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#photographylovers
meta-holott · 17 days
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2009 Paris
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swede1952 · 2 months
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Stubborn Bird
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Yesterday, among the hundreds of goldfinches flittering around my backyard. I saw this house finch (Haemorhous mexicanus). I was taken by his coloring, which is a bit more on the orange side than most house finches that I see around here. I only had time for this one shot. The look on the bird's face reminds me of Ben when I'm talking to him, and he just stares back at me.
@birdcounter
You know, the photographs that I post here are not quite a vivid as the same photographs that I post at my pixel's gallery, because here, I reduce the size of the photos and usually make a slight reduction in the quality of the photos to make them easier to load.
Take a look: https://swede1952-photographs.pixels.com
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micky16sblog · 4 months
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t-tasdik · 4 months
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unacunatura · 27 days
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where is my mind?
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neropece · 1 month
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“yellow and shadow” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Quella mattina, il sole si stagliava nel cielo senza nuvole come un faro implacabile, illuminando ogni angolo della città con la sua luce accecante. Era una di quelle giornate in cui l'aria stessa sembrava pulsare di calore, avvolgendo la città in una morsa soffocante.
Tra le vie trafficate e i marciapiedi gremiti, c'era un ragazzo che avanzava con passo misurato. Indossava una felpa grigio chiaro e un piumino giallo che brillava al sole come un faro di luce in mezzo al caos della città. Il suo nome era Carlo, e in quel momento, il suo unico obiettivo era sfuggire al calore implacabile.
Costeggiando una parete del colore del suo piumino, Carlo avanzava senza uno scopo preciso, lasciando che i suoi pensieri vagassero liberamente come nuvole alla deriva. Non c'era fretta nei suoi passi, solo una calma apparente che celava un tumulto interiore.
Ad un certo punto, si fermò di fronte a un vecchio bar, le finestre appannate dalla condensa e la vernice sbiadita dal tempo. Mentre contemplava il panorama desolato, sentì qualcuno chiamare il suo nome. Si voltò e vide un vecchio amico, un fantasma del passato che tornava a tormentarlo con ricordi sepolti.
Senza scambiare una parola, i due si guardarono negli occhi per un istante, il peso del tempo e delle scelte sbagliate pesando sulle loro spalle. Poi, con un cenno impercettibile del capo, si separarono, ognuno tornando al proprio cammino solitario.
Carlo riprese il suo vagabondare tra le strade affollate, lasciandosi alle spalle il passato e abbracciando l'incertezza del futuro. In quel momento, non c'era spazio per rimpianti o rimorsi, solo la consapevolezza fugace di essere vivo e di camminare lungo il confine sottile tra il giallo e l'ombra.
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bazarpoetique · 9 months
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I'll hold my first photo exhibition next wednesday.
Let's hope that I will have many more opportunities to travel in order to snap more pictures 🤞
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heymontyphotography · 1 month
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A bird sitting on a tree is never afraid of the branch breaking, because its trust is not on the branch but on its own wings. - Charlie Wardle
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mac-alves · 4 days
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Em volupia a curva exalta a marca d'alma, em luz e sombra a pele esconde a clara causa.
A beleza em natura é mais sincera do que qualquer verdade nua e crua,
vai além de toda e qualquer devassa luxuria.
by @darkfofs 🖤
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andreeadani-ela · 5 months
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This is my cute friend. 🥹🫶🥰🐶
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meta-holott · 3 months
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2024 Paris, conversation
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swede1952 · 3 months
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Feathered Crown
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This tufted titmouse (Baeolophus bicolor) was around yesterday. These birds rarely sit still long enough for a photo. You almost have to know where they will be before they get there. In this case I got lucky I was taking photos of dozens of small birds and one happened to be this bird.
"A little gray bird with an echoing voice, the Tufted Titmouse is common in eastern deciduous forests and a frequent visitor to feeders. The large black eyes, small, round bill, and brushy crest gives these birds a quiet but eager expression that matches the way they flit through canopies, hang from twig-ends, and drop in to bird feeders. When a titmouse finds a large seed, you’ll see it carry the prize to a perch and crack it with sharp whacks of its stout bill." - allaboutbirds.org
@birdcounter
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micky16sblog · 4 months
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unacunatura · 12 days
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“Was hypnotized by a strange delight
Under a lilac tree”
“Lilac Wine” by James Shelton
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neropece · 9 days
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“the chinese dress” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Le strade lastricate di ciottoli grezzi e le facciate logore dei palazzi antichi costituivano lo sfondo mutevole per la sua passeggiata senza meta. Lei, una figura solitaria in un abito cinese bianco ornato da eleganti pavoni colorati, si muoveva con una grazia discreta, i suoi lunghi capelli lisci e neri scivolavano lungo la schiena come un fiume d'ebano.
Nessuno poteva dire chi fosse o da dove venisse. La città, con la sua atmosfera intrisa di storia e di segreti, sembrava accoglierla con un sussurro sommesso di benvenuto. Era come se fosse destinata a vagare tra le strade tortuose, un'estranea ammaliante in un mondo di sogni e illusioni.
I suoi passi erano misurati, una danza silenziosa tra i vicoli tortuosi e le piazze affollate. Non c'era fretta nei suoi movimenti, solo una calma contemplativa mentre assorbiva l'atmosfera della città che viveva e respirava intorno a lei.
Attraversò antichi vicoli lastricati, dove le pietre portavano i segni indelebili del tempo. Il profumo del pane appena sfornato si mescolava con l'odore pungente del caffè, che si alzava dalle piccole caffetterie nascoste tra gli edifici storici. La vita quotidiana pulsava nelle strade, una sinfonia di voci, odori e movimenti che creava un tappeto vivente sotto i suoi piedi.
La donna bruna si fermò di fronte a una chiesa antica, le sue guglie si stagliavano contro il cielo color turchese. Un sorriso sottile sfiorò le sue labbra mentre osservava i dettagli scolpiti nella pietra, testimoni silenziosi di secoli di storia e devozione umana.
Continuò il suo cammino, incrociando sguardi fugaci con gli abitanti della città. Ogni sguardo raccontava una storia, un frammento di vita vissuta, di speranza e di dolore. C'erano occhi luminosi pieni di gioia e occhi stanchi segnati dalla fatica, ma tutti parlavano lo stesso linguaggio universale dell'umanità.
La luce del pomeriggio si attenuava gradualmente mentre la donna bruna si avvicinava al fiume che attraversava la città. Le acque scure riflettevano timidamente i raggi del sole, creando un gioco di luci e ombre sulle sue sponde. Si sedette sul parapetto di pietra, lasciando che il suono rilassante del flusso d'acqua cullasse la sua mente.
Chissà cosa avesse portato quella donna bruna nelle strade di quella città? Forse era alla ricerca di qualcosa o forse semplicemente seguiva il flusso della vita, senza sapere cosa il destino avesse in serbo per lei. Ma in quel momento, sotto il cielo che si tingeva di arancione e rosso, accanto al fiume che scorreva placido, era semplicemente una presenza, un'anima in viaggio nel labirinto delle esperienze umane.
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