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micro961 · 24 days
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Massimetto & The Dirty Orkestra - “L’uomo da parati”
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Un brano blues leggero e scanzonato per il nuovo progetto del cantautore della provincia di Latina
«Una sera stavo suonando in un locale. Io come gli altri uomini presenti avevo notato una nuova, bellissima cameriera, e tutti cercavano di fare colpo su di lei. Io ho scelto di restare in disparte e farmi notare soltanto grazie alla mia performance sul palco. Non è andata come speravo ma da quell’episodio è nata l’idea de “L’uomo da parati”.» Massimetto
Massimetto torna con il suo progetto insieme a The Dirty Orkestra e lo fa con un brano blues leggero e scanzonato che mette in risalto la sua vena ironica.
Oltre allo stesso Massimetto al basso The Dirty Orkestra è formata da Fabio Molinari alla batteria, Giuliano Di Battista alla chitarra, Giacomo Bernardini alla voce e il trombettista Nicola Tariello, nome noto nell’ambito del jazz italiano.
Centra Massimo in arte Massimetto è un bassista blues soul e R&B. Inizia i suoi studi con il maestro Pino Saracini (Tiziano Ferro, Marco Mengoni, Fiorella Mannoia, Roy Paci) dal 1995 al 1997 per poi continuare con M. Moriconi dal 1997 al 2001. Nel 2016 scopre la sua vena di compositore, arrangiatore e autore di testi (in italiano) e pubblica tre ep: “Lezioni d’inglese“ (2016), “Amore semplice“ (2018) e “Tuttosuonato“ (2021). Nel 2023 nasce il nuovo progetto: Massimetto & The Dirty Orkestra con i musicisti Fabio Molinari alla batteria, Giuliano Di Battista alla chitarra, Giacomo Bernardini alla voce e il trombettista Nicola Tariello, nome noto nell’ambito del jazz italiano. A marzo 2024 è prevista l’uscita del nuovo ep “Jazz attempt n.01” caratterizzato da un sound che spazierà dal jazz, al blues e soul conservando una natura cantautorale nei testi, il tutto condito con una punta di ironia.
Etichetta: Elite Music
CONTATTI / SOCIAL
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danzameccanica · 9 years
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Qualcuno può dire che dopo la tempesta splenderà il sole. E che non si dica che ci sia la “quiete prima della tempesta”; questo è solo un modo un po’ pessimista di vivere la vita. L’ottimista è chi aspetta il sole e lo aspetta perché “è stato educato con la pioggia”. Fondamentalmente lo dicevano gli Oasis venticinque anni fa, quando nell’aprile del 1995 “Some Might Say” viene rilasciato come primo singolo del futuro album (What’s the Story ?) Morning Glory schizzando al primo posto in classifica – ed è stata la prima di tante volte per i fratelli Gallagher. Replicheranno qualche mese dopo con il brano che forse li identificherà per tutto il resto della loro carriera: “Don’t Look Back in Anger”, un dannato inno pluri-generazionale scritto con quattro facili accordi. Certo c’è chi dirà che assomiglia troppo a Imagine, ma se John cantava un inno di piace a tutto il mondo, Noel canta la canzone d’amore per tutti.
Sì perché gli Oasis venivano dalla classe operaia della grigia Manchester e sognavano di scappare verso il sole, verso i sogni. Ecco perché prima cantavano “stanotte sono una rock ‘n’ roll star”  in maniera un po’ ignorante, perché sicuramente non erano iscritti al politecnico come i Pink Floyd e perché urlavano al mondo quella voglia di sfondare che tutti avrebbero voluto cantare. I nostri ragazzotti sono un po’ burberi, grezzi, bevono un sacco e tifano le loro squadre di calcio preferite. Eppure riescono sempre a essere dritti e colpire al centro di qualsiasi bersaglio, senza giri di parole, perché non sono in grado di fare perifrasi.
In “Some might Say” troviamo ancora il primo batterista Tony McCarroll, licenziato ingiustamente (ha anche vinto la causa) perché non era più ritenuto abbastanza bravo, mentre in tutti gli altri pezzi c’è l’ormai storico Alan White. La produzione cambia sostanzialmente all’interno della band e non per cause esterne. Alan McGee è ancora il loro produttore, ragiona sugli Oasis come fossero una delle sue meravigliose e disgregate creature – la Creation records, anche se non ci sarebbe bisogno di puntualizzarlo, ha lanciato fra gli altri: My Bloody Valentine, Ride, Felt, Slowdive e Swervedriver – e vorrebbe rilasciare il primo singolo contenente due brani nel lato A e un altro (o altri due nel lato B, come di consuetudicne). Noel si oppone, perché il concetto di ascolto dei loro singoli deve essere quello di rimettere la puntina all’inizio del brano piuttosto che lasciarla andare. La label di McGee è famosa per rilasciare musica di qualità, ma ora deve aggiungere a questo anche una certa immediatezza nell’ascolto. Primal Scream e My Bloody Valentine erano due buchi nell’acqua per quello che riguarda i guadagni; la Second Summer of Love si stava praticamente esaurendo intorno all’Haçienda, e gli Oasis erano la band giusta al momento giusto: Stone Roses, Pulp, Paul Weller e qualcosa degli Smiths. Il tutto mixato all’insegna della semplicità che gira attorno alle chitarre e alla continua ricerca armonica delle voci.
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Gli Oasis sono cresciuti in maniera esponenziale nel giro di un paio d’anni. La battaglia nel nome del britpop contro i Blur prosegue, ed entrambe le band vogliono rilasciare i rispettivi album lo stesso giorno – presi dalle loro manie di grandezza, mentre in tutto il mondo le loro faide occupano uno spazio nei telegiornali. I fratelli Gallagher rilasciano il secondo singolo, “Roll With It”, ballata spensierata dove i nostri inseriranno quei luoghi comuni che entreranno nella mente di qualsiasi giovane rockettaro:
“Non startene in disparte, non essere negato, devi essere quello che vuoi essere quando vieni con me… credo di aver perso un sentimento dentro di me… Bacia la ragazza, non sta mica dietro la porta; tu credi che io riconosca la tua faccia ma non ti ho mai visto in vita mia”.
Non c’è machismo, solo un raggio di sole che colpisce l’accenno di un sorriso – di entrambe le parti. Molto è cambiato da Definitely Maybe, piccola gemma grezza dal canovaccio incline alle produzioni Creation. Ora il suono è pieno, corposo, ben costruito: gioca sicuro attorno alla metrica del pop-rock. In “Morning Glory”, terzo singolo dell’album, le scie soniche vanno e vengono, richiamando qualche compagno di etichetta e strizzando l’occhio agli amici Verve; aumentandone velocità e divertimento – nonostante il testo sempliciotto parli di un tizio in hangover da cocaina.
Ottime le costruzioni chitarristiche, sempre più curate perfino nei brani meno famosi come “Hey Now”, dove la Gretsch di Noel si sfalda fra gli accordi. Ottimi gli intermezzi lisergici: l’incredibile e primaverile “She’s Electric” stuzzica l’ascoltatore con il suo testo bizzarro, utilizzando arpeggi che arrivano come pioggia fresca d’estate.
Sono ormai leggendari i riff durante il ritornello di “Champagne Supernova”: Noel Gallagher ci tiene a far apparire la concretezza del songwriting quando l’ascoltatore non se l’aspetta, o quando si sta facendo trascinare dalle dalle melodie più immediate . Mentre è disarmante facilità con la quale “Wonderwall” fa saltare il banco. Classico esempio di canzone da tre accordi che tutti avrebbero potuto scrivere: ma solo gli Oasis l’hanno fatto. Un titolo che non significa niente, e che forse prende il nome da un film di George Harrison, o da un lapsus di Lennon che così rispose alla domanda: «come stai ?» – “Wonderwall”, anziché “wonderful”. E poi c’è “Don’t Look Back in Anger“, altro nonsense di cui abbiamo già accennato qualcosa. Basterebbero solo questi due brani, uno dietro l’altro a segnare i primi amori adolescenziali di tutti, le prime corse in motorino sempre in due (cit. ?!?!), le prime scappatelle, dietro ai sedili posteriori della macchina, nel parcheggio del liceo; quel liceo che avresti a breve salutato per sempre. Questi due brani si sono imposti come colonna sonora di quando i nostri amori di una volta erano finiti; quegli amori che oggi non valgono un cazzo ma se valgono qualcosa, se vale la pena di rievocarli, è solo per questa meravigliosa colonna sonora. Quanti di noi ci hanno pianto sopra ? E quanti ci hanno riso e cantato a squarciagola ? Quante volte ve li siete portati a letto col vostro partner del momento (”let’s start a revolution from our bed”...)? Ogni volta che passate da Berwick Street non vi viene in mente la copertina ? Quanti di questi momenti ? E quanti di altri ? Momenti che ti fanno pensare a tutte le Sally del mondo, anche se in verità non è esistita nessuna Sally, neanche per Noel.
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E poi ci sarebbero i numeri... nel 1996 con l’apice di Knebworth gli Oasis erano diventati la più grande band del mondo, con soli 3 album. Grandi nel senso che Knebworth ha raccolto 250 mila spettatori, tanto che hanno dovuto fare due date; tanto che due milioni e mezzo di persone hanno provato a prendere i biglietti per quel live. All’epoca neanche U2, REM o Rolling Stones, figuriamoci i Blur. (What’s the Story?) Morning Glory ha venduto oggi più di 22 milioni di copie e c’è ancora chi dice che è un mucchio di stornelli...
Maledetti stornelli per cuori cuciti e ricuciti. Stornelli che hanno costituito la colonna sonora della nostra giovinezza, della nostra adolescenza, che ci hanno fatto idealizzare chissà chi, ci hanno fatto sprofondare nel meraviglioso abisso dell’amore che, col senno di poi, magari si è rivelato nient’altro di più che una pozzanghera nella quale siamo stati gettati. Proprio dagli Oasis:
“Please don’t put your life in the hands of a rock ‘n’ roll band: who’ll throw it all away”.
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marcamoly84 · 4 years
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RADIO O SPOTIFY: ECCO COME PROMUOVERE UN BRANO
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Come promuovere un nuovo brano musicale? Oltre a Youtube ci sono le radio e Spotify che sicuramente sono veicoli pubblicitari. Molto diversi però. Le radio sopratutto quelle grosse non vi cagheranno mai a meno che non siate con un etichetta potente. Spotify invece da la possibilità di scrivere direttamente alle playlist e a chi le compone. Immaginatevi un utente che ha un milione di streaming sulla sua playlist. Potete provare a scrivergli e sperare che il vostro brano piaccia, naturalmente scegliete le playlist in base al genere. E volete sapere una cosa? Se finite su grandi playlist di Spotify, oltre che farvi grande pubblicità, udite udite....finirete direttamente in radio. Se voi mandate una vostra traccia anche se prodotta perfettamente a un responsabile dei contenuti radio, lui prenderà la mail e la cestinerà subito. Perchè? Non hanno tempo di sentire tutte le tracce che gli arrivano (poveri). Quindi loro guardano le playlist di Spotify e le tendenze di Youtube. Quante wiews ha questa traccia, 3 milioni? Allora cazzo mettiamola c'è un pubblico dietro. Funziona così e chi vi dice il contrario mente. Apro parentesi su Youtube. Prima non c'era la stronzata sull'algoritmo. Prima un video di un artista completamente sconosciuto poteva arrivare a fare tranquillamente anche oltre le 100000 visualizzazioni. Ora scordatevelo. Youtube ha una lista dei canali con un rating assegnato ad essi così come funziona ad esempio con l'affidabilità dei paesi. Avete mai sentito dire Standard n Poors ha declassato l'Italia o la Grecia a tripla C o tripla B? Ecco, Youtube è uguale. In questo senso potete dare un'occhiata su questo sito, Social Blade che ha i ratings di tutti i canali su Youtube. Questo è utile anche per capire come va il canale di un'etichetta che vuole produrvi. Se ha poche Wiews e un rating basso, potete anche fare a meno di loro pubblicandovi il vostro video sul vostro canale. In sostanza lasciate fottere le radio, se siete forti ci arriverete dopo. Pubblicità sui social e cercate supporto nelle playlist di Spotify.
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spinebookstore · 5 years
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Matteo B Bianchi tre eventi a Bari ospite da Spine. Incontro,workshop e presentazione
🚩Matteo B Bianchi a Bari ospite da Spine. Incontri e workshop🚩
I suoi podcast su storielibere.fm "Esordienti" e "Copertina" sono il nuovo punto di riferimento per le ultime generazioni di scrittori ed editor, così come i suoi consigli di lettura sul noto "Via Massena" per Radio Deejay. Autore di quel "Generations of love" tra i più brillanti e ironici romanzi di formazione degli ultimi anni, e di "Maria accanto" (2017), del quale si lavora già per una versione cinematografica. Per la radio ha scritto il programma quotidiano “Dispenser” ( Radio2 ), mentre In tv è stato fra gli autori di “Victor Victoria” (La7), “Quelli che il calcio” (Rai 2) "X Factor/Xtra Factor" (Sky Uno) e “E poi c’è Cattelan” (Sky Uno), oltre a curare da oltre vent'anni la sua rivista di narrativa “’Tina”. SPINE Temporary Small Press Bookstore ha il piacere di ospitare a Bari per un triplo appuntamento negli spazi di Officina degli Esordi , l'autore milanese Matteo B. Bianchi.
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𝘾𝘼𝙇𝙀𝙉𝘿𝘼𝙍𝙄𝙊
✱ VENERDI' 14 Giugno ore 19.00
SPINE Temporary Small Press Bookstore c/o Officina degli Esordi "IL DIZIONARIO AFFETTIVO DI MATTEO B BIANCHI", #incontro con l'autore. Un viaggio alla scoperta del lavoro di Matteo B. Bianchi attraverso un piccolo gioco. Con l'aiuto delle parole e delle bravissime Adele Meccariello e Giorgia Antonelli scopriremo il dizionario affettivo dell'autore.
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✱ SABATO 15 Giugno dalle ore 14.30 alle 18.30
#WORKSHOP "ESORDIENTI: ERRORI DA NON FARE". Ti piace scrivere? Hai un romanzo nel cassetto? Stai iniziando a scriverne uno? Vuoi capire come si arriva alla pubblicazione e quali sono i rischi da evitare? Il laboratorio "Esordienti: errori da non fare" ti aiuta a capirne di più del mondo editoriale attraverso esempi concreti, lettere e testimonianze, con letture a volte anche esilaranti. Un incontro per chi vuole capire ma anche per chi è semplicemente curioso. € costo: 35 euro per info e prenotazioni [email protected]
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✱ SABATO 15 giugno ore 19.00
Officina degli Esordi // Terrazza Bar " 'Tina, la rivistina di Matteo B Bianchi". #Presentazione dell'ultimo numero della rivista, modera Modestina Cedola (Italians book it better) #reading a cura di Manuela Gessica Montanaro e Riccardo dell'Acquila.
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Matteo B. Bianchi
http://www.matteobb.com Scrittore, editor e autore tv. Ha pubblicato i romanzi, “Generations of love“, “Fermati tanto così”, “Esperimenti di felicità provvisoria” ( Dalai editore) e “Apocalisse a domicilio” ( Marsilio), “Generations of love – Extensions” e “Maria accanto” ( Fandango Libri). Insieme a Giorgio Vasta ha curato il “Dizionario affettivo della lingua italiana” ( Fandango Libri). Per la radio ha scritto il quotidiano “Dispenser” ( Rai Radio Due), in tv è stato fra gli autori di programmi quali “Victor Victoria” (La7), “Quelli che il calcio” (Rai Due), “X factor” e “E poi c’è Cattelan” (Sky Uno). Dirige da quasi vent’anni la sua personale rivista di narrativa " ‘Tina", in cui da spazio agli scrittori esordienti. Nel 2018 ha pubblicato il saggio “Yoko Ono – Dichiarazioni d’amore per una donna circondata d’odio” per add editore. Sul portale storielibere.fm sue sono le rubriche "Esordienti" e "Copertina" A gennaio 2019 esce per Labellascheggia, etichetta discografica indipendente, suONO – The Italian indie tribute to Yoko Ono, un vinile in edizione limitata che si propone e si augura di interpretare e celebrare lo spirito che ha da sempre animato Yoko Ono.
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Spine Bookstore
c/o Officina Degli Esordi
Via F.sco Crispi n.5
BARI - 70123
Ingresso gratuito.
Per il workshop, info e dettagli su [email protected]
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yesiamdrowning · 7 years
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“Chiama il 77 se non sai come si fa” (Emilia Paranoica, CCCP)
Rannicchiato sul pavimento della sua stanza di Skokie, che non è il nome di un simpatico cane ma una città dell'Illinois, Wesley Willis riuscì a chiamare il 911, il centralino per le emergenze. Quando il suo numero apparve sul monitor della centrale, l'operatore fece un bel respiro, roteò gli occhi al cielo e con tutta la flemma di cui era capace rispose: “Wesley, se non te la pianti ora ti mando una volante della polizia e ti faccio sbattere in galera”.
Una risposta simile, registrata come tutte le chiamate al 911, avrebbe provocato il licenziamento istantaneo del centralinista, ma non nel caso di Wesley Willis. Quella richiesta di soccorso era la sua millesima chiamata al 911, la centotrentaduesima per la precisione. Per duecentotrentun volte in appena otto mesi, quasi a giorni alterni, Wesley aveva chiamato e per la buona parte delle occasioni era riuscito a ottenere un intervento domiciliare o un trasporto in ambulanza in ospedale. Senza che i medici riuscissero a trovare malanno che spiegasse i suoi malori, deliri, svenimenti e collassi.
Non la trovavano mai perché forse non c'era e a quel punto, se ci fosse stata, l'avrebbero trovata. Ma tolta una forma di schizofrenia diagnosticata già dall'adolescenza, Wesley stava bene. Eppure per lui evidentemente non era così. Ecco, dimenticate per un instante tutte le storie che avete sentito su sesso, droga e rock and roll. Scordate i problemi con la legge, gli incidenti con le macchine, le morti tragiche e in qualche caso persino gli omicidi legati al mondo della musica. Perché non troverete nulla di ciò. Questa storia è forse la summa di quell'assurdità che porta persone normali a fare i matti per esser amati, e difatti così avviene, mentre i matti, i freak, gli atipici non vengono presi in considerazione. Perché il gioco, cinico, sadico e un po' macabro, dello spettacolo questo è: alzare ogni volta l'asticella di una follia mitizzata, di un male di vivere controllato, spesso fino alle tragiche conseguenze. Supportare o solo seguire le (dis)avventure di chi è già predestinato al collasso non stimola, non appassiona. Neanche Jigsaw sarebbe stato in grado di immaginare tanto.
Wesley Willis è stato per molti dei suoi quarant'anni forse l'artista più analizzato, testato, auscultato, radiografato, magnetizzato, misurato e sforacchiato se non del mondo, d'America. Da quando, verso ai vent'anni, crollò sul pavimento e fece la prima corsa a sirene ululanti in ospedale. Un'esperienza che dovette ritenere parecchio rassicurante, perché a ritmo di decine di chiamate al Pronto Soccorso, i suoi viaggi sulle ambulanze dell'Illinois hanno superato di gran lunga il numero dei suoi concerti.
Wesley Willis era uno di quelli che in un gruppo non ci poteva proprio stare. Perché se da un lato il suo nome era nell'elenco dei serial caller, ovvero chi usa a ripetizione i 911 senza un reale motivo, dall'altro qualunque musicista, seppure munito di tutta la pazienza del mondo, non avrebbe accettato tutti i suoi continui e improvvisi attacchi. Eppure, strano ma vero, dopo anni passati a disegnare con una tecnica più composta (urbana, direi architettonica, di cui Steve Albini ne elogiò  lo stile a più riprese) dei suoi deliri interiori, ci fu tempo pure per i Wesley Willis Fiasco. Formatisi nel 1994, facevano del crossover-punk e avevano un'interessante line-up che includeva il primo batterista dei Jesus Lizard, Brendan Murphy, e l'ex-chitarrista di Billy Corgan, Dale Meiners. Tutto durò due annetti, in cui registrarono un disco, un paio di split con Sublime e The Frogs... e girarono persino un videoclip. “Se ci fosse stata una carta fedeltà come chi viaggia in treno – disse il bassista Dave Nooks – Wesley avrebbe vinto un'ambulanza. Che sarebbe stata una svolta, visto che allora avevamo bisogno di un van per le date dal vivo”. E non è una battuta cinica: dopo lo scioglimento, Dave e Dale finirono nei Lard di Jello Biafra. Salto di qualità che uno come Wesley avrebbe sicuramente mandato in vacca. Ipotesi confermata dall'interessato: “I demoni nella mia testa peggioravano e avrei danneggiato la band”. Così i Nostri partirono con il già striminzito numero di 17 date l'anno e finirono con un eufemistico tour di sole 4 date, in un tripudio di concerti interrotti sul nascere o cancellazioni dettate dai suoi problemi.
Esisteva però un piano B per palesare al mondo la sua incontenibile creatività. Fin dal periodo dei Fiasco, Wesley iniziò a incidere dei propri dischi come solista. Accompagnato da una tastiera Casio, oltre che dalla schizofrenia, iniziò ad auto-prodursi, copertine comprese (molte oggi valgono di più dei dischi stessi per le ragioni di cui sopra), CDr a ritmi da catena di montaggio: 4 uscite nel 1994 e 7 l'anno dopo - roba che Zappa al confronto era parsimonioso – nel corso del quale si concesse pure il vezzo di mettere su la Wesley Willis Records, ovvero l'unica etichetta disposta a dare fiducia un ragazzo che chiama di continuo i 911, prende a testate i fan in segno di amicizia e aumenta peso a vista d'occhio a causa di una vita decisamente sregolata. Eppure, in quei testi squinternati, pastrocchi più che dei pastiche, basati sulla ripetizione compulsiva di pochi concetti fulmina(n)ti, mini “recensioni” (si va dai Radiohead a Kurt Cobain ai Morbid Angel – eccetera - intitolate tutte con i nomi degli interessati) o intime analisi personali (“My yelling got me put out of the art store/ The voices in my head cussed at me/ I was yelling like a wild animal/ I felt like a jackass screaming at the top of my lungs”), la American Recordings prima e Jello Biafra poi trovarono qualcosa di più ricco e prezioso. Qualcosa di incontaminato, puro, di assolutamente libero e lungimirante, seppellito sotto una babele di turbe psichiche. Così, quando i vecchi amici gli passarono un lavoro di Wesley, Wesley trovò un contratto con la Alternative Tentacles, etichetta del cantante dei Dead Kennedys. Il che aumentò l'interesse su di lui, tanto da finire su Mtv, e tornare ad affrontare un pubblico dal vivo. Terrore. Wesley fu costretto a passare da nove date nei tre anni tra il 1994 e il 1998 al centinaio di live nei tre successivi. Così si rese conto da sé che a New York i serial caller erano più numerosi, chissà perché, che a Cincinnati, mentre a San Francisco era obbligatorio l'invio dei soccorsi come a Chicago, a Houston l'operatore decideva l'opportunità o no di inviare soccorso. E se ne accorsero il centinaio di accorsi al Fat Cat's che aspettarono una notte intera prima di vederlo salire sul palco. L'operatrice, una ragazza incline al dialogo di nome Martha, ritenne fosse giusto capire se Wesley soffrisse di solitudine, manie di protagonismo o fosse magari una star in vena di creare scompiglio sui giornali con l'arrivo di un'ambulanza a sirene accese. Risultato: una perdita indicibile di tempo con Wesley infine del tutto incapace di riconoscere le proprie condizioni, dissociato e annichilito dall'ansia e dal panico.
Jello, che tra il 1999 e il 2OOO contribuì a organizzare buona parte delle date del tour, ricorderà che nessuna città venne esonerata da una chiamata, fosse solo per abitudine, come probabile soluzione a un problema che non c'era – nell'eventualità che ci fosse.
L'ultimo parto sonoro è un album del 1999 sempre per Alternative Tentacles, Rush Hour, ma fin dal titolo è solo un fuoco di paglia prima che l'aggravarsi delle condizioni mentali lo spingano a ridurre  il numero delle registrazioni e delle apparizioni pubbliche, incastrato com'è nel timore (fondato?) di essere visto solo come una variante comica di un punk di terz'ordine. L'introvabilità del suo magnus opus ha contribuito ad accentuarne il mito dell'outsider, a cui sono stati dedicati persino tre greatest hits e un paio di simil-documentari di culto: The Daddy Of Rock And Roll e Wesley Willis's Joy Rides. Nulla a che vedere con gli studi “accademici” realizzati per Tiny Tim, Daniel Johnston o Wild Man Fisher, certo, per quanto storia personale e produzione non appaiano meno ricche e affascinanti.
L'ultima telefonata registrata invece è quella di Snokie, nel luglio 2OO3. Non ne seguirono più. Gli operatori di tutta Chicago tirarono un sospiro di sollievo come tutte le altre volte che Wesley si era trovato a passare e a fargli passare momenti migliori. Alla fine era solo un ragazzone oramai  grosso come una balena con cui la vita non era stata troppo clemente: separato dai genitori e inserito in un progetto di tutela per minori vittime di genitori violenti, segnalato come borderline a quindici anni, dissociato a venti e affetto da schizofrenia paranoide a venticinque. Un adulto (per finta) sempre col sorriso sul volto che aveva trovato nell'arte la sua valvola per venire accettato e accettarsi. Al quale bastava una tastiera o un pennarello o una penna Bic per essere felice. Willis morì un mese dopo, per complicazioni legate a una leucemia fulminante. Per quella, Wesley non chiamò mai un'ambulanza.
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purpleavenuecupcake · 6 years
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MIPAAF: pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che introduce l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine dei derivati del pomodoro
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale, firmato dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine dei derivati del pomodoro. Il provvedimento introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso. Il decreto si applica ai derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. “Andiamo avanti sulla strada della trasparenza in etichetta e della qualità – afferma il Ministro Maurizio Martina – soprattutto in una filiera strategica come quella del pomodoro. Le nuove etichette aiuteranno a rafforzare i rapporti tra chi produce e chi trasforma. In questo modo tuteliamo non solo i nostri prodotti, ma anche il lavoro delle nostre aziende e i consumatori. Siamo convinti – conclude Martina - che questa scelta debba essere estesa a livello europeo, garantendo così la piena attuazione del regolamento Ue 1169 del 2011. I cittadini hanno il diritto di conoscere con chiarezza l'origine delle materie prime degli alimenti che finiscono sulle loro tavole.” LE NOVITÀ DEL DECRETO Il provvedimento prevede che le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture: a) Paese di coltivazione del pomodoro: nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato; b) Paese di trasformazione del pomodoro: nome del paese in cui il pomodoro è stato trasformato. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese si può utilizzare la dicitura "Origine del pomodoro: Italia". ORIGINE VISIBILE IN ETICHETTA Le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili. I provvedimenti prevedono una fase per l'adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento completo delle etichette e confezioni già prodotte. IN VIGORE FINO A PIENA ATTUAZIONE REGOLAMENTO UE 1169 Il decreto decadrà in caso di piena attuazione dell'articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) n.1169/2011 che prevede i casi in cui debba essere indicato il Paese d'origine o il luogo di provenienza dell'ingrediente primario utilizzato nella preparazione degli alimenti, subordinandone l'applicazione all'adozione di atti di esecuzione da parte della Commissione, che ad oggi non sono stati ancora emanati. OLTRE L'82% DEGLI ITALIANI CHIEDE TRASPARENZA NELL'INDICAZIONE D'ORIGINE DEL POMODORO NEI DERIVATI Oltre l'82% degli italiani considera importante conoscere l'origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per i derivati del pomodoro. Sono questi i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.   Read the full article
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MANGA FUMETTO 001- 2979 - MASAMI KURUMADA B' TX N° 2
MANGA FUMETTO 001- 2979 – MASAMI KURUMADA B' TX N° 2
In PRIMA ( O IN TERZA – QUARTA ) di copertina è presente NS etichetta adesiva con
 codice a barra.
– USURA DEL TEMPO –
        LO SVUOTACANTINE CAMPOBASSO 391.7010109 – FOTO
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[ARTICOLO] “Sembra ancora surreale”: i BTS domenica faranno la storia dei Grammy che vincano o meno
“Sono passati quasi otto anni da quando i BTS sono saliti sul palco per la loro esibizione di debutto. Ai Grammy Award di domenica, i sette ragazzi della Corea del Sud faranno molte altre cose per la prima volta. Sono in lizza per la migliore performance di Best pop duo/group con ‘Dynamite’, il loro singolo di successo in lingua inglese in cima alle classifiche. Questa è la prima nomination del gruppo e la prima in generale per un gruppo K-pop. Sono pronti a esibirsi e sarà la prima volta che lo faranno armati di una delle loro canzoni (hanno fatto un cameo ai Grammy del 2020, ma ne parleremo più avanti).
Fare la storia e battere i record non è una novità per RM, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook.
Quello dei BTS è stato il primo gruppo K-pop a debuttare in cima alla Billboard Hot 100. I sette membri detengono, tra le altre cose, il Guinness World Record per il video musicale di YouTube più visto in sole 24 ore (primato raggiunto con ‘Dynamite’ che ha guadagnato 101 milioni di visualizzazioni) e hanno battuto il loro stesso record per l'album sudcoreano più venduto di tutti i tempi.
Lungo la strada, i BTS hanno inoltre guadagnato una legione di fan fieramente fedeli chiamati ARMY (devo fare una confessione: io sono una di loro).
‘Siamo davvero entusiasti, sembra ancora surreale’, ha detto Jimin a USA TODAY tramite un interprete. ‘Stiamo ancora cercando di capire cosa farne di tutto ciò, ma sappiamo che questo è un grande onore e ne siamo profondamente grati. Stiamo facendo del nostro meglio per offrire una grande esibizione e ricambiare tutto il supporto che abbiamo ricevuto dai nostri fan’.
Il viaggio dei BTS ai Grammy
Nel 2018, durante un'intervista con Jimmy Fallon, ai BTS fu chiesto quale fosse il prossimo step nella loro carriera e Suga disse: ‘Andare ai Grammy’. Il resto dei ragazzi rise allegramente alla risposta. Non era la prima volta che Suga aveva espresso questo desiderio.
Pochi mesi dopo, i BTS volarono verso i Grammy del 2019 per parteciparvi in qualità di presentatori e, sfilando sul tappeto rosso, promisero che ‘sarebbero tornati’.
Nel 2020 erano poi comparsi sul palco durante la performance di Lil Nas X con ‘Old Town Road’, ma in un video dietro le quinte dell'evento, i membri avevano ribadito di voler avere un giorno l'opportunità di esibirsi con una propria canzone.
E questo ci porta a ora. Una nomination al loro attivo e finalmente un'opportunità per esibirsi.
‘Fare una performance è ciò che volevamo di più, anche più di una nomination o di una vittoria’, ha detto RM. ‘Siamo un team di performer, quindi una performance con una nostra canzone è uno dei sogni ultimi che abbiamo avuto durante tutto questo viaggio e siamo lusingati ed entusiasti allo stesso tempo’.
Tuttavia, portare a casa un trofeo a forma di grammofono dorato sarebbe bellissimo.
‘Siamo cresciuti guardando i Grammy. È uno dei premi più importanti e una vittoria significherebbe molto per noi’, ha detto J-Hope.
Cosa rappresenta ora ‘Dynamite’ per i BTS
Dopo quasi sette mesi e una lunga lista di riconoscimenti ottenuti, ‘Dynamite’ ha raggiunto il suo scopo di sollevare il morale dei fan? ‘Assolutamente’, ha risposto Suga.
‘È indicativo di quanto gli ARMY ci amino’, ha continuato. ‘Volevamo dare conforto con “Dynamite”, date le circostanze, e riteniamo che molte persone si siano ritrovate con questa canzone anche durante tali difficoltà’.
Per RM, la canzone è stata una porta verso nuove possibilità. ‘Per otto anni, ogni volta che abbiamo avuto difficoltà e affrontato situazioni molto brutte sia dall'esterno che dall'interno, abbiamo sempre trovato un modo [per andare avanti], ma poi l'anno scorso si è presentato questo virus e tutti eravamo confusi, ci siamo persi per strada, e 'Dynamite' ci ha dato più di 'Dynamite’ (N/B: ‘Dinamite’) e ora simboleggia una specie di possibilità, una scala verso un altro mondo’. 
Cosa ha permesso ai BTS di comparire sulle classifiche [più importanti] dell'industria musicale?
‘Ovviamente gli ARMY’, ha risposto Jungkook, mentre V ha voluto menzionare anche gli altri membri, la loro etichetta, la Big Hit Entertainment, le famiglie e gli amici che li ‘hanno aiutati a crescere e ad avanzare passo dopo passo’.
Suga ha detto: ‘Quando le nomination sono uscite e siamo stati scelti per esibirci, ovviamente eravamo pieni di gioia, ma i nostri fan sembravano molto più felici di noi. Pensiamo sempre: “Tutto questo sarebbe stato possibile senza gli ARMY?”.
Gli ARMY sono diventati un punto di orgoglio per il gruppo che, infatti, li ringrazia per ogni traguardo raggiunto.
‘Ci sono così tante benedizioni che avremmo potuto ottenere in questi otto anni, ma immagino che per l'intero viaggio la più grande fortuna che abbiamo mai avuto sia stata l’avere tutti voi sparsi in tutto il mondo’, ha detto RM. ‘Quindi, per favore, non dimenticate che, indipendentemente dal vincere il Grammy o meno, abbiamo già ottenuto quello che volevamo e abbiamo voi, perciò significa che abbiamo tutto’.
Qual è il futuro dei BTS?
Il 2020 ha portato la sua quota di alti e bassi ai BTS. Avevano iniziato l'anno con l'uscita del loro album ‘Map of the Soul: 7’, uno sguardo retrospettivo sul loro viaggio musicale, ma poco dopo, a causa della pandemia di Coronavirus, i BTS avevano dovuto rimandare il loro attesissimo tour mondiale.
Più tardi nello stesso anno hanno poi rilasciato un album autodiretto, un lavoro più intimo e personale contenente riflessioni sulla pandemia sotto forma di ‘BE’. Con esso hanno ottenuto un secondo debutto al primo posto nella Hot 100 con la title track ‘Life Goes On’, la prima canzone in lingua coreana ad arrivare in cima alla classifica.
Nel 2020, i BTS sono stati inoltre nominati ‘Time's Entertainer of the Year’ (N/B: ‘Artisti dell’anno secondo il Time’) e ‘Wall Street Journal’s Innovators’ (N/B: ‘Innovatori del Wall Street Journal’). Sono stati poi World's top-selling act (N/B: ‘Gli artisti che più hanno venduto al mondo’) e hanno ottenuto il primo posto nella classifica IFPI per i Global Artist (N/B: ‘Classifica degli artisti globali dell'IFPI’).
Guardando al resto del 2021, la loro più grande priorità è incontrare di nuovo gli ARMY. ‘I vaccini si stanno diffondendo’, ha detto Jin. ‘Se la situazione dovesse consentirlo, la nostra priorità sarebbe quella di tenere un concerto con i nostri fan. Inoltre, stiamo lavorando su singole canzoni e ci riuniamo anche per discutere di quelle di gruppo, quindi rimanete sintonizzati per tutte le novità!’".
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©VRonnie) |©USATODAYENTERTAINMENT
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[ARTICOLO] Perché il 2019 è stato ancora l’anno migliore per i BTS.
“Oh my my my! Dai palchi giganteschi di un tour negli stadi sold-out - incluse due serate allo stadio Wembley di Londra, con una capienza di 90.000 persone - all’intimità di una performance al “Saturday Night Live”, i BTS nel 2019 sono stati ovunque. Conquistando costantemente i vertici delle classifiche statunitensi cantando nella loro lingua, il coreano, i membri della band RM, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook hanno fatto la storia della cultura pop a modo loro. Nel frattempo, grazie alla loro musica e al lavoro con l’UNICEF, il gruppo è stato in grado di spianare la strada agli artisti K-pop dando priorità alla difesa dei meno fortunati. E per tutto questo, il settetto si è guadagnato l’onore di essere nominato “Gruppo dell’Anno” di Variety.
Le pietre miliari sono molte: con l’uscita del gruppo del 2019 “Map of the Soul: Persona”, i BTS hanno raggiunto i Beatles in una serie da record di tre numeri uno in un anno. Dai dati di fine anno di BuzzAngle Music (fino al 13 novembre), i BTS si classificano secondi per le unità di album vendute (1 milione e 400 mila unità e in continua crescita) e primi nella vendita di canzoni. Su Youtube, i loro video hanno registrato più di 11 miliardi di visualizzazioni.
Il gruppo si sta anche preparando per il suo “comeback”, come viene definito nel linguaggio K-pop, o rilascio di nuovo materiale. Il 18 ottobre hanno pubblicato un versione rielaborata di “Make It Right” con il cantante e compositore di “I Like Me Better”, Lauv. Poco dopo l’uscita, il singolo ha raggiunto il primo posto nella classifica statunitense di iTunes, diventando la quinta canzone dei BTS a raggiungere la vetta della classifica.
Nel loro paese d’origine, i BTS sono passati -dal debutto nel 2013- dall’essere una band sconosciuta di una piccola etichetta (la Big Hit Entertainment), al generare 4.65 miliardi di dollari (n/b: circa 4 miliardi di euro) del prodotto interno lordo della Corea del Sud. Questo mette il gruppo allo stesso livello di conglomerati come Samsung e Hyundai.
Il riconoscimento negli Stati Uniti è aumentato dopo la vincita del premio dei Billboard Music Award “Top Social Artist” nel 2017, che Justin Bieber aveva vinto per i sei anni precedenti. I BTS hanno vinto il premio nuovamente nel 2018 e nel 2019, vincendo poi altri tre premi ai più recenti American Music Awards.
Sebbene le collaborazioni dei BTS con artisti del mondo occidentale come Halsey, Ed Sheeran e Steve Aoki abbiano guadagnato loro molta attenzione, le canzoni più personali e spesso più pungenti del gruppo sono quelle dove collaborano con il loro team interno coreano, che include il produttore Pdogg e “Hitman” Bang (il fondatore della Big Hit Bang Si-Hyuk). Musica a parte, i BTS creano contenuti video unici per V Live e prendono parte al gioco interattivo BTS World. La band risponde personalmente ai commenti dei fan sull’app Weverse, dove vengono trasmessi anche episodi della loro serie documentario “Bring the Soul”.
E anche quando perdono, vincono. Ai People’s Choice Awards di quest’anno, i BTS erano candidati in tre categorie (video musicale, gruppo preferito, tour) ma sono rimasti a mani vuote. I loro fan erano delusi. Liquidando i premi e ritenendoli non abbastanza prestigiosi per preoccuparsene, gli ARMY (i fan dei BTS amano definirsi così) hanno proceduto ad acquistare tutto il catalogo del gruppo, con il risultato di infrangere un altro record quando 14 degli album dei BTS sono entrati nella classifica “Top 200” su iTunes negli Stati Uniti, il numero simultaneo di album in classifica più alto di ogni gruppo.
Nel loro singolo hit “MIC Drop” del 2017, i BTS avevano metaforicamente mandato a quel paese i loro detrattori, cantando di come le loro borse si stavano riempiendo di trofei. E alla fine, si scopre, non avevano poi così torto.”
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Bea) | ©Variety
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[ARTICOLO] La Big Hit lancerà un drama tv a tema BTS
“Un TV drama a tema BTS verrà prodotto nella seconda metà del 2020, secondo Bang Si-hyuk, fondatore e CEO dell’etichetta dei BTS, la Big Hit Entertainment.
“Ci stiamo preparando per lanciare un nuovo drama basato sul mondo dei BTS, in collaborazione con un’importante azienda di produzione, “ ha annunciato Bang mercoledì, durante una rara apparizione alla presentazione annuale della compagnia intitolata “Briefing della Big Hit Corporate con la comunità”.
I membri dei BTS non reciteranno nella serie; saranno invece scelti attori professionisti. Il drama ruoterà attorno al “Bangtan Universe”, un universo immaginario incentrato sulla band, in particolare sulla storia dei primi giorni della band, quando i sette componenti si incontrarono per la prima volta.
Chorokbaem Media, una delle aziende di produzione più grandi in Corea del Sud, lavorerà con la Big Hit per il nuovo drama. Gli ultimi show televisivi della compagnia includono “My Mister” con IU e “Memories of the Alhambra”, con protagonisti Hyun Bin e Park Shin-hye. Secondo quanto riferito, Chorokbaem sta investendo nel drama con la Big Hit per condividere i futuri profitti.
Bang ha anche rivelato che è in corso lo sviluppo di un nuovo gioco con Netmarble - compagnia che ha da poco pubblicato il mobile game BTS World.
“I giocatori saranno in grado di sperimentare il “Bangtan Universe”, questa volta presentato con un’arte ricca di emozioni,” ha dichiarato, svelando un concept art teaser del nuovo gioco.
Nella breve clip, i membri sono in missione - sullo sfondo, una città distrutta - con la voce fuori campo che annuncia, “Dov’è la mappa dell’anima per aprire il futuro?”. La data di rilascio del gioco non è ancora stata rivelata.
Davanti ai media e ai business partner, l’azienda ormai quattordicenne ha anche rivelato i suoi guadagni, gli accordi di fusione più recenti, le prospettive di business e i futuri piani.
Nella prima metà dell’anno, i suoi guadagni hanno raggiunto i 200.1 bilioni di won (N/B: circa 150 milioni di €), avvicinandosi alle entrate annuali dello scorso anno. Ha registrato un profitto operativo di 39.1 bilioni di won (N/B: circa 30 milioni di €), raggiungendo i due terzi del profitto dell’anno scorso di 64.1 bilioni di won (N/B: circa 48 milioni di €).
“Ci sono stati molti cambiamenti interni alla Big Hit,” ha detto Bang. “Nel corso di un anno, il numero degli impiegati è cresciuto quattro volte e per la seconda metà dell’anno stiamo implementando diverse modifiche strutturali, inclusa l’implementazione di un sistema multi-etichetta. Abbiamo creato il Belif Lab e incorporato la Source Music nella nostra filiale.”
Ha inoltre aggiunto che assumere il direttore creativo di lunga data della SM Entertainment Min Hee-jin - creatrice di Girls’ Generation, SHINee e Red Velvet - come nuovo responsabile creativo della Big Hit è stata parte di questa mossa per il cambiamento.
“La Big Hit e la Source Music terranno insieme un’audizione su scala globale. Uniremo la mia produzione musicale alla direzione creativa di Min e siamo entusiasti di far debuttare un nuovo girl group grazie a questa audizione.”
Enfatizzando l’ambizione della Big Hit nel voler portare innovazione nell’intera industria musicale, Bang ha intenzione di cambiare il sistema per aumentare le vendite e la larghezza del mercato, nonché di migliorare l’ecosistema al fine di migliorare le vite di coloro che sono coinvolti nel settore.
Come parte di questo tentativo, l’azienda si concentrerà sul migliorare l’esperienza dei fan.
Offrirà varie possibilità di acquisto per il merchandise, con pre-ordini online e consegne a domicilio e creerà delle “play zone” fuori dalle venue, dove i fan potranno divertirsi in attesa dei concerti dei BTS.
Per coloro che non possono assistere ai concerti, organizzerà invece dei servizi di livestream in location vicine alle venue, in modo che i fan possano assistere in gruppo o a casa, attraverso i loro device.
È previsto anche il lancio di un negozio pop-up online per il concerto di Seoul del 26, 27 e 29 ottobre.
La compagnia implementerà anche un sistema di lotteria per la vendita dei biglietti dei concerti.
“Siamo consapevoli del fatto che i fan abbiano avuto problemi a causa del periodo di attesa per l’acquisto dei biglietti e per via delle vendite illegali. Per migliorare queste pratiche scorrette, abbiamo introdotto il sistema di lotteria per il fan meeting dei BTS a Giugno e per i prossimi concerti di ottobre a Seoul. Stiamo pianificando un’introduzione graduale del sistema per i tour futuri all’estero,” ha detto il co-Ceo Yoon Seok-jun.
Bang ha sottolineato l’importanza della proprietà intellettuale della Big Hit come parte della sua missione di innovazione.
“La proprietà intellettuale della Big Hit non è limitata alla musica, ma si espande anche nelle licenze, personaggi, pubblicazioni, giochi e negozi pop-up, aumentando le opportunità dei fan di sperimentare,” ha detto. “Da marchi luxury a oggetti popolari, creeremo diversi prodotti collaborando con i brand migliori di ogni categoria, per permettere ai fan di divertirsi con tutti i tipi di prodotti lifestyle.”
Andando avanti, la Big Hit prevede di incontrare ancora più fan in diverse aree, includendo webtoon, fiction, giochi, animazioni, fumetti, drama e film grafici in 3D. “Stiamo pianificando di adottare questa narrazione anche per gli altri artisti della nostra multi-etichetta, non solo per i BTS”, afferma Bang.
Bang ha anche promesso di fare più apparizioni pubbliche.
“Recentemente, la Big Hit ha fatto molti annunci e molte persone sono incuriosite da quello che sta facendo l’azienda,” ha detto. “Ammetto di essere stato un po’ riluttante nel parlare dell’azienda con il pubblico. Quindi da ora in poi, condividerò ciò che avviene con la Big Hit almeno due volte all’anno.”
Per quanto riguarda la prima lunga vacanza dei BTS, Bang ha annunciato che il settetto si sta prendendo una pausa per pianificare il suo prossimo passo e la sua prossima visione come creatori e artisti. “La Big Hit sostiene al massimo la visione che stanno creando,” ha detto.” Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Bea) | ©kpopherald
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[ARTICOLO] La Big Hit Entertainment acquista la compagnia di videogiochi musicali Superb
“La Big Hit Entertainment ha acquistato la compagnia di videogiochi musicali multi-piattaforma Superb.
Il 19 agosto, la Big Hit Entertainment ha annunciato: “Abbiamo recentemente completato l’acquisizione delle azioni della compagnia di videogiochi Superb. L’attuale management di Superb rimarrà invariato, e potranno mantenere i loro colori unici e la loro indipendenza come compagnia di videogiochi.”
L’agenzia di spettacolo al momento si sta occupando di un processo di espansione del loro marchio e di riorganizzazione strutturale. Grazie alla loro acquisizione più recente, hanno espanso il loro dominio nello sviluppo e assistenza di videogiochi musicali e IP (N/B.: “proprietà intellettuale”, si tratta di giochi basati su un’unica serie). Superb ha ora in programma di creare dei giochi basati sulla Big Hit Entertainment e sulle sue attività, e proporrà dei servizi che possano essere godibili a livello globale.
Il Co-CEO di Superb Kim Sun Haeng ha dichiarato: “Siamo felici di lavorare con la Big Hit, che sta rivoluzionando il modello di business dell’industria musicale, e crediamo tutti che questa sarà una nuova opportunità per noi”, e: “Speriamo di poter creare, attraverso il nostro lavoro con la Big Hit, nuovi valori e sinergia.” Il suo collega co-CEO Oh Min Hwan ha detto: “Superb si è focalizzata sul creare nuovi modi di divertirsi combinando musica e videogiochi. Grazie al contenuto innovativo e alla progettualità di entrambe le parti, lavoreremo per offrire un contenuto che sia all’altezza delle aspettative degli utenti globali.”
Il CEO della Big Hit Bang Shi Hyuk ha dichiarato: “La Big Hit crede che l’industria dei videogiochi creerà una forte sinergia con l’industria musicale. Crediamo che la Big Hit fiorirà specialmente in queste due industrie, quindi abbiamo cercato molte opportunità diverse.” Ha continuato: “Pensiamo che questa acquisizione porterà un valore positivo aggiunto e più possibilità per entrambe le compagnie, così come la multi-etichetta in cui la Big Hit si sta espandendo. Parallelamente all’acquisizione di Superb, continueremo la nostra partnership con Net Marble per quanto riguarda lo sviluppo di videogiochi.”
Super è una compagnia di esperti che sviluppano giochi musicali e IP da oltre dieci anni. Dopo essere stata fondata nel 2016, Superb ha creato il rhythm game (N/B: genere di videogiochi musicali basati sul senso del ritmo del giocatore) “Pianista” per telefono e Nintendo Switch, così come il casual rhythm game (N/B: genere di videogiochi caratterizzati da un regolamento molto semplice e dal poco impegno richiesto) “Yumi’s Cells with Naver Webtoon”, usando l’IP del popolare webtoon “Yumi’s Cells”.”
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©isa) | ©soompi
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[ARTICOLO] I BTS brillano al soundcheck del GRAMMY U di Chicago
"Quando pensiamo ai dipinti, gli artisti descrivono semplicemente come questi sono fatti. Con il passare del tempo è arrivato Picasso che ha cominciato ad esprimere un'immagine e dei sentimenti. Ora con i social, noi possiamo comunicare attraverso il dipinto. Possiamo pensare all'immagine, parlarci e porle delle domande." - BTS
“Mentre una folla estasiata e insaziabile si è raccolta attorno alla grande anticipazione avvertita per la seconda notte al Soldier Field dei BTS a Chicago, c'era una serena e affascinante aurea all’interno del forum dei fenomeni del kpop insieme agli studenti del Grammy U di Chicago al soundcheck di domenica 12 maggio.
Il pomeriggio è cominciato con gli studenti che hanno avuto una vista aerea del soundcheck dei BTS, guardando dall'alto mentre il settetto coreano si esibiva con due canzoni per circa 2,000 membri degli ARMY (il nome con cui i fan del gruppo sono conosciuti). Sebbene i fan con i loro cartelloni sollevati e colorati a mano e con i loro abbaglianti cerchietti ad orecchie di gatto urlassero di gioia davanti al palco ad ogni suggestivo passo di danza e ad ogni coriandolo fluttuante, gli studenti del GRAMMY U hanno osservato il quadro generale, imparando come un tale grande spettacolo viene prodotto.
Quando non molto dopo i BTS e gli studenti sono stati invitati ad entrare velocemente in una stanza privata, il gruppo ha condiviso i dettagli su tutto il duro lavoro che richiede il far sembrare così semplice un'esibizione di questa portata. "Lavoriamo giorno e notte. La tecnologia si è ormai sviluppata e ci permette di collaborare con persone provenienti da tutto mondo" hanno detto i BTS alla Recording Academy precedentemente all'evento del Windy City.
Visto che il GRAMMY U è stato ideato per celebrare il futuro della musica, sembrava giusto dare agli studenti accesso ad alcuni degli artisti più all’avanguardia di oggi, un gruppo che punta a ridefinire il modo in cui gli artisti interagiscono con i loro fan e il modo in cui danno vita alla loro musica. "La nostra musica e le nostre esibizione, ricevere così tanto amore da persone provenienti da tutte le parti del mondo sono una prova che il linguaggio e le barriere nella musica stanno diminuendo. Speriamo di poter continuare a rimuovere quelle barriere." ha detto la band. "Cerchiamo sempre di provare a comunicare con il pubblico dal palco. Sebbene i luoghi in cui ci esibiamo siano cresciuti in grandezza, continueremo a riversare la nostra passione ed energia come facciamo sempre.”
Il fenomeno K-pop BTS (Beyond the Scene) è nato nel 2013 come Bangtan Sonyeondan. Jin, SUGA, J-Hope, RM, Jimin, V e Jungkook sono stati velocemente catapultati in un enorme fandom globale paragonabile forse solo alla Beatlemania. Paragone nato dal fatto che, con “Map of the Soul: Persona”, tre album dei BTS hanno raggiunto la posizione numero uno nelle classifiche Billboard in meno di un anno, un’impresa che i ragazzi di Liverpool avevano raggiunto a metà degli anni ’60. Nonostante siano orgogliosi di ciò i BTS non sono focalizzati sul passato ma lavorano sempre duramente per costruire qualcosa di nuovo per il futuro. “È davvero un grande onore essere menzionati al fianco dei Beatles ma i BTS sono solo i BTS”, ha detto RM.
Il fatto che l’evento del giorno fosse connesso a GRAMMY U ha naturalmente portato l’attenzione sull’apprezzamento critico che sta crescendo per far fronte al fenomeno globale K-pop. Molti studenti hanno espresso curiosità sulla differenza tra i mercati internazionali, facendo domande sull’esperienza dei BTS riguardo l’entrata nella scena musicale americana. E nonostante siano diventati il più grande gruppo coreano i BTS vogliono mettere in chiaro che rimangono focalizzati solamente su loro stessi. “Non siamo i rappresentanti del K-pop”, ha spiegato la band: “Non possiamo definire o dire cos’è ma ora grazie ai social e ai fan siamo fortunati di avere l’opportunità di condividere le nostre parole con il mondo.”
L’altra differenza più grande che il gruppo ha fatto notare riguarda il modo in cui l’etichetta discografica lavora e la vera dimensione dell’industria stessa. Negli Stati Uniti, hanno spiegato, ci sono molti gruppi che interagiscono e lavorano tra loro, invece nel loro paese, l’etichetta può essere più grande e più universale. “Credo che questo sia interessante: in Corea c’è una grande etichetta discografica che trova giovani talenti e li aiuta a mettere insieme il tutto”, hanno detto: “È come un lungo campeggio musicale.”  
Nonostante tutte le componenti siano organizzate sotto lo stesso tetto, come quello della Big Hit Entertainment, la casa dei BTS, i membri e i rappresentanti dell’agenzia devono comunque sviluppare equamente buone capacità comunicative, fattore, questo, del quale il gruppo sottolinea l’estrema importanza per chiunque aspiri ad entrare nel settore. “Ogni artista ha delle preferenze e un ritmo proprio, così come ogni tecnico del suono possiede una certa sfera artistica di competenza”, spiega Suga, aggiungendo poi che “ogni luogo [in cui ci esibiamo] è diverso a modo suo, per questo ci mettiamo a tavolino e discutiamo con i tecnici facendo in modo di comunicare chiaramente gli uni con gli altri. La cosa più importante è essere sensibili”.
Mentre sul fronte interno i BTS si sono molto concentrati sulla musica, non hanno mancato di guardare anche al sociale, e il loro impatto come filantropi è stato enorme. Nel solo 2018, la campagna del gruppo “Love Myself” per UNICEF ha raccolto 1 milione di dollari (N/B: circa €896.390,00), ma oltre alla beneficenza, c’è un numero incredibile di ARMY che vede nei BTS una guida e una fonte di positività. Potrebbe essere un grande onere, ma è qualcosa che il gruppo si dichiara pronto ad affrontare: “Sarebbe una menzogna dire che non sentiamo pressione per questo, ma è comunque grandioso sentirci dire dagli ARMY di tutto il mondo che la nostra musica ha cambiato la loro vita. È qualcosa che ci fa pensare più profondamente al nostro compito, alla nostra musica, pur aumentando indubbiamente le nostre responsabilità”.
La rapida ascesa del gruppo è stata fino ad ora costellata di incredibili performance e riconoscimenti, come l’aver avuto l’onore di annunciare, lo scorso febbraio, il vincitore della categoria per il miglior Album R&B alla 61esima edizione dei “Grammy Awards”, o di debuttare al “SNL” lo scorso aprile. Eppure, come essi stessi hanno spiegato, in tutte queste  occasioni i membri sono sempre rimasti concentrati sui fan: “Certo, questi traguardi sono importanti, ma più di ogni altra cosa vogliamo donare ai nostri fan la felicità. Per questo [“Map Of The Soul: Persona”] è stato fatto perché potessimo goderne con loro, quindi finchè ci divertiamo e siamo tutti felici, non credo ci sia risultato più grande”.
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©lynch, ©CiHope, ©jimindipityR) | ©Grammy
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