braccia conserte che scuoteva la testa e mi diceva che ERO STATO UNA GROSSA DELUSIONE E CHE QUELLA RAGAZZA AVREBBE SOFFERTO MENO SE LE AVESSI DATO UN PUGNO NELLO STOMACO.
La cosa strana è che non provai nemmeno a difendermi spiegando che in realtà non le avevo detto proprio nulla... ho accettato il fatto di essere stato beccato mentre ballavo il tip tap in un campo minato e il giorno dopo continuai a fare quello che facevo fino al giorno prima ma diffidando di più della gente che faceva le domande stupide.
Vedete, il fatto è che io sono stato cresciuto in un ambiente familiare davvero molto aperto e inclusivo, dove c'era poco spazio per il giudizio frettoloso verso il diverso, il fragile e l'emarginato, quindi quell'episodio più che ingiusto mi parve strano... davvero c'era gente che andava in giro a dire alle donne che le voleva trombare? Ma dov'erano i genitori di queste persone?
E più tardi capii che erano proprio loro a dire queste cose e i figli semplicemente imparavano.
E ne ho conosciuto davvero tanti di figli così (che, per inciso, sono i genitori di oggi da cui altri figli imparano) e a volte non c'è nemmeno stata una responsabilità genitoriale diretta nell'aver insegnato loro certi comportamenti... a volte basta non dare peso, sorridere a certe battute e derubricare certi comportamenti a scherzi presi troppo sul serio.
Perché poi, alla fine, è sempre questione di saper stare allo scherzo, no?
E fatevela 'na bella risata invece di stare sempre a pensare a cose macabre tipo che una donna viene uccisa ogni quattro giorni!
No?
No.
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paginacentosessantuno · 4 months
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Raga ma. No Annalisa 💃💃 quando quando 💃💃 e il morto sparato subito dopo senza neanche il punto e a capo
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arcobalengo · 3 months
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Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, se la prende con Telegram: “La cosa più interessante è Telegram, lo leggono tutti. Qui ha un effetto distruttivo in molti modi. Telegram, dal punto di vista della sicurezza nazionale, è chiaramente un problema. Questo deve essere capito. Nel nostro paese, chiunque può creare un canale, iniziare a scrivere quello che vuole su di esso e quando combina qualcosa, nascondersi dietro il fatto che questa è libertà di parola. Ma questa non è libertà di parola, si chiama in modo leggermente diverso”.
Giorgio Bianchi
È veramente una vergogna questa cosa qui! Com' è che si chiama? 🤔 Hmmm.... Ah si! DEMOCRAZIA!!
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veroves · 1 month
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oggi ho avuto una notizia brutta, una bella, un attacco di ipocondria (che non è proprio da me), una conferma (facciamo due). sono stanca, non capisco se ho voglia di parlare oppure no, ho voglia di piangere ma non ci riesco. mi concedo anche domani (lavoro e abbruttimento), metto poi un punto e vado a capo.
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neropece · 3 months
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“yellow and shadow” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Quella mattina, il sole si stagliava nel cielo senza nuvole come un faro implacabile, illuminando ogni angolo della città con la sua luce accecante. Era una di quelle giornate in cui l'aria stessa sembrava pulsare di calore, avvolgendo la città in una morsa soffocante.
Tra le vie trafficate e i marciapiedi gremiti, c'era un ragazzo che avanzava con passo misurato. Indossava una felpa grigio chiaro e un piumino giallo che brillava al sole come un faro di luce in mezzo al caos della città. Il suo nome era Carlo, e in quel momento, il suo unico obiettivo era sfuggire al calore implacabile.
Costeggiando una parete del colore del suo piumino, Carlo avanzava senza uno scopo preciso, lasciando che i suoi pensieri vagassero liberamente come nuvole alla deriva. Non c'era fretta nei suoi passi, solo una calma apparente che celava un tumulto interiore.
Ad un certo punto, si fermò di fronte a un vecchio bar, le finestre appannate dalla condensa e la vernice sbiadita dal tempo. Mentre contemplava il panorama desolato, sentì qualcuno chiamare il suo nome. Si voltò e vide un vecchio amico, un fantasma del passato che tornava a tormentarlo con ricordi sepolti.
Senza scambiare una parola, i due si guardarono negli occhi per un istante, il peso del tempo e delle scelte sbagliate pesando sulle loro spalle. Poi, con un cenno impercettibile del capo, si separarono, ognuno tornando al proprio cammino solitario.
Carlo riprese il suo vagabondare tra le strade affollate, lasciandosi alle spalle il passato e abbracciando l'incertezza del futuro. In quel momento, non c'era spazio per rimpianti o rimorsi, solo la consapevolezza fugace di essere vivo e di camminare lungo il confine sottile tra il giallo e l'ombra.
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raffaeleitlodeo · 5 months
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Se la sinistra fatica da anni a trovare un ideologo da cui ripartire, la destra invece ne trova felicemente uno al giorno. E l'ultimo è Fleximan, esaltato oggi come "eroe" (testuale) dai giornali fasciotrash. Fleximan, per chi non lo sapesse, è il tizio o il gruppo che va in giro segando i pali degli autovelox, soprattutto in Veneto. Ora: è un po' un misterioso, a questo punto, il concetto di "vandalo" per la destra nostrana: lo è chi si siede sul Raccordo o getta vernice lavabile sui palazzi del potere, ma non lo è (anzi è "eroe") chi distrugge un bene pubblico pagato coi soldi dei contribuenti e utile a evitare incidenti. Del resto, l'intera vicenda dei limiti di velocità è ricca di divertenti contraddizioni: basti pensare che il capo di un partito sedicente federalista usa i suoi poteri di ministro a Roma per annullare le decisioni di un comune locale; il che, se non altro, fa un po' ridere come incoerenza. Dietro tutto questo c'è però, diciamo, una sfida culturale (scusate il vocabolo radical-chic). E non è tanto quella di chi vuole andare veloce a produrre Pil contro chi vuole "ascoltare gli uccellini" (cit. Salvini). E' proprio quella dell'Italia in cui ognuno vuole farsi i cazzi suoi contro quella che ha curiosamente superato l'età preistorica e quindi ha capito che, se si vive in società, il bene collettivo talvolta prevale sulla pulsione istintuale di fare i propri individuali comodi. Questa seconda, stranissima fetta di paese che si è emancipata dalla giungla è sicuramente minoritaria: basta vedere la auto parcheggiate in seconda fila e gli scaldabagno adagiati sui cassonetti. Non ci resta quindi che l'eroe Fleximan, che è un po' il Vannacci del codice stradale, avendo deciso di incarnare un altro pezzo del lungo e piuttosto putrido intestino italiano. Se uscisse dall'anonimato, sarebbe già capolista leghista per le Europee nel collegio nordest. Ecco, io non ho mai creduto nella superiorità morale della sinistra, essendo questa piena di stronzi e pure di farabutti. E' la palese inferiorità morale di questa destra che mi sembra tuttavia innegabile. Alessandro Gilioli, Facebook
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haiku--di--aliantis · 3 months
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La danza ipnotica della piccola Dea. Osservo rapito: nella mia mente si stampa il plastico susseguirsi di figure in movimento e luci sulla spiaggia di Ipanema. Scene di una perfetta seduzione tra coppie di ballerini si svolgono e catturano tutta la mia attenzione. Tra le varie danzatrici, tutte bellissime, tutte impegnate coi loro partner in una sensualissima capoeira al ritmo lento di una bossanova, lei a un certo punto si ferma, mi guarda fisso e s'avvicina. La piccola Dea ora è a due metri da me. Con il suo sguardo scava la nicchia che le spetta nel centro del mio cuore. Sorride maliziosa, copre con gesto studiato e veloce il capo e il volto usando il suo largo foulard di tulle azzurro, si volta e scompare rapida tra la folla. Mi alzo e vado a cercarla per le strade di Ipanema: di sicuro avrà lasciato degli indizi per me. Seguo una scia di profumo di sabbia e sandalo. Non mi sfuggirà.
Aliantis
The girl from Ipanema (Diana Krall)
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der-papero · 11 months
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Oggi dico al capo che me ne voglio andare affanculo per diversi mesi, forse per un anno.
Sono in un punto della mia vita che mi sembra di non fare più alcun passo avanti, conosco solo persone di merda, ho perso il sorriso e la motivazione, è come se mi trascinassi.
Ho bisogno di andare via da qua e ricominciare, almeno professionalmente, sarebbe già un inizio.
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tuttalamiavitarb · 4 months
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Piombino, in trattoria. solicchio hanno aperto la veranda e noi godiamo questo inverno troppo mite
Al tavolo di fianco
50 enne ben tenuta,accento piemontese. Accompagnato da vecchio canuto, tirato e inumato dentro gessato grigio, parlano busniess, a voce troppo alta
Ad un certo punto,lei, col menu di fronte alza la mano ingiiellata, e chiede al cameriere
Avete qualche proposta x i vegani?
Dhe , avoglia c e il pane, e un arancia forse.
Pamataaaaaar l hai mangiata te l arancia?
Pamatar, si affaccia dalla cucina scuote il capo in segno di diniego.
Allora dhe, vedi alle volte il culo? c è anche un arancia.
Suona il campanello il cameriere si allontana.
Si allontanano anche la bella e il vecchio busness
Il cameriere torna con i nostri 2 vassoi di tagliata di maremmana.
Controllo che non ci siamo telecamere nascoste
Parte l applauso. Tutto il locale si unisce.
Il cameriere stappa un fiasco di vino
#welcometotuscany
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