Tumgik
#giardini reali
wgm-beautiful-world · 9 months
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REGGIA DI CASERTA - ITALIA
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francesco-blog-di · 2 years
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Cose belle di questi giorni 🌝.
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enryka82 · 1 year
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Tra alberi, foliage e arredi storici: alla scoperta dei giardini reali di Monza
Tra alberi, foliage e arredi storici: alla scoperta dei giardini reali di Monza
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mrwhitehaven · 4 months
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Giardini Reali, Venice
A great place to relax away from the crush of tourists next to St Marco square
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petalidiagapanto · 4 months
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[Elena figlia di Nemesi]
«Ecco che, aperti gli occhi, vidi per la prima e milionesima volta, quanto ti amavo. Non solo ti amavo perché mi amavi, e mi desideravi e ti desideravo, ma ti amavo perché eri lo specchio del mio sogno, un sogno che mi apparteneva dal più profondo di me stessa e che non avrei mai potuto avere. Avevo in me questo sogno. Addormentato. E non volevo svegliarlo. Volevo continuare a sognare in lui, a sognare in te, nel tuo stesso sonno. Era cosi impossibile eppure vero, che mentre l'amore che provavo per te ardeva sino a farmi impazzire, mi sentii infinitamente triste, e mi misi a piangere. Ti baciavo piano, per non svegliarti, e lacrimavo. Cercavo di toccarti, e provavo brividi di piacere e di dolore. Ti sfioravo piano con le dita, e mi sentivo svenire. Come ti desideravo! Come avrei voluto sospenderti in un'onda di miele, dentro di me, diventare il vaso del tuo miele. Solo questo e nient'altro. Di nient'altro mi è importato mai tranne che dell'amore.
E adoravo le ombre del tuo viso addormentato, scendevo fra le pieghe dei tuoi profumi visitando per la prima volta il giardino più vasto e inesauribile in cui m'ero mai spinta. Piangevo, ancora nella gioia di sentirti, perché eri tutto ciò che il mio sogno aveva desiderato, dagli inizi. Non c'erano mai stati altri incontri. Eri esistito sempre solo tu. In tutti i labirinti in cui avevo viaggiato, solo tu avevi viaggiato con me.
Solo tu avevi tenuto la mia mano, dove l'avevo deposta. Nessun altro mi aveva toccato mai. Nessun altro mi aveva guardata. Sentivo che il piacere della tua pelle e della tua voce, che allora era divenuta il tuo respiro; sentivo che quei piaceri cosi reali, cosi veri, così brillanti e precisi, inconfondibili e molteplici, come sono molteplici le forme e le carezze che si depongono sulle pesche e sui velluti, sull'acqua e sugli strumenti musicali, sulle foglie e sul vento, non erano mai stati così intensi come allora, come ora. Sentivo che erano lì con me, che quella sarebbe stata sempre per me la bellezza.
"Perciò piangevo, e non smisi di piangere, ed ero disperata. Ero così disperata che mi sentii di colpo con te e senza di te. Sapevo che era così. Ma si sa solo se si prova, se si sente. E allora rinunciai a te, a una certa forma di te. Rinunciai al sogno, a una certa forma del sogno. Rinunciai al desiderio, a una certa forma del desiderio. Rinunciai non a volerti, né a desiderarti, né tantomeno al sogno. Non lo posso fare, perché sono il sogno. Né posso rinunciare alla realtà, perché sono la realtà. E noi siamo entrambi, entrambe".
"Abbandonai me stessa, l'ego del sogno, l'ego del desiderio, l'ego proiettato in te. Mi mettevo nuda di fronte al sogno, lasciando anche lui nudo. Questo significava la rinuncia. Non altro che essere in una speranza priva di speranza, o meglio disperata, di diversa speranza. Era il solo modo che mi restava per rinforzare il mio sogno, e me e te. Allora il pianto divenne più lieve. Ma l'ultima lacrima, scendendo sul tuo viso, finì per destarti"»
(Rosita Copioli, I giardini dei popoli sotto le onde. Elena, Eros, la metamorfosi)
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casual-nonbinary · 1 year
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stamattina da sola tra le bancerelle di libri in via roma, poi pranzato da sola, e ora da sola ai giardini reali a studiare. sempre e comunque sola.
non so quanto stia andando bene.
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deathshallbenomore · 2 years
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hey sono in viaggio a torino a mi domandavo se hai dei posti belli da vedere da consigliare in centro (oltre alle principali attrazioni)?
cerea! fortunellə in giro per torino mentre io purtroppo ne sono lontana! anche se onestamente. buona fortuna, tra caldo e sovraffollamento di turisti <333
ALLORA la cosa bella di torino è che tantissime cose si possono raggiungere tranquillamente a piedi: il centro super centro non è troppo grande, e il centro in senso lato è comunque a portata di passeggiata
al di là di tutto ciò che puoi trovare googolando ‘torino cosa vedere’ (musei ecc) i miei suggerimenti sono (un po’ random)
1. monte dei cappuccini (che sicuramente trovi anche cercando ‘torino cosa vedere’, ma faccio uno strappo alla regola perché è uno dei miei posti preferiti). secondo me il posto più bello per vedere tutta torino dall’alto: se poi è una bella giornata, si vedono bene anche le montagne; meglio ancora se il sole sta calando. a volte i frati della chiesa dei cappuccini tengono aperto il chiostro e la terrazza che si affaccia sull’altro lato della collina: lo fanno veramente a sentimento, ma se trovi aperto approfittane perché è davvero un punto insolito rispetto al normale panorama dal piazzale
1.2 per arrivare e venire via, consiglio passeggiata tra le vie lì in collina, perché ci sono dei palazzi veramente belli e c’è una pace rara, per essere a due passi dal centro
2. parco del valentino, ma non solo il castello, il borgo medievale e la panchina degli innamorati che ok. a me piace tantissimo anche il giardino roccioso, consigliato se passi da quelle parti
2.2 e, nel caso, consiglio sia il lato del parco dall’altra parte del fiume, sia, in alternativa, passeggiata per san salvario (ad esempio se stai risalendo verso il centro): se non ti avvicini troppo alla parte che costeggia la stazione (che ha un po’ il mood stazione, come in tutte le città del resto), ci sono degli angolini molto carini e pacifici. bonus: a sansa c’è anche la sinagoga: non è visitabile (se non in occasioni particolari, probabilmente) ma è molto molto bella da fuori
3. spostiamoci in un’altra zona della città, in centro e molto bella: quadrilatero romano. certo, alcune vie sono iper ultra turistiche, ma io adoro passeggiare a caso tra i vicoletti più piccoli, uscendo dalla zona mega centrale, e sbucare a caso in zone tipo piazza della consolata (bello il santuario, ci sta fare due passi all’interno) e piazza emanuele filiberto. zona che mi piace molto: sembra parigi ma è meglio perché siamo a torino <3
3.2 se passi per quadrilatero, butta l’occhio a porta palatina mi racc!
4. altro posto del cuore, i giardini reali, soprattutto per gli scorci sulla mole (sia dai giardini superiori: si entra passando per palazzo reale; sia dagli inferiori), soprattutto quando c’è poca gente: pace amore e armonia su questo pianeta [se vuoi una live slug reaction, ai giardini superiori ci sono delle sculture di lumache fluo fuchsia]
5. punto unico per consigliare passeggiata per tutte le vie “principali” del centro, ma ça va sans dire: se vai alla mole passi per via po e probabilmente vedrai piazza vittorio e piazza castello etc etc, non mi dilungo
6. ricordati di passare per la galleria subalpina (e conseguentemente piazza carignano e/o piazza carlo alberto e per la galleria san federico (che dà poi su via roma e piazza san carlo): sono stra famose ma magari unə non si ricorda di passarci e si perde degli angolini che sono dei bijou
7. in generale, torino è una città bellissima: io consiglio sempre di camminare a caso perché 1) tanto è pressoché impossibile perdersi, 2) oltre ai musei, ci sono veramente tanti tanti TANTI palazzi/angoli/scorci davvero belli. è una città che ti riempie gli occhi e le sinapsi di bellezza, 3) tante cose sono inaspettate! io alle volte mi trovo in angoli mai visti prima e rimango first reaction shock. c’è una chiesa aperta? vai a vederla, magari è bellissima! un vicolo che pare carino? vacci, tanto poi finisci su una parallela della strada che stavi facendo prima! secondo me è il modo migliore per visitare la città, oltre alle cose da vedere “obbligatoriamente”
non c’è necessariamente coerenza tra un punto e l’altro, quindi magari non riuscirai (o non avrai voglia) di vedere tutto tutto, ma sono i consigli che mi sento di dare un po’ su due piedi. spero di esserti stata utile! :)
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View of the Royal Gardens (Giardini Reali) & the tower Mole Antonelliana which houses the national cinema museum, Turin
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shambelle97 · 1 year
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Le alte torri di Valaskjalf si ergevano in lontananza, manifestandone tutta la loro imponenza.
I Vanir che ne sarebbero stati ospiti rimasero colpiti dall’oro che adornava il magnifico palazzo del regno eterno.
Segno tangibile di una terra nata dal sangue e dalla schiavitù.
Un’antica civiltà fiorente, costituita da fieri e indomiti guerrieri.
Un popolo che tuttavia mirava al futuro, nonostante fosse fedele alle proprie tradizioni.
Due giovani di entrambe le stirpi divine sarebbero presto convolate a nozze, principalmente per interesse politico.
Asgard sarebbe stata l’assoluta spettatrice del lieto evento, generando una miriade di pettegolezzi.
Ossia uno degli argomenti più chiacchierati della cittadella celeste.
Sigyn ammirò la bellezza del luogo, ritenendolo colmo di fascino.
Le Norne avevano filato per lei un triste destino, ma necessario per la salvaguardia dell’amata patria.
Un’alleanza tra due popoli era più che conveniente per le sorte di ambedue i regni.
Gli Einherjar liberarono il passaggio per lasciarli passare.
Iniziarono a percorrere i vasti corridoi della reggia, decorati da diversi affreschi che narravano la storia degli Æsir.
La Dea della Fedeltà si soffermò su uno in particolare: ovvero quello raffigurante i membri della famiglia reale.
Fu lesta ad osservare ogni singolo dettaglio del dipinto, incuriosita soprattutto dallo sguardo malizioso e intrigante del figlio minore dei sovrani.
Un sorrisetto furbo e crudele, intriso di inganni e bugie.
Proseguirono col cammino, finché non giunsero all’interno della maestosa sala del trono.
Odino avrebbe stabilito l’accordo matrimoniale con entrambe le famiglie.
L’anziano osò alzarsi dal proprio scranno, intimando a costoro di avvicinarsi.
Il suo unico occhio buono cominciò a scrutare l’esile figura della giovane, passando successivamente al futuro consorte.
Theoric era il suo nome.
Egli era noto per essere il capitano delle guardie personali di Padre Tutto, eppure i suoi atteggiamenti si rivelarono alquanto discutibili.
Ciò avvenne durante il pranzo dopo aver ultimato il colloquio con il re.
Manifestò un’aria rozza e volgare, disgustando i presenti.
Sigyn era intimorita, desiderosa di fuggire altrove.
Avrebbe dovuto sottostare al volere dei suoi familiari e dello stesso Odino, costringendola a sposare un soldato sudicio e gretto.
Prigioniera di una terribile sorte, costituita da una vita infelice.
Abbandonò il refettorio, recandosi ai giardini reali: costei avvertiva l’assoluto bisogno di riflettere.
Il clima primaverile le permise di provare un profondo benessere.
Uno stato di quiete, durato solo pochi attimi.
Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto da un fruscio tra gli arbusti, come se qualcuno ne stesse osservando i movimenti.
Un sibilo improvviso la fece sussultare di paura, lasciandola sbigottita.
Si ritrovò nientemeno che un piccolo serpente attorno al braccio, scomparendo tramite la magia.
Un incantesimo ambiguo e al contempo inquietante da provocarle uno strano moto di nervosismo.
“Lo consideri come un modo per darle il mio benvenuto in codesto regno.”
Proferì dal nulla una voce beffarda e canzonatoria.
Ella si voltò di scatto, ritrovandosi dinnanzi a sé un giovane uomo dalla chioma corvina e la pelle diafana.
Costui indossava un’armatura dagli inserti verdi e dorati, donandogli un portamento regale ed elegante.
Lo riconobbe all’istante, rammentando lo sguardo smeraldino e malevolo raffigurato sopra l’affresco.
“Lei è Loki.”
Constatò gelida, guadagnandosi una risatina sardonica da parte dell’ingannatore.
“Perspicace, devo ammetterlo.”
Commentò sorpreso, quasi meravigliato in verità.
“Ha rischiato di spaventarmi, lo sa?”
Inveì la bella vanir, accigliando le iridi azzurre.
“Per un innocuo scherzetto ho osato spaventarla? Chiedo venia mia cara, ma lo ritengo divertente.”
Replicò il Dio dell’Inganno, protendo le braccia.
Una frase pronunciata col solo scopo di deriderla.
“Non si azzardi a prendermi in giro, è chiaro?”
Intimò la ragazza, alzando il tono vocale.
Tale reazione rallegrò Lingua D’Argento, ricevendo un’occhiata truce.
Stuzzicarla per puro divertimento sarebbe stato interessante.
“Alquanto indisciplinata oserei dire.”
Ghignò in maniera perfida, venendo colto alla sprovvista da una sfera d’energia.
Sigyn si permise di scagliargliela, lasciando intendere che padroneggiasse l’arte del Seiðr.
Arte di cui era un vero e proprio maestro, tramandatagli dalla madre e sovrana della splendida Asgard.
Una straordinaria virtù di cui entrambi disponevano.
“Sfidarmi è stato un errore, piccola figlia di Vanaheim.”
Sibilò infido, lanciandole un’occhiata maligna e sprezzante.
La figlia di Bjorn fu pervasa da un velato terrore, temendo il peggio.
Riuscì a salvarsi grazie all’arrivo dei genitori, impegnati con le ricerche nei confronti di quest’ultima.
L’ingannevole divinità si dileguò giusto in tempo attraverso un bagliore dai riflessi verdastri.
Si guadagnò un leggero rimprovero da parte loro, rientrando infine a palazzo con aria assorta.
Aveva rischiato di essere aggredita dall’astuto principe e signore indiscusso delle menzogne.
Uno scontro lasciato in sospeso per via di alcuni imprevisti.
Giunta nelle proprie stanze, Sigyn girò il chiavistello del portone, attivando il meccanismo della serratura.
L’idea di passare il resto dell’esistenza con Theoric Elvindson le fece raggelare il sangue.
Entro un anno sarebbe convolata a nozze con un individuo del genere.
Ciò che ebbe modo di turbarla maggiormente fu il primo incontro con lo spregevole Dio degli Inganni.
Molte volte aveva sentito parlare di lui e della sua natura illusoria, ricorrendone all’utilizzo per adescare le vittime prescelte.
Intrighi letali, nati appositamente per confondere e ingannare il malcapitato di turno.
Scrutò ogni angolo degli alloggi, finché non percepì una gelida sensazione sulla carne.
L’assalitore compì l’azzardo di imprigionarla in una morsa dolorosa e opprimente.
Sigyn tremò in preda ad una terribile angoscia.
“Apprezzo molto tale prodezza e coraggio da parte vostra, tuttavia ritengo inaccettabile chi osa sfidarmi.”
Sussurrò il famigerato Fabbro di Menzogne vicino al suo orecchio.
“Che cosa vuole da me?”
Chiese impaurita, provando ad ostentare un atteggiamento più risoluto e sicuro.
“Non ho alcuna intenzione di recarle del male, ma potrei essere costretto se proverà nuovamente a nuocere la mia persona tramite determinati mezzi.”
Minacciò il moro, ottenendo una risposta d’assenso.
Aveva commesso un madornale sbaglio sin dal principio, noncurante a cosa stesse andando incontro.
Sfidare il Dio delle Malefatte equivaleva ad addentrarsi nella tana del lupo.
La liberò, dissolvendo il pugnale dalla sua mano.
Dopodiché le afferrò un polso, voltandola delicatamente verso di sé.
Il verde dei suoi occhi iniziò a scontrarsi con quello azzurro della donna, producendo un gradevole contrasto.
Non si scomodò a poggiare le eleganti dita di mago, sollevandole il mento per squadrarla meglio.
Ammise quanto fosse graziosa ed eterea, basendosi che stesse divenendo la futura moglie del rozzo capitano degli Einherjar.
L’Amica della Vittoria provò un moto di sensazioni inspiegabili che stentava ad identificare.
“A presto, piccola Sigyn.”
Si limitò a pronunciare freddo e impassibile, abbandonandola al suo destino.
La suddetta assunse un’espressione esterrefatta, ripensando al contatto ravvicinato con l’oscuro Ase della città dorata.
L’effetto che suscitava nei confronti della bionda Vanir era alquanto strano e insolito.
Loki si ritirò all’interno delle camere private, rimuginando sugli ultimi avvenimenti.
Nessuna donna disponeva di un simile temperamento.
Provò persino a sfidarlo, suscitandone l’effettiva curiosità.
Nemmeno Sif si era mai presa la briga di agire in tale maniera.
Cacciò quegli assurdi pensieri, scuotendo la testa.
L’avrebbe considerata nient’altro che una sciocca ragazzina, proveniente da una terra straniera.
L’ennesima sprovveduta da non considerare.
Perlomeno era ciò che si sarebbe prefissato nei giorni a venire.
Ma non avrebbe mai rinunciato ad infastidirla: provocarne l’ira funesta lo dilettava parecchio.
Egli si concesse un bagno ristoratore, sorseggiando del buon vino in un calice d’argento.
Lo avrebbe aiutato a distrarsi dall’eventuale monotonia.
Ordire nuove trame e vendette si sarebbe rivelato il suo principale obbiettivo da raggiungere.
                                       𝑭𝒊𝒏𝒆  
One Shot:
~ Mischief And Fidelity ~  
Name Chapter:
~ First Meeting ~
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zrtranscripts · 1 year
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Season 10, Mission 3: Another Invented Disease
Quoth the Raven
~
[water swirls]
MOHAMMED BOUJETTIF: “In the glare of the day, there is little poetry about Venice. But under the charitable moon, her stained palaces are white again.” I see now that Mark Twain was quite correct. A moonlit gondola ride across the Venice Lagoon has always been a dream of mine. My wife and I booked tickets only two months before the gray apocalypse. We never took that trip.
FRANCES DEMPSY: [gasps] Quinzi, stop rowing! I can hear a patrol boat.
[boat motor rumbles]
MOHAMMED BOUJETTIF: I believe we remain unobserved. Quinzi, you may resume your labor at the oar. We’re close now. I see the [?] of the Grand Canal.
FRANCES DEMPSEY: We got through because they’re looking in, not out. They’re only worried about stopping people leaving. They don’t think anyone would be mental enough to try to sneak into a plague city.
MOHAMMED BOUJETTIF: Indeed. We’re most lucky.
FRANCES DEMPSEY: Is luck the right word?
MOHAMMED BOUJETTIF: Fortuna has favored us in one regard, at least. After months of fruitless searching, we have a lead to Runner Five’s location at last. And with Quinzi as our local guide, our visit should be brief.
FRANCES DEMPSEY: I wish we could do it all by gondola. People said they’ve got the zombie situation in Venice under control, but that could mean anything. And do we even know what this plague is?
MOHAMMED BOUJETTIF: Only that it’s almost invariably fatal. But the aquatic route isn’t possible, I’m afraid. In days past, the canals of Venice were home to a profusion rats. Today, it’s the restless dead who clog the waters.
FRANCES DEMPSEY: There, Quinzi. There’s a dock at the base of the stairs. [gondola bumps against dock, canal water splashes] Throw me the rope!
MOHAMMED BOUJETTIF: Careful! Frances, Quinzi, the steps are slimed with weed.
FRANCES DEMPSEY: Don’t worry, I never slip. Alice always said I was like a goat. At least, I think that’s what she meant. She might have just been telling me I needed deodorant.
MOHAMMED BOUJETTIF: Lead the way, Quinzi. The one we seek is at the far end of the canal. The mysterious Raven nests in the Giardini Reali, the Royal Gardens. We’re in Venice, a plague city ruled by unknown powers. I believe we should make haste.
~
MOHAMMED BOUJETTIF: This place is labyrinthine. We’d be lost without the map your band of thieves supplied, Quinzi.
FRANCES DEMPSEY: You call yourself the Magpies, right, Quin? Why does everyone in Venice name themselves after birds? And how do we know we can trust this Raven person? The message came through like, five different people before it reached us, and no one even agrees who the Raven is.
MOHAMMED BOUJETTIF: Indeed. A shoe seller in Istanbul was quite certain the Raven is a man of indeterminate but enormous age. An immortal, older than the city of Venice itself. A [?] assassin described a girl of twelve, a killer like himself, the most deadly of them all.
FRANCES DEMPSEY: That’s not ominous.
MOHAMMED BOUJETTIF: They say the plague began with the Raven. Its first victim appeared the day after the arrival of that ill-omened bird. Of course, people have always blamed outsiders for their misfortune. And Venice has a shameful history in that regard. Did you know that the word ghetto had its origins here? It was the area of the city the government forced its Jewish inhabitants to live.
FRANCES DEMPSEY: Yeah, we did the Merchant of Venice in school. Antonio was a dick.
MOHAMMED BOUJETTIF: My feelings entirely. And I can tell by your face, Quinzi, that you feel the same.
FRANCES DEMPSEY: I don’t like it here. There’s something... wrong with this place.
MOHAMMED BOUJETTIF: It’s sinking. The waters always clamored to reclaim it, and the apocalypse has hastened the process.
FRANCES DEMPSEY: It’s more than that. It’s the way the paint’s all flaking off the walls. The buildings are beautiful, but the stonework’s crumbling. It looks, I don’t know, decaying? Like it died a long time ago.
MOHAMMED BOUJETTIF: But someone yet lives here. Two factions patrol the streets of Venice, keeping an uneasy peace, one by day and one by night. Neither is our friend. The Raven advised us to travel in that liminal time when powers change hands and Venice has no true master. Our window of opportunity is brief.
FRANCES DEMSPEY: You know the route the Raven sent us, don’t you, Quinzi? Let’s run.
~
FRANCES DEMPSEY: Oh, we’re back at the Grand Canal. I’ve got totally turned around. I think I can see... Up ahead, that covered bridge. Is that...?
MOHAMMED BOUJETTIF: The Rialto. It houses stone shops within its arches. Venice was a city built on commerce, and so it remains. Trade is the lifeblood of this place and the reason so many still make their home here.
FRANCES DEMSPEY: But who’s in charge? You said two factions.
MOHAMMED BOUJETTIF: They are but parasites on the body politic! The gondoliers and their poisons roam during the day, while the Mala del Brenta patrol at night. Once, the Mala were a mere mafia. Now they’re said to traffic in far worse than drugs. But as for who rules? Venice has changed hands a dozen times since the apocalypse. Rumors are the King of Zagreb ran it at one time. The French warlord Jacques Le Renard claimed dominion for a year and two days. Now? Perhaps the city belongs only to itself.
GONDOLIER: Knives for sale, [?]. Knives, knives for sale!
FRANCES DEMSPEY: The gondola! I guess the changeover hasn’t happened yet. Quick, under this bridge. Hide in the shadows.
MOHAMMED BOUJETTIF: There are three women in that boat. One to row, one to cry their wares, the third has a knife! She’s using it to sever the hands.
FRANCES DEMPSEY: The hands!
MOHAMMED BOUJETTIF: Grasping for the boat out of the water. Bloated and white in death, the flesh half-peeled away. The dead seeking company in their watery grave.
FRANCES DEMPSEY: Glad we didn’t try to row in. Look, the boat’s tying up. They’re getting out.
MOHAMMED BOUJETTIF: The time of the gondoliers draws to a close, and the hour of the Mala approaches. We must hurry!
~
FRANCES DEMPSY: It’s so silent. I know there are people living here. Up there, see? Eyes watching us from the window. But there’s no one on the streets.
MOHAMMED BOUJETTIF: We’ve traveled broadly, you and I, in our quest for Five. A sighting in Budapest that was nothing but smoke and mirrors. A trail running through the warring cantons of the Alps. Helpless people pulled from danger by a nameless benefactor. No trace of them remained. We’ve visited pirate archipelagos and a warlord’s palace, but Venice is more dangerous than all of them.
FRANCES DEMPSEY: I heard Amelia the last time you spoke to her. She sounded really worried, for Amelia. Actually, not even just for Amelia.
MOHAMMED BOUJETTIF: She’s followed many fruitless leads in the search for Five, made many painful deals for information that proved of little value.
FRANCES DEMPSEY: We’ve all tried so hard for nothing. If we need to take risks to finally get an answer, I don’t care. It’s worth it. [flies buzz] Ugh, that’s horrible! Quinzi, watch out. There’s a pile of corpses in the middle of the road. They’ve just been... thrown there, like chucking out the rubbish!
MOHAMMED BOUJETTIF: Only recently deceased. Their skin is covered in lumps, buboes.
FRANCES DEMPSEY: Buboes? Like... Bubonic plague?
MOHAMMED BOUJETTIF: More yellow in color, with a curious purple marking in their center. It’s almost like a letter.
FRANCES DEMPSEY: Don’t get too close. Could infect you. [distant shout] Where did that come from?
MOHAMMED BOUJETTIF: One of the arms in that pile of corpses is twitching. A leg is kicking out.
FRANCES DEMPSEY: Are they zombies, or... God. People just left them here to die?
MOHAMMED BOUJETTIF: We cannot stay to find the answer. Quinzi, lead on!
~
[bell rings]
BELL RINGER: Portate fuori i vostri morti!
MOHAMMED BOUJETTIF: The bell-ringer and his companions are entering a crumbling palazzo, no doubt to collect the bodies of more unfortunates. From the charnel smell, I believe that’s their wagon up ahead.
FRANCES DEMSPEY: Ugh, it’s full of decapitated heads. They’re still alive! I mean, dead-alive. Their teeth are snapping.
MOHAMMED BOUJETTIF: Lacking their spines, they shouldn’t be capable of movement.
FRANCES DEMPSEY: V-types do that, though. You have to disassemble them into basically atoms before they stop moving. But there shouldn’t be any V-types outside the UK.
MOHAMMED BOUJETTIF: Perhaps the plague creates them.
FRANCES DEMPSEY: That’s... That’s a really bad thought. I can see people on the other side of the canal. I think they’re having dinner. There’s a white tablecloth and candles and everything. Who does that on the side of a canal full of corpses?
MOHAMMED BOUJETTIF: Italians.
FRANCES DEMPSEY: It’s my fault, you know. Five being missing, everyone being captured. It’s all my fault.
MOHAMMED BOUJETTIF: I hardly think that’s true.
FRANCES DEMPSEY: They told me not to come. They never wanted me on the mission to Tunisia. They knew I’d be a liability, but I wanted to be part of the team. [sighs] I wanted to be as valuable to them as Alice was. And because I was there, it all went wrong! I’m a jinx.
MOHAMMED BOUJETTIF: I believe in many things, Frances. I believe our spirit survives us after our death, and that a higher power guides the turning of the ages. But I will never believe that an innocent young woman, acting from love and with courage, is responsible for so much ill luck. No. There is some other force working against us, some malevolence that hasn’t yet shown its face.
FRANCES DEMPSEY: What if it is the Raven?
MOHAMMED BOUJETTIF: Then we’ve made a very serious mistake. Alas, we have no choice but to see it to its end. There, do you see? On the balcony of that half-destroyed house, figure in feathered carnival masks watching us. They are the Mala. We’re on their territory, uninvited. If they catch us, they will kill us.
~
FRANCES DEMPSEY: I can hear them following us, but I can’t see them. [distant shouts] Oh God, what’s that?
MOHAMMED BOUJETTIF: The Mala’s hunting call, or...
FRANCES DEMPSEY: Or what?
MOHAMMED BOUJETTIF: Another variant of the undead, perhaps unique to these shores. Who knows what strange and terrible forms the virus may have taken in such a place as this?
FRANCES DEMSPEY: I can smell them, I think. It’s not like normal zom smell. It’s almost... Sweet?
MOHAMMED BOUJETTIF: There are many mysteries to unravel here. Our challenge is to live to unravel them.
FRANCES DEMPSEY: What are you even doing here, Mo? You could have put me on a boat back to England and gone home to your wife. This isn’t your fight.
MOHAMMED BOUJETTIF: I made a promise to Miss Spens that I’d see her people safe. My word is my bond. No true currency remains in this world except that.
FRANCES DEMPSEY: You’re a good man, Mo.
MOHAMMED BOUJETTIF: One could ask for no higher praise!
FRANCES DEMPSEY: Look, over there, past the narrow marble bridge. Is that someone wearing a bird mask? The Raven, it must be!
MOHAMMED BOUJETTIF: A plague doctor’s mask, of course!
FRANCES DEMPSEY: They’re pointing left. What does it mean?
MOHAMMED BOUJETTIF: Ah! Ah, a narrow alley between buildings, hidden in shadow. We would have run straight past it!  I believe the Raven means for us to take it!
FRANCES DEMPSEY: What if it’s a trap? What if it leads us straight to the Mala? Maybe that was the whole point of bringing us here.
MOHAMMED BOUJETTIF: We have quite literally no other option. Follow our masked friend’s directions. Quinzi, run!
~
FRANCES DEMPSEY: There, at the end of the street. The person in the plague mask, the Raven. They’re waiting for us the other side of the bridge. They’re beckoning. But we’ve got the Mala or the zombies or whatever they are right behind us.
MOHAMMED BOUJETTIF: Ah, no! I understand now. The bridge is wooden, do you see? And there is some sort of mechanism. I believe it’s a drawbridge. We merely have to make it across and our safety is ensured. It appears the Raven was indeed attempting to aid us. It’s a balm to the soul to find such an honor in this fallen world.
FRANCES DEMPSEY: Come on, Quinzi! Last burst of speed. We did it! We’re safe.
MOHAMMED BOUJETTIF: Not until we raise the drawbridge. Quinzi, you could take the other side.
[drawbridge mechanism clanks]
FRANCES DEMPSEY: That’s creepy. The sound just... Stopped. Are they really gone?
THE RAVEN: The hunt’s over. They won’t bother me here. We have, uh... An understanding.
FRANCES DEMPSEY: Is that...? No, it can’t be!
THE RAVEN: Oh, let me take this damn thing off. Oh, I can hardly breathe up here! [sighs] It’s so good to see you, Frances!
FRANCES DEMPSEY: Maxine!
MOHAMMED BOUJETTIF: Our missing doctor. We have come here in search of one lost companion, and found quite another.
FRANCES DEMPSEY: How did you get here, and what are you doing? Do you really know where Five is? Do you know how to rescue the others?
MAXINE MYERS: One question at a time, please! I don’t know it all, Frances, but I have found out a few things. Venice may be a hellhole, but a lot of information finds its way here. There is so much for me to tell you, and so much for us to do.
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lamilanomagazine · 16 days
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Monza. Sabato 20 aprile a Monza le "Pulizie di Primavera". Pilotto: "Continuiamo a prenderci cura dei luoghi pubblici insieme. Il rispetto della città è un valore"
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Monza. Sabato 20 aprile a Monza le "Pulizie di Primavera". Pilotto: "Continuiamo a prenderci cura dei luoghi pubblici insieme. Il rispetto della città è un valore". E' in programma per sabato 20 aprile, dalle 9 alle 13, l'edizione 2024 di Pulizie di Primavera, la giornata di impegno civico dedicata alla città, che coinvolge migliaia di persone – tutti volontari – in un appuntamento all'insegna del "prendersi cura di Monza". Giunta alla 9° edizione, la manifestazione coinvolge intere famiglie, gruppi, scuole, associazioni e amici impegnati nei vari "cantieri" sparsi per la città. I dati. Sono 57 i cantieri in programma per questa edizione, in crescita rispetto allo scorso anno, cui se ne aggiungono 73 nelle scuole per un totale di 130. Al lavoro più di 4000 cittadini, grandi e piccoli, che contribuiranno a rendere più bella Monza. Aderiscono all'iniziativa 11 nidi di cui tre privati e gli otto comunali; 14 scuole dell'infanzia di cui la comunale Pianeta Azzurro, 8 paritarie e 5 statali; 19 scuole primarie; 9 scuole secondarie di primo grado; tutte le 9 scuole secondarie di secondo grado; 5 centri di Animazione Socio Educativa e il centro di formazione Professionale P. Borsa. Numerosi i dipendenti comunali impegnati, insieme ai volontari, alle guardie ecologiche, ai volontari della Protezione Civile e ai sottoscrittori dei "Patti di collaborazione" e ai giovani del servizio civile. Il cantiere di verniciatura della cancellata nella scuola Don Milani è invece affidato ai dirigenti del Comune. I giovani: ben sette cantieri sono promossi da realtà territoriali aderenti al tavolo Giovani: gruppi scout (AGESCI e laici), associazioni giovanili e iscritti alla consulta provinciale degli studenti. I Cantieri nei 10 quartieri. Tra i luoghi interessati dalle pulizie le piste ciclabili del Canale Villoresi, di via Bergamo, di via Ghilini; i giardini e le aree verdi della stazione, del NEI, di via Visconti, di via Poliziano e i boschetti reali. Al centro di operazioni di pulizia e rimozione di mozziconi anche viale Cesare Battisti, la passerella lungo il Lambro, via Romagna, viale Lombardia, il sottopasso di viale Libertà, Corso Milano. Piantumazione di fiori e abbellimento delle aiuole sono in programma in via Monti e Tognetti, al centro sportivo Forti e Liberi, al parcheggio di via D'Annunzio e nelle aree verdi di via Fiume e di via Solone/Boezio. La mappa completa dei 130 cantieri è online sul sito del Comune. I Cantieri nelle scuole. Sono 73 i cantieri che si svolgeranno negli edifici scolastici della città: 60 gli interventi di piantumazione previsti con la messa a dimora di oltre 3000 piante; 49 gli interventi di verniciatura, 37 di smaltimento di rifiuti e 10 di realizzazione di murales e/o rimozione graffiti. Società Sportive in prima linea. Confermata la partecipazione diretta delle società sportive ai lavori: quest'anno saranno ben 10 le Associazioni impegnate in città. UISP alla Scuola Sabin; Aso S. Rocco alla Pertini; Astro Roller Skating alla Scuola Tacoli; Scuola Judo Monza alla Citterio e Atletica Monza sarà al lavoro per abbellire gli spogliatoi del campo sportivo delle scuole Hensemberger, Frisi e Mosè Bianchi. GES Monza sarà impegnata al Centro Sportivo Ambrosini; ASD la Dominante al Centro sportivo la Dominante; ASD Tremolada al Bocciodromo di via Rosmini e ASD Nuova Artistica Monza al parcheggio tra via Silva e via Puglia; ASD Forti e Liberi sarà al lavoro presso la loro sede di viale Cesare Battisti. 3 murales: oltre alle attività artistiche che saranno realizzate all'interno dei plessi scolastici è in programma la realizzazione di 3 murales: uno nell'area verde di via Rota Grassi, uno nel sottopasso di via Bergamo e uno dedicato ad Enzo Ferrari presso l'IIS Istituto Enzo Ferrari di via Monte Grappa. Come iscriversi. E' ancora possibile iscriversi per partecipare a Pulizie di Primavera 2024: basta scegliere online uno dei cantieri pubblicati e comunicare la propria disponibilità attraverso il modulo compilabile direttamente on line sul sito L'Amministrazione Comunale fornirà tutto il materiale necessario. Al termine dell'intervento sarà posizionata sul luogo ripulito una fotografia del gruppo che si è preso cura di quel cantiere, con l'invito a rispettarlo e mantenerlo in ordine. Gli sponsor. Sono otto, il doppio rispetto allo scorso anno, gli sponsor ufficiali della manifestazione: BrianzaAcque installerà un punto di erogazione acqua potabile in piazza Roma; FarmaCoM fornirà supporto tecnico; Assicurazioni Generali – Largo XXV acquisterà materiali; MCDonald di Monza parteciperà a due cantieri con personale proprio e fornirà materiali utili; Milesi Srl effettuerà un intervento di ripulitura e di verniciatura presso il sottopasso di via Bergamo; Roche eseguirà un intervento di pulizia al Parco di Monza e acquisterà materiale utile alla manifestazione; Sodexo fornirà una merenda a tutti i partecipanti; DoctorWall pulirà le colonne dei portici davanti al Teatro Manzoni. "Continuiamo a prenderci cura dei luoghi pubblici insieme, convinti come siamo che il rispetto della città sia un Valore – spiegano il Sindaco Paolo Pilotto e l'Assessore alla Partecipazione Andreina Fumagalli – Contribuire a rendere più accogliente la città in cui viviamo è una scelta responsabile di ciascuno". Partecipazione e contest fotografico. Anche in questa occasione l'Amministrazione Comunale promuove sui social network il contest fotografico #PuliziediPrimavera24: gli scatti più significativi e originali saranno pubblicati nella gallery online sul sito del Comune e sui canali social istituzionali che seguono la manifestazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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❤ Torino, Giardini Reali. 🇮🇹
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Le Formula 1 in via Roma, ecco come sarà il Salone dell'Auto 2024
Bolidi di Formula 1 in via Roma, i capolavori del design nei Giardini Reali. Sta prendendo sempre più forma quello che sarà il Salone dell’Auto Torino 2024, un grande ritorno in città dopo anni di esilio volontario a Milano e Monza. La manifestazione si svolgerà dal 13 al 15 settembre e si propone di essere un autentico racconto della storia dell’automobile. Ecco i dettagli. Il punto di partenza…
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pikasus-artenews · 7 months
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MOSTRA FOTOGRAFICA. La Rosa di Damasco. Dalla Siria a Torino
Nei Giardini Reali di Torino la straordinaria storia della Rosa di Damasco dalle sue caratteristiche botaniche ai suoi diversi usi e al suo significato culturale
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ernestogiorgi · 9 months
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Angelino e Giacomino 10 [1117]
Revisione del testo: 07 agosto 2023 ore 09:00 – Revisione delle immagini: 07 agosto 2023 – Scena: i soliti Giardini Reali di Piazza San Marco, a Venezia. Giacomino è intento a scrivere degli appunti in un grosso blocco di carta rilegata. Arriva Angelino, si siede sulla stessa panchina e, guardando gli alberi, dice distrattamente: “Métto… còssa ti xe drìo scrìvar de bèło…” [Giacometto… cosa stai…
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casual-nonbinary · 2 years
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riassunto di oggi. nota di merito all'igloo di merz ai giardini reali e ai piccioni che stanno idratati
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