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spilladabalia · 1 year
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Lame - Piece Of Junk
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tecnoandroidit · 1 month
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Pecron E1500LFP: power station da 1536Wh e 2200W di potenza - Recensione
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Pecron è un'azienda specializzata nella produzione di centrali elettriche portatili, chiamate in inglese power station, capace di insidiare anche le realtà top del settore (quali possono essere Bluetti, Ecoflow, Jackery o similari) con prodotti esteticamente gradevoli e resistenti, ma sopratutto ricchi di potenza e di versatilità. Oggi vi parliamo di Pecron E1500LFP, una power station modulare, ovvero con la possibilità di aggiungere pacchi batteria (acquistabili a parte), dalla potenza massima di 2200W. Scopriamola meglio da vicino con la nostra recensione completa.   Design e Estetica Il design è aggressivo e sin da subito riconoscibile, il prodotto è infatti caratterizzato da quattro inserti arancioni sugli spigoli (ha comunque una forma rettangolare), con la stessa colorazione richiamata nei contorni dei connettori fisici, che spezza il dominio del grigio scuro. Una scelta cromatica interessante ed intrigante, che porta il dispositivo a differenziarsi dalla massa, spingendo anche una nota colorata bella da vedere nell'utilizzo quotidiano. Di base Pecron E1500LFP ha una capacità di 1536Wh, di conseguenza è facile immaginare che il suo peso sia tutt'altro che contenuto, infatti raggiunge 18,2 kg, pur restando entro determinati limiti dimensionali: 40 x 25,4 x 29,4 centimetri. Ciò ci porta a considerare la power station abbastanza portatile, infatti può stare tranquillamente nel bagagliaio di un'auto, meno in uno zaino o da trasportare a spalle, proprio per i 18kg circa di peso. Fortunatamente il produttore ha giustamente pensato di integrare due comode maniglie sugli angoli superiori, sono incastonate direttamente nella scocca, così da non rischiare di romperle, ed essere subito accessibili. I materiali di costruzione sono ad ogni modo eccellenti, il prodotto è resistente, affidabile e duraturo nel tempo. La trama a righe presente anteriormente, con al centro la scritta Pecron, rende la visione piacevole e spezza la monotonia della finitura opaca (che non trattiene le impronte) che ricopre tutto il resto della superficie.   Hardware e Specifiche Pecron E1500LFP è una power station, come anticipato del resto, con capacità di 1536Wh, l'abbiamo definita modulare per il semplice fatto che gli utenti possono installare due batterie aggiuntive EP3000-48V, fino ad un massimo di capacità di 7680Wh. A prescindere dal suddetto valore, è bene tenere a mente che la potenza massima erogabile non cambierà, sarà sempre e soltanto di 2200W. L'installazione delle componenti è comunque facile, immediata ed alla portata di ogni singolo utente, anche il più inesperto. Ciò che la rende differente da altri modelli in commercio è la presenza di batterie LFP (litio-ferro-fosfato), al posto delle più classiche agli ioni di litio (nichel-manganese-cobalto). Al giorno d'oggi i prodotti con batterie LFP (o LiFePO4) sono ritenuti più all'avanguardia e duraturi nel tempo, oltre ad essere le stesse batterie più economiche (circa 100 dollari al kWh), riescono a superare tranquillamente i 3500 cicli di ricarica, contro i 3000 di una batteria classica, prima di notare una alterazione della resa finale. Oltra a questo, è giusto ricordare essere più sicure, hanno una migliore resistenza al calore, e di conseguenza una minore tendenza a prendere fuoco. Nel caso della Pecron E1500LFP, i tempi di ricarica sono estremamente ridotti: collegandola ad una presa di corrente tradizionale (a 220V), con una potenza in ingresso di 1400W, la tempistica necessaria si accorcia a sole 1,5 ore per raggiungere l'80% e 1,8 ore per il 100%. Esistono anche altri modi per ricaricare la power station, ad esempio tramite una presa DC5521 per un massimo di 100W (e 7A), oppure una GX16MF, per un massimo di 700W e 15A (ricarica con pannelli solari venduti a parte), volendo la si potrebbe anche collegare alla presa a 12V dell'auto (i tempi ovviamente si allungano) tutto dipende dalle reali necessità del consumatore. L'assunto del paragrafo è proprio la grande velocità di ricarica, funzionalità che rende il prodotto più facile da utilizzare in molti ambiti, senza lunghi tempi di attesa.   Controllo e output L'intero sistema di controllo di Pecron E1500LFP è concentrato interamente nella parte anteriore, dove spicca il piccolo display LED retroilluminato, sul quale è possibile vedere tutte le informazioni di stato, aggiornate in tempo reale (output, input, tempo di carica residuo e simili), oltre ad una comoda batteria in grafica, che rende l'accesso all'autonomia decisamente più intuitivo e rapido. Gli amanti della tecnologia troveranno soddisfazione nel conoscere la presenza di una applicazione mobile dedicata (disponibile sia per Android che per iOS), per mezzo della quale godere di tutte le informazioni di stato aggiornate in tempo reale. Nello specifico è possibile conoscere l'output e l'input, la carica residua, sbloccare la potenza massima raggiungibile, o ricevere alert riguardanti problematiche di vario genere. L'interfaccia è pulita e moderna, la connessione con lo smartphone/tablet è rapida e diretta, così da poter accedere a tutte le informazioni senza troppe difficoltà. Il prodotto viene spesso definito estremamente versatile, grazie al grandissimo quantitativo di connettori fisici dislocati sulla sua superficie. A fianco del piccolo display troviamo due pulsanti che permettono di selezionare la tipologia dell'output: tra DC e AC. Spostando sempre di più l'attenzione verso la parte destra, ecco arrivare la sezione dell'output DC, con tre porte a 12V (tra cui troviamo quella dell'auto a 10A), per un massimo di 30A con altrettanti connettori differenti. Non manca una dotazione eccellente di porte USB, sono ben 6, suddivise in due porte USB-C (di cui una da 100W e l'altra da 18W) e 4 porte USB-A tutte da 18W. L'output migliore lo si può ottenere con la corrente alternata, infatti i 2200W massimi si potranno raggiungere solo con le due prese classiche schuko posizionate esattamente nel centro del prodotto. In ultimo, spostandosi infine sulla sinistra, si possono osservare le relative sezioni legate all'input, che sia a corrente alternata (220V e 24V), oppure continua con i connettori per i pannelli solari da 100W e 700W (massimo). Sul lato sinistro della power station si trova poi un connettore di grandi dimensioni, da utilizzare solo ed esclusivamente per il collegamento delle batterie aggiuntive, che come vi dicevamo potranno espandere la capacità complessiva del prodotto. Tutti i connettori elencati poco sopra possono idealmente essere utilizzati in contemporanea, fino al raggiungimento dei 2200W complessivi di potenza; per i non esperti del settore, ricordiamo infatti che la potenza va ad identificare il quantitativo massimo di energia che il prodotto è in grado di erogare secondo per secondo (esiste anche una potenza di picco, ma dura davvero pochissimo), di conseguenza per capire se la power station può alimentare un determinato dispositivo, dovete controllare che quest'ultimo richieda un quantitativo inferiore ai 2200W (lo trovate sul prodotto stesso), oppure che la somma di tutti i dispositivi collegati simultaneamente alla centrale elettrica portatile non sfori tale valore (in caso contrario si spegnerà, senza rompersi o quant'altro). Una power station di questo tempo è facilmente utilizzabile in moltissimi ambiti, dal campeggio, feste in famiglia, party, alle svariate attività all'aria aperta, oppure semplicemente come UPS di emergenza. La suddetta funzione è davvero interessante, infatti basterà collegare la Pecron E1500LFP direttamente al prodotto di cui mantenere attiva l'erogazione, attivare semplicemente la modalità, e grazie alla reattività delle LiFePO4, si avrà sempre la certezza che in caso di blackout la corrente non verrà a mancare (tale funzione è controllabile anche dall'applicazione mobile).   Pecron E1500LFP - conclusioni e prezzo In conclusione Pecron E1500LFP è il valido compagno di viaggio per milioni di utenti in tutto il mondo, un prodotto che può assicurare modularità, adattandosi così alla perfezione alle varie esigenze con l'apporto di batterie esterne (eventualmente acquistabili a parte), potenza (i 2200W sono più che sufficienti per la stragrande maggioranza degli scopi), versatilità (sono ben 12 i connettori in ingresso) e portabilità (dimensioni ridotte), senza dimenticarsi di tempistiche di ricarica tutt'altro che elevate. Il prodotto può essere acquistato direttamente dal sito ufficiale di Pecron, al momento potete trovare 5 versioni differenti, tutte caratterizzate dall'aggiunta di accessori in grado di completare la power station. Il prezzo base per la sola E1500LFP è di 1099 euro (cifra complessivamente nella media di prodotti dello stesso tipo e con la stessa capacità), aggiungendo il kit solare da 200W (con il singolo pannello) si raggiungono 1349 euro, con 2 pannelli da 200W si spenderanno 1599 euro, con una singola batteria aggiunta 2748 euro, per arrivare al prezzo di E1500LFP con due batterie aggiuntive di 4397 euro. I metodi di pagamento accettati sono i più classici, le principali carte di credito (Mastercard e Visa), passando poi per Apple e Google Pay o PayPal. La spedizione verso l'Italia è completamente gratuita, non sono previsti dazi doganali di alcun tipo, poiché verrà spedito direttamente dal magazzino sito in Germania; è prevista la policy di reso entro 30 giorni dalla ricezione del prodotto, a patto che venga restituito nella condizioni in cui è stato effettivamente consegnato, motivando la causa della restituzione (se tutto sarà accettato, si riceverà il rimborso completo). A prescindere da ciò, la garanzia è di 2 anni dalla data effettiva di acquisto, un anno viene garantito per legge, mentre il secondo anno è direttamente dal produttore. E' quasi superfluo ricordare che, nonostante l'azienda sia americana, in Europa è possibile acquistare la versione con le compatibilità locali, come potete voi stessi vedere dalle immagini, ad esempio le prese a 220V sono le schuko che si utilizzano da noi, e non le classiche prese americane o inglesi. Pecron E1500LFP può essere acquistato anche su Amazon e sul sito ufficiale dove si ha la possibilità di avere il 5% di sconto usando il codice EUTECE1500LFP. Read the full article
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lamilanomagazine · 4 months
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Bari: aggiudicata la gara per la fornitura di 99 bus elettrici finanziata con fondi PNRR
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Bari: aggiudicata la gara per la fornitura di 99 bus elettrici finanziata con fondi PNRR. È stata aggiudicata in favore della YES – EU ITALY s.r.l. la gara europea a procedura aperta per la fornitura di 99 autobus elettrici per la città di Bari, finanziata con fondi PNRR (Misura M2C2 - 4.4.1 Rinnovo flotte bus e treni verdi sub investimento bus) per un importo complessivo di 42.768.000, oltre IVA. I mezzi oggetto della fornitura aggiudicata dovranno essere di lunghezza compresa tra 11,50 e 13 metri, larghezza compresa tra 2,30 e 2,55 metri e di altezza non superiore a 4 metri. I bus dovranno poter trasportare un minimo di 70 persone, con almeno 20 posti a sedere e 1 riservato alle persone in carrozzella. L'ossatura della struttura della scocca dovrà essere realizzata in acciaio, alluminio o materiali equivalenti, saldabili e resistenti alla corrosione: le fiancate del telaio dovranno essere realizzate in sezioni modulari (pannelli) in modo da consentirne la parziale sostituzione in base alle necessità. Ancora, i bus dovranno essere dotati di tre porte d'accesso a doppia anta (del tipo "scorrevole" o "rototraslante") e, in corrispondenza della porta centrale, disporre di rampa di accesso per passeggeri su carrozzella, conforme alla normativa europea e dispiegabile entro 30 secondi dalla richiesta con ripristino entro 30 secondi dall'uso. Trattandosi di mezzi elettrici, l'autonomia giornaliera richiesta dovrà garantire la percorrenza di minimo 185 km tra due ricariche. I veicoli, inoltre, dovranno essere dotati di un sistema HVAC integrato (medesimo impianto per il riscaldamento e il raffrescamento) con regolazione autonoma della temperatura nell'area dei passeggeri e del conducente, grazie all'aumento della temperatura fino a un massimo 16° C in inverno e alla riduzione fino a 16° C in estate. Il sistema HVAC non dovrà funzionare con il carburante ausiliario ma esclusivamente a batterie. Quanto alle dotazioni tecnologiche, tutti i sistemi dovranno essere collegati con il data center smart mobility dell'Amtab mediante un router di bordo; sui mezzi dovranno essere installati indicatori di percorso completi di centralina di gestione. Infine, è richiesto un sistema conta-passeggeri e videosorveglianza basato su AI per poter determinare in tempo reale i flussi di ingresso e uscita e l'effettivo numero di persone presenti nell'autobus, con un grado di precisione di almeno il 99%, e monitorare la sicurezza a bordo: la tecnologia AI si avvale dell'utilizzo di sensori di ultima generazione e telecamere ad alta risoluzione. La fornitura dei mezzi dovrà essere effettuata entro 750 giorni, decorrenti dalla data del verbale di inizio dell'esecuzione del contratto. Sono consentite consegne parziali purché relative a un numero di autobus non inferiore a 20 unità con le modalità previste dal capitolato speciale di appalto. L'efficacia dell'aggiudicazione è subordinata al completamento con esito positivo delle residue verifiche in ordine al possesso dei requisiti di partecipazione. "Entro il 2026 la città di Bari potrà contare su un sistema di trasporto moderno, meno inquinante e certamente più efficiente - spiega il sindaco Decaro -. Grazie ai fondi del Pnrr avremo la possibilità di sostituire quasi per intero il parco mezzi oltre a realizzare una sostanziale riorganizzazione delle linee attraverso il sistema del BRT. In questi anni abbiamo lavorato tanto sul rapporto tra la città e il trasporto pubblico urbano, provando a ricostruire la fiducia dei baresi nei confronti dell'azienda e del suo servizio, a cominciare dall'affidabilità dei mezzi e dall'accessibilità per tutti. A questo lavoro si aggiunge una politica di abbattimento delle emissioni dei mezzi così da ridurre l'inquinamento e ottimizzare i costi, la quasi totale dematerializzazione dei servizi erogati dagli uffici con un risparmio di carta e di tempo per i cittadini e una programmazione del servizio più efficace rispetto ai nuovi tempi e usi del trasporto pubblico da parte dei cittadini, residenti, lavoratori, turisti e studenti".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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oktested · 9 months
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Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone - La recensione completa del telefono resistente con cassa acustica potentissima
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Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un dispositivo che mi ha lasciata a bocca aperta: l'Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone. Questo telefono è stato progettato per resistere alle situazioni più estreme, grazie alla sua robustezza e alla sua impermeabilità. Ma ciò che mi ha colpito di più è stata la sua cassa acustica potentissima, che garantisce un'esperienza audio di altissima qualità. Unboxing Ma prima di entrare nei dettagli, facciamo un breve unboxing per vedere cosa c'è nella confezione. All'interno della scatola troviamo il telefono, un cavo USB Type-C, un adattatore per la presa europea, un adattatore jack per cuffie e un manuale d'uso. Design e Robustezza Il design dell'Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone è molto accattivante, con una finitura in metallo e una scocca in policarbonato che lo rendono molto resistente. Il telefono è dotato di certificazione IP68/IP69K, il che significa che può essere immerso in acqua fino a 1,5 metri di profondità per un massimo di 30 minuti, ed è resistente alla polvere e agli urti. Cassa acustica potentissima Ma passiamo ora alla caratteristica che mi ha colpito di più: la cassa acustica potentissima e... IMPERMEABILE! L'Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone è dotato di una cassa acustica da 2W, che garantisce un'esperienza audio di altissima qualità. Ho provato a guardare dei video su YouTube e a sentire della musica, e devo dire che il suono è davvero potente e chiaro. Inoltre, il telefono è dotato di tecnologia di cancellazione del rumore, che garantisce una riproduzione audio ancora più nitida. Fotocamera L'Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone ha una fotocamera posteriore da 48MP e una frontale da 8MP. La fotocamera posteriore è dotata di un sensore Sony IMX682 e di una lente ultra grandangolare da 120°, che consente di scattare foto panoramiche di alta qualità. Inoltre, la fotocamera posteriore supporta la registrazione video in 4K a 30fps, mentre quella frontale supporta la registrazione video in Full HD a 30fps. Prestazioni L'Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone è dotato di un processore MediaTek Dimensity 800U, 8GB di RAM e 128GB di memoria interna espandibile tramite scheda microSD fino a 2TB. Il telefono ha prestazioni fluide e rapide, e ho potuto utilizzarlo senza alcun problema per navigare su internet, utilizzare le app e giocare ai giochi più esigenti. Batteria e Ricarica La batteria dell'Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone ha una capacità di 5000mAh, che garantisce una lunga durata anche con un uso intenso del telefono. Inoltre, il telefono supporta la ricarica rapida a 18W e la ricarica wireless a 15W. Conclusione In conclusione, se siete alla ricerca di un telefono resistente e dalle prestazioni audio e fotografiche eccezionali, l'Ulefone Armor 21 Rugged Smartphone è sicuramente una scelta vincente. Con la sua cassa acustica potentissima, la fotocamera posteriore da 48MP e la batteria da 5000mAh, questo telefono offre tutto ciò che si può desiderare da un dispositivo robusto e performante. Read the full article
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roadfang6 · 2 years
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30 Le Migliori Recensioni Di Inverter 24v 220v Onda Pura Testato
Se quello che stai cercando è il miglior prodotto e non hai grandi limiti di budget, prendi in considerazione EDECOA Inverter 12v 220v ONDA PURA inverter di potenza 3500w con TELECOMANDO 2x USB per roulotte, pannelli solari Convertitore di pontenza 12v 230v. È la scelta più cara fra quelle che abbiamo confrontato, ma è anche quella che spicca per miglior qualità. Il trasformatore a onda pura è realizzato con materiali in alluminio che rendono il trasformatore leggero e aiutano a resistere al calore e alle condizioni ambientali. Custodia Durevole - Scocca in lega di alluminio, che fornisce protezione avanzata da cadute e urti, dissipazione del calore rapida ed efficace e ne prolunga la durata. 2000W InverterONDA MODIFICATA, questo è un vero inverter con potenza nominale di 2000 Watt 12 Volt DC, fornisce 2000W di potenza continua e 4000W di picco di potenza. Uso dell'automobile e uso domestico o esterno - È sufficiente un sistema a batteria da 12 V per connettersi con esso per alimentare il dispositivo in caso di emergenza, uragano, tempesta, tempesta di neve, interruzione.(L'inverter ad alta potenza richiede una batteria di grande capacità.). Onda sinusoidale modificata - Un inverter a onda sinusoidale modificata utilizza un processo più semplice di un'onda sinusoidale pura. Tuttavia, nonostante questa relativa semplicità, non è qualcosa che si trova spesso con la tecnologia moderna. Gli inverter a onda sinusoidale modificata non sono ideali per dispositivi sensibili come i computer portatili, e qualsiasi dispositivo con microprocessori potrebbe surriscaldarsi se esposto, quindi tenetelo a mente quando fate acquisti. Con una corrente così alta, ci si potrebbe preoccupare del surriscaldamento, ma la ventola di raffreddamento integrata allevia queste paure, e il design di ricarica sicura fornisce una protezione extra. Se ti dimentichi che è acceso, lo spegnimento automatico impedisce che prosciughi la batteria dell'auto. Nonostante le porte multiple, non raccomandiamo di provare a caricare o alimentare più di qualche telefono o computer portatile, e dato che sono solo 200 watt, non lo vorreste comunque. Se vuoi essere fra i primi a conoscere tutto sulle tendenze, i nuovi prodotti in vendita e le loro caratteristiche, torna a trovarci presto. Fra i prodotti che abbiamo analizzato, la fascia di prezzo è inclusa fra un massimo di 380,00 € e un minimo di 19,00 €. Soddisfazione Garantita i nostri prodotti sono realizzati con la massima qualità. In questo modo, potrai comprare il migliore inverter onda purasenza incidere negativamente sul portafogli. Se stai cercando un inverter onda pura è inutile spendere budget esosi su un modello dotato di chissà quali funzionalità se poi il nostro tipo di utilizzo è molto semplificato. Il resistente alloggiamento in metallo offre una protezione avanzata da cadute e urti..
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È possibile trovare, infatti, prodotti con un prezzo di 50 euro e prodotti di 600 euro. È sempre bene, però, considerare il fattore qualità/ prezzo per evitare di scegliere un prodotto dal costo elevato e dalle basse prestazioni. L’inverter da scegliere deve avere la potenza adeguata a non far scaricare completamente la batteria. Quando l’inverter entra in protezione, l’allarme inizierà a suonare e il LED lampeggerà per avvisare l’utente. 【Convertitore di tensione】-Converte l'alimentazione della batteria a 12V DC a 24... Se trovi alcuni prodotti diversi da quelli, mi sono arruolato meglio, puoi per favore farmi sapere in qualsiasi momento. Cercherò di aggiungerli nel riepilogo in modo che i miei altri lettori possano ottenere un’esperienza migliore. Sia che tu abbia intenzione di effettuare un acquisto offline o che tu sta per ottenere il miglior Convertitore 220V 12V online, non dimenticare di dare un’occhiata al venditore, che te lo fornirà. Puoi conoscere le diverse recensioni oneste dei veri utenti online e puoi anche conoscere in dettaglio le funzionalità, i pro e i contro di quel prodotto.
Lo shopping online è una vetrina trasparente e ricca di offerte convenienti.
Se vuoi solo qualcosa da tenere in macchina per ricaricare il tuo telefono o il GPS o il tablet dei tuoi figli di tanto in tanto, puoi cavartela con un dispositivo di dimensioni inferiori con un adattatore da 12 Volt.
【Inverter a sinusoidale puro】Questo inverter può convertire DC 12V in AC 230V, potenza continua di Inverter è di 1000 W, picco di potenza 2000 W, con indicatore LED, 2 prese AC, due porte USB da 2,4 A.
Grazie a quest’inverter si possono controllare dispositivi 230 V, grazie all’accumulatore 12V e alla potenza continua 2000W con la breve potenza di picco fino a 4000W.
Il design compatto ed essenziale consentono di trasportare l’inverter ovunque ed averlo sempre a portata di mano in qualsiasi situazione.
Se cerchi un prezzo leggermente più basso, potresti scegliere questo EDECOA Inverter 12v 220v ONDA PURA Convertitore 3500w con Telecomando 2x USB Invertitore di Tensione transformatore 3500w e picco momentaneo 7000w. Si tratta comunque di un prodotto di fascia alta, seppur offerto ad un prezzo appena più contenuto. Gli inverter sinusoidali forniscono una tensione sinusoidale pura, che alimenta in modo ottimale anche i dispositivi sensibili a 230 volt. Perfetto per l'uso in auto, ricarica il laptop, il telefono cellulare, ecc. Offre protezione migliore dei dispositivi sensibili, interferenza minore udibile ed elettrica, consumo di energia minore.
Power Inverter Onda Sinusoidale Pura 1200w Invertitore Di Potenza 12v 230v Trasformatore Di Tensione Onda Pura
novopal inverter di potenza per auto Con l’elenco che offriamo potete scegliere tra una vasta gamma dei migliori prodotti relativi a Inverter di potenza. Non c’è un solo Inverter di potenza migliore per tutti, perché a seconda delle esigenze vedremo che ce ne sono uno o più adatti per ogni uso e per ogni età. Attraverso i link di ciascuno dei Inverter di potenza mostrati in questo elenco, è possibile visualizzare ulteriori informazioni e caratteristiche di essi e acquistarli se si adattano alle proprie esigenze. Potete anche leggere i commenti e le opinioni lasciate dagli utenti che li hanno già provati Inverter di potenza e vedere come vengono valutati, oltre a lasciare i vostri commenti sul best-seller Inverter di potenza . Funzionamento comodo e semplice Questo inverter di potenza è un inverter di potenza versione telecomando wireless Con display digitale e interruttore remoto, Design con sistema di controllo remoto wireless, per un’esperienza confortevole. Controlla che la batteria rimanga facilmente in tensione, controlla la durata dell’elettricità; Ventola di raffreddamento intelligente per risparmiare energia e proteggere l’inverter. L’inverter a onda sinusoidale pura da 300 W soddisfa le esigenze di viaggio e della famiglia. Grazie al controllo attivo del raffreddamento e ai transistor MOSFET / IGBT di alta qualità, l’inverter genera pochissimo calore residuo. Il nostro prodotto offre supporto e compatibilità perfette, fornisce 1500 W pura onda sinusoidale continua da DC a AC.
Migliori Inverter Onda Pura Testato E Qualificato
Insomma, grazie all’invertitore possiamo far funzionare dispositivi come un computer, un phon, un fornelletto, la TV o la piastra per tua moglie. Ovvero della corrente costante che passa attraverso un cavo in un preciso istante. La corrente continua può essere infatti immagazzinata, a differenza di quella alternata. Questo articolo tratta l’argomento ” inverter camper 12V 220V” e cercheremo di vedere quale scelta fare e come farla. In primo luogo, l’organizzazione indipendente dei consumatori Altroconsumo (o ADICONSUM/UNC/ADOC) pubblica egolarmente rapporti di prova significativi su un gran numero di prodotti. Pertanto, è sempre consigliabile guardare il vincitore del test dell’organizzazione.
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golfgrease7 · 2 years
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Apple Iphone 11 Black
I dati personali possono essere liberamente forniti dall’utente o, nel caso di dati di utilizzo, raccolti automaticamente durante l’uso di questa applicazione. Ad ogni lettera corrisponde una condizione della scocca del telefono. L'iPhone 11 dispone della porta di ricarica, come tutti gli iPhone dal 5 in poi. Dispone inoltre di una batteria da 3110mAh, un riconoscimento facciale 3d, ricarica wireless, e un doppio sensore nella parte posteriore da 12 mp, che garantiscono immagini di ottima qualità, e video super stabilizzati fino ad un massimo di 4k 60 fps. La caratteristica più accattivante della fotocamera dell’iPhone 11 Pro è la funzionalittà Deep Fusion, che consente di scattare nove foto con un solo clic dell’otturatore. Il sistema sceglierà i bit migliori e li combinerà per formare il miglior scatto possibile. Anche la modalità notturna si attiverà automaticamente in condizioni di scarsa luce, e la modalità ritratto nella fotocamera dei selfie (da 12 MP e apertura focale ƒ/2.2).
Il dispositivo può presentare dei piccoli difetti estetici, quali lievi segni di usura difficilmente visibili o visibili controluce sulla scocca o lo schermo del dispositivo.
Guarda le 8 recensioni per scoprire opinioni e pareri degli esperti e conoscere il giudizio e le critiche.
Quando è approdato sul mercato tutti lo hanno acquistato grazie alle innovazioni che presentava.
Per effettuare i pagamenti, si accettano solo le carte di pagamento che aderiscono al servizio 3D Secure.
Chiaramente, non è stata annunciata la data di lancio ufficiale, ed alla lista di aggiungeranno anche i nuovi iPhone 14 che il colosso di Cupertino presenterà il prossimo autunno nel classico keynote di settembre/ottobre. NB La redazione si riserva la facoltà di moderare i commenti che possano turbare la sensibilità degli utenti. È possibile gestire in qualsiasi momento l'abilitazione dei cookie tramite la pagina di gestione dei cookie. Ho preso un Iphone X 256gb condizione impeccabile, di nome e di fatto, ho chiesto anche il pack Zen che era scontato, ... Anche se ero scettico sull'acquisto di smartphone ricondizionati devo ammettere che sono rimasto molto soddisfatto del ... Il display è un rettangolo dagli angoli arrotondati; se si considera il corrispondente rettangolo con gli angoli retti, la diagonale misura 6,06". La superficie effettiva di visualizzazione è inferiore. Con PagoDIL lo fai un po' per volta e senza alcun costo aggiuntivo! Zero Costi, Zero Interessi, nessuna busta paga richiesta, massima velocità.
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L’esperienza di tenere in mano il nuovo iPhone 11 ci ricorda i vecchi iPhone 6, 7 e 8, anche se il più ampio schermo da 6.1 pollici occupa ora gran parte del frontale (sempre però con un profilo piuttosto largo). La notizia in realtà sarebbe che hanno tagliato i prezzi di 50 Euro, ma iPhone XI rimane un Xr con una fotocamera in più ( tra l'altro quasi inutile l'ultrawide angle ). Poi guardo le caratteristiche dell'iphone 11 (prezzo base 839 €) e scopro che monta un pannello lcd 1792x828. L'autonomia dichiarata è stata paragonata a quella di iPhone XR, secondo il produttore è di un'ora superiore.
La Migliore Offerta Iphone X Del 2022
I prodotti su tim.it possono essere acquistati con Carta di Credito e PayPal in completa sicurezza, sia da clienti TIM che da non clienti. Ho acquistato un iPhone GB con condizione "come nuovo"; è stato consegnato in meno di 48 ore. Il telefono non presenta nessun difetto estetico ed è quindi in ottime condizioni. L'unico lato negativo è la batteria con una capacità pari a 87%,... Grazie a rigorosi processi di ricondizionamento, i nostri iPhone 11 refurbed™ sono pari al nuovo e fino al 40% più convenienti.
Batteria Di Apple IPhone 11
Certo, ci sono nuovi colori come nuove sfumature di verde, viola e giallo che fanno ad unirsi ai classici Product , nero e bianco. Ma a parte questo iPhone 11 e XR possono sembrare identici nella parte anteriore. Poter modificare le immagini al volo è utile, la modalità automatica consente di aumentare la luminosità in maniera efficace (al punto da farci chiedere perchè non l’abbia fatto in automatico). La modalità High Key Light Mono di solito funziona bene e vi permette di apparire in un cartellone pubblicitario di Calvin Klein personale. L'ordine potrebbe non essere confermato a seguito di verifiche a campione da parte di Cofidis successive al primo esito positivo; in tal caso, nulla sarà addebitato. È possibile acquistare tramite PagoDIL online più dispositivi e i relativi accessori, ma con il limite di un solo dispositivo per categoria . Il valore di permuta dipende dalle condizioni, dall’anno di fabbricazione e dalla configurazione del dispositivo che restituisci. Per usufruire della permuta in cambio di una carta regalo Apple Store o di un credito devi avere compiuto almeno 18 anni. Per maggiori dettagli sulla permuta dei dispositivi idonei puoi rivolgerti al nostro partner. https://jewjewjew.com/ricondizionati.kosher Per quanto riguarda la batteria, è una 3079 mAH che garantisce delle buone prestazioni in termini di autonomia. Con nuovi tipi di ritratto e più modi per controllare l’illuminazione, le due fotocamere di iPhone 11 lavorano insieme per creare immagini spettacolari. E ora puoi usare la modalità Ritratto con tutti ma proprio tutti i tipi di soggetti, inclusi i tuoi amici a quattro zampe. Se siete alla ricerca di più colore, allora avete davvero bisogno di stare con l'iPhone 11. Al momento del rilascio sono disponibili un totale di 6 colori diversi, rispetto ai 4 dell'11 Pro. Se volete spendere un po' meno soldi allora dovete stare con questo 11, perché la differenza di prezzo è di qualche centinaio di euro. Apple IPHONE 11 ha due fotocamere posteriori di cui la principale è da 12 Mpixel, che consentono di ottenere fotografie di ottima qualità in ogni condizione di luce. Questo telefono presenta un'unica fotocamera frontale da 12 Mpixel, che consente di scattare immagini di buona qualità, per cui è certamente possibile ottenere buoni selfie. L'iPhone 11 non è impressionante come la serie Pro, ma si avvicina molto ed è un valore molto migliore.
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levysoft · 4 years
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Ad esempio le due USB-C/Thunderbolt, che nel 2020 giudichiamo anche sufficienti su un laptop del genere, sono però troppo vicine. Due pennine un minimo grandi non si inseriranno contemporaneamente. E le cornici attorno allo schermo sono ormai troppo grandi per i canoni odierni. Per non parlare di quella webcam sempre in 720p (ma questo è un altro discorso).
[...] Negli USA hanno salutato l’avvento della nuova Magic Keyboard come uno dei più grandi regali che Apple abbia mai fatto al suo pubblico. Personalmente non sono d’accordo. Il vero regalo sarebbe stato perfezionare la Butterfly in modo che non desse più tutti i problemi riscontrati nel corso degli anni, nonostante le successive revisioni; purtroppo, a quanto pare, era una missione impossibile anche per l’azienda di cupertino, che è tornata sui suoi passi riportando in auge il vecchio meccanismo a forbice (riprogettato) per i tasti.
[...]
MacBook Pro 13 (2019)
MacBook Air 2020
MacBook Air 2018
GeekBench 4 single-core 4.700 4.6004.315
GeekBench 4 multi-core 16.000 10.4007.850
GeekBench GPU 34.000 30.00020.950
Crystal Disk lettura 1.270 MB/s1.330 MB/s1.900 MB/s
Crystal Disk scrittura 520 MB/s1.250 MB/s500 MB/s
Come vedete, in termini di velocità del disco siamo su buoni livelli, tanto da permettere una rapida apertura di qualsiasi applicazione. Le performance della CPU invece fanno un passo in avanti rispetto all’i5-8210Y dell’Air 2018, soprattutto perché quest’ultimo era un dual core, laddove l’i5-1030NG7 del nuovo MacBook Air è un quad-core. L’i5-8257U rimane comunque un passo più avanti, e considerando che anche il MacBook Pro 13 2020 monta chip di ottava generazione, almeno nelle configurazioni base, il paragone resta valido anche col modello più recente.
[...]
Apple aveva due paletti da rispettare nella realizzazione del MacBook Air 2020: doveva essere più potente del precedente modello, e non doveva superare il MacBook Pro da 13. E come abbiamo banalmente visto con i benchmark nel paragrafo precedente, c’è riuscita perfettamente, pur con qualche compromesso.
La gestione termica di questo Air 2020 è infatti a dir poco disastrosa. C’è un’unica ventola, disposta lateralmente sulla destra, lontana dalla CPU che invece è al centro. Questo significa che non solo questa ventola la sentirete spessissimo in azione, visto che le temperature salgono facilmente, ma anche che è così inefficace che la sentirete spessissimo in azione (perché comunque da sola non basta a raffreddare il tutto).
MacBook Air 2020 viaggia sempre intorno ai 100°; verrebbe da dire “sotto stress”, ma in realtà non è così. Basta poco per far schizzare su le temperature, e se userete attivamente il notebook, non è infrequente avere temperature medie intorno ai 70-80° anche in condizioni di relativo riposo. Al di là di tutto, ciò è male. È male perché un processore che stia sempre così su di temperatura, specialmente in queste calde giornate estive, è un processore che si usuradi più, e che quindi col tempo invecchierà prima. La buona notizia è che superficialmente non c’è traccia di tutto questo calore interno; o meglio, la scocca si scalda, soprattutto in un ideale quadrato centrato su 6-7, ma non così tanto da arrecare fastidio (circa 45° al più). Ovvero ci sono portatile che con temperature più basse sui core, scaldano di più superficialmente. Del resto, se il calore si fosse dissipato meglio tramite la scocca, probabilmente le temperature interne ne avrebbero giovato.
[...]
MacBook Air 2020 non è in alcun modo adatto all’editing in 4K, checché se ne dica in giro. Al massimo, appunto, con i software Apple, ma anche in quel caso è una forzatura. Va bene per dei progetti semplici, ma non con continuità né per lavoro.
[...]
La batteria da 50 Wh è un po’ diminuita rispetto al passato, e non riesce a darvi quella confidenza che mi piacerebbe. “Air” è sinonimo di libertà, ed invece l’alimentatore appresso, se starete fuori un’intera giornata, dovrete portarvelo. La buona notizia è che è molto piccolo, è un tipo-C, da 30W, e ci potrete ricaricare anche lo smartphone volendo (ma non l’iPhone: oh, the irony!). La cattiva notizia è che la ricarica è molto lenta. Usando il notebook ci vogliono oltre 4 ore da 0 a 100, la metà se lo spegnerete.
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saggiosguardo · 4 years
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Recensione ZTE Nubia Red Magic 3s: smartphone da gaming con areazione a liquido
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Molte delle persone che conosco hanno un'opinione netta riguardo all'aspetto che dovrebbe avere un dispositivo tecnologico. Anche io sono in parte così e prediligo le postazioni di lavoro minimal ed eleganti, tuttavia credo di avere una doppia anima dato che trovo diversamente affascinanti anche le periferiche da gaming con tutte quelle belle lucine colorate ed il design aggressivo. Molti dei computer che assemblo sono in effetti così (in parte perché me li chiedono) ma non avevo mai provato uno smartphone da gaming. Ho sempre guardato con interesse ai vari ROG di Asus o Black Shark di Razer, ma il primo che mi è capitato sotto le mani è stato il Red Magic 3S di ZTE Nubia.
La confezione del prodotto è semplice e bella: tutta nera con il logo Red Magic al centro. Gli accessori sono solo quelli essenziali, ovvero un cavo di ricarica USB-C/USB-A di colore rosso ed un alimentatore. Quest'ultimo è da 18W ma non pare supportare QuickCharge 4 mentre lo smartphone sì. Ho apprezzato la presenza di alcuni adesivi ed anche l'originale graffetta togli SIM, tuttavia questa è più lunga del normale e risulta necessario utilizzare proprio la sua per rimuovere il vano.
Costruzione, Design, Ergonomia
Che si tratti di uno smartphone non comune lo si nota immediatamente dal design, veramente aggressivo. Diagonali tese formano due V in alto e in basso, con richiami rossi su una base di metallo brunito. Mi ha colpito particolarmente la qualità costruttiva per via della scocca unibody ed uno spessore tutto sommato contenuto. Sono invece molto generose le dimensioni in pianta e in mano il peso di 215 grammi si fa sentire, risultando un po' sbilanciato verso la zona superiore. I bordi curvi e levigati rendono tuttavia comoda l'impugnatura.
Il retro è leggermente arrotondato, cosa gradevole alla vista così come in mano, tuttavia ha uno svantaggio fastidioso: quando lo smartphone è poggiato sul dorso e si interagisce con lo schermo, questo dondola sui lati. Si sopravvive ma non è scomodo, specie se lo si utilizza spesso alla scrivania per un'occhiata rapida senza sollevarlo.
Nella zona destra si trova il pulsante di accensione sotto quello per il volume, ma si nota anche una presa d'aria. Questo elemento rende immediatamente chiaro che non vi è alcuna certificazione per la resistenza a polvere ed acqua, anzi è probabilmente più delicato di altri smartphone da questo punto di vista. Le due aree più scure ai lati sono touch e possono essere configurate per simulare delle pressioni in qualsiasi parte dello schermo. Non si schiacciano effettivamente ma si può far vibrare lo smartphone per avere un feedback ad ogni attivazione.
Sul lato sinistro si trova lo sportellino per due Nano-SIM ma non si possono inserire microSD per espandere la memoria interna. Al centro si notano anche dei pin sui quali si connette il dock Magic Adapter (dotato di porta Ethernet 100Mbps, porta USB-C e uscita audio). Sempre a sinistra, ma in alto, c'è uno switch fisico di colore rosso che attiva la modalità Game Space (di cui parleremo più avanti). Sopra c'è solo l'uscita audio da 3,5mm, assolutamente gradita, mentre in basso la porta USB-C centrale con una griglia a lato per il microfono.
Ritorniamo sul retro perché ci sono diversi elementi interessanti di cui parlare. Il primo è il sensore d'impronta, in posizione centrale piuttosto alta e con una forma particolare dovuta ai tagli diagonali. Lo avrei preferito 5mm più in basso, tuttavia il funzionamento è veloce ed affidabile, più della maggior parte dei nuovi sistemi sotto lo schermo. C'è anche lo sblocco con il volto che è comodo, ma essendo basato solo sulla fotocamera frontale non è davvero sicuro. Al di sopra del sensore per l'impronta si trovano altre griglie di areazione, che poi vedremo essere molto importanti su questo dispositivo. La singola fotocamera ha una forma che ricorda un po' il logo di Superman, è anch'essa bordata di rosso e al di sopra si trova un piccolo flash LED circolare.
Non mancano certo elementi di design caratteristici, pensati per catturare gli occhi dei giocatori, e ce ne sono altri due davvero vistosi. Il primo è che il logo Red Magic sul basso si illumina di rosso quando lo schermo è acceso, il secondo è l'ampia striscia verticale di LED RGB in configurazione programmabile. Di certo non piaceranno ai puristi del minimal, ma non è a loro che questo smartphone è dedicato. Si possono anche spegnere ma io li trovo davvero sfiziosi e non mi sognerei mai di farlo!
Specifiche hardware
Una cosa essenziale in uno smartphone da gaming sono le prestazioni e il Red Magic 3s ne ha da vendere. Il sistema è mosso da un SoC Snapdragon 855+, un octa-core molto performante con GPU Adreno 640. La RAM ammonta a 8GB nel modello base (che ho io) e sale fino a 12GB nel top di gamma, mentre lo storage è basato sulle velocissime memorie UFS3.0 rispettivamente nei tagli da 128GB e 256GB. Buona anche la connettività wireless con Wi-Fi ac e Bluetooth 5.0 anche se purtroppo manca NFC.
Fin qui si parla di numeri da top di gamma tutto sommato tradizionali, almeno nella fascia più alta del mercato Android. Ciò che differenzia questo smartphone è il primo sistema di raffreddamento a liquido attivo nel settore mobile, con tanto di ventola che estrae il calore della feritoia laterale. Il funzionamento, però, non è quello tipico da computer. Di base i SoC ARM del settore mobile non richiedono dissipazione e infatti questa è spenta al di fuori del Game Space. In sostanza non è un dispositivo che serve per garantire la normale operatività ma per dare qualcosa in più solo quando lo si richiede nella sezione specifica per il gaming,
Schermo
Una cosa che mi ha colpito molto è lo schermo, davvero enorme! Si tratta di un 6.65" AMOLED in formato 19.5;9 con risoluzione 1080p ed angoli arrotondati con un'ampio raggio di curvatura. Sulla carta ha una luminosità buona ma non eccezionale, tuttavia l'ho trovato godibilissimo quasi sempre, tranne sotto il forte sole diretto. È supportato lo spazio colore DCI-P3 al 100%, il contrasto è ottimo e i colori sono squillanti, anche se si possono attenuare delle impostazioni se lo si dovesse preferire (ma li trovo più indicati così su questo prodotto).
Lo schermo non ha nessun tipo di taglio o notch, i bordi sono sottili ai lati e più pronunciati in alto e in basso, ma in misura identica. La simmetria mi piace molto anche se con questo display così grande e dal formato allungato lo smartphone diventa particolarmente alto. I numeri parlano chiaro: circa 17,2cm su lato lungo, quasi 2 in più dell'iPhone 11 Pro Max, mentre sulla larghezza sono sostanzialmente identici. Insomma si può tranquillamente rispolverare il termine "padellone" per il Red Magic 3s anche se su questo prodotto si tratta essenzialmente di un pregio.
Ma quello più importante è forse un altro, ovvero la frequenza di refresh di 90Hz che, unita a quella del touch di 240Hz, rende l'interfaccia incredibilmente reattiva e fluida. Smartphone Android veloci ne ho provati e ne possiedo, ma un'esperienza così morbida e piacevole alla vista finora mi era capitata solo su iOS e su OnePlus 7 Pro. Inoltre lo schermo ha anche dei buoni angoli di visuale e un bianco piuttosto squillante che non vira al blu appena si gira e non presenta banding di alcun tipo.
Considerando la finalità del prodotto, trovo che Nubia abbia fatto le giuste scelte sullo schermo. La risoluzione è adeguata per spingere al massimo nel gaming (1080 x 2340 pixel @388ppi), la diagonale è davvero generosa ma non fa effetto tablet per via del formato allungato, la tecnologia AMOLED offre neri assoluti con colori vividi e la ciliegina sulla torta è l'eccellente frequenza di refresh, sia per il touch che per il pannello. Peccato solo che non abbia la modalità always-on per le notifiche, che vengono visualizzate solo attraverso un piccolo LED nella zona frontale. Segnalo anche la presenza di una pellicola già installata, che tuttavia attira parecchio le ditate e sono propenso a togliere.
Audio
Quindi luce verde per lo schermo, e per l'audio? Beh, anche qui le cose sono state fatte abbastanza bene, con speaker stereo in posizione frontale ed un suono forte con un ottimo senso di spazialità. La cosa che mi è piaciuta di più è che quando si impugna in orizzontale per giocare, le mani sembrano non influire minimamente sull'emissione. Credo che ciò dipenda dal fatto che gli altoparlanti siano leggermente arretrati e le feritoie molto ampie, dunque sembra che il suono fuoriesca dall'intero dispositivo. L'unico aspetto da tenere sotto controllo è che al massimo volume i bassi tendono a distorcere e non c'è un'area delle impostazioni dove è possibile agire sull'equalizzazione.
Comunque il problema non si presenta se non si spara il volume così in alto, cosa che sarà meglio evitare pure perché risulta parecchio forte. Se si vuole ottenere una buona immersività nel gioco sono più indicati gli auricolari o, meglio ancora, le cuffie. L'uscita audio cablata ha un DAC piuttosto valido e potente (DTS XU1tra sound 32-bit/384kHz), mentre tramite Bluetooth 5.0 è supportato l'aptX per una migliore qualità di riproduzione.
L'audio in chiamata è buono e c'è la riduzione del rumore attiva che lavora discretamente. Certo non si tratta del miglior "telefono" su piazza, ma sa fare anche quello senza problemi e con antenne potenti dotate di tutte le bande LTE utili anche per l'Italia (nella ver. EU manca solo la 32 che TIM e Vodafone usano in alcune città, ma se ne può fare a meno).
Prestazioni in-game
Il SoC 855+ spinge forte e già avviando i giochi normalmente le prestazioni sono molto valide. È raro vedere dei drop frame anche con titoli impegnativi, anche se la fluidità scende leggermente con il tempo. Un leggero throttling delle frequenze è normale nelle lunghe sessioni di gioco, tant'è che ne soffre anche il più recente A12 Apple in tali circostanze. Se tuttavia si lanciano i giochi dal Game Space parte anche la dissipazione attiva con la funzione GameBoost e si nota un miglioramento importante, soprattutto con il passare dei minuti. Purtroppo non sono riuscito a fare dei test numerici che evidenzino questa differenza, in quanto in modalità Game Space non fa avviare altro che giochi e senza di quella la ventola non parte. Tuttavia i numeri evidenziati da Nubia parlano chiaro, promettendo una dissipazione migliore del 500%, una tenuta del 900% più lunga della frequenza di clock della CPU ed una temperatura massima della GPU sotto stress inferiore di 16° rispetto agli altri smartphone da gaming con dissipazione passiva.
Vi posso dire questo: non ho mai visto dei giochi andare così fluidi su uno smartphone. Persino su iOS capitano dei "saltelli" con i titoli più impegnativi dopo diversi minuti di gioco. Succede anche con alcuni apparentemente banali ma molto pesanti come "Marvel, Sfida dei Campioni". Ma sul Red Magic 3s con la modalità GameBoost attiva la qualità di gioco è davvero strepitosa. Qualsiasi titolo io abbia provato viaggia a meraviglia, anche nelle lunghe sessioni di gioco. Mi dispiace non poter essere più specifico in termini numerici ma sui risultati positivi non ho dubbi: si tratta certamente di un'esperienza al top nel settore smartphone.
Una volta attivato il GameBoost ci sono anche altre opzioni per l'utente, accessibili con uno swipe da destra verso sinistra giocando in orizzontale – in pratica lo stesso gesto che di norma mostra la barra di navigazione. Si può lasciare la modalità di cooling su "auto" oppure spingerla ancora più in là, fino al massimo. Quando la ventola gira più forte non emette comunque un vero e proprio rumore ma solo un leggero soffio che con l'audio del gioco attivo non si sente affatto. Inoltre è possibile attivare una registrazione video dello schermo, bloccare le notifiche e le chiamate, spegnere la ventola ed attivare i "Touch Button".
Si tratta delle due aree a sfioramento presenti in alto, più o meno dove si trovano nei controller i tasti L1 ed R1. Questi non comunicano direttamente con i giochi ma simulano una pressione in punti dello schermo che possiamo decidere noi di volta in volta. Ciò significa che possiamo utilizzarli per "premere" in due aree del display agendo solo sulle zone soft touch. In pratica trasformano dei pulsanti virtuali in fisici, a patto che siano posizionati sempre nello stesso punto sulla UI.
Ad esempio si possono configurare per saltare i momenti di introduzione, attivare un'arma segreta e cose simili. Una soluzione interessante, anche se due tasti meccanici sarebbero stati più piacevoli rispetto a questi con un feedback di vibrazione generico che sembra quasi una segnalazione di errore che non la conferma della pressione. Comunque si tratta di un di più che ho apprezzato nella maggior parte dei casi.
Accessori
Nubia ha creato degli accessori molto interessanti per rendere più completa ed appagante l'esperienza di gioco. Uno di questi è il dock Magic Adapter, che tuttavia ho apprezzato solo fino ad un certo punto. Mi piace l'idea che abbia una porta Ethernet, perché anche se a 100Mbps è più che sufficiente per il gaming online e superiore al Wi-Fi per stabilità e tempo di risposta. Apprezzo anche l'uscita audio posteriore, perché pur essendo già presente sullo smartphone su questa possiamo collegare in pianta stabile degli speaker esterni. Utile anche la porta USB-C per la carica e simpatico il grande logo posteriore che si illumina di rosso attivando il toggle del Dock sullo smartphone. Quello che non mi è piaciuto è che non ci sia l'uscita video HDMI e che sia supportata neanche con adattatori. Ho avviato al problema con lo streaming su Chromecast, che devo dire è piuttosto fluido con un buon access point, tuttavia rimane il problema che non molti giochi su Android supportano i controller Bluetooth, dunque tutto il setup "funziona" solo fino ad un certo punto. Tra i pochi titoli che ho provato che entrano nella gaming mode ed accettano i controller c'è Modern Combat 5 ed è un peccato che il supporto sia così poco diffuso perché si riesce davvero a replicare con discreta soddisfazione l'esperienza di gioco di una piccola console.
C'è poi anche il kit Pro Handle che include una cover di plastica nera opaca con effetto carbonio ed un piccolo controller che si collega sul lato corto. Il sistema di aggancio a scorrimento è tutt'altro che immediato, ci vuole un po' per capire come funziona e quanta forza serva, tuttavia è piuttosto interessante perché include un piccolo stick, quattro pulsanti a croce più due superiori (e due inferiori nel caso si metta il secondo "handle" sull'altro lato capovolto).
Oltre a questi c'è anche uno switch di accensione ed un pulsante che si illumina di rosso per attivare la modalità di personalizzazione. Il Pro Handle ha una batteria interna che si ricarica via USB-C e l'abbinamento con lo smartphone si esegue da dentro il Game Space. Il suo funzionamento è simile a quello dei due tasti a sfioramento superiore. In pratica non è un controller standard ma funziona anche lui scegliendo a quale area del display far corrispondere le pressioni dei vari tasti fisici e i movimenti dello stick. È un sistema un po' macchinoso ma ingegnoso, che supera i problema di compatibilità nativa con i controller e lo rende utilizzabile più o meno ovunque. Tuttavia con alcuni titoli ho notato dei bug che di punto in bianco non lo fanno funzionare e disabilitano anche l'uso del touch nelle rispettive aree sensibili. Mi è successo ad esempio con Shadow Fight 3, dove ogni tanto i pulsanti posizionati su pugni e calci smettono di funzionare. Spero si possa risolvere con un aggiornamento firmware perché l'esperienza di gioco con un controller fisico è sicuramente più divertente e lascia lo schermo completamente libero da godere.
Autonomia
Con specifiche così pompate e spinte all'estremo dal GameBoost con areazione attiva, la batteria viene messa ovviamente a dura prova. Nel Red Magic 3s abbiamo un'unità da 5000 mAh che sopperire adeguatamente alle elevate richieste hardware. Nell'uso quotidiano da smartphone l'autonomia è eccellente, ci si fanno più o meno un paio di giorni. Con il gaming le cose sono diverse e soprattutto non facili da stimare dato che cambia notevolmente in base alle richieste dei vari titoli ed alle impostazioni del GameBoost. Diciamo che però un paio di ore di gioco intensivo non lo mandano completamente al tappeto, cosa che invece succede con molti altri smartphone che non hanno nemmeno la dissipazione attiva. La ricarica con l'alimentatore integrato da 18W è abbastanza rapida, ma ricordate che è supportata anche la QuickCharge fino alla 4 se si acquista un caricatore dedicato.
Foto e video
Ho lasciato per ultimo un aspetto che non è certamente prioritario in uno smartphone da gaming e sul quale effettivamente Nubia ha deciso di risparmiare. C'è una sola fotocamera posteriore e onestamente non è questo il problema. Era lecito attendersi un approccio simile sul Red Magix 3s, ma purtroppo l'azienda è caduta nel classico modo di fare orientale, puntando più ai megapixel che all'effettiva qualità.
C'è infatti un sensore da ben 48MP con focale equivalente a 26mm ed apertura f/1,7. Numeri molto interessanti ma che non si traducono in una grande qualità. Siamo più o meno a livelli di uno smartphone di fascia media, con l'aggravante del singolo modulo fotografico. Buona la messa a fuoco PDAF e sicuramente veloce anche l'operatività, ma purtroppo le immagini hanno poca gamma dinamica tendendo a bruciare con un po' troppa facilità sia le alte luci che le ombre. Un po' migliora con l'HDR però complessivamente le foto sono appena sufficienti anche perchè presentano una quantità di nitidezza aggiunta veramente eccessiva.
Stesso discorso vale per la camera frontale, che per quanto abbia numeri interessanti non mi ha convinto troppo per la qualità dei risultati. Specie con la modalità "beauty" che impasta in modo esagerato.
Lato video abbiamo un 4K a 30fps che presenta gli stessi limiti già visti nel comparto fotografico con l'aggravante dell'assenza di stabilizzazione ottica. E sempre perché ai numeri non si resiste, c'è la possibilità di girare filmati in 8K a 15fps. Ovviamente con questa frequenza le immagini sono scattose, però se la qualità fosse elevata non sarebbe male per estrarre dei fotogrammi da un video. Complessivamente tutto il comparto è deludente, ma principalmente perché inserito in uno smartphone che negli altri ambiti del multimedia punta all'eccellenza.
OS e Interfaccia
Un piccolo trafiletto lo vorrei dedicare anche all'interfaccia Redmagic 2.0 basata su Android 9 stock. Le personalizzazioni di Nubia sono veramente minime, difatti non c'è ancora la navigazione a gesture e la maggior parte delle aggiunte riguardano le funzioni gaming ed il supporto dei propri accessori. Di base preferisco così, anche perché basta poco per mettere un launcher più sfizioso e moderno, mantenendo però un sistema pulito. Android 10 arriverà ed anche se non è stata annunciata la data di rilascio lo si attende nei primi mesi del 2020.
Conclusione
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Tirando un po' le somme, il Red Magic 3s centra pienamente il suo obiettivo di realizzare uno smartphone da gaming dalle prestazioni elevate e con una piattaforma software e di accessori hardware completa ed interessante. Sul fronte specifiche e prestazioni non gli si può dire assolutamente nulla ed anche lo schermo mi è piaciuto. Certo c'è un po' di cornice sopra e sotto, ma questa ha consentito di evitare il notch e di avere due speaker stereo frontali che suonano forte e abbastanza bene. Inoltre i 6.65" AMOLED sono una goduria mentre si gioca e per guardare contenuti video. Il raffreddamento a liquido si può anche ignorare, tanto se non si attiva il Game Space non parte neanche la ventola, ma quando si gioca ci dà quel qualcosa in più per sfruttare davvero pienamente le potenzialità del SoC 855+ con il suo clock maggiorato. Se poi vi piace il gaming e tutto quanto ci gira attorno anche in termini di design, secondo me vi piacerà anche l'estetica e le sue luci LED. A livello di prodotto qualche lato negativo c'è, ma la maggior parte sono relativi alla sua natura e derivano da scelte progettuali che hanno giustamente privilegiato prima di tutto l'esperienza di gioco. Quindi le dimensioni importanti per via dello schermo generoso, l'assenza di certificazioni per la resistenza a polvere ed acqua dovuta all'areazione, la memoria non espandibile dato che la microSD sarebbe infinitamente più lenta della UFS3.0.
Oltre a queste le effettive mancanze sono poche e alcune sono prettamente funzionali, come le gesture o la funzionalità always-on, che dovrebbero arrivare insieme all'update Android 10 già in programma. Rimangono dunque pochi aspetti davvero negativi e tra questi ricordo l'assenza di NFC e un comporto fotografico appena sufficiente. In effetti manca pure il supporto per la ricarica wireless Qi, ma con una batteria da 5000mAh temo che sarebbe stata una funzione pressoché inutile. E ve lo dice uno che di norma considera questa una gravissima mancanza.
Comunque sono proprio le aree un po' meno curate, quella fotografica in primis, che hanno consentito a Nubia di realizzare un prodotto con le specifiche, la potenzialità e le qualità del Red Magic 3s al prezzo di 479€. Rifletteteci un attimo, perché anche smartphone meno estremi di questo come i OnePlus richiedono cifre ben più alte. Sicuramente Nubia (ZTE) non è altrettanto nota alle nostre latitudini e negli ultimi anni non ha tenuto testa all'avanzati di altri brand come Xiaomi, tuttavia con la famiglia Nubia sta puntando ad una nicchia interessante e con la vendita diretta contiene molto il prezzo. Dal loro sito si acquista proprio la versione EU che ho io, che oltre ad avere il caricatore italiano e le giuste bande LTE, si presenta maturo e già predisposto per un utilizzo normalissimo e completo come lo smartphone che si compra al centro commerciale. Dunque l'approccio è corretto ed il prezzo davvero molto competitivo.
PRO
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Buona qualità costruttiva
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Abbastanza comodo in mano considerando le dimensioni
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Se avete un'anima da gamer apprezzerete anche il design, aggressivo ma coerente
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Interessanti le due aree soft touch che simulano L1 ed R1
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Uscita audio da 3,5mm con un buon DAC
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Sensore d'impronta rapido e preciso (ma l'avrei preferito più in basso)
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Sfiziosi LED posteriori
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SoC al vertice della categoria
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Ottima dotazione di RAM anche nel modello base
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Veloci memorie UFS3.0
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Schermo AMOLED molto ampio e senza notch
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Eccellente risposta grazie a 90Hz di refresh rate (240Hz sul touch)
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Audio molto forte e stereo
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Ben pensato per l'Italia con bande LTE giuste, caricatore italiano e lingua italiana
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Batteria super da 5000mZh
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Buona implementazione del Game Space
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Prezzo molto competitivo
CONTRO
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 Settore foto e video minimale e sottotono
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 Il dorso curvo lo fa dondolare sotto i tocchi quando è poggiato sulla scrivania
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 Non è resistente a polvere ed acqua
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 Manca la funzionalità always-on display (c'è solo un LED di notifica)
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 Memoria non espandibile con microSD
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 Non ha NFC
DA CONSIDERARE
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 Grande e pesante in mano
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 Non ci sono equalizzazioni per l'audio che a massimo volume distorce sui bassi
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 Android 9 stock è un po' noioso ma arriverà il 10 presumibilmente nel primo 2020
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 In Italia deve superare un po' di diffidenza per la ridotta notorietà del marchio
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tecnoandroidit · 3 months
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Recensione Samsung Galaxy Z Fold 5 - il foldable più completo
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Sono trascorsi ormai 5 anni dal lancio della prima versione del foldable secondo Samsung, sono stati compiuti nel frattempo enormi passi in avanti, che hanno certificato il forte impegno dell'azienda verso tale tipologia di prodotto, ed allo stesso tempo la certezza che possa davvero rappresentare il futuro della telefonia mobile. Ma come si comporta il più recente Samsung Galaxy Z Fold 5? scopriamolo assieme nella recensione completa. Estetica e Design Da un punto di vista puramente estetico il dispositivo potrebbe sembrare identico al suo predecessore, ma allo stesso tempo presenta una differenza fondamentale, la cerniera è stata rivisitata completamente, con l'adozione della Flex Hinge, riuscendo a permettere la totale chiusura del device (non resterà più leggermente alzato come in passato). L'attenzione di Samsung si è posta anche sulle dimensioni, il prodotto raggiunge 154,9 x 129,9 x 6,1 millimetri, quando aperto, per fermarsi a 67,1 x 154,9 x 13,4 millimetri, quando chiuso. La cosa che balza maggiormente all'occhio è sicuramente il peso, ridotto di circa 10 grammi in confronto al predecessore, capace così di raggiungere 243 grammi complessivi. La scocca si presenta in alluminio rinforzato, per un'ottima robustezza ed affidabilità quotidiana, grazie anche alla presenza della certificazione IPX8 (per resistenza a schizzi d'acqua e polvere, compresa l'immersione), e protezione del vetro con Gorilla Glass Victus 2. I materiali utilizzati sono di grandissima qualità, la cerniera funziona alla perfezione senza mai dare la sensazione di potersi rompere da un momento all'altro. La disposizione della pulsantistica, nonché dei vari connettori segue lo standard a cui siamo solitamente abituati.   Hardware e Specifiche Samsung Galaxy Z Fold 5 presenta due display, uno esterno da 6,1 pollici, AMOLED con refresh rate che può oscillare tra 48 e 120Hz, e risoluzione 900 x 2316 pixel, sempre in formato 23:9. L'unico difetto può essere legato all'essere lungo e sottile, molti di noi preferiscono un pannello forse più corto e largo, anche per avere più spazio ad esempio per la tastiera virtuale. Aprendo la cerniera viene mostrato un ampio pannello da 7,6 pollici, con un rapporto schermo/scocca del 90%, un Dynamic AMOLED 2X a 120Hz (con supporto al refresh rate variabile da 1Hz), risoluzione 1812 x 2176 pixel (e supporto HDR10+), per finire con 373 ppi di densità per pixel. La piega non è stata rimossa completamente, anche se la si nota molto meno; per il resto qualitativamente è bellissimo, e forse uno dei migliori in circolazione. Sotto il cofano troviamo il processore top di gamma del momento, Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, con refresh rate a 3,36GHz, processo produttivo a 4 nanometri, affiancato dalla GPU Adreno 740. La configurazione si completa con 12GB di RAM ed una memoria interna UFS 4.0 che può variare da un minimo di 256GB, fino ad un massimo di 1TB. Prestazioni al top per uno smartphone che non sembra avere assolutamente rivali. Lo sblocco può avvenire con i soliti modi, con la sola differenza che il sensore delle impronte è posizionato sul tasto di accensione/spegnimento, mantenendo comunque velocità incredibili. Samsung Galaxy Z Fold 5 è uno smartphone 5G con il carrellino delle SIM che ospita due slot per la nanoSIM, a cui se ne aggiunge uno virtuale per la eSIM. La connettività è rappresentata dal WiFi 6E dual-band, GPS, bluetooth 5.3, USB-C 3.2 (con uscita video) e chip NFC per i pagamenti mobile. Eccellente il comparto audio con il doppio altoparlante fisico, capace di raggiungere un volume molto elevato, senza perdita di qualità.   Fotocamera, sistema operativo e batteria Il comparto fotografico si concentra in un modulo composto da 3 sensori, che esteticamente ricordano molto i classici Galaxy S23/S24 e non presentano differenze sostanziali rispetto al modello precedente. Nello specifico parliamo di una fotocamera principale da 50 megapixel, con apertura F1.8 e stabilizzatore ottico integrato, uno zoom ottico 3X da 10 megapixel con apertura F2.4, per finire con la grandangolare da 12 megapixel e apertura F2.2. Gli scatti sono più che discreti nella maggior parte delle condizioni luminose, sia all'aperto che al chiuso, la definizione è eccellente, come anche il dettaglio e la nitidezza complessive. Non assistiamo allo spiacevole micromosso, data la presenza dello stabilizzatore ottico integrato, oltretutto il rumore digitale tarda ad arrivare, così da potersi spingere anche verso ISO più alti. I video vengono realizzati in 4K a 60fps, la messa a fuoco è ottima, come anche la stabilizzazione, che risulta essere perfettamente in grado di registrare un filmato non particolarmente mosso (anche se avete la mano traballante). I sensori secondari sono sia nella parte esterna del device, dove si trova un obiettivo da 10 megapixel con apertura F2.2, ed uno sotto il display più grande, da 4 megapixel con apertura F1.8. In termini pratici ne consigliamo l'utilizzo solo ed esclusivamente per le eventuali videochiamate, per tutto il resto potete senza problemi utilizzare le altre fotocamere. Il sistema operativo è Android 13 con personalizzazione grafica One UI 5.1.1. L'ìnterfaccia ricorda molto quanto visto lo scorso anno, nella parte bassa troviamo una barra con le app più utilizzate dagli utenti, sfruttare l'ampio schermo per aprire più app in contemporanea (fino ad un massimo di 3), oppure optare per un'apertura in finestra. Non manca all'appello il menù laterale, la suddivisione dello schermo andando a piegarlo, così da visualizzare su entrambi le metà due soluzioni differenti, ovviamente Samsung DeX, e tutto ciò che contraddistingue i foldable di casa Samsung. La batteria è un componente da 44000mAh, con supporto alla ricarica rapida a 25W, nonché wireless a 15W e inversa. L'autonomia dipende direttamente dall'utilizzo che ne fate, considerate comunque che in media si arriva senza problemi al termine della giornata, anche con un utilizzo stressante del device stesso.   Samsung Galaxy Z Fold 5 - conclusioni In conclusione Samsung Galaxy Z Fold 5 è il foldable perfetto per riuscire ad incrementare la produttività, puntando fortissimo sul meglio del meglio, in termini di specifiche tecniche e di un software perfettamente a fuoco, nonché comunque capace di valorizzare una determinata tipologia di prodotto. Piccoli miglioramenti qua e là lo fanno apprezzare ancora di più dal pubblico, come ad esempio la presenza di una cerniera che lo chiude completamente. https://www.youtube.com/watch?v=5Yp1vqiAXYk Dall'altro lato della medaglia troviamo un prezzo sempre più alto, oggi si parte da 1999 euro, e con una totale assenza di miglioramenti nel campo fotografico. Read the full article
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topprezzi · 4 years
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weneverlearn · 6 years
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GARAGE PUNK DOC IN THE WORKS! 
Wherein Italian trash rock lifers dust off their old VHS concert tapes and pick up a new camera to document the 1990s garage rock scene.
About the last week of November, a trailer of sorts (above) was making the trash rock rounds. It’s cool clips and odd editing of some of the best garage bands of the 1990s piqued lots of interest and fevered sharings, garnering excited queries of “What?” “When?” “Who?” Gaaaaaggghh!!”
Well it turns out I had a clue, as this in-the-works documentary of the end-of-the-century garage rock scene (ala the one covered in my book) is being scrummed up by Italian uber-fans, Massimo Scocca and Gisella Albertini. They not only started booking great bands from all over the wold in their town of Torino and beyond northern Italy back in the early ‘90s, but they had their own great trash trio, Two Bo’s Maniacs. And yes, @newbombturks have been pals with them since they first booked us in 1993, and are one of many interview subjects planned for the film.
Since the chances of 20th Century Fox coming along to bankroll a doc on the 1990s garage punk scene is probably out of the realm of possibility, here’s hoping Massimo and Gisella get all the help and funding they need to finish the project.
We Never Learn checked in with Gisella for some more details on the project.
So, what is the name of the documentary, and why is it named that?
We needed a working title that could pretty much summarize what it is about, and not just cool sounding: Live The Life You Sing About - Tales of Low Budget and Desperate Rock’n’Roll.  
We started wondering how bands that sound so different from one another are often perceived as part of the same category or “genre.” When someone asks us to define it, we end up with a long series of terms: garage, punk, rock’n’roll; sometimes with an extra “sixties” or “lo-fi” or “low-budget” in all possible combinations because they’re not not necessarily all true at the same time. Maybe the one thing they have in common is attitude. Something like: play, sing, do what you think is right, no matter what other people think or say. This often comes along with struggle, frustration, and the feeling of being on a different planet, so we threw in an extra “desperate.” It also happens to be the title of an old song that a band brought back to the present, which is another common theme here. However, it might still change, if we come up with a better idea.
Who started the idea to do the documentary, and why?
We came across a box of Video 8 and cassette tapes, forgotten in a closet for years, and something clicked: “We should do something with this!”
From time to time we happen to meet kids who were just babies or very young children in the 90’s, but are very much into this kind of music. Usually when they hear the names of the bands we saw play live, they look at us with amazement and envy. That reminds us of when we talked to people who had seen maybe like Bo Diddley and the Rolling Stones in the ‘60s in just one night. Ok, it means that we’re getting older, but at the same time, we feel lucky and grateful that someone worked hard to allow all that to happen. Now, it’s our chance to save someone “from the misery of being a Taylor Swift fan and do something good for the world” ( - Tim Warren). Ha ha ha!!!
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Gisella (far right); Massimo (middle) - Photographer unknown
Is there a kind of timeframe to the bands in the movie?
I guess you know exactly what it means having to choose what to include and what to cut. So many stories that should be told, so little pages...or minutes. It’s just an impossible task. So, we somehow arbitrarily put some boundaries. We decided to focus on whatever happened between 1990 and 1999. Last decade of the millennium. Pretty epic, you know. The era of transition towards new technologies that deeply changed the way of doing many things, but at the same time, at least in this kind of music, strongly rooted in the previous decades of the century.
Oh sure, it’s not that a flying saucer with all these bands landed on Earth on January 1, 1990 and left on December, 1999. We will have flashbacks and references to the present as well. But since the documentary is mostly based on our own archive, it’s also necessarily influenced by the fact that we met some people and not others, and we saw, filmed, and photographed some bands more than others.
Tell me about what your backgrounds are -- in music or life in general.
Oh well, the main people [working on the doc] currently is the two of us -- with the precious help of a few people who could not devote themselves to the project until it’s completed, but worked with us and supported us in many ways.
When we came up with the idea, we had two main options: putting together a professional-looking proposal, sending it around and just wait, hoping some producer would notice its great potential and decide to invest thousands of dollars on it. Or, just jump in and start somehow and figure everything else out in the process. We chose the latter -- it’s more punk! There’s no fame and fortune guaranteed with this project. You do it just because you want to and no matter what.
I mean, we expected a bunch of dedicated fans and collectors would love to see a documentary like this. But being realistic, that’s a relatively small niche. We tried to figure what people know about this. in Italy, the closest they can usually get to this kind of music is what here is called the  “Po-po-po-po-po-po-poo World Cup chant.” Real title: “Seven Nation Army” by the White Stripes. Not even something we plan to mention. 
Next, a bunch of bands of the late 90’s-early 2000s, still quite a bit out of our range. Then numbers get lower and lower, down to the most obscure ones that only few geeks have ever heard of.
Anyway, if all goes well, we’ve finally found a stable technical crew. Also, we’re working on a few ways of funding the project, besides our own bank account, and including crowdfunding later. Plus a few other ideas, but nothing defined yet so I prefer not to say more, until we’re settled.
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1995 7″
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Torino newspaper clipping, 10/93. - “Shitty local bands get the main title, while they (A-Bones) only appear to deserve a "tough (?) garage rockers from NY.” - Gisella
How far along are you in finishing it, and when do you think it will be done?
We already did a lot of work on the archive and the structure that will help speed up the editing process. However, we still have quite a few interviews to make, presumably in the summer, and post-production that will involve quite a lot of work on sound especially. Sorry guys, sit down and relax, at least until late 2018. But we’ll keep everybody updated on our page.
Who have you talked to so far, and who do you hope to talk to when you come to the States?
We did long interviews with Tim Warren and Ben Wallers at their homes. Then we have eleven more, collected at gigs of the bands that happened to be touring Europe: opportunities that we couldn’t waste. Many interviews were between sound check and dinner, or even after the gig, and we might decide -- with the interviewees -- to use only part of them, or not at all, then do more while we’re in the U.S.A. Oh, I almost forgot to mention 30 audio-only interviews we had made for our zine in the ‘90’s that will be partially edited in as well. Who do we hope to talk to in the States? Hey, we’re Italian and superstitious, we don’t reveal names in advance!
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Torino newspaper clipping, 1994.
Tell us about when you first started seeing these kind of garage punk bands. And what was an early show you saw that really made you get into this music?
Gisella: Sixties music has been my favorite since I was 4 or 5, when I found my mom’s Beatles records -- two 45’s -- in a cupboard. From there, you know, Kinks, Them, Animals, Pretty Things, and then Pebbles, Back From the Grave, and the bands more or less inspired by that. So when my friends and I heard that the guy from the Prisoners would play in town with his new band the Prime Movers, we all went, of course. There, we discovered the opening band would be the Wylde Mammoths. Great night, and a first glimpse of things to come. But it was really the Gories and Thee Headcoats records I came across at a local record store that blew my mind and had me say “Oh THIS is what I really want to hear!.” Everything else followed.
Massimo: Well I’m older than Gisella you know, and I saw some awesome bands during the ‘80s like Suicide, Gun Club, etc. I used to collect a lot of garage compilations, early blues records, r&b, soul, and all the good stuff. But the event that attracted me strongly into this music happened in 1990. I was in NYC, checking the Village Voice and saw that the Gories and the Raunch Hands would play that night. So I went there, and man, that gig was unbelievable! Totally different from anything you could hear at that time, and so shocking that it definitely changed my life forever.
I guess there will be a lot of old film footage in the movie. Can you tell us about one or two old videos you have that you are particularly excited about putting in the movie?
The first one we ever shot. it’s 1995, Micha [Warren, Crypt Records] tells us the Oblivians will be touring Europe. The 10” on Sympathy was awesome and the Country Teasers will be playing too, so we decide to follow them around for a week. Right before leaving, I remember a friend of mine had a Video 8 camera from the late 80s, ask him if we can borrow it, and he says yes. Great, off we go in our ‘70s orange, rusty Ford Transit that we can also sleep in. We get to Stuttgart, Germany. The venue is a sort of long narrow basement, really packed, hot wild atmosphere. Camera battery is fully charged, everything ready, we’re thrilled at the idea of filming such an event. Except... five minutes later, the camera’s dead! The battery was fucked up. What do we do? We can’t miss something like this. Between the sets, we ask if I can keep the camera plugged to the only socket around, at the back of the stage, and they say ok. So for the whole gig I’m there in a corner, trying not to pull my 3′ cord too much, horrified at the thought of blacking out amps and P.A., making the band and the crowd mad at me forever. Luckily, I didn’t. And we came home with some real crazy footage!
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Was there any band so far that said NO to an interview for the film?
Considering that in most cases we basically popped up at sound-check asking for an interview for a basically nonexistent documentary, we’re really grateful that they all said yes in that moment, despite the often dire circumstances. It gave us the confidence to persist.
As for the future, we haven’t contacted 100% of those we’d like to interview yet. Until now there was only one who said, “Maybe, it depends.” But I already sort of expected this could happen, and in fact I contacted him way before all the others, in order to have time to figure out my countermoves. Not all hope is lost, ha!
Tell us anything else you want about the movie.
We want our documentary to reflect what we think was the feel of that era -- no bullshit, fun, crazy, and not too high tech!
Follow the film’s progress here!!
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Table of Contents4 Semplici Storie Rivelate su Pompa Di CaloreCondizionatore: 25 Trucchi ImmediatiTop Linee Guida: Pompa Di Calore
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Se possibile, bene che, ma non tramite chiusure che potrebbero causare un' amplificazione del rumore e arrecare disturbo. Anche l'intercapedine del muro potrebbe fare da cassa di risonanza e propagare il rumore all' interno, specialmente per unit esterne multisplit; per risolvere l'inconveniente ci si avvale di da utilizzare tra l'unit e le staffe e tra queste e la muratura.
Negli tutte le sono. Questa deve essere comunque con realizzando due fori 16 cm nella muratura ad opera di una carotatrice, leggermente inclinati verso il basso per impedire lo scivolamento di liquidi all' interno. Nei due fori vengono poi inseriti due spezzoni di tubo protetti da griglie, come per le comuni prese d'aria.
La in quantit anche condizionatore sulla e dove, proprio per la sua collocazione, tendono advertisement accumularsi foglie secche, insetti e altri detriti. Prima di compiere qualsiasi operazione ricordiamoci sempre di alle apparecchiature su cui operiamo. o si accede ai a rete. Di solito basta fare leva dal basso verso l'alto per farli arcuare, in modo da liberare facilmente i sistemi di aggancio.
Anche i si possono, in questo caso facendo flettere le mollette di plastica (attenzione a non romperle) che li trattengono in posizione. A questo punto si tolgono i tappi coprivite e si svitano le viti che tengono la scocca ben ancorata alla base; per sfilarla basta farla scorrere verso l'alto per liberare i perni dalle sedi asolate.
I filtri si agevolmente utilizzando un, prima in direzione opposta al percorso dell' aria e poi anche nell' altro senso. Se il possiamo con acqua tiepida e poco sapone neutro, per poi risciacquarlo e farlo asciugare all' ombra. Per si rimuove il superiore e la scocca dopo aver tolto le viti che li bloccano al telaio.
Le Linee Guida: Condizionatore
Il dev' essere per evitare che polvere e detriti possano ostruirlo, rendendo impossibile il deflusso dell' acqua. Nel, acquistando un, si pu beneficiare di: la per o del, il e il importante sapere che queste opzioni non sono cumulabili, bens, qualora l'intervento possa essere incentivato in pi modi, si pu richiedere solo quello che si ritiene pi opportuno o vantaggioso.
Se ne pu usufruire definiti advertisement alta efficienza da specifiche tabelle dell' Agenzia delle Entrate, installati in sostituzione di un impianto di riscaldamento esistente. Il 65% della spesa sostenuta da privati o aziende (climatizzatore, installazione, spese di progetto e amministrative) pu essere o, fino a un massimo di 30.000 euro che corrisponde a un tetto di spesa effettiva di 46.154 euro.
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Si può davvero fare con: Climatizzatore?
Non necessario che l'immobile abbia gi un impianto di riscaldamento; applicabile. Il 50% della spesa sostenuta (climatizzatore, installazione, spese di progetto e amministrative) pu essere portato in detrazione dall' Irpef in 10 rate annuali di pari importo, fino a un massimo di 10.000 euro che corrisponde a un tetto di spesa effettiva di 20.000 euro.
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Climatizzatore Può Essere Divertente Per Chiunque
Il 50% della spesa sostenuta (climatizzatore, installazione, spese di progetto e amministrative) pu essere portato in detrazione dall' Irpef in 10 rate annuali di pari importo, fino a un massimo di 96.000 euro che corrisponde a un tetto di spesa effettiva di 192.000 euro. Possono beneficiarne solo i privati (proprietari, inquilini o familiari che sostengano la spesa) Riguarda installati in sostituzione di un impianto di riscaldamento preesistente.
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Si può davvero fare con: Pompa Di Calore?
Esiste una sorta di lista degli apparecchi idonei grazie alla quale acquistando un prodotto tra quelli in elenco si pu ottenere l'incentivo attraverso una procedura semplificata. Per usufruire delle detrazioni fiscali sull' acquisto del condizionatore, il cittadino o l'impresa deve contenente il codice fiscale dell' acquirente, la p.iva o codice fiscale del beneficiario, la causale del versamento.
3 tecniche semplici per Pompa Di Calore
Bisogna sempre verificare se il ha adottato o da rispettare nel, per esempio distanze da altre propriet, linee guida per limitare l'impatto visivo o salvaguardia della personal privacy per quanto attiene alla rumorosit che pu essere fonte di disturbo per i vicini. Il prevede inoltre che sia collocata del piano superiore e che lo scarico della condensa sia opportunamente incanalato.
In alcuni casi addirittura vietata l'installazione delle apparecchiature sulle parti comuni dell' edificio, nel qual caso si pu solo ricorrere a sistemi senza system esterna. In altri casi invece pu essere richiesto che l'apparecchiatura venga resa meno impattante con particolari accorgimenti, per esempio verniciandola in un colore che la mimetizzi con il contesto.
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Le affermazioni Pompa Di Calore
Dal punto di vista del decoro, di, mentre si pi tolleranti sui lati che affacciano su cortili interni di pertinenza condominiale. Si tratta di. si pu collegare una che pu essere installata su qualsiasi parete, interna o perimetrale, compatibilmente con la lunghezza della canalizzazione necessaria per collegare i due componenti; l'unit esterna va sempre installata in modo che risulti accessibile per la manutenzione.
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