A quest'ora della notte sono sveglia da più di un'ora come la maggior parte delle notti da mesi; sto rimandando l'assunzione dei sonniferi perché non lo ammetto ma un po' ho paura. Pensavo di aver superato ormai la paura dei farmaci e invece;
Questa canzone mi mette davanti alla mia maniera sacrificale di amare. Ogni volta che ho amato, ho amato da sola, in maniera febbrile, titanica, narrativa, autocommiserativa. Il fiore che si sacrifica per il frutto. Di notte sono ancora più profondamente irrazionale e la mia sensibilità è al massimo. Mi sembra di mutare la pelle, di essere solo un agglomerato di fibre muscolari e fasci di nervi. Se qualcuno adesso si avvicinasse a me e mi toccasse credo che morirei, eppure credo che non vorrei nient'altro che morire di un ultimo tocco. Mi manca essere febbrile insieme a qualcuno, mostrarmi senza la pelle, appoggiarmi su un petto direttamente con le fibre e i nervi scoperti, e rimanere lì come scudo fin quando non servo più e mi puoi buttare via
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C'è un uomo col cappello. Sotto al cappello una colonia di termiti. È notte, la luna è una donna nuda di ghiaccio distesa nel cielo. Al piano di sopra di un palazzo, un demone al pianoforte suona il primo arabesco di Chopin. L'uomo alza lo sguardo. Il volto lentamente gli scompare. Ancora non lo sa ma è già morto. Rinchiuso nei contorni a matita di una bara. Vicino alla porta, una ciotola di latte sta lì da secoli a nutrire i serpenti prima che la città bruci.
Mi, fa diesis, sol diesis, si, do.
Come in un sogno varca una soglia piena di corvi sul davanzale. Al di là dello specchio, l'altro, ha la bocca piena di vetri. Ogni qual volta tenta di proferir parola sanguina versi da bestia: < Vieni con me sulle rive del Mar Nero >. Quando si toglie il cappello e abbassa il capo, la testa non è che un gran foro. L'uomo lo guarda. Comincia a sudar freddo. A guardare quel foro gli pareva di cadere in un pozzo. Che rumore avrebbe fatto quando sarebbe caduto nell'acqua?
L'uomo è confuso. Non riesce a parlare. La nausea lo assale. Un serpente nero gli si attorciglia al collo.
Mi, fa diesis, sol diesis, si, do.
La città è una donna mostruosa gravida di spettri. Un ragno tesse nel buio. Nel palazzo si ode uno sparo.
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È PIÙ SACRO VEDERE CHE CREDERE - È NERO IL MOMENTO DEL COMPIMENTO
L'amore che vedrò cadendo; salendo. Una giornata di sole in biblioteca, e il libro fatale. La donna che amo (sei sempre tu) che mi parla del male. Il sesso nei bar. Le risse in bisca. Il tuo psicologo che interpreta un sogno in cui uno psicologo è un dio. Un giorno ci lasceremo, ma sapremo fingere per una causa superiore: è una questione di regalità, e noi non misuriamo il tempo a ore. Un desiderio: che bruci, questa città. È nero il momento prima del nascimento. Mi guardo le dita: danno, tolgono.
Nell’immagine, “Notturno in nero e oro, il razzo che cade”, olio su tavola di James Abbott McNeill Whistler, realizzato nel 1875, oggi conservato presso il Detroit Institute of Arts (immagine nel pubblico dominio, tramite Wikimedia Commons)
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.
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MODULO ARTI | MASTER STUDI E POLITICHE DI GENERE 2023
unruly bodies / corpi insorgenti — coreografie politiche
dal 13 al 17 settembre, coordinato da Ilenia Caleo e Maddalena Fragnito
Quali sono, di cosa parlano i corpi che insorgono oggi? Gli ultimi anni sono caratterizzati da una dinamica intermittente di presenza di corpi insorgenti nello spazio pubblico, con intensità estreme – dalle insurrezioni e le rivolte attorno al 2019 alla scomparsa dei corpi durante il Covid e insieme l’emersione di lotte/presa di parola di soggetti altrimenti invisibilizzati (lavorat* logistica, cura, badanti, riders…), e di nuovo alle insorgenze dell’ultimo anno. Quali nuove pratiche, linguaggi e strategie possiamo mappare osservando questi corpi nello spazio pubblico? Quali gesti sono emersi? Come corpo e azione si fanno discorso? Cosa comporta mettere politicamente in scena i corpi?
Metodologia: abbiamo proposto alle* docenti che interverranno una piccola pratica: portare un catalogo di immagini e partire da quelle, per costruire insieme un catalogo comune, delle sequenze.
PROGRAMMA
Giornata 1 – Mercoledì 13 settembre 2023 @Pelanda Teatro 2
ore 14:30 > 17:00
Ilenia Caleo + Maddalena Fragnito
Federica Castelli | Ricercatrice in Filosofia Politica presso l’Università Roma Tre. Si occupa di femminismi, città, studi urbani. È autrice di Corpi in Rivolta. Spazi urbani, conflitti e nuove forme della politica (Mimesis, Milano 2015), Lo spazio pubblico (Ediesse 2019), Comunarde. Storie di donne sulle barricate (Armillaria 2021) e Bruci la città. Generi, transfemminismi e spazio urbano (con G. Bonu Rosenkranz e S. Olcuire, 2023).
Giornata 2 — Giovedì 14 settembre @Pelanda Teatro 2
ore 14:30 > 17:00
Maria Edgarda Marcucci | Scrittrice, traduttrice, attivista. Dal 2011 è attiva in diversi movimenti sociali; tra il 2017 e il 2018 si è unita alle Ypj, unità combattenti femminili fondate nel 2013 in Rojava (Kurdistan). Ha pubblicato Rabbia proteggimi (Rizzoli).
Judith Revel (da confermare) | Professoressa di Filosofia contemporanea e membro del laboratorio di ricerca Sophiapol presso l’Université Paris Ouest Nanterre La Défense. Membro del comitato scientifico del Centre Michel Foucault e dell’Institut mémoires de l’édition contemporaine, in italiano ha pubblicato: Foucault, le parole e i poteri. Dalla trasgressione letteraria alla resistenza politica (Roma 1996); Michel Foucault. Un’ontologia dell’attualità (Soveria Mannelli 2003); Fare moltitudine (Soveria Mannelli 2004).
Giornata 3 —- Venerdì 15 settembre 2023 @Carrozzerie NOT
ore 14:30 > 17:00
Helena Silvestre | Scrittrice e studiosa afro-indigena nata nella periferia della regione metropolitana di San Paolo, militante delle lotte per la casa e il territorio. Ha fondato la Escuela feminista Abya Yala e la rivista Amazonas. Ha pubblicato Notas sobre a fome (Notas sobre el hambre), Cochichos de amor e outras alquimias (Susurros de amor y otras alquimias).
Giornata 4 —– Sabato 16 settembre 2023 @Teatro India Sala Oceano
ore 10:00 > 13:00
Mackda Ghebremariam Tesfau’ | Dottoressa in Scinze sociali, docente a contratto presso Iuav Venezia, Stanford Florence e Fondazione UniverMantova. Fa parte del direttivo di Refugees Welcome, dell’associazione Razzismo Brutta Storia e resident curator presso Centrale Fies.
+ Esercizio / Un momento di laboratorio a gruppi, creare una sequenza di immagini, leggerle, dicarle collettivamente partendo da un archivio comune.
extra —– Domenica 17 settembre 2023 @Angelo Mai
dalle ore 18:00
𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀𝗮 𝗬𝗼𝘂𝘀𝗳𝗶 presenta il suo libro dialogando con 𝗜𝗹𝗲𝗻𝗶𝗮 𝗖𝗮𝗹𝗲𝗼 e 𝗠𝗮𝗱𝗱𝗮𝗹𝗲𝗻𝗮 𝗙𝗿𝗮𝗴𝗻𝗶𝘁𝗼, in convergenza con il Modulo Arti del Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre. 𝙍𝙚𝙨𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙗𝙖𝙧𝙗𝙖𝙧𝙞. 𝙄 𝙨𝙚𝙡𝙫𝙖𝙜𝙜𝙞 𝙖𝙡𝙡’𝙖𝙨𝙨𝙖𝙡𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙞𝙢𝙥𝙚𝙧𝙤, 𝘋𝘦𝘳𝘪𝘷𝘦 𝘈𝘱𝘱𝘳𝘰𝘥𝘪, 2023
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MODULO ESPANSO
Un formato allargato del Modulo oltre la settimana intensiva di settembre, che si attiva tramite collaborazioni con altre realtà che mettono a fuoco la relazione arti / pratiche femministe / politica / lavoro culturale. Momenti di incontro con artist^, laboratori pratici, discussioni e conversazioni aperte prima di tutto all^ partecipanti del Master.
18/20 settembre 2023, Museo della Civiltà
LA COLLEZIONE IN TUMULTO – PRATICHE DI AUTOCOSCIENZA–– Workshop di Adelita Husni Bey a cura di LOCALES (Sara Alberani, Marta Federici) in collaborazione con Museo delle Civiltà (If Body 2023)
All’interno del programma If Body, LOCALES presenta il workshop La Collezione in Tumulto – Pratiche di Autocoscienza, guidato dall’artista Adelita Husni Bey, secondo episodio di un percorso avviato nel 2022 nel contesto del programma Hidden Histories a cura di LOCALES. In continuità con l’esperienza del laboratorio precedente – focalizzato su discussioni e visite alle collezioni di provenienza coloniale conservate presso il Museo delle Civiltà, e su una riflessione volta ad analizzare come il museo possa interrogare se stesso in relazione al suo patrimonio – questo secondo appuntamento apre alla domanda: cosa succederebbe se il museo praticasse forme di autocoscienza?
18 settembre 2023, ore 20:00 Incontro informale e cena di presentazione del gruppo
19, 20 settembre, ore 11:00–13:30 e 15:00–17:30 Workshop presso Museo delle Civiltà
3 novembre, luogo da definire
Segnali di avvertimento: immaginare tattiche di resistenza collettiva contro l’esaurimento –– Workshop a cura di Manual Labors
Il workshop fa parte di HALT! The Politics of Exhaustion and Extraction in the Contemporary Art Field, un progetto di ricerca che cerca di esplorare l’articolazione economica, psichica e culturale dell’esaurimento nel campo dell’arte contemporanea di Fabiola Fiocco.
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SPAZI
@La Pelanda, Teatro 2 | Mattatoio, Piazza Orazio Giustiniani 4 (Testaccio) Roma
>> Per arrivare:
metro B / Piramide
autobus da Termini: 75 / 170
tram 3
@Teatro India, Sala Oceano | Lungotevere Vittorio Gassman, 1, 00146 Roma RM – Entrata: ingresso artistx: via Luigi Pierantoni, 6
>> Per arrivare:
fermata Piramide Metro B Stazione Ostiense (20 min. a piedi) / Stazione Trastevere (10 min. a piedi)
Carrozzerie NOT | Via Panfilo Castaldi 28, 00153 Roma
>> Per arrivare:
metro B / Piramide
autobus da Termini: H / 170
@Angelo Mai | Viale delle Terme di Caracalla, 55, 00153 Roma RM
>> Per arrivare:
Metro più vicina: B, fermata Circo Massimo
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