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#forza d'animo
ragazzoarcano · 11 months
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“Qualunque sia la tua storia, riuscirai ad andare oltre.
Qualunque sia il tuo dolore guarirai.
Sii paziente ed abbi fiducia nella tua forza.”
— Najwa Zebian
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sad-smile-03 · 1 year
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"Gli sfuggì il momento in cui la ragazza smise di portare la sua debolezza come un peso e cominciò a indossarla come un travestimento"
-Bardugo (Rovina e Ascesa)
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elenascrive · 2 months
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La Speranza è un motore potentissimo in grado di far andare veloce un’intera vita!
Menomale che c’è anche quando la si perde! 💪🏻
@elenascrive
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smokingago · 3 months
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Tumblr media
🍀
"Va' serenamente in mezzo al rumore e alla fretta,
e ricorda quale pace ci può essere nel silenzio.
Finché è possibile, senza cedimenti,
conserva i buoni rapporti con tutti.
Di' la tua verità con calma e chiarezza,
e ascolta gli altri,
anche il noioso e l'ignorante,
anch'essi hanno una loro storia da raccontare.
Evita le persone rumorose e aggressive,
esse sono un tormento per lo spirito.
Se ti paragoni agli altri,
puoi diventare vanitoso o aspro,
perché sempre ci saranno persone superiori ed inferiori a te.
Rallegrati dei tuoi successi come dei tuoi progetti.
Mantieniti interessato alla tua professione, per quanto umile,
è un vero patrimonio nelle fortune mutevoli del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari,
poiché il mondo è pieno di inganno.
Ma questo non ti renda cieco su quanto c'è di virtuoso,
molte persone lottano per alti ideali,
e dovunque la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso.
Specialmente non fingere negli affetti.
E non essere cinico riguardo all'amore,
perché a dispetto di ogni aridità e disillusione
esso è perenne come l'erba.
Accetta serenamente l'insegnamento degli anni,
abbandonando con grazia le cose della giovinezza.
Coltiva la forza d'animo per difenderti dall'improvvisa sfortuna.
Ma non angosciarti con fantasie oscure.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una sana disciplina,
sii gentile con te stesso.
Tu sei un figlio dell'universo,
non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai diritto ad essere qui.
E che ti sia chiaro o no,
senza dubbio l'universo va schiudendosi come dovrebbe.
Perciò sta' in pace con Dio,
comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano i tuoi affanni e le tue aspirazioni,
nella rumorosa confusione della vita conserva la pace con la tua anima.
Nonostante tutta la sua falsità, il lavoro ingrato ed i sogni infranti,
questo è ancora un mondo meraviglioso.
Sii allegro.
Fa' di tutto per essere felice."
Desiderata, Max Ehrmann
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ggpost · 3 months
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Ci sono momenti della vita dove nessuno può capire il tuo stato d'animo, sei solo tu e il tuo dolore, devi avere la forza di sopprimerlo.. Tutti sono capaci di parlare, a dire parole di conforto, ma nessuno potrà mai capire quello che senti realmente..
- Salvatore Raimondo
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passeracea · 2 months
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Mia nipote, 7 anni: zia io da grande vorrei essere come te!
Trattengo a stento la commozione derivata da queste inaspettate parole e indago: innocente creatura, tenero virgulto dal cuore puro e dalla mente incontaminata, dimmi, come ti ho ispirato? Ti ho conquistato con la mia indipendenza? Con la mia forza d'animo? Con il mio geniale sarcasmo? Con la mia intelligenza? Con la mia sfavillante personalità?
Zia io voglio essere come te...SENZA FIDANZATO!
Sto ancora cercando di capire se sia una cosa positiva o no. Cioè per me lo è ma non so che messaggio io possa aver inconsapevolmente trasmesso. Appena superato il trauma indagherò ulteriormente.
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libero-de-mente · 1 month
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Mi sento padre
Credo di essere diventato padre prima, intendo prima di diventarlo biologicamente.
Ho vissuto un prologo o, per usare un neologismo moderno, un prequel.
Sono convinto che divenni padre di me stesso il giorno in cui, sempre biologicamente, non fui più figlio di un uomo.
Quando mio padre morì rimasi orfano di una figura paterna che, nonostante i suoi umani limiti, era nel mio immaginario qualcosa di più grande e rassicurante. Ne avevo maledettamente bisogno, ma il destino me lo portò via.
Così dopo un percorso con uno davvero bravo divenni "papà" di me stesso. Non avevo alternative, meglio dire non avevo nessuno.
Nonni morti da tempo e zii, quelli a portata di mano e in vita, ostici ed egoisti da sempre.
Poi divenni padre. Non solo biologicamente, ma qualcosa si squarciò in me. Mille motivi per sentirsi padre.
Quando divenni padre per la seconda volta lo squarcio con i "mille" motivi raddoppiarono
Mi sento padre ogni volta che sento ridere i miei figli,
quando percepisco la loro forza d'animo,
quando mi abbracciano per rassicurarmi,
quando li abbraccio per dare loro forza,
quando mi rendo conto di come i miei figli siano migliori di me,
quando ripenso al fatto che appena nati mi vennero affidati, tra le mie mani che inaspettatamente divennero ferme e solide. Io che credevo che avrei tremato per tutto il tempo.
Mi sento padre quando mi raccontano i loro pensieri, i loro desideri,
quando uscendo di casa, dalla strada, si girano per vedere se sono alla finestra per salutarli ancora. E io ci sono.
Mi sento padre ogni volta che li sprono a lottare per i loro obiettivi,
lo sono di più quando mi scopro a nascondere le lacrime per i loro traguardi raggiunti.
Mi sento padre quando discutiamo,
quando li ascolto e do loro ragione,
quando gli esprimo il mio punto di vista e loro annuiscono,
quando mi spiegano e io capisco che quello in errore sono io.
Mi sento padre ogni volta che loro si sentono miei figli,
quando mi permettono di lenire i graffi metaforici che la vita gli lascia sulla pelle,
ogni volta che predico il rispetto per il prossimo,
a non fare mai del male a nessuno.
Così capita spesso che loro, abbracciandomi con le lunghe braccia, mi fanno sentire figlio a mia volta. Per qualche istante.
Mi sono sentito orgogliosamente padre, in passato, quando durante le competizioni sportive a cui i miei figli partecipavano, dagli spalti, non ero tra i padri che istigavano i figli a "colpire duro" per vincere sull'avversario.
Oppure quando ho rinunciato ai miei desideri, alle mie passioni, per proteggerli per stare loro vicino. Concedendo il mio cuore solo a loro.
Mi sento padre ogni giorno che mi appare una nuova ruga, un capello bianco, un fardello in più sulle spalle che la vita mi lascia "generosamente". Per ogni livido sulla pelle, per ogni ferita nell'anima, per ogni sussulto del cuore strozzato sul nascere.
Sono un padre nel momento che lotto per il benessere della mia famiglia,
quando cado miseramente per un mio errore,
quando mi rialzo stoicamente, con la determinazione di chi non vuole deludere i propri figli.
Mi sarei già lasciato andare da tanto se non fossi padre.
Sono un padre perché soffro, gioisco, li sento, li ascolto e cerco di essere un punto di riferimento per loro,
per poi accorgermi che essi sono per me un punto di riferimento.
Mi sento padre quando mi prendo cura di una madre anziana e ammalata, come se fosse mia figlia. Lei che mi cerca e mi chiede sicurezza. Come una bimba.
Sono un padre fragile, quando ogni sera goccia dopo goccia cerco di chiudere la giornata.
Quest'anno mi faccio gli auguri, per il padre che sono e per come sopravvivo in questo importante ruolo.
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ninna--nanna · 4 months
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Stanotte è stato magico. Davvero. Ho fatto capodanno con la mia migliore amica, il suo ragazzo, il mio migliore amico e dei loro amici. Ho conosciuto questo ragazzo, a caso abbiamo iniziato a parlare in contemporanea, a dire le stesse cose etc. Ci siamo trovati su tantissime cose e non potete capire la mia gioia nello stare bene, dopo tanti mesi difficili. Vedere il mio migliore amico ridere e divertirsi nonostante la stanchezza del lavoro, la mia migliore amica felice con il suo ragazzo ed io tranquilla e libera.
Ero in pace. Ho parlato un sacco di mille cose e alla fine è successa una cosa strana (che di per sè non lo è ma per me sì). La mia migliore amica fa: gioia tu dormi qua e *nome amico* tu su con tizio, ma se vuoi dormire qua giù con lei basta che ti prendi una coperta eh.
La cosa bella? Beh si ha dormito con me. Mi ha preparato il divano etc, ma la cosa assurda è che abbiamo parlato fino all'alba e poi ci siamo addormentati abbracciati tranquilli. Non è successo niente, solo abbracci e questa cosa mi ha fatta rimanere a bocca aperta perché non sono abituata a un ragazzo che mi tratta così e che non pretende per forza di portami a letto se ci si avvicina così (spero si capisca ciò che intendo, non è ovviamente una critica a chi lo fa). Mi sono svegliata mille volte ed ognuna delle mille volte si è preoccupato del se avevo freddo, se avevo male da qualche parte, se volevo un altro cuscino etc.
Oggi fino a sera abbiamo parlato di tantissime cose e poi l'ho portato a casa. Mi fa sorridere perché mi ci rivedo molto in ciò che dice, si fa i miei stessi problemi su tante cose e mi sembra un ragazzo molto sensibile, premuroso e profondo d'animo, lo si evince da ciò che dice quando parla.
Non sapete dopo mesi di lavoro sfiancante, studio devastante ed il tentato suicidio di mia madre quanto sia stato bello poter essere tranquilli e ridere di pancia, spontaneamente, poter abbracciare e sentirsi più leggeri e vedere come in fondo sia tutto così bello.
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kon-igi · 7 months
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SOPRACCIGLIA E BARBA ROSSA
Questa è una storia su di me... a tratti noiosa e/o delirante, autocelebrativa e antipatica per taluni, commovente e sincera per altri.
Nel video che si trova fissato in alto nel mio tumblr, invito chi mi conosce da poco (oppure da molto ma superficialmente) a non confondere persona, personaggio e professionista.
Intendiamoci, non esistono tre Kon-igi schizoidi che in ogni momento non sai con quale interagisci ma di sicuro in questi spazi è molto facile che un muro scrostato e vecchio io ve lo intonachi con stucco veneziano e magari ci allestisca pure una mostra di arte contemporanea con giochi di luci meravigliose... ma comunque rimane un muro vecchio e scrostato, sull'imbellimento fantasioso del quale non ho mai mentito o promesso comodati d'uso a contratto capestro.
Mi piace citare cultura pop, video cringe, videogiochi, giochi di ruolo oppure anime e manga che abbiamo visto o letto in tre...
Ma sono nato nel 1972 e quindi sono mediamente vecchio, anche se non di merda (spero).
Nonostante tutto, difficilmente mi vedrete interagire con persone della mia età che non siano quei quattro famigerati gatti qua su tumblr, che per fortuna hanno resistito dal diventare quei vecchi di merda di cui è popolato il mondo reale e con cui faccio una miserabile fatica anche solo a prendeci assieme un caffè alla macchinetta a base di calcio&figa.
Mi autoelogio nel definirmi uno invecchiato bene... perlomeno nella testa e nel cuore (il corpo vabbe').
Ho imparato a frenare il mio paternalismo, il mio man(kind)splaining e la mia sindrome del salvatore, tenendo a bada anche una certa impiccionaggine nel voler sapere le cose degli altri per condividere ed essere d'aiuto.
Ma come state giusto ora sperimentando, perdo il prezioso dono della sintesi quando devo parlare di cose radicate ben dietro il personaggio, nella parte più profonda della mia persona.
In un post di qualche mese fa, quello in cui raccontavo in tono scherzoso del ricovero di Figlia Piccola, ho preso in prestito da uno dei miei anime preferiti (Le Bizzarre Avventure di Jojo) il concetto di STAND - una sorta di potente proiezione delle nostre energie psichiche dotata di poteri particolari - e l'ho usato come allegoria della sua enorme forza d'animo nel non farsi piegare dal dolore, fisico e psichico.
Continuiamo questo sciocco gioco metaforico e fate cortesemente finta di rimanere stupiti e sconvolti positivamente dalla descrizione del mio Stand e dei suoi poteri...
HEART ON JOHN
Se non lo sapevate ora ve lo dico, la pronuncia in giapponese è molto simile a quella del nome del famosissimo cantante e pianista inglese, a cui ho sottratto il titolo di una delle sue canzoni più famose per definire il suo attacco speciale
ROCKET MAN
Ma prima di dirvi quali sono le caratteristiche di Rocket Man, mi preme spiegarvi il titolo del post, frutto del mio citazionismo colto (ma manco per il cazzo).
Nella mitica serie 'Scrubs', a un certo punto JD si mette assieme a una collega psichiatra e la sua amica e collega Elliot, una bomba a mano emotiva, si mette di mezzo e bulleggia questa dottoressa, affermando che questa può dirle qualsiasi cosa che tanto lei è una donna equilibrata e forte... la camera inquadra la psichiatra che sorride e sussurra a Elliot 'SOPRACCIGLIA', con JD che controbatte 'Ma cosa c'è di male nella parola sopracc...' se non che la camera ritorna un attimo dopo su Elliot singhiozzante e disperata col mascara colato.
Barbarossa, invece, si riferisce a una delle scene per me più toccanti della serie 'Sherlock', quando il protagonista viene ferito quasi a morte da una certa persona (no spoiler per chi si fosse appena svegliato da un coma di 13 anni) e nel suo palazzo mentale rivive episodi del suo passato per cercare di trovare un modo per salvarsi, tra cui l'incontro col suo setter Barbarossa, l'unico essere vivente con cui da bambino abbia mai interagito con amore.
Ecco cosa fa Rocket Man.
Di chiunque entri nel suo raggio d'azione io posso vedere sia le sopracciglia che la barba rossa.
Di chiunque.
Di tutti.
Venite pure avanti con la vostra faccia di cazzo, con le vostre pretenziose idee di merda, con le vostre lamentele autocentriche di persone sfortunate o di individui speciali a cui tutto è dovuto, la cui unica dote è sparare cazzate con un potentissimo filtro instagram che sembra quasi riuscire a cancellare la stupida vacuità.
Il primo pugno manda in frantumi la vostra scintillante armatura di fasulla perfezione, il secondo vi riporta indietro all'ultima persona che vi ha detto di no, il terzo a quando anni prima il mondo vi sembrava pieno di promesse e luce e così via finché davanti a me non ho il bambino piangente a cui è stato negato un gesto di amore.
E quando l'ultimo pugno sembra poter cancellare ogni cosa, io invece vi abbraccio fortissimo e vi riporto indietro al presente, in mezzo ai frammenti di ciò che non volevate essere ma che siete stati costretti a diventare per non sentire il dolore.
Vi piace il potere del mio Stand?
Non l'ho scelto io e nella vita reale ovviamente non ci sono pugni, solo la mia consapevolezza di tutte le vostre sopracciglia e la mia scelta di voler arrivare fino a Barbarossa, accanto al quale giace in solitudine il bambino piangente che era stato felice quell'ultima volta.
Magari non vi sembrerà ma io a quel vostro bambino ci arrivo sempre.
E se suona come una promessa infatti lo è.
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ragazzoarcano · 1 year
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“Non diventa
più facile.
Diventi
più forte.”
— Lauren Gleisberg
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elenascrive · 7 months
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Ultimamente
Ti sento spesso stanca, confusa e smarrita,
fai il modo che la Tua vita
non sia mai sbiadita
Non Ti arrendere
perché sempre vale la pena di vivere
Anche se non è la vita che vorresti,
impegnati a fondo per trasformarla
nell’esistenza che desideri
Disegna nuovi sogni
colorandoli di nuovo entusiasmo,
la Tua tela è lì che Ti sta aspettando!
Dipende solo da Te,
hai ha forza per riuscirci,
anche se non lo sai
la grinta non Ti manca mai!
Immagina il Tuo futuro,
il fato Ti aiuterà a costruirlo
mattone dopo mattone
Ti farà sentire finalmente realizzata,
felice
Ci vorrà del tempo, certo
pure una buona dose di pazienza,
moltissima speranza
Ricorda: nulla è impossibile!
Perciò combatti, lotta, sogna
ed insisti
non fermarti per nessuna ragione
e vedrai che il destino
saprà come ricompensarti
Sei una persona coraggiosa
in grado di affrontare qualsiasi tipo di tempesta
Non mollare!
Io Ti starò a guardare
nel frattempo Ti auguro tutto il meglio
che sono certa arriverà anche per Te!
@elenascrive
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canesenzafissadimora · 3 months
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Al Sud la gente ti guarda in faccia quando t'incrocia, ti regala un sorriso e ti chiede se hai bisogno se ti vede in difficoltà; non scappa se le rivolgi una domanda, non ti tiene a distanza, non ti guarda con sospetto.
Al Sud se un uomo ti aiuta a portare una valigia è perché vuole aiutarti a portare la valigia. Non è perché ci prova e talvolta, perché non ci prova, ci resti un po' male.
Al Sud l'aria odora di mare anche se il mare è ancora distante; i campi, ogni tanto, sono come la borsa di una donna: un po' confusi ma provvisti del necessario.
Al Sud il sole sa essere estivo senza farti evaporare l'anima, anzi l'anima te la prende e l'accompagna in paesaggi che sanno sia di selvatico sia di meraviglia.
Al Sud non esiste solitudine o sconforto. Ce la si fa sempre perché "Siamo nati per lottare"; la forza d'animo ha la sfrontatezza dei paesotti arroccati sui monti, delle abitazioni solitarie che se ne stanno a picco sul mare.
Al Sud il mare è azzurro come il cielo, la sabbia fine come il sale, gli scogli duri come le teste, le case profumate di ragù e tradizioni, le Chiese piene di persone e rituali ancestrali. Al Sud ti senti sempre a casa, anche se casa tua è ormai altrove. I giovani hanno gli occhi pieni di orizzonti lontani e gli anziani ridondanti di antica saggezza.
Ti accorgi di essere arrivata al Sud dagli odori dell'aria, dal tocco del vento, dalla serenità del cuore, dalla colazione in un bar. Con tre euro prendi il cornetto, il cappuccino, una bottiglietta d'acqua, un bicchiere d'acqua aggiuntivo, uno sguardo amichevole e un paio di battute che possono strapparti una sana risata.
Fa bene stare al Sud ed essere del Sud.
La gente se ne accorge e non solo per l'accento. Il Sud è una filosofia di vita, è una forza diversa, un miscuglio di culture che ti rende ricco, riconoscibile e umano eternamente. Te lo porti dentro sempre, il Sud.
Se resti, se vai, se vai ma poi torni...
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G. Pannia
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
LA LIBERTÀ DI MIRÓ
Non mi capita spesso. Tuttavia, quando incontro Miró sulla strada dei pensieri, è come respirare la brezza impetuosa e amichevole di un picco sul mare. Nessun artista prima di lui, se non per cenni, ha saputo infondere una ventata di assolutezza, intesa come scioglimento di ogni vincolo. Forse il "Dada", ma non fino al confine estremo: l'oggetto possiede ancora la forma, la determinatezza. Con Joan Miró, l'immagine si dissolve per costituirsi in un flusso di segni che possiedono l'animata, essenziale bellezza delle tracce di colore. Nulla appare necessario. Tutto può accadere. La mano dell'artista rifiuta il progetto e si lascia guidare dalla forza invisibile e sconosciuta della creatività. Una giocosa e tragica percezione della materia impossibile: lo stato d'animo. Non si tratta di sentimenti soggettivi ma d'un incrociarsi di sensazioni che occupano molte origini, volutamente abbandonate alla purezza del loro espandersi. Via da ogni gabbia d'accademismo e di definizione. Meditare non è comprendere: è cogliere l'improvviso e minuto sollevarsi di un fiore dalla terra. Dipingere è abitare le radici di quel fiore senza sapere quale effetto comparirà in superficie. Eppure, sentire l'ebbrezza del suo schiudersi alla luce. E raccontarla, come un evento che accade e non come forma compiuta.
- Joan Miró (1893 - 1983): "The Escape Ladder", 1940, Museum of Modern Art (MoMA), New York
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scogito · 4 months
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Ti parlano di qualcosa, ma non la rendono mai concreta. Ti parlano di Spirito, ma lo piazzano sempre al di là della materia. Ti parlano di materia, ma ti dicono che non esiste.
Se analizzi bene i guazzetti con cui ti servono "le verità", impari a vedere l'abile manipolazione dei "saggi" odierni.
Di solito apri un testo e appare molto bello, ricco di energie positive e visioni di unità cosmica, ma se leggi attentamente l'incoerenza si fa mostro.
Ti parlano spesso di forza d'animo, ma sfigurano la volontà blaterando di risposte interiori.
Cara, o caro che magari ti trovi a leggere queste quattro righe:
in che modo credi di arrivare allo Spirito senza agire prima la volontà? Le risposte, quelle belle, che ti dicono che hai già dentro, è vero che sono lì, ma se non ti sporchi le mani (anche nella materia) non le avrai mai in nessuna illusione di coscienza.
Il 2024 è l'anno del potere. Ti racconteranno varie forme di questo elemento, il tuo compito è riconoscere la loro inconsistenza. Quella formula magica con cui scaricano la responsabilità, perché ti parlano di "sentire, percepire, fonderti con l'essenza, con l'inizio divino, di accendera la scintilla, creare il tuo mondo"
Tutti concetti e sapori idilliaci.
Ma dimmi, in pratica, cosa ti indicano di fare?
Dove e come esprimi la tua responsabile volontà nella ricerca e nella manifestazione dello Spirito?
Qual è l'atto pratico, tangibile, determinato con cui dimostri e ti applichi nello sforzo di evolvere?
Siamo tutti bravi a presentarci come piccole divinità, restando inetti di fronte alle sfide quotidiane.
L'80% del verbo spirituale in giro è solo un'altra valanga di distorsione.
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nineteeneighty4 · 6 months
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L'umiltà, questa sconosciuta.
Ieri il mio-pseudo- datore di lavoro mi ha presa in disparte e si è lamentato circa un fatto che stamani fatico ancora a comprendere. Dalle telecamere poste nel negozio si è accorto che io e l'altra ragazza, ovvero sua cugina, durante le ore lavorative parliamo o per meglio dire - dato che possiamo farlo di rado - scambiamo qualche battuta . Quando mi assunse fu chiaro nel dirmi che bisognava lavorare e non perdere tempo( del resto si sa come ragiona certa gente : deve sempre avere la certezza che non ti stia pagando per fare nulla), però specificò anche che la dipendente da loro assunta prima aveva un carattere e un umore terribili, tanto che i primi a lamentarsi furono proprio i clienti per la modalità con la quale venivano accolti e/o sbrigati. Fatta questa premessa mi disse poi che ci teneva ad instaurare un buon rapporto con il personale, a creare un ambiente sano e stimolante ma soprattutto specificò che il modo di rapportarsi è fondamentale, che bisogna essere gentili con le persone, e sorridere a chiunque. Memore, quindi, delle sue parole, pensando di avere a che fare con una persona intelligente e nonostante la mia reticenza ad essere "un animale sociale ", ho cercato fin da subito di instaurare un ottimo rapporto con chiunque, in particolar modo con la collega cui sono costretta, mio malgrado, a condividere mezza giornata. Ebbene questa cosa, nonostante io non stia un attimo ferma e adempia in maniera più che efficiente ai miei compiti (tanto da aver ricevuto complimenti da amici, conoscenti, clienti e tanti altri) è stata vista da uno dei figli del gestore - lo stesso che mi ha sottolineato l'importanza di certi atteggiamenti ; il più frustrato al quale andrà la gestione dell'attività-come una mancanza di rispetto nei suoi riguardi e se n'è uscito con un discorso senza né capo, né coda che è iniziato così :«Tu sai che quando qualcosa non va te lo dico, parlo chiaro e in faccia soprattutto. Il punto è questo, ogni tanto (che poi secondo me lo fa sempre) controllo le telecamere da casa, mentre sto sul divano e nel farlo mi sono accorto che tu e V parlate. Io mo' non voglio essere pesante, però te lo dissi che qua si deve lavorare. So che il più delle volte la colpa è di mia cugina perché questo problema è sorto anche con l'altra ragazza, ma la mia dipendente sei tu. Di certo non posso rimproverare lei. V è mia cugina, se qualcosa non funziona io me la devo prendere per forza con te. A lavoro non si deve discutere, evita di darle corda, non rispondere, lascia cadere la cosa. In altri posti funziona diversamente ma qui comando io, e così è . Non mi piace che i dipendenti parlino, per cui la parola da oggi in poi cerchiamo di rivolgerla solo al cliente. Poi fuori dal locale, ognuno può fare come vuole. Spero di essere stato chiaro,inoltre mi auguro che questa conversazione rimanga fra me e te».
Immaginate la scena o la situazione di stress che verrà ad instaurarsi da oggi in poi quando V mi saluterà/parlerà come di consuetudine e da parte mia troverà un muro... Come si può pretendere l'armonia quando in cambio si dà il comando tipico degli stupidi?. Purtroppo anche per essere un leader serve l'intelligenza. Una delle prime cose che mi ha insegnato mio nonno, è stata l'umiltà. Mi raccontava sempre che i suoi operai sedevano a tavola con lui, che nessuno discriminava nessuno. E che quella gentilezza dimostrata, quella fiducia concessa a priori e non l'oppressione a prescindere perché si è un capo e bisogna assurgere a quel ruolo, gli è stata sempre ripagata con la lealtà e con un team affiatato sul quale poter contare. Qui invece credono di poter ottenere cento dando in cambio uno zero spaccato e parlano di evoluzione senza essere evoluti mentalmente. L'armonia, la gentilezza, la tranquillità, la Bellezza d'animo, sono qualità che bisogna coltivare proprio come le piante di certo non si sviluppano negli ambienti oppressivi. Dominare è forza, e la forza è tipica dell'uomo, del maschio. Il capofamiglia detta leggi e nessuno deve permettersi di replicare. Questo ruolo nasce con la storia, perché fin dall'antichità il maschio si preoccupava di procacciare il cibo necessario alla sua sussistenza. Ma oggi non si fa neanche quello, oggi la gente va al supermercato e trova il prodotto, il cadavere o come volete chiamarlo bello e imbustato. Allora questa mentalità patriarcale ha rotto veramente le scatole. L'uomo di oggi-mai evolutosi realmente - può solo dettare leggi perché è un incapace.
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gregor-samsung · 10 months
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RESPONSABILITÀ E DOVERI
di Antonio Gramsci
“ La convinzione che il regime fascista sia pienamente responsabile dell'assassinio del deputato Giacomo Matteotti, così come è pienamente responsabile di innumerevoli altri delitti non meno atroci e nefandi, è ormai incrollabile in tutti. L'indignazione sollevata da un capo all'altro d'Italia dal nuovo misfatto è rivolta non soltanto contro i masnadieri che hanno rapito in pieno giorno, a Roma, l'on. Matteotti per assassinarlo, non soltanto contro i camorristi che, minacciati dalla parola accusatrice del deputato unitario, ne hanno voluto la soppressione, ma contro tutto un metodo di governo, contro tutto un regime che si regge e si difende con organizzazioni brigantesche, che contrappone alle critiche avversarie le sanguinose imprese della sua mano nera, che adopera sistematicamente il bastone o il pugnale o la benzina per far tacere le voci moleste. Il governo tenta disperatamente di respingere da sé ogni responsabilità ed ogni colpa, il fascismo tenta di provare la propria innocenza condannando gli esecutori materiali del delitto. Tentativi puerili. Bisognava non esaltare la balda Gioventú sportiva che organizzò freddamente e compi l'orrenda strage di Torino; bisognava non esaltare e non sottrarre ad ogni punizione i banditi che da due anni terrorizzano l'Italia; bisognava poter governare senza ricorrere ogni giorno al delitto. Ma nella confessione stessa del governo di non poter rinunciare alle proprie bande armate, di non poter restituire una legge al popolo italiano, di non poter vivere senza far pesare sul popolo la minaccia permanente della violenza e dell'arbitrio, di dover sempre esaltare la virtú del ferro e del piombo, è la prova definitiva della colpa del regime. E la coscienza del popolo è insorta contro tutti i colpevoli. Anche i filofascisti, difensori per professione e per definizione di tutta l'opera del governo, hanno dovuto per un certo tratto seguire la corrente; ma il loro scopo era evidente ed è ormai raggiunto: impedire che il regime fosse travolto dalla stessa ondata di indignazione che ha travolto gli assassini. Invece tutti i partiti d'opposizione si sono immediatamente schierati, alla testa delle loro forze, contro il governo, contro il fascismo. Essi hanno compreso, al pari della grande maggioranza degli italiani, che, per eliminare il delitto dalla scena politica, occorre eliminare le cause del delitto, occorre il disarmo delle guardie bianche, la dispersione delle centrali di brigantaggio: la distruzione, cioè, di tutte le forze che tengono in piedi il fascismo. Questa esatta valutazione della situazione e delle necessità dell'ora imponeva ai partiti d'opposizione dei doveri, dei sacri doveri che non sono stati compiuti. Il tragico episodio ha dimostrato che è necessario proteggere la vita e l'incolumità personale dei cittadini seriamente minacciate dal fascismo. Alla commozione di tutto il popolo non è estranea la sensazione precisa di questa minaccia particolarmente grave per gli operai ed i contadini, minaccia che non scomparirà fino a quando il fascismo non sarà eliminato dal governo. Ebbene, che cosa hanno fatto le Opposizioni per raggiungere qualche risultato concreto? Esse si sono irrigidite in una posizione di attesa, con la speranza forse che lo scandalo dilagante sarebbe bastato da solo a colpire a morte il governo fascista. È certo che questa è un'illusione. Il governo fascista è riuscito fino ad ora a rimanere in piedi soltanto per la forza delle sue squadre armate e saranno le squadre armate che lo difenderanno fino all'estremo. L'attesa passiva è dunque una colpa. Se le Opposizioni borghesi non hanno forze organizzate per scendere in lotta, le Opposizioni proletarie possono contare sull'esasperazione di tutta la classe lavoratrice non piú disposta a sopportare una tirannia feroce. Bisogna saper raggiungere, attraverso lo stato d'animo che s'è venuto in questi giorni formando, l'unità della classe lavoratrice, unità indispensabile al raggiungimento della vittoria. “
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Testo dell’articolo apparso senza firma su «Stato Operaio» del 19 giugno 1924.
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