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#strage di Beslan
gregor-samsung · 2 years
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“ Dopo Beslan lo slogan di Putin è stato à la guerre comme à la guerre, la verticale del potere va rafforzata. E lui l’ha resa completamente dipendente da un solo e unico uomo (se stesso), che sa meglio di chiunque altro come garantirci dagli attentati. È stata modificata anche la procedura per l’elezione dei governatori: Putin ha insistito affinché venisse abolita l’elezione diretta, causa prima – a suo dire – della loro condotta irresponsabile. Non una parola, non un’allusione riguardo al fatto che a Beslan gli uomini del presidente – Zjazikov e Dzasochov – si erano comportati da codardi, che non avevano fatto altro che mentire dimostrando di essere degli emeriti buoni a nulla. Sullo sfondo della riforma suddetta è stata inoltre portata avanti una massiccia campagna di lavaggio del cervello: si è continuato a ripetere che durante la tragedia di Beslan le autorità avevano tenuto una condotta ineccepibile e nulla di più efficace poteva essere fatto. Per creare una cortina fumogena è stata anche costituita un’apposita commissione parlamentare d’inchiesta, il cui presidente – il signor Toršin – è stato ricevuto al Cremlino per ascoltare da Putin i consigli del caso. La commissione, va da sé, non è mai uscita dal seminato. A Beslan, intanto, si erano resi conto che nessuno si stava più occupando di loro. La televisione si concentrava solo sugli aspetti positivi: il sostegno agli ostaggi, i dolci e i giocattoli per i bambini... Ma i dispersi? Passarono i quaranta giorni del lutto. Vennero celebrati i funerali ufficiali. La televisione non trasmise un solo fotogramma dei genitori straziati. “
Anna Politkovskaja, La Russia di Putin, traduzione di Claudia Zonghetti, Adelphi (collana Gli Adelphi, n°639), 2022⁴; pp. 365-366.
[1ª Edizione originale: Putin’s Russia, The Harvill Press, London (UK), 2004]
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lamilanomagazine · 9 months
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Strage di Beslan: 19 anni dalla strage dei bambini
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Strage di Beslan: 19 anni dalla strage dei bambini 1 settembre: l’anniversario di uno degli attacchi terroristici più disumano della storia Sono passati 19 anni dall’atto terroristico che dall’ 1 e il 3 settembre 2004 ha causato la morte di più di 300 persone, fra le quali 186 bambini, e ne ha ferite gravemente oltre 700. Un gruppo di 32 terroristi, separatisti ceceni, entrò nella scuola Numero 1 di Beslan, situata nell’Ossezia del Nord, nel corso della cerimonia dell’inizio scolastico. Vennero sequestrati 1.127 persone fra adulti e minori e nell’arco di tre giorni si consumò una delle peggiori stragi che la storia ricordi. I bambini erano stati accompagnati da genitori e parenti all’apertura dell’anno scolastico. La scelta della data dell’irruzione non è stata casuale, legata all’ambita visibilità del gruppo terroristico. Gli ostaggi vennero privati di cibo ed acqua, le trattative con la polizia furono sanguinose ed inutili. I decessi e le torture aumentavano con il passare dei giorni. Si susseguirono sparatorie, esplosioni, violenze ed abusi, 11 soldati delle forze speciali furono uccisi ed una trentina rimasero feriti. All’attentato sopravvissero circa 800 persone, molte delle quali con mutilazioni ed annesse disabilità. A seguito della strage venne istituita l'associazione "Madri di Beslan". Composta da 6 persone, 3 delle quali madri che hanno subito la perdita dei propri figli e 3 adulti, ostaggi sopravvissuti all’attentato. L’associazione si occupa di raccogliere le famiglie di tutti coloro che sono rimasti coinvolti nell’atto terroristico. In occasione dell’anniversario della strage in Ossezia è previsto un incontro commemorativo con il sindaco ed il presidente della provincia di Beslan. All’interno della palestra della scuola di Beslan sono state appese le foto delle vittime. Forte è il dissenso della popolazione nei confronti dello stato per la gestione dell’emergenza e delle indagini. Il 13 aprile 2017 la Corte Europea dei diritti dell’uomo (“CEDU”) ha condannato la Federazione Russa al risarcimento di 3 milioni di euro a favore dei parenti delle vittime civili che hanno perso la vita. Permane l’importanza di ricordare, al fine di non dimenticare quello che viene definito l’”11 settembre russo”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ultimavoce · 7 years
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I bambini di Beslan: 13 anni fa la strage russa
La #strage di #Beslan: per #nondimenticare le #vittimeinnocenti
E’ il primo settembre 2004: studenti, insegnanti, genitori e parenti raggiungono la scuola “Numero Uno” di Beslan, in Ossezia del Nord, per la cerimonia di inizio anno. E’ il “giorno della conoscenza”, come viene chiamato in Russia. La giornata doveva concludersi con occhi emozionati, entrare nei ricordi di chi c’era e passare inosservata al resto del mondo.
Quel primo giorno di scuola, invece, è…
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francesca-fra-70 · 4 years
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Oriana Fallaci commenta la liberazione delle due Simonette.
L’Apocalisse (2004)
Non m'ero ancora ripresa dai traumi sofferti per la strage di Erode e le altre carneficine compiute dai macellai di Allah. E a vederle scendere da quell'aereo tutte spavalde e vestite all'araba, anzi con i dishdasha che in cambio di un milione di dollari i rapitori gli avevano regalato coi Corani e i dolcetti e le caramelle, ebbi un sorriso di sprezzante pietà. Maleducate, pensai. Non ve l'ha detto la mamma che quando siamo state rapite dai macellai di Allah non si torna in patria indossando i loro dannati dishdasha, si torna vestite in modo serio? E mi augurai che a tanta malacreanza ovvero mancanza di classe e di gusto, rimediassero dicendo qualcosa di dignitoso anzi di doveroso. Qualche parola sulle trecentoquarantanove creature morte a Beslan e su quelle decapitate o sgozzate o freddate col colpo alla nuca in Iraq, anzitutto. Nonché sugli ostaggi che ancora languivano in una cantina con le braccia legate e gli occhi bendati, ad esempio sui due giornalisti francesi di cui non si sapeva più nulla. E poi un grazie al governo e alla stessa opposizione che avevano fatto tanto per liberarle, che per liberarle avevano pagato il riscatto, nonché alle persone che avevano rischiato la pelle per rintracciarle e trattare il rilascio. E poi un saluto agli italiani che per loro avevano tanto pregato e sfiaccolato nonché sborsato il milione di dollari. Ma invece di piangere su chi era stato ed era meno fortunato di loro, appena scese chiesero il ritiro delle truppe. Invece di ringraziare il governo e l'opposizione e il capo della Croce Rossa a Bagdad, ringraziarono i rapitori che erano stati così gentili. Così carini, così rispettosi, infatti non le avevan sfiorate neanche con un dito. Invece di salutare gli italiani salutarono (e ringraziarono) gli iracheni e tutti-i-mussulmani-della-Terra. E il sorriso di sprezzante pietà si spense.
Maleducate e ingrate, pensai. Non ve l'ha detto la mamma che la gratitudine va a chi ci ha salvato la vita non a chi ce la voleva togliere? Pensai anche che la mamma non c'entrava per nulla. Erano donne di quasi trent'anni, non ragazzine sprovvedute e ignare.
Oriana Fallaci
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purpleavenuecupcake · 7 years
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Russia ricorda la strage della scuola di 13 anni fa
Iniziata oggi a Beslan, in Ossezia del nord, la commemorazione del 13° anniversario di uno dei peggiori attentati avvenuti in Russia: quello nella scuola N°1, dove il 1°settembre 2004, nel giorno di apertura dell'anno scolastico, un commando di terroristi ceceni ha sequestrato alunni, genitori e insegnanti per tre giorni, prima del blitz delle teste di cuoio in cui sono morte 334 persone, di cui 186 bambini. Le persone rimaste invalide sono 126, tra cui 70 bambini. Secondo dati della polizia, citati da Interfax, questa mattina nella scuola si sono raccolte circa 2.000 persone, ex ostaggi, parenti e amici delle vittime. Molti dei genitori dei bambini uccisi rifiutano acqua e cibo in questi tre giorni. La mattina del 1° settembre 2004, un gruppo di terroristi ceceni fece irruzione nella scuola N° 1 di Beslan. Nell'edificio erano presenti oltre 1.128 persone. I sequestratori hanno negato i soccorsi e l'autorizzazione a introdurre nella scuola acqua e cibo per gli ostaggi, ammassati tutti nella palestra oggi tappezzata di ritratti dei defunti e peluche. Il giorno seguente, i sequestratori hanno fatto esplodere due granate, a 10 minuti di distanza l'una dall'altra, per tenere lontana la polizia. Il 3 settembre i terroristi hanno acconsentito a far entrare quattro medici nell'edificio. All'improvviso però si avvertirono due esplosioni, probabilmente provocate dallo scoppio di due ordigni. Alcune decine di ostaggi riuscirono a fuggire. I terroristi hanno iniziato a sparare e le teste di cuoio decisero l'irruzione. Il commando degli assalitori fu annientato, dopo ore di scontri a fuoco: era composto da 32 terroristi, 31 dei quali - secondo fonti ufficiali - rimasti uccisi. Testimoni oculari parlarono pero' di forse 70 assalitori. L'unico sopravvissuto, Nur-Pashi Kulayev, è stato processato e condannato all'ergastolo. La responsabilità dell'attentato è stata rivendicata dall'ex leader dei militanti ceceni Shamil Basaev, secondo l'Fsb ucciso nel 2006 in Inguscezia. La ricorrenza della strage è ogni anno occasione per riaccendere l'attenzione sulle responsabilità delle autorità russe nella vicenda; secondo molti genitori e parenti, Mosca poteva evitare una tale quantità di morti. Ad aprile scorso, la Corte europea per i diritti dell'uomo (CEDU) ha condannato la Russia a versare 3 milioni di euro ai 409 superstiti e ai familiari delle vittime, che avevano fatto ricorso a Strasburgo, per "gravi errori" nella gestione della crisi. In particolare le autorità russe, secondo i giudici, non hanno adottato le opportune misure per prevenire la cattura degli ostaggi nella scuola e hanno, inoltre, fatto un utilizzo sproporzionato della forza nel blitz. Il Cremlino ha respinto ogni accusa, definendo il verdetto "inaccettabile" e ha fatto appello. Per i parenti delle vittime come Ella Kesaeva, a capo dell'associazione 'Golos Beslana' (la voce di Beslan) - che riunisce diverse mamme, ostaggio in quei tragici giorni - la leadership russa, compreso l'allora presidente Vladimir Putin, ha mal gestito la crisi alla scuola e ignorato le informazioni dell'intelligence, secondo cui si stava preparando un sequestro di massa. Alla luce di questo, sembra destinata a suscitare polemiche la decisione, annunciata oggi dal comune di Mosca, di intitolare una via della capitale al colonnello Dmitri Razumovsky, morto durante le operazioni per la liberazione degli ostaggi. Tra le vittime della strage compaiono infatti anche 10 uomini dei servizi segreti russi, 15 poliziotti e due collaboratori del ministero delle Emergenze. Click to Post
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sauolasa · 7 years
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Strage Beslan: Corte diritti condanna Russia, Cremlino "sentenza inaccettabile"
A Beslan fu violato il diritto alla vita e la Russia dovrà pagare 3 milioni di euro alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti.
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