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#crocicchi
twistedwhitesnow · 1 year
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gregor-samsung · 9 months
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“ Fine di luglio. Una mattina metti il naso fuori: Genova è deserta. Tutti partiti nella notte? Spazi immensi, vuoto, nel tremore dell’aria calda si distinguono lontanissimi palazzi. Tutto è fermo, come una lucertola sul muro. Silenzio: in collina arriva il rumore del mare e il grido dei gabbiani. Rari turisti intenditori in cerca di qualcosa. Ma ecco, qualcosa accade: vecchie persiane, chiuse da mesi, si aprono, stanze, buie da mesi, si illuminano, dimenticate serrature cigolano. È questo il momento in cui Gino, Elisa, Enzo e gli altri prendono coraggio, aprono le porte e scendono in strada. Camminano sui marciapiedi, siedono sulle panchine, parlano da soli ai crocicchi, studiano i semafori, chiamano i gatti. Vestiti nei modi piú strani, chi con l’impermeabile, chi col maglione, chi con gli scarponi da montagna, chi con le ciabatte da mare. È un’esplosione, come quella delle lumache dopo la pioggia. La città è loro. Padroni per un giorno. Io, scorrazzando in Vespa, mi accorgo che ne conosco pochi. La città è piena di persone che non esistono. Fine di agosto. Tornano dalle vacanze file di auto piene di sbadigli. In pochi giorni le lumache riscivolano nei buchi. Chi non le ha viste, non le rivedrà piú. “
Paolo Milone, L’arte di legare le persone, Einaudi (collana Super ET), 2021¹; pp. 66-67.
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loveantoniolove-blog · 7 months
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➡️🌼🙏Domenica 15 Ottobre 2023​
👉🌺❤️🌼S. Teresa d’Avila (di Gesù) (m); S. Barsen; S. Tecla
28.a del Tempo Ordinario
Is 25,6-10a; Sal 22; Fil 4,12-14.19-20; Mt 22,1-14
Abiterò per sempre nella casa del Signore
👉🕍📖❤️VANGELO
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 22,1-14
[In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole (ai capi dei sacerdoti e ai farisei) e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.]
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.❤️🙏
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diceriadelluntore · 2 years
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Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, nella Notte di San Giovanni, la tradizione folkloristica rivendica alcuni riti, ancestrali ed antichissimi. Tra i più famosi quello dell’uovo di San Giovanni e la raccolta delle erbe e delle noci. 
Sul davanzale di una finestra, all’esterno, si metteva una bottiglia piena d’acqua, o una ciotola, e dentro si posava un albume d’uovo fresco,  affinché San Giovanni, passando, potesse lasciare un segno. Al sorgere del sole, la donna più anziana della famiglia scrutava finalmente il destino, leggendo con le sue convinzioni la forma assunta dalla chiara d’uovo. Non esistono leggi all’interpretazione della forma, ma rispetto anche alle zone dove si pratica, si possono riassumere in: due torri come matrimonio imminente; figura di un attrezzo il lavoro del futuro sposo;  una barca parlava di prossima partenza; una casa era un segnale di lunga vita, e così via. Una matassa o una specie di ruota erano invece cattivi presagi.
Sempre in questa notte si raccolgono noci per il futuro nocino, l’iperico chiamato anche Erba di san Giovanni usato per lenire le ferite e persino le mastiti degli animali, l’artemisia detta anche assenzio volgare, consacrata a Diana-Artemide, la verbena simbolo di pace e di prosperità, il ribes i cui frutti rossi proteggono dai malefici come le rosse bacche dell’agrifoglio a Capodanno, la ruta per le sue note proprietà magiche.
San Giovanni Battista è l’unico santo, come la Vergine Maria, a godere il privilegio di una doppia celebrazione, della nascita (24 giugno) e della morte (29 agosto), il cui culto si lega indissolubilmente, in forma sincretica, ai riti antichi politeisti delle feste estive, simboleggiate dall’accensione di falò, in tutta l’aria del Mediterraneo: nel fondamentale Il Ramo d’Oro, James Frazer notava che persino nelle popolazioni islamiche, che seguono i riti fondamentali secondo il calendario lunare, il rito detto ánsăra, si svolgeva in un giorno preciso dell’anno, il 24 Giugno, quindi secondo il calendario solare, e consisteva nell’accensione di fuochi nei cortili, nei crocicchi, nei campi bruciando erbe particolari tra cui il timo, la ruta, la camomilla e la menta, i cui fumi scacciavano gli spiriti maligni e le tentazioni peccaminose.
Di queste tradizioni non so cosa è rimasto ancora, probabilmente soltanto qualche traccia in piccole realtà rurali. Se qualcuno ne sa altre le può aggiungere, ricordando che “l’alternativa fra ‘magia’ e ‘razionalità’ è uno dei grandi temi da cui è nata la civiltà moderna” Ernesto de Martino.
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rosateparole · 11 months
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Dal momento in cui i partigiani attraversarono la città sotto gli archi verdi di alloro, l’euforia slava coprì la cenere su cui avremmo camminato per sempre mangiando umiliazione come alimento. Gli italiani queste cose le intuivano, le coscienze stordite e attraversate da eventi dei quali a molti sfuggiva la portata generale. Probabilmente coglievano certe cose e certe altre forse non riuscivano a coglierle, magari vedevano la fotografia che stava dentro la cornice ma non colui che stava dietro la macchina fotografica. Soprattutto i comunisti. Oh i comunisti: Gesù mio, molti comunisti italiani avevano fatto con loro la lotta partigiana nei boschi e ora marciavano con gli slavi – la testa piena delle loro grandi idee romantiche –, cantavano in coro gli inni della rivoluzione con grandi schitarrate, abbaiavano contro i borghesi italiani con incredibile disprezzo, come se fossero stati degli assassini, come se l’intera popolazione fosse composta da idioti che certe cose se le potevano bere solo così e a tutti i crocicchi, fra quelle rovine che sembravano un errore, un’illusione ottica, in tutti i blocchi stradali non la smettevano un momento di abbaiare contro il marcio mondo capitalista e la borghesia italiana traditrice, che loro chiamavano reakcija. Il nome di Tito, in cui rumoreggiavano le correnti della storia, appariva nelle grondanti scritte catramose, si attaccava alle facciate delle case, vibrava nell’aria simile a una parola magica, urlava al cielo così potente che i fringuelli sugli alberi ai Giardini cadevano storditi a terra. Una gran folla proletaria acclamava immaginando le immagini della mente e non quelle degli occhi, preferiva vedere quello che le facevano credere, anziché credere semplicemente solo a quello che vedeva. La gente dalle nostre parti è sempre stata un po’ fiapa, candida, e anche credulona. E come non credere a quella cosmesi ingannevole, a quello specchietto per allodole che inneggiava insieme alla disgregazione e all’unione italo-slava, all’unità e alla fratellanza, all’uguaglianza, all’uomo e al suo buon cuore, alla sua vocazione morale, allo scopo della società e al suo miglioramento, volto all’interesse delle masse... Oh, tutto sarebbe cambiato, tutto, tutto. Tutto quello che sembrava la fine non era altro che un inizio. Grande era il compito al quale si erano accinti. Bisognava rassegnarsi al sacrificio persuadendosi che le sofferenze consentivano il raggiungimento di un qualche scopo remoto ma nobile, il comunismo, dove tutti sarebbero stati uguali. Un sacco di parole, parole tutte zucchero e miele. Era la speranza, era l’utopia. Le menti brulicavano di interrogativi ai quali non si poteva rispondere. Gli inesperti e i goffi non sapevano cosa fare, né chi ascoltare. E se davvero tutto fosse di tutti? E firmavano i manifesti contro la proprietà privata, mentre la reakcija faceva fagotto.
Anna Maria Mori & Nelida Milani, Bora. Istria, il vento dell’esilio
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Silvia Crocicchi
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aitan · 2 years
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Preferisco le curve sinuose e mobili dei punti interrogativi alla statica fissità degli esclamativi❗
Preferisco le svolte, i tornanti, i bivi e i crocicchi ai sensi unici su rettilinei privi di deviazioni e sorprese.
Preferisco l’angolo alla retta e l’arco all’angolo, soprattutto se si tratta di un angolo retto che può ferirmi col suo spigolo e la sua presunta superiorità morale.
Preferisco che mi sorprendi con una nota inaspettata e che imbocchi un sentiero non segnato sulle mappe.
Preferisco non sapere già dove vuoi andare a parare e immaginare che anche tu non stia seguendo un pattern, una regola scritta, una convenzione, una maniera o uno spartito.
Preferirei cambiare anche la struttura del mio dire.
Preferisco dubitare fin quando e quanto lo posso fare, per dubitare anche del mio dubitare.
E invece vedo sempre più opifici di certezze in cui fabbri con i paraocchi trasformano i dubbi e le domande in affermazioni ed esclamazioni che torneranno a curvarsi sotto i raggi del primo sole.
(La materia prima è un diamante grezzo, una fonte di acqua pura che può dissetare o affogare, una miniera che si alimenta del suo dubitare.)
MA QUESTO POST CHE L’HO SCRITTO A FARE❓
_________
Viene da qui:
aitanblog.wordpress.com/2022/08/24/luomo-che-raddrizzava-i-punti-interrogativi/
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Ero tutto brandelli variopinti,
bianco, rosso, con una brutta maschera.
Ridevo e mi torcevo sui crocicchi,
e raccontavo favole scherzose.
Sgomitolavo prolisse leggende
in modo lento, slegato e sonoro
su vecchi e su contrade senza nome,
su una ragazza dagli occhi di bimba.
Qualcuno ridacchiava scioccamente,
a lungo, ma qualcuno si affliggeva.
E quando all’improvviso mi smarrivo,
dalla folla si alzava il grido: - Basta!
Aleksandr Aleksandrovič Blok
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lunamarish · 1 year
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Ero tutto brandelli variopinti, bianco, rosso, con una brutta maschera. Ridevo e mi torcevo sui crocicchi, e raccontavo favole scherzose. Sgomitolavo prolisse leggende in modo lento, slegato e sonoro su vecchi e su contrade senza nome, su una ragazza dagli occhi di bimba. Qualcuno ridacchiava scioccamente, a lungo, ma qualcuno si affliggeva. E quando all’improvviso mi smarrivo, dalla folla si alzava il grido: « Basta! » 
Aleksandr Blok
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unbiviosicuro · 2 years
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addio bosco tennis piscina ore pungenti, giorni che da oggi in poi rimpiangerò, addio legni marci graffiati coi chiodi, scritte di cuori e di evviva, cabine bucate per spiare le belle, addio orinatoio rugginoso, addio crocicchi illuminati, addio Casa Lunga, addio fiori scale orologio immobile giochi perduti; non sarò ragazzo mai piú e neanch'io lo vorrei, però mi è piaciuto molto.
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aven90 · 17 hours
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Libri ovunque
«Buongiorno. Il previsto racconto “Baobab che crescono” non verrà raccontato. Al suo posto: “LibrOvunque”».C’era una città. Ricordo perfettamente che aveva la forma di un paese, o forse anche un villaggio, in cui i libri erano ovunque.Il raviolo Paiolo passeggiava quasi sereno, poco nuvoloso, qualche schiarita qua e là; quando a un tratto si sentì osservato.I libri erano nei crocicchi. Lo stavano…
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minimomax-blog · 4 months
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Rimanda alla volontà e al fortuito caso di un destino amico… ad uno slancio della vita verso la sua apparente vitalità…frasi impaginate o solo immaginate e, con dovizia rigorosa, annichilite … a cercar dardi appisolati nella stanca faretra del passato… tutto da affidarsi all’ottimismo dello sguardo… a una fiducia senza tregua… ad una proiezione un po’ sgranata della determinazione… procedimento scontato… comodo e opportuno a trovare nella rotta bisaccia della speranza imprigionata l’utile menzogna che tutto salva ed indennizza… c’è del buono in questa convenienza…anche l’illusione paga… (e poi non manca mai di presentarsi puntualmente ad una interessata rancorosa riscossione…) il buono… il luminoso… l’armonioso.. il fresco … il tiepido… l’azzurro e il roseo… e la bellezza… la dolcezza… l’amorevolezza… la fortuna… l’incantevole momento che a nessuno mai sarà negato… l’attimo di positività… l’istante magico e divino… l’opportunità…
Nelle scorrevoli porte degli infiniti mondi paralleli… in qualche sogno… nel dio junghiano o in qualche stella dedicata a te… nell’ambito di un pragmatismo mistico o in una matrix di possibilità…in un dato statistico di probabilità… in un qualche santuario intitolato alla madonna… magari nei tarocchi… tra i fiori di plastica o di stoffa di una cara tomba… nel mezzo di un solipsistico delirio…nell’indiscusso tetragramma… forse in dio o allah … dentro te stesso o nell’amore dei tuoi cari o in quello universale e cosmico … di là dai tuoi confini umani troppo umani… nella meditazione… in internet … nell’intimo d’una dimenticata essenza… negli frattalici anfratti della apparente assenza di pensiero … dentro al tuo cuore…magari nella milza… nel tormentato percorso della colpa… nella coscienza d’essere quello che si è (sgaiattolando tra vicoli e impervie vie di psicanalisi sociologia o matematica od economia)…in qualche buco nero… forse nel cazzo o in questo mio imbarazzo… forse al momento del risveglio…forse nell’ istante del passaggio tra luce e buio… amore e odio… saggezza ed idiozia… tra tempo e spazio… tra vita e morte forse… estasi e strazio… tra gemito di dolore o di piacere…
Quel che si deve o quello che si vuole… comunque sia quello che sarà… Non mai dismettere la lotta ed il vestito della festa e le tue scarpe nuove, la rabbia e il grido e la speranza… ché, se di nome fai Lazzaro e vivi nei pressi di Betania , tutto non è perduto ancora…(che cosa conta se chi resuscita alla vita somma a un altro refolo d’inutile esistenza il triste strazio di una morte rinnovata ?)
Una preghiera? Un brivido d’orrore? Fumo d’incenso ? Un mantra? Un’ara votiva? Un sacrificio ? Un’ abluzione dentro a un sacro fiume? Propiziatorio rito? Una ecumenica speranza? Una genuflessione od un inchino? Un qualche affidamento ad un qualche buon proponimento? Forse una rinuncia?
Per prendersi il dovuto… in/per/da/con quello che rimane al termine (del) pensiero….
Orizzonti striati da bellezza disumana… liquide spumeggianti volontà affidate ai languori della nostalgia… caduchi cieli rispecchiati nelle invisibili pozzanghere d’una memoria lacerata.
Salutarsi nei crocicchi delle imperturbabili abitudini …per noia o educazione o per affetto o per servile compiacere… forse per ritrovare solamente l’appassito ricordo dei propri 4 poveri elementi…
Si canta altrove della soave collinosa e tersa e impavida passione (frutto di un sano volitivo amor di sé…)
Ci si dà un senso , seppure provvisorio ed irrisorio…, un po’ per celia e un po’ per non morir…
Il testa_mento non ha e non dà disposizioni…morde dolcemente l‘inguine… l’ordine delle cose profuma d’entropia…pura energia in dissolvimento…. non interessa nessun pro-cedimento…non trova spazio nessun miglioramento… prosciugamento d’ogni possibile altro proseguimento… in assenza di forza non c’è moto… tempo assente prelude a vibrazione quantica … big-pluff …e gli occhi a rimirare…fossette delle guance in un sorriso…
Vivere d’intensità e pure non farsene mai compenetrare . (Fra tutti , il più intenso ed annientatore – per quanto qualche necrofago e qualche saprofita ne subisca famelica attrazione – tra gli odori , è quello delle vivemorte cose, - lievito di vita è la putrefazione?- )
Istruire una in-consapevole distrazione onde approdare ad una particella d’istruzione…
Delenda Carta_go … Vai verso strampalato inascoltato … Attendere … La pagina si sta caricando… Godot e Malone meurt … L’innominabile…
Farsi impassibile pietra di paragone che gutta escavat d’insensibile agonia…
Né per, Né col Mondo . Né spirito , né carne.
Tagliuzzare avidamente la parola per disperderne la presuntuosità del suo vago sapore di sapere.
Disfarsi dell’eccezione per disconoscere la regola.
Il programma non con_tiene, il programma è l’errore. Il caos è il termine. Il caso un anagramma rotolato .( S’inizia secco in un accenno di sorriso [ca] e poi s’affida ad una quasi meraviglia [so]… ) penetra senza lacerarne l’indimostrabile perversa inconsistenza…)
Arretra lentamente ed abbandona… Fiera ferita o preda cosa cambia?
Si cerca un’ altra opzione tra vivere o morire…
Ah!?! Tertium non datur?
E vabbè
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agnesebascia · 4 months
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Carnevale salentino
di Lucio Causo Il Carnevale nel Salento ha radici molto antiche. Fino agli anni ’50 del secolo scorso, il Carnevale era una festa popolare che aveva la sua anima nelle focareddhe, ossia i falò che venivano accesi nelle piazze e nei crocicchi delle strade cittadine. Le numerose cataste di foglie e rami di albero d’ulivo si trasformavano in breve tempo in lingue di fuoco che il 17 gennaio, festa…
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lamilanomagazine · 4 months
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Bologna, 50 SPECIAL: conNEETtiamoci
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Bologna, 50 SPECIAL: conNEETtiamoci È stata prorogata al 15 Febbraio 2024 la scadenza delle iscrizioni a 50 SPECIAL: conNEETtiamoci - Azioni integrate e partecipate per valorizzare risorse e competenze, percorso per 50 giovani tra i 18 e i 29 anni, che vivono a Bologna o sul territorio metropolitano, che non sono occupati o inseriti in un percorso di istruzione o formazione. Un percorso di graduale riattivazione di se', grazie all'emersione dei propri talenti e all'acquisizione e sviluppo di competenze trasversali che prevede, tra marzo e giugno prossimi, incontri teorico-pratici sulle soft skills e laboratori artigianali e tecnici a scelta tra: ristorazione, falegnameria, cura del verde e orticoltura, acquaponica, radio e video, per acquisire consapevolezza delle proprie attitudini e abilità. A seguire sarà offerta l'opportunità di svolgere tirocini lavorativi retribuiti presso aziende e realtà del terzo settore. Otto Case Manager accompagneranno i partecipanti lungo tutto il percorso che si svolgerà tra marzo e dicembre, predisponendo per ciascuno un progetto su misura. La partecipazione al percorso prevede un contributo economico di 500,00 Euro. "Investire sulle competenze come diritto di cittadinanza attiva è uno degli obiettivi di mandato di amministrazione, per potenziare il ruolo di ogni cittadina e di ogni cittadino all'interno della comunità - spiega Sergio Lo Giudice, delegato al lavoro del Sindaco in Comune e Città Metropolitana -. Mettere in campo un nuovo progetto rivolto ai/alle giovani NEET ha per noi un duplice significato all'interno di questo obiettivo, perché ci consente di agire su soggetti potenzialmente a rischio di esclusione sociale per potenziarne le competenze lavorative e restituirle a un più attivo impegno civile. Così puntiamo a creare uno spazio urbano e metropolitano in cui da un lato il lavoro sia sempre un buon lavoro e , dall'altro, cittadine e cittadini siano messi in grado di esercitare consapevolmente i propri diritti e doveri di cittadinanza". 50 SPECIAL è uno dei progetti vincitori del bando dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) LINK! Connettiamo i giovani al futuro, inserito in un programma nazionale promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e del Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'emersione e riattivazione dei giovani Neet nel nostro Paese. L'iniziativa è il primo intervento interistituzionale di sviluppo delle linee programmatiche del Protocollo d'intesa con Comune di Bologna, Città Metropolitana e Regione Emilia-Romagna per la realizzazione di azioni integrate per lo sviluppo di competenze e dell'occupabilità dei giovani, a contrasto del fenomeno Neet, siglato a luglio 2022. 50 Special nasce dalla co-progettazione con l'Istituzione Gian Franco Minguzzi della Città Metropolitana di Bologna e le associazioni partner ACLI Provinciali di Bologna Aps, Associazione Mosaico di Solidarietà Onlus, Confcooperative Terre d'Emilia, Dedalus Aps, Deinòs Teatri APS e con la collaborazione delle cooperative Cefal, Dai Crocicchi, Fanin, IT2, La Carovana e Officina Immaginata. L'obiettivo è affinare un modello di intervento per il territorio locale ma anche regionale e nazionale, sperimentato per la prima volta sul territorio con il progetto We neet you (2018-2019) e successivamente con Neet-work (2021-2021), realizzato dal Gruppo di Lavoro sui Neet all'interno del Patto Metropolitano per il contrasto alle fragilità sociali e composto dall'Istituzione Minguzzi della Città Metropolitana e dal Comune di Bologna, da ACLI Provinciali e Confcooperative Bologna, dalle cooperative IRECOOP E-R, Dai Crocicchi, Fanin, IT2, La Carovana e Officina Immaginata. Un modello per affrontare il tema dei Neet che sul territorio metropolitano di Bologna ha raggiunto il 10,9% della popolazione, al di sotto del dato italiano ma al di sopra di quello europeo. Per informazioni e per partecipare: - scrivere a [email protected] - telefonare ai seguenti numeri: 051 219 4359 - 4771 - 4630 - compilare questo Google Form per essere ricontattato - recarsi all'Informagiovani Multitasking del Comune di Bologna in Piazza Maggiore, 6 a Bologna... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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la1parola3 · 4 months
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👂Pace a tutti fratelli e sorelle Il Signore, Dio Yahweh' Nella Sua Grande Bontà, Chiama e Invita tutti!
🫡 Ma Non Tutti Sono Veri Adoratori di Yahshua Ha Mashiach
👉14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
☝️Matteo 22:1 Yahshua riprese a parlar loro in parabole e disse:
👉2 «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
👂3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.
👂4 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.
👂5 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
☝️8 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;
👉9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
☝️10 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
👂14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
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incamminoblog · 6 months
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padre Fernando Armellini " Cerca vie nuove"
II Domenica di Avvento (Anno B)  (10/12/2023) Vangelo: Mc 1,1-8  Un giorno i discepoli di un rabbino irruppero nell’aula e, raggianti, riferirono la lieta notizia: “È giunto il messia!”. Senza scomporsi, il maestro si accostò alla finestra, volse attorno lo sguardo e osservò la gente che, come ogni mattino, si muoveva frettolosa lungo le strade; i poveri ai crocicchi chiedevano l’elemosina, i…
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