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#Giulio Confalonieri
strathshepard · 3 months
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Triennale Posters: book marks 100 years of design history via Wallpaper*
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fashionbooksmilano · 1 month
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Triennale Cento Anni di Manifesti
testi di Mario Piazza e Stefano Boeri
progetto grafico Norm, Zurigo
Marsilio Arte, Venezia 2023, 184 pagine, 22,5x33,5cm, ISBN 9791254631584
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Triennale Milano è da cento anni un punto di riferimento internazionale per la cultura del progetto. Dal 1923, con l’avvio delle Esposizioni Internazionali, ha investigato e mostrato il meglio delle arti decorative, del design e dell’architettura italiana e internazionale. Un enorme patrimonio di storie che è stato interpretato e comunicato dai migliori progettisti grafici nelle diverse epoche.
Dagli anni del cartellonismo d’artista, alla grafica progettata, al visual design, il volume consente di ripercorrere, attraverso manifesti e immagini, la storia di Triennale Milano e al contempo di tracciare una storia della progettazione grafica, oltre che della comunicazione e del costume.
Centinaia di manifesti di grandi grafici, come: Aldo Scarzella, Giovanni Guerrini, Marcello Nizzoli, Michele Cascella, Mario Sironi, Enrico Ciuti, Max Huber, Ernst Scheidegger, Marco Del Corno, Eugenio Carmi, Roberto Sambonet, Massimo Vignelli, Albe Steiner, Giulio Confalonieri, Italo Lupi, Alberto Marangoni, Bob Noorda, Mauro Panzeri, Giorgio Camuffo, Anna Kulachek, 2x4; Pierluigi Cerri, Theo Crosby, Wim Crouwel, Michel Folon, Felix Humm, Norm, Massimo Pitis, Leonardo Sonnoli, Ettore Sottsass, Studio FM Milano, TassinariVetta, George Tscherny, Heinz Waibl, Lance Wyman.
16/03/24
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Scelti per voi
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Fonte: pixabay.com
Una piccola scelta di libri “certificati” dai bibliotecari per distrarvi nel migliore dei modi durante le vacanze. Si tratta di novità, di titoli non recentissimi ma che magari vi sono sfuggiti e meritano attenzione, e di opere da cui sono stati tratti ottimi film.
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Se non l’avete ancora letto vi consigliamo L’animale più pericoloso di Luca D’Andrea, del 2020. Ma qual è l’animale più pericoloso? Se non ci si lascia sviare dall’immagine di copertina, si può intuirlo fin dalle prime righe di questo avvincente giallo che ha come tema (argomento di scottante attualità) la salvaguardia dell’ambiente. A parte l’idea di fondo dell’adolescente rapita che ricorda il pregevole La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, la storia si dipana in maniera diversa, dalla location (le montagne della Val Pusteria), ai moventi dei crimini, allo stile, agile, moderno, mai banale. Anche il finale diverge, ma su questo, naturalmente, non sveliamo nient’altro. Rispettata in pieno l’unica regola cui i gialli dovrebbero essere sottoposti: quella di inchiodare il lettore alle pagine, fino alla conclusione.
Pare che le case di ringhiera della vecchia Milano siano una continua fonte di ispirazione per scrittori e assassini: dopo i gialli di Francesco Recami orientati sulla figura dell’ex tappezziere in pensione Amedeo Consonni, è il vice-commissario Enea Zottìa che deve occuparsi di una serie di crimini in un vecchio stabile malandato nel cuore di Milano nell’ultimo libro di Marco Polillo I delitti di corso Garibaldi. Ma le indagini ci porteranno anche a Viboldone, frazione di San Giuliano Milanese e sede di un’antica Abbazia, e all’isola di San Giulio sul lago d’Orta (ebbene sì, proprio nel luogo in cui C’era due volte il barone Lamberto!), dove le vicende, soprattutto sentimentali, dei protagonisti troveranno il loro più naturale scioglimento.
Ambientato sul lago di Como è I milanesi si innamorano il sabato di Gino Vignali, il cui titolo si ispira al famosissimo I milanesi ammazzano al sabato di Scerbanenco (da cui è stato tratto anche un film per la regia di Duccio Tessari). “Dopo la fortunata tetralogia riminese con protagonista Costanza Confalonieri Bonnet, Gino Vignali cambia atmosfere e personaggi ma mantiene intatti il tono scanzonato e il ritmo incalzante che contraddistinguono i suoi fortunati gialli. Suspense, erotismo, umorismo sono gli ingredienti vincenti di un romanzo che, giocando abilmente con dubbi e ossessioni, incertezze e desideri, incanta il lettore in un riverbero di luci e ombre. Come l’acqua del lago, quando sembra calma ma non lo è”.
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Non intendiamo certo tralasciare l’ultimo Simenon, L’orsacchiotto, anche questa opera di introspezione, di scavo profondo nella psiche umana aperto a più interpretazioni, una delle quali può essere che non è possibile mantenere sempre il controllo su tutto, anche ad altissimi livelli professionali: dopo una intera esistenza trascorsa all’insegna del più assoluto dominio di sé, una sola deroga al perfetto meccanismo esistenziale che il protagonista si è imposto può costare un prezzo inestimabile.
Torna nell’ultimo romanzo di Fabio Stassi, Notturno francese, il simpatico counselor della rigenerazione esistenziale Vince Corso, ma in questo caso, come per Simenon, l’indagine è introspettiva: un viaggio parallelo nei ricordi dell’infanzia e in treno, lungo la Costa Azzurra, terra d’origine del nostro detective-bibliofilo, trapiantato in Via Merulana. Finalmente sarà svelato il mistero del padre mai conosciuto a cui Vince indirizza cartoline nell’unico luogo che di sicuro aveva frequentato, almeno per una memorabile notte, ovvero il mitico Hotel Negresco.
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Folgorante fin dall’incipit, la lettura di Perle ai porci (il titolo originale suona: God Bless You, Mr. Rosewater, or Pearls Before Swine) rende pienamente ragione a Umberto Eco che annoverava Kurt Vonnegut tra i suoi scrittori preferiti:
Uno dei protagonisti di questa storia, storia di uomini e donne, è una grossa somma di denaro, proprio come una grossa quantità di miele potrebbe essere, correttamente, uno dei protagonisti di una storia di api.
Ironico, dissacrante, politicamente scorretto, bizzarro, surreale, a metà strada fra America di Kafka e i racconti di Carver; uno stile veloce, tagliente; un lessico moderno e spiazzante. Se poi vi affezionate a questo autore, allora vi consigliamo Ghiaccio-nove, anche questo composto in una forma originalissima che sconcerta il lettore con la sua imprevedibile fantasia che scardina completamente gli schemi narrativi tradizionali. Strutturato a brevi capitoli sullo stile del Tristram Shandy di Sterne è un libro trasgressivo, esilarante fino al demenziale, davvero “uno dei tre migliori romanzi dell’anno scritto dal più grande scrittore vivente” come lo accolse Graham Greene nel 1963, anno della pubblicazione. Una potente satira della società contemporanea, che punta in particolare alla condanna della guerra, argomento quanto mai tristemente attuale.
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Lo spaccone  di Walter Tevis è un romanzo di formazione in cui il protagonista svolge il suo “apprendistato” (come lo definisce Fabio Stassi nella prefazione all’edizione minimum fax) nelle sale da biliardo dove sbarca il lunario spennando ‘polli’ grazie al suo non comune talento. Ma la conquista della consapevolezza comporta un prezzo molto alto: la coscienza del proprio valore si paga con la perdita della libertà. Un libro con i fiocchi che non poteva non ispirare un capolavoro come il film di Robert Rossen del 1961 con un Paul Newman perfettamente incarnato nella parte di Eddie Felson, The Fast, ‘lo svelto’. A voi il piacere di scoprire le differenze (che ci sono, e anche notevoli) tra il libro e il film. Newman rivestirà lo stesso ruolo nel 1986 come mentore del giovane Tom Cruise in Il colore dei soldi, per la regia di Scorsese, sempre dal sequel di Tevis.
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Da La morte corre sul fiume di Davis Grubb è stato tratto nel 1955 per la regia di Charles Laughton un film talmente bello e originale proprio dal punto di vista tecnico da far rimpiangere che si tratti dell’unico exploit come regista da parte del celeberrimo attore britannico. Tratto da una drammatica storia vera, il romanzo si dispiega su più piani narrativi: il tema fiabesco, reso da Laughton con splendide immagini dello sfondo naturale notturno, il noir e la denuncia del fanatismo religioso. “La storia è qualcosa di più, se possibile, dei fatti che la compongono, è un’omelia nera, una lunga e cupa ballata atroce almeno quanto le filastrocche infantili che di tanto in tanto la interrompono, risuonando nel vuoto”.
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Non è una storia dell’orrore, come il precedente Dracula, che tanta popolarità diede al suo creatore, Bram Stoker: Il gioiello dalle sette stelle è soprattutto un racconto d’avventura, i cui protagonisti, sorta di Indiana Jones tra le mummie, sono morbosamente infatuati dalla passione per la storia egizia. A metà tra il romanzo gotico di stampo ottocentesco e l’egittomania molto diffusa all’epoca, tanto da influenzare anche Conan Doyle e Poe, è un romanzo piacevole e adatto come lettura per le vacanze. Tra culto della reincarnazione, sarcofagi, ricerche archeologiche, luoghi affascinanti come il misterioso Egitto e la nebbiosa Londra, abbiamo anche la possibilità di scegliere tra due finali, perché il pubblico non gradì il primo e costrinse l’autore, pare, a riscriverne uno nuovo nella seconda edizione uscita nel 1912, anno della sua morte. In questa ristampa di ABEditore del 2022 sono presenti entrambe le varianti.
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, La mostra "100+1 Alberto Rosselli per Saporiti Italia"
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Milano, La mostra "100+1 Alberto Rosselli per Saporiti Italia". La mostra ‘100+1 Alberto Rosselli per Saporiti Italia’ in programma all’ADI Design Museum di Milano dal 7 al 30 ottobre 2022 racconta, a 101 anni dalla sua nascita, la figura poliedrica e il lavoro di uno dei padri e grandi maestri del design contemporaneo, l’architetto e designer Alberto Rosselli, in particolare attraverso il suo rapporto duraturo e prolifico con Saporiti Italia, l’azienda fondata nel 1948 da Sergio Saporiti a Besnate (Varese), di cui Rosselli è stato art director dal 1966 al 1976. A cura di Federica Sala e con l’allestimento di Marti Guixé, l’esposizione è realizzata in collaborazione con Centro Studi e Ricerche Sergio Saporiti, archivio Alberto Rosselli, diretto da Paolo Rosselli, CSAC / Università di Parma e Università IUAV di Venezia / Archivio Progetti. La mostra prende il nome anche dalla riproduzione di 100 poltroncine Jumbo, uno degli oggetti più originali e interessanti disegnati da Rosselli per Saporiti Italia, reinterpretate attraverso l’uso del colore da dieci importanti studi di architettura internazionali. Il centunesimo pezzo del titolo della mostra è una chaise longue Moby Dick, vera e propria icona del design italiano, disegnata da Rosselli per Saporiti nel 1968 e utilizzata in alcuni film e serie TV degli anni ‘70.   La mostra è organizzata all’interno dell’ADI Design Museum di Milano, a richiamare quell’Istituzione, l’ADI, di cui nel 1956 Alberto Rosselli fu tra i fondatori insieme a Gillo Dorfles, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Bruno Munari, Angelo Mangiarotti, Marcello Nizzoli, Antonio Pellizzari, Enrico Peressutti, Giulio Castelli, Albe Steiner e Gio Ponti, con cui Rosselli aveva anche creato nel 1954 il prestigioso premio Compasso d’Oro.   Concepita come una retrospettiva non monografica, l’esposizione insiste sul concetto di modernità che ha permeato il lavoro di Rosselli proprio grazie all’incontro con Sergio Saporiti, a partire dall’intuizione di focalizzarsi su materiali e tecnologie non tipiche del settore dell’arredamento, puntando sull’utilizzo di materie plastiche e di materiali compositi, che hanno permesso alla Saporiti Italia di creare oggetti dalle forme e dalle funzionalità sorprendenti, del tutto rivoluzionari per l’epoca e ancora assolutamente contemporanei oggi. Il percorso espositivo si apre con l’installazione lunga 15 metri del divano modulare Dune, che potrà essere utilizzato dai visitatori della mostra per assistere alle proiezioni su ledwall dei materiali storici sul lavoro di Rosselli e Saporiti.   Una lunga teca presenta l’intera collezione della rivista Stile Industria, fondata e diretta da Rosselli, con focus sugli articoli e sugli editoriali più interessanti di Alberto Rosselli e sulle copertine della rivista create da importanti grafici come Giulio Confalonieri, Max Huber, Enzo Mari, Bruno Munari, Ilio Negri, Bob Noorda, Michele Provinciali, Albe Steiner, Pino Tovaglia, Heinz Waibl e altri. L’elemento centrale della mostra è una grande e scenografica libreria in vetro che ospita 100 poltroncine Jumbo in cento differenti colori, scelti da dieci importanti studi di architettura internazionali - Massimiliano & Doriana Fuksas, Marti Guixé, Toshiyuki Kita, Mauro Lipparini, Park Associati, Portman Architects, SITE James Wines, storagemilano, S20M Antonio Ventimiglia, Carlos Zapata - e una chaise longue originale Moby Dick bianca del 1968.Originariamente realizzate in vetroresina e oggi presentate in fibra di basalto, un materiale ecologico e riciclabile, le 100 Jumbo diventano così un grande atlante cromatico, in cui i dieci colori scelti da ciascuno studio aggiungono altrettanti diversi storytelling ad un pezzo che fa parte della storia del design italiano. In mostra sono presenti anche una selezione di oggetti, quali le poltrone Play e P110, il divano Confidential, la libreria P800 e molti disegni originali e immagini e filmati d’epoca, fra cui il film 007 The Spy Who Loved Me e la serie TV di fantascienza Space 1999 con protagonisti i pezzi di Rosselli. Infine, di particolare rilevanza, la presentazione del modulo abitativo della Casa Mobile, realizzato in occasione della storica mostra curata da Emilio Ambasz nel 1972 al MoMA, Italy: the New Domestic Landscape, raccontato in mostra attraverso filmati, disegni e immagini d’archivio. La mostra ‘100+1’ è narrata in un catalogo edito da Quodlibet, che pubblica anche, proprio in occasione della mostra di Saporiti Italia un importante libro sul lavoro di Alberto Rosselli, curato da Paolo Rosselli con Elisa Di Nofa e Francesco Paleari. Le 100 Jumbo reinterpretate dai dieci studi di architettura selezionati dalla Saporiti Italia e la rara chaise longue Moby Dick saranno vendute in un’asta organizzata da Cambi Casa d’Aste, in contemporanea con la mostra, a partire dal 7 ottobre e fino al 7 novembre 2022. Il ricavato sarà utilizzato dalla Saporiti Italia per sostenere e promuovere le attività del Centro Studi e Ricerche Sergio Saporiti nel mondo della cultura, del design, dell’arte, della creatività.... Read the full article
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claudiotrezzani · 1 month
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Febbraio 1963.
Le Vie d'Italia pubblica un articolo - lo firma il musicologo Giulio Confalonieri - titolato "la musica ed il popolo".
Le fotografie le fa Ferruccio de Poli.
Anche a Milano, in un locale.
"Studenti", recita la didascalia.
Aurelio Ponzoni e Renato Pozzetto, sono.
L'anno seguente avrebbero debuttato al Cab.
Nel '63 erano ancora "studenti", Cochi & Renato.
Me la ricordo da anni, questa immagine qui.
Mi colpì l'anonimato della didascalia, il fatto che si ritrassero persone definite sconosciute perché allora effettivamente lo erano.
Eddunque, una fotografia - divenuta d'epoca - può essere caratterizzata da Postuma Disvelazione.
La celebrità non è un valore in sé, tutt'altro.
Qui epperò si regista il potente fenomeno:
la cronaca congela momenti, la Storia li reintepreta.
No, non ridisegna il momento istesso.
Piuttosto, getta retrospettiva luce.
Il giornale crede accendere riflettori su condivisa ordinarietà, il tempo consegnerà il momento quale prodromo d'inaspettata eclatante progressione.
E ciò, grazie alla Fotografia.
Grazie a come lavora il tempo, su questa fotografia.
Sottrae ignarità, qui, il tempo.
E' un rendersi ragione, qui, anni dopo.
Date premesse, uno - solo uno - degli sbocchi possibili.
Quello sognato, non lo sapevano neanche Cochi e Renato.
Reca cose in nuce, quello scatto lì.
Ma che erano in nuce, lo sappiamo solo ora, noi.
Sorta di virtuosa bomba ad orologeria, la Fotografia, qui.
Inconsapevole divinazione, qui.
Curioso fenomeno, eccomunque.
Come se mutasse, il tempo, la fotografia.
La liberasse da contingenza, ed insomma.
Di certo l'inscrive in un flusso.
Abitualmente non cito canzonette.
Ma Luca Annoni compone "Mille mondi possibili".
E canta:
"Ah, se il tempo fosse qualcosa con cui giocare".
L'ispirazione di Luca probabilmente viene da un volume edito da Urania e contenente una silloge d'autori di fantascienza.
Eddunque, mondi paralleli, oltre che possibili.
Paralleli in potenza.
E sì, qui il tempo è qualcosa con cui giocare.
Tratti i dadi, la premessa si rivelerà gravida di risultati.
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Claudio Trezzani
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wildbeautifuldamned · 11 months
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Vtg Alessi Maya Bowl Giulio Confalonieri Stepped Stainless Italy DEVO Hat EBAY hchj_97
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garadinervi · 3 years
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From: 6 graphic designers italianos presentados por Hispano Olivetti: Franco Bassi, Giulio Confalonieri, Silvio Coppola, Franco Grignani, Bruno Munari, Pino Tovaglia, (exhibition catalogue), Barcelona and Madrid, February and March 1971
(via francogrignani.info)
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sprimb · 4 years
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L’acciaio inossidabile N. 5 - 1962 novembre/dicembre Rivista bimestrale - Anno XXIX
Stampa: Stilo Milano - Società Tipolitografica Lombarda. Progetto grafico di Ilio Negri, (1926-1974) e Giulio Confalonieri, (1926-2008).
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gdbot · 5 years
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Gruppo ED (Exhibition Design): Giulio Confalonieri, Silvio... http://bit.ly/2UfVzBc
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forumelettrico · 3 years
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La Colonnina Enel X Fast in fase di attivazione a Milano in quartiere Quarto Oggiaro: davanti all'Esselunga "Certosa", periferia nord di Milano https://www.forumelettrico.it/forum/prossimamente-fast-enelx-via-giulio-confalonieri-20157-milano-mi-t20374.html #Milano #QuartoOggiaro
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jonberrydesign · 6 years
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Pinned to 1953: Domus, architettura arredamento arte n. 361 (dicembre 1959) Design by Giulio Confalonieri https://jonbdz.in/2Lhge7J
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Nerio Bernardi.
Filmografía
- Marinella , dirigida por Raimondo Scotti (1918)
- Rebus , dirigida por Alfredo Masi (1918)
- Il gorgo fascinatore , dirigida por Mario Caserini (1919)
- La casa en ruinas , dirigida por Amleto Palermi (1920)
- El molino , dirigido por Camillo De Riso (1920)
- Música profana , dirigida por Mario Caserini (1920)
- La buena hija , de Mario Caserini (1920)
- El modelo , dirigida por Mario Caserini (1920)
- Fior d'amore , de Mario Caserini (1921)
- La herencia de Caín , de Giuseppe Maria Viti (1921)
- Caterina , dirigida por Mario Caserini (1921)
- La máscara , de Ivo Illuminati (1921)
- La Voz del Corazón , de Mario Caserini (1921)
- Il filo d'Arianna , de Mario Caserini (1921)
- Giovanna la pallida , de Ivo Illuminati (1921)
- Una noche sin mañana , de Gian Bistolfi (1921)
- Nero de J. Gordon Edwards (1922)
- Tiempo máximo , de Mario Mattoli (1934)
- Teresa Confalonieri , dirigida por Guido Brignone (1934)
- Porto , dirigida por Amleto Palermi (1935)
- Fiat voluntas Dei , dirigida por Amleto Palermi (1937)
- Rey del dinero , de Enrico Guazzoni (1936)
- El corsario negro , de Amleto Palermi (1937)
- ¡Mil kilómetros por minuto! , dirigida por Mario Mattoli (1939)
- Una lámpara en la ventana , de Gino Talamo (1940)
- Antonio Meucci , dirigida por Enrico Guazzoni (1940)
- Fedora , dirigida por Camillo Mastrocinque (1942)
- Juego peligroso , de Nunzio Malasomma (1942)
- La pantera negra , de Domenico Gambino (1942)
- La máscara y el rostro , de Camillo Mastrocinque (1942)
- La fábrica de lo inesperado , dirigida por Jacopo Comin (1942)
- Corresponsales especiales , de Romolo Marcellini (1943)
- Pequeña princesa de Tullio Gramantieri (1943)
- Barrios altos , de Mario Soldati (1945)
- La dama de las camelias , de Carmine Gallone (1947)
- Blood Law , dirigida por Luigi Capuano (1947)
- ¡Adiós papá! , dirigida por Camillo Mastrocinque (1947)
- Cuore , dirigida por Duilio Coletti (1948)
- El grito de la tierra , de Duilio Coletti (1948)
- Adán y Eva , de Mario Mattoli (1949)
- El hijo de d'Artagnan dirigida por Riccardo Freda (1949)
- Capitan Demonio , dirigida por Carlo Borghesio (1949)
- Totò busca esposa , dirigida por Carlo Ludovico Bragaglia (1950).
Los cadetes de Gascuña , de Mario Mattoli (1950)
- El portador de pan , de Maurice Cloche (1950)
- Es más fácil que un camello ... , dirigida por Luigi Zampa (1950)
- ¡Ganamos! de Robert Adolf Stemmle (1950)
- Bellezas en bicicleta , dirigida por Carlo Campogalliani (1951)
- Made 13 , dirigida por Carlo Manzoni (1951)
- Los falsificadores , dirigida por Franco Rossi (1951)
- Free Exit , dirigida por Duilio Coletti (1951)
- Licencia de premio , dirigida por Max Neufeld (1951)
- Core 'ngrato , de Guido Brignone (1951)
- La gran renuncia , dirigida por Aldo Vergano (1951)
- Fanfan la Tulipe , de Christian-Jaque (1952)
- Solo para ti Lucia , dirigida por Franco Rossi (1952)
- Detengan a todos ... ya voy! , dirigida por Sergio Grieco (1953)
- La Avenida de la Esperanza , dirigida por Dino Risi (1953)
- La mano del extraño , de Mario Soldati (1953)
- Si gano cien millones , dirigida por Carlo Campogalliani y Carlo Moscovini (1953)
- ¡Condenadlo! , dirigida por Luigi Capuano (1953)
- Theodora , dirigida por Riccardo Freda (1954)
- El doctor loco , de Mario Mattoli (1954)
- Somos hombres o corporales , de Camillo Mastrocinque (1955)
- Altair , dirigida por Leonardo De Mitri (1955)
- El rival , de Anton Giulio Majano (1955)
- Totò all'ferno , de Camillo Mastrocinque (1955)
- Serenata a Maria , dirigida por Luigi Capuano (1957)
- Sonrisas y canciones , dirigida por Luigi Capuano (1958)
- Caterina Sforza, la leona de Romaña , dirigida por Giorgio Walter Chili (1959)
- Los Reales de Francia , de Mario Costa (1959)
- La larga noche del 43 , dirigida por Florestano Vancini (1960)
- Una canción en el desierto , de Marino Girolami (1960)
- Los cosacos , dirigida por Giorgio Rivalta y Viktor Turžanskij (1960)
- El vigilante , de Luigi Zampa (1960)
- La guerra de Troya , de Giorgio Ferroni (1961)
- Le baccanti , dirigida por Giorgio Ferroni (1961)
- Totò contra Maciste , dirigida por Fernando Cerchio (1962)
- El Zorro en la corte de España , dirigida por Luigi Capuano (1962)
- Julio César, el conquistador de la Galia (1963)
- Hércules contra Moloch , dirigida por Giorgio Ferroni (1963)
- El Zorro y los tres mosqueteros , de Luigi Capuano (1963).
-El invencible caballero enmascarado , de Umberto Lenzi (1963)
- Coriolano, un héroe sin patria , de Giorgio Ferroni (1964)
- La venganza de los gladiadores , de Luigi Capuano (1964)
- Samson Against the Black Corsair , dirigida por Luigi Capuano (1964)
- La montaña de la luz , dirigida por Umberto Lenzi (1965)
- Las noches de violencia , de Roberto Mauri (1966)
- El santo apunta , de Christian-Jaque (1966)
- El magnífico tejano , de Luigi Capuano (1967)
- Se busca Johnny Texas , de Emimmo Salvi (1967)
- Saving Face , de Rossano Brazzi (1969)
- Los tigres de Mompracem , de Mario Sequi (1970)
- Coralba , dirigida por Daniele D'Anza (1970, miniserie de televisión).
Doblaje
- Donald Crisp en Qué verde era mi valle
- Cedric Hardwicke en El sospechoso
- Carl Frank en La dama de Shanghai
- Basil Rathbone en La marca del Zorro.
Créditos: Tomado de Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Nerio_Bernardi
#HONDURASQUEDATEENCASA
#ELCINELATELEYMICKYANDONIE
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fashionbooksmilano · 2 months
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Giulio Confalonieri 12 finestre
G.Tonella & Figli , Pray Biellese 1964, 24 tavole, 12 foto, 23,26cm
euro 60,00
email if you want to buy [email protected]
Il volume contiene dodici foto a colori mentre nel retro un particolare dell'immagine viene elaborata graficamente dall'artista. Tutte le dodici fotografie sono state separate le une dalle altre, mediante un inserimento di un cartoncino nero.
Importante libro d'artista di uno dei più importanti grafici del '900. Dopo gli studi compiuti in Svizzera, Germania e Italia inizia la propria attività professionale occupandosi soprattutto di progettazione grafica per l’editoria e per l’industria nell’ambito dell’immagine coordinata. È stato uno dei principali esponenti della Scuola Svizzera in Italia con uno stile dotato di un segno grafico di forte impatto, caratterizzato a livello compositivo da elementi, per lo più in bianco e nero, atti a creare una tensione dinamica e un forte contrasto tra elementi positivi e negativi, pieni e vuoti.
10/03/24
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lamilanomagazine · 4 months
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Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti
Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti In occasione del suo centenario, Triennale Milano ha realizzato il volume Triennale. Cento anni di manifesti, a cura di Mario Piazza ed edito da Marsilio Arte. Un originale repertorio che ripercorre la storia di Triennale attraverso l'evoluzione della progettazione grafica, gli stili e gli autori, gli approcci e le tecniche, la comunicazione e il costume dal 1923 al 2023. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Triennale. Cento anni di manifesti racconta in particolare la storia delle ventitré edizioni dell'Esposizione Internazionale di Triennale dal punto di vista della grafica, fino ad arrivare alla nuova identità visiva dell'istituzione, sviluppata nel 2019 dallo studio Norm di Zurigo. Dagli anni del cartellonismo d'artista, alla grafica progettata, al visual design, il volume consente di ripercorrere, attraverso manifesti e immagini, la storia di Triennale Milano e al contempo di tracciare una storia della progettazione grafica, oltre che della comunicazione e del costume. Il libro riunisce centinaia di manifesti di grandi nomi, come Aldo Scarzella, Giovanni Guerrini, Marcello Nizzoli, Michele Cascella, Mario Sironi, Enrico Ciuti, Max Huber, Ernst Scheidegger, Marco Del Corno, Eugenio Carmi, Roberto Sambonet, Massimo Vignelli, Albe Steiner, Giulio Confalonieri, Italo Lupi, Alberto Marangoni, Bob Noorda, Mauro Panzeri, Giorgio Camuffo, Anna Kulachek, 2x4, Pierluigi Cerri, Theo Crosby, Wim Crouwel, Michel Folon, Felix Humm, Norm, Massimo Pitis, Leonardo Sonnoli, Ettore Sottsass, Studio FM Milano, TassinariVetta, George Tscherny, Heinz Waibl, Lance Wyman. Nei lavori di questi protagonisti della grafica internazionale, il manifesto assume quindi una valenza simbolica, rappresentando non solo un supporto informativo, ma anche un elemento in grado di comunicare direttamente visioni e suggestioni legati ai temi e ai progetti. Il libro, di grande formato e disponibile in italiano e in inglese, si apre con l'introduzione di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e include un saggio di Mario Piazza sulla grafica in Triennale, le schede per i ventitré manifesti delle Esposizioni Internazionali e testi di approfondimento sui manifesti e artefatti grafici legati a mostre, progetti, eventi e campagne di comunicazione, sempre redatti da Piazza. Il progetto grafico della pubblicazione è realizzato dallo studio Norm. Mario Piazza Mario Piazza (1954), grafico e architetto, lavora a Milano e si occupa di grafica editoriale, sistemi di identità e allestimento. È docente di Design della comunicazione alla Scuola di Design del Politecnico di Milano. Nel 1996 ha fondato 46xy, studio di grafica e ricerche sulla comunicazione, critica e storia del design. È stato creative director di "Domus" e direttore di "Abitare". Ha progettato l'immagine dei tascabili Einaudi e curato molte esposizioni. Nel 2008 ha ricevuto l'Icograda Achievement Award. Indice del volume - Cento anni di grafica in Triennale, Stefano Boeri - Cento anni, ventitré manifesti, una storia della grafica, Mario Piazza - 1923-2022. Manifesti ufficiali delle Esposizioni Internazionali - Un giacimento di manifesti - I manifesti di Italo Lupi e Alberto Marangoni - L’art direction di Italo Lupi - La grafica di Pierluigi Cerri - Nuove generazioni di progettisti - Un concorso negli anni della contestazione - Verso il Museo del Design - I manifesti del Triennale Design Museum - I manifesti delle grandi mostre in Triennale - La nuova immagine di Triennale Milano - Bibliografia Informazioni - Triennale. Cento anni di manifesti - a cura di: Mario Piazza - progetto grafico: Norm cartonato ricoperto - formato: 22 × 33 cm - pp. 184, euro 40,00 - due edizioni italiana e inglese... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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details2decern · 4 years
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Bizzarra in nero
1953-1983 30 anni dei Missoni
Giulio Confalonieri
Ardengo, 1978, 60 pagine, cm 32 x 19, italiano
Source: fashionbooksmilano
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paolovalzania · 5 years
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Giulio Confalonieri (1926-2008) was an Italian graphic designer. https://ift.tt/2PKOj3i
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