Tumgik
#un mare di lacrime
Text
disegno male, non come te, che sai prosciugare un mare di lacrime.
0 notes
omarfor-orchestra · 1 year
Text
Allora my period was about to come so I was overwhelmed already but stamattina alle 5:15 mi sono immaginata un eventuale spinoff su Filippo che piacerebbe solo a me e ho pianto sola nel letto
4 notes · View notes
dhufflebee · 2 years
Text
Tumblr media
io? piangendo?? e perché mai... 😭
31 notes · View notes
francesca-70 · 6 months
Text
Tumblr media
La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
Tumblr media
Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
Tumblr media
La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
Tumblr media
Buon compleanno cuore mio❤
71 notes · View notes
smokingago · 11 months
Text
Tumblr media
Al mare mi sono sempre rivolto
come a un grande amico
come a un grande amore.
Al mare non ho mai nascosto
nessuna verità.
Al mare ho chiesto di guardarmi
fino in fondo all’anima
dove io non sono mai riuscito
ad arrivare.
Al mare ho raccontato i miei casini
quando nessuno aveva voglia di ascoltare.
Al mare ho chiesto di essere
testimone di nozze
tra i miei sorrisi e la mia felicità.
Di essere la stagione
della mia rinascita
di mostrarmi la bellezza
che non riuscivo più a immaginare.
Al mare ho chiesto
di farmi ricordare quale fosse
la mia strada.
Per cosa ho lottato così tanto
e soprattutto, per chi.
Davanti al mare mi sono seduto, e ho pianto
quelle lacrime che nessuno
meritava di vedere.
Davanti al mare mi sono alzato
e ho urlato la mia rabbia così forte
da poterla respirare.
Al mare ho chiesto di farmi chiudere gli occhi
quando non avevo nessun posto
dove andare a riposare.
Di baciarmi le ferite.
Di cullarmi la tristezza.
Di leggere con cura tutti i miei silenzi.
Di abbracciarmi
quando non avevo braccia così forti
per farcela da solo.
Di portarmi al largo dei miei sogni
e poi lasciarmi lì a naufragare.
Per questo ora ti chiedo
qualcosa di più vero di
“vuoi essere il mio amore”
Per questo ora ti chiedo:
“vuoi essere il mio mare?”
Andrew Faber
@smokingago #me
102 notes · View notes
singinthegardns · 3 months
Text
"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
28 notes · View notes
Text
Tumblr media
Vorrei un uomo Un uomo che lasci le sue impronte accanto alle mie Che m’incontri posando il suo sguardo là dove io lo poso Che mi baci in punta di labbra Che mi sorrida dicendomi Buongiorno al mattino E che mi auguri Buonanotte dandomi un bacio sulla fronte Un uomo che creda che gli alberi hanno una voce e che posso sentirla Che tenendo una pietra tra le mani ne vedo il colore dell’anima Che il crepuscolo è un’ancora rosa posata sul mare che il sole leva mentre il giorno scivola nella notte Un uomo che non mi faccia piangere e che se piango mi asciughi il viso con le mani Un uomo con cui consumare i tacchi delle scarpe per le passeggiate scalcagnarle su una battigia d’inverno Un uomo che sorrida dell’inclemenza del tempo sul mio viso sul suo viso che è anche il suo che è anche il mio Su uno specchio condiviso nella stessa casa Un uomo che abbia una riserva infinita di baci Due su ciascun occhio Due su ogni capello Vorrei un uomo con cui ridere Vivere Morire un solo attimo prima di lui per non vederlo morire per chiudere i miei occhi sul mondo con la sua immagine le nostre immagini incise nel mio sguardo. Un uomo che mi ami Un uomo d’amare Da abbracciare Che nel mio abbraccio senta il nodo inestricabile delle nostre anime Che non abbia il pudore del pianto perché il dolore ha pudore ma si spoglia davanti all’Amore Che sappia che accanto a me non sarà mai solo Perché so come attraversare il tempo e raggiungere le distanze del silenzio Ci camminerei dentro lieve adornandolo di carezze. Quelle mai chieste Desiderate E mai avute Un uomo che si fidi Che abbandoni il capo sul mio petto Per sentire le mie labbra su ciascun capello Sulle lacrime tra le ciglia Un uomo che sentirei d’amare guardandolo dormire Senza sentirmi sola Senza sapere che sta dormendo. Vorrei un uomo.
14 notes · View notes
annegatasstuff · 4 months
Text
‘’ Quando l'anima è avvolta da una malinconia senza fine, la musica diventa il rifugio più sicuro. In un mondo che sembra così incerto, lasciatemi sprofondare nelle note che mi abbracciano e dimenticare tutto il resto.Le parole si perdono nel vento, ma le melodie rimangono impresse nel mio cuore. Attraverso le note struggenti, mi immergo nel mare dei ricordi e delle emozioni. È come se ogni nota fosse un frammento del mio io più profondo, che cerco di preservare e proteggere.Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare. Le lacrime si confondono con le gocce di pioggia che bagnano il mio viso, mentre la melodia si insinua dentro di me, come un abbraccio consolante. In questo istante, mi sento in grado di esprimere tutto ciò che il cuore non riesce a raccontare.La musica è un viaggio senza fine, in cui mi perdo e mi ritrovo. È un'ancora che mi tiene salda nel mare impetuoso delle emozioni. E quando il peso della malinconia sembra soffocarmi, mi lascio avvolgere da una canzone, immergendomi nel suo abbraccio, sperando che l'amarezza svanisca.Non c'è chiave che tenga, perché la musica mi libera e mi fa sentire viva. E se dovesse esistere una chiave per aprire il mio cuore, sarebbe solo la melodia delle mie emozioni. Così, mi chiudo dentro una canzone e butto via la chiave, perché in questo momento, è l'unica cosa che mi fa sentire veramente viva. ’’
L.R
19 notes · View notes
io-rimango · 1 year
Text
Continuerò a scegliere l'amore, sempre, ed è per questo che non ti cercherò più. Che ti chiedo di non cercarmi più. È per questo che ti mando un bacio, anzi cento, e ti prego di non rimandarmeli indietro. Tienili tu, uno per ogni compleanno, uno per tuo padre, uno per i figli meravigliosi che avrai un giorno, uno per la donna che saprà amarti fino in fondo. Uno per quando ti ritornerò in mente e uno per quando il mio ricordo smetterà di farti male. Uno per te, solo per te, per quello che sei e uno per quello che siamo stati insieme. Uno per quello che avremmo potuto essere. Uno per quella domenica al mare in cui sentirai di avere esattamente tutto quello di cui avevi bisogno. E allora arrivederci in un sogno, arrivederci nei ricordi, arrivederci un giorno per caso in cui ci sembrerà che il tempo non sia mai passato. Non piangere per me, ci penso io. Penso a tutto io. Alle lacrime, alle foto, a non voltarmi. Per me ridi, salta, sbaglia e impara, sbaglia e basta. Per me, perché tutto questo sia servito a qualcosa. Pensami raramente, perché è giusto che sia così, ma quando lo farai, ogni volta in cui lo farai, ti prego, sorridi.
(Susanna Casciani)
237 notes · View notes
aurozmp · 7 months
Text
c’è un mare di lacrime nei miei occhi che non vedi
52 notes · View notes
sciatu · 4 months
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
IL DUOMO DI MONREALE IN UNA PUBLICAZIONE DI INIZIO SECOLO
In questo giornale di inizio 1900, la cattedrale di Monreale è rappresentata con i mezzi di allora e quindi le sue tessere d’oro e la sua luminosità solare si è persa  nel grigiore oscuro dell’inchiostro. Questa differenza tra la bellezza reale, dorata e luminosa, e quella rappresentata, buia e triste, mi ricorda la differenza tra la vita come dovrebbe essere e quella attuale. Tra la vita nella pace e quella delle guerre quando non è più il motivo per scrivere credendo nell’uomo. Troppe guerre, troppi morti, troppi orfani mutilati e madri senza più figli. Siamo tutte pedine mosse dal potere del male, illusi con motivazioni ridicole ad accettare, a donare sangue e speranze insieme ai nostri domani. È come se ogni cosa perdesse colore, come se i cieli si oscurassero e le primavere si vestissero a lutto e tutto, tutto quanto diventasse il grigiore che precede il buio. In questa nevicata oscura, scrivere d’amore e dei fiori della gioia, pare un insulto, come schiuma del mare  colorata di sangue. Il dolore non ha un passaporto, l’ingiustizia non ama nessuno e a tutti ruba tutto: alle vittime la vita, ai carnefici la loro umanità. I versi perciò sanno di fango, le parole non sono più tessere d’oro nella magnificenza di un mosaico, ma solo la fuliggine di un fuoco infernale, l’arsura degli assetati, l’impotenza amara dei padri, le lacrime acide delle madri. Le parole diventano bossoli vuoti, avanzi di vita, orme nella sabbia o nella neve di chi non c’è più. La luce abbandona ogni cuore e spegne le chiese, le anime, prosciuga la gola e spinge i poeti e i sognatori a nascondersi nel profondo della terra  per pagare anche loro il loro prezzo alla follia della storia.
In this OLD newspaper from the early 1900s, the Monreale cathedral is represented with the means of the time and therefore its gold tiles and its solar brightness have been lost in the dark grayness of the ink. This difference between the real beauty, golden and bright, and the represented one, dark and sad, reminds me of the difference between life as it should be and what it is now. Between life in peace and that of wars when it is no longer the reason to write believing in man. Too many wars, too many deaths, too many mutilated orphans and mothers with no more children. We are all pawns moved by the power of evil, deluded with ridiculous motivations to accept, to give blood and hopes together at our tomorrows. It's as if everything lost color, as if the skies darkened and the springs dressed in mourning and everything, everything became the grayness that precedes the darkness. In this dark snowfall, writing about love and the flowers of joy seems like an insult, like sea foam colored with blood. Pain does not have a passport, injustice loves no one and steals everything from everyone: the victims' life, the executioners' humanity. The verses therefore taste like mud, the words are no longer golden tiles in the magnificence of a mosaic, but only the soot of an infernal fire, the thirst of the thirsty, the bitter impotence of fathers, the acid tears of mothers. Words become empty shells, leftovers of life, footprints in the sand or snow of those who are no longer there. The light abandons every heart and extinguishes churches, souls, dries up the throat and pushes poets and dreamers to hide in the depths of the earth to also pay their price to the madness of history.
15 notes · View notes
omarfor-orchestra · 1 year
Text
Buongiorno sto facendo una cosa che non avrei dovuto fare
5 notes · View notes
haiku--di--aliantis · 2 months
Text
Tumblr media
Sapore di sale, sapore di mare... sapore di sottomissione. Odore e sudore di te: eccitata e pronta. Adoro leccarti ovunque, dopo averti trattata e ammorbidita come meriti. Sei finalmente rossa dove una donna un po' bizzosa come te deve esserlo. Domani tornerai a sederti normalmente. E inizierà a lievitare nuovamente il tuo desiderio per quello che facciamo qui.
Tumblr media
Comunque sia, è un mio piacere raffinato sottometterti a lungo, vederti stringere i denti dalla sofferenza e rammentarti a ogni fine sessione i tuoi doveri di muta obbedienza e che sei di mia esclusiva proprietà. Amo vedere la tua alterigia crollare rapidamente; sono meravigliosi il tuo visino di giovane mammina amorevole rigato di lacrime e il tuo broncio. L'incazzatura repressa mista a voglia di me.
Tumblr media
Infine, mi piace proprio tanto il gusto di quelle preziose stille frutto di puro dolore, quando te le asciugo leccandoti le guance. Si: fra un po' forse ti concederò di abbeverarti alla mia fonte. Sarei già pronto adesso, francamente. Desidero moltissimo entrarti in bocca per farmi svuotare da te. Ma dicono che il miglior condimento per qualsiasi pietanza sia la fame... Quanta fame hai tu di me?
Aliantis
Tumblr media
11 notes · View notes
francesca-70 · 4 months
Text
"Sembro una tempesta ma ho un cuore di cristallo. Sembro un uragano ma sono delicata come una farfalla. Basta poco per ferirmi… A volte proprio chi avrebbe dovuto amarmi mi ha fatto più male, chi doveva proteggermi mi ha lasciata sola, chi mi aveva fatto mille promesse non ne ha mantenuta nessuna. Alcune persone non vedono quello che hai dentro nemmeno se gridi. E sono stanca di aspettare, di essere messa in un angolo, di dover ingoiare le lacrime. Sono stanca di essere quella che resta sempre mentre gli altri se ne vanno. Sono stanca di essere sempre quella forte. A volte avrei solo bisogno di qualcuno che mi abbracci e si prenda cura di me quando mi perdo e non so dove cercarmi. Sono fuoco e sono vento, a volte sono un controsenso. Sono la luce del sole e l’acqua salata del mare, sono un cielo di stelle, sono vento sulla pelle. Io resto sempre anche quando fa male, perché l’unica cosa che so fare è amare. Sto solo provando a essere tutto il meglio che posso".
Tumblr media
Chiara Trabalza
21 notes · View notes
smokingago · 3 months
Text
Un giorno il mare
Guardò sulla sua riva
Trovò lì tante persone
Con mille cicatrici nel cuore
Sguardi persi all'orizzonte
Lacrime confuse tra le sue acque
E allora decise
Di diventare "cura"
Di calmare gli animi
Al suono delle sue onde
Dare serenità
Regalando tramonti dorati
Decise di fare qualcosa
Per ciascuno di noi
Decise di esserci...sempre.
Orazio Sicolo
Tumblr media
Il punto è sentire l’acqua, le maree, la potenza, la calma, la rabbia. È l’odore che riempie le strade, la luce che è diversa come le persone che ci vivono. E forse in riva al mare sarebbe tutto più intenso.
Giulia Serughetti
22 notes · View notes
ilsalvagocce · 1 year
Text
piantalo
avanti al cimitero ad aspettare che arrivasse il furgoncino nero con l'urna dentro eravamo io mio padre mia sorella e pietro e due amiche di mamma che negli ultimi giorni le erano state vicino in ospedale dandoci il turno e i tamponi e la lista per entrare e stare un'ora sola con lei a sentirla tossire e metterle il burro cacao e sentire le mani gonfie, massaggiarle le braccia, accarezzarle i capelli, no quello solo io solo io solo col mio nostro amore
eravamo quindi pochi, sembrava fin a quel momento uno spazio grigio che non capivo, che doveva passare, come passa il tramonto, giorni dopo, dopo la perdita la messa la festa del dolore
e quando è arrivato il furgoncino nero è sceso l'uomo con il borsone nero che nei film lo usano per le armi invece dentro c'era l'arma di mia madre, c'era mia madre, l'urna rossa da noi scelta rossa, chiusa lì dentro
mio padre s'è avvicinato e ha detto posso portarla io? col suo sorriso timido pudico, che trema, e ha preso con le sue belle mani forti dal pollice curvo d'uomo, il borsone nero che non aveva le armi dentro ma mia madre dentro, e io l'ho guardato camminare, li ho guardati era singolare era plurale, e da quel punto in poi ho pianto zitta, al profumo dei pini e dei pinoli fuori dal cimitero, all'aria tiepida di maggio, per tutto il percorso labirinto fino alla tomba ancora senza nome ancora senza niente, cemento, buco, tana.
abbiamo aspettato, guardato, toccato, chi pregato chi parlato chi cantato, chi pianto, io
una sua amica alla fine mi si è avvicinata, come si avvicinava quando eravamo piccole io e le sue figlie e ci chiedeva se volevamo il ciambellone per merenda tra una barbie e un cluedo,
e mi ha detto non piangere francè, non piangere, che mamma poi è triste se piangi
no, mamma non è triste se piango, io piango, mamma sente e raccoglie le mie lacrime, a coppa, e poi beviamo assieme la tristezza, che ci deve essere, e poi torna pioggia e poi mare e così via.
non gliel'ho detto, le ho solo accarezzato la mano appoggiata sul braccio
oggi ho pianto di un'inezia, e mi son balenate quelle parole — mamma è triste
no, non è triste, mamma è solo vicina
59 notes · View notes