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@rudolf_nureyev portrait Paris 1983 Σαν σήμερα...6/1/1993 πεθαίνει ο Rudolf Nureyev στο Παρίσι.Ηταν μόνον 54 χρονών... Τον γνώρισα στο Παρίσι στο Theatre des Champs Elysees. Eίχα την ''τύχη'' να τον δώ να χορεύει σε μια εξαιρετική solo performance.Ηταν 44 χρονών και θυμάμαι οτι άκουγα την ανάσα του απο την υπερπροσπάθεια που εκανε... '' Rudolf Nureyev fait se rencontrer l'école russe très technique et le style français à l'élégance racée. Il a avant tout respecté l'école française de danse et su y apporter de la théâtralité.''

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RUDOLF NUREYEV

RUDOLF NUREYEV

1938-1993

Russian ballet dancer

            Rudolf Nureyev was born into a poor peasant family in Russia (Soviet Union) and wanted to become a dancer since seeing the opera as a child. He started studying ballet at age 11 and as he got older he joined the top ballet company in Russia, the Kirov Ballet.

In 1961, he fled Communist-controlled Russia and deflected at the Le Bourget Airport in Paris.

            He went on to dance with the Royal Ballet in London and formed a famous partnership with dancer Margot Fonteyn and became one of the best-known dancers in the world.

            He socialized with well-known celebrities including Freddie Mercury, Liza Minnelli, Andy Warhol, Jackie Kennedy Onassis and allegedly had an affair with Mick Jagger (Mick Jagger also had a threesome with David Bowie and Bette Midler). Nureyev later grew tired of socializing with celebrities but remained friends with those in the ballet world.

            Nureyev was bisexual and would often pick up young men. In 1961, he met Danish dancer Erik Bruhn and they became a couple. In 1973, he had an affair with American dancer Robert Tracy.

            Nureyev was notorious for having one-night stands. When AIDS became known in 1982, Nureyev took little notice. One of his previous lovers who had contracted HIV rang up Nureyev and advised him to get tested which he did in 1984 and tested positive but kept it a secret whilst his health declined. In November 1992 he entered the hospital in France and died there aged 54 in January 1993.

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Uma obra-prima da arte tumular! Este é o local de repouso final do famoso bailarino Rudolf Nureyev, nascido na antiga União Soviética em 1938 e sepultado perto de Paris, no cemitério russo de Sainte-Geneviève-des-Bois, em 12 de janeiro de 1993. O túmulo foi projetado pelo cenógrafo e amigo do bailarino, Ezio Frigerio (que costumava desenhar muitos dos cenários para as coreografias de Nureyev), sendo revelado em 6 de maio de 1996.

A arte, por sua vez, imita os belíssimos tapetes orientais de kilim, que Rudolf tanto amava em vida e que usava para se aquecer antes de cada uma de suas performances. Mas não é tecido que vemos na imagem e sim mosaicos sobre a pedra, esculpida em formato de tapeçaria. A obra foi finalizada por uma equipe composta por Frigerio, pelo arquiteto Stefano Pace e pela mosaicista Francesca Fabbri, em parceria com o estúdio Akomena. Cada um deles trabalhou em uma parte específica do túmulo, usando materiais tais como bronze dourado e vidro.

A simbologia das cores escolhidas é outro detalhe importante: o ouro cromado representa o poder e a grandeza, enquanto o vermelho o sangue e a vida. Já o branco nos remete à luz e pureza, enquanto o azul do Oriente significa morte e luto, mas também é um sinônimo de paz. O resultado da obra nos passa uma sensação de textura fluída e luminosa, assim como eram os movimentos e o talento do inigualável bailarino.

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Nureyev

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45 anni fa, il 26 aprile 1977, apriva la discoteca più famosa al mondo, lo STUDIO 54. Praticamente tutte le celebrità del periodo andarono una sera a ballare nell'ex studio televisivo, alcuni diventarono clienti abituali - Andy Warhol, Liza Minnelli, lo stilista Halston, la principessa Diane von Fürstenberg, lo scrittore Truman Capote, altri facevano viaggi intercontinentali solo per esserci una sera, come la principessa Grace di Monaco. Tra gli italiani frequentatori ci furono Fellini, gli stilisti Fiorucci e Valentino. L'intuizione di Steve Rubell, socio del club con Ian Schrager, fu quella di far ballare nella stessa pista operai e star di Hollywood. Famigerata la zona balconata, antesignana delle moderne dark room, ma dove la luce era presente e illuminava uno sconsiderato uso di droghe e scene di sesso esplicito ed occasionale. Nel 1981 l'incantesimo finì a causa di un controllo per evasione fiscale che portò in carcere i due proprietari. . #studio54 #54 #ianschrager #steverubell #andywarhol #discosally #biancajagger #loredanaberte #linawertmuller #rickschroder #rudolfnureyev #cher #lizaminnelli #halston #dianevonfürstenberg #trumanecapote #fiorucci (presso STUDIO 54) https://www.instagram.com/p/Cc1AtA4sXcY/?igshid=NGJjMDIxMWI=

@icegirlash and Timothy LeDuc’s 2021-22 Senior Pairs Short Program is now available on On Ice Perspectives’ YouTube channel. It was meant to premiere with their debut performance this weekend at Cranberry Cup. Unfortunately, in the week between filming this and leaving for competition, Ashley was exposed to COVID-19, and despite being a world class athlete, fully-vaccinated, and wearing masks with her students, she was still affected enough to need hospitalization and miss their first competition since Worlds. The good news is that Ash is already doing better, testing negative again and will soon be out of quarantine and back to preparing for her and Tim’s next competition. It’s important for us all to remember that COVID-19 is still a serious and deadly disease, not just for the unvaccinated, or immunocompromised, but also for the people in our lives we’d least expect. To protect them and get to the end of this pandemic, we need to stay vigilant with masks in crowded spaces, follow social distancing guidelines, and most importantly, get you and your loved ones vaccinated to protect against the worst side effects and reduce the spread of variants. I myself choose all three, and am grateful for the opportunity, and privilege, to travel and film and bring skating to everyone who cannot experience it in person right now. Stay safe, on and off the ice. - Jordan @oniceperspectives __⛸ Ashley Cain-Gribble & Timothy LeDuc __🎥 by Jordan @oniceperspectives __🎵 “Nureyev” from ‘The White Crow’ by @LisaBatiashvili @Dudana_Mazmani __🎓 Coached by @the.cains __👣 Choreo by @mishage8 __📍 @childrenshealthstarcenter ❄️ #ashleycaingribble #timothyleduc #thewhitecrow #nureyev #RudolfNureyev #childrenshealthstarcenter #pairskating #iceskating #figureskating #danceteam #dancers #balletdancer #deathspiral (at Children's Health Starcenter Euless) https://www.instagram.com/p/CSnGfs3HDME/?utm_medium=tumblr

Io danzo il mio essere con la ricchezza che so di avere e che mi seguirà ovunque

"Era l’odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e, dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza. Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie scarpe consunte ai piedi, con il mio corpo che si apriva alla musica, con il respiro che mi portava sopra le nuvole. Era il senso che davo al mio essere, era stare lì e rendere i miei muscoli parole e poesia, era il vento tra le mie braccia, erano gli altri ragazzi come me che erano lì e forse non avrebbero fatto i ballerini, ma ci scambiavamo il sudore, i silenzi, a fatica. Per tredici anni ho studiato e lavorato, niente audizioni, niente, perché servivano le mie braccia per lavorare nei campi. Ma a me non interessava: io imparavo a danzare e danzavo perché mi era impossibile non farlo, mi era impossibile pensare di essere altrove, di non sentire la terra che si trasformava sotto le mie piante dei piedi, impossibile non perdermi nella musica, impossibile non usare i miei occhi per guardare allo specchio, per provare passi nuovi. Ogni giorno mi alzavo con il pensiero del momento in cui avrei messo i piedi dentro le scarpette e facevo tutto pregustando quel momento. E quando ero lì, con l’odore di canfora, legno, calzamaglie, ero un’aquila sul tetto del mondo, ero il poeta tra i poeti, ero ovunque ed ero ogni cosa. Ricordo una ballerina Elèna Vadislowa, famiglia ricca, ben curata, bellissima. Desiderava ballare quanto me, ma più tardi capii che non era così. Lei ballava per tutte le audizioni, per lo spettacolo di fine corso, per gli insegnanti che la guardavano, per rendere omaggio alla sua bellezza. Si preparò due anni per il concorso Djenko. Le aspettative erano tutte su di lei. Due anni in cui sacrificò parte della sua vita. Non vinse il concorso. Smise di ballare, per sempre. Non resse la sconfitta. Era questa la differenza tra me e lei. Io danzavo perché era il mio credo, il mio bisogno, le mie parole che non dicevo, la mia fatica, la mia povertà, il mio pianto. Io ballavo perché solo lì il mio essere abbatteva i limiti della mia condizione sociale, della mia timidezza, della mia vergogna. Io ballavo ed ero con l’universo tra le mani, e mentre ero a scuola, studiavo, aravo i campi alle sei del mattino, la mia mente sopportava perché era ubriaca del mio corpo che catturava l’aria. Ero povero, e sfilavano davanti a me ragazzi che si esibivano per concorsi, avevano abiti nuovi, facevano viaggi. Non ne soffrivo, la mia sofferenza sarebbe stata impedirmi di entrare nella sala e sentire il mio sudore uscire dai pori del viso. La mia sofferenza sarebbe stata non esserci, non essere lì, circondato da quella poesia che solo la sublimazione dell’arte può dare. Ero pittore, poeta, scultore. Il primo ballerino dello spettacolo di fine anno si fece male. Ero l’unico a sapere ogni mossa perché succhiavo, in silenzio ogni passo. Mi fecero indossare i suoi vestiti, nuovi, brillanti e mi dettero dopo tredici anni, la responsabilità di dimostrare. Nulla fu diverso in quegli attimi che danzai sul palco, ero come nella sala con i miei vestiti smessi. Ero e mi esibivo, ma era danzare che a me importava. Gli applausi mi raggiunsero lontani. Dietro le quinte, l’unica cosa che volevo era togliermi quella calzamaglia scomodissima, ma mi raggiunsero i complimenti di tutti e dovetti aspettare. Il mio sonno non fu diverso da quello delle altre notti. Avevo danzato e chi mi stava guardando era solo una nube lontana all’orizzonte. Da quel momento la mia vita cambiò, ma non la mia passione e il mio bisogno di danzare. Continuavo ad aiutare mio padre nei campi anche se il mio nome era sulla bocca di tutti. Divenni uno degli astri più luminosi della danza. Ora so che dovrò morire, perché questa malattia non perdona, ed il mio corpo è intrappolato su una carrozzina, il sangue non circola, perdo di peso. Ma l’unica cosa che mi accompagna è la mia danza, la mia libertà di essere. Sono qui, ma io danzo con la mente, volo oltre le mie parole ed il mio dolore. Io danzo il mio essere con la ricchezza che so di avere e che mi seguirà ovunque: quella di aver dato a me stesso la possibilità di esistere al di sopra della fatica e di aver imparato che se si prova stanchezza e fatica ballando, e se ci si siede per lo sforzo, se compatiamo i nostri piedi sanguinanti, se rincorriamo solo la meta e non comprendiamo il pieno ed unico piacere di muoverci, non comprendiamo la profonda essenza della vita, dove il significato è nel suo divenire e non nell’apparire. Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare. Chi non conoscerà mai il piacere di entrare in una sala con delle sbarre di legno e degli specchi, chi smette perché non ottiene risultati, chi ha sempre bisogno di stimoli per amare o vivere, non è entrato nella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qualvolta la vita non gli regalerà ciò che lui desidera. È la legge dell’amore: si ama perché si sente il bisogno di farlo, non per ottenere qualcosa od essere ricambiati, altrimenti si è destinati all’infelicità. Io sto morendo, e ringrazio Dio per avermi dato un corpo per danzare cosicché io non sprecassi neanche un attimo del meraviglioso dono della vita." - Rudolf Nureyev -

Instinct Show (c.) June 2019 “You live as long as you dance.” - #rudolfnureyev 🎪 @understudy_denver 🎶 @iamkaylamarque 💃🏾 @lisaengelken 🕺🏾 @boogharris 👘👗📸 @zoidham • • • 🧥 Fashion Collection will be available for purchase this summer, DM to reserve pieces 🖖🏾 • • • #designer #music #art #exhibtion #experience #denver #dance #fashion #costumedesign #vintagefashion #personalstylist #zoid #dancephotography (at Understudy) https://www.instagram.com/p/Bzh9gtKgyzW/?igshid=1g40van03otml

Regrann from @theaidsmemorial - . . #AnthonyPerkins (April 4, 1932 – September 12, 1992) was an actor who died in Los Angeles of AIDS. He was 60 years old. . His widow, photographer, actress, and model, Berry Berenson (1948 – 2001) tragically died 9 years later, in the September 11 attacks as a passenger on American Airlines Flight 11 — one day before the 9th anniversary of her husbands death. . Born in NYC and son of actor Osgood Perkins, Perkins had same sex relationships until his late 30s that included #RockHudson, #TabHunter and #RudolfNureyev. In 1973, he met Berenson at a party in New York and married when he was age 41. They later had two sons. . Diagnosed with HIV during the filming of Psycho IV Perkins kept his illness secret. Berenson recalled: . "He simply never wanted anyone to know. He figured if anyone knew they'd never give him work again. He went twice to stay at the hospital, and once as an out-patient, and we went under another name." . Perkins was tested for HIV after an article in The Enquirer said he was HIV positive. Berenson claimed that her husband had not been tested specifically but instead tested for other ailments. She believed that someone had tested Perkins blood for HIV, without his consent, and gave the test results to The Enquirer. . After the story appeared, Perkins was tested and found to be HIV positive. Berenson said the tabloids persecuted them: . "They were horrendous, following my housekeeper to her home or the supermarket, They haunted us like vultures. Toward the end he was tired and depressed. He didn't want anybody to see him. He couldn't stand up. A friend or two would come and he would say, 'I'm ready to go," and they would say, 'It's O.K., why don't you?' But he was just holding on, holding on for the boys and me." . In his final days, Perkins spoke about issuing a letter after his death. His sons transcribed his words: . "I chose not to go public about this, because to misquote '#Casablanca,'. I'm not much at being noble, but it doesn't take too much to see that the problems of an old actor don't amount to a hill of beans in this crazy old world." . 📷 © Getty Images. . #whatisrememberedlives #theai https://www.instagram.com/p/BnpyG7rFp_4/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=oebj8ynjnrmb

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Recordamos 29 años de muerte de #RudolfNureyev el más grande bailarin del siglo XX . #historia #balet #cultura #lgbtq🌈 (en Playa del Carmen, Quintana Roo) https://www.instagram.com/p/CYxltxINGtI/?utm_medium=tumblr

Rudolf Nureyev by Cecil Beaton, 1962 #rudolfnureyev #rudolfnoureev #cecilbeaton #dance #dancer #etoile #star #stardancer #ballet #body #torso #portrait #portraiture #portraitmood #portraitphotography #portraiturephotography #portrait_vision #noiretblanc #photography #photographie #blackandwhite #blackandwhitephotography #blackandwhitephoto #noiretblancphotographie #portraiturephotography #noiretblancphoto @rudolf_nureyev @rudolf_nureyev @rudolf.nureyev @cecil_beaton https://www.instagram.com/p/COBHjr5rpXy/?igshid=hk5bew1isl97

Beauty to Me.. Ballet Great Rudolf Nureyev by Photographer Great Cecil Beaton / Jeremiah van Wagenen Project Fabulosity

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Reposted from @norman_parkinson Norman Parkinson photographed Margot Fonteyn (1919-1991) wearing a dress by Dior in 1962, the same year in which she was dancing with acclaimed Soviet ballet dancer and choreographer Rudolf Nureyev (1938-1993) in ‘Giselle’, ‘Le Corsaire Pas de Deux’ and ‘Les Sylphides’. Fonteyn was also awarded an honorary Doctor of Laws from the University of Cambridge in 1962. • #normanparkinson #iconicimages #margotfonteyn #christiandior #dior #rudolfnureyev #giselle #lecorsairepasdedeux #lessylphides #universityofcambridge #fashion #photography #vintage #eugenelacroix1 @eugenelacroix1 https://www.instagram.com/p/CA0esfHnhcZ/?igshid=fc3ar5hf8qjp