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#guerra de troia
negreabsolut · 17 days
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Una de les pintures murals de la Sala negra de la casa d'Aulus Rustius Verus, a Pompeia. S'hi veu Apoŀlo provant de seduir na Cassandra, filla del rei Príam de Troia. La sacerdotessa és asseguda sobre un Òmfalos, símbol que representa el centre del món. El déu duu una lira, un dels seus atributs.
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cegodaltonico · 1 year
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"Helena: A mais bela mulher da Grécia de seu tempo. Sua beleza é a causa de toda a demanda de Troia, tendo sido a razão das maiores atitudes heroicas. Helena é disputada pelos príncipes aqueus, são tantos os pretendentes que Ulisses resolve a questão sugestionando que seja Helena a escolher o felizardo com quem se casaria e que os demais, rejeitados, aceitariam a decisão da bela moça e a honrariam respeitando sua escolha. Helena, no entanto, não é fiel à escolha que fez de desposar Menelau. Sendo raptada por Páris, torna-se símbolo da força insuperável que exerce a beleza feminina sobre os homens: tanto os argivos quanto os troianos não são páreos aos encantos de Helena, fazendo com que lha sirva em quaisquer situações que ela lhos meta. É o motivo da ira dos aqueus e razão pela qual os troianos resistem, sendo ela, todavia, vitoriosa em todos os desfechos: é sempre inocente aos olhos dos homens, valendo-se de um simples sorriso ou de um gracioso desnudar-se."
M. Vasconcelos Gomes
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zipmoonchild · 2 months
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It is honorable for a young man killed and mutilated in battle by a bronze spear. In his death everything he has done sounds beautiful. – Homero
Paideia and Areté go hand in hand in order to achieve human excellence. The fundamental idea is the desire for beauty, associated with the concept of truth, goodness and excellence. In this way, in ancient Greece, heroism was differentiated from mere brutal disdain for death, thus generating the desire for death.
A beautiful death was an achievement, an eternal glory that was transformed into memory and poetry for those who were honorable in life, when they went through the formation of the Paideia and the conquest of the Areté. The greatest example is the warrior Achilles, who went through this educational transition and achieved great qualities, then became one of the main characters in the Trojan War, performing honorable deeds and making many sacrifices. Even though he was killed, hit in his weakest point (the heel) by a poisoned arrow, he was remembered in songs, poems and funeral rites. Achilles' glory was worth the life he paid, his honor prevailed with his beautiful death. Therefore, Areté is linked to honor, inseparable from the skill achieved in the Paideia and from merit. The denial of honor In contrast, the greatest human tragedy. This is where the Greek-Roman peoples concentrated their entire social order.
PT-BR
A Paideia e a Areté caminham-se juntos para ser conquistado a excelência humana,a ideia fundamental é o desejo pelo belo,associado a concepção da verdade,do bem,da excelência. Dessa maneira, na Grécia antiga,diferenciava o heroísmo do mero desdém brutal pela morte,logo gerando-se o desejo pela morte.
A bela morte era uma conquista ,uma glória eterna que se transforma em memória e poesia para aqueles que foram honrosos em vida,quando passaram pela formação da Paideia e a conquista da Areté. Exemplo maior,o guerreiro Aquiles que passou por essa transição educacional e conquistou amplas qualidades,então,tornou-se um dos principais personagens na guerra de troia, realizando feitos honrosos e muitos sacrifícios. Mesmo sendo morto,atingido no seu maior ponto fraco ( o calcanhar) por uma flecha envenenada, ele foi lembrado em cânticos, poemas e ritos fúnebres. A glória de Aquiles valeu a vida que ele pagou,a sua honra prevaleceu com a sua bela morte. Pois,a Areté está ligada a honra,inseparável da habilidade conquistada na Paideia e do mérito. A negação da honra é em contrapartida, a maior tragédia humana. Onde os povos gregos-romanos concentra-se toda sua ordem social.
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imninahchan · 23 days
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imaginei o Enzo e a pp em um cenário bem comercial de perfume, em uma praia ao som de salvatore, mais especificamente naquela parte do
"Catch me if you can
working on my tan, Salvatore"
eles poderiam ser um casal bem Jane Birkin e Serge Gainsborough, e ele, como um namorado territorial e romântico que usa o cabelo pra trás e deixa uma mecha cair na frente, amaria ver a namorada usar as camisas sociais dele.
a jane e o serge nãooooooo scr
nossa ele tem muito essa energia de litoral italiano, uma pegada classuda na estética igual o filme malèna. é o nariz romano, só pode ser... facilmente seria esculpido na antiguidade, olho pra ele e lembro de qualquer personagem de epopeia grega, amo nossa helena de troia, iria muito pra guerra por ele
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canesenzafissadimora · 10 months
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In greco “ritorno” si dice nòstos. Álgos significa “sofferenza”. La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnolo dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall’impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O in tedesco Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l’islandese, distingue i due termini: söknudur: “nostalgia” in senso lato; e heimfra: “rimpianto della propria terra”. Per questa nozione i cechi, accanto alla parola “nostalgia” presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d’amore ceca: stỳskà se mi po tobě: “ho nostalgia di te”; “non posso sopportare il dolore della tua assenza”. In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar (“provare nostalgia”), che viene dal catalano enyorar, a sua volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell’ignoranza. Tu sei lontano, e io non so che ne è di te. Il mio paese è lontano e io non so cosa succede laggiù. Alcune lingue hanno qualche difficoltà con la nostalgia: i francesi non possono esprimerla se non con il sostantivo di origine greca e non hanno il verbo relativo; Je m’ennuie de toi (“sento la tua mancanza”), ma il verbo s’ennuyer è debole, freddo, e comunque troppo lieve per un sentimento cosi grave. I tedeschi utilizzano di rado la parola “nostalgia” nella sua forma greca e preferiscono dire Sehnsucht: “desiderio di ciò che è assente”; ma la Sehnsucht può applicarsi a ciò che è stato come a ciò che non è mai stato (una nuova avventura) e quindi non implica di necessità l’idea di un nòstos; per includere nella Sehnsucht l’ossessione del ritorno occorrerebbe aggiungere un complemento: Sehnsucht nach der Verganghenheit, nach der verlorenen Kindheit, nach der ersten Liebe (“desiderio del passato, dell’infanzia, del primo amore”).
L’Odissea, l’epopea fondatrice della nostalgia, è nata agli albori dell’antica cultura greca. Va sottolineato: Ulisse, il più grande avventuriero di tutti i tempi, è anche il più grande nostalgico. Partì (senza grande piacere) per la guerra di Troia e vi rimase dieci anni. Poi si affrettò a tornare alla natia Itaca, ma gli intrighi degli dei prolungarono il suo periplo, dapprima di tre anni, pieni dei più bizzarri avvenimenti, poi di altri sette, che trascorse, ostaggio e amante, presso la dea Calipso, la quale, innamorata, non lo lasciava andar via dalla sua isola.
Nel quinto canto dell’Odissea, Ulisse le dice: “So anch’io, e molto bene, che a tuo confronto la saggia Penelope per aspetto e grandezza non val niente a vederla… ma anche così desidero e invoco ogni giorno di tornarmene a casa, vedere il ritorno”. E Omero prosegue: “Così diceva: e il sole s’immerse e venne giù l’ombra: entrando allora sotto la grotta profonda l’amore godettero, stesi vicini l’uno all’altra”.
Nulla che si possa paragonare alla misera condizione di esule che Irena aveva a lungo vissuto. Ulisse conobbe accanto a Calipso una vera dolce vita, vita di agi, vita di gioie. Eppure, fra la dolce vita in terra straniera e il ritorno periglioso a casa, scelse il ritorno. All’esplorazione appassionata dell’ignoto (l’avventura), preferì l’apoteosi del noto (il ritorno). All’infinito (giacché l’avventura ha la pretesa di non avere mai fine), preferì la fine (giacché il ritorno è la riconciliazione con la finitezza della vita).
Senza svegliarlo, i marinai di Feacia adagiarono Ulisse avvolto nei lini sulla spiaggia di Itaca, ai piedi di un ulivo, e se ne andarono. Fu questa la fine del viaggio. Ulisse dormiva, esausto. Quando si svegliò, non sapeva dov’era. Poi Atena disperse la nebbia dai suoi occhi e fu l’ebbrezza; l’ebbrezza del Grande Ritorno; l’estasi del noto; la musica che fece vibrare l’aria tra la terra e il cielo: vide l’insenatura che conosceva sin dall’infanzia, i due mondi che la sovrastavano, e carezzò il vecchio ulivo per assicurarsi che fosse ancora quello di vent’anni prima.
Non c’è niente da fare. Omero rese gloria alla nostalgia con una corona d’alloro e stabilì in tal modo una gerarchia morale dei sentimenti. Penelope sta in cima, molto al di sopra di Calipso. Calipso, oh Calipso! Pensò spesso a lei. Ha amato Ulisse. Hanno vissuto insieme sette anni. Non sappiamo per quanto tempo Ulisse avesse condiviso il letto di Penelope, ma certo non così a lungo. Eppure tutti esaltano il dolore di Penelope e irridono le lacrime di Calipso.
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Milan Kundera, "L'ignoranza"
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oh-lilly-dear · 1 year
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Grécia Antiga, ou Hélade
Grécia Antiga ou civilização grega é como conhecemos a civilização formada pelos gregos no sul da Península Balcânica e que se estendeu por outras partes do Mediterrâneo, além das Cíclades, pela Ásia Menor e por regiões costeiras no Mar Negro.
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Região marcada pelo relevo montanhoso, colonizada inicialmente por diferentes povos nômades em busca de alimentos nas regiões mais quentes e férteis do continente europeu. O relevo acidentado dificultou a comunicação entre os povos, o que os levou a certo isolamento. Dessa forma, a Hélade não constituiu um reino ou império centralizado, mas uma região marcada pela descentralização política e o surgimento de diferentes sociedades.
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A historiografia tradicional dividiu a história da Grécia Antiga conforme seu desenvolvimento político e social:
Período Pré-Homérico (2000 a.C. até 1200 a.C)
Inicialmente, a civilização grega foi formada por cretenses, aqueus (também chamados de micênicos), dórios, eólios e jônios.
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Antes do domínio grego, o território era povoado pelos pelasgos, povo de origem autóctone (originário da região em que habita). Com a chegada dos aqueus, em 2.000 a.C., povo de origem indo-europeia, se expandiram pela região dominando a população que habitava a ilha de Creta.
Os cretenses dedicavam-se ao comércio marítimo e haviam estabelecido uma talassocracia (governo comandado por uma elite comercial). A sociedade cretense era mais complexa e dinâmica em relação às outras. Em Creta já existia, por exemplo, propriedade privada e a divisão em grupos sociais, com o domínio dos ricos comerciantes. Sua religião era matriarcal, porém sua sociedade era patriarcal.
Do sincretismo cultural entre aqueus e cretenses, originou-se a civilização e a cultura creto-micênica, base para a formação das sociedades e culturas gregas durante os períodos Arcaico e Clássico.
A civilização creto-micênica dominou economicamente toda a região do Mar Egeu. Por meio do comércio, conectou diversas regiões do mundo antigo, o que lhe proporcionou um período de prosperidade.
Por volta do século XII a.C., com o objetivo de comercializar na região do Mar Negro, os creto-micênicos avançaram para a região da Ásia Menor (atual Turquia) e enfrentaram os troianos, povo que controlava a passagem do Estreito de Dardanelos, o qual dá acesso ao Mar Negro. Essa guerra ficou conhecida como Guerra de Troia.
Em 1.200 a.C., os dórios, povo de tradição militar, começaram sua entrada efetiva nos domínios creto-micênicos. O maior poder bélico dos dórios, que dominavam armas de ferro, culminou na queda da capital, Micenas, e provocou a Primeira Diáspora dos gregos, também motivada pela escassez de terras férteis. Esse episódio marca a passagem do período Pré-Homérico para o período Homérico.
Período Homérico (1150 a.C. a 800 a.C.)
O nome desse período é em homenagem a Homero.
Após as invasões dos dórios, a maioria das cidades gregas desapareceu. Os habitantes da Hélade, inclusive os invasores dórios, devido à necessidade de proteção e sobrevivência, retomaram a vida em pequenas comunidades familiares, denominadas genos, cuja principal atividade econômica era a agricultura.
Em cada geno havia um chefe religioso, militar e político: o pater, homem mais velho, mais sábio ou mais valente. Por volta do século VII a.C. essas comunidades começaram a se desintegrar.
Os genos se desarticularam por conta do crescimento demográfico e o estabelecimento da propriedade privada. Gradualmente os gregos passaram a adotar outra forma de organização social: as fátrias, união de grupos familiares, também motivada pela busca de terras férteis. Como os proprietários de terras eram minoria, para evitar rebeliões dos demais, muitas fátrias se reuniram, dando origem às tribos.
O desenvolvimento demográfico das tribos e a junção de diferentes tribos resultaram na formação de novas cidades-Estado, denominadas pólis.
Outra consequência da fragmentação foi a Segunda Diáspora. A parte da população que ficou sem terras partiu em direção à Ásia Menor e às penínsulas Itálica e Ibérica. Esse processo ajudou a promover a expansão colonialista de algumas pólis, como Atenas, que fundaram domínios em regiões ricas e de solos férteis visando se estabelecer de alimentos e matérias-primas.
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O processo de colonização enriqueceu as metrópoles (cidades-estado mãe), pois envolvia a exportação de trigo das colônias para a Hélade, aumentando a oferta de alimentos na região.
Os aristocratas possuidores de grandes propriedades produtoras de azeite e vinho também enriqueceram, pois houve aumento da demanda. Portanto, podemos considerar a Segunda Diáspora grega muito mais abrangente que a Primeira.
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reinato · 12 days
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21 fatos sobre a Turquia 🇹🇷
1. A Turquia é o único país do mundo que se estende por dois continentes, com uma parte de seu território localizada na Europa e outra na Ásia.
2. Istambul, anteriormente conhecida como Bizâncio e Constantinopla, é a única cidade do mundo localizada em dois continentes, tornando-a um caldeirão de culturas e influências.
3. A Basílica de Santa Sofia, localizada em Istambul, é um Patrimônio Mundial da UNESCO e foi originalmente construída como uma catedral cristã no século VI, posteriormente convertida em mesquita e agora serve como museu.
4. A Capadócia, conhecida por suas paisagens surreais, chaminés de fadas e cidades subterrâneas, é um destino popular para passeios de balão, caminhadas e exploração de antigas moradias em cavernas.
5. A Turquia é lar da antiga cidade de Troia, famosa pela lendária Guerra de Troia e pelo mítico Cavalo de Troia.
6. Pamukkale, que significa "castelo de algodão" em turco, é uma maravilha natural conhecida por seus terraços de piscinas de travertino cheias de águas termais ricas em minerais, acreditadas ter propriedades curativas.
7. A Mesquita Azul (Mesquita Sultanahmet) em Istambul é famosa por seus impressionantes azulejos azuis e seis minaretes, e é uma das mesquitas mais importantes da Turquia.
8. A culinária turca é uma fusão de sabores do Oriente Médio, Mediterrâneo, Ásia Central e Bálcãs, com pratos como kebabs, baklava, mezes (aperitivos) e Turkish delight encantando os paladares.
9. Éfeso, uma antiga cidade grega localizada perto da cidade moderna de Selçuk, é uma das cidades antigas melhor preservadas da região do Mediterrâneo e é lar do Templo de Ártemis, uma das Sete Maravilhas do Mundo Antigo.
10. O Estreito de Bósforo, que separa os lados europeu e asiático de Istambul, é uma das vias navegáveis mais movimentadas do mundo e é famoso por seus passeios de barco cênicos e mansões históricas à beira-mar.
11. A Turquia é lar de Göbekli Tepe, o complexo de templos mais antigo conhecido do mundo, datando de mais de 11.000 anos atrás e precedendo Stonehenge por milhares de anos.
12. O Palácio de Topkapi em Istambul foi a residência principal dos sultões otomanos por mais de 400 anos e agora é um museu que abriga uma vasta coleção de artefatos, incluindo o Diamante do Fazedor de Colheres e o Punhal de Topkapi.
13. Os Dervixes Rodopiantes, seguidores do poeta sufi Rumi, realizam a cerimônia tradicional do sema, um ritual de dança hipnotizante que simboliza a ascensão espiritual e a união com o divino.
14. O Monte Nemrut, localizado no sudeste da Turquia, é lar de um Patrimônio Mundial da UNESCO com estátuas colossais e lápides erigidas pelo Rei Antíoco I de Comagena no século I a.C.
15. O café turco, preparado fervendo grãos de café moídos finamente com açúcar em uma panela especial chamada cezve, é conhecido por seu sabor rico e textura espessa e aveludada, e é tradicionalmente servido com um copo de água e Turkish delight.
16. A antiga cidade de Hierápolis, localizada perto de Pamukkale, é famosa por suas ruínas romanas bem preservadas, incluindo um teatro, necrópole e a Piscina de Cleópatra, uma fonte termal acreditada ter sido usada pela própria Cleópatra.
17. O Grande Bazar em Istambul é um dos maiores e mais antigos mercados cobertos do mundo, com mais de 4.000 lojas vendendo de tudo, desde joias e tecidos até especiarias e lembranças.
18. A Turquia é lar das paisagens de conto de fadas da Trilha Lícia, uma trilha de longa distância que serpenteia ao longo da costa do Mediterrâneo, passando por ruínas antigas, praias de areia e vilarejos pitorescos.
19. A antiga cidade de Afrodisias, dedicada à deusa Afrodite, é famosa por suas esculturas de mármore bem preservadas, incluindo a mundialmente famosa Afrodite de Afrodisias.
20. Os banhos turcos, conhecidos como hammams, são uma parte integrante da cultura turca e oferecem aos visitantes a chance de relaxar e rejuvenescer com banhos de vapor, massagens e rituais de esfoliação tradicionais.
21. A rica história, paisagens diversas e cultura vibrante da Turquia oferecem aos viajantes uma riqueza de experiências, desde explorar ruínas antigas e locais de Patrimônio Mundial da UNESCO até se deliciar com a culinária deliciosa e aproveitar a beleza de suas maravilhas naturais.
-Texto e pesquisa por Fagner Oliveira
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nsantand · 1 month
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Joan Margarit - Helena
O ontem é teu inferno. É cada instanteem que, sem sabê-lo, te perdestee também cada instante em que foste salvo.Quando o jovem que foste está muito distante,o amor é vingança do passado.Vens de uma guerra em que foste vencido,de armas e acampamentos abandonadosna Troia que levas dentro de ti.Buscar-te-ão de noite os aqueose estreitarão o cerco. Voltarás,por uma mulher, a perder a cidade.Helena…
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fredborges98 · 3 months
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"Não me empunhe sem motivo; não me embainhe sem honra."
"No me saques sin razon; no me envaines sin honor."
"Do not draw me without reason:Do not wield me without honour."
Razão e Honra- A tragédia é humana, a razão é humana, a honra e dignidade são conferidas pela Educação Humanista.
Por: Fred Borges
Razão e Honra !
Crimes de guerra em tempos de paz desonram e tornam indignos os homens.
A Revolução Russa foi uma vergonha para toda a humanidade e a civilização.
Ela desonrou a família,uma família , a família Romanov.
Mas as tragédias são humanas e quer queiramos ou não, são parte do drama em sermos humanos.
Mas felizmente nem todos são comunistas ou socialistas!
Tragédias e dramas podem ser evitados, mas o ser humano nasceu junto com a falha,a falha ou falta de caráter, de honra, equivoco em julgar sem provas ou evidências e o povo julgou, elegeu, sentenciou, fez justiça com as próprias mãos, mentes e corações,empunharam a espada do voto e votaram!
Teriam mesmo?
O povo é facilmente manipulável e manipulado o foi, e sempre será conduzido a acreditar e desacreditar, depende a ele analisar,comparar e criticar discurso e prática.
E dê uma espada a um líder louco ou lideranças
ensandecidas ou encanecidas de um povo adormecido, que ele ou eles irá ou irão sacar sem razão e a empunhará sem honra a espada, por não possuírem nenhum dos dois adjetivos sedimentados, mas sim congelados ou enferrujados em lâminas de espadas de material ou matéria prima sem conteúdo e qualidade, e muito mais, ferreiro ou siderúrgico incompetente,com limitações: mental, emocional,espiritual e física, superaveis, mas convenientemente anestesiadas ou criogenizadas.
Numa espiral, as irmãs Romanov eram complementares, em estética e personalidade, na guerra contra os alemães, serviram como enfermeiras da Cruz Vermelha e viram que a tragédia humana é constituída de corpos e almas mutilados e traumatizadas, e aprenderam o quanto o ser humano é frágil, vulnerável, mas também capaz de superar suas mazelas físicas, emocionais e espirituais pela fé e esperança quando assim o deseja e principalmente acredita.
Fé e esperança em dias melhores foi o que fez elas seguirem.
A Inglaterra pouco ajudou, mais ajudaram em sua filosofia Shakespeariana em querer despretensiosamente ajudar,afinal eles eram parentes, mas no final negou-se o abrigo, o asilo aos Romanov.
Em uma história mitológica, uma lenda conta que a deusa do mar, a ninfa Tétis, era desejada como esposa por Zeus e seu irmão Posidão.
Porém Prometeu profetizou que o filho da deusa seria maior que seu pai.
Então os deuses resolveram dá-la como esposa a Peleu, um mortal já idoso, planejando enfraquecer o filho, que seria apenas um humano, assim nasceu o guerreiro Aquiles.
Sua mãe, visando fortalecer sua natureza mortal, mergulhou-o ainda bebê, nas águas do mitológico rio Estige (rio infernal no Hades).
As águas tornaram-no um ser invulnerável, exceto no calcanhar, por onde a mãe o segurou para o mergulhar no rio (daí a famosa expressão calcanhar de Aquiles, significando ponto vulnerável).
Aquiles tornou-se o mais poderoso dos guerreiros, porém, era mortal.
Mais tarde, sua mãe profetiza que ele poderá escolher entre dois destinos: lutar em Troia e alcançar a glória eterna, mas morrer jovem, ou permanecer em sua terra natal e ter uma longa vida, mas sendo logo esquecido.
Esquecimento é perda da faculdade da memória quando apagada, as luzes, por vez, por certa vez, e o povo é desmemoriado ou lavado cerebralmente para sorte de líderes sem razão ou sem honra.
Em um livro técnico cuja temática é a espada, relata:
Numa espada a guarda é usada para evitar que a mão do usuário deslize em direção à lâmina quando se efetua um ataque, quanto pra proteger a mão do usuário seja atingida por um golpe do oponente.
Uma questão de honra é não aceitar lutar em condição de desequilíbrio, onde uma das partes está fragilizada ou de vulnerabilidade identificada, não há honra em vencer sem dignidade, não há honra em "tomar o poder, independente de vencer ou não eleições"JD, que deveriam ser democráticas!
Não há honra onde há covardia, omissão, corrupção, ou qualquer imoralidade.
A guarda pode ser uma guarda cruzada ou "quillon" (a mais simples e comum); um nó de borla ou uma chapa frontal ou que envolva a mão que esteja empunhando a arma.
Não importa as condições de partida, de origem devem ser iguais ou igualadas ou igualitárias, caso contrário não há e nunca haverá reparação a luta deflagrada, não há e nunca haverá inclusão, já que excluídos já estão incluídos na massa acéfala, de " intelectuais" da escravidão ou a serviço conveniente da "servidão voluntária"!
A empunhadura de uma arma branca, é geralmente constituída de:
Guarda: já descrita.
Punho: parte por onde se segura a arma, uma haste de madeira, osso, metal ou outro material, podendo ou não ser recoberto por couro, cadarços ou pano entrelaçado, emaranhado, enrolados, enrolacações, imbricações, enganações, ilusões " democráticas"!
Pomo: parte saliente que fica no extremo do punho próximo a quem empunha a arma.
Espiga: prolongamento da lâmina que passa por dentro do punho.
Sendo assim, constitui-se e é constituído de grande poder quem poda a liberdade para justificar-se no poder pelo fim de poder!
Corta-se a liberdade aprisionando a Educação, o acesso à informação, a censura, a decapitação dos três poderes que devem, como instituições, nunca se sobressaírem um ao outro, mas em complementaridade e equilíbrio da liberdade, justiça, fraternidade e igualdade cidadã, constituição cidadã de 1988 sendo desonrada, mutilada, sem motivo digno a humanidade pela condenação de " terroristas", um verdadeiro golpe dentro de um " golpe"!
Em outra história:
O Rei Lear dramatiza a história de um velho rei da antiga Grã-Bretanha, cujo plano de dividir seu reino entre suas três filhas termina tragicamente.
Quando ele testa cada um perguntando o quanto ela o ama, as filhas mais velhas, Goneril e Regan, o elogiam.
A mais nova, Cordelia, não o faz, e Lear a rejeita e a expulsa. Ela se casa com o rei da França.
Goneril e Regan se voltam contra Lear, deixando-o vagando loucamente em uma tempestade furiosa.
Enquanto isso, o filho ilegítimo do conde de Gloucester, Edmund, vira Gloucester contra seu filho legítimo, Edgar.
Gloucester, horrorizado com o tratamento dado pelas filhas a Lear, recebe a notícia de que um exército francês está vindo para ajudar Lear.
Edmund trai Gloucester para Regan e seu marido, Cornwall, que arranca os olhos de Gloucester e faz de Edmund o Conde de Gloucester.
Cordelia e o exército francês salvam Lear, mas o exército é derrotado.
Edmund aprisiona Cordelia e Lear.
Edgar então fere Edmund mortalmente em uma prova de combate. Morrendo, Edmundo confessa que ordenou a morte de Cordelia e Lear.
Antes que eles possam ser resgatados, Lear traz o corpo de Cordelia e então ele próprio morre.
A tragédia e o drama são humanos, mas antes vem a mentira, a mentira compulsiva, obsessão pelo poder, o autoritarismo,a censura,o.controle das Redes Sociais pela " regulamentação",a concentração de poder em um dos poderes, que pode ser qualquer poder, desde que seja poder, ele irá se corromper, e poderá ser o poder judiciário.
Naquela época o poder saltitava feito pipoca em panela e óleo quente e foi parar em mãos que não seguem o dito gravado na espada:
"Não me empunhe sem motivo; não me embainhe sem honra." Ou
"No me saques sin razon; no me envaines sin honor".Or
"Do not draw me without reason.Do not wield me without honour."
E resultou em milhões de mortes, não, 7, 11,16 ou 18 mortos, despidos, queimados, mas 100 milhões assassinados pelos COMUNISTAS!!!
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operaportugues · 3 months
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Les Troyens (Hector Berlioz) - MET, 05/janeiro/2013
Ópera completa com legenda em português.
1. Instale o programa “Bigasoft Video Downloader Pro” Ele permite download do Metropolitan Opera.
2. Seriais Vá ao menu “Ajuda” - “Registrar” e digite um serial no campo “Código de Licença”.
3. Adicione a URL abaixo no programa Bigasoft para fazer o download. https://www.metopera.org/Season/On-Demand/opera/?upc=811357016251
4. Legenda em português: link.
Há muito fascinado pela Eneida de Virgílio, Berlioz finalmente adaptou o épico em Les Troyens, grand opéra francesa espetacular de cinco atos, com 22 papéis, enormes coros e balé. Os Atos I e II são denominados "A queda de Troia"; os Atos III a V, contando a trágica história de amor de Dido e Enéas, são chamados de "Os troianos em Cartago".
Les Troyens é a obra mais ambiciosa de Berlioz, o ponto culminante de toda a sua carreira artística (segundo o próprio compositor), mas ele não viveu para vê-la executada em sua totalidade. Após décadas de abandono, hoje esta ópera é considerada por alguns críticos de música como uma das melhores já escritas.
Muitos contos antigos são ambientados em meio às consequências da Guerra de Troia, tendo como pano de fundo a ascensão de uma nova ordem a partir da queda da antiga. A Eneida é um dos mitos supremos da fundação da civilização europeia, consagrando Roma como o ponto culminante da realização humana em termos tão poderosos que seu imaginário permanece potente e difundido até hoje. A devoção apaixonada de Berlioz pela Eneida era mais do que abstrata: um visionário autoconsciente que buscava novos rumos na arte e na música, sua devoção ao épico também era profundamente pessoal.
Esta obra-prima épica de Berlioz reconta a magnífica saga das consequências da Guerra de Troia e as façanhas de Enéias. O tenor em ascensão Bryan Hymel, em sua estreia no Met, estrela como o herói encarregado pelos deuses de fundar a cidade de Roma. Susan Graham é Dido, rainha de Cartago, que se torna amante de Enéias, e Deborah Voigt canta Cassandra, a princesa troiana cujos avisos sobre a iminente destruição de Troia não são ouvidos. A produção atmosférica de Francesca Zambello é dirigida pelo maestro Fabio Luisi.
Programa
"Mon souvenir vivra"
"Malheureux Roi!"
Papéis principais: - Cassandra: profetisa troiana, filha de Príamo - Corebo: um jovem príncipe asiático, noivo de Cassandra - Príamo: rei de Troia - Enéas: herói troiano - Dido: a rainha viúva de Cartago
Sinopse: Troia e Cartago, na Tunísia, na Antiguidade lendária.
Ato I - A Queda de Troia Os gregos saem de Troia após 10 anos de cerco e deixam um grande cavalo de madeira. Cassandra, a profetisa, adverte que a cidade está condenada, mas seu amado, Corebo, a ignora. Enéas comunica a morte de um sacerdote que pedia a destruição do cavalo. Numa procissão, o cavalo, que oculta soldados gregos, entra na cidade.
Ato II O fantasma de Heitor, um líder troiano, manda Enéas fundar uma nova Troia na Itália (que se tornaria a cidade de Roma). Com a queda da cidade, Corebo morre e Cassandra se apunhala. Enéas foge, e seu palácio pega fogo.
Ato III - Os Troianos em Cartago Os súditos de Dido juram protegê-la de Iarbas, o rei da Numídia. Chegam os troianos. Quando Iarbas ataca Cartago, Enéas acorre em defesa da cidade.
Ato IV Dido e Enéas se apaixonaram, mas os sátiros clamam "Itália!" para Enéas. A vitória sobre Iarbas é comemorada com dança; Dido e Enéas festejam sua felicidade.
Ato V Dido implora que Enéas fique, mas os fantasmas dos heróis troianos lhe dizem que vá. A esquadra parte, Dido acende uma pira fúnebre e se mata com a espada de Enéas.
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olimpianosff · 4 months
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Cap. 29- O fim da profecia se cumpre.
Wooyoung
Enquanto seguíamos para o monte Olimpo, Yunho e Lizzy estavam abraçados, sorrindo e conversando a respeito de tudo o que haviam perdido um da vida do outro. Me senti bem ao vê-los juntos, talvez o fato de que eles fossem irmãos tivesse feito com que os sentimentos estranhos desaparecessem.
Mas, se estava tudo acabado, por que eu tinha uma sensação estranha? Por que meu coração ainda estava aos pulos como se eu soubesse que algo de ruim ia acontecer?
Quando chegamos ao Olimpo, vi como meus amigos pareciam deslumbrados, todos ficamos em uma fila para que nossos pais e mães olimpianos falassem conosco.
Isabela e Mingi foram os primeiros, Afrodite disse como estava orgulhosa de seus filhos e principalmente do fato de Isabela estar usando Katoptris, segundo Afrodite, o tempo que Isabela passara com a arma fez com que agora ela pudesse vislumbrar o futuro, assim como a antiga dona da faca, Helena de Troia. Pela cara que Isabela fez, eu não sabia se ela tinha gostado muito da notícia.
O segundo olimpiano a se manifestar foi Ares, com aquele ar arrogante que era só dele, ele encarou Luiza e San.
-Podem não estar na melhor companhia do mundo. – nessa parte ele me olhou. – mas, se portaram como verdadeiros filhos do deus da guerra, sem vocês com certeza essa missão teria falhado.
Os dois agradeceram mesmo que n��o muito à vontade.
Atena foi a próxima, o olhar que ela lançou a Laura e Seunghwa fez com que os dois segurassem a respiração.
-Vocês se portara, como verdadeiros filhos da sabedoria, mantendo a cabeça no lugar mesmo nos momentos mais difíceis. Estou orgulhosa.
Aquele momento foi interrompido quando Yeosang soltou um assovio ao ver tudo ao seu redor, principalmente o trono de Hefesto, nem a cara feia do deus pareceu diminuir seu deslumbramento.
-Ei, quantos quilos mais ou menos de bronze celestial tem ai? – ele perguntou apontando o trono. – quer dizer, existem várias engenhocas e tals, o que ele faz?
Pela forma com que Yeosang falava sem parar eu percebi que até mesmo seu pai via que o nível de TDAH dele era maior do que de qualquer outro semideus.
-Posso te explicar tudo isso depois Yeosang. – Hefesto se manifestou e eu o encarei, eu não sabia dizer se aquilo era um sorriso. – você realmente usou seu talento como dominador do fogo muito bem, estou orgulhoso. Eduarda, espero que depois dessa missão você tenha conseguido entender a importância que tem e seu talento.
Aquela última parte foi o suficiente para fazer Yeosang parar, ele olhou do pai para Lizzy, e ela lhe deu uma piscadela de aprovação.
-Wooyoung. – meu pai ficou de pé e eu o encarei com um sorriso.
-Oi pai.
-Mais uma vez envolvido em confusão.
-Se derrotar um dos titãs e trazer uma deusa de volta para casa pode ser considerado confusão, pois bem, culpado.
Poseidon riu.
-Tenho a sensação de que o verei em breve.
-Fique de olhos nos portões. – falei simplesmente e ele voltou a sentar com um sorriso no rosto.
Desviei o olhar para o trono ao lado do meu pai, Zeus tinha uma carranca, o que não era novidade.
-Choi Jonho. – ele falou simplesmente. – filho de Hades.
Jonho ficou quieto, parecia travar uma batalha silenciosa dentro de si, lembrei da história que ele contara sobre Zeus acabar com sua família e me senti mal pelo cara, eu no lugar dele já tinha atacado o deus.
-Creio que seu pai não possa vir aqui para demonstrar o quanto se orgulha de você. Então eu faço as honras.
-Elogios vazios? Estou dispensando, obrigado.
Eu sorri, Jonho acabara de subir no meu conceito. Zeus o encarou por mais alguns segundos, depois olhou Yunho e Lizzy.
-Lizzy. – ele falou simplesmente. – Yunho.
-Pai. – os dois falaram em uníssono.
-E então. Vejo que se saíram bem. – Zeus se pronunciou olhando todos nós e em seguida parando os olhos em cima de Lizzy e Yunho que ainda estavam de mãos dadas. – posso ver que se encontraram.
-Não graças a você. – Lizzy disparou.
 O clima no Olimpo simplesmente fechou quando ela disse aquilo e um trovão ribombou do lado de fora. Por mais que todos estivessem espantados, inclusive eu, a primeira coisa que me venho a mente foi : essa é minha garota.
-Mais respeito comigo mocinha.
-Por que? Qual o respeito que você teve por mim, por Yunho e até por Briseis?
Zeus não respondeu, Lizzy se soltou de Yunho e deu um passo na direção do trono do pai, vi quando nossos amigos prenderam a respiração, eu estava achando aquilo ótimo.
-Você é a criatura mais egoísta e mesquinha que eu já tive o desprazer de conhecer. – outro trovão ribombou, um pouco mais fraco do que o primeiro e com admiração e um tanto de espanto eu percebi que Lizzy invocara aquele, ela estava desafiando o pai.
-Eu tinha que separá-los. – Zeus disse simplesmente. – foi preciso.
-Foi em vão. – Lizzy discutiu novamente, não parecia nem um pouco intimidada com o pai. – nos reunimos e nem você nem ninguém vai conseguir nos separar novamente.
-Yunho luta ao lado dos romanos. – Zeus falou simplesmente. – romanos e gregos...
-Blá blá blá. – Lizzy falou rápido. – não quero saber, Yunho é uma parte de mim, nem você, nem Roma ou Grécia vão conseguir fazer com que eu me afaste dele novamente, entendeu?
-Você terá que escolher um lado Lizzy, depois que sair daqui, vai voltar para a realidade e então para onde vai seguir? Acampamento meio-sangue com seus amigos ou acampamento Júpiter com Yunho?
Vi uma confusão tomar os olhos dela e ela encarou Afrodite, a deusa fez um gesto positivo com a cabeça e murmurou.
-Eu te disse que você teria que escolher entre os dois.
Lizzy encarou o irmão e depois me olhou, baixando os olhos em seguida. Depois daquele gesto eu notei que aquele “dois” éramos eu e Yunho.
Zeus fez menção de dizer algo, mas Artêmis se interpôs erguendo a mão.
Eu olhei ao redor, todos os olimpianos olhavam firme para Yunho e Lizzy, mas nenhum dos dois parecia intimidado.
-Bom. – Apolo falou com um sorriso. – me digam que não gostam dessa garota. Eu a adoro. – e então ele deu uma piscadela na direção dela, mas Lizzy o ignorou.
-Apolo, já chega. – Artêmis falou quando eu desviei os olhos de Apolo para encarar Hera, a rainha dos deuses parecia a ponto de explodir de ódio por ter dois frutos e uma traição a sua frente. - eu os trouxe aqui para lhes agradecer. – Artêmis continuou com um sorriso nos lábios. – e também para lhes fazer uma oferta, quer dizer, a um de vocês.
Nós nos entreolhamos, meu estomago deu um salto.
-Estou precisando de uma capitã forte para minhas caçadoras e entre vocês encontrei a pessoa perfeita.
Não, não, não, isso não.
-Lizzy. – ela falou sorrindo e estendendo a mão na direção dela. – você aceita a minha benção?
Não aquilo não estava acontecendo. Um turbilhão de pensamentos começou a se formar na minha mente, bem maior do que o tsunami que invocáramos juntos para destruir a ilha das amazonas. Lizzy não podia aceitar a oferta, ela simplesmente não podia.
Yeosang ao meu lado parecia nervoso, se apoiava de um pé no outro como se quisesse se manifestar, seus dedos estavam fora de controle, batucando coisas incompreensíveis, se não fosse loucura da minha cabeça, eu diria que da forma deles, estavam implorando para que ela não aceitasse.
Ela olhou ao redor e depois encarou a mão estendida da deusa. Antes de segurá-la ela me encarou, eu queria gritar, dizer que ela não podia fazer aquilo, mas as palavras estavam presas na minha garganta, então Afrodite tinha razão? Eu iria mesmo abrir mão de algo sem o qual eu perderia meu equilíbrio e esse algo era a Lizzy?
Lizzy
Depois de ter desafiado Zeus daquela forma, ser convidada pela própria Artêmis para chefiar suas capitãs tinha sido um banho de água fria em cima da adrenalina que percorria meu corpo.
Eu estava irritada, cansada e dolorida, aquela missão exigira muito de mim e no fim das contas me senti uma idiota tendo que ser salva pelo Cérebro de Sashimi umas mil vezes.
Em falar nele, pensar em Wooyoung estava se tornando difícil desde que havíamos saído em missão juntos, eu começara a ver que me preocupava com ele e que minhas implicâncias iam bem além de meras birras, era como se implicando com ele, fazendo com que ele se irritasse comigo eu evitasse pensar nele de outra forma. Minha cabeça estava confusa.
Lembrei do que Afrodite me dissera e entendi, eu nunca poderia escolher entre Yunho e Wooyoung, talvez as caçadoras fosse mesmo minha melhor opção, assim eu eliminaria os dois da minha vida de uma vez só. Eu ainda poderia ver Yunho quando quisesse, teria acesso livre ao acampamento romano, mas Wooyoung...
O encarei, esperando que ele se manifestasse, que dissesse que eu não deveria entrar para as caçadoras, fiquei esperando que ele me desse um motivo para não aceitar aquela benção, mas ele simplesmente não se moveu, ficou ali parado, sem nada fazer.
Vamos Cérebro de Sashimi.  Pensei. Me dê um motivo para ficar.
Mas ele não deu, Wooyoung estava imóvel apenas assistindo a cena. Que bom, aquilo facilitava as coisas.
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Respirei fundo e aceitei a mão que Artêmis me estendeu, segui segurando-a até os degraus do trono prateado que ocupava a sala.
-Fique de joelhos Lizzy, vou te abençoar como minha caçadora.
Eu obedeci, a garganta travada, lágrimas escorriam dos meus olhos, mas não eram de felicidade, eram de certeza de que eu não significava nada para Wooyoung como eu sempre imaginara.
-Lizzy, você aceita a benção de Artêmis, vai abrir mão da vida que conhece, de qualquer contato com o sexo oposto e entregará sua imortalidade para servir a mim?
Respirei fundo, minha cabeça era um turbilhão de pensamentos desordenados. Lembrei do dia em que o salvei do touro de bronze, de quando quase nos matamos na captura da bandeira, a nossa conversa a noite antes da fuga para ajudarmos na missão, a forma com que ele cuidara de mim quando eu estava envenenada pela Equidna, a forma com que enfrentar Poseidon para me salvar...
Todas aquelas cenas ficariam guardadas para sempre na minha memória, em um lugar especial, elas me alimentariam e me assombrariam durante toda a minha vida como caçadora, mas seriam suportáveis, contanto que eu não visse Wooyoung nunca mais.
-Lizzy? Você aceita a minha benção? – ok, era a hora da verdade.
-Eu...
-Não! – o grito dele me interrompeu, me virei para ver que Wooyoung corria até mim, mas ao ver que eu o encarava ele parou de correr e apenas me olhou, seus olhos pareciam assustados.
-Cérebro de Sashimi, o que está fazendo? – perguntei confusa.
-Não, você não pode aceitar, simples assim, não pode entrar para as caçadoras Lizzy, não pode.
Todos pareciam perplexos, todos menos Afrodite que sorria.
-Afrodite me disse que eu teria que abrir mão de algo que me mantinha em equilíbrio, ela disse que eu teria que abrir mão disso para continuar respirando, pensei que era você, mas... – ele respirou fundo. – não é você que me traz equilíbrio, na verdade é bem o contrário, não é mesmo? Você me desequilibra de todas as formas possíveis.
Eu não conseguia me mover, mas Wooyoung sorriu.
-Estou abrindo mão do meu orgulho, de tudo o que eu acreditava para te pedir que não faça isso, para te pedir que fique comigo, que fique com a gente. Afinal, se você se for, bem, como poderia te deixar ir se eu sei que não conseguiria respirar caso isso acontecesse e bem, eu gosto muito de respirar.
Eu fiquei imóvel, todos no salão começaram a conversar entre si, mas eu não estava me importando com eles, meus olhos estavam fixos nos de Wooyoung.
Não faz isso.  Ele apenas moveu os lábios, mas eu consegui entender seu pedido.
Ergui os olhos para encarar Artêmis, a deusa me olhava com um brilho severo no olhar, como se quisesse que eu tomasse logo a minha decisão.
Voltei a olhar meus amigos e então o encontrei, em um canto, os dedos descontrolados batucando coisas sem sentido. Yeosang estava com as duas mãos nos ouvidos, como se quisesse evitar escutar qualquer coisa e naquele instante eu me toquei de que ele parecia não querer escutar a benção, parecia não querer ouvir o momento em que eu a aceitaria, em que o deixaria para trás para sempre.
Meu estomago revirou e eu senti vontade de vomitar só de imaginar nunca mais ver Yeosang na vida...
-Artêmis. – comecei, mas ela me fuzilou com os olhos.
-Não me diga que vai desistir da minha benção por causa de um garoto. Você viu o que os homens fizeram com a sua mãe, vai se render a um deles?
E então a voz de Briseis tomou meus pensamentos, a forma com que ela amaldiçoava os homens, a forma que ela dissera que me preferia morta do que nas mãos de um semideus.
-Não estou desistindo por um garoto. – falei olhando de Wooyoung para Yeosang. – e Briseis estava errada. – falei sorrindo e ficando de pé. – nem todos os homens são iguais, há alguns por quem ainda valha a pena lutar.
Me virei para encarar Wooyoung, ele sorria.
-Eu não disse que você é um deles, Cérebro de Sashimi. – falei com um sorriso.
Wooyoung não se importou, abriu um sorriso enquanto caminhava na minha direção.
-Ainda bem que você não foi, Cosplay de Tempestade. – ele falou ao meu ouvido enquanto me abraçava.
-Eu não vou a lugar algum, Cérebro de Sashimi.
Ele se afastou ainda sorrindo, e atrás dele eu pude ver que Yeosang ainda estava com os ouvidos bloqueados. Me dirigi até ele.
-Sang? – chamei puxando suas mãos de leve.
Yeosang ergueu os olhos e me encarou, havia marcas em seu rosto, tinham sido lágrimas?
-É agora que nos despedimos? – ele perguntou simplesmente. – porque não estou pronto para te dizer adeus.
Eu sorri.
-Eu nunca vou estar pronta para te dizer algo assim. – falei puxando-o para um abraço. – vamos, temos que voltar pra casa.
Nossos amigos sorriram e se juntaram a nós em um enorme e apertado abraço grupal.
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ajdjwajfnekald · 4 months
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A mitologia grega é vasta e composta por diversas histórias interconectadas. Algumas ordens comuns para explorar essas narrativas incluem:
1. **Cosmogonia:** Narrativas sobre a criação do mundo e dos deuses, muitas vezes envolvendo entidades primordiais como Caos, Gaia e Urano.
2. **Titanomaquia:** A guerra entre os titãs e os deuses olímpicos, liderados por Zeus.
3. **Heróis e Suas Aventuras:** Histórias de heróis como Hércules, Perseu, Jasão e os Argonautas, entre outros, e suas incríveis jornadas e feitos.
4. **A Guerra de Troia:** Narrativas que cercam a famosa guerra, incluindo eventos como o julgamento de Paris, a intervenção dos deuses e as histórias individuais dos heróis envolvidos, como Aquiles e Heitor.
5. **Odisseia e Ilíada:** As epopeias de Homero, que contam as histórias de Ulisses e Aquiles, respectivamente.
6. **Deuses e Suas Atribuições:** Exploração das personalidades e domínios dos deuses olímpicos, como Zeus, Hera, Atena, Apolo, entre outros.
7. **Mitos Menores:** Narrativas mais curtas que abordam diferentes aspectos da mitologia, como os mitos de Narciso, Eco, Prometeu, Pandora, entre outros.
Essas ordens oferecem uma estrutura geral, mas a mitologia grega é rica em detalhes e nuances, permitindo diferentes abordagens na exploração de suas histórias.
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jarwoski · 5 months
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fragmentosdeginevra · 6 months
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Olá.
Sinto falta de escrever por aqui. Eu continuo escrevendo, mas é só para mim. Minha escrita está concentrada em desabafos e observações do cotidiano — textos privados que não tenho vontade de compartilhar com o mundo.
Por que não escrevo sobre minhas leituras, então?
É porque não li muito desde agosto. Para ser exata, 31 de agosto foi o dia em que finalizei A Esperança, o terceiro livro da trilogia Jogos Vorazes e último livro que li até o presente. Comecei a prequela da trilogia, cuja adaptação saiu ou vai sair nos cinemas em breve, mas não estava gostando do livro e decidi largá-lo.
Tentei outros livros depois disso. Hm. "Tentar" soa exagero. Eu folheei alguns e não peguei nenhum para ler efetivamente até pouco tempo atrás. O escolhido foi Sally e a Maldição do Rubi. Li bastante dele. Falta menos de 100 páginas para terminá-lo. Porém, não sinto que vale a pena. É um livro de mistério infanto-juvenil ambientado na era vitoriana. Uma ótima proposta, mas o livro é confuso em alguns pontos e gostaria que a protagonista tivesse mais profundidade.
Eu poderia dizer que a minha versão mais nova iria gostar desse livro, porém sinto que esse argumento – a ideia de que um livro infantojuvenil pode ser apreciado apenas se o leitor estiver nessa faixa etária – é como aplicar um curativo numa fratura exposta. O pequeno príncipe, Harry Potter, o desenho animado Avatar... todos são "feitos para crianças" e ninguém usa a desculpa da idade para dizer que não gostou da história.
Fora isso, li o capítulo sobre a Guerra de Troia do livro de mitologia da Edith Hamilton. Gostei muito.
Ainda não sei dizer o que aconteceu comigo. Tentei enunciar o problema várias vezes, encontrei várias desculpas diferentes para interromper o processo e continuo evitando o assunto. Estou quase lá.
Acho que a vontade de aprender mais – conhecer teoria literária, termos técnicos para descrever recursos narrativos, a literatura de vários países... essa sede me paralisou. É difícil acessar esse conhecimento. A maioria dos livros que quero utilizar em meus estudos é antiga e fora de circulação no país. Encontrei cópias online de alguns, outros não. Mesmo assim, não acho que o método de ler pelo celular seja satisfatório nesse caso. Para finalizar, é preciso tempo e esforço para aprender.
Decidi deixar tudo isso de lado. Estou interessada em três livros agora e pretendo lê-los até o fim do ano.
Esse texto é uma bagunça e talvez não devesse existir. Porém, isso pode ser só eu.
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pacosemnoticias · 8 months
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Marinha portuguesa organiza maior exercício de drones marítimos do mundo
A Marinha Portuguesa organiza até 22 de setembro o maior exercício de experimentação de drones marítimos do mundo, sistemas não tripulados cuja utilização pode ir da vigilância marítima até missões de busca e salvamento.
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Com um total de cerca de 1.400 participantes e mais de 80 drones a ser experimentados, o REPMUS 2023 (“Robotic Experimentation and Prototyping Augmented by Maritime Unmmanned Systems”) é o maior exercício de experimentação operacional de sistemas não tripulados do mundo, realizado em Troia e Sesimbra.
Em declarações à Lusa, o comandante António Mourinha, diretor do Centro de Experimentação Operacional da Marinha (CEOM), explicou que o REPMUS 2023 “tem como objetivo principal providenciar a experimentação operacional de novas tecnologias, sobretudo no âmbito da robótica marítima, portanto, o desenvolvimento de sistemas não tripulados para emprego marítimo, sejam eles aéreos, de superfície, submarinos ou terrestres”.
O exercício, que vai na sua 13.ª edição, conta com 15 marinhas participantes - a maior parte da NATO - e 11 observadoras, “várias organizações” da Aliança Atlântica e ainda mais de 40 entidades, entre representantes de indústrias e academia.
Questionado sobre o uso destes drones, o comandante detalhou que estes sistemas não tripulados podem ter várias utilizações, “desde logo, na guerra”, mas não só.
“Há outras missões que beneficiam destas tecnologias. Uma delas é daquelas onde Portugal mais necessita, que é no âmbito da vigilância marítima”, destacou, salientando que o país tem “uma das maiores zonas marítimas exclusivas da Europa” e precisa de “capacidade de vigilância desta zona” e capacidades de “investigação marítima nestes espaços”.
Neste contexto, afirmou que estas tecnologias “são essenciais” para Portugal exercer as suas “funções de soberania e de jurisdição nestes espaços enormes e que tão importantes são” para o país.
“Por outro lado, outro exemplo é na proteção de infraestruturas críticas submarinas como, por exemplo, os cabos submarinos que atravessam o Atlântico e que são fundamentais para a economia atual, globalizada, e para os fluxos de internet, incluindo transações económicas”, sublinhou.
Os drones podem ainda ser usados “na busca e salvamento marítimo, para mais depressa detetar náufragos” e, em alguns casos, existem drones preparados para “lançar boias de salvamento para os náufragos”.
Podem também ser usados “em salvamento urbano, onde há drones que conseguem levantar um acidentado e transportá-lo para uma localização segura” – sistemas que estão a ser testados.
Neste exercício – que arrancou no passado dia 11 – existe uma troca de experiências entre os participantes, mas também “um desenvolvimento da capacidade de operar em conjunto”, referiu António Mourinha.
“Aquilo que nós militares chamamos de interoperabilidade, que é nós podermos trabalhar em conjunto com drones de várias marinhas em prol de uma mesma missão. Isto é fundamental, por exemplo, para organizações como a NATO, em que nós temos que nos preparar para operarmos em missões com outros países e com outras forças”, explicou.
Além do exercício em si, os participantes vão poder integrar ‘workshops’ que juntam peritos das marinhas presentes para discutir temas variados, desde a experimentação operacional e avaliação destas tecnologias, a exploração da informação que é recolhida por estes sistemas ou ainda os desafios legais que o emprego destas novas tecnologias trazem.
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filmes-online-facil · 2 years
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Assistir Filme Tróia Online fácil
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Tróia - Filmes Online Fácil
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Quando Páris, o príncipe de Troia, se apaixona por Helena, rainha de Esparta, o rei inicia uma guerra de anos entre os dois reinos. Para vencer, Esparta conta com Aquiles, um guerreiro lendário que comanda um exército próprio.
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