Chi, dopo aver visto il peggio di te, è rimasto?
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Leonardo Bistolfi, 1928 - Tomba Omedé-Ricciardi (Cimitero di Asti)
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Santa polenta, il sistema di ricerca di Tumblr mi farà impazzire, sto cercando un post che sono sicura di aver pubblicato negli ultimi 12 anni ma chissà se l'ho taggato e come e forse riuscirò a trovarlo dalla versione desktop, ma dall'app non c'è proprio verso x_x
In compenso ho fatto diversi tuffi nei ricordi e per stasera va bene così *_*
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Nel mio ufficio vive il male
«Per questo mi chiedo da dove derivi quel malumore, da dove venga quella sensazione di buio. Mi chiedo perché ci si dovrebbe svegliare di buon umore per andare in ufficio il lunedì e tutto il resto della settimana. Così ho cominciato a farmi una piccola violenza, ho indossato un sorriso di cortesia, una faccia per tutte le occasioni fingendo che mi interessasse qualcosa di quello che facevo, come se fossi contenta di vestirmi ed uscire, felice di affrontare questo mondo violentissimo e spietato. Come se perdersi in un universo di persone che portano a spasso il proprio personalissimo dolore fosse un’attività giusta, proficua, necessaria».
il buon Raffaele Calvanese con la sua raccolta di racconti "Dal mio ufficio si vede il male" della Roundmidnight Edizioni, incasella una serie di "storie che condividono una visione disillusa, una percezione parziale del mondo dettata dagli orari e dagli obblighi lavorativi, un senso di libertà alterato, quasi soppresso"...
A parafrasare la sua opera, invece, io potrei scrivere "Nel mio ufficio vive il male"... un mal di vivere, un male legato a rapporti avvelenati tra colleghi, un lavoro che è diventato ossessivo e dilaga nei rapporti interpersonali e familiari, avvelenando e uccidendo tutto ciò che tocca, rendendo le nostre giornate, piatte prive di speranze e ossessive e rindondanti nei discorsi e nei temi dei dialoghi.
Un lavoro che non è più lavoro ma un rapporto tossico di cui vorremo liberarci tutti ma non riusciamo, perchè il Grande Fratello vive tra noi e colleghi, così calati nella parte, da sembrare attori de "Le vite degli altri" (Das Leben der Anderen).
Non so davvero se riuscirò a sopravvivere ad altri 5-6 anni così.
In ogni caso, compratevi il libricino: merita... Raffaele merita
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Ciò che nascondi, ti divorerà.
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Credo che mi comprerò una fede da mettere a lavoro, così magari la gente smetterà di chiedermi “di chi sono rimasta incinta”
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cazzo, quanto mi manchi. sono qui sola e fattissima, e riesco a pensare a te e basta. vorrei mi scrivessi, tantissimo. ormai, qualsiasi cosa ci fosse, la stiamo mettendo da parte solo perché tu sei un idiota. io sono qui da sempre, e tu non lo capisci. ti odio. mi stai facendo male.
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Non credo che crescendo o invecchiando si cambi poi tanto. Io per esempio la malinconia* della domenica sera ce l'ho sempre avuta.
*un desiderio di desideri, o qualcosa del genere
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Cinghiali su prato, Anonymous, 2018
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"Ma nel tuo cuore di cemento, lo so che dentro c'è la bambina che non ha avuto l'affetto che si meritava."
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(Ti ho messo il cuore in mano, ti prego, non essere come gli altri.)
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Edoardo Rubino - La danza, 1902
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#tendenze #aforisma #cosemie https://www.instagram.com/p/CcoPWNqokxU/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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