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#al tuo primo sguardo
maledettadaunangelo · 7 months
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Al tuo primo sguardo ho pensato di affogare. Ma la tua luce, quella che hai dentro, mi ha fatto sentire così vivo. E ora desidero soltanto starle vicino. Vicino a te, insieme.
Elemental, Disney
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belladecasa · 3 months
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Qual è la tua idea di amore?
Io sto cercando di dormire ti rendi conto? Che prendo due sonniferi diversi per dormire? E tu vuoi rovinarmi? Vuoi frantumare ulteriormente queste macerie? E allora ok per me va benissimo solo che non esiste UNA idea di amore o almeno non per me che ho solo tante idee contemporaneamente e che cambiano, si evolvo, si cancellano, si cristallizzano, si contraddicono, nel tempo ma anche nell’immediato: ho pensato che l’amore fosse fulmineo o non fosse, fosse il primo sguardo; poi ho pensato che fosse il lento conoscere qualcuno di cui ti potevi fidare veramente, dire ogni cosa di te anche la più sordida, anche se magari non ti faceva subito ribollire il ventre di stelle. Non sento le stelle? Non sono sulle stelle, quindi non amo? Non è detto. Io all’inizio Giorgio non lo amavo mica, amavo un altro, ma Giorgio era speciale quindi perché no? E sono finita dopo qualche mese a sentire dolore alle braccia quando non lo vedevo. Proprio il mio corpo non poteva sopportare la sua assenza. Non potevo stare sola e degiorgizzata (come direbbe Wallace). E mi ricordo che io e Giorgio ci amavamo tanto che certe volte ci fermavamo nelle piazzole di sosta per baciarci, quando ci fermavamo al semaforo ne approfittavamo per baciarci. O scopavamo così in giro perché ci amavamo troppo. E prima t’avrei detto che l’amore è questo, che tu solo per baciare qualcuno faresti di tutto, la più grande pazzia di cui sei capace oppure proprio piccoli gesti ridicoli, appunto fermarti in tutte le piazzole di sosta per limonare. È la voglia di morire se l’altro non ti ama più o non ti vuole, l’amore e la morte sono vicini, soffrire per l’amore è il sentimento più simile al soffrire il lutto, con l’aggravante di non poter avere quella persona per sua scelta. È un lutto e un suicidio. Ma è pure accomodante. Conosci il detto ogni scarrafone è bello a mamma sua? È accomodante perché puoi permetterti di essere debole, patetico, brutto, mediocre, ma hai vicino qualcuno che sempre ti vedrà bellissimo, divino, come una madre con il figlio, perché l’amore è idealizzazione. Lo avevo idealizzato, si sente dire spesso da chi parla per luoghi comuni, che sono sempre veri (anche qui mi aiuta Wallace) e infatti è vero ma non nell’accezione che si dà per scontata: non amavi davvero perché idealizzavi, no! Idealizzavi in quanto amavi. È semplice. E finisce nel momento in cui riporti a terra la persona che col tuo amore viveva tra gli dei.
Avrei forse fatto meglio a parlare direttamente con la letteratura quindi ti lascio lampo l’incipit di una delle mie poesie preferite che mi guida ad avere sempre voglia di amare di nuovo:
Solo l’amare, solo il conoscere
conta, non l’aver amato,
non l’aver conosciuto. Dà angoscia
il vivere di un consumato
amore. L’anima non cresce più.
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canesenzafissadimora · 10 months
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Allora, avrai due amori nella vita, uno possibile con cui costruire, uno impossibile con cui vivere in sogno ciò che sarebbe potuto essere. Ho sempre pensato che la vita ti regali con ogni persona al massimo un paio di occasioni, la seconda, se per qualche strano motivo hai buttato via la prima. Tu le sprecherai entrambe, poi continuerai a pensarci sempre, come una condanna, un tormento, un chiodo fisso distratto dal muro solo alcuni secondi, il giusto tempo per staccarsi e far crollare in terra, in mille pezzi, le tue certezze di anni. Perché in cuor tuo sai che avrai dovuto rinunciare per cause di forza maggiore, non avresti voluto. Conoscerai cos'è la disperazione, conoscerai l'impotenza che consiste nel riporre il domani in una speranza negata. Tutto ciò che vivrai con chi avrai accanto ti risveglierà sempre un ricordo sottile, prepotente, assoluto, selvaggio e passionale com'è una storia non consumata, un'emozione proibita. Uno sguardo incancellabile, e lo sapevo, lo sapevo già, credimi, lo sapevo come un giuramento che non l'avrei dimenticato, né avrei potuto ritrovarlo mai più negli occhi di nessuno. Lei aveva uno sguardo che sapeva tutto di me e io sapevo tutto del suo, senza esserci potuti dire quasi niente che potesse giustificare quella strana sintonia. Due persone che si guardano e si spogliano di tutto, hai presente? Si percorrono, come si fa con una strada che conduce nel punto più alto che c'è ma poi devono rivestirsi, nascondere la propria intimità e cedere al potere del "non si può", divisi su un bivio beffardo. Ma io quello sguardo lo conservo dentro di me come un segreto ribelle che si è svelato al respiro e fa parte di ciò che mi tiene in vita, non me lo sfilo dal cuore. Perciò ogni mio respiro lo alimenta ancora. - e quindi si sceglie il primo tipo di amore? Credo di sì, a malincuore, ecco il perché di tanta gente infelice. Forse sprecando il momento perfetto poi ci si consola così, quasi fosse una giustificabile punizione. Io no, io non ce l'ho fatta. Ho preferito niente. Ma oggi penso che forse, più semplicemente, la natura degli uomini sia questa qui. Noi amiamo essenzialmente quello che ci manca. 
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nospiderpls · 5 months
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1 dicembre
Mi sveglio storcendo appena il naso, ma mi ci vuole solo un istante. Mi volto solo un attimo guardando l'ora. Le 8:00. Mi tiro su appena, e mi poso al tuo petto picchiettandolo con le mani per svegliarti. << Greengrass, Greengrass. Sveglia Greengrass, Greengrass? >>
Il borbottio mi dice che in qualche modo si è svegliato: << Sì sì che c'è, ho capito. Che succede? >> ha solo aggrottato la fronte, non ha ancora aperto gli occhi. Non che questo sia in grado di fermarmi: << E' il primo dicembre >> << Sì beh, sai, capita quando finisce novembre >> Il colpo con la mano che gli rifilo al petto l'istante seguente sembra togliergli il fiato, abbastanza da aprire un occhio. Io gli sto sorridendo a sessantacinque denti.
<< Oddio che succede? >> << Dobbiamo preparare la casa! >> << Preparare la casa? Perchè, dove deve andare? >> Altro colpo. << Per Natale! >> Resta qualche istante a guardarmi, vedevo i suoi pensieri che cercavano una qualche spiegazione. Poi ride sornione tornando a chiudere gli occhi: << Sì certo, come no >> << Greengrass... >> << Non ti farò addobbare tutta casa mia Travers >>
E' il silenzio che segue quelle parole che gli fa riaprire gli occhi, qualche istante dopo. Ho le labbra arricciate, le guance gonfie con lo sguardo triste. << Credevo abitassimo insieme, non di essere solo un ospite a casa tua... >> << Infatti è casa tua... >> << E mi sentirei moooolto a casa se fosse tutta addobbata per Natale! >> Silenzio. << Mh >> dice solo. Gli sorrido, facendogli il verso << Mh? >> << Sembra molto pericoloso parlare in questo momento >> Lo guardo divertita, e poso il mento sul suo petto. << Volevo solo vivermi queste feste assieme a te, tutto qui >> vedo il suo sguardo combattuto, e gioco decisamente sporco. Abbasso il viso e gli lascio un bacio sul petto tornando a guardarlo.
Il sospiro che segue è talmente profondo che quasi mi solleva. Esordisce quasi criptico: << In soffitta >> Sollevo un sopracciglio confusa: << Vuoi segregarmi in soffitta finchè non passano le feste? >>. Nel suo sguardo per un breve istante vedo che il pensiero lo attraversa, ma poi scuote il viso. << Dev'esserci della robaccia della mia ex, avrà distrutto la maggior parte ma troverai sicuramente qualcosa con cui infestarmi casa... >> Mentre parla, mi tiro leggermente su con sguardo impassibile. Mi poso meglio con le braccia sul suo petto, per reggermi la testa osservandolo con enorme curiosità: << Oh splendida mossa Greengrass, offrirmi gli scarti delle cose con cui passavi felicemente il Natale con le donne che hai sposato prima di incontrarci. Pensi che dovrei arrabbiarmi subito o quando starnutirò per la polvere della tua soffitta tenendoti il broncio tutto dicembre? >> Vedo il suo sguardo andare prima a destra, poi a sinistra. Sembra pensare a come risolvere la situazione, ma conosco abbastanza quello sguardo da capire che sta passando la camera per controllare quante cose potrei rompere lì dentro. Deve aver individuato i portagioie e le borse, forse anche qualche vaso.
Torna a guardarmi con gli occhi a una fessura, so che quell'espressione arrabbiata è la mia vittoria. << Un solo albero >>. Mi tiro su d'istinto ascoltando estremamente attenta quello che ha da dire. << Ti porto a prendere un unico piccolo insignificante minuscolo albero, solo un albero >> Mi brillano gli occhi: << Sì tranquillo, ti costringerò a fare solo solo quello per il resto mi arrangerò in tutto io! >>
L'istante seguente sono in bagno a prepararmi, senza lasciargli controbattere. Sento solo il suo borbottare che mi accompagna, ma ormai è troppo tardi. Sarà un Natale fantastico.
@alanmgreengrass
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nanukla · 5 months
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Agnst del giorno:
Immaginatevi questo scenario. Manuel sta attraversando un momento difficile, fra Nina con la figlia e tutta la storia di aver scoperto di avere un padre. Con Nina scoppia un casino nel prossimo episodio, lei e Manuel fanno un incidente in macchina con la bambina a bordo, gli assistenti sociali le allontanano la figlia e lui si sente responsabile, il "caso disperato", ancora una volta: lui. C'è solo una persona che lo può aiutare a stare meglio in questo momento, ed è sempre la stessa: Simone.
Ma Simone non c'è, non è mai a casa ultimamente. Chissà dove cazzo va. Manuel si trova adesso, per la prima volta dopo tante settimane, a pensare a Simone.
Va alla villa, disperato, ma Simone tarda a tornare. Manuel si chiude in quella che, ormai da mesi, è la loro camera, è la loro casa, e non vuole parlare con nessuno, vuole solo il suo migliore amico.
Dopo parecchie ore, Simone arriva. È felice, forse per la prima volta nella sua vita, è innamorato. È con "la persona giusta".
"Dove cazzo eri Simo? Ti sto aspettando da ore, ho fatto un casino".
Simone c'è sempre stato per Manuel, però questa volta qualcosa è diverso. Lo ascolta parlare di Nina, di Nicola, di quanto la sua vita faccia schifo, ma si distrae, si trova a pensare che anche lui ne sta già passando abbastanza di casini, ed è preoccupato per Mimmo. Mimmo dagli occhi azzurri.
Manuel percepisce quella distrazione. Qualcosa è diverso nel loro rapporto, non c'è più solo lui nella vita del suo amico. E realizzare questo, all'improvviso lo terrorizza e lo incendia d'odio.
"Io sto passando il periodo peggiore della mia vita, e tu pensi solo al mimmo tuo."
Primo spintone.
"Sei un cazzo di egoista, Simone. Sei talmente disperato, che manco ti accorgi che a mimmo non gli frega niente di te".
Secondo spintone. Manuel risolve sempre così, a botte. Ma Simone non ci sta più, non è piu disposto a giocare a quel loro gioco.
Prende la porta. Una mano lo ferma, lo stringe e, di nuovo, come la prima volta, le labbra di Manuel si fanno strada sulla sua bocca con prepotenza.
Per un momento, uno soltanto, Simone resta confuso: vecchi, dolorosi ricordi riaffiorano. Poi pensa a Mimmo. Al suo sguardo gentile, al suo fare da bambino. A come non lo abbia mai fatto soffrire.
Questa volta, è Simone a mandarlo via.
"Che cazzo fai, Manuel?"
Manuel sorride.
"Pensavo ti piacesse". Lo canzona.
"Sei impazzito? Che cazzo vuoi da me, eh, Manuel? Mi spieghi che cazzo ti passa per la testa? Stai con Nina, mi hai fatto capire in tutti i modi che non ti piacciono i maschi, che cazzo vuoi?". Simone respira affannato. Prova qualcosa di molto simile al panico, e una fitta dolorosa si fa strada nel suo stomaco.
Ma Manuel continua a sorridere, sicuro di sé, con quel suo sorriso da stronzo. È così bello anche in quel momento.
"Tanto lo sappiamo entrambi che tu pensi solo a me".
Simone lo guarda, poi un'infinita tristezza si fa strada nei suoi occhi.
"Vaffanculo Manuel. Esci dalla mia vita."
E prende la porta. Manuel non lo segue.
(Sorry not sorry)
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elarianastreamikaelso · 5 months
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Il Capo
Pov: Beth e le sue amiche scoprono chi è il capo di Rio
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Rio era nel garage della casa di Beth guardando le ragazze stampare i soldi. Rio era stufo che Beth continuasse a filtrare con lui era diventato insopportabile la sua ossessione per lui, era perso nei suoi pensieri quando Mick gli si avvicino.
"capo Midnight ha chiamata" disse Mick. "cosa ha detto?" chiese Rio. "ha detto che sta venendo qua." disse Mick. "perchè?" chiese Rio. "ha detto che dopo le cose che sono avvenuto che hanno recato molti danni vuole vedere di persona i responsabili." disse Mick. "quando arriva?" chiese Rio. "è già arrivata mi ha chiesto dove ti trovavi gli ho dato l'indirizzo sta venendo qua." disse Mick. "ok allora l'aspetteremo e vedremo cosa decide." disse Rio. Mick annui.
Beth si era accorta che qualcosa non andava quando ha visto Mick parlare a bassa voce con Rio. "c'è qualche problema?" chiese Beth attirando sia l'attenzione di Rio sia quelle delle ragazze. "nessun problema continua a stampare." rispose Rio. "non mi sembra." disse Beth.
"sta arrivando una persona molto importante." disse Rio facendo spaventare le ragazze nel modo in cui l'aveva detto. "tornate a stampare non lo dirò più." disse Rio. Le ragazze tornarono a stampare quando si senti bussare alla porta. Rio sorrise e si alzo per andare ad aprire la porta. Quando la porta si apri videro una ragazza con i capelli neri corvino e gli occhi argento vestita di nero con diversi tatuaggi, ma tre in particolare risaltavano il primo era una falce di luna nera sulla clavicola e leggermente più in alto una data scritta in numeri romani e l'altro un serpente attorcigliato attorno al suo braccio destro e l'ultimo sull'avambraccio sinistro si trovava medusa.
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"Mid è bello rivederti." disse Rio baciandola lasciando scioccate le ragazze e una Beth gelosa. "anche per me è bello rivederti tesoro speravo in circostanze migliori." disse Midnight(t/n) "si anch'io" rispose Rio. "ora dove sono le mele marce?" chiese Midnight(t/n) "sono loro Mid." disse Rio indicando le tre donne che la guardavano come cervi abbagliati da fari. "tu chi sei?" chiese arrogantemente Beth. Rio dovette trattenere le risate per lo sguardo sul volto di Midnight(t/n) "io sono Midnight sono il capo di Rio e sua moglie quindi starei attenta la tuo tono se fossi in te perchè ci metto meno di tre secondi a piantarti una pallottola in testa non me ne frega chi sei se hai una famiglia e via di lì hai già causato un sacco di problemi alla mia attività e con la tua ossessione per mio marito quindi se non vuoi morire ti consiglio di stare zitta con i tuoi superiori dal griletto facile." disse Midnight.
Beth chiuse la bocca terrorizzata. Midnight(t/n) si rivolse a Rio. "aggiornami." disse Midnight(t/n). "beh in poche parole amore fanno dei soldi fasi che sono impossibili da distinguere quindi per quanto mi da fastidio ammetterlo ci servono vive." disse Rio. "bene quindi questi sono gli accordi nuovi voi stampate i soldi e li date ai nostri collaboratori che li riciclano e ne guadagnate il 10%." disse Midnight(t/n). "il 10% è poco." disse Beth. "è abbastanza generoso all'inizio volevo darvi il 5% quindi sei fortunata e poi o questo o la morte decidi tu signora Boland." disse Midnight. "va bene accettiamo." disse Beth.
"bene tornate a stampare torneremo tra cinque giorni e voglio avere tutto pronto." disse Midnight e lascio il garage con Rio. "mi sei davvero mancata amore." disse Rio. "anche tu mi sei mancato e per un bel po starò qui con te degli affari a New York ci pensa mio fratello Xander." disse t/n. "bene andiamo a casa." disse Rio sorridendo e poi baciandola.
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poesiatriste · 7 months
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Fiamma gemella...🔥
È così complessa questa parola vero? Eppure non si parla d'altro ormai. Solo adesso mi rendo conto di quanto sia importante questo legame.
Beh, volevo iniziare questa dedica proprio così.
Ti ho sempre percepita dentro di me, come un incessante sensazione che ti lega al destino, due corpi separati che dal primo momento stringono un patto animico, una condivisione di anima, due percorsi simili combacianti, un percome guardarsi allo specchio e avere davanti la versione migliore e peggiore di te stessa, un percorso di resa, di guarigione personale concentrandoti sull'origine delle tue ferite, delle tue paure, dei tuoi blocchi, dei tuoi demoni interiori, la difficoltà nell'accettare di amare prima se stessi che la controparte perché non esiste un "duo" esisti solo tu, lei ti appartiene da sempre, è un percorso evolutivo che ti fa soffrire, ti fa stare male, ad un certo punto tutto questo dolore ti spinge ad uscire dalla tua zona di comfort, armarti di tutta la forza che possiedi per affrontare le debolezze che ti sta mostrando il tuo specchio, ed esporsi all'esterno una volta superato il riconoscimento d'anima, non è facile, credetemi, non augurerei a nessuno un rapporto di fiamma, nemmeno al mio peggior nemico. Avrei preferito non incrociarlo mai quello sguardo, è cambiato tutto dal momento in cui l'ho conosciuta. Ebbene si, non avrei mai pensato di potermi scontrare con i miei demoni attraverso lei e invece eccoci qui.
Tu ed io, come ai vecchi tempi, lo so che mi riconosci, non puoi mentirmi, riesco a comunicare con i tuoi pensieri, ormai questo è il nostro modo di parlare, attraverso i sogni e lo so che mi visualizzi in ogni atteggiamento di te stessa che adesso rinneghi, mi visualizzi in quella bambina di un tempo che è cresciuta prima del dovuto e non se lo meritava, che aveva bisogno di continue rassicurazioni, di qualcuno che le desse certezze che la facesse sentire apprezzata, protetta, amata, sicura di sè, aveva bisogno di qualcuno in grado di scioglierle quel gelo intorno al cuore, qualcuno in grado di restare con lei nonostante fosse piena di scarabocchi. Sono l'esatta sagoma descritta, lo percepisci, avverti questa diversità per questo fuggi via...ti rifletto una parte che non hai ancora imparato ad accettare, hai paura, non puoi permetterti di lasciarti andare, preferisci accontentarti dell'immagine finta che ti sei creata, difendendo le tue emozioni con uno scudo, tenendo il tuo cuore rinchiuso, privandolo di una vera e propria possibilità di essere felice, non puoi permetterti di cambiare di nuovo c'è troppo in ballo e rischiare che qualcuno possa amarti veramente ti terrorizza. Ho imparato a capire le nostre dinamiche, ho passato nottate intere a studiarti, analizzarti, adesso ne ho la certezza, tu ed io siamo la stessa anima, nel bene o nel male non saremo mai separate, il termine "separazione" è solo un'illusione della mente che ti vincola all'ego e non ti permette di andare oltre, perché tu ed io siamo più vicine di quanto pensi. Non esiste separazione. E non importa il tempo, lo spazio, le circostanze, noi ce la faremo, te lo prometto, perché prima di tutto sei mia sorella, la mia migliore amica, la mia famiglia, il mio punto di riferimento, la mia vita, il mio tutto, la mia felicità, e ti prometto che per nessuna ragione al mondo affronterai tutto questo da sola, riesci a vedermi? Sono ad un millimetro di cuore, ascoltalo e vedrai che riuscirai a sentirmi, riuscirai a prendermi per mano e proverò con tutte le mie forze a tirarti dall'altro lato dello specchio, dove finalmente ci uniremo e da quel momento in poi non esisterà più nessun dubbio, nessuna paura nessuna restrizione, saremo al punto di provare un amore incondizionato perché finalmente abbiamo permesso alla nostra anima di sentirsi in pace con se stessa. Ce la faremo ne sono sicura piccola mia. Le tue battaglie mi appartengono, i tuoi abbandoni, le tue attenzioni mancate, tutto di te mi appartiene, non ho nessuna intenzione di lasciarti andare, voglio consumarmi fino alla fine, voglio salvarci entrambe da questa assurdità, voglio lottarci fino all'ultima speranza perché so di non sbagliarmi, non stavolta non con te. Sei la cosa più importante. Voglio che tu sia felice,che guarisca da ciò che stai vivendo,dal dolore che ti porti dentro e che non meriti,anche se alcune cicatrici rimarranno un po’ sempre aperte. Voglio che tu possa conservare il nostro ricordo come un qualcosa di bello,di unico,irripetibile e che ti faccia battere tutto dentro.
Ti voglio bene e giuro che mi troverai qui sempre, in ogni momento in ogni istante, spingiti oltre quelle che sono le credenze limitanti e credi in me, non ti ferirò, non ti giudicherò, cercherò di capirti e ascoltarti, aggrappati a me, devi solo crederci...perché io credo in te, mi fido di te, so che sarai in grado di accettare ciò che siamo ricordati di non essere sola. Parlerò a me stessa qualora dovessi cedere al pensiero torbido che non ci sia nessuno accanto a te. Io ti starò già tenendo per mano e vedrai andrà tutto bene, con una timida carezza trasportata dal vento asciugherò le tue lacrime, non vedrai tracce di tristezza perché sarò io a guardarti attraverso i miei occhi castani e farò in modo di regalarti il più bel sorriso che tu abbia mai posseduto. Io sono la tua ombra, i tuoi lati nascosti belli e brutti, sono qui proprio per farteli affrontare e insieme a te devo affrontarli anch'io, non sei da sola, Io lo so chi sei, lo so che questa Roberta qui è forte, lo so che lei può farcela, abbi fiducia in ciò che senti perché la mia anima aspetta solo di vederti trionfare. ❤
Sono qui, ti tengo stretta. Stai tranquilla, va tutto bene. Non ti lascio.
Voglio rimanere con te, quindi smettila di allontanarmi razza di idiota. Smettila di opporre resistenza, facendomi del male a tutti i costi senza volerlo fare sul serio, perché so che non vuoi, so che questa situazione tormenta anche te. Smettila di comportarti da stronza quando in realtà l'unica cosa che vorresti è un abbraccio sincero, e io potrei dartelo, mi permetti di provarci? vorrei stringerti ancora una volta come quella sera lì...sentirmi a casa, nel mio posto sicuro, farti sentire esattamente nello stesso modo se solo me ne dessi occasione, una "vera" occasione. Quindi...Smettila! perché tanto a me non fai paura, io voglio affrontarti, non evitarti, non voglio lasciarti perdere, voglio perdere la mia integrità mentale per leggerti dentro e riuscirti a capire sul serio, ho scelto io tutto questo e adesso scelgo di morire con la consapevolezza di portarti dentro il cuore per sempre. Per me è la cosa più bella. Non chiedo altro. Solo tenerti qui dentro. 👉🏼❤ Non importa cosa tu faccia io sono qui che ti aspetto, mi devi ancora dire che INSIEME ce la faremo. 🤷🏻‍♀🐿
Ricorda anima mia: "fiamme gemelle" 👭🔥 un legame antichissimo, veniamo dall'infinito passato e per quanto la nostra mente possa illudersi di una separazione, non succederà mai. Ci rincorreremo, ci prenderemo e come tutte le volte ci lasceremo andare ma non smetteremo mai di cercarci. Non smetteremo mai di essere meravigliosamente anime dannate.
Ti amo.🦋
@occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog @delusa-da-tutti
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stronzahighlevel · 1 year
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Ho provato a dimenticarti svariate volte, ho persino creduto di esserci riuscita innamorandomi di un altro e fa ridere perché poi l’ho amato davvero, anzi lo amo, ho costruito quella favola, quella storia che con te non avevo la possibilità di costruire, dovrei essere felice no? eh beh, non lo sono poi così tanto, la vita di coppia non è poi come l’aspettavo. Noi forse non avevamo l’età e la nostra era una storia un po’ impossibile, ma il fuoco che avevo dentro ad un tuo sfiorarmi, anche solo ad uno sguardo mi ha resa la donna più vulnerabile sull’universo e con lui non è così, la carne a cuocere la metto sempre e solo io, non è stato sempre rose e fiori, “la favola” ha sempre alti e bassi si, ma poi ha un lieto fine, ma questo lieto fine non mi soddisfa mai, tante volte appesa ad un filo ho rischiato di perderlo o meglio l’ho perso, non provavo il senso di vuoto che con te provavo al solo pensiero, pensiero che poi è divenuto realtà, oggi non soffro più, non ti amo più, ma la sofferenza che ho provato e che ci siamo creati per cause di forza maggiore resta per me un vuoto nell’anima forse incolmabile. Non ti amo più e amo un altro oggi, ma tu resti l’amore della mia vita, o forse no, sei qualcosa che va oltre l’amore. Oggi non possiamo più permetterci noi, sei di un altra come lo sono io, ed io ti auguro il meglio, ti auguro la serenità che con me non potevi avere. Sai, se penso all’amore penso al mio attuale ragazzo, ma se penso alla mi anima in fiamme, a qualcosa che va oltre l’amore oltre ogni cosa, penserò sempre a te. Come si suol dire.. il primo amore o te lo sposi o te lo porti dentro per tutta la vita.🫂
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mostro-rotto · 9 months
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"Ti scriverò una notte in cui mi starai mancando troppo Ti scriverò che dopo di te nessuno è più riuscito ad accendermi Con te non ho mai dovuto fingere, sono sempre stato me stesso. Mi sono aperto, non accadeva da tempo, ma è stato naturale, come se, già al primo sguardo, avessi capito che il mio posto nel mondo fosse proprio lì, accanto a te ...e in mezzo alla gente io mi sento distante. Rido, scherzo, certo, ma con te era diverso Ti scriverò che certe canzoni non le riesco più ad ascoltare. Ci sono dei posti in questa città che cerco ancora di evitare. Auto come la tua che mi fanno sempre sobbalzare. Ci sono delle foto che non riesco più a vedere, che un po' hanno tutto il mio cuore. Ti scriverò che ogni tanto sento il tuo profumo ma chi lo indossa non sei tu, e allora mi fa strano, mi dà quasi fastidio. Ti scriverò che a volte la malinconia mi devasta. Continuo a farmi un sacco di domande, a guardare il cielo scovando segnali tra le nuvole, a sperare di ammirare lo stesso tramonto, anche se distanti, magari ritrovandoci per un attimo anche solo col pensiero E poi ci sono parti di me che non riesco più a riconoscere. Non lo so, è come se ti fossi portata via quel senso di stupore, di meraviglia, che mi sentivo sempre dentro"
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cardisimo · 7 months
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Al tuo primo sguardo ho pensato di affogare.
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smokingago · 11 months
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La fissavo, lo sguardo inceppato su di lei.
Fu la prima notizia certa della bellezza femminile. Non sta sopra le copertine dei giornali, delle passerelle, sullo schermo, sta invece all'improvviso accanto. Fa sussultare e svuota. Restai così. Mi ascolti o mi guardi? Non so come mi uscì di dire: posso scegliere?
Lei era quella destinata, però il destino si può perdere per strada, non è una cosa sicura che deve succedere per forza. Il destino è una rarità.
”Non sono al tuo fianco, Anna, io sono il tuo fianco.” ”Sei la parte mancante che torna da lontano a combaciare.”
Ancora non era arrivato per me il giorno prima della felicità. Lo volevo sapere. Non volevo che all'improvviso capitava e non me ne accorgevo il giorno prima.
Voglia il nostro che oggi sia il giorno prima della felicità.
Il giorno dopo la felicità ero un alpinista che sbandava in discesa.
Ecco, così me l'ero immaginato. Tu scalavi il balcone per guardarmi, io scendevo le scale per venirti incontro. Tu avevi una segreta in una torre dove avremmo ballato. I desideri dei bambini danno ordini al futuro. il futuro è un domestico lento ma fedele.
I baci non si contano, mio fianco, questo non era il bacio uno, forse il millesimo di quelli aspettati. Nessun bacio è il primo, sono tutti secondi. Il primo te l'ho dato dietro i vetri il giorno della scalata al balcone. Per me salivi il precipizio. Ti ho concesso allora la mia prima volta.
Ti ho aspettato fino a dimenticare cosa. Mi è rimasta un'attesa nei risvegli, saltando giù dal letto incontro al giorno. Apro la porta non per uscire ma per farlo entrare."
Appoggiai la tempia alla sua.
"Anna, è passata un'eternità."
"È finita. Ora incomincia il tempo, che dura momenti."
Erri de Luca, da Il giorno prima della felicità
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È l’ultima lettera d’amore che ti scrivo.
È stato un lungo cammino, da quel primo giorno che sono entrata nello studio della psicologa.
Ero arrabbiata, delusa, incazzata con il Mondo e con me stessa, ho preso un sacco di decisioni di merda e la serenità sembrava così lontana, da diventare impossibile da raggiungere.
Eppure oggi, mi ha dato un foglio, una penna e mi ha detto “ora, sei pronta a dirle addio”.
Sai, in fondo ho sempre saputo che sarebbe finita così… ed è per questo e per altri mille motivi, che non sono mai riuscita a dirti “ti amo”.
Te lo dico ora, perché ti amavo.
Ti amavo perché eri come uno di quei giorni di fine marzo, che è Estate sotto i raggi del Sole ed è ancora Inverno, quando ti ritrovi all’ombra.
Ti amavo, perché ti guardavo quando eri distratta. Quando lavoravi, guardavi il telefonino, rullavi una sigaretta o ti perdevi nella collezioni dei tuoi mostri e mi rendevo conto, che per averti accanto, qualcosa di buono nella vita, l’aveva fatta.
Ti amavo, perché sentivo il bisogno di coniugare i verbi al futuro ed i sogni al plurale.
Che di notte, mentre dormivi, alzavo le coperte per vedere se respiravi e mi rendevo conto, che da soli si diventa forti, ma in due si diventa un po’ più felici.
Avrei potuto cancellarti, mandarti a quel paese, non risponderti al telefono, voltarti le spalle, dimenticarti, non pensarti, non prendere treni in piena notte, ricordarmi i dettagli, ma non l’ho potuto fare, perché non ci capivo più niente. Ti amavo e basta.
Amavo le tue battaglie perse, l’inchiostro che usavi meglio di me, la voce che era sabbia rotta dalle onde del mare, il modo in cui ti facevano male i sogni, le cazzate che dicevi pur di non dire delle stupide verità.
Allora, ti auguro di circondarti di “persone medicina”
L’ho letto in una stupida poesia, che fa così
“ Nonna diceva che esistono persone che hanno le tisane dentro gli occhi
Camomilla nello sguardo
Che tu le vedi e ti si tranquillizza il respiro, i pensieri.
Diceva che esistono persone che non si spaventano dei tuoi dolori
Che non hanno paura di abbracciarti i traumi
Che sanno dove metterti dentro le parole giuste
Persone che hanno imparato a frequentare così bene il Sole
Che sanno addirittura accompagnarti fino al tuo tramonto “
Lascio a te la rabbia, ascoltare chi voleva solo distruggerci, i punti e le virgole che mancano nelle mie parole, il dolore che ti ha coperto gli occhi e le labbra, rendermi sostituibile, perché io non lascio più sporcare i ricordi e la memoria, a nessuno.
Neanche da me stessa.
E racconterò di noi, alla gente che incontrerò, alla persona che amerò dopo di te, ti ritroverò nei miei progetti per aiutare gli altri, nei film che ti scavano dentro, nei tramonti visti dal finestrino della macchina, nei viaggi dove scoprirò qualcosa di nuovo e negli sguardi dei bambini che non sanno chiedere aiuto.
Tu, porta rancore anche al posto mio.
E ti diranno che è tutto prestabilito, che fa parte di quel rapporto tossico che ti hanno messo in testa, che di buono non ho nulla, che io sono il lupo e tu Cappuccetto Rosso, che sono un fake, che ho rubato, mentito, ma sai, queste parole non sono per riaverti, ma per rendere libera me.
Da tutto questo.
Fatti ancor più carina, un filo di trucco, lascia i capelli sciolti, spruzza il profumo, mettiti quei jeans che ti fanno il culo da paura, sali in macchina, accendi la radio, ma che sia la tua voce la canzone più bella e vatti a prendere tutto il buono di questo Mondo.
Questa è l’ultima lettera d’amore che ti scrivo, se senti un cigolio, è la porta del mio cuore, che si chiude e ti dice addio.
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#Ale
Tuttodunfiato
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aurorasword · 1 year
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Ti scriverò una notte in cui mi starai
mancando troppo: ti scriverò che dopo di te
nessuno è più riuscito ad accendermi, e in mezzo alla gente io mi sento distante; rido, scherzo, certo, ma con te era diverso.
Con te non ho mai dovuto fingere, sono sempre stata me stessa, mi sono aperta, non accadeva da tempo ma è stato naturale, come se, già al primo sguardo,avessi capito che il mio posto nel mondo fosse proprio lì, accanto a te.
Ti scriverò che a volte la malinconia mi devasta. Continuo a farmi un sacco di domande, a guardare il cielo scovando segnali tra le nuvole, a sperare di ammirare lo stesso tramonto, anche se distanti magari ritrovandoci per un attimo anche solo col pensiero.
Ti scriverò che certe canzoni io non le riesco più ad ascoltare, che ci sono dei posti in questa città che cerco ancora di evitare, auto come la tua che mi fanno sempre sobbalzare. Ci sono delle foto che non riesco più a vedere, che un po' hanno tutto il mio cuore.
Ti scriverò che ogni tanto sento il tuo profumo ma chi lo indossa non sei tu, e allora mi fa strano, mi dà quasi fastidio.
E poi ci sono parti di me che non riesco più a riconoscere, non lo so, è come se ti fossi portato via quel senso di stupore, di meraviglia che mi sentivo sempre dentro.
E qualche sera una fitta mi attraversa dallo stomaco alla testa, passando per la gola. Un senso di vertigine, non te lo so spiegare.
Un ricordo spunta all'improvviso e il mio mare si inizia ad agitare. Chiudo gli occhi, provo a respirare ma non aiuta, mi sento quasi scomparire. Ti sento accanto ma non ci sei. Non riesco più a pronunciare la parola amore, ci sei dentro tu e nessun altro riesce a scacciarti da lì.
Non credo nei ritorni, lo sai. Ma credo nei posti e credo di avertene riservato uno per tutta la vita. Sai, credo soprattutto in quelle persone che fanno in modo di raggiungersi. Anzi, di non perdersi mai del tutto. Come quando ci si allontana tenendosi le mani, un passo dopo l'altro e restate insieme solo per i mignoli, come per le promesse che fanno i bambini.
Ma noi siamo grandi, dovremmo fermarci un attimo, guardarci dentro e poi capire che, forse, siamo quel pezzo mancante, un cielo di puzzle a cui manca la luna. Forse dovremmo fermarci un attimo, fare un passo indietro,prometterci di restare e poi restare sul serio.
Stringerci le mani, ritrovarci in un abbraccio e perderci soltanto negli occhi dell'altro.
-ti penso (ancora)
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vogliediprimavera · 1 year
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Chimica
La chimica scatta al primo sguardo, soprattutto se accompagnato da una risata. E tra loro era andata così, potevi vederlo anche se provavano loro stessi a non crederci. Eppure dopo quella presentazione veloce, quella frase storpiata e la conseguente risata, i loro occhi non si sarebbero mai più visti come quelli di due conoscenti qualsiasi.
Marco e Monica non si erano mai incontrati, vivevano nella stessa città, lavoravano nello stesso settore, pochi anni di differenza eppure le loro anime non si erano mai incrociate. Poi la vita ti mette davanti a vari cambiamenti e una mattina ti porta anche la persona che forse era destinata a te.
Si vedevano poche volte al lavoro, ma era come se volessero far durare quei pochi minuti ore, si studiavano per capire il loro vero carattere, si guardavano per captare se davvero anche l'altro sentisse quella vibrazione nel sangue.
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E continuavano a cercare il contatto fisico. Con la scusa di passare il caffè si sfioravano le dita, quando Marco si alzava casualmente passava troppo vicino alla sedia di Monica sfiorandole i capelli, Marco faceva una battuta e Monica appoggiava la mano sul suo braccio come ad enfatizzare il fatto che l'avesse fatta ridere. Scherzavano continuamente su qualsiasi cosa ed un po' si stuzzicavano con battutine, senza andare troppo sul pesante per non far intuire agli altri come in realtà si stessero studiando.
Una mattina, appena finito di prendere il caffè, Monica si era alzata: "È ora di cominciare a lavorare, vado giù in magazzino a prendere una risma di carta perché ieri sera non avevo voglia di scendere". Marco si era alzato dieci secondi dopo: "Vado, se no non comincio più il giro, ci vediamo tra qualche giorno per la prossima consegna". Aveva preso la borsa ed era sceso velocemente dalle scale entrando poi in magazzino. "Ciao, sto andando, ci vediamo venerdì mattina, volevo salutarti".
Monica si era girata, si erano guardati negli occhi e subito bloccati. Non era un ciao che volevano dirsi. Non era solo un ciao che vibrava tra loro.
Monica aveva deciso di spezzare il silenzio: "Non possiamo stare da soli in una stanza così piccola, non ce la faccio, mi manca l'aria a stare qui con te, potrei non riuscire a stare ferma solo a guardarti, potrei non dirti semplicemente ciao".
Marco le aveva sorriso: "Speravo non mi dicessi solo ciao, anche se mi fa impazzire quel tuo ciao squillante quando entro in ufficio".
Si sarebbero baciati in quel preciso momento, sembrava che nell'aria ci fosse una calamita che li attirava. Ma erano riusciti a non andare oltre, i loro doveri li avevano tenuti fermi ancora un attimo.
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Monica si era mossa verso la porta per uscire, sfiorando la spalla di Marco. Mentre si girava, Marco le aveva accarezzato la guancia con il dorso della mano. Lei non era riuscita neanche a guardarlo, quasi assecondando il gesto le era uscito solo in modo molto sensuale: "Ciao Marco".
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dottssapatrizia · 1 year
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Quella notte aveva dormito poco, aveva pensato a come dar piacere al suo Amato con un altro senso, l'Olfatto.. Sorrise al pensiero di ciò che stava per fare,levò le mutandine e le mise in una scatola, tra poco il corriere sarebbe arrivato e Lei gli avrebbe dato il pacco da consegnare all'ufficio dove Lui sicuramente già si trovava da almeno un'ora.. Quella mattina le aveva detto che avrebbe avuto una riunione ed alcuni incontri..Il campanello suonò,perfetto, Aprì la porta in vestaglia e sorrise per lo sguardo ammirato del fattorino, se Lui lo avesse visto..Di lì ad un'ora avrebbe ricevuto il pacco. Il tempo sembrò trascorrere con una lentezza esasperante, si immaginò lo sguardo di Lui quando avesse aperto il pacchetto, sogghignò maliziosa. Alle 13.00 in punto il telefono squillò, aspettò diversi squilli, 6 prima di rispondere.." Pronto?.." La sua voce era roca, sapeva che Lui l'avrebbe redarguita.."Piccola carognetta ..Ho sentito il tuo profumo ..." Lei rise, una risata cristallina che riempì la stanza, qualcuno bussò alla porta.."Bussano..aspettami.." Lui rise di rimando nello stesso istante in cui lei aprì la porta la spinse contro il muro.."Sapevi che l'avresti pagata.." Le aprì la vestaglia,era nuda, la spinse in ginocchio dalle spalle e fissandola intensamente le fece capire ciò che voleva.. Lei sorrise, slacciò piano i pantaloni e incatenando il suo sguardo a quello di Lui fece scendere le sue labbra ... Trascorsero minuti o forse ore Lui tremava e si irrigidiva, ogni volta lei si fermava per poi riprendere, giocò con Lui per un tempo che a entrambi parve interminabile fino a quando sentì che era giunto il momento, la lingua lo accarezzò, le labbra lo avvolsero muovendosi sapienti e alla fine Lui esplose.. Lava rovente che si riversò in Lei donando ad entrambi il piacere tanto anelato.. Aveva vinto ancora, la sua regina, la sua schiava..Il suo Amore.. La guardò e nei suoi occhi lesse ciò che aveva saputo dal primo istante..Era sua..
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voracita · 2 months
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Mi piace esplorare le diverse sfumature della tua voce, a seconda che l'orgasmo, che stai per sperimentare, sia stato covato nel tuo corpo grazie alle tue dita, al titillio della mia lingua, o al tocco profondo del mio pene nella tua umidità.
Ogni tuo orgasmo ha il suo differente suono, ad annunciarlo, una sorta di allarme, una richiesta di permesso, o di scusa, volta a un tuo interiore dio.
Poi, più ancora, adoro come oggi stroncare la tua voce, proprio mentre arriva dal fondo del tuo petto il grido che precorre l'ansimare più grave.
Con la mano sul viso, ti riduco a pupille spalancate, a sguardo muto che urla contro il mio.
Tocca a me, senza riguardo e senza esitare, chiavare cazzo e sentimento più dentro che posso, nel tuo lezzo dischiuso, e cantare col mio grido il tuo orgasmo e il mio primo schizzo, come un tutt'uno.
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