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#poi a parte tutto bello il discorso finale
yep-ishouldbesleeping · 4 months
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New Pride Flag just dropped 🙏💜✨
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Love wins ✨🥰✨🧡💛💚💙💜
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meimi-haneoka · 11 months
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Ciao cara! Mi è piaciuto una sacco il cap. 75 per molteplici fattori, ma credo che quello che mi ha fatto più effetto è stato come Touya ha confortato Akiho ♥ Volevo chiederti, se la "battaglia" finale sarà quella di riportare indietro Kaito, i Calamari e l'Associazione resteranno un finale aperto? O pensi che risolveranno in qualche modo anche quella questione?
OOOH ma che bello, un ask in italiano una volta ogni tanto! xD Ciao cara!! Ti capisco, mi chiedevo già dai capitoli precedenti se lui avrebbe mostrato un qualche tipo di dimostrazione di affetto (o almeno empatia) per Akiho: già il fatto che fosse arrabbiato e che abbia menzionato che non la fa passare liscia a chi ferisce le sue persone care mentre si parlava di Akiho, suggeriva che anche Akiho comunque era entrata a far parte del suo "circolo di famigliari"! Ma con questo capitolo proprio si è capito che, anche se Akiho non è davvero sua sorella, non significa che l'abbandona così, lui ci sarà sempre per lei....e questo è davvero rincuorante specialmente considerato che Akiho quasi sicuramente riacquisterà i ricordi precedenti...sapere che ora ha tante persone che non la lasceranno sola aiuterà a sopportare meglio il contraccolpo di ricordare tanto schifo tutto in una volta. Poi siccome sappiamo BENISSIMO che Kaito non è mai stato una figura fraterna per lei, avere Touya che ricopre quel ruolo è una bella cosa! e mette i puntini sulle i riguardo a cosa sia una figura fraterna per Akiho
Per quanto riguarda "la battaglia" finale, io sono dell'idea che molto si concentrerà sul liberare Kaito e riportarlo da Akiho (e contrastare gli effetti della magia del tempo su di lui). La questione dei Calamari e l'Associazione è troppo complicata: sono tanti, sono potenti e senza scrupoli. Non è cosa che una coppia di tredicenni può affrontare da sola. Senza contare che, anche se chiamassero i rinforzi, l'unico esito possibile è che li sterminino tutti. Perchè sono talmente assorbiti dalla loro sete di potere che non basta sconfiggerli "magicamente". E' proprio il loro animo che è marcio. E dato che non credo esista un "carcere" per i maghi... Io onestamente non vedo CCS come il "teatro" ideale per una cosa del genere. Stride con i valori che rappresenta.
Come ho detto alcune volte in precedenza, sono sempre più convinta che il fatto che sia i Calamari che l'Associazione siano sempre coperti e non ne abbiamo mai visto neanche uno in faccia è voluto e intenzionale. Una mia mutual giapponese su Twitter tempo fa fece un discorso molto bello al riguardo: dato che uno dei temi di questo arco è il pregiudizio, se vedessimo le loro facce ci concentreremmo a odiare la persona piuttosto che le loro azioni, e a giudicarla in quanto tale, mentre loro sono qui in questa storia per simboleggiare un concetto molto più ampio, le famiglie tossiche e la società più in generale, che ti umilia e ti ferisce se non rispondi ai loro standard o ciò che è considerato "normale", e ti sfrutta se invece hai qualcosa che fa loro comodo, disumanizzandoti. Io davvero vorrei che il fandom si rendesse più conto di quanto importante è la loro rappresentazione. E siccome loro rappresentano elementi che non puoi semplicemente "sconfiggere" nella vita reale (fa male dirlo ma certe cose purtroppo esisteranno sempre perchè la luce è sempre accompagnata dall'oscurità), io credo che quello che le CLAMP ci vogliano dire è che anche se queste cose esisteranno sempre e purtroppo potranno far male, quello che è importante e che conta davvero è trovare la forza di scappare e sopravvivere a quelle situazioni, e che si può avere una vita felice e degna di essere vissuta anche se si ha subito abusi in passato (e qua ci ricolleghiamo a Kaito e alla sua poca voglia di vivere).
Io penso che se l'intenzione era di eliminare/mettere fuori gioco le due parti malefiche, probabilmente Kaito si sarebbe già mosso in quella direzione. Cavoli, lui è rappresentato come quello "che non ha scrupoli" e in grado di fare tutto, del resto. Ma nemmeno lui l'ha fatto perchè non è nella visione del mondo di questa storia. E anche lui comprende che la cosa importante è che lascino stare Akiho d'ora in poi.
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dilebe06 · 3 years
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Eagles And Youngster
Saga di Lost Tomb: guarda e impara.
( tranne per il finale. Quello puoi anche dimenticarlo.)
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Fino a ieri ero piuttosto sicura che non avrei scritto un commento su questa serie...ma gli ultimi due episodi finali mi hanno "costretto" a mettere per iscritto i miei pensieri altrimenti sarei volata in Cina per sfogare la mia rabbia sugli sceneggiatori tirandogli uova di aquila in faccia fino a farli svenire.
La serie parla di Bao Qing che da Pechino parte per le montagne alla ricerca di un antidoto per il suo maestro, caduto avvelenato durante un esplorazione. Durante il viaggio fa amicizia con due ragazzi del luogo, Cai Gua e Er Bi Zi ed insieme affronteranno svariate peripezie, scoprendo qualcosa al di là della loro immaginazione. A fargli compagnia, il gruppo di geologi - di cui faceva parte anche il maestro di Bao Qing - che stanziato nella stessa montagna, si unirà al gruppetto in questa fantastica avventura.
Sono rimasta sul vago appositamente, perché in realtà la trama si dipana e incasina parecchio. XD
Metto subito le mani avanti: Eagles and Youngster è una serie molto carina. Godevole, piacevole e capace di intrattenere lo spettatore. Per molti versi mi ha ricordato la Saga di Lost Tomb ed il fatto che su mydramalist come raccomandazione a Eagles and Youngster ci sia la Saga Dei Tombaroli non è un caso.
Nonostante la lunghezza di 40 episodi non mi sono mai annoiata, anche se negli ultimi episodi, cominciavo a sentire la stanchezza. Ma sicuramente questo non inficia sul giudizio globale della serie che per me rimane alto. ( tranne per il finale ma quello merita un discorso a parte )
Questo mio giudizio positivo è merito di alcune cose:
LE LOCATIONS
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Esattamente come Mystic Nine e Lost Tomb, la vicenda di questa serie si svolge attorno ad un "qualcosa da trovare perduto da tempo" che nell'atto pratico significa andarsi a seppellire metri e metri sottoterra, tra morti, tombe, animali che ti mangiano, storia cinese, ragnatele, trappole e tutta una serie di problemi che ruotano attorno al ritrovamenti di tesori nascosti, rischiando la vita o al più la mutilazione di qualche arto.
A differenza dei due drama citati sopra però, Eagles meraviglia con la sua fotografia delle montagne, laghi e neve. Il paesaggio naturale è così bello che incanta. Le scene dei cavalli che galoppano per le strade innevate sono spettacolari, così come sono credibili le ambientazioni all'interno del Sentiero Carsico. Niente ragnatele prese alla Lidl a 5 euro o zone abbandonate da secoli pulite e spolverate con Lisoform Casa: quì c'è sudicio e sporcizia, come dovrebbe essere.
Non solo: il Sentiero Carsico che è fondalmentalmente un luogo di fantasia, è ben costruito, chiaro e spiegato. Nonchè bellissimo. Così come il Villaggio delle Aquile, le sue tradizioni, costumi e usanze che rendono il tutto così folcloristico.
Nota a margine poi sugli abiti che siccome la serie è ambientata al freddo e al gelo, hanno potuto risparmiare sui vestiti facendo indossare sempre le stesse pellicce.
EH?
Non scorderò mai il tour che Lost Tomb mi ha regalato, tra sarcofagi congelati, pesci con campanelli alla coda che ti avvelenavano, piccoli goblin, storie di corna, reperti che erano falsi ma veri, tombe da non aprire...anzi no, apritele perché dentro c'è la piantina del luogo con relativa uscita.
Roba da andarci pazzi. ma questo era il suo bello
Anche Mystic Nine sul piano della chiarezza contenutistica non scherzava: il fatto di aver capito solo sul finale che il meteorite fosse quello in bocca al morto e non il masso a forma di carota, la dice lunga su quanto gli addetti ai lavori si siano impegnati per rendere le cose più incomprensibili possibili.
Eagles invece si prende del tempo per spiegare le cose. Oh grazie. Si mette lì e tramite i personaggi pone domande e cerca risposte - dove possibile - senza che le cose appaiano a casaccio.
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Il cielo sopra il Santuario Carsico è fatto di ghiaccio? beh c'è una spiegazione. I cervelli che galleggiano nel lago fanno impazzire le persone? c'è un perché. Questo personaggio sa cose che non dovrebbe conoscere? ti viene spiegato come faccia a saperle.
Eagles su questo frangente si divide in due settori: le cose da scoprire dentro e quelle fuori il Santuario Carsico. Essendo quest'ultimo un luogo misterioso con mille trappole sconosciute e pericolose, la serie offre più spiegazioni possibili su come è nato, perché è diventato così ecc ecc. La sua storia insomma.
Stesso discorso - ma molto più complesso - per quanto riguarda le cose da svelare fuori dal Santuario: il drama ha un concentrato di sottotrame di spionaggio da fare invidia a tutti gli 007, con la vicenda della morte dei padri del lead e del Capitano a fare da perno alla storia.
Ciò nonostante è ammirevole come gli sceneggiatori abbiano tentato di tenere i fili di tutta la trama, tenendo anche nascoste alcune cose per essere poi tirate fuori all'occorrenza. Quello che ne esce è un'architettura che comunque sta su e che non puzza eccessivamente di forzature di trama o con enormi buchi di sceneggiatura.
IL CAST ED I PERSONAGGI
Affascinante il fatto che sommando l'età dei personaggi forse non si arrivi ai 30 anni. Gran parte di loro infatti sono ragazzi di 18/19 anni forse alcuni di questi raggiungono i 24 ma nella totalità sono dei pischelli. E reagiscono come dei ragazzi giovani: le gelosie, rivalse, antipatie e le dinamiche che li riguardano, vengono affrontate in un modo molto credibile per la loro età.
Aiuta anche il fatto che il cast stesso sia giovane: la stessa attrice della lead femminile ha 14 anni. Non posso tra l'altro che farle i complimenti per la sua recitazione perché considerando l'età è stata piuttosto brava. Ma tralasciando la lead, capisci bene che se il cast è giovane come i personaggi che interpretano, la situazione si fa molto più realistica e vera.
I personaggi portati su schermo poi, sono ben caratterizzati. Forse non c'è abbastanza introspezione psicologica ma per il genere che è questa serie, va benissimo così.
Ho adorato quasi tutti i personaggi, compresa la lead che io spesso boccio: Cai Gua è stata una bella protagonista femminile. Leale, forte - la devono tenere in tre ragazzi e ancora lei li abbatte tutti e tre - combattiva e combattente senza essere troppo badass. Ho amato come abbia usato le sue abilità come cacciatrice al servizio del gruppo e come inizialmente, senza rendersene conto, manipolava suo fratello come sua nonna faceva con lei.
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Chi davvero splende è però il lead Bao Qing, astuto, intelligentissimo, molto spaccone e sempre un passo avanti a tutti fino alla fine. E' stato incredibilmente tenero nella sua cotta per la lead e nell'esprimerle la sua vicinanza in tutti i brutti momenti.
A fare compagnia ai due lead, le figure del Capitano e di Hong Guo - le più importanti almeno - dove il primo si fa notare - oltre che per la bellezza - per il suo essere un testone incredibile. Ragazzo molto responsabile e autoritario, non esiterebbe a morire per un atto di eroismo. Il suo carattere però, cozza parecchio con quello scavezzacollo di Bao Qing e insieme mi hanno regalato molti momenti di risatine e qualche scena di bromance.
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Hong Guo - da me ribattezzata Maria Maddalena per via della sua perfezione e santità - inizialmente non rientrava tra i miei personaggi preferiti: avere una donzella che in mezzo a gente con le pistole anzichè andarsene...vuole rimanere lì a fare da bersaglio, non aiuta nello starmi simpatica. Poi sempre pacata, calma, riflessiva, matura...
Fortunatamente la serie ha deciso di darle una storyline - quella con suo padre - interessante e umana, dove Maria Maddalena appare meno "Maria", tirando fuori tutti i suoi difetti e imperfezioni.
E poi grazie a lei, il lead ha capito di essere innamorato di Cai Gua, quindi le voglio bene a prescindere. anche perché se te lo dice la Santa del team...è la divinità che proprio ti guida.
Ovviamente per ultimo il mio personaggio preferito, il mio animale guida di questa serie, colui che è stato seccato troppo presto perché i poteri forti sapevano che aveva ragione e lo hanno voluto zittire: il vicecapitano Xing.
Addio Vicecapitano...insegna agli angeli AD AVERE RAGIONE 9 VOLTE SU 10.
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Dagli torto a Xing quando diceva di abbandonare la missione perché era troppo pericolosa. Lo hanno riportato a Pechino dentro un'urnia funeraria.
LE STORIE D'AMORE
Ovviamente essendoci giovani con ormoni a palla, è bene inserire pure le ship per dare pepe alla vicenda, insomma.
La storia d'amore tra i due lead è stata davvero carina e presto mi sono ritrovata a shipparli senza pietà: sorridevo alle loro interazioni un pò imbarazzantelle e al loro flirt un pò infantile e perfetto per l'età dei personaggi.
Se è vero che Cai Gua si è ritrovata cotta di Bao Qing aiutata dall'ammirazione per la sua intelligenza, in un percorso costruito episodio per episodio, rimane un mistero come lui si sia innamorato di lei: Hong Guo gli fa notare che lui si preoccupa per Cai Gua più di tutti e lui...le da ragione e SBAM! innamorato. Sto pezzo poteva essere fatto meglio.
Nonostante questo, gli ultimi episodi sono un concentrato di questa ship - con l'aggiunta pure di angst - che mi ha piacevolmente conquistata. Speravo nel bacio lo ammetto.
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L'altra ship riguarda Hong Guo e Viso Pallido, fedelissimo del padre della ragazza e stalker personale della fanciulla. Qui nulla da dire: sono carini e sono anche una buona coppia. Hanno una storia che si completa a vicenda e sono importanti uno per l'altro. Grazie a lei, Viso Pallido non andrà in galera per omicidio e Hong Guo si è trovata un ragazzo che la venererà per sempre.
Infine il Capitano e l'archeologa Xue Rong, una coppietta che se inizialmente mi ha fatto ridere, alla fine avrei voluto strangolare. Ammetto che le interazioni e i flirt selvaggi di Xue Rong mi abbiano fato ridere più volte: vedere come reagiva il freddo Capitano alle avances della donna merita la visione del drama. Alla fine il Capitano cede e si innamora di Xue Rong, fidandosi e appoggiandosi emotivamente a lei. E poi sul finale quando si scopre chi sia veramente Xue Rong - ma del finale parlerò dopo - anzichè sparargli in testa e farla secca, mi tocca vedere scene strazianti della sua morte con questo buonismo misto ad amore che avrei francamente evitato.
I COLPI DI SCENA
La serie è piena di colpi di scena e se alcuni li vedi arrivare, altri invece sono inaspettati. Bravi gli sceneggiatori nel costruire la sorpresa: vengono dati indizi - tipo sulla figlia di Da Chen - poi la trama va avanti come se non fosse nulla e poi ti rivelano che la figlia è ancora viva ed è la nonna di Cai Gua e Er Bi Zi. imparate D&D
Non solo: Eagles ce la mette tutta per mantenere alta la tensione e far preoccupare lo spettatore del destino dei personaggi. Quando Cai Gua e Bao Qing rimangono bloccati nella stanza con le pareti che gli vengono addosso, insieme a loro c'è Ding. Un personaggio sacrificabile e di cui ho temuto sinceramente la morte. Se è vero che i due lead non potevano morire per contratto, inserire l'agnello sacrificale è un idea molto intelligente per tener viva la tensione.
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Ma non è tutto oro ciò che luccica. Per quanto mi sia piaciuta questa serie ci sono alcune cose che o potevano essere fatte meglio o mi hanno fatto storcere il naso:
...CHE AL MERCATO MIO PADRE COMPRò
Ho trovato davvero eccessivo "il giro delle sette chiese" che ogni volta la serie propinava per rivelare le cose. Appena sbucava fuori qualche informazione nuova, ecco che partiva il giro di Beppe tra 1000 personaggi: Tizio lo dice a Caio che l'ha saputo da Francesco che l'ha visto in un dipinto nella casa di Marco che ha comprato il dipinto da Guidobaldo he a sua volta l'ha rubato a Rocco. Cioè...follia.
Ogni volta per scoprire qualcosa devi fare giri assurdi, incontrare gente e parlare con 1000 persone, con il risultato che alla lunga diventa pesante. Anche perché lo senti che lo fanno per allungare il brodo. Ma d'altronde...come li riempi 40 puntate?! XD
Ma pensa alla storia del dipinto. Per arrivarci abbiamo dovuto andare a Luyun, parlare con il marionettista falso invalido, farci raccontare la storia di Gollum e Da Cheng. Siamo dovuti andare nel covo di quest'ultimo per poi essere rapiti da uno psicopatico bipolare. Tutto questo per avere un dipinto. Oppure penso al braccialetto lasciato dalla nonna alla lead: interi episodi per decifrarlo, sembrava importantissimo e poi...niente. Non serviva ad un cazzo.
COMPLOTTI E TRADIMENTI
Se da una parte ho adorato il non sapere chi tra il professore e l'archeologia fosse la talpa, dall'altra ho porconato internamente per rimanere vigile in questo doppio spionaggio. Perché le spie sono entrambi e quindi diventa difficile stare concentrata sui vari errori che i due possono aver fatto per poi sgamarli come informatore.
Ammetto che qualche volta mi sono persa, sopratutto quando i nostri eroi hanno deciso di tendere trappole congiunte per scoprire la talpa e mi sono incasinata perché non ricordavo più chi avesse detto cosa, se l'avesse detto per davvero o perché poneva la trappola o se mentisse.
Cioè, due talpe, svariate trappole, inganni, tranelli, informazioni che arrivavano ai cattivi non si sa come ecc ecc... aiuto. Secondo me, troppa carne al fuoco.
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IL BIPOLARISMO E BUONISMO
Sia il Professore sia l'Archeologa si rivelano essere i due " traditori" del gruppo. Due persone che hanno mentito, spiato, passato informazioni ai villain, manipolato e messo in pericolo le persone a cui dicono sul finale di voler bene.
L'Archeologa passa 39 episodi a complottare, origliare e mettere nei casini il gruppo ma sopratutto da ordine di ammazzare decine di persone per raggiungere i suoi obbiettivi. Si unisce al team dei buoni sotto mentite spoglie, fa l'amica e l'amante del Capitano mentre manda a morire queste persone e poi sul finale: "- non ammazzo più nessuno. Loro sono miei amici."
(Signorina, dobbiamo parlare della concezione di amicizia perché la sua è molto distorta. )
Eagles...perché?!!! perché non potevi lasciarla stronza e crudele, assassina e traditrice ma gli hai dovuto dare questo momento di bontà prima di essere GIUSTAMENTE ammazzata? Rovinato tutto.
E poi il Professore. Da una parte è il padre spirituale del lead, un uomo che lo tratta come un figlio a cui spesso dice di voler bene e di preoccuparsi per lui. Dall'altra parte, tace sulla vera morte del padre di Bao Qing, tace sulla minaccia dei villain lasciando il gruppo e quindi il suo figlioccio senza informazioni che magari potevano aiutarlo a rimanere in vita e semplificare tutta la storia. Tace sulle sue colpe e poi muore sul finale sacrificandosi per salvare il lead. Io boh... a me è sembrato bipolare.
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Poi oh, io lo dicevo sin da tempi non sospetti che il Professore non mi convinceva. Già dai tempi iniziali quando lui e la lead erano in esplorazione e la ragazza si era ritrovata dopo una botta in testa in una cassa sotto ghiaccio destinazione Pechino mentre il professore bello tranzollo tornava a casa in tutta tranquillità, che la cosa mi puzzava: perché il Professore non ha cercato la lead presumibilimente scomparsa? perché non ne ha denunciato la scomparsa? Ora sappiamo il perché.
IL FINALE
Lo dico chiaro e tondo: il finale non ha senso in virtù del fatto che manca la seconda stagione. Manca nel senso che non esiste e mai esisterà.
La serie si chiude con alcune questioni che è ovvio debbano essere esplorate più in là: l'amico del Capitano sedato e i documenti dell'aquila spariti, il dipinto rubato, le informazioni su altri luoghi legati all'aquila, la lead - e tutti gli altri - che mentono o non ricordano gli eventi del Lago al Santuario Carsico...sono tutti cliffhanger atti a preparare il terreno ad un seguito, CHE NON AVVERRà MAI.
Ed è qui la mia incazzatura più grossa.
Io mi sono rotta i coglioni di queste serie che partono per avere più stagioni e poi si bloccano lasciando il pubblico con la curiosità che mai e poi mai sarà soddisfatta.
Già Die Now mi aveva fatto questo scherzo - le mie bestemmie si saranno sentite fino in Cina - ma adesso pure questa serie...ma dai. Ma perché?!
In virtù di questo ORRIBILE finale di questa infamante notizia, mi sono vista costretta ad abbassare il voto della serie: 7.9
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veronica-nardi · 3 years
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Haikyuu Quarta Stagione
“Non è divertente non provare cose nuove se sai che esistono”.
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E anche questa stagione è andata. E io sono sopravvissuta. Perché ogni volta rischio la morte per arresto cardiaco, e ogni volta miracolosamente sopravvivo.
Sinceramente avevo dimenticato quanto sia bello Haikyuu, quante cose belle abbia.
Amo questo cartone, amo i suoi personaggi, le evoluzioni, l’adrenalina, le squadre, le strategie di gioco.
Sono due le cose che non ho amato di questa stagione, e le dico subito così da togliermi i sassolini dalle scarpe: le pause di metà puntata, e i disegni. Prima durante le pause avevamo i personaggi che tiravano la palla e facevano gli idioti, ora ci hanno dato questi animaletti che simboleggiano i vari personaggi e sono sì carini, ma, vi prego, ridateci i personaggi! #petizione. E poi ci sono i disegni, e ammetto di aver impiegato oltre metà stagione per accorgermene, ma a un certo punto ho visto un salto talmente disegnato male che non ho potuto non notarlo. Tornate a fare i vecchi disegni! #petizioneparte2
Ora passiamo alle cose belle.
Il ritmo come sempre è davvero ottimo. Anzi forse hanno spinto un po’ sull’acceleratore nella prima parte, ma è comprensibile visto che va bene il ritiro, la preparazione e gli allenamenti, ma quello che volevo vedere erano i nazionali, quindi capisco che non si siano soffermati troppo sulle cose precedenti.
A proposito di cose precedenti, il ritiro io non me lo aspettavo. Quando ho finito di vedere la terza stagione, con la Karasuno che riesce a qualificarsi per i nazionali vincendo contro la Shiratorizawa, io pensavo che la quarta stagione iniziasse subito con loro che approdano ai nazionali, non mi aspettavo un ritiro, anzi due, e addirittura un’amichevole.
Ma tutto questo ha il suo perché, e mi è piaciuto.
Kageyama viene invitato al Ritiro giovanile nazionale, dove quindi si ritrova circondato da giovani brillanti nella pallavolo, mentre Tsukkishima viene chiamato per un ritiro delle matricole promettenti della prefettura, dove può allenarsi e fare pratica.
Mi sono chiesta perché non avessero invitato anche Nishinoya a questo secondo ritiro, perché è obiettivamente uno dei giocatori più bravi e “epici” della Karasuno. Ma la serie mi ricorda che Nishinoya non possiede esattamente un tale livello di maturità per poter essere invitato a un ritiro del genere, è troppo coglione in pratica, quindi si attacca. #legit
Hinata chiede se c’è un invito anche per lui da qualche parte, e con tutta la delicatezza del mondo Tsukkishima gli fa notare che lui è troppo pippa per poter essere chiamato a un ritiro di qualsiasi tipo. Il Ritiro giovanile nazionale poi, è fantascienza per lui.
Grazie Tsukki per la tua onestà sempiterna.
Tra l’altro Tsukki si fa notare anche per la sua profonda empatia e per il suo commovente senso di amicizia, visto che per tutto il ritiro non caga Hinata di pezza. Hinata che, siccome non è stato invitato, ha deciso di autoinvitarsi. Giustamente.
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Parliamo un attimo di questo.
Non sono dispiaciuta o infastidita che Hinata non sia stato chiamato, perché Hinata è ancora un giocatore molto scarso e poco versatile, ma trovo immaturo ed infantile che il vecchio allenatore della Shoratorizawa che l’abbia invitato non tanto per le sue capacità ancora scarse, ma, sostanzialmente, perché invidioso.
È da quando ha iniziato a giocare a pallavolo che a Hinata viene ripetuto che è scarso, che è troppo basso, che è una pippa, e a quanto pare non conosce nemmeno le basi fondamentali della pallavolo (Karasuno, magari una lezioncina fategliela), e che sa sì saltare ed è velocissimo, ma che senza Kageyama non ha utilità. E vedere che nonostante tutto Hinata non si arrende, non perde l’entusiasmo, e continua a pretendere di stare sul campo, di giocare, e di toccare anche lui la palla, deve riempire di non poca invidia il vecchio allenatore Tanji Washijō (mai saputo che si chiamava così, son dovuta andare a cercarlo lol), che da giovane si trovava nella stessa situazione di Hinata, perché anche lui basso, ma che al contrario del nostro piccoletto si è dato per vinto. Quindi per lui è inaccettabile che Hinata possa dimostrare che invece si può fare.
Un atteggiamento di questo tipo lo potrei accettare molto meglio da un coetaneo di Hinata, da un quindicenne, non da un uomo adulto di oltre settant’anni (sì, ho cercato anche l’età), e da cui ci si aspetterebbe una certa maturità e magari anche saggezza. Il problema non è la gelosia, perché quello è un sentimento umano, il problema è che quest’uomo dovrebbe avere la forza d’animo di passare oltre, riconoscere la determinazione di Hinata e incoraggiarlo.
La cosa bella è che, anche se l’allenatore lo fa rimanere solo come raccattapalle, Hinata non si scoraggia, rimane al ritiro, e osserva. E osservando, impara. Perché finora è sempre stato sul campo a esercitarsi, mentre adesso ha la possibilità di vedere come si muovono gli altri giocatori, e di vedere l’andamento di una partita da prospettive diverse.
Hinata è un personaggio semplicemente fantastico e ha tutta la mia stima. In continua evoluzione, dinamico, determinato, simpatico, scemo, ma pieno di sfumature geniali e sorprendenti (lo stesso Daichi afferma che a volte Hinata è ancora un vero e proprio mistero anche per loro). Per me rappresenta un raggio di sole in questa serie, che mi diverte e mi dà calore. Non è solo un personaggio che ti piace o che ami, ma a cui vuoi proprio bene.
In realtà questo vale per tutti i giocatori della Karasuno. Voglio bene a tutti, perché ognuno di loro impara a farsi voler bene.
Anche quello stronzo di Kageyama, che rimane sempre un po’ egocentrico e scontroso, come dimostra durante l’amichevole con la Dateko quando dice senza tanti complimenti a Nishinoya di essere tra i piedi.
Che momento trigghered è stato.
Trigghered per tutti (me compresa, perché Nishinoya non si tocca), ma non per lo stesso Nishinoya, che invece di infastidirsi e mandare Kageyama a quel paese, capisce subito cosa intende dire e agisce di conseguenza.
Ma il peggio esplode quando Kageyama si lascia andare a uno scoppio d’ira con Asahi perché non schiaccia le sue alzate, facendo riemergere per un momento quel Re Dispotico che era alle medie.
Kageyama è un personaggio estremamente umano, e lo amo per questo. Mentre Hinata si evolve più dal punto di vista del gioco ma rimanendo sempre la stessa persona, l’evoluzione di Kageyama, già un alzatore formidabile, è più psicologica e introspettiva. Ed è un percorso fatto di alti e bassi il suo, ci sono momenti in cui la vecchia personalità riemerge, perché si può sì cambiare, ma il suo carattere rimane quello, e la trovo una cosa molto realistica.
Uno dei momenti più belli di questa quarta stagione è quando Hinata incorona Kageyama Re del campo mettendogli un asciugamano piegato a mo’ di corona sulla testa. Asciugamano che Kageyama gli tira in faccia, perché questi due hanno un modo di dimostrarsi affetto tutto loro.
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Ma vediamo di arrivare alla ciccia, e parliamo dei nazionali.
Due partite hanno giocato in questa stagione. DUE. Se andiamo avanti così, io viva al finale di Hakyuu non ci arrivo, non credo che il mio cuore potrà reggere.
Vado di spoiler cattivi perché voglio finire in fretta questo commento. Denunciatemi.
Una buona parte di me sospettava che avrebbero vinto contro l’Inarizaki, perché mi sembrava strano che giocassero solamente due partite in questi nazionali dopo che hanno sudato tanto per arrivarci.
MA QUESTO NON MI HA IMPEDITO DI MANGIARMI LE DITA E PREGARE TUTTI I SANTI DURANTE TUTTA LA PARTITA.
Una delle cose bellissime di Haikyuu è che riesce sempre a mettere in campo personaggi nuovi e interessanti, senza mai risultare ripetitivo. E non è che a questi nuovi personaggi viene data più importanza e prendono il sopravvento, no, anche quelli che conosciamo già continuano ad essere esplorati e gli viene dedicato spazio.
E su questi ultimi Haikyuu mi ha regalato delle vere e proprie perle in questa quarta stagione.
Ma prima i personaggi nuovi, e ce ne sono quattro che mi sono piaciuti.
Abbiamo Kōrai Hoshiumi (nome che ho dovuto chiedere a @dilebe06 perché non sapevo dove e come cercarlo), da me soprannominato “Il Targaryen” perché ha i capelli platinati ed è mezzo pazzo: non poteva esserci soprannome migliore.
Un giocatore piccolo come Hinata, un ragazzo orgoglioso che se la lega al dito quando le altre persone rimangono scioccate di fronte alle sue abilità perché non sembra possibile che un piccoletto come lui possa essere così bravo. Hoshiumi rappresenta la rabbia contro i pregiudizi, e ha ragione.
Abbiamo poi i due gemelli Osamu e Atsumu Miya detti Amamiya, una coppia vincente e talentuosa che prova e mette in atto la veloce di Hinata e Kageyama perché... quale momento migliore di provare a fare una cosa del genere se non durante i nazionali? Tanto noi siamo i super brothers, possiamo fare tutto. Copioni!
Beh però, tanto di cappello a loro perché ci provano... e ci riescono.
Mi sono piaciuti molto entrambi (Atsumu mi ha dato feels di Oikawa, quindi capirai...), ma ho nel cuore Osamu perché deve sopportare quello stronzetto di suo fratello.
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Poi c’è il capitano della squadra, Shinsuke Kita, detto anche Shin, di cui mi sono subito innamorata perché se ti chiami Shin il mio cuore vola: un ragazzo freddo e logico nel dare le sue opinioni e per questo temuto dai suoi compagni di squadra, un giocatore non straordinario e non uno dei più bravi, ma è il cervello della squadra e ha fede nelle sue abilità, non in un modo arrogante, ma perché è sicuro di non sbagliare mai. Nonostante l’apparenza fredda tiene molto ai suoi compagni (la scena di Atsumu col raffreddore... awwww), è molto metodico e ripetitivo, e non va mai nel panico perché non c’è motivo di agitarsi per qualcosa che fai quotidianamente. Sei forse nervoso quando devi mangiare? Ecco, per lui vale lo stesso discorso con la pallavolo.
È uno di quei giocatori che non spicca durante una partita e che non rimane impresso per il suo talento, ma è uno di quelli grazie ai quali la squadra è unita, va avanti e vince.
E ora i vecchi personaggi, partendo dai membri della Karasuno.
Avrei davvero voluto abbracciare Tanaka in questa stagione. Sono molto contenta e grata che gli abbiano riservato uno spazio serio e introspettivo, e non abbiano continuato a dipingerlo sempre e solo come un idiota della squadra.
È vero che ce l'hanno sempre mostrato come un bravo giocatore sul campo, ma una cosa del genere ci voleva proprio.
Mi è dispiaciuto per lui nel sentirgli dire che si sente un mediocre in mezzo ai talenti della sua squadra: Asahi è l'asso ed è una bomba a schiacciare, Kageyama è un formidabile alzatore e con Hinata fanno la loro veloce, Nishinoya spacca nel ricevere, Tsukishima è ottimo nel murare ed è anche molto intelligente... lui in cosa è bravo?
La sua insicurezza e il suo senso di inadeguatezza li ho trovati molto umani e credibili.
Uno dei punti di forza della Karasuno è che non vieni mai lasciato da solo. In questo frangente Tanaka può contare sulle alzate incredibili di Kageyama, che anche se continua ad avere un carattere un po' di merda non è più il re dispotico di una volta e capisce di doversi adeguare ad ogni schiacciatore della squadra.
La schiacciata parallela di Tanaka è semplicemente incredibile, e mi ha fatta morire come tutti i compagni di squadra corrono verso di lui per festeggiare, e poi c'è quell'asociale annoiato di Tsukishima che si congratula a modo suo.
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Ma se ho amato Tanaka, come posso descrivere quello che ho provato per Nishinoya?
Non so se l’ho mai detto prima, ma io ho un debole per Nishinoya. È un bravo coglione, e io adoro i personaggi così. Mi piace un sacco il fatto che nella vita di tutti i giorni sia il più grande cretino sulla faccia della terra, per poi prendere molto seriamente la pallavolo nel momento in cui entra sul campo da gioco.
Capisco il discorso di non averlo invitato al ritiro perché non sembra avere una certa maturità - “l’incidente sexy” rimarrà per sempre uno dei momenti più esilaranti di Haikyuu - ma durante la partita contro l’Inarizaki Nishinoya si è completamente riscattato: ho adorato il suo approfondimento, la sua nostalgia, il suo racconto dell’infanzia, la sua serietà, il suo silenzio, i suoi palpabili nervi tesi per l’essere preso di mira, la sua ammissione di avere avuto paura. È sembrato quasi saggio.
E voi non lo avete invitato al ritiro perché dite che non è abbastanza maturo?
#giustiziapernishinoya
Nishinoya è quello che salva la palla con i salvataggi dell’ultimo secondo - salvataggi epici - e lo adoro per questo. Mi fa venire dei colpi tremendi, ma lo adoro. Ed è quello a cui piace provare cose nuove perché è questo il vero divertimento: ecco perché riceve la palla con un palleggio sulle dita piuttosto che con il solito bagher. Bello anche Kinoshita che lo incita a muoversi perché “se sei spaventato, fatti aiutare”.
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E io qui mi sono commossa.
Nishinoya ha rotto il ghiaccio, e da quel momento in poi sono stata con la lacrima facile.
Mi sono mangiata gli ultimi episodi perché Haikyuu è così: quando cominci una partita la devi finire, non esiste interromperla e continuare la visione il giorno dopo. Se aspettassi, non arriverei al giorno seguente.
Se Nishinoya mi ha commossa, Hinata ha proprio rotto la diga delle mie ghiandole lacrimali.
VOGLIAMO PARLARE DELLA SUA PRIMA RICEZIONE IN PARTITA???
Nishinoya è il mio eroe personale, ma il vero eroe di questa storia è Hinata, e questa quarta stagione è sulla sua evoluzione, sul suo riscatto, su come stia scoppiando come giocatore.
Adoro l’amore di Hinata per la pallavolo, fa venire voglia di giocare pure a me. Il suo entusiasmo è contagioso, e lo dimostra quando incoraggia quel ragazzo alto al ritiro facendogli capire che l’essere così alti è una vera fortuna. La cosa bella di quella scena è che Hinata lo incoraggia senza volerlo: l’ho detto che questo è uno scemo e un genio allo stesso tempo.
Ma sto tergiversando.
La sua prima ricezione in partita è bellissima: è il frutto della sua attenta osservazione, della sua voglia di provare qualcosa di diverso perché lui non è solo quello che fa la veloce, è il suo coraggio di mettersi in gioco. 
La sua buona riuscita lascia tutti di stucco, perché nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa simile da Hinata - ora la finirete di sottovalutarlo?? - e volevo mandarli tutti a cagare quando perdono il punto e si buttano giù di morale. Immagino quanto possa essere frustrante, ma avete perso un punto, non la partita, e avete visto cosa ha fatto Hinata??? Vogliamo parlarne?!
Hinata non sta nella pelle dalla contentezza, ma siccome Kageyama è un grandissimo pezzo di stronzo - ma gli vogliamo bene per questo - afferma di non aver visto la ricezione, e io rido tantissimo.
Ma il mio momento preferito di questa partita, di questa quarta stagione, e in generale uno dei miei preferiti di tutta Haikyuu, è il punto finale.
Mentre guardavo la partita, siccome immaginavo la loro vittoria, mi sono chiesta come avrebbero vinto, chi e in che modo avrebbe segnato il punto decisivo, e speravo davvero che non si sarebbe conclusa con la classica alzata di Kageyama e conseguente schiacciata di Hinata, perché sarebbe stato troppo banale e anche ripetitivo.
Il modo in cui è finita è andata oltre le mie aspettative.
Hinata e Kageyama che murano la loro stessa veloce messa in atto dai fratelli Miya è qualcosa di poetico, bello, giusto e romantico tutto insieme.
I due hanno visto con i loro occhi come la loro specialità non sia poi così speciale, e che non è invincibile, quindi, invece che chiudersi nella rabbia e nella frustrazione come avrebbero potuto fare, hanno fatto tesoro di questa lezione e agito di conseguenza.
(Questi adolescenti sono più maturi di Tanji Washijō lol)
Come commenta Tsukishima, solo loro potevano murare quella veloce: questa è poesia.
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E sì, è anche romantica. Perché questi due scemi non si sono mica messi d’accordo, sono saltati per murare nello stesso momento, senza dirsi niente, con lo stesso obiettivo: scusate ma qui li devo proclamare anime gemelle.
Ho guardato tre stagioni di Haikyuu sapendo della ship di Hinata e Kageyama ma senza mai shipparli perché non ci sono mai riuscita, ma guardando quella scena e al suo significato, beh, il mio cuore vola.
Hinata e Kageyama si completano a vicenda: uno è solare e scarso, l’altro non sa socializzare in modo adeguato ed è formidabile; uno schiaccia e l’altro alza. Poco importa se passano l’80% del tempo ad insultarsi, tutti noi sappiamo che sono fatti l’uno per l’altro.
MI È PARTITA LA SHIP.
Ma andiamo avanti con le considerazioni veloci.
Mi sono piaciute molto alcune cose: come Asahi che cerca nella sua timidezza di incoraggiare Nishinoya come il compagno ha fatto con lui decine di volte in passato (Asahi sei sempre il mio cucciolone), o come Tsukishima che sa di potersi fidare di Hinata quando capisce di non riuscire a murare gli avversari.
Mi piace molto il personaggio di Sugawara, che non evolve e non è interessante, ma proprio per questo dà equilibrio alla serie, e si fa comunque notare per la sua arguzia e le sue capacità strategiche.
Carinissimi, e in un certo modo anche commoventi, i tre ragazzi del terzo anno: Sugawara, Asahi e Daichi. I più grandi, i più saggi, i più tranquilli. Le radici della squadra, il motivo per cui la Karasuno esiste ancora. Spesso mi dimentico che nel momento in cui dovessero perdere una partita, sarebbe la loro ultima con quella squadra, quindi immagino quanto ci debbano tenere e comunque non voglio pensare ai pianti che si faranno e che mi farò quando tutto sarà comunque finito.
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Apprezzo molto tutti quei personaggi di contorno, come l’allenatore o gli spettatori, che commentano le partite in diretta: i loro commenti sono sempre molti utili per seguire meglio l’andamento e per capire le azioni svolte.
Ci sono mille scene e momenti che mi hanno fatta piegare dalle risate, come i commenti dei ragazzi, il rapporto intriso di odio tra Tsukishima e Kageyama, Hinata che si dimentica di schiacciare perché troppo contento per il salto, Tanaka che “fraintende il fatto di aver frainteso” (lol tutta la vita), o il povero Tsukki che viene incastrato a fare da baby sitter per Hinata e Kageyama.
Haikyuu è un incredibile e ottimo mix tra risate e lacrime, perché a fine partita non puoi fare altro che piangere di gioia, e liberarti di tutta la tensione accumulata durante il match.
Ed è sempre bellissimo come questo anime riesca a farti amare anche le squadre avversarie, rendendole sfaccettate e tridimensionali invece che dipingerli come dei cattivi antipatici da sconfiggere. La trovo una cosa molto matura e un bel passo avanti rispetto ad altri cartoni.
Ultimissime cose.
Kenma, sei intelligente, machiavellico e hai un cervello incredibile, eppure non hai entusiasmo e voglia di giocare. Non sai quanta rabbia mi fai. Tsukkishima uguale (o dovrei dire, Fiaccoshima?)
Come faccia un coglione strambo, lunatico, esibizionista, eccentrico come Bokuto ad essere uno dei tre migliori giocatori del Giappone, Dio solo lo sa.
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Hinata, Kageyama, Nishinoya... tutti bellissimi, ma il vero re di Haikyuu per me rimarrà per sempre Oikawa, il cui cameo vale oro.
Voto: 8.4
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sandnerd · 3 years
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L'attacco dei giganti - Ep 72 - Bambini della foresta
IN ITALIA L'ANIME E' DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA GRATUITA VVVVID! SUPPORTIAMOLA! -> https://www.vvvvid.it/show/1414/l-attacco-dei-giganti-la-stagione-finale/1538/694094/i-bambini-della-foresta
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E' una bella giornata in quel di Ragako, gli uccelli cantano e le galline coccodeggiano (?), mentre gli umani sono intenti nelle loro faccende quotidiane. A rovinare la giornata a tutti arriva un gas misterioso, e la voce fuori campo di Zeke ci spiega che l'avanscoperta di Marley aveva sperimentato questo metodo per immobilizzare chiunque avesse inalato quel gas, che si rivela essere fluido spinale di Zeke stesso. Poi lui con il suo solito urlo li aveva trasformati in giganti e li aveva diretti contro l'armata di ricognizione, nello scontro in cui Erwin poi ha perso la vita. Ad ascoltarlo è Levi, effettivamente non c'è altro da fare mentre aspettano che arrivino degli ordini dal quartier generale, tanto vale fare quattro chiacchiere davanti al fuoco come dei vecchi amici. Comunque bellissimo lo scambio tra i due, dove Levi gli dice che non ha un briciolo di senso di colpa e Zeke che gli risponde che pensando di conoscere le emozioni di tutti non sarà stato molto popolare ma quello gli risponde che in realtà lo è. Ahahahah, cos'è questo, un riferimento a tutti i fan di Levi? Chiedo perchè ci sono anch'io tra quei fan. Ma andiamo alle cose serie, perchè il quartier generale perde ancora tempo per cominciare gli esperimenti tra Zeke ed Eren? Nemmeno Levi lo sa, ma ad interrompere la conversazione arriva la notizia che il comandante Zachary è stato ucciso in un attentato degli Jaegeristi, Eren è evaso, bla bla spiegone, riassunto delle puntate precedenti.
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Andiamo dalla Braus Family, che lo scorso episodio abbiamo lasciato sulla soglia del ristorante di Nicolò con Kaya che consiglia a Gabi e Falco di parlare col proprietario/chef dato che è marleyano e potrebbe aiutarli a tornare a casa. Nicolò nel frattempo, poveretto pensava di aver invitato 3 o 4 persone e se ne vede arrivare 8, quando si tratta di mangiare i Braus non si tirano indietro. Kaya spiega a Gabi e Falco che è lui il marleyano di cui gli aveva parlato, e dice inoltre che ha invitato la famiglia Braus come riconoscimento per Sasha, la ragazza che aveva salvato Kaya tempo addietro e che amava il cibo di Nicolò, ma che di recente è stata uccisa. Fossi in Gabi sentirei parecchio disagio ma in effetti non sapendo chi sia questa Sasha le importa poco.
Intanto sono arrivati al ristorante anche Hange e gli altri, ed insieme ad Onyankopon dicono a Nicolò che stanno conducendo un'indagine sui marleyani di Paradis. Nicolò gli dice di aspettare in una stanza separata e toglie dalle mani di Jean una bottiglia di vino anche in modo abbastanza maleducato, tirando fuori la solita solfa degli eldiani che non si meritano un vino così buono e bla bla. Inutile dire che Jean e Connie restano interdetti davanti a questa reazione, era solo vino alla fin fine, no? No??
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Gabi e Falco vedono Nicolò che sta andando a riporre la bottiglia che aveva in mano e fingendo un malore lo seguono. Così lo raggiungono e gli raccontano tutto, che sono guerrieri cadetti di Marley, che si sono infiltrati a Paradis, che ritengono che presto Marley scaglierà un'offensiva su Paradis, ma sopratutto Gabi gli dice tutta fiera di aver ucciso una soldatessa dopo essere salita sul velivolo che stava tornando sull'isola. Qui ho letteralmente visto il cervello di Nicolò fare scintille, perchè appena capisce il discorso afferra una bottiglia per spaccarla sulla testa di Gabi ma al solito Falco per salvarla si becca la bottigliata in piena testa e gli finisce qualche goccia di vino in gola. Perfetto. L'alcool è ottimo contro il dolore no? no??
Nicolò con Falco sotto braccio ancora svenuto trascina Gabi davanti alla famiglia Braus, e dice loro tutto, che questi due sono marleyani e che questa qui ha ucciso Sasha. Accecato dall'odio e dal dolore porge al signor Braus un coltellaccio e gli dice che se non uccide lui questa miserabile lo farà lui. Armin spunta da dietro la porta come se fosse sempre stato lì e vedendo la situazione chiama gli altri, che riconoscono subito l'assassina di Sasha, che sapevano essere evasa. Comincio a pensare seriamente che dovrebbero controllare di più quelli che gettano in prigione, prima questi due, ora Eren e i suoi compari, ma un pò di fiato sul collo a quelli che imprigionate no? E comincia la giratina di frittata tra Nicolò e Gabi, che tu hai ucciso Sasha, si ma Sasha aveva ucciso gente a cui volevo bene, vabbe avete tutti ragione, ottima giustificazione per continuare ad uccidere e non uscire più da questa situazione del cacchio. Fortunatamente il signor Braus ha un pò di sale in zucca e si fa dare il coltello di Nicolò dicendo, in breve, che sì, è vero, ha mandato Sasha nell'esercito e nel mondo più vasto, ma si è reso conto che è meglio non laciar vagare i bambini nella foresta del mondo, e che i peccati degli adulti non devono ricadere sui figli. Quanta saggezza. Gabi nel frattempo è allibita perchè si è vista difesa dalla famiglia (Kaya esclusa che voleva farla a fettine, ma come possiamo darle torto) e dai compagni della ragazza che lei stessa ha ucciso. Già che non sia saltata su a strillare che è tutto un trucco dei demoni eldiani è un miglioramento. Ma questo scivola nel dimenticatoio, perchè Nicolò dice ad Hange di sciacquare la bocca di Falco visto che c'è andata qualche goccia di vino, vino in cui è stato messo il fluido spinale di Zeke. EH??!
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Torniamo da mister popolare, Levi, che viene ragguagliato su tutta la situazione, che si sospetta sia tutto un piano di Zeke che ha coinvolto Yelena ed Eren e che ha come scopo di fare incontrare i due fratelli visto che è quello che gli Jaegeristi chiedono a gran voce. In tutto questo Pyxis vuole trattare con gli Jaegeristi per trarli in inganno e far divorare Eren, dato che non è più controllabile. E tutto cade addosso a Levi, che per 3 stagioni non ha fatto altro che salvare quel piantagrane da tutto e tutti, rimettendoci pure compagni, pensando che fosse la speranza dell'umanità, ed ora lo devono neutralizzare perchè sta combinando casini che sono uno più grosso dell'altro. Bello schifo.
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Intanto al ristorante la situazione è rientrata, e Nicolò sta spiegando la situazione mentre Hange e Connie provano a fare la lavanda gastrica a Falco. Praticamente già la prima nave della flotta di ricognizione erano piena di scorte di questo vino, e quando Nicolò ha aperto il ristorante Yelena in persona gli ha raccomandato di servirlo agli ufficiali di grado superiore dell'esercito. Solo lei è a conoscenza di questo piano, gli altri volontari non ne sapevano niente, Nicolò stesso ripete che non è sicuro al 100% della storia del fluido spinale. Ma la cosa non ha senso, perchè Zeke ha detto che bevendo il suo fluido spinale gli eldiani si immobilizzano, com'è possibile che gli ufficiali abbiano bevuto questo vino senza effetti? E' tutta una fesseria? Cosa succede realmente se bevi il fluido spinale di Zeke? Ma a prescindere dagli effetti, la cosa resta grave, perchè ormai l'avranno bevuto tutti, e non sanno neanche che girano con questa minaccia in corpo. Ma perchè comunque fare tutto sto giro complicato col vino e gli ufficiali? Nicolò racconta di come in passato abbiano conquistato una capitale straniera in una sola notte, facendo comparire dal nulla centinaia di giganti. Forse intendono fare di nuovo così, riciclano l'idea, che se è risultata vincente una volta perchè non riutilizzarla.
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In un'altra stanza Armin e Mikasa tengono d'occhio Gabi, che chiede loro perchè non vogliono ucciderla visto che lei ha ucciso Sasha. Ed Armin le da uno schiaffo morale dicendo che tutto quello che pensa è uccidere questo o uccidere quello; gli ricorda qualcuno, un qualcuno che è appena entrato dalla porta come se fosse la cosa più naturale del mondo, Eren, che presenta la mano ferita come a dire che è meglio che stiano calmi perchè altrimenti si trasforma qui e ora. C'ha un solo piano Eren, "zitti e buoni o mi trasformo". Floch intanto ha preso in ostaggio tutti quelli che c'erano nell'altra stanza, compresa Hange che era passata alle maniere forti e stava direttamente affogando Falco nella vasca. Agli Jaegeristi delle trattative di Pyxis non frega niente, anche perchè Eren ha un pò capito che servono ad ingannarli, e Floch vuole che Hange li conduca da Zeke e basta, o ammazzano tutti e tanti saluti. Il problema per ora non è questo, perchè c'è sta storia del vino col fluido spinale di Zeke, l'ha bevuto tipo tutto l'esercito..!! Floch risponde con "Oh noooooo...Anyway" facendo capire che sapeva tutto. Nell'altra stanza Eren, che non si cura minimamente della propria emorragia che sta sporcando tutta la tovaglia, bypassa totalmente la presenza di Gabi e dice ad Armin e Mikasa che voleva parlare con loro.
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Ed appuntamento alla prossima puntata, come al solito seguire queste azioni così cadenzate toglie un po' di hype ma è qualcosa di inesistente se paragonato alla storia che si svolge davanti a noi. Finalmente abbiamo capito questa storia del vino, e se pensiamo a tutti quelli che l'hanno bevuto in queste puntate il trauma arriva potente. Ancora una volta il mio applauso allo studio d'animazione, che disegna le emozioni sul volto delle persone come se fosse la cosa più naturale del mondo, e fa capire in un attimo la rabbia, il dolore, lo stupore, la rassegnazione, l'annichilimento totale di una situazione in cui non ci sono nè vincitori nè vinti ma solo morti e cattiveria, da una parte e dall'altra. Dunque alla prossima puntata, e al trauma che ne verrà fuori! -sand-
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lalis-fandom-stuff · 3 years
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Opinioni e commenti sul quinto libro di TOA, "La Torre di Nerone" (spoiler, ovviamente)
Rip serpente a due teste, sarai sempre nei nostri cuori 😔👊🏻
Ho avuto Luguselwa solo per due capitoli ma se le succedesse qualcosa ucciderei tutti in questa stanza e poi me stessa.
Percy si è diplomato e Grover esiste ancora 😢
Paul che si preoccupa dell'educazione di Percy. Sally che ha un marito amorevole e fa la scrittice. Estelle che esiste. La famiglia Jackson-Stockfis è la mia unica ragione di vita e ogni volta che uno di loro fa qualcosa piango insieme ad Apollo.
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Dovevo farlo-
Beh di fatto è successo qualcosa a Luguselwa, però-
APOLLO HA INVENTATO IL MEME "HONEY HE GAY" E GANIMEDE È LETTERALMENTE IL DIO DEGLI OMOSESSUALI IO STO CREPANDO
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Il fatto che Dioniso si ricorda solo i nomi di Nico e Will>>
Nico:*parla in italiano* Me: ☺ Will:Nico parla italiano solo quando è turbato Me:🙃
Allora. Io mi aspettavo che Nico avesse percepito la morte di Jason, e che fosse distrutto, e che non stesse molto bene in generale. Ma Nico chE TORNA NEL TARTARO A CERCARE JASON NON ME LO ASPETTAVO. Inoltre è stato confermato che soffre di disturbo post traumatico da stress e io non sto bene (però è bello che Rick ne abbia parlato direttatamente)
Ripetete con me: "Will Solace è un angelo e si merita tutto il bene del mondo" (e ha anche un tatuaggio a 15 anni)
La Solangelo in questo libro è 😚👌🏻 ("se proprio dovrà andare ci andremo insieme" 😢)
Apollo che riassume tutte le imprese di Nico? Perfetto.
Ok ma??? Chirone che incontra Bast e Mimir??? Libro crossover???
Rachel è la vicina di Carter e Sadie.
Comunque Will è fan di Star Wars-
Se odiate Rachel Elisabeth Dare per favore tenetelo per voi che è imbarazzante 😔
"Mi baciò sulla guancia come una sorella, anche se la mia vera sorella non lo avrebbe mai fatto" 😢
Will lampadina 💜✨
Non riesco a trovarlo ma Apollo ha fatto un discorso stupendo su cosa significa essere umani e porca troia
ORA È SUCCESSO DAVVERO QUALCOSA A LUGUSELWA E IO NON MI RIPRENDERÒ PER ALTRI TRE GIORNI WTF RICK
Per me Nerone si é guadagnato i posto tra i cattivi più terrificanti dello Riordanverse. È quello che mi ha colpita e disgustata di più perché è quello più manipolativo e brutale.
Stan Luguselwa. All my homies stan Luguselwa.
Il soGNO CON JASON
Nico ha letteralmente fatto appassire un tizio-
"Nessuno colpisce il mio ragazzo e uccide mio padre" yess king 👏🏻
LA SPAZZOLA BLU!
Mood: pensando al ragazzo del campo con la sedia a rotelle armata
La freccia di Dodona 😢
La parte in cui Apolli trascina Pitone nel Tartaro è bellissima ed epica e tutto ma mi dà anche molto fastidio perchè mi ricorda la scena senza senso di Harry Potter e i doni della morte pt 2 in cui Harry si butta nel vuoto con Voldemort a casissimo.
Mi piace molto il dialogo tra Apollo e Stige.
Vedere Apollo come dio è così... strano.
Non ci avevo mai fatto molto caso, ma il rapporto tra Artemide e Apollo è stupendo. E apprezzo anche la sua amicizia con Dioniso alla fine.
Rick ha proprio detto "Zeus merda" e ha fatto benissimo. Inoltre apprezzo come abbia dato un po' di umanità a Era.
Amo come Rick ha parlato di abuso psicologico in questo libro. Penso che abbia davvero mostrato il modo in cui influisce su una persona, anche dopo essersi separati dal proprio abusatore (anche se si è un effettivo dio immortale). Ho adorato i parallelismi tra le esperienze di Meg e Apollo, e come Rick ha mostrato la loro difficoltà nel riconoscere il loro problema. Ma la cosa più bella è che viene mostrato che, anche se forse non scomparirà mai, il trauma può essere superato. Che si può rompere il circolo vizioso e rendere il mondo migliore. Meg avrebbe potuto odiare i suoi fratelli, invece ha deciso di riconoscerli come vittime e aiutarli, e penso che sia importante.
In breve: Z*us e N*rone non hanno diritti e sono fiera dei miei bambini 😊
Visto che siamo in tema di discorsi profondi, mi pare il momento giusto per parlare di Apollo e dulla sua crescita. Lo sviluppo del suo personaggio era stupendo. È stato graduale, sofferto, realistico, soddisfacente. Dopo cinque libri a seguirlo da vicino, non posso che essere fiera del modo in cui è maturato ed è diventato compassionevole, saggio e soprattutto umano.
Piper è bi Piper è bi Piper è bi- Ok, capisco perché la gente pensa che abbia superato Jason troppo velocemente, ma sono contenta che sia felice.
Leo ha perso sua madre e quindi ne ha guadagnate due, come è giusto che sia. Inoltre è amico di Reyna e aiuta i ragazzini senzatetto. Sì💜
MI STAI DICENDO AVREMMO UN LIBRO DOVE WILL E NICO CHE VANNO NEL TARTARO?!?! MAGARI A TROVARE BOB?!?!?!
*piangendo* Apollo... e Meg... si vogliono tanto bene...
Tutti che parlano del "Sempre" di P*ton quando il "Sempre. Il sole torna sempre." di Apollo è PROPRIO LÌ.
Io? Piangere per il saluto finale? Assolutamente.
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jazzluca · 4 years
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OPTIMUS PRIME ( Leader ) Movie Studio Series [44]
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Gran bella cosa la linea Studio Series, filogica nel riproporre tutti i vari personaggi visti nei 6 lungometraggi usciti al cinema, ed utilissima sopratutto per recuperare quei personaggi minori mai o non adeguatamente rappresentati nelle linee di giocattoli del periodo, certo... ma terribilmente ridondante, invece, per quelli invece che già ai tempi avevano ricevuto la loro bella dose di sovraesposizione sugli scaffali.
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E' il caso, primo fra tutti, di OPTIMUS PRIME, giustamente uscito nella primissima wave Voyager, ma almeno questo aveva uno stampo nuovo, laddove invece Bumblebee riciclava parte del mold del suo omonimo Last Knight, per non dire di Ratchet ripreso di peso dal Deluxe di Dark of the Moon... Ma per il buon Optimus targato SS 05 la “fregatura” è arrivata in ritardo, nella forma di un ulteriore nuova versione del capo degli Autobot ( SS 32 ), questa volta adibita alla combinabilità con il Jetfire Leader di Rotf.
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La buona notizia è che, almeno, quest’ulteriore successiva versione Leader, la SS 44,con il rimorchio di Dark of the Moon, ha di base l'Optimus Voyager SS 32, così ai più pazienti è bastato aspettare questo per non trovarsi doppioni in collezione.
Io che sono ancor più lungimirante, invece, ho bellamente saltato pure il Voyager 05, sempre per quel discorso della nause da reiterazione dei soliti 5 - 6 personaggi più famosi: ma è anche vero che per Optimus la ridondanza mi pesa meno che per i suoi colleghi tipo Ironhide e Bumblebee, forse per la sua modalità alternativa di CAMION, più versatile ai cambiamenti ed aggiornamenti, come appunto l'aggiunta del rimorchio del terzo film.
Rimorchio che finalmente arrivò appunto nel terzo lungometraggio, facendosi un po' aspettare, magari, ma in effetti naturale evoluzione dell'armamentario di Optimus, dopo aver assaggiato la potenza nell'unione con Jetfire in Rotf che gli donò un signor zaino a razzo.
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Partiamo quindi dalla modalità veicolare, col suo carico di nostaglia a ripensare all'originale G1 che si presentava sugli scaffali già "rimorchiato", anche se nell'accessorione non è che brillano chissà quali dettagli dipinti in quelli scolpiti come l'iconica striscia laterale con simbolo di fazione. La motrice, almeno, ha una colorazione migliore dello stampo precedente, con tanto di arancione in più sulle fiamme blu del cofano, a scapito però dei vetri della cabina dipinti di grigio anzichè in plastica trasparente ( nonostante quanto si veda invece nelle immagini promozionali ).
I portelloni del rimorchio volendo si aprono pure, ma c'è subito un ostacolo che non lo rende "abitabile" per qualche veicolo più piccolo. Camion e rimorchio fra loro sono bene in scala, ed in generale anche la motrice stessa lo è con gli altri veicoli Autobot tipo Jazz... oddio, forse se era più grande era meglio, ma poi vedremo come il robot "esploderà" nella trasformazione rispetto alla modalità veicolare.
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Infine, la motrice ha come sola parte non proprio in disguise le piante dei piedi del robot in vista sul retro, mentre può ospitare su una fessura del retro cabina una pistola, mentre il resto delle armi in dotazione sono nascoste nel rimorchio, ma volendo anche la pistola vi trova posto all'interno.
La TRASFORMAZIONE del camion in robot è oramai pressochè la solita rielaborazione di quanto visto nei vari Optimus sia Movie che pure di quelli come il Prime, data la forma del camion, ma non per questo non si è riesciuti a trovare soluzioni intriganti, fortunatamente: le gambe si ottengono facilmente dalla parte posteriore del veicolo, posizionando all'indietro i piedoni prima stesi sulle tibie, mentre la parte interessante è quella del muso che si apre a rivelare le braccia, mentre la griglia si apre in due andando a nascondersi dietro la schiena, così come da questa viceversa si proiettano in avanti dei parabrezza fasulli che coprono quelli effettivi del camion, ma dando così più spessore al torso. Infine, tornando le gambe, va menzionato come due delle ruote posteriori si proiettino dai polpacci verso le cosce, sempre per dovere di accuratezza filmica.
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In ROBOT risultante è un piccolo capolavoro in quanto movie accuracy, ed un netto miglioramento rispetto allo stampo precedente che gli fa da base e di cui mantiene praticamente solo alcune parti come cosce e bicipiti: non che questo fosse malvagio, ma peccava in un paio di difetti estetici qui eliminati, sopratutto le due cerniere al centro del petto che univano i parabrezza.
Ma in generale l'estetica è proprio migliorata rispetto al SS 05, con le ruote sulle cosce non di fianco a queste ma nascoste dietro, il tettucio dietro la schiena non visibile e maggiormente accorpato, e in generale il petto meno ampio che non quello invece un po’ goffo del 05. Non fosse per i paraurti sotto le ascelle e le due parti della griglia frontale dietro la schiena, lo si potrebbe quasi scambiare per un'Action Figure non trasformabile e sputata al modello in CGI!
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E l'accostamento con i normali pupazzetti da collezionisti non varrebbe solo per l'aspetto, ma pure per l'alta posabilità, in un tripudio di polsi e bacino rotanti, caviglie inclinabili e testa che si muove anche frontalmente! Come dicevo sopra, inoltre, è vero che purtroppo i parabrezza sul petto non sono in plastica trasparente ma dipinti in argento, ma per il resto la colorazione è a mio avviso  superiore al precedente SS 32, con un grigio più metallico e brillante, ed un rosso più scuro ma brillante anch'esso, ed idem il blu.
A guardare la sola CGI, il Dotm aveva un design nell’addome diverso dai precedenti Movie e Rotf, e quindi ecco un semplice modulo nuovo sulla pancia rispetto al SS 32, modulo rimovibile dato che per potersi combinare poi con Jetfire ci vuole quello in stile Rotf, e per fortuna con il Transformers aereo Blackbird c'è in dotazione proprio un tal modulo, così da non far bestemmiare  chi appunto non ha preso lo SS 32 ma solo questo 44. ^^
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Ed a proposito di combinazioni, torniamo al rimorchio, che finalmente è pure questo movie accurate nella TRASFORMAZIONE, dopo le false partenze viste in passato: infatti per la linea ufficiale di Dark of the Moon uscì sì un Optimus con rimorchio, ma questo diventava tutto un super mode per il robot motrice, spettacolare e giocabile sì, ma poco a che vedere con quanto visto al cinema. Successivamente si sono visti dei rimorchi solo apribili od un solo modulo jet come giocattoli, ma solo ora abbiamo il rimorchio che diventa appunto una postazione di armi, con una parte dedicata al ZAINO A RAZZO ALATO.
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Questo si ricava da gran parte del tetto del rimorchio, e si attacca alla schiena di Optimus: l'apertura alare è bella ampia, ed ovviamente è fedele al design in CGI, e le ali stesse possono ruotare alla base e pure ripiegarsi... peccato solo per la vuotezza dei razzi, belli da vedere solo da dietro / sopra ma non sotto / frontalmente. :-/
Il rimorchio invece assume una forma tondeggiante e diviene la POSTAZIONE PER ARMI, che a pensarci come idea non è affatto male come evoluzione delle vecchie basi o avamposti armati. E, manco a dirlo, come armi ci sono tutte quelle che Optimus esibisce in Dark of the Moon, a partire dallo scudo, passando per i due cannonazzi impugnabili e concludendo con la spada e l'ascia del duello finale del film. L'unico neo in tutto questo ben di Primus è che, guardando le immagini sulla confezione, solo la spada risulta colorata di arancio sulla lama, mentre tutto il resto è il solito grigio scuro metallico, laddove anche l'ascia doveva avere dell'arancio e scudo e cannonazzi dettagli in nero.
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Infine, compare pure il classico fucile dello stampo del SS 32, anche qui monocromatico invece che con la canna che vira verso il nero come nell'apparizione originale.
Insomma, un po' di colore non avrebbe guastato a questi accessori, davvero essenziali nelle forme, ma direi che a livello di giocabilità fanno la loro figura e sono un buon contorno all'eccezionale robot Voyager di base, e in generale dati gli eccellenti aspetto e trasformazione, avere anche un rimorchio così trasformabile è una degna ciliegina sulla torta ad un Leader complessivo, anche visto la discesa in termini di mera massa dei colleghi di classe Generations, ad esempio.
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Beato chi, dunque, ha resistito ai precedenti SS 05 e 32 che, seppur belli, sono ridondanti con questo Optimus Movie definitivo, e speriamo che però ora la smettano con questo design e pensino a darci un Prime AoE/Last Knight bello quanto questo!  
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gloriabourne · 5 years
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The one with the vodka lemon. Or the gin tonic. Or both.
Fabrizio le odiava, quelle serate. Gli piaceva la parte dello stare a tavola a mangiare e bere, ma non sopportava il sentirsi obbligato a fare conversazione con persone che conosceva appena. Ma quella sera, non aveva potuto evitarlo. In realtà, non aveva nemmeno voluto. La presenza di Ermal era stata una ragione più che sufficiente per fermarsi in quel ristorante di Padova, nonostante il concerto in piazza organizzato da una radio locale fosse stato annullato per il maltempo. In una situazione diversa, avrebbe detto di essere stanco e sarebbe tornato in albergo. Probabilmente avrebbe ordinato il servizio in camera o sarebbe uscito in piena notte a svaligiare il distributore delle merendine. Tutto in completa solitudine. Ma Ermal e il suo staff avevano prenotato un tavolo in un ristorante che, secondo Ermal, Fabrizio avrebbe adorato e lui proprio non se l'era sentita di dire di no. E così, in quel momento se ne stava accasciato su una sedia a chiacchierare con Marco e Pastorino. Cosa che avrebbe decisamente preferito evitare. Non aveva nulla contro di loro, ma non li conosceva così bene da chiacchierare di qualsiasi cosa, come stavano invece facendo loro in quel preciso istante. "Non lo so, Marco, io non sono mai stato un tipo molto fisico con gli amici" disse Paolo a un certo punto, risvegliando l'attenzione di Fabrizio che aveva perso il filo del discorso parecchio tempo prima. "Va beh, ma che c'entra? Quello nemmeno io. Cioè non è che mi butto addosso al primo amico che capita. Però con amici che conosco da anni e con cui ho un rapporto stretto, magari un abbraccio in più ci scappa" replicò Marco. "A me pure più di qualche abbraccio" disse Fabrizio, intromettendosi nella conversazione. "È carattere. Tu sei molto più fisico" disse Marco. Fabrizio fece una smorfia. "Ma non è solo quello, in realtà. Cioè, io non ho mai messo amicizia e amore su due piani diversi. Per me è amore e basta. Provo sentimenti forti sia per un amico che per la persona con cui sto, perché dovrei fare una differenza? In fin dei conti, pure con un amico sento il bisogno di proteggerlo o di farlo stare bene esattamente come con qualcuno con cui ho una relazione. Non so come dire... Ecco, non faccio fatica ad amare un amico. Magari se mi bevo due vodka lemon mentre sto con un amico, ci scappa pure un bacio." Marco e Paolo scoppiarono a ridere per la frase finale, quella che entrambi erano convinti fosse solo una battuta. Solo due persone in quella sala sapevano che quella battuta aveva un fondo di verità.
"Comunque erano due gin tonic." Fabrizio si fece sfuggire una risata e si voltò verso Ermal. "Erano vodka lemon." Ermal scosse la testa mentre entrava nell'atrio dell'albergo in cui alloggiavano entrambi. Era esausto pur non avendo fatto niente di eclatante e quel vento pazzesco arrivato all'improvviso gli aveva fatto venire mal di testa, eppure battibeccare con Fabrizio lo rendeva stranamente euforico e lo faceva stare meglio di quanto avrebbe mai immaginato. "Erano gin tonic e non è scappato solo un bacio" disse avviandosi verso l'ascensore. Fabrizio lo seguì e premette il pulsante con il numero 4, il piano su cui c'erano le loro camere. Appena le porte si chiusero, rispose: "Erano vodka lemon. Sul resto hai ragione. È scappato molto di più di un bacio." Ermal, appoggiato alla parete, sbuffò. "Continuo a essere convinto che fossero gin tonic." Fabrizio si voltò verso di lui quasi scocciato. Poteva sopportare tutto, ma non che Ermal pretendesse di avere ragione su una cosa di cui era certo. Ricordava ogni singola cosa di quella sera, compreso cosa avevano bevuto, e non aveva nessuna intenzione di dargliela vinta. "No, Ermal, ricordo perfettamente com'è andata quella serata..."
***
Lisbona, maggio 2018
Stare a una festa piena di gente che parlava una lingua diversa dalla sua, non era esattamente il tipo di serata per cui Fabrizio avrebbe optato se gli avessero dato una scelta. Ma era una di quelle serate organizzate appositamente per cercare di socializzare con gli altri partecipanti dell'Eurovision, quindi la sua presenza era obbligatoria. Il risultato, però, era che Ermal stava socializzando mentre lui se ne stava in un angolo con l'ennesima birra in mano. Osservò Ermal chiacchierare con il rappresentante dell'Albania e istintivamente sorrise. Doveva essere senz'altro bello per lui poter parlare la sua lingua madre con qualcuno che non fosse la sua famiglia. Si voltò verso il bancone e appoggiò la bottiglia ormai vuota, poi cercò di richiamare l'attenzione della ragazza che l'aveva servito un attimo prima - sui vent'anni, portoghese ma per sua fortuna con una discreta conoscenza dell'italiano - e sospirò. Non vedeva l'ora che quella serata finisse e l'open bar sembrava essere l'unica cosa in grado di fargli sopportare quell'agonia. "Un'altra?" chiese la ragazza indicando la bottiglia. "No, credo di aver bisogno di qualcosa di più forte. Prendo un vodka lemon. Anzi, due." Era meglio portarsi avanti, tanto sapeva che prima o poi avrebbe bevuto anche il secondo. Pochi attimi dopo, si sentì sfiorare la spalla. Ermal lo aveva raggiunto e ora se ne stava appoggiato al bancone accanto a lui. "Tutto bene?" chiese. Fabrizio annuì. "Certo. Sto aspettando da bere." "Che hai ordinato?" "Vodka lemon" rispose Fabrizio, indicando la barista che proprio in quel momento stava appoggiando i due bicchieri davanti a lui. Senza avere il tempo di aggiungere altro, Ermal ne afferrò uno e ne bevve un sorso. Poi disse: "Sei stato gentile a ordinare anche per me." In un'altra situazione, probabilmente Fabrizio avrebbe ammesso senza problemi che in realtà entrambi i drink erano per lui. Ma di fronte a Ermal non ebbe il coraggio di ammetterlo. Si limitò a bere un sorso dal suo bicchiere, appuntandosi mentalmente di ordinarne un altro appena possibile. O forse no. In fondo, avere Ermal vicino rendeva la serata più sopportabile e forse l'alcol non sarebbe stato necessario. Onestamente Fabrizio ci sperava, visto che aveva notato che la cameriera che lo aveva servito aveva finito il turno e non aveva minimamente idea di come farsi capire dagli altri. Certo, vodka lemon era abbastanza comprensibile in ogni lingua ma Fabrizio si stava comunque facendo prendere dall'ansia, quindi sperava proprio che Ermal non decidesse di abbandonarlo ancora. Ermal, fortunatamente, non sembrava intenzionato a lasciarlo solo. Anzi, sembrava avere tutte le intenzioni di rimanere lì con lui e approfittare dell'open bar. "Ne bevi un altro?" chiese qualche minuto dopo, indicando prima il suo bicchiere e poi quello di Fabrizio, entrambi vuoti. Fabrizio sorrise. "Sì, magari." In realtà, non ne sentiva il bisogno. Non sentiva minimamente la necessità di continuare a bere, ma pur di restare seduto lì con Ermal avrebbe bevuto anche l'intero bar. Beh, forse non l'intero bar. In fondo, Ermal sembrava già sufficientemente brillo per entrambi - Fabrizio si continuava a chiedere perché avesse deciso di ordinare un altro cocktail, quando era risaputo che non riuscisse a reggere nemmeno uno spritz - e Fabrizio non voleva fare la stessa fine. Alla fine del secondo giro di vodka lemon, Ermal era visibilmente ubriaco e la serata non era nemmeno lontanamente vicina alla fine. Fabrizio si guardò intorno, cercando con lo sguardo un volto conosciuto che potesse aiutarlo e portare Ermal in camera senza attirare troppa attenzione, ma senza successo. Sbuffò sonoramente e poi, con un tono di voce che solitamente usava per convincere i suoi figli a fare i compiti quando non avevano voglia, disse a Ermal che era arrivato il momento di tornare in camera. Stranamente senza fare storie, il più giovane lasciò che Fabrizio lo scortasse fino alla sua camera da letto e solo arrivato davanti alla porta si permise di parlare di nuovo. "Vuoi entrare? Ti offro qualcosa da bere." "Credo che tu abbia bevuto abbastanza. Ora è meglio se vai a dormire" disse Fabrizio. "Non ho bevuto così tanto per poi essere spedito a dormire come un bambino capriccioso!" replicò Ermal, senza rendersi conto che si stava davvero comportando come un bambino capriccioso. "Ah, no?" disse Fabrizio divertito. "E allora come mai hai bevuto?" Ermal si strinse nelle spalle. "Eri lì da solo, volevo farti compagnia." Fabrizio, intenerito da quella confessione e incoraggiato dall'alcol ingerito poco prima, smise del tutto di pensare. Premette le sue labbra su quelle di Ermal e lo spinse contro la porta della sua stanza. Il giorno seguente forse se ne sarebbe pentito, ma al massimo avrebbe dato la colpa alla vodka. Ermal si irrigidì sorpreso, ma dopo qualche attimo si rilassò rispondendo al bacio. Schiuse le labbra, permettendo alla sua lingua di scivolare nella bocca di Fabrizio, e gemette appena si accorse dell'erezione di Fabrizio contro la sua gamba. Un attimo dopo, Fabrizio si scostò cercando di mettere quanta più distanza possibile tra loro. "Scusa, non avrei dovuto" mormorò Fabrizio tenendo lo sguardo basso. "Non ti ho mica respinto" rispose Ermal, quasi a voler rassicurare il collega. "Sei ubriaco." "Sono alticcio. È diverso." "Siamo amici, Ermal. Non dovrebbero succedere certe cose" disse Fabrizio. Fabrizio non si era mai posto certi limiti, in realtà. Quando voleva baciare un amico, lo faceva e basta senza preoccuparsi delle conseguenze. Non aveva mai faticato a mettere amicizia e amore sullo stesso piano, quindi per lui era tutto normale. Ma con Ermal era tutto diverso. Ciò che sentiva per Ermal era qualcosa che andava oltre l'amicizia, oltre l'amore, e non voleva rovinare tutto per un bacio. "E chi lo dice, Bizio? Dove sta scritto che tra due amici, non dovrebbero succedere certe cose?" Ermal, d'altra parte, non aveva idea del perché stesse dicendo certe cose. Proprio lui che aveva sempre messo confini e stabilito con cura ogni limite di ogni relazione sociale avuta nella sua vita. Ma con Fabrizio era tutto diverso. Fabrizio gli faceva venire voglia di rischiare, di riflettere meno e agire di più. Pochi secondi dopo, le loro labbra erano di nuovo premute insieme mentre si addentravano nella stanza buia di Ermal. "Se questo è il risultato dopo aver bevuto due vodka lemon, dovresti bere più spesso" disse Fabrizio, staccandosi da Ermal giusto il tempo per sfilarsi la maglia e iniziare a sbottonare la camicia del più giovane. "Sono convinto che riusciresti a portarmi a letto anche senza farmi bere" rispose Ermal un attimo prima di fiondarsi di nuovo sulle labbra del compagno. Gli slacciò la cintura e sbottonò rapidamente i pantaloni, facendoglieli scivolare alle caviglie e lasciandolo con addosso solo un paio di boxer incredibilmente stretti. Fabrizio gemette sulle sue labbra sentendo Ermal accarezzarlo lentamente attraverso la stoffa e, con un unico movimento, gli abbassò pantaloni e boxer insieme, ansioso di andare oltre. Ermal sospirò sollevato sentendo finalmente la sua erezione libera da costrizioni. Spinse Fabrizio verso il letto, facendolo sdraiare sul materasso, e poi si spalmò su di lui tracciando una scia di baci dal collo, scendendo poi sul petto, passando in rassegna ogni tatuaggio fino ad arrivare al bordo dei boxer che ancora indossava. "Ermal, ti prego..." "Cosa?" chiese Ermal risollevando lo sguardo. "Levameli." Ermal non se lo fece ripetere. Gli sfilò l'ultimo indumento rimasto, liberando finalmente la sua erezione gonfia e bisognosa di attenzioni. "Va meglio?" chiese Ermal con un sorrisetto stampato sulle labbra. Fabrizio sospirò. "Direi proprio di sì." "Vediamo se riesco a migliorare ancora la situazione" disse Ermal. Poi, senza dare a Fabrizio il tempo di replicare, si abbassò leccando la sua intera lunghezza e poi circondandola con le labbra. Fabrizio gemette senza ritegno sentendo la lingua del compagno scorrergli sulla pelle. Ermal, intanto, aveva iniziato a massaggiare l'apertura di Fabrizio, facendo scivolare facilmente un dito al suo interno. "Immagino che non sia la prima volta" constatò Ermal scostandosi per un attimo da lui. "Hai sempre saputo che sono una persona a cui piace sperimentare" rispose Fabrizio, come se fosse una cosa ovvia che quella per lui non fosse la prima volta. In effetti, Ermal aveva sempre saputo che Fabrizio era il tipo che non si imponeva etichette, che faceva semplicemente ciò che gli andava in ogni campo. "La prossima volta che passi a casa mia, ti faccio vedere il cassetto dei sex toys" scherzò Fabrizio un attimo dopo, cercando di allentare un po' la tensione. Sapeva che Ermal era molto meno curioso di lui in quell'ambito, che probabilmente quella era la prima volta che faceva sesso con un uomo, e non voleva che si sentisse sotto pressione solo perché lui invece aveva superato quel limite molto tempo prima. "Mi piacerebbe proprio vedere cosa nascondi nei tuoi cassetti" rispose Ermal, prima di aggiungere un altro dito e allargare ulteriormente la sua fessura. "Anche se non credo di aver bisogno di sex toys, se ci sei tu" si lasciò sfuggire Fabrizio chiudendo gli occhi e godendosi la sensazione delle dita di Ermal dentro di sé. Ermal arrossì lusingato, ma cercò di non farlo notare troppo. Si scostò da lui e disse: "Hai un preservativo?" Fabrizio annuì. "Tasca interna della valigia. C'è anche il lubrificante." "Come se ce ne fosse bisogno" scherzò Ermal. Fabrizio si mise a ridere. "Va bene che non è la prima volta per me, ma ne avremo bisogno comunque." Ermal recuperò il necessario e tornò da Fabrizio sorridendo maliziosamente. "È un modo soft per dirmi che sono dotato?" disse un attimo dopo, srolotolando un preservativo sulla sua erezione. "Non ho detto questo, non vantarti troppo." "Però l'hai pensato." Fabrizio afferrò la boccetta di lubrificante e, sperando di zittire Ermal, se ne verso un po' sulle dita e poi iniziò a cospargere l'erezione del compagno. Come previsto, Ermal smise immediatamente di parlare sentendo le mani di Fabrizio circondare la sua lunghezza. Nonostante il contatto fosse attutito dal lattice, restava comunque una sensazione che Ermal avrebbe voluto sentire per il resto della sua vita. "Non parli più?" lo provocò Fabrizio, smettendo di toccarlo. Ermal sospirò e, posizionandosi tra le sue gambe, disse: "Vediamo chi dei due sta zitto ora." Penetrò Fabrizio con un unico movimento, strappando a entrambi un gemito. Non si era mai sentito così. Nemmeno la prima volta che aveva fatto l'amore con la sua fidanzata del liceo o quando era stato per la prima volta con Silvia. In quel momento era semplicemente felice e leggero come lo era stato poche altre volte nella vita. Fabrizio affondò la testa nel cuscino, gemendo sempre di più a ogni spinta. Sembrava che Ermal sapesse esattamente cosa fare e come muoversi per farlo stare bene, e Fabrizio non poté evitare di pensare che quella fosse la prima volta in assoluto in cui si trovava così in sintonia con qualcuno. Ermal accelerò il ritmo delle spinte, colpendogli ripetutamente la prostata e facendolo gemere sempre di più, mentre Fabrizio - ormai al limite - fece scivolare una mano tra i loro corpi fino a toccare la propria erezione. Qualche minuto dopo, Fabrizio si riversò nella sua mano ed Ermal, sentendolo stringersi attorno a lui, venne poco dopo. Quando Fabrizio riuscì a recuperare fiato, Ermal se ne stava ancora comodamente addossato a lui e, stranamente, a Fabrizio non dava minimamente fastidio. Anzi, era piacevole starsene sdraiato a letto con il corpo di Ermal premuto sul suo. "Tutto ok? Sembri pensieroso" disse Ermal un attimo dopo, scivolando accanto a lui. Fabrizio soffocò una risata e poi lo guardò. "Continuo a pensare che forse dovremmo bere vodka lemon più spesso."
***
Al termine del racconto, Fabrizio ed Ermal erano fermi davanti alla porta della camera del più piccolo già da un po'. Fabrizio rimase in silenzio aspettando che Ermal ammettesse, almeno per quella volta, di avere torto, mentre l'altro cercava di scavare nei propri ricordi per capire se effettivamente il compagno avesse ragione o no. "Cazzo, mi sa che hai ragione. Era vodka lemon" ammise Ermal dopo qualche secondo. A sua discolpa, i ricordi importanti di quella serata non riguardavano ciò che aveva bevuto, quindi quella piccola dimenticanza poteva anche essere giustificata. "Ne ero certo. Ricordo ogni cosa di quella sera" rispose Fabrizio. Ermal sorrise di fronte alla certezza che anche per Fabrizio quella serata era stata importante tanto quanto lo era stata per lui. "Però poco fa ho bevuto un gin tonic e credo che l'effetto potrebbe essere lo stesso" disse Ermal avvicinandosi pericolosamente a Fabrizio. "Ah, sì?" sussurrò il più grande con lo sguardo fisso sulle sue labbra. Ermal lo attirò a sé e lo baciò, mentre con la mano libera apriva la porta della sua camera ed entrava al suo interno trascinandosi anche Fabrizio. Fabrizio non protestò. In fondo, era proprio curioso di vedere se il gin tonic avrebbe avuto lo stesso effetto.
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axsweetcreaturex · 5 years
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questo è quello che mi è girato in testa negli ultimi 15 minuti. se per caso vi piace e volete condividerlo, per favore, ricordatevi di darmi i crediti. grazie ✨💛
questo anno ormai è finito, e ormai da tradizione scrivo dei discorsi che andrebbero bene per delle veglie funebri, ma sono così, piuttosto drammatica e troppo sentimentale, vogliatemi bene comunque.
come ogni anno, ci sono state persone che se ne sono andate, alcune da un giorno all’altro, altre silenziosamente, in punta di piedi, senza farsi vedere, e loro più di chiunque altro mi hanno lasciata sola e con qualche pezzo mancante. a voi, vi ricordo che fa più male la ceretta dove aspetti, e no un secondo, aspetta arrivo, ci sono eh, solo un attimo, no piano, un minuto di pausa, piuttosto che quelle che dopo aver chiuso gli occhi è già finito tutto. tenetevelo in testa. ma grazie di esserci stati quando c’eravate, si, grazie di quello.
ce ne sono state altre che proprio non mi sopportano, perché sono troppo esuberante, troppo strana, troppo fissata con le mie cose, troppo asociale, troppo riservata, troppo acida, troppo bla bla bla. grazie per avermi dato così tanti troppi che non pensavo di avere, ogni tanto servono. detto questo, mi dispiace di essere troppo troppo per voi, spero troviate qualcuno di meno troppo pronto a non esagerare con i troppi troppi. scusate, questo era un po’ troppo.
durante l’anno ho avuto la possibilità di conoscere persone nuove, di scoprirne di vecchie, di ritrovarne, insomma, ho trovato qualcosa di bello. mi piace sapere che non so mai abbastanza per sapere abbastanza. ancora troppo troppo? perdonatemi. comunque, a voi, persone che vi siete fatte esplorare, grazie, siete interessanti e mi avete insegnato tanto, ognuno una piccola cosa.
e ora tocca alle persone metro, che io le chiamo così, ma potete cambiargli il nome se non vi piace. per esempio potete usare persone autobus, aereo, treno, macchina, bici, piedi, non lo so, insomma, deve dare l’idea di una cosa che va e che viene, come la felicità. ecco, care persone metro, a me piacete, davvero, però, per cortesia, potete stare un po’ fermi? che dopo un po’ mi gira la testa. quando ci siete mi portate tanta felicità, come i parenti che non conosci nemmeno e una volta all’anno ti riempiono di soldi, e quindi grazie, ma poi ve ne andate, e io nel giro di un anno i soldi li spendo, come spendo la felicità, non pensate mica che la felicità sia illimitata. e perciò poi mi ritrovo senza e devo aspettare che voi ritorniate. in ogni caso, grazie del rifornimento periodico di felicità. come dice il proverbio: piuttosto che niente, è meglio piuttosto. voi siete il mio piuttosto, le mie persone metro e i miei prozii. però avete troppi nomi e faccio confusione adesso.
passiamo avanti, sta a voi, pali portanti. se io fossi una vera scrittrice e vi dovessi descrivere, possibilmente in un ambito che non sia una lettera per augurare il buon anno, sceglierei proprio i pali portanti. senza voi crolla la casa, state in occhio. ora, so che la vita deve essere individuale e che bisogna sapersi rialzare da soli, e bisogna essere forti e anche un po’ egoisti ogni tanto, però, volete mettere avere una spalla su cui piangere ogni giorno, una persona con cui ridere ogni giorno, con cui parlare, chiarire, sfogarti, scherzare, urlare, incazzarti, confrontarti, ma soprattutto stare in silenzio? sapere stare in silenzio e dirsi tutto quanto? ogni singolo giorno? e poi ripetete “ogni giorno” finché ci sono giorni. e di giorni ce ne sono tanti. ho imparato che, come in un edificio ci sono meno pali portanti che le dita di una mano, così è nella vita. chiedo scusa solennemente, ma non sono un architetto e non ho la benché minima idea di quanti pali portanti ci siano in un qualunque edificio, ma l’importante è che che voi abbiate colto il messaggio. l’avete colto, vero? bene. ho scoperto anche che, non è che perché i pali portanti tengono su tutto allora hanno la residenza fissa e non possono andarsene. eccome se possono. e dato che ti hanno lasciato cadere la casa, tu, con molta pazienza e tanta forza di volontà, ti dovrai mettere lì e rifare le fondamenta. sono cose che capitano. alla fine, io non ho mai visto un edificio resistere a tutto, nemmeno il più resistente. in conclusione, io di pali portanti ne ho tre. e sorreggono tutto perfettamente. loro sorreggono la mia, io la loro, è un patto perfettamente equo tra persone che continuano a non saperne niente di architettura. grazie infinitamente, pali portanti, perché siete i miei Amici, e sapete stare in silenzio.
in ogni ringraziamento ci devo mettere anche la famiglia per una questione di rispetto, ma sempre per il solito fatto che sono troppo estrema, io ho una famiglia che comprende milioni di persone. no, non sto facendo la troppo estrema, non è che devo per forza sempre essere qualcosa di troppo. la mia famiglia è grande, e dentro ci sono persone che ho visto una volta, altre che mi hanno cresciuta o vista crescere da lontano, oppure mi hanno messo a posto un pezzettino ogni tanto, mi hanno detto “ti capisco”. la comprensione e il sentirsi a casa è la forma più grande e bella che la famiglia può assumere. se avete capito, bene. se non avete capito, bene. con persone provenienti da ogni parte del mondo condivido pensieri, idee, passioni, e può darsi che ci incontriamo solo una volta all’anno, o due, o tutti i giorni, o mai, ma è famiglia, perché tu sei al sicuro con me, perché tu sei a casa, perché io ti capisco. grazie, a voi che ci siete da vicino, e anche a voi da lontano.
credo sia arrivato il momento finale, e quest’anno faccio un colpo di scena, perché mi sono un po’ rotta le palle di questa lettera, che mi annoio io stessa a scrivere. decido di dire un grazie, il più grande grazie di tutti i grazie che ho detto nel momento dei “grazie” (questo era decisamente troppo forzato) a tutti gli esseri umani. e qua, proprio qua, io chiamo in causa un verso di una canzone di cui, imitando in questo modo un po’ Manzoni, di cui non citerò l’autore, per questioni che neanche io so, non serve che mi metto a fare l’intellettuale proprio ora. bene, il verso è: credo negli esseri umani che hanno il coraggio di esseri umani. perciò, davvero, grazie agli esseri umani che sanno essere umani. togliete le barriere. togliete i pregiudizi. togliete l’odio. togliete tutto quanto, ma non il rispetto. che cosa ci state a fare in sto mondo se vi rinchiudete e rinchiudete le altre persone? libertà, la libertà vi fa più umani. siate liberi e lasciate liberi. questo ultimo pezzetto sembra decisamente un discorso da hippie che promuove la pace e l’amore, ma io dentro forse un po’ lo sono, sono un po’ sognatrice, un po’ ancora bambina, un po’ io, o forse mi sto dilungando un po’ tanto perché è un dannatissimo discorso per augurare buon anno e non romanzo formativo.
perciò, per essere per un’ultima volta banali, buon anno.
grazie.
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gazemoil · 5 years
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 The Japanese House - Good At Falling (Dirty Hit, 2019)
The Japanese House è il progetto solista dietro al quale si cela Amber Bain, cantante e musicista electro indie-pop che, sin dagli esordi, ha preferito celare la sua identità dietro ad alterazioni vocali androgine ed un nome d’arte che sceglierebbe una band. Nel suo repertorio ci sono già quattro EP, i primi due Pools To Bathe In e Clean risalgono al 2015, con i quali - soprattutto grazie ad una forte spinta da parte di Matty Healy e George Daniel dei The 1975 che l’hanno affiancata nella produzione ed invitata a debuttare dal vivo aprendo i loro concerti - Bain è riuscita a guadagnarsi l’attenzione di quella fetta di ascoltatori già interessanti alla band di Manchester. Coi successivi EP, pubblicati con regolarità negli anni a seguire, l’artista ha tuttavia manifestato la volontà di allontanarsi dall’etichetta di “The 1975 in versione femminile” che le era stata, giustamente, affibbiata. Questo non vuol dire che la sua musica fosse una mera e squallida copia, alcuni brani come Still, Letter By The Water ed ancora Sugar Pill sono ottimi spaccati synth pop con un gusto per l’alternative, ma Bain voleva comunque imparare a crescere artisticamente da sola e costruirsi una propria identità. Un’ottimo compromesso, in realtà, lo aveva già raggiunto con il terzo EP, Swim Against The Tide, in cui The Japanese House sembrava pronta ad un album di debutto consapevolmente “maturato”. Eppure, contrariamente alle previsioni, in Good At Falling lei ritorna a ripararsi sotto l’ala protettiva dei The 1975, vagando nelle similitudini che rendono quelle etichette generalizzanti effettivamente appropriate. 
Daniel ha prodotto gran parte dei brani e Healy canta in uno di questi, mentre l’introduzione went to meet her ricorderà a chiunque abbia ascoltato almeno un album dei The 1975 il loro omonimo ricorrente brano d’apertura, nonché uno degli ultimi trend abbracciati proprio dalla band, ovvero l’autotune un pò come fanno i trapper. Fortunatamente, Bain non si avventura in questi territori, ma il suo disco prosegue su traiettorie fin troppo prevedibili; dalla zuccherata e vaga ballata pop Follow My Girl all’obbligatoria fermata dal sapore acustico chitarroso e meno elettronico di You Seemed so Happy. Poi c’è Wild che si fa ascoltare distrattamente e sembra letteralmente utilizzare gli stessi synth che un Troye Sivan poteva usare agli esordi, in generale la traccia prosegue generica senza una nota che accentui un particolare passaggio o un’emozione e, purtroppo, questo rimane un tratto comune che Bain si trascina anche nei brani successivi - Everybody Hates Me, Marika Is Sleeping e f a r a w a y. E’ vero che per un fattore stilistico la sua vocalità è sempre stata sterile e poco espressiva, eppure in passato l’abbiamo accettata; adesso, però, il discorso è diverso perché una cosa è sentirsi i quindici minuti di un EP, un altro è sentirsene quarantacinque. Bain ha inoltre sottratto la personalità che distingueva i suoi brani migliori, iniettando nel suo primo disco davvero poca linfa vitale, creando musica che preferisce il comfort alla curiosità. Tutto ciò diventa davvero un disappunto dato l’immenso potenziale di Bain come cantante e tastierista. 
Good At Falling è, per questo motivo, una sorta di involuzione. Sarà l’estensione del formato long-play che ha spaventato Bain, o forse il fatto che è passato davvero troppo tempo prima che arrivasse, sta di fatto che il suo album di debutto è davvero monodimensionale, difficile da sentire nella sua completezza in quanto i suoi tempi sono lenti ed i pattern musicali molto simili tra di loro. La delusione di Good At Falling non può che prendere alla sprovvista e dispiacere, dato che è stato davvero tanto atteso e montato dalle premesse di essere un disco molto emotivo e personale - specialmente per un’artista che ha sempre protetto la sua vita privata - il che nei testi risulta vero, ma alla fine ci troviamo davanti alla conclusione concreta che di brani davvero belli, con una consistenza ed una forma accettabile, se ne possono individuare pochi. Il primo fra tutti è il singolo Lilo, con il quale Bain ci ha commossi accompagnandolo ad un video che, ancora più apertamente, affronta la fine della relazione sentimentale con la compagna d’etichetta Marika Hackman e del conseguente rapporto ambiguo fatto d'affetto e supporto reciproco che le due continuano a mantenere. 
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E’ un album fatto di insicurezze, di sentirsi persi e presi dalle ansie, della fine di qualcosa che era diventato così abituale da sembrare eterno e della conseguente ricerca di nuove ragioni per andare avanti. Purtroppo, però, è anche un album che non sa far andare di pari passo questo spessore contenutistico con la musica. Con queste critiche fino ad ora compiute, sarebbe scorretto non dedicare un momento per riconoscere i meriti di Good At Falling che riesce, in quei momenti in cui non è sonnifero, a collocarsi in uno spazio buono tra mainstream e nicchia, offrendo canzoni indubbiamente pop come Maybe You’re The Reason - gradevole salvo il ritornello nel momento in cui ripete il titolo del brano - o We Talk All The Time, ma rimanendo dignitose.
Lo scivolone finale arriva proprio con ultimo brano, una versione totalmente inanimata e spenta dell’edita i saw you in a dream; l’estratto più bello del suo ultimo EP finisce così rovinato da una rielaborazione che lo riporta indietro, facendolo sembrare una demo non ancora completa, il tutto in un album formale che dovrebbe offrire il meglio del meglio. Non c’è spiegazione logica per cui decidere di fare una cosa del genere, a parte l’aver pensato che semplificando il tutto, togliendo gli strumenti ed il lavoro di produzione fatto in precedenza, la traccia sarebbe diventata più intima ed apprezzabile sotto nuove caratteristiche: comunque non ha funzionato. 
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TRACCE MIGLIORI: Maybe You’re The Reason; We Talk All The Time; Lilo
TRACCE PEGGIORI: You Seemed So Happy; Marika Is Sleeping; i saw you in a dream
CLICCA QUI PER LA VALUTAZIONE FINALE
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Il Giudizio dell’Entità: Banana Fish
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✓ Banana Fish   [ バナナフィッシュ ] (24 episodi)
Sapevo già dell'esistenza di un manga chiamato Banana Fish: lo pubblicizzavano sul retrocopertina di manga che prendevo secoli fa e, ovviamente, con un titolo simile, non poteva che rimanermi impresso. 
Complice il tratto non troppo di mio gusto e la trama à la thriller americano, non sono mai andata ad approfondire. Quando ne hanno annunciato l'anime, mi son detta: "Oh, era quello! Vabbè, leggo qualche recensione e vedo se darci un'occhiata.". La mia idea era vederlo una volta finito ma, come si saprà, è diventato abbastanza popolare dopo una manciata di puntate e mi sono ritrovata ad iniziarlo quando era intorno all'episodio tre o quattro. Dopo aver visto i primi episodi, sono scattata a vedere il successivo appena uscito - tranne l'ultimissimo arco, che mi sono vista in blocco. Un paio di giorni dopo averlo finito, ho fatto il rewatch. Sì, mi è molto piaciuto. 
La prima cosa di cui parlare è la modernizzazione di tipo tutto. 
Non mi è ben chiaro perché abbiano deciso di spostarlo dagli anni '80 al post 2010 - probabilmente per renderlo più appetibile al pubblico; sta di fatto che le uniche cose che testimoniano la sua ambientazione nel XXI secolo sono elementi di fondamentale importanza quali smartphone e tablet che appaiono solo ed esclusivamente quando suppongo ci fossero invece giornali o fotografie (e che poi non appaiono in scene in cui la comunicazione a distanza avrebbe evitato tanti problemi), computer sottili al posto di scatole da trasporto merci e che si parli dell'Iraq invece che del Vietnam. Leggendo in giro, sembra poi che si sia scelto di ricreare la New York moderna invece di ricostruire quella anni '80 (giustamente) e che abbiano aggiornato le mode in fatto di look. Grazie. 
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[Anche se un po’ mi dispiace che per forza di cose si siano dovute togliere scene simili.]
A proposito di quest'ultimo fatto, spicca il character design, più adatto ad un pubblico attuale. E, per questo, ringrazio in ginocchio lo Studio Mappa.  
Può sembrare una stupidaggine, ma influisce molto sulla percezione dei personaggi da parte dello spettatore: basti pensare a, non so, il live action de La Bella e la Bestia, che si apre con il protagonista imbellettato alla moda dell'epoca... per noi alquanto ridicola, ma per il 1700 assolutamente affascinante e indice di nobiltà. Oppure, come dicevo anche nel commento ad Escaflowne, negli anni '90 i bishounen erano donzelli dalla brillante chioma fluente (possibilmente chiara), elemento che oggi potrebbe far scappare un sorriso. Allo stesso modo, i capelli a nuvola erano molto in voga negli anni '80, ma non so quanto il pubblico attuale avrebbe potuto identificare Ash come lo gnoccone che dovrebbe essere - fatto che avrebbe persino portato qualche problema alla trama stessa dell'anime, dato che il suo aspetto è un elemento molto importante. Non che i personaggi siano diventati bishounen moderni - se si nota, le curve del viso rimangono abbastanza rotonde, come il tratto originale - ma grazie a questo cambio, quando Ash arriva vestito elegante e a tutti casca la mandibola, il pubblico annuisce interessato e non scappa inorridito come di fronte a quegli abomini che sono le fanciulle anni '90 """""""truccate""""""". 
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Seconda cosa. La componente omosessuale. 
Una cosa che sapevo vagamente è che BF viene considerato un ottimo esponente del genere shounen ai per il legame tra i due protagonisti, Ash ed Eiji. 
Ora che l'ho visto, posso parlare con cognizione di causa: BF ha una fortissima componente omosessuale, ma non credo lo si possa far rientrare né nello shounen ai né nello yaoi (per quanto l'autrice sia palesemente un'amante del genere). Il motivo è che la componente sessuale è oserei dire totalmente negativa: tratte di bambini, schiavi sessuali, victim-shaming, stupratori, stupri, traumi da stupro, persino accenni di incesto non consensuale. Per farvi capire: se Eiji fosse stato una donna, BF sarebbe stato un'opera omofoba di pessimo gusto. Ma anche se Eiji E Ash fossero state entrambe donne BF avrebbe perso la sua morale: la cosa vitale è che gli antagonisti ed Eiji siano dello stesso sesso. 
Dal lato psicologico, BF è molto, molto, molto più profondo di quanto si potrebbe pensare all'idea di vedere un thriller americano, con simbolismi non da poco. Eppure, alla base, c'è un cliché vecchio come la Pangea (e dunque da me amatissimo): un "mostro" ferito, un "diavolo" violento per difesa, che lascia avvicinare soltanto una persona buona, innocente, "pura", in grado di dargli un'altra possibilità nella vita, di ricominciare a vivere. 
Sarebbe riduttivo rinchiudere il rapporto di Ash ed Eiji in un discorso su come la loro fisicità sia fatta di sguardi e abbracci, "platonico" sarebbe un termine incorretto che potrebbe far pensare ad un'attrazione puramente mentale. È quell'amore "puro" non perché stilnovista o "che riporta sulla retta via", ma perché influisce su entrambi, perché porta ad accettare l'altro nella sua totalità e nel fargli realizzare "com'è davvero" senza la pretesa di "cambiarlo". Soprattutto, è bello vedere un amore così puro che si manifesta anche attraverso litigi brutali, il fare di testa propria anche quando forse non sarebbe il caso e qualche sana bastardata con tanto amore...
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[... perché se il tuo praticamente fidanzato ti dice che gli fanno impressione le zucche e quella stessa sera ti vesti da zucca e gli fai trovare la casa piena di decorazioni di Halloween, sei stronzo. Sì, pure se è davvero Halloween.]
Un'altra cosa bellissima è che il personaggio di Eiji non è un essere angelicato intoccabile cinnamon roll too pure for this world. 
Di certo vedere un ragazzo buono, cresciuto nella bambagia e che come unico problema nella vita ha il non poter più praticare il salto con l'asta a livello agonistico causa piede rotto e conseguente depressione in mezzo a sparatorie, traffici di droga e di ragazzini, complotti militari internazionali, droghe che controllano la mente, scontri tra gang e gente reduce da anni e anni di schiavitù e traumi assortiti potrebbe risultare giusto un pelino meno interessante e persino irritante. 
Inizialmente Eiji è un effettivo esserino innocente che (GIUSTAMENTE) quasi muore di terrore quando viene, nell'ordine, coinvolto in una sparatoria, rapito, menato, costretto a vedere gente morirgli a due centimetri e avere la consapevolezza di essere la causa di gran parte delle cose di cui sopra. Eiji non sa impugnare un'arma, non ha la volontà di sparare ma, con il passare degli episodi, si mostra ben poco incline ad ascoltare i consigli che gli vengono dati (in effetti, ha mai obbedito ad Ash/Ibe/Max UNA volta che sia UNA?), si dà al furto di auto, all'ostacolare la polizia, all'andare da solo a recapitare messaggi in luoghi malfamati, al fare maratone per mezza New York per recuperare Ash, all'evasione con tanto di boss mafioso come ostaggio, al fare irruzione in ville ultracontrollate e a sparare ad un boss della mafia. Di certo sfigura di fronte al protagonista Rambo/Rocky/Terminator, ma... non credo che molte persone vissute in pace&amore per quasi vent'anni sarebbero in grado di fare tutto questo (per salvare il più grande ricercato d'America da parte di quarantacinque mafie), sapere di essere il bersaglio principale delle sopracitate quarantacinque mafie, vedersi morire gente con cui si aveva in qualche modo legato, sapere di non essere Rambo/Rocky/Terminator e, nonostante tutto, conservare la propria sanità mentale e decisione. 
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[Ladro di auto, disobbediente, intralcio alla giustizia, rapitore, violatore di proprietà private, sfruttatore di punti deboli per puro scopo ludico... in effetti, Eiji non ha nulla di innocente ed è in realtà il vero Kattywoh.]
Eiji è il coprotagonista, ma ovviamente ci sono altri personaggi degni di nota: il povero Shorter, capo della gang cinese, amico leale, babysitter di Eiji per la prima parte della storia, bravo ragazzo che non meritava tutto quello che gli è successo; Max, giornalista ed ex soldato, amico del fratello di Ash, poi complice numero uno di quest'ultimo nonché essenzialmente suo padre adottivo; Ibe, un povero fotografo/giornalista che voleva solo fare un articolo sulle gang newyorkesi e tirare su di morale il suo assistente Eiji e che invece si ritrova invischiato nella trama; Sing, che appare come giovincello neanche troppo interessante e che finisce invece a dover fare da babysitter a mezzo cast, diventare un ottimo capo e partecipare persino alla Battaglia Finale; Blanca, colui che ha insegnato ad Ash tutto ciò che c'è da sapere per diventare Terminator, che non è mai stato un antagonista ma manco per sbaglio e che non si è mai dato pena neppure di fingere di esserlo, colui che porta con sé un po' di filosofia sul senso della vita - che in mezzo ai bang! bang! perché no? 
Una cosa positivissima del Team Buoni™ è che NON credono all'istante a presunti tradimenti da parte degli amici, anzi. Ad esempio, Ash ci mette tre secondi a capire che il "tradimento" di Shorter è avvenuto perché l'amico era stato ricattato con l’incolumità della sorella; allo stesso modo, Eiji non crede minimamente ad Arthur e chiede direttamente a Shorter, rendendosi subito conto della situazione di minacce e ricatti in cui si è trovato; Max, quando Ash lo minaccia per farsi consegnare tutti i documenti sulla Banana Fish, intuisce in 0,1 secondi che lo sta facendo perché Eiji è in pericolo; Sing, nonostante le apparenze e la sua venerazione per Shorter, per svariati episodi chiede all'incirca a Chiunque per fare chiarezza sulla morte del suo capo, perfettamente conscio del fatto che Ash non avrebbe mai ucciso il suo migliore amico perché gli girava. In modo simile, quando Yue Lung cerca di lavacervellare Eiji dicendogli che Ash non ha bisogno di lui, che lui è sempre stato solo un peso, il buon giapponese sbatte le palpebre e, con assoluto candore, gli risponde: "È la prima volta che qualcuno si mostra così apertamente ostile nei miei confronti.". Sempre Eiji, quando Ash si mostra cattivo con lui per allontanarlo e convincerlo a tornare in Giappone, non ci crede neppure per mezzo secondo, angustiandosi solo perché conscio di non essere un Rambo in grado di aiutarlo. È bello avere un Team Buoni™ che usa il cervello. 
Altro punto a favore è il fatto che "i segreti" rimangono segreti segretoni per qualcosa come tipo cinque secondi. Non bisogna far sapere ad Ash che il suo adorato fratellone è morto? Due minuti dopo, Max se lo lascia scappare proprio con Ash. Non bisogna far sapere alla gang cinese che Shorter è morto? Cinque minuti dopo, è di dominio pubblico. 
Ci sarebbe anche da nominare la polizia, in particolare Charlie e Jenkins, che pur essendo poliziotti si sono presi a cuore Ash. Appaiono poco, come da copione in questi casi la polizia è assolutamente inutile (credo che il loro effettivo apporto alla trama sia far incontrare Ash ed Eiji, tirare Ash fuori di prigione e dar modo a Max ed Ibe di introdursi al Centro di Igiene Mentale), però ho trovato in qualche modo tenero il fatto che ci siano questi due poliziotti che non solo non hanno problemi a dialogare civilmente con i ragazzi delle gang ma che si sono persino affezionati ad uno di loro, tanto da fare il possibile per difenderlo a livello legale - che in una serie come BF è alquanto inutile, ma apprezziamo il pensiero. 
Di fronte al Team Buoni™ provvisto di capacità cognitive funzionanti ed effettiva fiducia nei compagni, come risponde il Team Cattivi™? 
Il Team Cattivi™ è molto più variegato, passando da Emeriti Coglyony (che almeno si degnano di durare uno massimo due episodi), Falliti, Antagonisti Falliti, Antagonisti Ben Fatti e Antagonisti Funzionali. E un po' di Scienziati Pazzi e Politici/Poliziotti Corrotti a guarnire. 
L'Antagonista per antonomasia è, ovviamente, Dino Golzine. Che io ho capito solo al rewatch che lo chiamavano "Monsieur" perché boss corso e non italiano. Papà Dino è esattamente come uno si immaginerebbe un padrino: anziano, vestito elegante, con immancabile bastone da passeggio, pacato, che usa le armi in pochissime occasioni ma che fanno capire che ricorre alla violenza in prima persona solo quando è strettamente necessario - preferendo far fare qualcosa alle sue guardie, che sennò perché dovrebbe pagarle? E poi c'ha un'età, non è che può fare 'ste acrobazie però, con due pallottole nel petto, può arrivare in sala computer, pasticciarci, arrivare in cima ad un cantiere e uccidere l'Antagonista Funzionale. Golzine è la fiera causa principale del 90% dei traumi di Ash e il suo fine ultimo è o riaverlo forevAH&evAH per sé o catturarlo e ucciderlo con le sue mani, perché lui è la sua creazione migliore e solo a lui spetta il diritto di eliminarla. 
Su carta non è una cosa poi così incredibile ma, a vederla svolgersi, è più interessante del previsto: da un lato, Ash non manca di "fare i dispetti" a Golzine, tipo privarlo di un sacco di soldi perché il genio NON HA MAI CAMBIATO LA PASSWORD, di apparirgli davanti a sorpresa giusto per sfotterlo, di rispondergli male ad ogni suo approccio più fisico; dall'altro, nei momenti più tesi, è chiarissimo come Ash ricordi cosa Golzine gli ha fatto passare, che per lui è il Male Assoluto di cui doversi liberare, ciò che lo muove nell'odio e nella paura di quei traumi passati ma sempre fortissimi. 
Una delle scene che più mi ha colpita di tutta la serie, se non quella che mi è arrivata come un pugno allo stomaco, è quando Golzine annuncia ad Ash di volerlo ufficialmente adottare e Ash, giustamente, esce di testa. E lo fa ridendo, sbeffeggiandolo e descrivendo con dovizia di particolari, il più volgari possibili, le torture a cui lui e i suoi accoliti lo hanno sottoposto, il tutto chiamandolo "papà". È una scena che mi ha fatto gelare, fino a farmi venire i brividi. Oltre a farmi rigirare lo stomaco. È nella seconda parte della serie e ha un effetto mostruoso anche se Ash e Golzine si affrontano dal primo episodio, anche se il fatto che Ash sia stato il suo giocattolo viene detto da tipo subito e si sappia benissimo quale sia il rapporto che li lega. 
A Dino Golzine si accompagnano i Corrotti, i Coglyony e i Falliti. Gli Antagonisti Funzionali si affrettano ad andarsene in proprio, il che fa ben capire che forse Golzine dovrebbe scegliersi meglio i tirapiedi. Almeno gli Scienziati Pazzi fanno il loro disonesto lavoro. 
Gli Altri Antagonisti sono Arthur, Yue Lung e Fox, appartenenti rispettivamente alle classi Fallito, Antagonista Fallito e Antagonista Funzionale. 
Arthur è probabilmente il personaggio più fallito che abbia mai visto in una serie: per non ben esplorate ragioni, è seriamente convinto che aver letto la Guida del Cattivo e ripeterne le Frasi ad Effetto faccia di lui un Kattywoh dal carisma schiacciante, che siccome rompe le balle ad Ash da anni quest'ultimo lo veda come una rispettabilissima nemesi e che il suo essere uno spudorato arrampicatore sociale lo renda un astuto boss ambizioso. Non sto esagerando. Fino alla fine, Arthur rimane convinto di essere carismatico, astuto e principale nemesi di Ash, nonostante Chiunque, pure i passanti, lo detestino e perculino. I suoi Piani Geniali vanno in fumo nel giro di due inquadrature, nessuno lo ascolta, riesce persino a fregarsi da solo! Tutto questo perché Ash ha fatto una cosa orribile: gli ha ferito le dita in modo da renderlo incapace di premere un grilletto... dopo aver vinto lealmente uno scontro coi coltelli, aver miracolosamente evitato un colpo di pistola che Arthur gli aveva sparato alle spalle a tradimento e averlo disarmato per difendersi. Che stronzo, Ash, che non si è fatto ammazzare! Arthur deve proprio vendicare l'onta subita! 
Non fa simpatia. Non è nemmeno irritante. Semplicemente, si alzano gli occhi al cielo e viene spontaneo dire: "Sì, okay, ora levati che voglio la roba più interessante". Per fortuna, Ash lo leverà di torno a metà serie, quindi non ce lo si trascinerà per 24 episodi. 
Di tutt'altro livello è Yue Lung, Fallito solo in quanto Antagonista e giusto da metà serie in poi. 
Per svariati episodi, l'interesse dello spettatore verso Yue Lung è dovuto al fatto che non si capisce da che parte stia: prima rapisce Eiji, poi però aiuta Ash a fuggire e gli offre l'assassino di suo fratello su un piatto d'argento, però poi si proclama suo nemico e intenzionatissimo ad uccidere Eiji. La risposta è molto semplice: è dalla sua parte, perso in un mondo mentale al tempo stesso triste e checcazzo. Yue Lung è un altro che ha fatto la collezione di traumi e ama/odia Ash perché lo sente affine ma, a causa della presenza benefica di Eiji, non diventa una bestia spietata come Yue Lung stesso vorrebbe essere; al tempo stesso, odia Eiji perché offre ad Ash un amore puro e disinteressato, mentre lui è abbandonato e circondato solo da stronzi approfittatori. Sì, essenzialmente è mosso dalla gelosia folle e dal pensiero che Ash non sia come lui vorrebbe essere. Dallo sclero che ha negli ultimi episodi, credo sia effettivamente un po' fuori di testa. 
Ciò che rende Yue Lung un Antagonista Fallito è principalmente il fatto che, dopo essere riuscito a far quasi ammazzare Eiji, si penta e borbotti cose per aiutare Blanca a (più o meno) risolvere la situazione. E, dopo questo, Blanca riesce a farsi licenziare perché gli fa un toccante discorso sulla Forza dell’Amore, da cui Yue Lung quasi scappa schifato. Sono seria. Ma si possono ammirare fallimenti plateali anche quando cerca di manipolare Ash per poi essere ovviamente mandato a quel paese, quando istiga Eiji al suicidio beccandosi un altro (comprensibile) fancuBo, o il classico veder fallire i suoi piani e reagire in modo... piuttosto... inaspettato per uno che era stato presentato come yandere.
Questo perché sì, Yue Lung viene presentato come yandere ma poi rivela una certa tendenza allo sbattimento. No, non nel senso di impegno e no, neanche in senso sessuale - per quanto suo fratello maggiore e Golzine se lo farebbero volentieri: fin dalla sua apparizione, Yue Lung viene sbattuto su qualsiasi superficie, non necessariamente piana, da tipo Tutti; una volta morti i Tutti che lo sbattevano ovunque e diventato capo lui stesso, Yue Lung porta avanti questa sua attrazione per lo sbattimento in prima persona: sbatte i piedi perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte i bicchieri sul tavolo perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte oggetti sulle porte dopo un breve percorso aereo perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte le suddette porte perché le cose non vanno come vuole lui, il tutto preferibilmente condito di urla isteriche e forse un paio di "BAKA!!111". Non è esattamente quel tipo di antagonista che prenderesti sul serio - ma neppure lo odii. Epica la scena nell'ultimo episodio tra lui e Sing: Yue Lung gli molla un ceffone e l'altro, ovviamente, risponde con un altro ceffone, che lo sbatte a terra. Così, per chiudere in bellezza e nel WTF?. Tranquilli, la scena non è del tutto seria e prosegue su questa linea. 
So che molti odiano Yue Lung perché è un fallitissimo terzo incomodo e perché dal serpente yandere si aspettavano, tipo, uno yandere, ma io fatico a farmi stare sulle balle un Antagonista Fallito tsundere isterico che si pseudoredime perché la sua guardia del corpo l’ha rincoglionito a suon di discorsi sui Buonyh Sentymentyh. 
A chiudere il trio, Fox, un mercenario che appare negli ultimi quattro episodi. 
Alla prima visione, gli ultimi quattro episodi mi hanno dato l’impressione di essere un po' rushati, mentre al rewatch non più di tanto. Cioè, gli episodi sono fatti bene, inseriscono tutte le informazioni di cui la storia ha bisogno (hanno pure usato i minuti della ending - difatti i credits appaiono in sovrimpressione - e l’ultimo episodio dura 30 minuti invece di 24), ma a volte mi è parso che gli stacchi scena fossero troppo repentini e dessero l'idea di qualcosa di troppo veloce. 
Fox arriva a chiudere il cerchio dei traumi di Ash: rievoca il suo passato, lo costringe ad affrontarlo. Dice pure quelle frasi creepyssime che rendono quel Famoso Pezzo di M&rda in Wadanohara and the Great Blue Sea un antagonista in grado di far venire i brividi ogni volta che si gioca, eppure mi ha dato l'impressione di uno che arriva e si crede più importante di quanto non sia - ma, a differenza di Arthur, ha delle basi per poterlo fare. Non ne sono sicura, ma forse mi ha fatto meno effetto del previsto perché già nei primi episodi Ash viene stuprato in prigione, ma la prende con, ehm, meno trauma del previsto - mentre qui reagisce come ci si aspetterebbe e la cosa viene trattata con la giusta gravità, con tanto di Jessica, moglie di Max, anche lei vittima di violenza, che cerca di parlargli. È strano perché, anche quando il Poliziotto Corrotto usa dei video per infodumpare il passato da prostituto di Ash, quest'ultimo è giustamente traumatizzato e lo rimane anche per qualche tempo dopo aver rivisto i video. Forse lo stupro in prigione era risparmiabile, sia per la reazione che per come intacca poi la figura di Fox. 
Ben inteso: non che Fox sia questo Antagonista Carismaticissimo, tutt'altro. È un Antagonista Funzionale, un antagonista decente che, a livello simbolico, incarna il passato traumatico di Ash. Di suo è un... cattivo perché sì, ecco. Sadico, dicono. Ma stare in scena quattro episodi (e solo ogni tanto) in un thriller e fare solo l'incarnazione di qualcosa non ti rende un personaggio interessante. 
E dopo tutta questa manfrina, lui, il Protagonista Indiscusso della serie (che metto dopo tutti gli altri perché sennò rubava la scena, e si sarà notato dalla frequenza con cui il suo nome compare in questo commento) (tra l’altro, al rewatch mi sono resa conto di quante volte venga fatto il suo nome, qualcosa come una volta ogni dieci secondi): Ash Lynx, a cui tutti si riferiscono come "lince", che in realtà si chiama Aslan come il leone di Narnia e che di suo si vede come il leopardo de Le nevi del Kilimangiaro. C'è un po' di confusione felina, ma sono tutti d'accordo sia un grosso gatto. 
Ash è un Gary Stu di tutto punto: è bellissimo, è carismaticissimo, è un capo perfettissimo, è temutissimo e rispettatissimo, ha una mira eccezionalissima, sa usare benissimo qualsiasi arma, è acculturatissimo e può essere raffinatissimo, è un genio dal QI di oltre 200, sa hackerare, mostra una forza sovraumana, una resistenza assurda, capacità atletiche da Olimpiadi, percepisce la presenza altrui che manco in Dragon Ball e, soprattutto, è perseguitato dalla sfiga, tanto che se arrivano Candy, Georgie, Remì e Oliver Twist li manda a FancuBo al grido di: "Viziati di m£rda!". 
Da bravo protagonista anni '80, le sfighe di Ash sono talmente tante che mi stupisce siano riusciti a dedicarci circa 3 episodi e non 30. Nell'ordine: - la madre, seconda moglie di suo padre, molla tutti e se ne va con un altro; deve accudirlo il suo fratellastro Griffin, perché il padre è diversamente affettuoso; - a 7 anni, un rispettabilissimo veterano lo violenta; siccome è rispettabilissimo e abitano in un paesino, la gente va di victim-shaming e il padre ha la brillante idea di dirgli di lasciarsi fare tutto ma di farsi pagare; - a 8 anni, dopo un anno di torture dal rispettabilissimo veterano, prende la pistola del padre e lo uccide; - a seguito di quanto sopra, per quanto si sia scoperto che il rispettabilissimo veterano era pure un serial killer, la gente continua a sparlare e il padre decide di spedire Ash dalla zia in città; Ash fugge durante il viaggio, ma finisce nelle mani di Golzine; - nonostante il suo aspetto da tubero, Golzine intuisce che tempo pochi anni e diverrà gnocco e geniale e decide di farne essenzialmente il suo erede, ma nel mentre può prostituirsi per la gente che conta e ha gusti malati - ma soprattutto con Golzine; - passa circa dieci anni tra violenze di ogni tipo; - diventa capo delle gang di New York (dall'anime mi sembra si sia ribellato a Golzine e ci mantenga rapporti relativamente pacifici solo per questioni di potere, ma altrove ho letto che è stato Golzine ad indirizzarlo) e vive tra sparatorie, morti e giochi di potere; - il suo adorato fratellone torna dalla guerra lobotomizzato e non si sa cosa gli sia successo. 
Dal primo episodio si susseguono altri regali da parte della Sfiga: - una ragazza che gli piaceva da adolescente viene scambiata per la sua fidanzata effettiva e muore male; - Skip, bambino sotto la sua ala protettiva, muore male; - Griffin muore male; - Jennifer, la terza moglie di suo padre e unica persona decente da lui conosciuta nell'infanzia, muore male; - Shorter, il suo migliore amico, muore malissimo: per la precisione, è costretto ad ucciderlo perché gli hanno iniettato la Banana Fish e lo costringono a cercare di uccidere Eiji sotto gli occhi di Ash e Shorter stesso gli chiede di ucciderlo; - viene arrestato e stuprato in prigione; - viene stuprato di nuovo da un mercenario sadico; - quasi ammazzano Eiji sotto i suoi occhi; - è costretto a separarsi da Eiji; - MUORE. 
Quando, dopo aver visto i primi episodi, mi sono ricordata che la storia è degli anni '80, sono andata a spoilerarmi il finale. L'unico dubbio che avevo era se morisse Ash, Eiji o tutti e due. (Prima degli anni '90, tra i protagonisti c'era una tragica tendenza alla morte compulsiva.) 
Ash è di quei Gary Stu che non danno fastidio - anche se dopo un po' si passa al facepalm quando si scopre che oooh, sa pure hackerare o ooooh, è pure un genio genialissimo certificato! - grazie a due ottimi espedienti: il primo è che gli altri personaggi principali, pur riconoscendo le sue oggettive capacità e temendole/ammirandole, NON sono convinti che tutto ciò che faccia sia giusto, anzi, non mancano di sgridarlo e di non approvare; il secondo è che lo stesso Ash si prodighi a ripetere: "Non l'ho voluto io!" e "Lasciatemi in pace!" e a mandare a fancuBo chi gli chiede come mai non sia rimasto con Golzine che, voglio dire, è così bellissimo, bravissimo e levissimo, perché scappare da assassini e stupratori e cercare la libertà? 
Un punto che potrebbe essere a favore o meno, a seconda dei punti di vista, è il fatto che Ash sia un rompipalle riconosciuto come tale da Chiunque e che Tutti si lamentano del suo plateale voler provocare solo per dare fastidio.
Assolutamente milioni di punti in più, invece, per il fatto che sia causa/vittima di scene dementissime con tanto di deformed e vocina. Sono tipo dieci in tutta la serie, ma ci stanno bene e mi hanno fatta cappottare. 
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[Se proprio serve che il vostro protagonista sia un Gary Stu, premuratevi di far sì che NON sia sempre serissimo, fighissimo e imperturbabilissimo.
BTW, sì, Eiji ha appena accettato una pseudoproposta indecente fatta per scherzo, sempre perché Eiji in realtà non ha nulla di innocente.]
Allungare il paragrafo su Ash è piuttosto inutile, sia perché alla fin fine si è infilato pure nei paragrafi altrui sia perché tanto dovrò riparlarne dopo, quindi tanto vale passare all'altra cosa importante di una storia, oltre ai suoi personaggi: la trama. 
In teoria, la trama ruota attorno alla Banana Fish, una droga che dà la possibilità di controllare mentalmente una persona. Per la precisione, se somministrata a persone con precario equilibrio psicologico o anche solo spaventate, acutizza tutte le loro emozioni negative, fino a farli vivere in una dolorosa paranoia; a quel punto, le si convince che la causa di tutto è Una Determinata Persona e che sarebbe il caso di eliminarla, per stare meglio, eh! Non mi è ben chiaro se i graziosi effetti della Banana Fish siano irreversibili o se la persona impazzisca fino a diventare un quasi vegetale. 
In pratica, la trama ruota attorno ad Ash che vuole distruggere Golzine e il suo impero. Una volta scoperto che la Banana Fish, comunque opera degli scienziati di Golzine, è alla base di ciò che è successo a Griffin, lui e Max si impegnano per far sì che la sua esistenza e il complotto internazionale che ne segue diventino di dominio pubblico. L'unicissima cosa un po' dafaq? è il fatto che personaggi intelligenti, addirittura geni dal QI 200+, capiscono che la Banana Fish è un ca$$o di droga intorno all'episodio 7, dopo aver pensato che fosse una persona o un luogo (???). Giusto un pelino forzato, soprattutto perché io che sono scema l'avevo capito dal titolo - ma, non avendo il titolo davanti agli occhi, l'avrei capito quando nel primo episodio fa la sua entrata in scena un flaconcino di sembra talco ma non è. 
In quanto thriller, la suddetta trama si svolge in luoghi diversi, tra nemici diversi con tante sparatorie, esplosioni e botte; il tutto è intervallato da momenti di riflessione, spesso con citazioni colte a Salinger ed Hemingway. Per fortuna, per quanto un thriller ben fatto possa catturare l'attenzione dello spettatore e sia molto difficilmente fonte di noia, dopo un arco particolarmente estenuate ci sono episodi più leggeri. Menzione speciale alla fuga dal Centro di Igiene Mentale: onde evitare un clone della fuga dalla villa di Golzine e viste le vicende più pesanti degli episodi precedenti, l'autrice ha l'ottima idea di rendere la fuga... particolarmente... bizzarra. Di certo il suo lato fangirl aveva preso il sopravvento. 
(Per un’esperienza mistica, andate su Google Immagini e cercate “banana fish barbara”.)
Come detto sopra, gli archi mi sono strapiaciuti tutti, giusto quello finale ( = gli ultimi quattro episodi, a conti fatti anche il più breve) l'ho trovato un po' rushato e minato da fatti precedenti. Forse sarebbe stato meglio fare una serie da 25 o 26 episodi. 
Il finale. 
Non sapevo se il Mappa avrebbe scelto di modificare il finale del manga o di trasporlo fedelmente. Dato che il Mappa fa le cose per bene, ha scelto la seconda - ma, per stavolta, non mi sarebbe dispiaciuta la prima opzione. Questo perché sì, negli ultimi tre minuti dell'ultimo episodio, Ash muore, pugnalato da un Personaggio Terziario, e sceglie di lasciarsi morire mentre legge la lettera di Eiji, che proprio in quel momento sta tornando in Giappone. 
Comprendo benissimo il significato: grazie ad Eiji, ora Ash è davvero "libero", ha compiuto la sua vendetta, ha vendicato i suoi cari e ha conosciuto qualcuno in grado di amarlo sul serio, senza aver paura di lui e senza secondi fini. Inoltre, quando Eiji era in punto di morte, per la prima volta Ash prega, supplicando Dio di prendere lui al suo posto: per questo motivo, la sua scelta di non chiamare aiuto o andare in ospedale è comprensibilissima, data la sua probabile idea di aver, in questo modo, tenuto fede al patto. 
Oltre al fatto che la morte di Ash e/o Eiji era una delle cose più hintate dell'universo e la ending te la schiaffava in faccia con dolorosa grazia. 
Quello che contesto è la dinamica. 
La dinamica della morte di Ash è talmente ridicola, assurda, OOC e incoerente che, se fosse scivolato su una buccia di banana e si fosse poi infilzato con un Miracle Blade messo in verticale a terra da qualche gran burlone, avrebbe avuto più senso. 
Per 24 episodi vediamo che Ash si prende botte, pugnalate, proiettili, ma continua a fare il tiro al bersaglio e a mettere a soqquadro quartier generali. Un proiettile nella spalla, suvvia, basta un'operazioncina in casa ed è messo a nuovo, ma non prima di aver inseguito chi ha sparato! Una pugnalata in piena pancia, ma vabbè, prima di crollare facciamo tutto uno scontro a mani nude! Qualche ora dopo la rischiosa operazione per la pugnalata, combatte e atterra un'assassina. Due giorni dopo, fugge portandosi in spalla un uomo, si regge con una mano sola all'esterno di un ascensore e con l'altra tira su l'uomo, con la fisica che va a farsi benedire. Si sta riprendendo da uno stupro, dal quasi omicidio del suo praticamente fidanzato, è stato narcotizzato cinque minuti prima e uno-due giorni prima si era preso una pallottola nella spalla, si prende una pugnalata sempre nella spalla, MA LA BATTAGLIA FINALE IN CIMA A UN CANTIERE LA FA LO STESSO, E POI TIRA PURE SU UN RAGAZZO CHE STAVA VOLANDO DI SOTTO! Insomma, per 24 episodi, la storia ha reso chiarissima una cosa: Ash è fatto d'acciaio e non muore neanche se l'ammazzi. Sul finale, però, muore per una pugnalata a caso nella pancia. Non nel petto, non in testa, non nella gola: nella pancia, dove dovrebbe ormai avere i muscoli antiproiettile. 
Il Personaggio Terziario, Lao, è fatto apposta per essere odiato ha un serio problema in testa, oppure è successo qualcosa che non è stato detto. Tecnicamente, Lao appare insieme a Sing, quindi intorno a poco meno di metà serie; fino a circa il ventesimo episodio, dice due battute in croce tanto per pagare il doppiatore. Di suo, detesta Ash perché ha ucciso Shorter e perché vuole che sia Sing, suo cugino/fratellastro/qualcosa, a dominare i bassifondi, invece di sottomettersi a lui (e qui spero che la deficienza sia di caratterizzazione, dato che sia Sing che Cain, capo delle gang di Harlem, non si sono mai sottomessi ad Ash, ma collaborano con lui per salvare i compagni e buttare giù l’impero di Golzine, lasciandogli il comando generale in quanto oggettivamente il migliore in fatto di organizzazione e in possesso di maggiori informazioni sul nemico comune) (ovviamente Sing NON vuole diventare il capo dei bassifondi e si prodiga a ripeterglielo spesso).  Approfittando di ciò, Yue Lung lo usa essenzialmente come spia, come seminatore di zizzania e per uccidere Eiji - anche se non sarà lui l'autore manuale. Dopo il tentativo di omicidio, di fronte alle conseguenze apocalittiche, Lao va a confessare tutto a Sing, di fatto ammettendo di essere stato un imbecille a seguire le direttive di Yue Lung, che ora ha messo Sing in pericolo in quanto capo che deve prendersi le responsabilità dei suoi sottoposti, e che invece dovrebbero tutti collaborare per salvare il resto del cast prigioniero del Team Cattivi™. Sing chiede dunque a Lao di fidarsi di lui, di lasciargli in qualche modo risolvere la situazione. Lao accetta, distrutto da ciò che ha fatto. Due minuti dopo, quando Sing chiede ad Ash di combattere con lui per lavare l'offesa, Lao esplode, insulta Ash, cerca di seminare di nuovo discordia in quel che è rimasto del Team Buoni™ e, quando viene infine cacciato da Sing, se ne va promettendo vendetta tremenda vendetta. Ma che cazzo...? Da qui sparirà e lo si rivedrà giusto in tempo per pugnalare Ash. Forse sono tarda, ma a me pare ci sia un grosso buco di logica, nonché un OOC schizofrenico non da poco. 
Infine, lo stesso Ash mostra un cambio d'idea a mio parere un po' poco credibile. Una volta risolta tutta la storia nel migliore dei modi, Ash sceglie di lasciar andare Eiji in Giappone, di tenerlo lontano, perché non è riuscito a proteggerlo e rischierebbe di metterlo di nuovo in pericolo. Non va neppure a salutarlo all'aeroporto. Sing, che da babysitter è diventato pure postino, gli dà una lettera di Eiji, ovviamente brokoro e piena d'amore, che riepiloga tutte le cose che hanno passato insieme; con la lettera, c'è anche un biglietto aereo per il Giappone, a nome di Ash. A questo punto, si vede chiaramente che Ash manda a fancuBo la sua idea iniziale, che vuole stare con Eiji, e quindi corre verso il Good End... peccato ci siano un Personaggio Terziario e la Sfiga che approfittano del suo aver abbassato la guardia per FAR FINIRE TUTTO IN TRAGEDIAH. Ash, dopo essersi premurato di abbattere il Personaggio Terziario, se ne va nella vicina biblioteca (luogo importante prima per lui, poi per lui ed Eiji) e si lascia morire mentre rilegge la lettera. Caso vuole che in biblioteca ci siano solo persone gravemente miopi e con il naso tappato, perché altrimenti non si spiega come non abbiano notato la scia di sangue che questo tizio si lascia dietro (il Mappa si è premurato di NON metterla, che tanto la fisica l'avevamo già buttata giù una volta dall'ascensore del Centro di Igiene Mentale) né il pestilenziale odore di ferro che doveva per forza accompagnarlo. Avrei visto molto, molto, ma molto più sensato che Ash, dopo la pugnalata, si facesse una maratona Olimpionica fino all'aeroporto, salutasse Eiji (che non vedeva la sua ferita perché boh, magari troppo lontano) e solo allora morisse per ovvio dissanguamento. Sì, anche lasciandosi dietro la scia e l'odore di ferro. Stupido, ma l'avrei trovato più in linea con i personaggi. 
In realtà, avrei trovato immensamente più sensato che Ash partisse per il Giappone e si facesse una nuova vita con Eiji, un po' per karma un po' perché la rinascita e la libertà sono tipo la morale della storia, però vabbè, negli anni '80 c'era un alto tasso di mortalità tra i personaggi, soprattutto se principali - e senza rinascite, che la libertà si otteneva morendo male. 
Questo finale mi ha lasciata talmente dafaq? che non mi ha minimamente colpita. Non mi ha fatto neppure venire gli occhi lucidi, e io piango per qualsiasi roba. 
In compenso, la seconda ending mi ha distrutta. Ecco, se penso al fatto che Ash sia morto (................ con tutto che già una volta Ash è stato dato per morto, per quanto mostrato nella storia potrebbe benissimo essere solo svenuto per poi essersi salvato-) e sento Red, implodo nel brokoro. Red mi ha affascinata già dal primissimo ascolto, ma ho letto bene il testo solo dopo aver finito la serie. Leggetevelo anche voi, per favore. Tra l'altro, trovo che "If I decide to burn instead of fading out" sia una frase bellissima. Dannata Red, tu, il tuo testo meraviglioso e il ca$$o di video con le ca$$o di spighe di grano che portano sfiga già dai tempi del Gladiatore. Con tanto di spudoratissimo simbolismo quale Eiji controsole che tende la mano ad Ash. *Segna tra le ending più belle con video drammaticamente bello*
Credo che Red e la prima opening, found & lost, entrambe dei Survive Said The Prophet, siano state scritte appositamente per l'anime. È bello quand'è così. 
Ah, found & lost è entrata all'istante nella rosa delle mie opening preferitissime in assoluto. Quando è partita durante la Battaglia Finale, in puro stile Railgun, sono andata in hypissimo. Da questa e Red, credo proprio andrò a sentirmi tutto il canale dei Survive Said The Prophet. 
Quanto alle altre due sigle, la prima ending, Prayer X, è piuttosto adatta come sigla di chiusura di BF, anche se non mi ha colpita più di tanto; FREEDOM, seconda opening, è orecchiabile e ottima per l'anime. 
Il lato tecnico. 
La regia è di quella brava signora che è Hiroko Utsumi, che già creò quella cosa bellissima che è Free! e che con BF si è confermata una regista più che bravissima. La qualità di storia, personaggi e animazione si mantiene alta per tutta la durata della serie, con rari cali grafici - rari ma che purtroppo persistono per gran parte dell'episodio in questione. Non è nulla di osceno ed è guardabilissimo, è solo che salta all'occhio quand'è tutto così curato - e, in 24 episodi, mi sarei profondamente stupita se non ci fosse stato neppure un calo. In compenso, hanno realizzato quella che è probabilmente la migliore animazione di un bacio da diversi anni a questa parte (peccato non sia inteso come bacio effettivo). 
Come tocco di classe, gli episodi s'intitolano come i libri di scrittori quali Salinger, Hemingway e i coniugi Fitzgerald; l'idea è stata ottima, sia perché rimane in linea con le continue citazioni durante la storia, sia soprattutto perché lo stesso titolo dell'anime si rifà ad una storia breve di Salinger, Un giorno ideale per i pescibanana - che, ovviamente, è anche il titolo del primo episodio.
Quanto al doppiaggio c'è poco da dire: ottimi doppiatori e voci perfettamente calzanti. Spiccano, ovviamente, i due protagonisti. Kenji Nojima (Eiji) usa una voce incredibilmente morbida, che riesce a rendere benissimo l'idea di "tranquillità" che Eiji è in grado di suscitare. Sono divertitamente inquieta all'idea che sia lo stesso doppiatore di quell'allegra baldracca di Natsuya Kirishima. Yuuma Uchida (Ash), al contrario, ha una voce più aspra, a volte più calda, un'ottima scelta per esaltare il contrasto tra i due... tuttavia, la sua vocina scema è bellissima e rimane assurdamente impressa. Voglio un anime in cui usa solo quella. (!?) Ah, doppiava Sonic in Kekkai Sensen. Sto ancora elaborando. C'è pure Jun Fukuyama a fare Yue Lung, che in un episodio si esibisce in una Risata Malvagia un po' discutibile che mi ha fatto capire che a volte anche agli Dei del Doppiaggio non riesce qualcosa. (Solo quella, perché per il resto si rimane Dei del Doppiaggio.)
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[Un esempio del rinnovo del character design mantenendosi in qualche modo fedeli all’originale.]
In conclusione, Banana Fish è probabilmente l'anime migliore che ho visto nel 2018. 
Ne sono felice, sia perché è stato un po' un "Ma guarda chi si rivede", sia perché sarei stata molto triste se un titolo meraviglioso come "banana pesce" fosse stato dato ad un'opera brutta. 
Non si può certo dire che non abbia difetti ma, a parte la dubbia dinamica del finale, mi sembrano cose alquanto stupide e su cui si può passare sopra senza problemi. 
L'unicissima cosa è che non è un anime per tutti. 
È un anime da bollino rosso carminio e, per quanto Ash ed Eiji siano tanto bellini e ci siano scene di fanservice maschile, lo sconsiglio ampiamente alle fangirls giovanissime che vogliono solo un po' di yaoi brutale. Ci sono yaoi brutali fieri di esserlo e di manifestarlo, questo vedetevelo quando sarete un po' più grandi - e, con tutto il bene, trovo che vedersi una roba come Banana Fish solo per la componente omosessuale sia abbastanza triste. In modo simile, evitarlo solo perché "ci sono i ghei e la fanservis coi maschi!11!" è semplicemente ridicolo. Poi fate come vi pare, ognuno è libero di (non) vedersi quello che gli pare per il motivo che gli pare. 
Soprattutto, mi rendo conto che "thriller americano palesemente anni '80" non è una definizione molto attraente per qualcuno appassionato di animazione giapponese moderna - senza considerare che il thriller stesso è un genere specifico che può piacere come non piacere. Ed è pure molto drammatico, per quanto ci siano scene dafaq? e io abbia farcito questo commento di boiate. 
Se però non ve ne frega niente del genere e vi incuriosisce, dateci un'occhiata. Se invece non ve ne frega niente- aspe', ma allora perché sei arrivato fin qui?
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[Manco jousei. Shoujo. Io ci rinuncio a capire la catalogazione dei manga giapponesi.]
P.S.: Ho appena pensato che, se Mai faranno un'edizione italiana dell’anime, potrebbero tradurre il nome della droga. Pescebanana. Oppure, ancora meglio, Bananapesce. Ho pensato a tutte le scene drammaticissime e/o tesissime in cui i personaggi nominano la Bananapesce e rido tantissimo. (Ignoratemi.)
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E se invece tutto fosse connesso.
Se invece volessi vedere quel fil rouge che è lì che è contornato di buio.
Se io volessi vederlo.
Se volessi vedere gli ultimi segnali.
Tutto parte dal mio desiderio della scorsa estate dove volevo lavorare. Allora ho iniziato dove ho conosciuto D. il mio pezzo di cuore meraviglioso.
Poi. Ho iniziato a lavorare da LV il 22.11..
Poi ho conosciuto su un'app S., ma la cosa non è andata, perché era poco più che scontato che dovessi conoscere MF. che doveva farmi capire che posso ancora amare e che non posso dipendere da qualcuno, che devo imparare a stare sola e smetterla di poggiarmi a qualcuno, emotivamente parlando e di conseguenza anche il resto, abitudini, finanze.
Il 30.01 è il mio ultimo giorno da LV.
Sto malissimo, era l'unico compromesso fra me stessa ed il mio benessere che potessi trovare.
Febbraio è bello, anche con MF.
Poi abbiamo discusso ed anche a marzo abbiamo discusso.
Nel frattempo 3 persone concordano su una cosa, che un uomo non troppo grande arriverà nella mia vita dandomi lavoro e forse, forse, ci sarà un innamoramento.
Che mi farà sentire al posto giusto nel momento giusto, che finalmente capirò perché ho sofferto tanto prima.
Solo 1/3 ha detto che la proposta non sarà alta, che mi dovrò adattare.
C'è chi ha detto che sarò piena zeppa di soldi.
Come è giusto che sia btw+tbh.
Mi è stato detto 2/3 che dovrò fare una scelta.
A questo ricollego la mia rigiocata a Life is Strange.
Scelte.
Ma alla fine è solo una questione di percentuali, il finale del capitolo non cambia, si arriva comunque alla doppia scelta all'ultimo.
Mentre meditavo mi chiedevo di togliere sto blocco che mi impedisce di avere nella mia vita, poco dopo la Tiktoker mai vista che parla di nonchalance. Che poi stra vero se ci penso.
È l'attitude di nonchalance che ti fa avere le cose.
Ogni persona è posizionata al posto giusto nella nostra vita.
La stessa M. è qui perché così io possa pusharla via, la stessa M. è qui per farmi capire che sono fortunata, che c'è chi il destino ha deciso che non può avere tutto, che non tutti sono fortunati come me, di successo.
G. è un regalo che mi è stato fatto dall'Universo per portarmi più avanti, per farmi iniziare l'università, per alzarmi di livello prima degli altri.
Probabilmente A. l'ho conosciuta solo per avere quello in un pomeriggio di alcol.
Probabilmente, ho amici solo di contorno, come M. e G., solo per ricordarmi che non sono sola.
Così come la morte di D. mi ha aiutata ad alleviare il dolore stesso che mi ha provocato.
Così come la scomparsa totale di D. in realtà dopo 10 anni penso "oh che sollievo" anche se ovvio la curiosità rimarrà per sempre.
L'Universo è un equilibrio perfetto.
Ed io, dovrei iniziare a credergli.
Dovrei allontanarmi dai cattivi pensieri, anche e soprattutto se l'ultimo ha azzeccato con il discorso di G. fin da subito.
Mi sto anche facendo forza con MF. perché ti tengo e non sto sfanculando e so che questo in un modo o nell'altro darà responso positivo.
Dovrei anche imparare ad ascoltarmi.
Mi dico che tutto quello che succede è solo un piccolo tassello di un progetto più grande che si sta realizzando.
C'è da dire che poi, è sempre stato così.
Alla fine ogni cosa ne ha portata ad un'altra ed io direi in meglio.
Sono pronta ad accettare la felicità, voglio lasciar andare tutto ciò che c'è di negativo, voglio imparare a camminare sola finalmente, ogni cosa che mi circonda mi sta aiutando a questo, io traino ed il resto è a mio supporto.
Come il aver avuto l'appartamento a RDR, come la morte del povero D. a cui poi son succeduti F. e poi ancora Z.
Ancora quegli innamorati francesi da Modo per cui ho pianto mercoledì, non ho mai visto tanto amore. Lui la guardava come se fosse il mondo stesso, lei un po' imbarazzata come se non sentisse di meritare tutto quell'amore, ma che le piaceva, ma che alla fine erano solo sue paranoie mentali.
La rappresentazione di quello che voglio sta accadendo davanti ai miei occhi stessi, mi si mostra.
Sono segnali che sta succedendo.
Che è dietro l'angolo. Sto aspettando così in maniera impaziente, ma ci sono cose che molto semplicemente senti dentro di te.
Io quando era non so, giugno, uscita con M. a Centocelle, non sentivo un cambiamento da alcun punto di vista. Adesso posso sentire dentro di me le energie che si muovono verso una nuova direzione mai vista prima.
Questa cosa mi sovreccita, nel contempo purtroppo credo sia normale che mi freni, che abbia paura che le sensazioni di stomaco non siano reali, quindi non riesco mai a vivere 100% un'emozione.
In ogni modo è scontato dire che ciò che ho dentro è reale, perché quello che sentiamo non è mai falsato.
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Europei, i promossi e i bocciati degli ottavi di finale
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Ne rimasero solo otto ma chi sono i promossi e i bocciati che sono "usciti" dagli ottavi di finale di questi europei? Anche se tra queste due categorie dobbiamo inserire quella dei "rimandati". Europei, i promossi degli ottavi di finale Quali sono le nazionali che hanno superato a pieni voti questi ottavi di finale conquistando con grande merito la top 8 di questi europei? Attenti perché qui ci sono grandi sorprese! Partiamo dai danesi che contro il Galles sono letteralmente uno spettacolo per gli occhi. Un 4 a 0 netto e perentorio che annichilisce Bale e compagni che niente hanno potuto contro la nazionale capitanata dal milanista Kjaer. Una grande voglia di far bene sia per il proprio paese ma anche per il compagno Eriksen, stanno trascinando questi ragazzi in un qualcosa di storico. Potremmo rivedere un remake di Euro 1992? Staremo a vedere! Seconda grande promossa è la Repubblica Ceca. Qui il coefficiente di difficoltà si alza perché i cechi hanno avuto la meglio per 2 a 0 sull'Olanda ovvero una delle nazionali candidate alla vittoria finale. Pragmatici, compatti e senza sbavature ma soprattutto quando De Ligt si fa buttare fuori hanno il grande merito di aver colpito nel momento giusto. Ora saranno proprio Danimarca e Repubblica Ceca a darsi battaglia tra di loro per un posto nelle semifinali. Chiunque vincerà potrà continua a sperare nel sogno europeo! Parafrasando una celebre frase del calcio italiano: "Clamoroso a Bucarest!". Che altro potremmo dire dell'impresa che ha compiuto la Svizzera andando ad eliminare i campioni del mondo in carica della Francia? Una nazionale, quella di Petkovic, che dopo il vantaggio iniziale era poi andata sotto addirittura sul 3 a 1 ma non ha mollato ed il pareggio è arrivato nei minuti. Supplementari anonimi ed infine quella lotteria dei calci di rigore che ha visto la Svizzera essere infallibile mentre la Francia incappa nel decisivo errore della stella più brillante, Mbappé. Quanto lontano potranno andare gli svizzeri? https://www.youtube.com/watch?v=rPRaATHN2gU Nota di merito anche per il Belgio che elimina i campioni uscenti del Portogallo. Un solo gol basta a Lukaku e compagni per avere la meglio su un Cristiano Ronaldo che le ha letteralmente provate tutte per rimettere in piedi la partita. CR7, a fine gara, si è poi lasciato trasportare dalla rabbia per l'eliminazione dando un calcio alla fascia di capitano. I rimandati… ai quarti C'è poi chi ha passato il turno ma con non poca fatica. Parliamo proprio della nostra nazionale che si è disfatta dell'Austria solo ai supplementari. Andando a vedere le altre nazionali, non ci si dovrebbe preoccupare troppo di quella che alla fine è stata una vittoria con relativo passaggio del turno. Il vero problema della partita di Wembley è stata la troppa sufficienza degli azzurri che per troppo tempo hanno prodotto pochissimo gioco e pericoli (se non un palo preso da Immobile). Solo il gol in fuorigioco di Arnautovic ha risvegliato l'Italia dal torpore per chiudere poi la pratica Austria ai supplementari con Chiesa e Pessina. I prossimi sono quelli del Belgio… per un quarto di finale che si prospetta caldissimo. Tocca alla Spagna! Anche loro passano il turno solo ai supplementari ma a dispetto dell'Italia, l'avversario era di caratura ben superiore. La Croazia vice campione del mondo si impegna, trova il pareggio al 92esimo ma crolla nei 30 minuti supplementari con la Spagna che fa valere il maggior tasso tecnico e chiude il discorso qualificazione con un 5 a 3. Insomma, per gli spagnoli tantissima fatica e ai quarti se la vedranno con una Svizzera alla caccia di grandi imprese (chiedere alla Francia per informazioni) I grandi bocciati Arriviamo alle note dolenti e questa volta sono veramente gravi. Prima tra tutte, l'Olanda. Gli oranges giocano una pessima gara contro la Repubblica Ceca che punisce gli avversari ad ogni minimo errore. La partita poi subisce un punto di svolta quando De Ligt decide di farsi espellere lasciando i suoi in 10 nel momento peggiore della partita. Il match poi si chiuderà con un 2 a 0 a favore dei cechi decretando il grande fallimento arancione. Tutto da rifare per l'Olanda che probabilmente potrebbe avere un cambio di guida tecnica. Passiamo al Galles che non riesce a confermare le semifinali di Euro 2016 fermandosi già agli ottavi di finale contro una Danimarca decisamente troppo forte per loro. Bale non è quello della fase a gironi, Ramsey sembra con la mente da un'altra parte e il resto dei compagni fa veramente poco. ed ecco che la sconfitta è servita! Altra delusione arriva dalla Croazia che conclude nel peggiore dei modi un europeo che li ha visti protagonisti di pessimi partite. Poco gioie e tanti rimpianti per una nazionale che forse è alla fine del suo ciclo di grandi successi? Chi vince la "palma" di peggiore nazionale degli ottavi di finale? Non ci sono dubbi, la Francia. La cavalcata mondiale è un lontano ricordo e la partita con la Svizzera ne è la prova. La squadra, comunque, c'è non manca il grande gioco e i grandi gol ma quello che è mancato è stato il reparto difensivo che troppe volte è stato protagonista di pessime prestazioni. L'attacco è stato sorretto dal rientrante Karim Benzema che in assenza (non giustificata di Mbappé, altra grande delusione di questi europei) ha rifilato gol senza pietà, il centrocampo ha visto come al solito protagonista l'onnipresente Kanté mentre la difesa è crollata sul più bello. Read the full article
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veronica-nardi · 4 years
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High and Low The Movie + The Red Rain
Party time
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Di base, questi due film di High and Low (a quanto pare la serie più longeva di tutta l'Asia), mi sono piaciuti. Hanno certe difficoltà, le loro problematiche, ma mi sono piaciuti.
Innanzitutto una cosa: sono molto offesa che in The Movie il personaggio di Hyuga sia stato relegato in pochissime scene, quando la sua tamarraggine meritava di brillare in tutto il suo splendore.
@dilebe06 Questa gif è tutta per te:
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A parte questo, veniamo alle cose serie. Colui che brilla davvero è senza ombra di dubbio Kohaku, il "villain" di questo primo film.
Penso che sia uno dei personaggi più interessanti e scritti meglio di questa serie, e mi è davvero piaciuto il suo tragico percorso, pieno di rabbia e sensi di colpa. In questo l'ho trovato molto umano.
Lo scontro tra lui, Tsukumo, Cobra e Yamato è semplicemente straziante e mi è piaciuto un sacco, anche se ancora mi chiedo com'è possibile che nessuno di loro sia morto dopo essersi menati in quel modo.
La pecca che trovo in questa scena è la ripetizione delle stesse dinamiche usate tra Cobra, Yamato e Noboru nella prima stagione. Però devo anche dire che Kohaku non è mai stato un villain vero e proprio, era solo un uomo molto arrabbiato che aveva perso la strada, quindi capisco se alla fine non è rimasto nel lato oscuro.
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Comunque trovo BELLISSIMO il concetto di aver creato l'Unione del Sannoh per dare agli amici un posto in cui tornare tutte le volte che lo vorranno.
Non mi sarei mai aspettata tutta questa emotività e introspezione in High and Low: alla fine le botte sono solamente un ripiego e un intratteninento per raccontare le vicende di questi poveri disgraziati e tutti i valori in cui credono, come la famiglia e l'amicizia.
Ho ADORATO il mega rissone che occupa quasi metà del film. Mi ha pompato parecchio e me lo sono goduta come una bambina davanti alle caramelle.
Mi è piaciuto come i vari personaggi si aiutano e si parano il culo a vicenda, anche tra gruppi diversi, dimostrando ancora una volta il rispetto che scorre tra le varie bande, o forse hanno finalmente capito che per sconfiggere davvero i cattivi bisogna combattere insieme e aiutarsi a vicenda.
(Peccato che questo sia un film e non una serie quindi non posso usare questa scena come miglior scena d'azione nel quiz finale. @dilebe06 E ORA COME FACCIO??? 😭😭😭).
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Ma siccome nulla è perfetto, ho un paio di appunti da fare riguardo questa mega rissa: prima di tutto, la versione femminile asiatica di Leopardi, tizia di nome Sara, qualcuno può spiegarmi come sia possibile che per tutto il tempo non viene colpita nemmeno una volta??? Può essere brava a combattere quanto vuoi, ma questo è sicuramente assurdo. L'altra cosa che ho trovato ridicola è stata l'assenza di morti. Trovo davvero improbabile che dopo una rissa del genere nessuno ci abbia lasciato le penne.
Un'altra cosa che non mi è piaciuta del film, sono stati i villain. Li ho trovati abbastanza insulsi e privi di una psicologia profonda e interessante.
Riguardo The Red Rain invece, dunque, ho apprezzato tantissimo l'idea di partenza, ovvero dare spazio ai fratelli Amamiya creando una storia tutta per loro con tanto di background.
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Ovviamente si tratta di una storia tragica perché ormai High and Low sembra diventata un'opera scritta dalla penna di Shakespeare. Ma è una cosa che mi piace, perché io da questa serie mi sarei aspettata solo botte e inseguimenti.
"Indipendentemente da quello che dicono gli altri, noi tre siamo veri fratelli."
Non è la prima volta che High and Low affronta questo discorso, avevo già visto come Smoky e Lala si considerassero fratello e sorella benché non avessero lo stesso sangue, ed è un concetto davvero bello che mi piace un sacco.
Quella tra questi tre fratelli è l'ennesima bella bromance che vedo quest'anno (My Country sta mangiando la polvere): tre ragazzi cresciuti insieme come una famiglia al di là dei legami di sangue.
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Entrambi i film sono guidati dalla voglia di vendetta, ma laddove Kohaku vuole distruggere lo SWORD per poi colpire i veri cattivi (i piani geniali), qui Takeru si infiltra tra i cattivi per colpirli dall'interno (piano più intelligente ma suicida).
E quando alla fine Masaki e Hiroto fanno facilmente il culo a tutti i cattivi mettendoli tutti a tappeto senza alcuna difficoltà (Bud Spencer e Terence Hill levatevi), non ho potuto fare a meno di chiedermi perché non lo avessero fatto prima. È vero che non sapevano chi fossero i responsabili, ma quando ho visto questi due fare fuori tutti in due minuti contati dopo che il fratello si è fatto il mazzo tanto per mesi, mi è venuto un po' da ridere.
Riguardo alla mancata vendetta finale, ho sulle prime dato la colpa al buonismo, ma trovo molto buona la spiegazione di @dilebe06: secondo il modo di pensare giapponese essere sconfitti è un'umiliazione talmente grande che è peggio della morte. Una mentalità poetica e affascinante, e anche da puro medioevo.
In generale, Masaki e Hiroto sono una coppietta di fratelli niente male: menano bene (sono invincibili) e sanno anche essere divertenti.
I film sono piuttosto godibili e sono da vedere assolutamente dopo le prime due stagioni.
The Movie: 7.6
The Red Rain: 7.3
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sandnerd · 3 years
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L’attacco dei giganti - Ep 65 - Il gigante martello
IN ITALIA L’ANIME E’ GRATUITAMENTE DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA VVVVID! SUPPORTIAMOLA!  -----------> https://www.vvvvid.it/show/1414/l-attacco-dei-giganti-la-stagione-finale/1538/693846/il-gigante-martello
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Ricordate che il povero Tybur si era trovato un gigante d'assalto abbastanza arrabbiatello alle proprie spalle mentre dichiarava guerra a Eren Yaeger e ai demoni di Paradis? Ecco, l'attacco dei giganti è bello perchè niente è quello che sembra, infatti la premessa di ben 5 minuti di questo episodio ci spiega che Tybur sapeva benissimo che quella mattina stava salutando la sua numerosissima famiglia per l'ultima volta, e lo sapeva perchè così il piano, elaborato segretamente insieme a Magath, doveva filare. Insieme hanno collaborato per riunire i rappresentanti più illustri, attirati dalla fiducia in Tybur, insieme a tutti i funzionari dell'esercito nessuno escluso, in un unico punto, perchè sapevano che sarebbe stata un'occasione troppo ghiotta per i nemici per rinunciare all'offensiva. Hanno usato il trucco più vecchio del mondo, la fava, e di piccioni ha abboccato una guarnigione intera, quella di ricerca. Bello il discorso tra Tybur e Magath, bello che, quando Magath abbia provato a dire che uccidere così tutti questi civili eldiani non gli sembrava giusto, Tybur gli abbia risposto che non erano nulla in confronto a tutti quelli che lui aveva mandato a morire sui campi di battaglia con un'uniforme addosso. Stacce. E bella anche la reazione di Magath, che abbassa gli occhi e dice che gli eldiani saranno anche demoni, ma anche loro marleyani non scherzano mica. Magath è uno di quei personaggi che all'inizio non sopporti, ti sembra il solito capo dell'esercito che guarda i suoi sottoposti come lordume, ma che in realtà si sa fare autocoscienza, e questo è quello che salva, nella finzione e nella realtà.
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Dunque siete pronti? Si parte! Riprendiamo da Eren che spunta da dietro il palco in tutto il suo nudo splendore. E si butta a stella marina sulla platea, dove c'erano tutti gli ufficiali dell'esercito. Salutiamo Zofia senza neanche un'ultima parola, ed Udo che era andato a dissotterrarla ma è stato travolto dalla folla in preda al panico. Gabi viene salvata da Colt che non capisce che diavolo stia succedendo. Nei pressi del palco però una donna è rimasta viva, ed è quella che era sembrata una serva, in realtà la sorella di Willy Tybur, nessuno aveva fatto caso a lei in mezzo a tutta quella famiglia eh? Ebbene si, è lei la detentrice del gigante martello, e non perde un attimo a trasformarsi, ma Eren è studiato e non le fa completare la trasformazione che la tempesta di pugni. Eren si dimostra come al solito una cocuzza e come tale prima picchia poi pensa, Bud Spencer ti guarda con orgoglio da lassù. 
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Nel palazzo di fronte Magath e i suoi sottoposti assistono alla scena, e alle domande frenetiche dei sott'ufficiali Magath risponde con un proiettilino sparato contro Eren dalla parte opposta della piazza e si vanta che il primo colpo contro il nemico l'ha sparato lui. Ma serio? E pensare che ti avevo anche messo in buona luce nella premessa, non ci posso credere. Comunque spiega agli altri che si trovano davanti il famigerato Eren Yaeger, nel caso i sott'ufficiali fossero stupidi e non ci fossero arrivati da soli. 
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Colt intanto corre verso l'ospedale più vicino col cadavere di Udo in braccio e quella stupida di Gabi che gli chiede come stia il ragazzo. No fai un pò tu Gabi, una folla impanicata l'ha usato come scendiletto, non deve stare molto bene. In tutto questo Falco e Reiner non si trovano, e, come dire, Colt è abbastanza nel panico per il suo fratellino, come dargli torto. Intanto Pieck e Porko, che imbucati in quel fosso stavano pensando di farsi una briscola, vengono tirati fuori dall'unità panzer allertata lo scorso episodio da Pieck, lei sì che sa il fatto suo, dovrebbero darli tutti a lei i giganti. Mentre cerca di stabilire il da farsi però, Pieck vede qualcuno volare sopra le loro teste lasciandosi dietro scie di gas, e rimane ammutolita per il terrore.  ECCOLI. Torniamo in piazza, il gigante martello non ne poteva più del massaggio facciale di Eren e l'ha infilzato alla Vlad III di Valacchia detto l'impalatore, ed ora si è fatto spuntare un bel martello batticarne modello gigante, pronto per spazzare via Eren che nel frattempo è spuntato fuori dal proprio gigante. Ma non appena chiede ad Eren quali siano le sue ultime parole ecco che lui ci manda in visibilio con due parole, 6 sillabe, 12 lettere. "Adesso, Mikasa". A parte che l’ha pronunciato sottovoce, ditemi che razza di udito ha questa per sentirlo a chilometri di distanza ma vabbeeeeeeeeee dall'angolo della piazza arriva una forma a tutta velocità che lancia mine anti gigante contro la nuca del gigante martello e lo fa cadere a terra, ed è arrivata miei cari, Mikasaaaaaaaaaa, tutta in tiro con la tutina nuova, i capelli tagliati, le armi scintillanti ed il suo immancabile "Eren".
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 Le mie urla in questo momento hanno raggiunto gli ultrasuoni, sappiate che se avessi avuto cani gli avrei trapassato i timpani. Arrivano altri della squadra dell'armata di ricognizione a fare manbassa di Magath e dei suoi, mentre Mikasa atterra accanto ad Eren e gli chiede di tornare a casa. Mmh, si chiederà chi non ha letto il manga, ma non era un piano elaborato a puntino da tutti? perchè gli sta chiedendo di tornare a casa come se avesse fatto di testa sua e tutti fossero venuti a riprenderlo? Eh beh, vedrete. Magath è riuscito intanto a nascondersi insieme ai soldati, e pensa che gli eldiani hanno abboccato e fatto esattamente quello che Tybur aveva previsto, cioè attaccare tutte le nazioni e dimostrarsi demoni per davvero. Se mai ci fosse stata una mezza occasione di usare la diplomazia, il dialogo e la tolleranza, Eren l'ha frantumata coi suoi pungi circa 5 minuti fa. Intanto sul tetto di qualche casa rivediamo un personaggio degno di essere odiato anche più di Gabi, ed è tutto dire, Floch, che siccome DoBiAmO VeNdIcArE i NoStRi FrAtElLi DiVoRaTi sta mettendo sotto assedio tutto quanto Liberio, uccidendo anche i civili, massì chi se ne frega di qualche migliaia di civili e di Jean che è appena atterrato a a cercare di farlo ragionare. Anche Mikasa è angosciata per i civili rimasti coinvolti nello scontro iniziato da Eren. Che colpa avevano loro? Tutte quelle persone innocenti, quei bambini, quelle famiglie, che avevano fatto di male ad Eren, a Floch o a chissà chi altro? Eren manco le risponde e le fa notare che il gigante martello si sta rialzando ed è pronto per il secondo round.
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Insieme volano via dalla traiettoria della nuova balestra creata dal gigante ed Eren dice a Mikasa di distrarlo mentre lui cerca di capire come sconfiggerlo. Gabi e Colt hanno finalmente posato a terra Udo, e Gabi scappa via per combattere contro questi nemici che le hanno ammazzato due compagni nel giro di pochi secondi, come darle torto. Si ritrova a seguire dei camion pieni di soldati, ma vengono tutti uccisi dall'armata di ricognizione che sta dando fondo ai loro esplosivi, e Gabi alzando la testa vede Sasha, certo non la conosce ma noi si, ciao Sashaaaaaa ci sei mancataaaaaa. Arriva anche Connie ed insieme mettono i fari sulla punta degli edifici più alti, a che serviranno questi fari rivolti verso l'alto? Poi raggiungono Jean e gli altri, e restano in attesa mentre Mikasa ed Eren se la vedono col gigante martello, anzi Mikasa fa tutto il lavoro mentre Eren guarda, che scansafatiche. Ma riesce comunque a capire la particolarità del martello, e cioè quel cordone bianco distinguibilissimo fra le macerie scure, collegato a Lara Tybur, che le permette di mettere al sicuro il suo vero corpo mentre il resto del corpo combatte. Certo, Eren, seriamente non avevi visto quel filo bianco che collegava il gigante al terreno? Ti servono degli occhiali giganti allora, altrochè. Comunque, riesce a trovare Lara avvolta in un involucro simile a quello di Annie, ma mentre sta per mangiarla dietro di lui appare il mandibola che si apparecchia il suo collo, pronto a divorarlo.
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Proprio adesso appare il nostro Ackermann preferito, il migliore in assoluto, colui che affascina grandi e piccini, uomini e donne, tutti dal primo all'ultimo!!! LEVI. Entra in grandissimo stile tagliando letteralmente la mandibola al povero Porko e volteggiando come se su quel dispositivo di manovra tridimensionale ci fosse nato. Il gigante mandibola si trova a questo punto circondato da piccole forme volanti che lanciano fili e sparano proiettili, e si domanda terrorizzato e sbigottito come può essere possibile che degli umani puntino ad uccidere un gigante con così tanta sicurezza. Eh Porko, non hai ancora visto niente. 
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AAAAAAAAAAAAA Ragazzi questa è dura, questa è difficile da descrivere a parole che non siano urli da fujoshi aggravata. L'episodio va visto e rivisto e rivisto finchè non sai le battute a memoria in giapponese, io sono ancora così elettrizzata che se mi collegassero ad un elettrodomestico lo accenderei. Chi critica questa serie è davvero l'emblema della tristezza e della vergogna, il lavoro è eccezionale e ogni puntata supera quella precedente e stabilisce un nuovo record ogni volta più alto dell'epicità e della potenza raggiungibile da una storia raccontata. Ed il ritorno della nostra amata squadra di ricognizione, Jean, Sasha, Connie, Mikasa, LEVI, tutto spettacolare e che supera le aspettative, per quanto mi riguarda il MAPPA si stabilisce senza problemi allo stesso livello del Wit studio, non ci sono pecche e l'aver fatto questo capolavoro in così poco tempo li fa salire anche di più nella mia stima. La scelta della cgi è stata fantastica, perchè sono riusciti a migliorarla e a renderla quasi come se fosse disegnata a mano, devo ricordarvi il gigante colossale delle scorse stagioni? Eddai su, quel coso sembrava fatto di gomma, abbiate la decenza di essere onesti. Insomma, un hype alto più del K2 per la prossima puntata, che non si preannuncia da meno di questa appena passata, in cui vedremo sicuramente due grandi assenti, Armin ed Hange. Alla prossima! -sand-
PS forse per allora mi calmerò, ma non prometto nulla.
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jazzluca · 6 years
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PUNCH - COUNTERPUNCH ( Deluxe ) Power of the Primes - Special Edition
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Per chiudere in bellezza le "Prime Wars", Hasbro ha prodotto 3 esclusive, una per ogni capitolo della trilogia: esclusive che per fortuna, diversamente dalle precedenti, sono divenute abbordabili anche al di fuori degli USA, in quanto prerogativa di Amazon.com e quindi, grazie alle spese di spedizione di questi recentemente abbassate, a prezzi complessivi decisamente più umani.
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Il personaggio scelto per rappresentare Power of the Prime è nientemeno che PUNCH- COUNTERPUNCH, ovvero la spia Autobot del 1987 che per infiltrarsi fra le linee nemiche si trasformava in un'ulteriore forma robotica Decepticon, oltre che in automobile: ironicamente però, a causa magari proprio della particolare trasformazione, il nostro Punch non è che rappresenti proprio proprio bene l’ultima linea della triologia Generations recente, dato che non è affato un Combiner, ma ha malapena una Prime Armor ed un Prime Master ad accompagnarlo.
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Ma andiamo con ordine, partendo dalla confezione, abbastanza minuta come quelle degli Studio Series Deluxe, con un disegno sul lato che si unisce a quello delle altre due esclusive ed uno frontale su una sorta di copertina a libro che aperta rivela il contenuto della scatola.
( Questo tipo di scatole per i deluxe  ci sono sin da Last Knight ormai e saranno così tipo anche per SIEGE, ma devo ancora farci l’abitudine che sono davvero compatte... )
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All'interno scopriamo il personaggio nella sua modalità Autobot di Punch ( Spy in Italia nel cartone animato di Headmaster ), con i suoi caratteristici torso e spalle arancio sbiadito, gambe e resto della carrozzeria visibile blu scuro, così come il resto delle braccia, anzichè nero come il G1, mentre casco e cosce nere restano tali così come i pugni rossi.
E' da sottolineare che lo stampo per una volta è una novità assoluta, che di solito le precedenti esclusive così come le altre due di questa "trilogia" che comprende Punch, derivano sempre da stampi parzialmente modificati, o comunque già visti magari nel mercato giapponese, come fu per Groove Deluxe ed il Blast Off shuttle.
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Molto bella la scultura, quindi, con tanto di dettagli dipinti sulle cosce in argento e rosso a ricordare gli adesivi dell'originale, mentre le parti frontali delle gambe non sono vuote come apparivano nel G1, anche se lì alla fine era un errore dovuto alla "mistraformazione", dato che le gambe per la modalità Autobot erano pensate piegate per renderlo più basso.
Ma il cambiamento maggiore del Generations Punch al G1 sono le due parti del muso dell'auto che non pendono più dietro le braccia ribaltate ma invece puntano verso l'alto, oblique, dietro le spalle... ma volendo, grazie all'alta posabilità di questi due moduli, si può imitare la posizione originale ribaltandoli e facendoli guardare in giù, anche se a 45°, soluzione a mio avviso migliore non solo per ricordare il Punch originale ma anche estetica, sebbene così siano un po' più ingombranti della versione ufficiale.
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Senza contare che nella breve apparizione in Rebirth Punch aveva i succitati moduli che guardavano all’indietro anzichè in basso, quindi in questa maniera si cita anche quell’apparizione lì! E’ anche vero che però in Rebirth le due facce del personaggio hanno la mascherina sulla bocca scambiata, dato che il settei si dev’essere ispirato al prototipo che si vede nella pubblicità del giocattolo dell’epoca, con la modalità Decepticon dotata di “mouthplate” , mentre poi nel prodotto finale hanno scambiato la cosa, come si vede anche nel cartone di Headmaster, così come le antenne più pronunciate rispetto sempre alla versione “occidentale“.
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In quanto Popt, Punch è dotato di una Prime Armor che si può fissare al petto grazie ad un foro che si rivela abbassando lo sportello centrale col simbolo Autobot, un po' come in alcuni degli altri Dinobot e Terrorcon della stessa linea: questo sportello, nella sua semplicità, è utile perchè da ribaltato nasconde il simbolo di fazione quando poi il nostro si tramuta in Counterpunch, e viceversa ora sulla schiena ha un foro che nasconde il simbolo dei Decepticon ma che serve anche a mettere la Prime Armor "a riposo".
La TRASFORMAZIONE nella sua controparte "malvagia" è semplice, anche più di quella già semplice originale: come dicevo, ci sarebbe la trasformazione delle gambe che slittavano e si raddrizzavano, poi le braccia di Punch si nascondevano nelle due parti del muso dell'auto e ne uscivano un altro paio tutte blu, mentre ora invece semplicemente i pugni rossi rientrano facendo uscire quelli blu, ed i due moduli del muso ruotano verso l'esterno, esibendo frontalmente le ruote. Infine, come nel G1, si sposta il casco per coprire gli occhi di Punch e far apparire quelli di Counterpunch.
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Anche il nostro COUNTERPUNCH è molto bello, fondamentalmente più fedele all'originale rispetto alla versione Autobot, a parte solo il discorso del pannello con il simbolo non sul petto / parabrezza ma un attimo più in basso sul tettuccio, parabrezza trasparente e tettuccio farlocchi, dato che sono belli smilzi e non quelli effettivi dell'automobile.
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Infatti le reali parti superiore del veicolo sono nascoste dentro i piedi, e per questo questi sono fissi e ... no anzi, tecnicamente proprio non ha dei piedi, dato che sono praticamente solo dipinti di nero! ^^'
Altri dettagli del nostro Ultra Spy, nel mare di blu scuro e sole cosce nere, sono dei pannelli viola brillante sugli stinchi, mentre parlando di posabilità, identica a Punch, abbiamo la rotazione del bacino, non necessaria alla trasformazione, più le articolazioni basi di braccia e gambe: quest'ultime sono abbastanza molli nei balljoint delle anche e di contro i moduli per far ruotare le gambe sono belli solidi, ma vabbè, nulla di scandaloso.
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Infine, altro cambiamento rispetto al G1 sono le armi, laddove il giocattolo originale aveva due armi distinte per ognuna delle due modalità robotiche, il nostro moderno Generations ha solo un'unica pistola arancione simile a quella che si vede nel cartone di Headmaster.
La TRASFORMAZIONE in auto, infine, è invece quella un po’ più "complicata", anche del G1, dato che il torso si apre per poter srotolare la parte centrale del cofano, che va a coprire la testa e si unisce con le due parti delle spalliere, ora raddrizzate verso l'alto, mentre le braccia si affiancano ai lati del torso, non potendo rientrare nel muso come nel giocattolo dell'87. Anche le gambe si ripiegano uguali al G1, ma prima si aprono e si fa srotolare ( pure qui! ) il resto della carrozzeria nascosto, ovvero le portiere ed il paraprezza effettivo, che copre quello succitato farlocco.
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L'AUTO sportiva terrestre non ha un modello preciso, ma è, leggo dalla wiki, un ibrido fra una Camaro ed una tale Infiniti G37, di un bel blu scuro brillante e con tanto di cerchioni rossi come il G1, mentre i vetri di parabrezza e finestrini sono in plastica trasparente, con dettagli di fari e griglia frontale in argento. Bella, ma magari un po' banalotta, non fosse per i cerchioni rossi, direi.
Sopra il tettuccio c'è un foro per armi dove posizionare la Prime Armor o la pistola arancio, ma questa trova posto anche sotto il muso dell'auto, reminiscenza dei Generations Autobot pre-Combiner Wars.
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Sul retro dove ci potrebbe stare lo spoiler ci sono due spine per Titan / Prime Master, e con questa scusa cito infine l'omino Prime Master incluso con Punch, ovvero nientemento che PRIMA, tutto in plastica trasparente azzurra ma con parecchi dettagli in argento, e con il disegno sulla schiena con macchie azzurre... e basta, che comunque questi omini lasciano un po' il tempo che trovano, onestamente, così da soli senza altro con cui interagire come ad esempio i gusci Pretender dei P.M. venduti singolarmente.
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Infine, questo Punch / Counterpunch moderno è davvero ben riuscito in tutte le sue modalità: magari sarebbe stato perfetto se gli davano le sue due armi storiche del giocattolo, ma è anche vero che già con la Prime Armor ha due armi in più a prescindere.  In tutto questo ben di Primus, va però sottolineato l'errore di montaggio dei giunti delle braccia, dato che bisogna risistemarle con un semplice tutorial per poter trasformare al meglio gli arti superiori nell'auto.
Tornando ad un paio di punti toccati  ad inizio recensione, resta sì il “rammarico” che non l'abbiano fatto pure lui come Combiner, ma forse per includergli quelle parti di gimmick il prodotto finale sarebbe risultato raffazzonato, e quindi mi sa che è stato meglio così, ed è stata pure una fortuna che come esclusiva sia divenuto facilmente abbordabile sia come prezzo che come reperibilità, dato che fino poco tempo certi “pezzi“ era un salasso procurarseli, e sarebbe stato un peccato perdersi un personaggio di nicchia ma così particolare come il buon Punch/ Counterpunch.
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