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#dioniso
nyuiarantes · 3 months
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"And you seem to lead me, being like a bull and horns seem to grow on your head" - The Bacchae
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olimpogioieedisagi · 1 year
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A hymn to Dionysus and his beloved satyr Ampelus
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We sing of Dionysus, the god of wine and fertility, and his beloved companion, the satyr Ampelus. Together, they roam the vineyards, hand in hand, their love as wild and untamed as the grapes that grow upon the vines.
Dionysus, the lord of madness and inspiration, with his flowing locks and ivy crown, brings life to the land with his powers of fertility. He dances and sings, his laughter ringing through the vineyards, as he blesses the grapes with his divinity.
Ampelus, the satyr of the vineyards, with his horns and goat-like legs, is the embodiment of nature's beauty. He tends to the grapes with gentle care, his touch bringing them to ripeness and fullness. He is the companion of Dionysus, the one who shares in his joys and sorrows, the one who loves him with all his heart.
Together, they make the wine that brings pleasure and joy to all who partake of it. Their love is the source of the wine's magic, the secret that makes it more than just fermented grapes. As they dance and sing, the wine flows freely, and all who drink it are filled with the love and wildness that Dionysus and Ampelus embody.
We honor these lovers of the vineyards, Dionysus and Ampelus, and we call upon them to bless our own love and our own joys. May their love inspire us, and may their wine bring us pleasure and happiness.
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diochildren · 5 months
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Gracias Dio por la conversación de hoy <3
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mercuriicultores · 9 months
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~150, (Auctor incertus), Dioniso
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tadesart · 1 year
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Drew a cover for my Frogs comedy book in class. Was still bored so I painted it with the laptop trackpad! I love this funky little fella (the design is from DLH).
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umi-no-onnanoko · 2 months
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daimonclub · 3 months
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Storia e interpretazioni del Carnevale
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Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
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Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
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Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
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Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
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Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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unafangirlacaso · 8 months
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Chirone: qual'è la tua debolezza peggiore?
Nico: posso non essere cooperativo
Chirone:fai un esempio
Nico:no
Mr. D: il piace il ragazzino
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demigod-uprising · 9 months
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Dios del Vino, la Vegetación, el Teatro, la Fiesta y la Locura.
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kiriquisti · 1 year
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Il grande pensiero
Riconoscere l'animalità nell'uomo, non solo, ma affermare nell'animalità l'essenza dell'uomo: questo è il pensiero pesante, decisivo, foriero di tempesta, il pensiero di fronte al quale tutto il resto della filosofia moderna viene abbassato a ipocrisia. Schopenhauer l’ha enunciato, e Nietzsche ne è stato l'unico esegeta autentico, verificandolo nel campo degli accadimenti umani. L'oscura radice dell'animalità, la cieca volontà di vivere traspare dai miti delle religioni antiche. La matrice indiana è evocata da Schopenhauer; il simbolo di quella intuizione totale, unitaria della vita è il dio rivendicato da Nietzsche. Dioniso ebbe una raffigurazione taurina (come Osiride si identificò con Apis), fu il « signore degli animali feroci », il mangiatore di carne cruda, il laceratore delle creature, il cacciatore Zagreus; il suo seguito fu di esseri a metà tra uomini e cavalli, di menadi deliranti, vestite di pelli di leopardo, che sbranavano cerbiatti e capretti. E in origine la maschera simboleggia l'animalizzarsi dell'uomo: nei komoi primitivi, i seguaci di Dioniso apparivano travestiti da animali. Il pathos dionisiaco è opposto alla compassione cristiana: mentre in questa la partecipazione alla sofferenza lascia integra l'individualità di chi sente la pietà, quello si scatena attraverso la natura dell’individuazione, e allora il tiaso di Dioniso vive direttamente, e non dal di fuori, l'unità tra uomo e animale.
L'intima dilacerazione della volontà di vivere si manifesta nella perenne labilità, nel tessuto tragico degli impulsi animali in lotta; il posseduto dal dio vive di volta in volta lo strazio della vittima incalzata e la crudeltà del sanguinario inseguitore: le due parti s'intrecciano nella passione dionisiaca. Nietzsche conosceva lacunosamente le testimonianze storiche sulla religione di Dioniso, ma integrò, sviscerò in modo totale il significato del dio, con divinazione folgorante. Nel cristianesimo egli combatté la falsa religione, la religione razionalistica, antropocentrica, che ha dato all'uomo una posizione isolata nel mondo, e per far questo ha rinnegato l'animalità nell'uomo. Da molti secoli i filosofi sono soggiaciuti alla maledizione di questo giudizio - e ancora vi soggiacciono - e hanno vagheggiato soluzioni segregazionistiche, razionalistiche (fondate appunto su ciò che appartiene solo a noi), « umane ». Descartes ci ha detto che gli animali sono soltanto pezzetti di spazio. Per questo Nietzsche, che ha usato ogni mezzo perché gli uomini ascoltassero da lui tale verità (divulgando Schopenhauer, che si era appartato più sdegnosamente), si presenta di fronte a noi come un «liberatore », per usare un epiteto con cui i Greci designavano Dioniso.
Giorgio Colli Dopo Nietzsche
(photo credit unknown, contact me)
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iridediluce · 2 years
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Igea, la dea della salute
Igea, la dea della salute
La medicina moderna ha la sua origine nel mondo antico. Le civiltà più antiche usavano la magia e le erbe per curare i loro malati, ma usavano anche la religione per liberarli dal male e per proteggere la loro salute. L’assistenza medica di oggi ha le sue radici nell’antica Grecia . Con l’introduzione di Asclepio e Igea ad Atene , nacque un culto di guarigione molto importante che esisteva dal…
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dimensionesogno · 1 year
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TOI - 1452b
TOI – 1452b
Ti regalerò un piccolo pianeta, un piccolo pianeta con due stelle, le stelle binarie, un pianeta pieno d’acqua al venti per cento, di quel che manca è pieno di eudaimonia, i buoni demoni, i demoni del bene, gli istinti vitali di Dioniso il matto, gli angeli della cuccagna che fan l’amore con madama Dorè in tutte le chiese del circondario, nei conventi abitati dagli ultimi monaci, gli uomini soli…
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dioniso-y-cernunnos · 2 years
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Caminos a Dioniso: el Sátiro
—| Explora más del Templo |—
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Relacionado con el Camino del Amigo, pero diferente de él, está el Camino del Sátiro. Para estas personas, Dionisos es ante todo, y al final, un Dios de la excitación, la alegría, la celebración, el sexo, la embriaguez y la parranda. Aunque sean conscientes de que hay algo más en el Dios, eso no importa. Necesitan relajarse y dejarse llevar, y él está ahí para ayudarles. Esta es la cara del Dios que más se ve en nuestra cultura en general. De hecho, la mayoría de la gente conoce a Dioniso sólo como el Dios ebrio de las fiestas de los muchachos de la fraternidad.
Al principio esto me molestaba porque era consciente de la complejidad más profunda del Dios -lo veía, de hecho, principalmente como una fuerza oscura, peligrosa y misteriosa de liberación y éxtasis espiritual. Pensé que eran ignorantes y que sólo tenían una relación superficial con él. Pero tal vez eso es exactamente lo que más necesitan y, por tanto, es lo que el Dios les proporciona.
Vivimos en una sociedad que se nutre del control y la represión. Desde que nacemos nos bombardean con mensajes que nos dicen que nuestros cuerpos son malos y que todo lo que hacemos con ellos es pecaminoso, que no podemos confiar en nuestros instintos, que dejarnos llevar es débil y repugnante, que nunca seremos lo suficientemente buenos, lo suficientemente delgados, lo suficientemente bonitos, y que el único valor reside en la trascendencia, en el control de cada uno de nuestros pensamientos y acciones, en levantarnos del fango y mirar al cielo para nuestra redención.
El sátiro se opone directa y radicalmente a esto. Frente a la formalidad, brama de risa. Frente a los que pretenden sostener una imagen idealizada e imposible de la belleza, él hace alarde de su grotesca obscenidad y dice que esta carne también es bella. Afirma que no hay nada malo en disfrutar, en experimentar los placeres de la vida en su plenitud, que el hombre es un animal y que no debe tratar de ocultarlo o fingir lo contrario. Que el sexo, la comida y la bebida son cosas buenas en sí mismas, que no necesitan recibir una educada capa de espiritualidad para ser toleradas.
Es cierto que este camino puede no ser satisfactorio para todos, pero tiene su valor y su lugar dentro del reino dionisíaco. A veces puede conducir a una comprensión más profunda del Dios, pero muchas veces no. Y no creo que a Dionisos le moleste eso. Se acerca a las personas donde están, tal como son, y les da tantas bendiciones como estén dispuestas y sean capaces de aceptar. Puede que estas personas nunca sientan una unión espiritual sublime ni contemplen los misterios de la muerte y el renacimiento que son de su procedencia, pero en sus manos han sentido la alegría y la liberación, y ¿quién puede decir qué bien les hará esto a largo plazo?
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diochildren · 5 months
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El otro dia decidi hacer esta lectura
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esto es lo que salió.
¿Por qué me elegiste?
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Dioniso: porque eres alguien que le gusta celebrar y compartir
¿Qué aspectos de mí puedes ayudarme a mejorar?
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Dioniso: ayudarte a sacar la mejor versión de ti mismo, quiero que te conviertas en una estrella, ayudarte a vencer la oscuridad
¿cómo puedo honrarte mejor?
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Dioniso: aprendiendo a ser más amable y humilde
¿cómo puedo abrazar mi sombra?
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Dioniso: socializar más para enfrentar tus miedos.
Un mensaje general que le gustaría enviarme.
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no te obsesiones con buscar el amor, eso llegará en el momento adecuado, pero que aún no es tiempo, enfócate en ti y en tus cosas en vez de desesperarte por no tener pareja.
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barbarapicci · 2 years
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#Streetart: "El Nuevo #Dioniso" by #MonDevane @mondevane in #Patras, Greece, for #ArtWalkFestival @artwalk_festival More info at: https://barbarapicci.com/2022/06/11/streetart-mon-devane-patras-greece/ #streetartgreece #greecestreetart #streetartpatras #art #graffiti #murals #murales #urbanart #muralism #muralismo #streetarteverywhere #instastreetart #streetartphotography #streetartpics #streetartaddicted #streetartlover #igersstreetart #graffitiart #arteurbana #wallart #spraypaint #spraypaintart #contemporaryart #artecontemporanea https://www.instagram.com/p/CeqH2Yfo0WA/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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