La Venere di Botticelli e l’uomo che la amò, Giuliano de Medici, furono entrambi vittime di un terribile destino.
Giuliano era il fratello minore di Lorenzo il Magnifico. Colto, intelligente, amante delle lettere e delle belle arti, era ammirato dalle donne per la sua bellezza e amato dal popolo per la sua generosità. Fu durante una giostra che incontrò o meglio rimase folgorato da Simonetta Vespucci.
Simonetta era talmente bella che fu soprannominata la “Senza Paragoni”. Botticelli la dipinse in moltissimi ritratti, ossessionato, rapito dall’incantevole bellezza della ragazza. L'esistenza di Simonetta, purtroppo, fu una vera e propria meteora: l’anno dopo il suo incontro con Giuliano morì di tisi a soli 23 anni. Alla sua morte si racconta che Giuliano sprofondò nella disperazione, scrisse dei versi per ricordare la donna da lui amata e chiese ai suoi amici di fare altrettanto. Inconsolabile nel suo dolore si recò a casa del suocero di Simonetta per chiedere di averne il ritratto.
Non ebbe però il tempo per sopravvivere al dolore della scomparsa di Simonetta. Una congiura ordita dalla famiglia dei Pazzi, ricchi banchieri fiorentini che odiavano i Medici e il potere che esercitavano su Firenze, mise fine alla sua vita. Nella chiesa di Santa Maria del Fiore, durante la celebrazione della messa, Bandini e Francesco Pazzi estrassero i pugnali e si avventarono su Giuliano colpendolo ripetutamente finché il giovane non cadde stremato nella pozza del suo stesso sangue, un omicidio che per brutalità ricorda quello inflitto a Giulio Cesare. Lorenzo invece riuscì a scappare rifugiandosi nella Sagrestia.
Dopo i funerali del fratello, dove si racconta che l’intera città ne pianse la morte, Lorenzo mise in atto la sua vendetta. Poche ore dopo il corpo di Jacopo de Pazzi pendeva da Palazzo Vecchio. I congiurati furono catturati, linciati e impiccati e i loro corpi gettati nell’Arno. Per una strana ironia del destino Giuliano morì nello stesso giorno in cui, due anni prima, si era spenta la sua adorata Simonetta.
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La Venere di Botticelli e la Venere di Daniela Santanché a confronto
La Venere di Botticelli e la Venere di Daniela Santanché a confronto. Una riflessione critica di Antonia Cattozzo sulla nuova campagna pubblicitaria del ministro Santanché che utilizza a sproposito l'iconica figura della Venere di Botticelli.
La Venere di Botticelli
Quando nel 1485 Sandro Botticelli realizzò la Nascita di Venere probabilmente tutto si aspettava tranne che la dea da lui raffigurata sarebbe stata mutilata a fini politici quasi seicento anni dopo.
La tempera su tela situata oggi alla Galleria degli Uffizi è uno dei maggiori simboli del Rinascimento italiano: in centro, in piedi sopra la valva di una conchiglia, si erge…
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Art Detail : “Birth of Venus”, Sandro Botticelli, 1485
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Madsaki (Japanese, b. 1974), Birth of Venus II, 2018. Acrylic paint, aerosol on canvas, 172.5 x 278.5 cm.
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Sandro Botticelli, La nascita di Venere (dett.), 1485 - 1486, Uffizi, Firenze.
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don't care if pride month is over i'm keeping this icon forever
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Botticelli e la Nascita della Bellezza
Botticelli e la Nascita della Bellezza
Migliaia di visitatori si recano ogni giorno a Firenze per ammirare i capolavori la Primavera e la Nascita di Venere: Botticelli è simbolo del Rinascimento
Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza, il docufilm, con la voce narrante di Jasmine Trinca, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital con il patrocinio del Comune di Firenze, ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco…
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Botticelli, La nascita di Venere (detail)
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