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#dialogo interreligioso
personal-reporter · 2 months
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Il mondo piange la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II Karol Wojtyła
Città del Vaticano, 2 aprile 2005 – Il mondo è in lutto per la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, il 264º pontefice della Chiesa cattolica, avvenuta questa sera alle ore 21:37 nella sua residenza privata in Vaticano. Il Papa, che aveva 84 anni, era malato da tempo e le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni. Continue reading Il mondo piange la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II…
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aaquilas-blog · 4 months
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COSTRUIAMO PONTI e non accendiamo micce!
L’odio genera odio e duole che sionisti, fascio-nazisti, non lo abbiano ancora capito.Ogni anno commemorano la Shoah continuando a rubare, depredare, uccidere i palestinesi… E lo fanno da settant’anni grazie all’Occidente colluso che li ha deportati di peso in Palestina.Possibile che non hanno imparato nulla?Possibile che la voce di tanti ebrei che non appoggiano le poilitiche sioniste non…
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pietroalviti · 4 months
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Tra memoria e dialogo, ebrei e cristiani, due incontri a Frosinone, 28 e 29 gennaio
Due insegnanti, una cattolica e l’altra ebrea, dialogano insieme sul rapporto tra le due religioni nella storia del nostro Paese e nella situazione attuale, un dialogo serrato aperto al contributo di tutti, per conoscere, comprendere condividere differenze e punti di vista ma anche per celebrare la bellezza della comune origine di figli di Dio. Ecco il senso dei due convegni che la Diocesi di…
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Capolavoro di Ratzinger del 1993: La conversione a Cristo non distrugge le religioni e le culture, ma le trasforma.
Inculturazione o inter-culturalità? Cristo, la fede e le culture – dell’allora cardinal Joseph Ratzinger Riprendiamo il testo della conferenza tenuta dall’allora cardinal Joseph Ratzinger in occasione dell’incontro dei vescovi della FABC (Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche), tenutosi ad Hong Kong nei giorni 2-6 marzo 1993. Il testo è stato tradotto da Piero Gheddo e Rodolfo…
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isabeil · 1 year
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Lo chiamano 'dialogo interreligioso', ma in realtà andrebbe denominato 'accordo fra più capi di sette per limitare il più possibile i diritti civili e sociali di chi non è privilegiato', affinché lo strato povero della società umana sfruttato si allarghi.
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mezzopieno-news · 7 months
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IL VILLAGGIO DOVE EBREI E ARABI VIVONO INSIEME IN PACE
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Si trova a metà strada fra Gerusalemme e Tel Aviv il villaggio di Neve Shalom Wahat al Salam il cui nome, scritto sia in lingua ebraica che araba, significa Oasi di Pace. Fondato nel 1972 dal padre domenicano Bruno Hussar su un terreno concesso dal vicino monastero trappista di Latrun, nel 1977 ha visto il trasferimento della prima famiglia sulla collina che all’epoca non aveva né acqua corrente né elettricità. Oggi il villaggio ospita 70 famiglie, metà di fede ebraica e metà musulmane, che dedicano la loro vita alla costruzione di giustizia, pace e riconciliazione per la regione. Si tratta dell’unica comunità del Paese in cui ebrei e arabi, tutti di cittadinanza israeliana, vivono insieme per scelta e insieme fanno studiare i loro figli nell’asilo e scuola elementare bilingue che ospitano circa 270 bambini. Tra le altre iniziative della comunità vi è la Scuola per la Pace, che dalla sua fondazione nel 1979 ha offerto laboratori e corsi universitari per favorire il dialogo interculturale e interreligioso a circa 65.000 tra israeliani e palestinesi.
Nell’ultimo comunicato del villaggio emesso a seguito dello scoppio delle ostilità tra Israele e Hamas si legge: “Continuiamo a incontrarci e a discutere della situazione. Per noi il dialogo e il confronto sono fondamentali. Dobbiamo ritrovare la strada per tornare ai valori umani, al rispetto e all’apertura al dolore, alle paure e alle reazioni degli altri”.
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Fonte: Wahat al-Salam Neve Shalom; Oasi di pace
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abr · 1 year
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Benedetto XVI era un pontefice conservatore (nel senso più pregnante e filosofico del termine), sempre attento a mantenere intatto il nucleo più profondo del messaggio cristiano. Fu anche un teologo e filosofo di notevole statura intellettuale, sempre intento a scrivere opere di rara profondità e molto studiate.
Era inoltre convinto che i cristiani meritassero di essere difesi in tutti i luoghi – e sono moltissimi – nei quali subiscono persecuzioni immotivate e dettate soltanto dall’odio religioso.
Proprio per questo, è inutile nasconderlo, non era molto amato dal variegato mondo del cattolicesimo di sinistra, che da sempre insiste sul dialogo interreligioso anche quando esso si rivela pressoché impossibile. Convinto, questo mondo, che cedere le armi sia meglio che combattere. Il fatto è che Ratzinger non la pensava affatto così. Per lui la dottrina cristiana non si poteva assolutamente svendere, pena la fine stessa del cristianesimo.
La lezione di Ratisbona
Lo dimostrò con il celebre discorso di Ratisbona, in cui invitò, pur basandosi su un episodio storico lontano nel tempo, l’islam a condannare il legame tra fede e violenza, sottolineando altresì che la fede non può essere imposta con la forza.
Piuttosto naturale fu la reazione rabbiosa del mondo islamico alle sue parole. Assai meno naturale quella del cosiddetto “cattolicesimo progressista”, che reagì al suo discorso con un fastidio malcelato. Ancora oggi alcuni dei suoi esponenti, intervistati dai mass media, ribadiscono che Ratisbona fu un errore. Altri invece – incluso chi scrive – pensano che Ratisbona rappresenti uno degli episodi più alti del suo pontificato. In ogni caso, una lezione ancora attuale e da non dimenticare.
I rischi del sincretismo
Si rammenti, inoltre, la sua ostilità nei confronti della “teologia della liberazione”, popolare soprattutto in America Latina, che Ratzinger accusava di eccessiva politicizzazione della visione del mondo cristiana. Quest’ultima, a suo avviso, conteneva un messaggio non politico, ma di salvezza universale. Contrario a ogni forma di sincretismo e di cedimento alle mode del momento, Benedetto XVI si sforzò non solo di salvaguardare l’originalità del messaggio cristiano, ma anche di impedire che esso venisse annacquato da elementi ad esso estranei. E il sincretismo, per l’appunto, costituisce forse il maggiore pericolo per il cristianesimo.
Un Papa “occidentale”
Benedetto aveva poi un altro difetto imperdonabile agli occhi del cattolicesimo di sinistra. Era, a tutti gli effetti, un Papa “occidentale”, che guardava con angoscia alla scristianizzazione dell’Europa e dell’intero Occidente. Proprio per questo dedicò molte pagine alle radici cristiane dell’Europa stessa, dolendosi che la Ue non recepisse il suo messaggio.
Ovvio che un pontefice di quel tipo non piacesse al progressismo cattolico, e altrettanto ovvio che i conservatori in lui vedessero uno scudo prezioso contro ogni cedimento alle lusinghe della modernità.
via https://www.nicolaporro.it/atlanticoquotidiano/quotidiano/politica/un-papa-occidentale-difetto-imperdonabile-per-i-cattolici-progressisti/
Purtroppo cedette alle pressioni e al ricatto.
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rpallavicini · 7 days
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Autocerebrofagi?
Copio Il sacro testo del Corano. Storia, esegesi e teologia a pagian 2, che voglio leggerlo con calma, prima che venga emendato o cancellato (vabbè, il pezzo ha 15 anni, ma sapete com’è…). Temo che sia un esempio di autocerebrofagia. D’altronde il sito è il “Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture”… e millemila santi cristiani si stanno mettendo le mani nei…
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Un appello per la pace da buddhisti, cristiani e islamici
RIETI (ITALPRESS) – Si è tenuto presso il Monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina la quinta edizione del Dialogo interreligioso “Oriente-Occidente: Orizzonti di Luce”, organizzato dal Tempio Zen del Gorinkai di Fara in Sabina diretto dal Maestro Zen Gianfranco Gentetsu Tiberti. Alla conferenza di quest’anno intitolata “Semi di pace tra dune di rabbia” hanno partecipato come relatori,…
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sardies · 4 months
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Dialogo tra cattolici ed ebrei, mercoledì evento a Sassari
Sassari. Mercoledì 17 gennaio alle 18, la Sala Isgrò in corso Regina Margherita 53 (ingresso dell’Episcopio) a Sassari ospiterà l’evento culturale intitolato ” Il dialogo per la Fratellanza” – promosso da Fondazione Accademia, casa di popoli, culture e religioni in collaborazione con l’ufficio diocesano ecumenico e per il dialogo interreligioso. L’evento è organizzato in occasione della XXXV…
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agrpress-blog · 4 months
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Debutterà martedì 16 gennaio 2024 alle ore 20.30, al Teatro Le Salette a Roma - vicolo del Campanile, 14 -, nella settimana del dialogo interreligioso, lo spettacolo di Francesco Suriano Suora Mamma e Suora Babbo, storia della vita di Susanna Silberstein Trevisani in Ceccherini, regia di F. Suriano ed interpretato da Arianna Ninchi. Susanna Silberstein Trevisani muore a Roma nell’aprile 2020, durante il lockdown rigido di marzo/aprile/maggio di quell’anno. Lo spettacolo è stato realizzato per ricordare la vita di una sopravvissuta all’Olocausto, nonché per via del fatto che la casualità degli eventi ha fatto sì che, dopo settantasette anni, anche Susanna, così come era avvenuto per tutti i suoi parenti, perseguitati e uccisi durante la Shoah, non abbia avuto la possibilità di avere un funerale (sia pur, ovviamente, per tutt’altri motivi). La “Suora Mamma” e la “Suora Babbo” del titolo sono le due suore francescane che per quattro anni hanno accolto e cresciuto S. Silberstein Trevisani nei suoi primi anni di vita, in un convento di Firenze. Lo spettacolo celebra le tante donne, (Libera, Edith, Marcella, Elena, Lea, Cornelia, Leonida, Angelica, Francesca...) che sono riuscite a salvare e ad aiutare Susanna. Arianna Ninchi, nipote e figlia d’arte, interpreta Susanna e tutte le donne e i personaggi del testo. In scena con lei il violinista Maestro Haim Fabrizio Cipriani de “Il Giardino Armonico”. Suora Mamma e Suora Babbo di Francesco Suriano - regia: F. Suriano; interprete: Arianna Ninchi; musica: Haim Fabrizio Cipriani; oggetti di scena: Rosalba Balsamo - rimarrà in scena al Teatro Le Salette fino a venerdì 19 gennaio 2024 (orario: 16-19 gennaio, ore 20.30).
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lamilanomagazine · 6 months
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Festa della Toscana: solidarietà e dialogo, nel segno di don Milani.
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Festa della Toscana: solidarietà e dialogo, nel segno di don Milani. "Abbiamo voluto celebrare la Festa della Toscana 2023 nel segno di un grande toscano, don Lorenzo Milani, nel centenario della nascita. Solidarietà e dialogo si tengono insieme. In quel motto, 'I care', che abbiamo voluto all'ingresso della nostra Aula consiliare c'è tutto e lo dedichiamo a tutti coloro i quali si prendono cura degli altri". Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, presenta la ventiquattresima edizione della Festa della Toscana, "I CARE, la Toscana dei valori umani e della lotta alle disuguaglianze". Le iniziative promosse dal Consiglio regionale sono state presentate questa mattina, venerdì 24 novembre, a palazzo del Pegaso. Hanno preso parte all'iniziativa il presidente dell'Assemblea legislativa Antonio Mazzeo, il consigliere segretario questore dell'Ufficio di presidenza Francesco Gazzetti, "in rappresentanza degli altri membri dell'Ufficio di presidenza che oggi non possono essere presenti". "La nostra regione – aggiunge Mazzeo –, dal 1786, è sempre stata avanguardia sul tema dei diritti e della libertà. In questa legislatura abbiamo deciso di fare un passo in più: unire al ricordo della scelta rivoluzionaria operata da Pietro Leopoldo, l'attenzione su aspetti del nostro presente e del nostro futuro. Don Milani – spiega il presidente dell'Assemblea legislativa –, per me, è sempre stato un punto di riferimento, dove lui fu non solo un sacerdote, ma per tante ragazze e tanti ragazzi un maestro, un esempio di vita, sempre attento agli altri". La sua idea "era creare una scuola inclusiva a tempo pieno per tutti, anche coloro che, per mancanza di mezzi, non avrebbero mai raggiunto un livello d'istruzione dignitoso. 'Sortirne tutti insieme è l'unica strada, perché quella è la politica', diceva don Milani". Il presidente ha quindi illustrato le iniziative che caratterizzeranno questa edizione della Festa della Toscana. "Momento centrale sarà la seduta solenne", che si terrà giovedì 30 novembre alle 10, al Teatro della Compagnia di Firenze, "insieme ai sindaci della nostra regione, ai tanti labari dei nostri Comuni, a ragazzi e ragazze, studenti e studentesse, avremo un momento di altissimo livello istituzionale, una giornata di dialogo che vedrà gli interventi della presidente emerita della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, dell'onorevole Rosy Bindi, presidente del Comitato delle celebrazioni per il centenario di don Milani. Non è ancora accaduto, dall'inizio di questa terribile guerra che sconvolge i territori della Palestina e di Israele, che riuscissimo a mettere insieme, l'Arcivescovo di Firenze, sua eminenza il cardinale Giuseppe Betori, il rabbino capo della comunità ebraica di Firenze, Gad Piperno, e l'imam di Firenze, Izzedin Elzir, in rappresentanza della comunità islamica fiorentina e Toscana. Abbiamo chiesto loro un saluto. Penso che la Toscana è sempre stata una terra molto più avanti delle altre sul dialogo interreligioso e che in questo momento ci sia bisogno del dialogo interreligioso". Il 1° dicembre invece presenteremo in Consiglio regionale il libro di Francesco Niccolini "La scuola più bella che c'è. Don Milani, Barbiana e i suoi ragazzi", con Luigi d'Elia e Sandra Gesualdi, figlia di Michele Gesualdi, allievo di don Milani a Barbiana. Accanto a questo, ma la data è ancora da definire, presenteremo poi anche il libro di Mario Lancisi, "Don Milani, vita di un profeta disobbediente". Il 12 e 13 dicembre, al teatro Aurora di Scandicci, andrà infine in scena il racconto teatrale "Cammelli a Barbiana", il 12 sera aperto al pubblico e gratuito, mentre il 13 mattina sarà riservato alle scuole. "Anche in questo caso, l'attenzione alle ragazze e i ragazzi più giovani, alle scuole come luogo di formazione e di dialogo", spiega il presidente. "Abbiamo fatto un bando anche quest'anno, le domande di partecipazione dei Comuni della Toscana sono più di centocinquanta e questo ci dice la vitalità dei nostri Comuni e delle nostre associazioni. Ovunque c'è voglia di confrontarsi su questi temi. Illumineremo di nuovo di rosso e di bianco, i colori della nostra Regione, i principali monumenti, una cartolina della bellezza della Toscana". L'Ufficio di presidenza ha inoltre "deciso di fare una scelta – dice Mazzeo –: non svolgere un concerto per i ragazzi, ma di utilizzare quelle risorse per sostenere l'iniziativa di raccolta fondi 'Toscana & Friends ripartiamo', promossa da Stefano Massini, Piero Pelù e Fiorella Mannoia che si terrà il 3 gennaio 2024 al Tuscany Hall, alla presenza di tanti tra i principali nomi del panorama musicale e artistico del nostro Paese: pagheremo i costi dell'iniziativa, così tutto il ricavato andrà alle popolazioni che proprio all'inizio del mese di novembre sono state devastate dal maltempo e dalle alluvioni. E realizzeremo, sempre come Consiglio regionale, una campagna di sensibilizzazione volta a non dimenticare e a proseguire negli aiuti e nella raccolta di fondi destinati alle popolazioni colpite dall'alluvione". La Festa della Toscana ricorda anche Sergio Staino, "che ci ha lasciato poche settimane fa Sergio ci regalò una vignetta bellissima, un regalo alla Toscana: lì c'è tutto il simbolo della nostra Festa". Il consigliere Francesco Gazzetti rivolge un ringraziamento al "presidente Mazzeo, perché la proposta di dedicare questa edizione alla figura di don Milani, avanzata all'Ufficio di presidenza e da tutti condivisa, ha permesso di mettere insieme le varie sensibilità" e sottolinea il rilievo della seduta solenne del 30 novembre: "Sarà un passeggio davvero molto significativo. Grazie anche alla riflessione del collega Diego Petrucci (consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza, ndr), siamo arrivati alla proposta di questo incontro che sarà il momento istituzionalmente più rilevante, con presenze che danno il senso della volontà di costruire opportunità di dialogo, reciproca conoscenza e di pace. Possiamo dire che c'è bisogno di ancora più Toscana. La nostra regione, grazie ai lasciti di donne e uomini che ci hanno preceduto rappresenta un valore di pace e di fratellanza per l'umanità intera".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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aaquilas-blog · 4 months
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Dal Comandamento all'Azione: Vivere l'Amore Incondizionato Oggi
Negli anni ’90 Celentano cantava: “Dopo duemila anni poi Voi NON sapete ancora chi era, chi era LUI”.Siamo nel terzo millennio e credo che sia arrivata l’ora che finalmente TUTTI NOI comprendiamo chi era davvero LUI e seguiamo l’UNICO E SOLO COMANDAMENTO che ci ha lasciato, lasciando da parte TUTTE le paturnie delle “religioni” e dei libri scritti e divulgati dagli uomini per tenere sottomessi i…
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pietroalviti · 3 months
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I tanti martiri per la fede di oggi, disarmati contro il male, un convegno al Divino Amore, venerdì 15 marzo con Spreafico, Gnavi e P. Albanese
La forza umile dei cristiani è il tema del convegno che mons. Spreafico, vescovo delle diocesi di Frosinone Veroli Ferentino e Anagni Alatri, aprirà venerdì 15 marzo, alle 9,30, al Divino Amore a Roma, in qualità di presidente della commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo. E’ organizzato dalla Commissione per l’Ecumenismo e il dialogo Interreligioso del Lazio e vuole mettere al…
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carmenvicinanza · 6 months
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Asmae Dachan
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Ho trovato Dio in un campo per sfollati in Siria. Quella notte e quel viaggio mi hanno cambiato la vita. Era il mio primo reportage all’estero, in un Paese in guerra, in quella che era la mia casa. Sono cambiata, ho imparato a essere più umile e vicina al dolore degli altri. 
Asmae Dachan è giornalista, fotografa e scrittrice, esperta di Medio Oriente, Siria, diritti umani, Islam e dialogo interreligioso. Collabora con diverse testate tra cui Avvenire, Confronti, Valigia Blu, Panorama, L’Espresso, Vita non Profit, Altreconomia, Venerdì di Repubblica, The Post Internazionale, Osservatorio Diritti e Antimafia 2000.
Insegna Arabo Multimediale all’Università di Macerata ed è consigliera dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche.
Nata il 28 novembre 1976 ad Ancona, da genitori di origine siriana, laureata in Teologia e Studi islamici e in Editoria, Informazione e Sistemi Documentari, ha un master in Etnopsichiatria e Psicologia delle Migrazioni.
Ha operato in Italia, Turchia, Siria, Grecia, Giordania, Inghilterra, Belgio, Etiopia e Tanzania.
È Cavaliera dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Ambasciatrice di Pace dell’Università della Svizzera per la Pace e volontaria della Croce Rossa Italiana.
Testimone del Centro Astalli per il progetto Focus Giornalismo e il progetto Letteratura ed Esilio, ha creato il blog Diario di Siria – “Scrivere per riscoprire il valore della vita umana” e i podcast Siria, guerra e gelsomini e Vivere nelle nostre case.
Autrice di diversi libri di narrativa e poesia, ha pubblicato Noura; Tu, Siria, Non c’e il mare ad Aleppo, silloge poetica che ha ricevuto il Premio Letteratura al Dorian Gray Books; Dal quaderno blu, premio speciale della giuria al concorso Trofeo Penna d’Autore; Il silenzio del mare, premiato come Miglior Libro al concorso internazionale Golden Books Awards, diploma d’onore con menzione d’encomio al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti finalista al Premio Internazionale Dostoevskij e al Premio Piersanti Mattarella. La sua ultima fatica è Cicatrice su tela, che ha vinto il Premio Nadia Toffa 2022.
Ha ricevuto numerosi premi ed encomi per il suo impegno giornalistico e per il suo attivismo per i diritti umani, compreso il Master honoris causa in giornalismo assegnato dalla European Muslim League e dal IUOP International University of Peace.
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cinquecolonnemagazine · 11 months
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Il mediatore di pace: il cardinale Zuppi a Mosca
Il mediatore di pace: finalmente il cardinale Zuppi a Mosca per cercare d'intessere una trama valida a creare un vero tavolo di pace. Incontrando in primis il Patriarca ortodosso Kirill, si spera possa trovare una soluzione all'insulsa guerra russo-ucraina che diventa sempre più surreale ogni giorno che passa. Il Cardinale Matteo Maria Zuppi è una figura riconosciuta a livello internazionale come mediatore di pace e promotore dell'armonia tra le persone. Nato il 11 ottobre 1955 a Roma, il Cardinale Zuppi è stato ordinato sacerdote nel 1981 e ha dedicato la sua vita al servizio della Chiesa e della comunità. Noto per il suo impegno nella promozione del dialogo interreligioso e della coesistenza pacifica tra diverse culture e tradizioni. Ha svolto un ruolo significativo nel rafforzare i legami tra le diverse comunità religiose presenti a Bologna, dove è stato vescovo dal 2015 al 2019, e successivamente come Arcivescovo di Bologna. Uno degli aspetti distintivi del lavoro del Cardinale Zuppi come mediatore di pace è la sua capacità di costruire ponti tra le persone, superando divisioni e pregiudizi. Egli crede fermamente nella potenza del dialogo e dell'ascolto reciproco per risolvere i conflitti e promuovere una cultura di pace. Ha organizzato numerosi incontri interreligiosi e interculturali, fornendo uno spazio sicuro per il confronto e la comprensione reciproca. Il mediatore di pace Il Cardinale Zuppi ha anche svolto un ruolo attivo nel favorire la pace e la riconciliazione in varie parti del mondo. Ha visitato paesi come la Siria, l'Iraq e la Colombia, dove ha incontrato le comunità colpite dalla guerra e dalla violenza, incoraggiando il dialogo e la costruzione di ponti per la pace. Ha sostenuto iniziative umanitarie e di sviluppo, contribuendo a migliorare le condizioni di vita delle persone vulnerabili. La sua dedizione alla promozione della pace è stata riconosciuta a livello internazionale. Nel 2020, è stato nominato da Papa Francesco membro del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, un organismo del Vaticano che si occupa di affrontare le questioni sociali ed economiche nel mondo contemporaneo. Questo incarico testimonia il suo impegno e la sua competenza nel campo della pace e della giustizia sociale. Il Cardinale Zuppi rappresenta un esempio di come la spiritualità e l'azione possono unirsi per promuovere la pace nel mondo. Con la sua umiltà, la sua empatia e la sua dedizione, continua a lavorare istantaneamente per creare un mondo più giusto e pacifico, dove le differenze sono accettate e valorizzate. Intervista a cura di Serena Bonvisio Foto di NoName_13 da Pixabay Read the full article
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