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#la venere di botticelli
umi-no-onnanoko · 10 months
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adoniseverywheremen · 7 months
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Art Detail : “Birth of Venus”, Sandro Botticelli, 1485
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LA NASCITA DI VENERE
+39 335 630 2462
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Madsaki, The Birth of Venus II (inspired by Sandro Botticelli) - 2018 Courtesy Perrotin
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knchr · 11 months
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VENUS SHIRT
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la-venere · 2 years
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don't care if pride month is over i'm keeping this icon forever
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blog-de-antonio · 20 days
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El nacimiento de Venus (La nascita di Venere) de Sandro Botticelli
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ch3rrykissez · 8 months
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la-novellista · 3 months
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Botticelli, La nascita di Venere (detail)
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moonyvali · 10 months
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"Averte mai sentito l’espressione «la bellezza salverà il mondo?» Vi siete mai chiesti cosa significa?
Questa è una delle più celebri frasi di Dostoevskij. La potete leggere ne L’Idiota, ma pochissimi ne hanno compreso il vero significato. In tanti credono che queste parole siano un semplice omaggio alla bellezza. Ma non è così. Che cosa vi sta dicendo in realtà Dostoevskij?
Ecco, pensate a cosa provate quando guardate un dipinto di Caravaggio o di Michelangelo. Quando osservate un tramonto. O un paesaggio talmente bello che vi toglie fiato. Sentite una sensazione di benessere, di piacere, ma anche qualcos’altro. Un sentimento più profondo ma anche più sottile. Guardate questa Venere di Botticelli: guardate i suoi occhi, i suoi capelli, il suo volto. Che emozioni vi trasmette? Una soave, irresistibile dolcezza che vi spezza il cuore. Vi sentite incantati, stupiti, commossi.
La grande bellezza ha sempre il potere di commuovere. «Dove c’è bellezza, c’è anche compassione, per la semplice ragione che la bellezza deve morire». Ogni momento può essere l'ultimo per noi, perché siamo mortali. Quando guardiamo un’alba che si specchia nelle acque del mare, quando vediamo nel viso di un uomo o di una donna una bellezza irresistibile, dentro di noi sappiamo che quel momento non tornerà. È questo che vi sta dicendo Dostoevskij. È la compassione che nasce in noi grazie alla contemplazione della bellezza che salverà il mondo. O meglio salverà l’uomo.
La bellezza che i media ci vendono invece è una bellezza plastificata, prodotta in serie, perché l’uomo per essere un buon consumatore deve innanzitutto credere di essere immortale. In una società che ha fatto dell’egoismo una moda e del consumismo un’arte, non c’è più spazio per la poesia, per pensare all’altro, per sentire. Non c’è più il tempo per vivere. Ma se voi invece di lasciarvi vivere, come fanno tanti, vi fate inebriare dalla bellezza della natura, dell’arte, della poesia, non troverete in queste cose soltanto una mera bellezza estetica ma la radice più profonda della vita stessa."
G. Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Cari amici, con un senso di commozione vi comunico che il mio romanzo Clodio è alla sua ultima ristampa. Se vi piacciono la storia e la filosofia, vi lascio il link per leggerne un estratto gratuito: https://www.amazon.it/Clodio-G-Middei/dp/8832055848
#letteratura #cultura #istruzione #dostoevskij
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ilpianistasultetto · 1 year
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Evviva!! L'Italia, per merito della ministra Santanche', ha il suo portale per promuovere il turismo 2023 nel nostro Paese. Il logo e' una Venere di Botticelli nella veste di influencer.. sbarazzina, minigonna e lo slogan: "Open to Meraviglia". Costo dell'operazione, 9milioni di euro. Ma..ma.."Qui Santanche', qui Santanche' a base, abbiamo un problema" . Eh gia'! E' successo che la ministra Santanche', in preda all'euforia del momento, si e' dimenticata di registrare il dominio che rimanda a questa campagna, cosi' e' arrivato un ragazzotto e con 5 euro ha registrato il dominio:
Opentomeraviglia.it
(Clicca e scopri)
Eppure lo slogan della campagna elettorale di questo governo me lo ricordo: "SIAMO PRONTI".
Se i governanti fossero figurine, direi che ci vogliono 30 figurine della Santanche' per un "semplice" Toninelli.
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sofysta · 5 months
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La Venere di Botticelli e l’uomo che la amò, Giuliano de Medici, furono entrambi vittime di un terribile destino.
Giuliano era il fratello minore di Lorenzo il Magnifico. Colto, intelligente, amante delle lettere e delle belle arti, era ammirato dalle donne per la sua bellezza e amato dal popolo per la sua generosità. Fu durante una giostra che incontrò o meglio rimase folgorato da Simonetta Vespucci.
Simonetta era talmente bella che fu soprannominata la “Senza Paragoni”. Botticelli la dipinse in moltissimi ritratti, ossessionato, rapito dall’incantevole bellezza della ragazza. L'esistenza di Simonetta, purtroppo, fu una vera e propria meteora: l’anno dopo il suo incontro con Giuliano morì di tisi a soli 23 anni. Alla sua morte si racconta che Giuliano sprofondò nella disperazione, scrisse dei versi per ricordare la donna da lui amata e chiese ai suoi amici di fare altrettanto. Inconsolabile nel suo dolore si recò a casa del suocero di Simonetta per chiedere di averne il ritratto.
Non ebbe però il tempo per sopravvivere al dolore della scomparsa di Simonetta. Una congiura ordita dalla famiglia dei Pazzi, ricchi banchieri fiorentini che odiavano i Medici e il potere che esercitavano su Firenze, mise fine alla sua vita. Nella chiesa di Santa Maria del Fiore, durante la celebrazione della messa, Bandini e Francesco Pazzi estrassero i pugnali e si avventarono su Giuliano colpendolo ripetutamente finché il giovane non cadde stremato nella pozza del suo stesso sangue, un omicidio che per brutalità ricorda quello inflitto a Giulio Cesare. Lorenzo invece riuscì a scappare rifugiandosi nella Sagrestia.
Dopo i funerali del fratello, dove si racconta che l’intera città ne pianse la morte, Lorenzo mise in atto la sua vendetta. Poche ore dopo il corpo di Jacopo de Pazzi pendeva da Palazzo Vecchio. I congiurati furono catturati, linciati e impiccati e i loro corpi gettati nell’Arno. Per una strana ironia del destino Giuliano morì nello stesso giorno in cui, due anni prima, si era spenta la sua adorata Simonetta.
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simena · 2 years
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Sandro Botticelli - La nascita di Venere (detail)
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vintagebiker43 · 1 year
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Cara Agenzia Armando Testa,
sono la Venere di Botticelli, quella vera.
Quella laggiù in fondo alla sala, appesa alla parete. Come ogni giorno sono circondata da migliaia di turisti.
Fino a qualche giorno fa, sono sincera, non vi conoscevo. Poi ho scoperto che avete realizzato una Campagna Pubblicitaria per promuovere il turismo in Italia usando e distorcendo la mia immagine: #opentomeraviglia.
Mi avete fatto diventare, come dite voi moderni, un’Influencer.
Mi avete fatto sorridere.
Mi avete vestito.
Mi avete messo in altri contesti stereotipati italiani, ad esempio con la Pizza in mano,
Io non ho detto nulla.
Sono abituata a queste manipolazioni.
Lo faceva già Andy Warhol nelle sue famose serigrafie nel 1984.
Anche Chiara Ferragni è venuta a farsi un selfie con me.
Viviamo nell’epoca del turismo di massa fatto di superficialità e likes.
Magari volevate solo creare un Hype, come dite voi moderni.
Però quando ieri ho letto la vostra lettera, tracotante e supponente, pubblicata sul Corriere, non ci ho visto più.
C’è una cosa che proprio non mi torna.
Voi dite, cito testualmente: “La Armando Testa ringrazia, e Venere con noi.
Erano più di 500 anni che non si parlava di lei cosi tanto”.
Ma stiamo scherzando?
Se solo foste venuti agli Uffizi, invece di andare in Slovenia, avreste visto che io NON sono per niente con voi.
Anzi io non ho bisogno di voi.
Io vado benissimo così come sono.
Nuda, con tutti i significati neoplatonici nascosti, che non credo voi capirete mai.
Io sono da sempre, da quando Sandro Botticelli mi dipinse, dandomi il volto di Simonetta Vespucci, il simbolo della bellezza femminile nell’arte.
Per me vengono da tutto il mondo.
Un milione e 800 mila visitatori passano a trovarmi ogni anno.
Grazie a me gli Uffizi sono il primo museo in Italia, più visitato del Colosseo.
E nel mondo sono al decimo posto.
Quindi, diciamolo con chiarezza, è grazie a me che siete diventati famosi in questi giorni e non vice versa!
Tra qualche mese nessuno si ricorderà di voi, se non per la figuraccia fatta.
Tra dieci anni io invece sarò ancora, ogni giorno, circondata dai miei fan, come dite voi moderni.
Un’ultima cosa.
Sapete perché sono stata dipinta?
Per promuovere l’immagine nel mondo dei miei committenti, la famiglia dei Medici. In pratica, se non ve ne foste resi conto, io ho la stessa funzione di una vostra campagna pubblicitaria. Solo che ai miei tempi gli artisti creavano capolavori, bellezza eterna e il Rinascimento. Oggi invece i vostri creativi scopiazzano sul web dei meme ridicoli.
Tutto molto imbarazzante!
O, come direste voi moderni, Cringe!!
Cordialmente
La Venere
@Simone Terreni
#opentochiediscusaabotticelli
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curiositasmundi · 6 months
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"Ti stai facendo una canna!" "Embè?": la nuova campagna del governo contro la droga è già un meme
Lo spot per prevenire il consumo di stupefacenti segue la non fortunata iniziativa con l'allora ct della nazionale Roberto Mancini. E sui social è già virale per la sua discutibile qualità ed efficacia
[...] Video, meme, ironici sketch su TikTok. È diventata questa, in pochissime ore, la campagna istituzionale del Dipartimento per le politiche antidroga in rotazione sulle reti Rai. Un bambino critica un ragazzino più grande mentre si prepara una canna. Trenta secondi, in cui il più piccolo avvisa il maggiore: «Guarda che ti fai male, poi è un attimo che passi ad altre droghe». 
Un ritorno alle pubblicità progresso anni novanta che di progresso avevano ben poco: la generalizzazione degli stupefacenti, l'atmosfera ansiogena e quella sensazione di terrorismo psicologico che tratta la tossicodipendenza esclusivamente come un problema giovanile. Dopo la Venere di Botticelli lanciata ad aprile come influencer dal Ministero del Turismo e il logo del Ministero del Merito presentato a maggio che sembrava richiamare alla fiamma del Msi, un altro pasticcio per il Governo Meloni. Va detto che l'Italia non colleziona successi per spot informativi sulla prevenzione al consumo e all’abuso di sostanze stupefacenti, eppure l’informazione sugli effetti delle varie sostanze restano ovunque la premessa di qualsiasi comunicazione. https://www.youtube.com/embed/kCg6FXNHVn0
Lo spot del Governo tuttavia accomuna tutte le droghe («è un attimo che passi ad altre droghe»). E dietro lo spot è evidente la mano del consulente del Dipartimento per le politiche antidroga, il leader delFamily Day, Massimo Gandolfini («assolutamente contrario a ogni legalizzazione») sostenitore di una criminalità affibbiata ai consumatori di cannabis, dell’equiparazione tra droghe pesanti e leggere. Decisamente un cambio per la politica italiana sulle droghe che archivia la stagione della ex titolare del dossier, Fabiana Dadone, che pur non producendo risultati concreti, aveva tentato di aprire un dialogo sulla legalizzazione della cannabis. Adesso arriva lo spot anti cannabis del Governo Meloni. Così debole da suscitare l'ilarità sui social: «Ogni anno il governo realizza campagne anti-droga che causano effetti controproducenti perché sono fatti a cazzo di cane"» una delle parodie più riuscite firmate da Il Grande Flagello su Twitter. Tra la reazioni politiche si segnala la critica lapidaria del segretario di +Europa, Riccardo Magi: «Ma davvero il governo pensa di fare la guerra alla droga con questi spot ai limiti del ridicolo? Un insieme di luoghi comuni privi di ogni base scientifica, una breve sequela di affermazioni che non hanno alcuna fondatezza scientifica o statistica e che si basano evidentemente su un presupposto: i giovani italiani sono stupidi. Una cosa è certa: chi ha pensato questa pubblicità regresso non ha alcuna contezza di ciò che accade nel mondo reale ed è rimasto a una retorica anni 80 che ha portato alla guerra alle cannette, alla persecuzione di qualche adolescente mentre, nel frattempo, il narcotraffico prosperava. Fatevi una cortesia: legalizzate la cannabis e proibite questi spot».
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