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#cose fra parentesi
fogliblu · 3 months
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(È questa la vita che volevo?)
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La vita coi cani è strana.
Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo (a volte con qualche piccolo aiuto), il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa.
Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei premietti.
La vita coi cani è crescere.
Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai.
I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto.
Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera.
Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda.
Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa.
Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa.
Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia.
Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione.
Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.
Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore.
Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci.
Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio.
Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi.
Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo.
Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
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gcorvetti · 6 months
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I tempi cambiano.
Abbiamo accompagnato mio figlio al distretto militare, le ultime raccomandazioni, abbracci e un pò di apprensione che è normale per quest'avventura che spero vada bene. Ricordo il mio di servizio di leva a 33 anni di distanza, la partenza col treno notturno per Taranto, i primi giorni di disagio totale, quelle amicizie forzate per non sentirsi soli e il telefono con le schede unico modo per comunicare con i miei, all'epoca avevo anche una ragazza che però quando la chiamavo sembrava disinteressata, infatti poi tornato dopo 2 mesi la lasciai, adesso con i telefoni moderni si può stare più a contatto e magari ricevere qualche foto, sempre se il ragazzo ha questa voglia, non è tipo da selfie o da social, almeno questo, di sicuro un pò di cambio d'aria gli farà bene, mi ha detto stamane, facendomi vedere un libriccino che gli hanno dato, che lo mandano in una base a sud precisamente a Võru che si trova ad uno schioppo dal confine russo. E' un periodo di tensioni, ma sono convinto che andrà bene.
Oggi lei mi ha spiegato, foto alla mano, che la devo aiutare a fare sta corona per Turandot, dire che è complicata è poco, dovrei riprodurre delle parti e stamparle in 3D poi ci pensano quelli del teatro a colorarle, ma onestamente le foto di riferimento non sono granché e sarà un bel dito in Q, so che ci riuscirò ma la prima impressione è quella di mandarla a fanQ, anche perché stamattina mi ha svegliato alle 6 malamente tra il rumore che ha fatto cercando non so cosa in camera e la luce del suo tavolo nella stanza accanto puntata in faccia, direi che non è stato bello. Va bè le farò ste cose.
Parlando invece di quello che ho letto su quelli che definiscono giornali è sconvolgente, ma non per le notizie in se, ma per come le impiattano così bene da aizzare la paura, il terrorista islamico di turno, la foto delle ragazze in lacrime allo stadio, e mi torna in mente sempre il ministro della paura di Albanese. Come mai il terrorista, o presunto, invece di agire così sparando a qualche passante svedese, almeno da quello che c'è scritto, non si è fatto esplodere fuori dallo stadio in mezzo a centinaia di persone? Non ci sono più i terroristi di una volta. Parentesi, due ore fa la notizia con tanto di video era che avrebbe sparato con una pistola, adesso riapro Ansa per conferma e invece c'è scritto che ha sparato con un kalashnikov, a me nel video di stamane sembrava una pistola e poi il fucile russo ha un suono particolare, chiusa parentesi. Fra un paio di ore scriveranno che aveva un arsenale in casa, comunque sembra che l'abbiano preso, il tizio aveva chiesto asilo e gli era stato rifiutato 3 anni fa, però perché adesso? Forse per quello che succede in medio oriente? Nel video di rivendicazione non si capisce visto che è in arabo.
Passando ad altro ma sempre in tema, la pagina non ufficiale di Berlinguer è stata oscurata da Facebook per un post con tanto di foto con Arafat e con su scritto che a lui, Enrico, stava a cuore la situazione Palestinese, ma a quanto pare il social di Mark non ammette più niente che non siano gattini e minchiate, probabilmente anche X (ex twitter) e altri social, sempre per il fattore che vi dicevo che essendo compagnie americane devono fare quello che dice il governo, quindi propaganda ovunque. Seminare paura è un classico dei classici così si può tranquillamente agire usando ogni mezzo pur di controllare le persone, lo fanno per la nostra sicurezza, strano che prima che loro iniziassero ogni guerra non c'era tutto sto problema, come ha detto Crozza in un video che ho visto l'altro giorno, è possibile che si debba dare ragione ad Andreotti? che in un suo intervento ai tempi della guerra in Libano disse "Credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da cinquant’anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista", anche i partigiani erano identificati come tali dai nazi-fascisti, ma giustamente oramai c'è questo nuovo mondo che è iniziato con 11 settembre dove gli arabi sono terroristi, altro classico stereotipo di questi tempi moderni decisamente falsati.
Vado avanti anche perché tra modellazione e altre cose da fare sto già perdendo tempo, ho anche da suonare, vi lascio con un video che mi è piaciuto molto visto ieri realizzato da questa tizia Jessie Marino per il centenario della nascita di John Cage, ci fu una grande manifestazione a livello globale con vari artisti che eseguivano le sue composizioni e altre inedite dedicate a lui e al suo stile di musica totale nel 2012.
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astra-zioni · 2 years
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Sono stanca. Mi sembra nessuno provi ad ascoltarmi da non so più quanto tempo. In seduta parlano più i terapeuti di me, già fatico a esprimere un concetto, ultimamente, mi sento quindi continuamente interrotta e mi sembra di non essermi spiegata al meglio. Nelle mie relazioni interpersonali m’è sempre capitata questa cosa, non essere presa sul serio, che non so dire se derivi dal mio essere donna o donna con dichiarati problemi mentali. Fatto sta che ogni cazzo di volta, con i miei partner, appena dico qualcosa, non viene presa in considerazione, o viene sminuita, non so spiegarlo. All’inizio credevo fosse la proiezione di un mio disagio infantile (non son stata validata da piccola e mi convinco gli altri non lo facciano neanche adesso), ma poi ho avuto modo di appurare che è vero. Non so voi, ma quando una persona mi dice “questa cosa funziona così”, su un argomento di cui non so effettivamente niente, la prima cosa che faccio è prendere per buono quel che l’altro mi dice e, se si sta parlando di una roba che reca l’altro sofferenza, cerco di empatizzare. Ogni cazzo di volta che io mi sono esposta su una determinata situazione in maniera pessimistica - con tutte le ragioni del caso, che poi si son rivelate esatte - m’è sempre capitata gente che m’ha risposto “ma no, dai…non penso sia così”; e magari mi riferivo alle trafile burocratiche intorno alle questioni di salute mentale. Voglio dire, sono dieci anni che sto di merda e bazzico fra psichiatri, psicologi e ricoveri, vuoi che non conosca i tempi d’attesa di un CSM? Gli estremi per un TSO? Come funziona se chiami un’ambulanza perché ti vuoi ammazzare? Il funzionamento di uno psicofarmaco? E così via. C’è stata gente che m’ha voluto addirittura spiegare, da onnivora, come funzioni la dieta vegetale pur essendo stata vegana e vegetariana. Ho dovuto chiamare e recarmi dagli assistenti sociali per una questione, che ero convinta non potessero risolvere perché conosco come funzionano queste cose. E infatti. Le numerose volte che ne ho parlato al tipo, dicendo appunto che non credevo le cose si sarebbero risolte per tot. motivi, lui mi rispondeva “ma no, ma dai, ma son cose evidenti, ma ti pare che non fanno niente”, e via dicendo. Ora, io capisco tu voglia tentare in qualche modo di rassicurarmi, ma il confine fra il voler essere empatici e il voler insegnarti a campare è sempre molto sottile. Puntualmente a mia sorella dico qualcosa che lei non prende assolutamente in considerazione e due giorni dopo, mi fa:”Ma lo sai che *nome del tizio che si tromba* mi ha detto questa cosa?” Ma perché, io che t’ho detto una settimana fa? Addirittura le azzeccai la sua diagnosi di disturbo mentale prima degli psicologi che gliene diedero una totalmente errata ma comunque rimango, evidentemente, agli occhi degli altri, una cogliona. Ho diagnosticato a distanza un’appendicite prima di un medico ad una mia amica, ma rimango cretina. Ormai di fronte a questi atteggiamenti che sento invalidanti rispondo incazzandomi, anche passando per aggressiva, ma non m’importa. Perché io devo rispettare la tua posizione, le tue competenze, avere rispetto di ciò che dici, non azzardarmi a dare giudizi sul tuo ambiente, o il tuo lavoro, perché non li conosco, ma tu, persona a caso che popola la mia vita, ci metti tre secondi per cagare fuori dal vaso? Perché io non parlo da anni con la mia ex dei miei disturbi alimentari perché ne soffre ed ho paura di triggerarla ma la gente mi dice tranquillamente, conoscendo la mia storia, che tizio x s’è ammazzato, senza risparmiarmi dettagli e retroscena? Ovviamente per anni è stato tutto un processo mentale che ho imputato al mio essere borderline, quindi l’ho rigettato, svalutato; solo adesso che le circostanze mi danno continuamente “ragione” credo sia semplicemente il naturale desiderio umano di sentirsi ascoltati e presi sul serio. E porco dio, fatelo. Perché poi comincio a parlare con mille parentesi tonde quadre e graffe nel discorso per far capire l’altro che la mia condizione, forse forse forse eh, la stessa che vivo da 23 anni, la conosco meglio di lui.
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plassocean · 1 year
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Di seguito, un accozzaglia di cose che ho scritto ma che non ho mai condiviso, spesso perché non mi garbavano e non mi garbano tutt'ora, ma mi è capitato di perdere tante note a cui ero affezionato quindi perché no.
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La vita non è un film
E tu non hai occhi
Dietro la testa
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Ti Stavo
Cercando tra la folla come faccio
ultimamente mi comporto in modo strano
Se sei a meno di passo da me
Non so parlare o forse non ti so parlare
Non sai parlare o forse non ti va di farlo
Sai che non c'è niente da dire
E allora vuoi
So lo ri de re
Vieni a cercarmi proverò a vestirmi strano
E mi farò la barba solo per metà
Dirò cazzate e farò la figura dello scemo
È quella di un pagliaccio la mia anima
Solo per sentirti ridere
La mia anima di pagliaccio
La mia anima di pagliaccio
La mia anima di pagliaccio
La mia anima di pagliaccio (che non vuol crescere)_
Che non vuole crescere
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Ho fatto un incubo
C'erano tutti e mi volevano
Un po' tutti morto
Io che a scappare e rovinare tutto
Batto tutti
Fatto casini senza di te
Perché non sei venuta a prendermi
Vorrei giocarmi una carta
Ma temo di perdere tutto
Io che non so gestire quello che sento
Finisco per pensare ad altro
Ho fatto una serie senza di te
Avevo paura di includerti
Avevo paura di innamorarmi
Adesso ho soltanto paura
Di perderti
(ngap a me volevo scrivere una canzone qui)
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Siamo bravi a consolarci ma
Non sappiamo parlare
Io so solo farti ridere
Con le solite cazzate
A te ancora fa strano aprirti
Ma lo fai sempre con me
Io non piango da due anni
Fumo per tapparmi gli occhi
Ma com'è com'è che ancora mi parli
Ma com'è com'è com'è com'è
Com'è che non ti stanchi con me
Hai provato a dirmi che dovrei smettere
Di fumare ma non so separare
Le cose che mi fanno stare bene
Da quelle che mi fanno scappare
Non ricordo cosa ho risposto ma
Per te di sicuro scapperei
Per tornare a piangere
Fra le tue gambe
Solo per chiedermi
(Ca pur n'altra canzone doveva essere ma appendevo perché le ciofeche sono ciofeche)
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Amore autunnale
Siamo una foglia che cade
Non fa rumore
Ma solo noi sappiamo
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Sono in una stanza col cane che mi guarda, che abbaia, che salta e divertito mi morde la mano e poi la gamba
Lo guardo stranito, indeciso se essere o meno invidioso.
Non sorrido, sono come stanco, ma senza esserlo davvero
Non sto pensando. Evito di pensare perché i pensieri che faccio mi portano ad arrovellarmi, stancarmi ancora di più.
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Io non ti so parlare di me
Se ti ho pensato in questi anni
Che cosa ho fatto è perché
Non so nemmeno salutarti
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Il grande dittatore
Quarto potere
C'era una volta in America
Apocalisse now
2001:Odissea nello spazio
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Taxi Driver
Shutter Island
The Wolf of Wall street
Il padrino
Shining
La finestra sul cortile
Psyco
La dolce Vita
Io e Annie
Le ali della libertà
La città incantata
Il castello errante di Howl
Porco rosso
(questa è na semplice lista di film cult da vedere. In realtà ne ho già visto un bel po' ma le ne mancano alcuni. La lascio qui in caso mi dimentichi di finirla.)
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Lo sai che una mia amica mi ha detto
Che quando parlo di te mi accendo
E il mio sorriso è una parentesi
Con te mi piace litigare
Almeno noi non siamo tossici
Se non parliamo siamo equazione
Il tuo sorriso è una parentesi
Ma cert volte siamo da buttare
Cioe ma siamo scemi
Che fumiamo al mare
Siamo sopra i venti
Si, ma sotto i cento
Abbiamo ancora tempo
Per restarci male
Io voglio farlo adesso
Io voglio farlo adesso
Sono sincero
E ti piace
Ma poi ti (fai così male)
Ccio male
Non posso pensare a te
Io devo mettere a posto
Tutte le parti di me
Dò nomi alle mie emozioni
E a certe mie sensazioni
Perché ho paura di me
E dei miei troppi pensieri
Facciamo una cosa a tre
Io e te sul letto coi traumi
La mia paura di vita
Che adesso deeeeeeeeeeeveeeeee fiiiiniiire
Questa doveva essere sempre tip na canzone un po' alla Alex Britti par e pall lo so ma mi diverto a scrivere sti strunzat non me ne vogliate
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Ieri notte sono andato a dormire presto.
"Almeno non ci penso, non ti penso"
Così ho pensato...invano.
Ti ho sognato.
Ancora una volta,
Per la quinta volta.
Ci siete riusciti!
Eri così contenta!
Io invece,
a 100 all'ora su un parabrezza
Che giocavo a non morire,
E non avevo paura di perderti.
Forse volevo solo svegliarmi.
Perché ho voluto sperarci?
Perché lo devo scrivere,
Perché non posso ignorarti?
Se almeno sapessi vivere...
Così almeno saprei viverti.
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Quello di seguito nasce come sorta di monologo, ma troppo corto, quindi boh, una delle mie cose scritte senza troppo senso.
Io cerco l'io, io cerco Dio...
E so che gli altri mi guardano
Bene poi male poi stanchi
Di stare a guardare che nulla si muove
Eppur si muove cosa?
Ricordo ancora Sogni a iosa
In camera voglia di vivere
Ridere e scrivere la storia
Ma scrivere cosa?
Di cosa ormai?
Di una lacrima che non scende?
Che al massimo bagna, s'affaccia
E il tempo che passa
Alla fine si stanca,
E mi stanco pur io,
Certo che mi stanco pur io!
E di che scrivo allora io,
Che cerco l'io e cerco Dio?
E lo so che è banale
una rima baciata
cosi elementare ma
Lasciami vivere un dubbio,
Inseguire uno stupido sogno!
Fai un passo verso di me,
Che io lo faccio verso di te.
Perché si, tu,
Che  ti freghi dell'io
E ti freghi di Dio
Lo so che gli altri ti guardano
Bene poi male poi bene poi male poi stanchi.
Stanchi (è arrabiati) di stare a guardare che non vuoi cambiare
Ma cambiare per cosa!!?
Cambiare per chi?!?!
Lo so che combatti da tempo
in un corpo diverso
Da quello allo specchio.
Faccio un passo verso di te.
Io cerco l'io.
Io cerco Dio.
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Ho fatto un tiro per la paura di piangere
E mi sentivo così piccolo e solo
Così piccolo e triste
Perché non riesco a trovare
Quelle piccole cose
E delle nuove parole
Ho solo colpi di tosse
E paura di te
Io non lo faccio apposta
A farti stare male
Ho mal di testa e paura di annoiarmi ad uscire
E mi spaventa non avere più niente da dire.
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pocrita che sono e mi sento
Se mi fermo e ti guardo.
Sei limpido.
Sei una sigaretta scroccata
Il tabacco che completa una canna.
Sei un clipper
E da che mondo e mondo
O clipper è megj ro bic.
Sei luce fioca per me.
Sei sole per che ti ama
E che se pur nel farlo par nu poc a fess
È perché ha colto quella tua luce
Quella tua bellezza tipica.
Sei la persona che un po'
Sarei voluto essere anch'io
E che forse in fondo un po' sono.
Ma sei ciò che io non sarò mai,
Un grande amico.
Perché io sono un pezzo di merda,
Ma tu si piezz e cor.
(dedicata a un mio amico tanto tempo fa, se la meritava)
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Stai dormendo?
E nel caso,
Ma solo nel caso,
Ci sono anch'io lì?
O meglio,
Avrei potuto esserci?
Se avessi parlato,
Se t'avessi detto
Le cose che ti giuro,
Mi rimbombano dentro...
Anche solo un bacio,
'Na carezza,
Il tempo di una chiacchiera
O una comparsa!
Fioca e veloce
Misteriosa a tratti,
Anche poco memorabile,
Ci potrei-...
...Ci potevo essere?
Magari ci sono e
non potrò mai,
Mai saperlo?
Non c'è bisogno di sapere.
L'ovvio non va troppo sviscerato.
Eppure...!
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Scusa se non mi sono fatto vedere per come sono veramente, se non forse in pochi, piccoli, insufficienti momenti, e dettagli.
Penso davvero che ci siano certe cose di te che mi piacciono tanto, anche quelle che non conosco, se non a parole, o per sentito dire da altri.
Penso davvero che ci siano certe cose di me che possano piacerti tanto. Anche se non le conosci, se al massimo le immagini, ma non sei sicura che ci siano.
A volte sono stupido...
No, anzi, spesso.
Le mie paure, le mie ansie, mi portano a non essere mai me stesso. Ad annullarmi per paura di farmi tremendamente male.
Ma scoprire che semplicemente non combaciamo, che ci annoiamo l'uno dell'altro, o io di te, o tu di me, sarebbe molto più piacevole di non saperlo mai.
Lo so.
Ma a quanto pare
Non ne sono consapevole.
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Ho sonno e non mi sento bien, mi fermo qui
Ma oh, è già qualcosa
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lehtileike · 21 days
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https://www.discogs.com/ko/release/1217026-Various-Storia-Del-Partito-Comunista-Italiano
GMV가 낭독한 트랙이 세 개 있는데 그 중에 브레히트의 시를 낭독한 두 개를 찾았다.
<Colui che dubita>
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Sempre, ogni volta che ci pareva di aver trovato la risposta a un problema, uno di noi scioglieva, sulla parete, il nastro dell’antico rotolo cinese sí che svolgesse e visibile apparisse l’uomo seduto che tanto dubitava.
Io, ci diceva, sono colui che dubita. Dubito che sia riuscito il lavoro che v’ha inghiottiti i giorni. Che, quel che avete detto, se detto peggio valga tuttavia per qualcuno. Che lo abbiate detto bene e che forse un po' troppo vi siate, alla verità di quanto avete detto, affidati. Che sia ambiguo: per ogni possibile errore vostra sarebbe la colpa. Può anche essere troppo univoco e allontanar dalle cose la contraddizione; non è troppo univoco? Allora quel che dite è inutilizzabile. Le cose vostre sono inanimate, allora. Siete realmente nel corso degli eventi? Compresi con tutto quel che diviene? Siete ancora in divenire, voi? Chi siete? A chi parlate? A chi serve quel che state dicendo? E, fra parentesi: vi lascia sobri? Si può leggerlo di mattina? È anche congiunto al presente? Le tesi davanti a voi enunciate son messe a profitto o almeno confutate? Tutto è documentabile? Per esperienza? Di chi? Ma prima di tutto e sempre, e ancora prima d’ogni cosa: come si agisce se si crede a quel che dite? Prima di tutto: come si agisce?
<È notte>
https://www.sitocomunista.it/audio/enotte_brecht.mp3
Le coppie vanno a letto. Le giovani mogli partoriranno orfani.
이탈리아어나 독일어나 모르긴 마찬가지지만 그래도 독일어 원문도 찾아보았다.
<Der Zweifler> Immer wenn uns Die Antwort auf eine Frage gefunden schien Löste einer von uns an der Wand die Schnur der alten Aufgerollten chinesischen Leinwand, so daß sie herabfiele und Sichtbar wurde der Mann auf der Bank, der So sehr zweifelte.
Ich, sagte er uns Bin der Zweifler, ich zweifle, ob Die Arbeit gelungen ist, die eure Tage verschlungen hat. Ob, was ihr gesagt, auch schlechter gesagt, noch für einige Wert hätte. Ob ihr es aber gut gesagt und euch nicht etwa Auf die Wahrheit verlassen habt dessen, was ihr gesagt habt. Ob es nicht vieldeutig ist, für jeden möglichen Irrtum Tragt ihr die Schuld. Es kann auch eindeutig sein Und den Widerspruch aus den Dingen entfernen; ist es zu eindeutig? Dann ist es unbrauchbar, was ihr sagt. Euer Ding ist dann leblos Seid ihr wirklich im Fluß des Geschehens? Einverstanden mit Allem, was wird? Werdet ihr noch? Wer seid ihr? Zu wem Sprecht ihr? Wem nützt es, was ihr da sagt? Und nebenbei: Läßt es auch nüchtern? Ist es am Morgen zu lesen? Ist es auch angeknüpft an vorhandenes? Sind die Sätze, die Vor euch gesagt sind, benutzt, wenigstens widerlegt? Ist alles belegbar? Durch Erfahrung? Durch welche? Aber vor allem Immer wieder vor allem anderen: Wie handelt man Wenn man euch glaubt, was ihr sagt? Vor allem: Wie handelt man?
Nachdenklich betrachteten wir mit Neugier den zweifelnden Blauen Mann auf der Leinwand, sahen uns an und Begannen von vorne.
<Es ist Nacht> Die Ehepaare Legen sich in die Betten. Die jungen Frauen Werden Waisen gebären.
우리 말 번역본은 첫 번째 것 밖에 찾지 못했다.
<의심하는 자> 나는 묻는다. 수많은 그대들의 나날을 앗아간- 일은 충분히 잘 되었는가. 그대들의 말은, 어눌한 대로 어떤 사람들에게는 의미가 있는 것인가. 말은 그럴싸하지만, 그대들이 한 말은 조금은 진실을 벗어난 것이 아닌가, 너무 다의적인 것이 아닌가? 모든 가능한 오류에 대한 책임은 그대들의 것이다. 하나의 의미는 사물의 모순으로부터 너무 떨어지는 것이 될 수도 있다. 그것은 너무 단순한 하나의 의미만을 가진 것이 아닌가. 그렇다면, 그대들의 말은 별 쓸모가 없을 것이다. 그대들의 일은 살아 있는 것이 아니다. 그대들은 참으로 일의 흐름 속에 있는가? 바뀌어가는 일 일체와 일치하는가? 그대들은 바뀌어 가는가? 그대들은 누구인가? 누구에게 말하는 것인가? 그대들이 말하는 것을 누가 쓸 것인가? 그리고 그와 더불어 그것은 정신을 총총하게 하는가? 아침에도 읽을 만한 것인가? 그것은 목전의 사실에 맞닿아 있는가? 그대 앞에 놓인 주장은 쓰일 수 있는 것인가? 적어도 반론이 될 수는 있는가? 모든 것은 검증되는가? 경험적으로? 어떤 경험으로? 무엇보다도 다른 무엇보다도, 사람들이 그대들의 말을 믿는다고 하면, 어떻게 행동해야 하는가? 무엇보다도 어떻게 행동해야 하는가?"
두 번째 시는 번역기 통해서 대강 뜻만 파악했다. 짧고 강렬한 시다.
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danzameccanica · 3 years
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Non sono mai stato un grandissimo fan della seconda ondata dei Katatonia (forse, oggi, stiamo parlando addirittura di una terza ondata) e ammetto di aver perso per strada la band con Viva Emptiness. Ma Il momento in cui hanno sfornato Last Fair Deal Gone Down è stato per quel che mi riguarda l’ultimo centro della band. Personalmente non ho storto granché il naso quando col passaggio da Brave Murder Day a Discouraged Ones; anche se li ho conosciuti in modo cronologicamente disordinati, non ho avvertito quell’aura di “tradimento” che si poteva già leggere qua e là fra i forum. A conti fatti, pure Dance of December Souls e Brave Murder Day non sono poi molto diversi mantenendo una sottile linea di continuità. Questa continuità muta pur rimanendo lontana e sfocata sino al disco del 2001. Last Fair Deal Gone Down è forse il momento più pop e meló della band; la voce di Jonas Renske non sarà più cosi soave e le chitarre non saranno più così semi-distorte. Quello che ancora oggi non sopporto più dei Katatonia è la produzione davvero troppo metal, le chitarre piene e il sound quadrato. “Dispossession” è una perfetta canzone soft-rock, dolce e orecchiabile; quando le chitarre si distorcono si sente tutto il bagaglio alternative-rock-metal dei primi anni 2000, dagli Staind a i A Perfect Circle… d’altronde tutto il mondo si stava aprendo al lato più atmosferico del nu-metal e alla conseguente riscoperta dell’emo. Ma forse la band più vicina sia come sonorità sia come distanza geografica può essere i Kent, famosissima formazione svedese pop-rock dai punti in contatto con Radiohead e Placebo, e dai sapori fortemente melodrammatici. I Kent potrebbero essere l’anello della catena che unisce questi Katatonia al mondo alternative rock.
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Qui, ora più che mai, le sapienti mani dei Katatonia riescono a mantenere riff saldi che richiamano il loro passato a fraseggi pop-rock di immediata assimilazione. “Chrome” ha addirittura dei sample che ai frequentatori più attenti del metal estremo non possono non ricordare quella parentesi di sperimentazione dei My Dying Bride con 34,788% complete. Tutto l’album è composto su questa dicotomia fra musica e testi che, rivelano un continuo e costante ossimoro. I testi sono molto tragici, parlano di incendi, di suicidio, di solitudine estrema, di bullismo e omicidio di gruppo; ma le musiche li dipingono come se fossero delle favole, dirigendo una specie di cinico film alla Von Trier… tra l’altro non so se è un caso che il bagno lurido della copertina abbia dei richiami a The Kingdom. E fa molto strano apprendere e capire queste cose quando magari è una settimana che fischietti o canticchi “Teargas”; o “Sweet Nurse”, una tenerissima ballad quasi trip-hop che parla di una babysitter che invece di far la ninna-nanna mette dà del sonnifero al bimbo in fasce (e chissà se sia davvero sonnifero). Last Far Deal Gone Down è a mio avviso il punto più alto della seconda fase dei Katatonia: è un disco con melodie che difficilmente emergeranno in passato; il songwriting riesce ancora ad essere fortemente debitore dal passato più recente (si consiglia di ascoltare anche il bonus CD allegato nel 2011) ma un tale calore nella produzione, nella cura dei suoni rimarrà così ben custodito solo qui, solo all’interno di queste quattro sporche mura di mattonelle e ruggine; questo bagno sudicio che sa di sequestro, che sa di orrido ma anche di familiare.
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stilkritik · 1 year
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Ehm, ciao. A chi? Non saprei, ma vada per nessuno, secondo me ci azzecco. Ho deciso di riaprire Tumblr questo sabato sera. Spero stavolta di riuscire a dargli un senso, molto più che con l’ultimo account (beh, se si eccettua, e io la eccettuo eccome, quella parentesi finale… già proprio quella… ci siamo capiti). Le ragioni? Le solite, più una new entry: tristezza, solitudine, noia da una parte - gli unici affetti stabili che ho -, e la neonata esigenza di far pace con la scrittura. O quantomeno fare i conti con la mia incapacità di scrivere qualcosa di disteso, di non accartocciato, di non elusivo al punto tale da tradire, sotto grandi volute di riferimenti e strati di lettura su cui solo io potrei far luce, la mia non confessa incapacità e impreparazione. Questo perché vorrei iniziare il dottorato, o almeno stare in agguato per quando potrei ottenere un posto con la borsa di studio (su questo dovrò tornare ancora in numerosi altri post). Per il momento ho “iniziato a collaborare con la cattedra ecc. ecc.”, come vado dicendo senza troppa convinzione in giro. La verità è che mi vergogno -.- Vorrei trovare un mio posto nel mondo, qualcosa di cui andare fiero. Sono mooooolto lontano da ciò, sotto tutti gli aspetti della vita umana, come emergerà. So che emergerà perché sono pensieri ricorsivi, appuntamenti a cui non manco mai di presenziare, ma ho deciso di stenderli in forma scritta. Certo, è per farmi compagnia. Parlerò purtroppo tanto di amore, ma i deboli di cuore all’ascolto possono stare sereni: non c’è il rischio morire infartati. “Infartato”, che aggettivo grossolano. Ma vabbè. Ah, parlerò di tutti i miei micro-progetti, quelle epifanie improvvise in cui mi perdo ma dalle quali, ahimè, mi ritrovo sempre. Non credo che rileggerò mai questi post, quindi resteranno qui con tutta la loro precarietà fatta di nessi sintattici da rivedere. Non scrivo per nessuno se non per me, e mi sembra buffo: è la prima volta in vita mia che tengo un diario. Confido nel suo valore terapeutico? Non saprei, propendo d’ufficio per il no, ma saprò dirlo solo più in là. Vorrei due cose al momento: un cane e una fidanzata, ma ci vedo della rudimentale psicologia e perciò lo nego a me stesso. Vorrei fare carriera in università….. Ma quando mai: se lo vorrei è solo perché ne intuisco il potenziale attrattivo agli occhi degli altri. Ho un bisogno smodato di riconoscimento, in senso più letterale che traslato: vorrei che più persone sapessero che esisto. Strategie adottate: tenere un blog anonimo su Tumblr. Sei un grande fra. Bene, vado bere un po’ di orzobimbo e a fumare una sigaretta. Forse dopo torno a scrivere.
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Analisi di testi by Fra #1 - Don't look back in anger
Oggi parlerò di Don't Look Back in Anger degli Oasis e del mio rapporto con il suo testo. L'interpretazione è personale, nasce dalla mia testa in preda agli scleri e alla speranza che la Sally della mia vita riconosca che non sia troppo tardi.
Nata come non mia canzone preferita del gruppo inglese, col tempo ha sostituito praticamente qualunque altra canzone scritta dai fratelli Gallagher.
Slip inside the eye of your mind
Don't you know you might find
A better place to play
I primi tre versi della canzone li interpreto come un invito verso la ricerca della fantasia, un invito a scavarsi dentro alla ricerca di soluzioni nuovi, alla ricerca di un qualcosa che possa ancora sorprendere e creare una sensazione nuova, che sia nuova per un bambino (con il verbo play tradotto col significato di giocare) o che sia nuova per un adulto (con il verbo play tradotto per suonare).
Come già detto in numerose interviste e come chiunque avrà notato, Noel ha preso ispirazione dalla Imagine di John Lennon per le note iniziali di questo brano: e che sia proprio la parola imagine la parola chiave per descrivere questi primi tre versi? Immaginare per sognare, se non anche viceversa.
You said that you'd never been
But all the things that you've seen
Slowly fade away
Tre versi che per me segnano il passaggio dall'illusione alla realtà: se i primi tre versi sembrano invitare l'interlocutore ad ascoltare il suo io interiore, in questi altri tre versi si evidenzia come le cose siano fugaci, destinate a finire e scomparire.
So I start a revolution from my bed
'Cause you said the brains I had went to my head
Probabilmente sono i versi più famosi della canzone, escludendo il ritornello.
Non è un segreto che questo verso sia di ispirazione Lennoniana (?) (concedetemi il termine) ed alla famosa protesta del 1969 per la guerra in Vietnam, passata alla storia come la prima protesta pacifica (Bed in -> Storpiatura di Sit in).
Eppure nonostante ci sia l'omaggio palese al frontman dei Beatles, non nascondo di aver trovato sempre geniale l'accostamento della rivoluzione dal proprio letto in questa canzone: il letto, in teoria è il posto in cui a mio avviso, a pari merito con i 10 minuti dopo la doccia, dove è più facile usare la nostra immaginazione, dove è più facile far partire una rivoluzione alla ricerca di quel nuovo posto migliore per giocare.
E sì, l'immaginazione è quello che porta a farsi friggere il cervello: the brains I had went to my head lo interpreto come quel momento in cui le tue aspettative stanno superando la realtà.
Step outside, summertime's in bloom
Stand up beside the fireplace
Take that look from off your face
You ain't ever gonna burn my heart out
Qui non troviamo nulla di complicato: è semplicemente la vita di un giovane ragazzo che continua a ruotare.
L'estate che entra in contrapposizione con il camino a mio avviso rappresenta il ciclo vitale delle stagioni, che si può anche leggere come un normale processo di crescita, fotografato da un cuore orgoglioso che non vuole esser fatto fuori o da una fotografia in cui la madre raccomanda al bambino di non fare una faccia triste, perché appunto quella foto sarà un ricordo.
And so Sally can wait
She knows it's too late
As we're walking on by
Her soul slides away
But don't look back in anger
I heard you say
Partiamo dal fatto che Sally non esiste: Noel ha tirato in mezzo un nome a caso (o almeno così lui racconta) e quindi poteva anche finire con qualcosa del tipo and so Genoveffa can wait.
Fatta questa prima parentesi, ho sempre cantato questa canzone con due importanti varianti: se ero triste io, la cantavo con and soooo Fra can wait, he knows that it's too late e quindi sì, diventavo il Sally della situazione.
Quando ero allegro invece Sally scompariva e compariva la ragazza di turno per cui provavo una cotta: ho sempre voluto rendere Don't look back in anger mia, e una Sally nella mia vita c'è stata, talvolta sapevamo entrambi che sarebbe stato poi troppo tardi. La mia Sally è ancora qui, ed il mio cuore dice che non è troppo tardi, per ora: non voglio perderla o sostituirla.
Quel don't look back in anger grida invece tutto il testo della canzone: quell'imagine di una vita futura non potrà mai essere reale se guardi dietro con incazzatura.
E sapete la serie tv che ha espresso perfettamente questa canzone utilizzanda addirittura come colonna sonora? Chuck.
Chuck durante la prima stagione ha questa canzone, quando ci viene mostrata la sua espulsione e il tradimento del suo migliore amico: senza fare spoiler, Chuck in quel momento dovrà evitare di guardare dietro con rabbia.
Take me to the place where you go
Where nobody knows
If it's night or day
È una dichiarazione d'amore, o quasi. È la dichiarazione d'amore che avrei voluto fare alla mia prima cotta liceale. È la versione inglese del nostro Ti seguirei ovunque
Non importa se giorno o notte, non importa che qualcuno lo sappia, l'importante è che sia il nostro posto.
But please don't put your life in the hands
Of a rock and roll band
Who'll throw it all away
Questa purtroppo è stata la mia strofa per tutti gli anni adolescenziali. Ho messo letteralmente la mia vita e forse anche troppe speranze nelle mani di frasi di cantanti che ho amato, amo ancora e amerò in futuro. Gli Oasis sono tra questi, sebbene non siano i principali.
Dal punto di vista del testo, invece lo interpretavo sempre leggendo come se fosse dedicato ai Beatles: una band stimata, con un frontman geniale, scomparso molto presto, provocando magari anche una delusione incredibile a quelle generazioni.
Considerando che il resto del testo sono frasi già dette, mi soffermo sulle poche frasi che ancora ci sono:
My soul slides away - Non si parla più di Sally ma piuttosto del protagonista della nostra vicenda: nonostante le delusioni della vita, bisogna guardare avanti senza incazzatura verso ciò che abbiamo lasciato dietro.
I'm gonna start a revolution from my bed //At least not today - Non fare oggi quello che puoi fare domani praticamente. La paura delle delusioni e le aspettative troppo grosse (come insegna anche il buon Leopardi) preferiscono far rimandare le cose, o sperare che queste arrivino il più tardi possibile.
Sally può aspettare quindi, ma per quanto ancora dovrà aspettare sapendo che comunque è troppo tardi?
La canzone è per me quindi un invito al non aver paura del presente, un invito al farsi coraggio ed al trasformare quel nostro Imagine ben presente nella nostra mente in realtà.
Ringrazio chiunque legga questa mia interpretazione di Don't Look Back in Anger, augurando che anche loro possano trovare la loro Sally prima che diventi troppo tardi.
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fogliblu · 3 months
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(Ti ho messo il cuore in mano, ti prego, non essere come gli altri.)
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Adesso mi è chiaro, scusa 😄
Fra parentesi, per tornare alle 5 cose che nessuno ha tutte, tu ne hai 2 tra questa di guardare nel complesso e quella che la penetrazione è sopravvalutata e sono meglio i preliminari. Non si trovano spesso in un unica persona, tra quelle conosciute. Trovo curiosa la concomitanza di eventi, che ti abbia fatto la domanda e che abbia scoperto che tu possedevi elementi riferenti alla domanda stessa
Sproloquio finito 😅
☺️
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vefa321 · 3 years
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Lentamente se ne sta andando l'estate...
Si sente nell'aria che si copre di rugiada, che si veste nel vento.
Si sente nei rumori che diventono suoni, attuttiti dalle finestre chiuse.
In silenzio vanno via le stagioni, fra un mese o poco meno,
i profumi cambieranno,
i colori prenderanno fuoco come si indossa un mantello.
Ci saranno giorni ancora caldi, pomeriggi sulla battigia, sere in riva al mare e tramonti che si faranno sempre amare.
Ci saranno le voglie a riempire le conchiglie raccolte sulla spiaggia come tanti ricordi incisi su un vecchio disco che ascolterà anche la nostalgia.
Ci saranno i nuovi amori a ricordare quelli dimenticati
Ci saranno i bambini divenuti ragazzi ad insegnarci a vivere il tempo che non tornerà...
Ci saranno i vecchi a guardarli passare come le nuvole in troppi cieli ormai tersi.
Ci sarà un tempo tra le cose fatte e quelle perdute a dare vita alla memoria, a scrivere per ognuno la propria storia.
Tumblr media
L'estate è un colore che colora anche il vento,
un odore che profuma anche il silenzio,
una canzone che silenzia anche le gesta.
Una parentesi che la vita apre sulle nostre voglie e richiude come un portagioie...
Tra un turchese ed uno zaffiro,
Un po' di blu da tenere nel cuore.
Come un nodo sul fazzoletto,
Come un fiore che conosce il deserto, ma sogna il verde della speranza...
@vefa321
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Tumblr media
La vita coi cani è strana. Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa. Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.
La vita coi cani è crescere. Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai. I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto. Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera. Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda. Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa. Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa. Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese. Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia. Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione. Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore. Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci. Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio. Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi. Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo. Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
La vita coni cani è...meravigliosa
( tratto dal Amarilla Appunti di un viaggio a sei zampe).
da fb
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kyda · 3 years
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Come fai quando niente suscita più il tuo interesse? come se tutto fosse indifferente e tu stai lì a guardare la tua vita scorrere tra le dita come granelli di sabbia
La mia risposta è diventata più lunga di quello che pensavo, ma eccomi qui, non ti annoiare!
Resta vigile, passa in rassegna ogni granello di sabbia che ti ritrovi fra le dita.
Ci ho pensato un po' a cosa risponderti ma non so fino a che punto le mie parole ti serviranno né se avranno un senso per te. Posso dirti che io sto sempre attenta a ciò che acccade intorno a me, anche quando vedo tutto grigio. Il grigio può avere tante sfumature. Vorrei dirti una cosa ovvia ma che ogni tanto va ricordata perché è facile che ci passi di mente: noi non siamo mai davvero indipendenti da ciò che ci sta intorno. Tutto quello che c'è intorno a te in questo momento sta influenzando i tuoi pensieri e il tuo stato d'animo, anche se ti sembra che sia tutto indifferente. Non è così, non è tutto indifferente. Cosa fa chi ti circonda? Di che parla? Cosa c'è sui muri della tua stanza? Forse ti sei abituat* a vedere sempre le stesse cose. Mettile in un altro angolo, cambia la disposizione dei mobili della stanza in cui passi più tempo durante il giorno, usa un bicchiere diverso quando bevi l'acqua la mattina
Mi sono sentita anche io una spettatrice della mia stessa vita tante volte e per periodi più o meno lunghi e ogni volta che è successo poi ne sono venuta fuori diversa. Quando poi iniziavo a superarla, già nel processo me ne accorgevo e mi dicevo che ero io, che dipendeva da me e che mi stavo impegnando a uscirne, che io avevo deciso così e avevo il totale controllo del mio umore. Una volta fuori dal buco, però, mi sono resa conto, tutte le volte, che non è mai dipeso veramente tutto solo da me e che in realtà avevo soltanto notato qualcosa muoversi e mi ero mossa di conseguenza. È molto importante che tu sia sempre apert* e in vena di accogliere e considerare qualsiasi cosa che potrebbe rappresentare una novità per te. Quando ci si sente così spenti bisogna darsi una mossa e cambiare. Puoi e devi cambiare alcune cose, sono d'accordo e ti consiglio di farlo più che puoi. Ma è anche vero che tutto quello che leggi in giro e che gli altri dicono quando ti senti bloccat* funziona in base alle circostanze e questa e una piccola parentesi che secondo me non tutti fanno presente. A volte, semplicemente, non dipende interamente da te, non puoi incolpare completamente te stess*, non puoi decidere tu di cambiare tutto e non puoi alzarti un giorno di punto in bianco e decidere che devi stravolgere ogni cosa e cambiare vita se l'ambiente intorno a te non è favorevole al cambiamento di cui senti di aver bisogno e che vuoi mettere in atto. In poche parole: non fartene una colpa se ti sembra di non riuscire a muoverti. Ti stai muovendo, tutti lo facciamo e continueremmo a farlo anche se non lo volessimo perché è nella nostra natura. Devi però renderti conto di quello che succede nella tua testa, verso dove ti stai muovendo e di cosa stai vivendo.
Basandomi sulla mia esperienza e senza conoscerti né sapere cosa succede nella tua vita ti posso dire solo di aspettare che prima o poi una fra le tante cose che si muovono intorno a te ti toccherà, noterai qualcosa che ti accenderà di nuovo, e quando questo succederà allora arriverà il momento di agire al meglio e dovrai buttarti e cogliere al volo l'occasione. Perché le cose succedono, ma tu devi stare sempre all'erta e dispost* a vederle e ad aggrapparti alla prima occasione di cambiare e poi provare a cambiare quello che puoi e come puoi. Va bene sentirsi ed essere spenti, ma mai senza speranza, perché la vita è imprevedibile, che tu decida di crederci o no in questo momento. Ogni tanto sembra tutto fermo e paradossalmente sentiamo che la vita ci stia sfuggendo di mano ed è normale, ma tu cerca di non spegnerti nel frattempo e cerca qualcosa che ti faccia sentire viv*, anche una sciocchezza, e concentrati su quella per un po'. Ti prometto che andrà bene, è difficile crederci quando si è in questa situazione che sembra non avere una via d'uscita, ma andrà bene veramente. Tu però non assopirti
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abatelunare · 3 years
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Un inestricabile viluppo di contraddizioni
2001: Odissea nello spazio me lo son visto al cinema da ragazzino. Per certi versi è stato un trauma. Perché io avevo un’idea ben precisa della fantascienza. Per me l’unica degna di quel nome era la fantascienza hard, vale a dire quella tecnologica. Crescendo ho imparato che un film fantascientifico non punta necessariamente sulla tecnologia. E ho allargato un po’ i miei orizzonti ristretti. Ora vi dirò cosa mi è piaciuto e cosa no del summenzionato film. Cose che mi sono piaciute: 1) Gli effetti speciali. 2) Le atmosfere. 3) Gli scenari. 4) Le invenzioni visive. Cose che mi sono rimaste sui coglioni: 1) L’incomprensibilità rispetto al romanzo di Arthur C. Clarke. 2) L’assoluta mancanza di commento sonoro per buona parte della pellicola. 3) L’esasperante lentezza della narrazione. Fra parentesi vi dirò che Kubrick non lo sopportavo, anche se possiedo tre suoi film: 2001: Odissea nello spazio, Full metal Jacket, Shining. Del resto, sono sempre stato un inestricabile viluppo di contraddizioni.
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cartofolo · 4 years
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La vita coi cani è strana. Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce. La vita coi cani è misteriosa. Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti. La vita coi cani è crescere. Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai. I cuccioli durano troppo poco. La vita coi cani è confronto. Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima. La vita coi cani è sincera. Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre. La vita coi cani è scomoda. Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa. La vita coi cani è buffa. Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo. La vita coi cani è ritorno a casa. Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese. Anche se sei uscito per comprare il giornale. La vita coi cani è rinuncia. Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto. La vita coi cani è comunione. Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato -purtroppo per te- mentre stavi cenando. La vita coi cani è insegnamento. Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici. La vita coi cani è amore. Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci. Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti. La vita coi cani è un viaggio. Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme. La vita coi cani è una parentesi. Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo. Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto...
Emanuele Spud Grandi
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