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#rendering immobile per vendita
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Rendering interni bilocale e trilocale a Roma
In questo articolo proponiamo un nuovo lavoro di rendering interni per progetto di ristrutturazione bilocale e trilocale a Roma. Lavoro commissionato da la instant buyer romana Acquistiamolatuacasa.it, una realtà imprenditoriale che compra, ristruttura e rivende immobili, togliendo pensieri a chi deve vendere casa. In questo primo lavoro abbiamo realizzato la modellazione 3D di un progetto di ristrutturazione di bilocale e di un trilocale. Come sempre il nostro lavoro è partito dalle planimetrie di progetto per arrivare alla realizzazione degli ambienti interni tridimensionali. Di seguito abbiamo inserito un arredo moderno sui colori chiari per far capire le potenzialità dei due appartamenti in vendita. Grazie ai nostri render interni foto realistici abbiamo aiutato il nostro cliente a vendere il bilocale in poco tempo!
Venite a visitare il nostro sito web:
www.stefanomimmocchirendering.com
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virgohouse · 5 years
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Quando decidiamo di acquistare un immobile, sorgono diverse domande e una di queste è "da chi" e "con chi" acquistare, se con l'agenzia o meno, giusto? Questa decisione richiede molta attenzione, ricerca e pianificazione. Per sfruttare al meglio l'affare, sapere come scegliere l'agenzia immobiliare giusta e il consulente esperto è fondamentale. Attualmente, questo è un mercato che riunisce molte opzioni di aziende e professionisti, tuttavia ne troviamo molte e, in molti casi, sono "più o meno le stesse". Ciò può rendere difficile trovare un servizio veramente di qualità che ti darà più supporto in ogni fase di una transazione. In questo momento, niente come una piccola spintarella nella giusta direzione. Una buona agenzia immobiliare porta vantaggi a tutte le parti coinvolte sia per l'acquisto o per la vendita della tua proprietà. Vi invitiamo a conoscere meglio la Virgo House, e scoprire i vantaggi. . . . #LaMiaCasaè #Casa #CasaDolceCasa #CasaMia #ACasaMia #VirgoHouse #Immobiliare #ACasa #igers #igerstravel #igersItalia #Australia #Travel #BackHome #InstaTravel #InstaTrip #TravelBlog #TravelBlogger #Voyage #Voyajer #Home #HomeSweetHome #MyHome #Roma — view on Instagram https://ift.tt/2NWa0ef
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alfaeomega59 · 5 years
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IL PREZZO “REALE” DELLA TUA CASA
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Tante volte ci consideriamo più o meno soddisfatti di una cosa non tanto per l'effettiva utilità o per il vantaggio che ne traiamo, quanto piuttosto per il fatto che abbia o meno rispettato le nostre aspettative.
Sarà sicuramente successo di ricevere un regalo inaspettato e di considerarlo bellissimo, anche se non era eccezionale, per il solo fatto che fosse una sorpresa; o magari – al contrario – siamo usciti dal cinema delusi da quel film che non vedevano l'ora che arrivasse nelle sale...
 Insomma, le nostre aspettative iniziali incidono tantissimo sul risultato e sulla soddisfazione che traiamo su un sacco di cose che ci capitano.
 “Si, va be', ma tutto questo cosa c'entra con la mia casa?”
 Beh, anche sulla vendita della casa (e sull'acquisto, non si scappa) è importante avere chiaro un concetto: il prezzo che avremo concordato non sarà l'unica spesa che dovremo affrontare (se compriamo) e non sarà quello che ci rimarrà in tasca (se vendiamo), perché servirà certamente a coprire dei costi.
  “OK, grazie per l'avviso (la chiarezza è importante): ma di cosa stiamo parlando esattamente?”
  Se vogliamo VENDERE CASA, ci sono 3 spese da affrontare:
·         La provvigione dell'agenzia (perchè a questo punto abbiamo capito che rivolgersi all'agenzia ci mette al riparo da un sacco di insidie);
·         La redazione dei documenti necessari per la vendita, principalmente APE e RTI (Non sai cosa sono? Fa' un salto QUI);
·         Le eventuali spese per “ripristinare lo stato legittimo”, ovvero per fare sì che lo stato in cui effettivamente si trova la casa (dimensioni degli ambienti, altezze, ecc.) corrisponda a quanto risulta presso il Comune (questo è un aspetto che non va assolutamente sottovalutato: lo approfondiremo a dovere tra un po').
 Anche se vogliamo COMPRARE CASA abbiamo tre tipi di spesa:
·         La provvigione all'agenzia;
·         Il Notaio (per il rogito, e per il mutuo ipotecario se lo facciamo)
·         Le tasse (di registro, ipotecarie e catastali);
 “Insomma, come al solito c'è qualcosa di più da pagare: beh, almeno adesso lo so... Ma alla fine quanto devo sborsare?”
 Chiaramente dipende molto dal caso specifico, ma in generale possiamo avere un'ordine di grandezza abbastanza indicativo:
 ·         Le provvigioni dell'agenzia sono ovviamente oggetto di un accordo (il Contratto), ma le Camere di Commercio danno delle indicazioni; non sono vincolanti, ma almeno servono come riferimento per evitare abusi.
·         Per la redazione dell'APE, il professionista richiede qualche centinaio di euro, ed altrettanto per la RTI. Per quest'ultimo documento dobbiamo aggiungere il costo dell'accesso agli atti presso il Comune, che varia da qualche decina ad un centinaio di euro.
·         Quando si riscontra una difformità tra stato di fatto e stato legittimo (una cosa che capita quasi sempre, magari solo per piccole cose), i costi di ripristino possono variare da poche migliaia di euro (se è sufficiente una pratica edilizia per sanare il tutto) fino d importi molto (ma molto!!) più elevati, e praticamente impossibili da quantificare in generale, se si dovessero rendere necessari interventi sull'immobile (insomma, speriamo di no!!)
·         Le spese per il Notaio sono proporzionali alla superficie della casa, ma di solito si aggirano su qualche migliaio di euro.
·         Le tasse dipendono da vari fattori (zona, tipo di immobile, legislazione vigente, ecc.) ma le aliquote vanno da un 2% fino ad un 20% sulla rendita catastale rivalutata (uuuhh che parolone.... dai, un'altra volta approfondiremo anche questo...)
 Ovviamente non mancano i casi particolari (e ti pareva?):
Se il venditore ha contratto un mutuo “non cancellabile” (ci torniamo sopra, tranquilli!), oppure se la casa che vende è sua per successione ereditaria che a suo tempo non era stata trascritta presso la Conservatoria, allora deve sostenere le relative spese notarili (che prese singolarmente ammontano a poche centinaia di euro: un migliaio in tutto, nei casi peggiori)
 Ci sono poi dei casi in cui anche il venditore deve pagare delle tasse:
·         Quando si configura una “speculazione edilizia” (sta vendendo una casa acquistata poco tempo fa, ad un prezzo significativamente superiore a quello a cui l'aveva comprata: insomma ci sta guadagnando più del normale);
·         Se negli ultimi 5 anni ha acquistato una “prima casa”, nel momento in cui la vende (senza comprarne un'altra entro 1 anno), deve pagare all'erario la differenza tra la tassazione agevolata e quella ordinaria (più sanzioni ed interessi, con un sacco di altre cose attorno che approfondiamo QUI).
 Insomma, vendere e comprare casa non comporta solo lo “scambio di denaro” commisurato al prezzo dell'immobile: bisogna mettere in conto altre spese, sia per chi vende che per chi compra.
 Inutile dire che la brava agenzia immobiliare è in grado di calcolare in anticipo tutte queste spese analizzando il caso specifico, evitando a tutti brutte sorprese.
  A presto!!
 Andrea di ProgettoCasa
 Vuoi approfondire per un calcolo più preciso e dettagliato?   contattaci
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UN SOGNO INFRANTO
LETTERA APERTA A TUTTI I NS. CLIENTI E AI CITTADINI VIGONESI
Cari clienti e cari collaboratori della Beauty Planet di Vigone ( To ) Buongiorno,
ho riflettuto molto prima di pubblicare ed inoltrare questa mia a tutti ma ritengo che questa vicenda , sebbene parzialmente privata , debba essere resa pubblica perché si possa riflettere sul danno immenso causato dalla Sig.ra Rosso Tiziana e da Suo marito Roberto Lovera , proprietari dei locali sede della Beauty Planet di Vigone ( TO ) , avendo ben chiari i nomi e le facce dei protagonisti coinvolti rispetto a quanto posto in essere e che a seguire sarà sintetizzato e riassunto che ha visto coinvolti nella vicenda , nel tempo ed in modo diverso , anche organi pubblici come il Comune di Vigone , organi dello stato che hanno valutato e taciuto omissioni e abusi su atti pubblici per lungo tempo e non ultimo protagonisti incolpevoli del triste epilogo finale la mia famiglia e le famiglie dei dipendenti distrutte tenendo presente e non dimenticandoli mai i 7000 clienti passati nel centro di Vigone in 12 anni di attività a cui è venuto meno un punto di riferimento sul territorio nel mondo del benessere .
La pazzia che ci ha coinvolti , ns. malgrado , non deve e puo’ rimanere una vicenda privata su cui tacere ma ho voluto che tutti sapessero e potessero riflettere sull’Italia in cui viviamo dove per soldi ed interessi tutto puo’ accadere distruggendo nel giro di 1h una azienda florida e nel pieno delle Sue attività lasciando in mezzo ad una strada dipendenti e clienti che , come sottoscritto , mai avrebbero potuto immaginare un epilogo cosi tragico .
Sicuramente avete avuto notizia dell’ l'incubo vissuto Venerdì scorso 26 Luglio 2019 , un incubo studiato a tavolino dalla Famiglia Lovera / Rosso di Villafranca ( TO ) , gestito dalla studio degli Avv.ti Marzi / Bertello e posto in opera a danno del Gruppo Beauty Planet senza ma e senza se solo per portarci via un immobile ( oggi ancora parzialmente abusivo dopo 12 anni dalla Sua costruzione ) non piu’ consono all’attività di centro benessere per cui ci era stato dato in locazione dopo un investimento di circa 1.200.000 di euro .
Nella sostanza , come avrete letto e sentito “mascherandolo” come uno sfratto per morosità ( 10gg di ritardo sul pagamento di una locazione ) ci è stata estromessa la sede di Vigone ( To ) che ha dovuto sospendere immediatamente la Sua attività e ha dovuto mandare a casa i Suoi dipendenti .
Tutti i documenti della vicenda con gli abusi commessi e le violazioni perpetrate nel tempo sono a disposizione di tutti o comunque di chi ne faccia richiesta non abbiamo segreti e sono , oggi , di domino pubblico affinchè ciascuno possa essere edotto e farsi un idea della realtà dei fatti perché le parole volano e vengono travisate i fatti e gli atti ufficiali rimangono per sempre indelebili nel tempo.
• Arbitrato vinto dalla Beauty Planet nel 2015 che ha imputato per legge gli abusi totalmente alla proprietà Rosso / Lovera intimando ed obbligando a sanarli per permetterci di lavorare .
• Condanna del Consiglio di disciplina dei Geometri di Torino del loro professionista Geom. Ghione Fabrizio per le violazioni e le omissioni perpetrate durante la ristrutturazione dell’immobile .
• Sanatoria parziale e farlocca concessa dal Comune di Vigone ( To ) che “tamponava” parzialmente gli abusi commessi ma non permetteva di fatto l’utilizzo dell’immobile stesso cosi come locato nel 2008 dopo 18 mesi di lavori .
• Ricorso al Tar da parte Beauty Planet per avere conto dei danni patiti e degli abusi scoperti .
• Mancato mantenimento da parte della proprietà Rosso Tiziana e Lovera Roberto degli accordi presi con scrittura tra le parti il 17 Giugno 2019 ove incassando altri 86.800€ per mettere una pietra tombale sul passato promettendo ed impegnandosi per scritto all’ipotesi di rinnovo del contratto locativo o alla vendita dell’immobile di fatto Venerdì scorso si sono rimangiati tutto sfrattandoci
( ovviamente si pensava al prezzo di mercato periziato nel 2006 antecedente alla ristrutturazione di un immobile fatiscente ( tutti i Vigonesi lo ricordano ) 5 volte inferiore inferiore a quanto richiesto Venerdì scorso ( 1.000.000 di euro ) in modo ricattatorio e sotto la minaccia di sfratto poi di fatto avvenuto a ns. danno
Morale oggi siamo in mezzo ad una strada per la gioia di alcuni e la disperazione e la tristezza di molti primi tra tutti i dipendenti ed i clienti del centro .
Voglio ringraziare tutti coloro che ci stanno inviando messaggi di vicinanza e comprensione scusandomi e chiedendo scusa a tutti per il disagio causato garantendo , ove possibile , che pacchetti e servizi potranno essere portati a termine presso ns. sede di Piossasco .
Ad aggiungere danno su danno l’impossibilità ad oggi di accedere all’immobile per fare un inventario dei beni , smontare e ritirare apparecchiature e accessori per con la scusa di banali impegni della proprietà ( anche qui chi non crede mi chieda documenti che li fornisco ) al fine di capire cosa viene permesso in Italia dalle istituzioni visto che quanto sta accadendo a noi puo’ capitare a chiunque nel mondo in cui viviamo con l’avvallo di organi e autorità .
Come imprenditore ma ancor prima come uomo comune devo prendere atto dell'ennesimo fallimento dello stato e dei Suoi organi , a tutti i livelli , che hanno permesso e contribuito nel tempo a far si che il disastro avvenuto sia potuto accadere ed avverato mettendo in ginocchio la mia Famiglia e quella dei dipendenti con attività imprenditoriale totalmente bloccata perché impossibilitati ad accedere ll'immobile con ripercussioni oggettive e tangibili sulle altre attività del Gruppo .
Gli abusi che , stranamente , solo con arbitrato vinto dalla Beauty Planet si sono appalesati come reali ed esistenti anche per Comune sono presenti a tutt'oggi dopo 12 anni da inizio locazione ma non sono serviti a far riflettere la proprietà Rosso Tiziana e Lovera Roberto .
La stessa ha invece architettato ed ottenuto con lo studio Marzi / Bertello di sfrattarci non proponendo un nuovo contratto locativo e ottenendo in modo subdolo e ricattatorio il pagamento di ulteriori 86.800€ e l’avvenuto ritiro da parte ns. del ricorso al Tar che avrebbe sentenziato , DEFINITIVAMENTE , gli abusi commessi dandoci modo di essere risarciti per i danni immensi sin qui patiti .
Spero e penso che la Sig.ra Rosso Tiziana ed il di Lei marito Lovera Roberto , come Le hanno detto in lacrime anche le ns. dipendenti nella giornata di Venerdì scorso , si siano resi conto del disastro combinato e riescano ancora in futuro a viaggiare a testa alta nello stesso paese di Villafranca P.Te dove risiedono alcune delle dipendenti e pur non augurando alcun male a nessuno se non è stata o sarà la giustizia ordinaria a farvela pagare sono certo che il destino di fronte a tale cattiveria perpetrata saprà comunque rendere tutto con gli interessi .
Con il cuore infranto
L’Amministratore del Gruppo
Burlo Gianmichele
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auctionitalia · 5 years
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La tua casa è pignorata? Ecco 10 aspetti che devono essere assolutamente considerati
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La Auction Italia Investments, società di consulenza legale immobiliare attiva nel settore delle aste giudiziarie, delinea dieci aspetti da tener conto per evitare errori e vedersi portare via la propria casa in caso di pignoramento Secondo le stime, nei prossimi 5 anni saranno oltre 1 milione e 650 mila gli immobili che andranno all’asta, a seguito di azioni di pignoramento. Nel 2017 al primo posto per numero di esecuzioni immobiliari si conferma la Lombardia, al secondo posto la Sicilia; a seguire Veneto, Puglia e Piemonte. Sono molte le famiglie che loro malgrado sono costrette a uscire dalla propria abitazione, senza possibilità di rientrare e senza avere dei contezza dei motivi. Fra i tanti convincimenti errati il fatto che l'ipoteca preservi dal pignoramento e che ne sia esclusa la prima casa, ma anche che non sia possibile se si è invalidi o si hanno bambini piccoli. Valutiamo pertanto attraverso la semplice alternativa "vero" o "falso", quali sono gli aspetti da tenere in considerazione qualora al proprietario sia stato notificato un atto di pignoramento relativamente al proprio immobile. 1. Se c’è l’ipoteca della banca posso stare tranquillo, nessuno mi pignora la casa: Falso. L’ipoteca non protegge la casa dai creditori perché è solo una garanzia per la banca che ha prestato i soldi. L’ipoteca è un diritto reale su un bene, in questo caso la casa, e dà grado di soddisfazione a chi ne è in possesso nel caso di una procedura esecutiva: una vendita, ecc. Se altri creditori possono essere frenati dal procedere, il condominio ha tutta la convenienza nel pignorarti la casa perché, anche se non prende soldi dalla procedura, va a sostituire l’attuale proprietà dell’immobile con una nuova, che inizierà a pagare le spese condominiali. 2. Non possono pignorare la prima casa, non è legale: Falso. E’ proprio la legge che permette a un creditore di poter recuperare i propri soldi aggredendo i beni immobiliari. La banca può pignorare la prima casa se il mutuo non viene pagato. È un suo diritto per via del contratto che avete firmato. Nel “capitolato”, cioè quella serie di fogli che si trovano alla fine dell’atto di mutuo, c’è una sezione chiamata “Decadenza del beneficio del termine e risoluzione del contratto per inadempimento”. Si tratta di tutte le condizioni che permettono alla banca di revocare il mutuo. Anche la sezione “Condizioni risolutive del contratto” inserisce le clausole di scioglimento del contratto. 3. Non possono buttarmi fuori casa, ho dei bambini, sono invalido, ecc: Falso. La vendita della casa all’asta fa passare la proprietà da te a un altro individuo. È quindi un esproprio, non uno sfratto. A ben vedere, La mancata liberazione dei locali entro il termine indicato consente, a questo punto, all’aggiudicatario (nuovo proprietario) di notificare attraverso l’ufficiale giudiziario un avviso con il quale viene comunicato al debitore il giorno e l’ora in cui dovrà lasciare l’immobile. Nel giorno e nell’ora indicati nell’avviso, l’ufficiale giudiziario si recherà pertanto presso l’immobile e potrà procedere alla liberazione dei locali, se ancora occupati dal debitore il quale dovrà pertanto abbandonare in quella data l’abitazione. Per svolgere tali operazioni, l’ufficiale giudiziario può inoltre servirsi della forza pubblica nel caso in cui il debitore opponga resistenza a sgomberare l’immobile. È altresì opportuno sottolineare che il debitore che occupa un immobile, in presenza di una esplicita richiesta di lasciare l’abitazione comunicata dall’aggiudicatario (nuovo proprietario), può incorrere in conseguenze sotto il profilo penale, perché può essergli contestato il reato di violazione di domicilio. 4. I debiti si estinguono dopo che la casa viene venduta all’asta: Falso. Dati i continui ribassi di prezzo tra un’asta e l’altra, se l’importo del debito è superiore al prezzo raccolto dalla vendita all’asta, il debitore deve corrispondere la differenza in altro modo. Da considerare che il numero delle aggiudicazioni di immobili all’asta che hanno portato all’estinzione della procedura nel 2016 è di 36.858, cioè il 14% delle 267.323 case messe all’asta quell’anno. 5. Per chiudere un mutuo posso andare in banca e dare le chiavi di casa, almeno siamo pari: Falso. Ad oggi le banche sono piene di immobili, di case all’asta, di case invendute. Non le vogliono nemmeno se regalate e ben impacchettate. Non ci si può presentare in banca dal direttore con le chiavi di casa per chiudere il mutuo e togliersi il fardello del debito che ci stava soffocando. Non che la banca non sia disposta a trattare, solo che la strategia di rendere la casa alla banca portandogli le chiavi non è una possibilità reale. 6. Mi hanno revocato il mutuo, posso comunque rientrare delle rate scadute, giusto? Falso. La revoca del mutuo comporta la decadenza del beneficio del termine, cioè, non esiste più un contratto tra debitore e banca. Di conseguenza non si può più fare un piano di rientro delle rate scadute e ricominciare a pagare perché non esiste più il mutuo. Anche se si sono trovati i soldi, o un nuovo lavoro, non si può più ricominciare a pagare le rate passate. Ormai il debito non è più delle sole rate scadute ma è totale: rate scadute + residuo mutuo. Inclusi interessi. 7. L’avvocato ha raggiunto l’accordo di saldo a stralcio con la banca, ora posso stare tranquillo? Falso. Pagare un legale per mandare una proposta di saldo a stralcio con un creditore è sì cosa buona se si ha in mano l’unico motivo di accettazione della proposta: i soldi. In questo caso, ci si può far affiancare da un professionista che sappia negoziare per strappare un’ottima percentuale di sconto sul debito totale. Qualora, al contrario, manchino i soldi, una eventuale proposta di saldo e stralcio sarebbe inutile. 8. Vado a chiedere aiuto ad associazioni, sindaco, assessore che mi aiuteranno: Falso. Il rapporto è fra debitore e creditore. Un assessore o un sindaco non possono intromettersi e decidere di non dover rimborsare chi deve prendere dei soldi. Cercheranno di tranquillizzare l’esecutato senza mai dare una risposta secca. Devono rispettare la loro posizione politica e dare risposte neutrali. Non potranno comunque farsi carico del tuo debito. 9. So che esistono scappatoie e trucchi per evitare il pignoramento (donazione, fondo patrimoniale, opposizione al pignoramento, ecc): Falso. Con le nuove leggi diventa difficile ‘far sparire’ un bene per evitare di pagare un creditore. Possiamo elencare le donazioni, le vendite fittizie, gratuite senza soldi (vendere un bene in cambio di un vitalizio), fondo patrimoniale ecc. Quando esiste già la presenza del debito, e soprattutto esistono le difficoltà nel pagarlo, passare la proprietà non fa altro che confermare la mala fede del gesto. Queste azioni, architettate per cercare di salvare la casa dai debiti, sono già sfruttate da molti anni e le banche hanno iniziato a proteggere il loro credito. 10. Posso fare opposizione al pignoramento della casa: Falso (quasi sempre). Fare opposizione al pignoramento è totalmente inutile a meno che non sussistano condizioni tali da opporsi. Di solito un avvocato consiglia l’opposizione solamente per prendere tempo basandosi su deboli motivazioni che nella grande maggioranza dei casi risultano inefficaci. Da notare che fare opposizione infondata porta a dover pagare le spese legali anche della controparte più le spese di tribunale per lite temeraria. Il ruolo della Auction Italia Investments nel caso di pignoramento del proprio immobile L'Auction Italia Investments, mediante i propri professionisti avvocati, si occupa della tutela degli interessi del proprietario del bene pignorato, garantendo assistenza legale finalizzata ad intavolare trattative con i creditori al fine di evitare che l’immobile venga venduto all’asta. A tal proposito, qualora si voglia ricevere maggiori informazioni e/o fissare un appuntamento, è possibile contattare subito la medesima società al tel 0656556157 oppure all'indirizzo email [email protected] Read the full article
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Scarpe Golden Goose Outlet Guadagnando mentre investendo per quanto riguarda il bene immobile Playa Del Coco
Mi è sembrato di essere in una particolare spiaggia durante il fine settimana e mentre ora sono stato messo su questo è il mio balcone, potrei fare una visita ad alcuni ragazzi che costruiscono un grande e immenso castello di sabbia vicino all'acqua di rubinetto standard. È ovvio che hanno fatto ore a riguardo. Quasi subito dopo che avevano finito, la marea si accese e ripulì la stessa cosa prima - mare. In genere tutti loro stavano in piedi generalmente in cerca impotente di sfogarsi su questi volti. Alcuni Scarpe Golden Goose Outlet umerosi dopo Le mie personali posizioni modificate e proceduto a lavorare per una buona compagnia di materiali elettronici. I clienti disponevano di un impianto di grande generazione assoluto tramite una macchina per l'allenamento a rulli con due o tre piani guidata per 24 ore al giorno; ogni pomeriggio di tutto l'anno in più rispetto a Natale. Il gioco era obsoleto per tutti e cinque anni e direi che l'azienda ha avuto un sacco di esperienza nell'ottenere e conservare un buon numero di attrezzature per l'allenamento. Gli affari stanno diventando buoni, stiamo dando via tutto ciò che gli individui potrebbero fornire. Ma ogni passo che abbiamo fatto è stato quello di una macchina particolare per persona e, di recente, è stato impossibile ottenere uno diverso, in possesso di molti giorni di pianificazione, progettazione e permessi, abbiamo apprezzato le moto da serbatoio piene associate ai solventi accoppiati con la resina in questo apparecchio. Poiché la maggior parte delle persone fabbricava vari prodotti diversi, la macchina da caffè veniva continuamente riadatta- ta, il che significava che erano stati fermati, regolati e riavviati più volte. Perché molte scuole sono decisamente diventate un affare enorme. Capire il fondo! Loro spazzatura per ospitare gli studenti correttamente responsabili altrimenti migliaia di persone diventano incensati o delusi e spostare fuori dalla scuola. La tua prospettiva è considerata orribile, ma poi non perché dovrebbero essere preoccupati e la capacità dello studente Scarpe Golden Goose Outlet resente di consentire loro di funzionare in modo efficiente in grande - questo sulle risorse finanziarie. Il governo degli Stati Uniti paga a ogni scuola una quantità specifica di denaro, per ogni studente iscritto per ogni giorno nel divertimento. Per quanto riguarda? Ogni momento in cui il pubblico mostra reparti per ruotare, chiama la nostra scatola della scuola, che imbroglia un altro account. Tu sei la loro sneakers ggdb. Senza di te non sono in grado di supportare un sistema ingombrante e carico di risorse. Questo è esattamente il motivo per cui hanno bisogno di averti in quel posto ogni mese. Vorrebbero il flusso di cassa. In tutti i troppi sacchi da trasporto la verità è che alcuni Bozos non erano in grado di vivere in modo definitivo all'interno del mondo realistico. Quello è Golden Goose Superstar Uomo Outlet nvece di esprimere tutto con loro può essere poser senza valore. Posso facilmente pensare, (come sicuramente puoi) di tutta una varietà in tutta la mia vita che sono stati assolutamente intelligenti insieme con l'ispirazione. I nostri hanno conosciuto grandi insegnanti di scuola che in precedenza hanno avuto un'influenza profonda sulla mia vita, ma il nostro fatto potrebbe essere che sono già una frazione. Oggi i consumatori sono meno numerosi e anche più distanti tra loro: hai la tendenza a credere a chi è? Prova 'a cercare' gli 'insegnanti non qualificati', ma le persone hanno avuto più benefici determinati e qualche volta perché è probabile che qualcuno possa ricevere numerosi scritti e insegnamenti da più o meno su come la nazione registra l'incompetenza di un nostro criminale college scolastico. Finiscono per essere diversi quelli che essenzialmente battono il mercato dei capitali ogni anno. Riconosceranno un accordo essenziale relativo al lavoro che può fare assolutamente. Anche le buone abilità hanno avversità. Essenzialmente la stanza o lo spazio un'aggiunta di alcuni obiettivi insieme ai valori verso l'esecuzione. Come i tipi che hai intenzione di non piacerebbe davvero a qualcosa che ti è stato sottoposto, vedi il fatto che semplicemente non li rispecchia. Per questa situazione, chiunque deve davvero monitorare e filtrare le attività svolte. Non permettere più che le testimonianze appaiano puramente senza approvazione. 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soloaffitti · 6 years
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Solo Affitti Affittare la seconda casa? In questo momento è meglio che metterla in vendita
Merito del forte calo dei prezzi di vendita, della crescente diffusione dell’affitto, ma anche di una fiscalità di favore e di garanzie a tutela di chi affitta casa
  A parlare sono i dati di mercato. Nel nostro paese l’affitto è sempre più diffuso. Per chi dispone di una seconda casa è un elemento da tenere in considerazione. Sì, perché se un tempo la valutazione che qualsiasi proprietario di un immobile a disposizione sarebbe stata “la metto in vendita”, oggi non prendere seriamente in considerazione l’idea di metterla in affitto sarebbe sciocco.
Perché?
► Troppo grande il rischio di tenere a lungo la casa invenduta, pur di non rischiare di svenderla. Il calo dei prezzi, infatti, ha determinato un’altissima probabilità di doverci perdere, nella vendita, rispetto a quanto pagato al momento dell’acquisto, a meno di onerosi interventi di ristrutturazione che permettano qualche chance in più di non vedere svalutato il prezzo dell’immobile. Meglio aspettare momenti di mercato più favorevoli per dedicarsi alla messa in vendita della propria seconda abitazione.
► Troppo grande l’opportunità che ci si lascia sfuggire di un guadagno interessante, fiscalmente conveniente e garantito. L’affitto è una fonte di reddito più stabile rispetto a tante alternative di investimento; ma, cosa importante, negli ultimi anni gode anche di una tassazione di particolare favore e di un mercato più moderno, che ha reso finalmente disponibili adeguate forme di garanzia dedicate all’affitto, a tutela di chi concede in locazione il proprio immobile. Insomma, i timori che hanno tenuto tante persone lontano dalla locazione in passato, ovvero tasse e rischio di morosità, sono solamente un lontano ricordo.
  Affitto, un mercato molto più ampio delle compravendite. Tempi di affitto più veloci e possibilità di scegliere inquilini referenziati
  Sono i dati dell’Agenzia delle Entrate a confermarlo: l’affitto è un fenomeno in costante crescita nel nostro paese. Complice il calo delle compravendite di case, il cui tracollo durante la crisi si sta lentamente rimarginando.
E, nonostante la ripresa dei passaggi di proprietà, la locazione continua a tirare: segno che la preferenza degli italiani verso l’affitto non è dovuta solamente ad una scelta di ripiego rispetto alla volontà di comprare casa, ma ad un maggiore apprezzamento verso un modo di abitare moderno e più flessibile.
I numeri parlano chiaro: nel 2017 vendute meno di 550.000 abitazioni, affittate 1, 7 milioni di case. Il mercato della compravendita, quanto a numero di transazioni, rappresenta oggi meno di 1/3 del totale degli scambi.
L’affitto è quindi un mercato veloce, dinamico, che offre oggi l’opportunità al proprietario di una casa inutilizzata di trovare velocemente un inquilino referenziato. La richiesta è tanta: non c’è cosa migliore per ridurre il tempo di sfitto dell’immobile e guadagnare il massimo possibile!
  Paura di non essere pagato? Finalmente sul mercato servizi a garanzia di chi affitta casa, per guadagnare senza rischi
  C’era un tempo in cui affittare era per veri coraggiosi. Il tempo in cui si affittava casa scegliendo l’inquilino in modo artigianale, “home made” diremmo: - controllando se aveva una busta paga, pur sapendo che del doman non v'è certezza - facendogli un’intervista per cercare di verificare che non si trattasse di un pericoloso criminale pronto a devastare l’appartamento o di un perditempo senza un soldo da parte - chiedendogli il deposito cauzionale: somma che, sappiamo, copre solo una piccola quota di quanto può essere perso se l’inquilino smette di pagare o danneggia l’immobile
Quel tempo, a dire il vero, non è mai passato. Anche oggi molti proprietari utilizzano questo metodo "che Dio me la mandi buona" di protezione dal rischio di morosità e danni all’immobile. Oppure ci si affida all’agenzia sotto casa, che – chiariamoci – generalmente non fa molto più di questo, a meno di illuminate eccezioni.
Per fortuna il mercato evolve e gli operatori del settore studiano soluzioni in grado di risolvere i problemi delle persone. Finalmente sono disponibili e diffuse sul mercato garanzie per il locatore in grado di coprire qualsiasi evenienza: le spese legali, i danni lasciati all’immobile e i canoni di affitto non pagati.
Insomma: oggi per il proprietario basta inserire nel “business plan” del proprio affitto una piccola quota da destinare a proteggere il proprio investimento per non dover più pensare a nulla. Il locatore potrà così avere la tranquillità di sapere di essere al riparo da tutti i rischi derivanti da un rapporto di locazione con una persona sconosciuta, a prescindere dall’efficacia e dalla lungaggine della giustizia italiana.
Quello che ieri chiamavamo proprietario coraggioso, disposto a sfidare la sorte pur di guadagnare un reddito dalla propria seconda abitazione, oggi lo definiremmo sprovveduto. Basta poco per mettere in affitto casa senza alcuna preoccupazione.
  Vendere quando i prezzi sono in calo da 6 anni consecutivi significa svendere. Meglio affittare in attesa di tornare ai prezzi pre-crisi
  Perderci rispetto a quanto avevi pagato (o un tuo familiare aveva pagato) per quella casa scoccia. A chiunque. Ma il grafico parla forte e chiaro: sono anni che i prezzi delle case in Italia calano. E la tua casa, anche se non te ne sei accorto, ha subito la stessa sorte. Semplicemente, se anche la metti in vendita al prezzo a cui l’avevi acquistata, non troveresti persone disposte a pagarti quell’immobile agli stessi valori di dieci o venti anni fa. È il mercato, baby.
Perché allora mettere la tua seconda abitazione in vendita ora? Per sperare nell’occasionale “amatore”, quello disposto a spendere un prezzo fuori mercato proprio per quella casa lì, anche se ne può trovare decine altrettanto interessanti (o migliori!) a prezzi inferiori? Da quando c’è internet con cui comparare in pochi click decine di immobili, fidati, di gente disposta a farsi prendere per il naso ne trovi ben poca!
Se non vuoi svendere evita di mettere sul mercato quell’immobile in questo momento. Perché non otterresti quanto potresti ricavare fra qualche anno, quando la crescita dei prezzi degli immobili avrà colmato il gap negativo accumulato in questi anni.
Non perderai così l’opportunità di ottenere per qualche anno un’ottima redditività dall’affitto, magari re-impiegando fra qualche anno parte delle risorse per ristrutturare casa. Il prezzo di vendita che potrai in questo modo conseguire sarà più alto sia per motivi legati al mercato, sia per la migliore qualità dell’immobile che proporrai agli interessati!
  Paura che il fisco faccia perdere tutto il guadagno? La locazione oggi è tra gli investimenti fiscalmente più convenienti
  Il luogo comune è questo: cosa affitto a fare, se poi lo Stato si mangia tutto quello che guadagno?
Noi italiani, si sa, ce l’abbiamo da sempre con il fisco. Ma, certo, soprattutto per i proprietari di seconda casa con un imponibile molto alto, fino a qualche anno fa il luogo comune non era poi tanto lontano dalla realtà. Irpef potenzialmente molto sostanziosa sul reddito da locazione, imposta di bollo, imposta di registro, ICI e chi più ne ha più ne metta: il balzello sulla seconda casa era tale da rendere conveniente, in un momento favorevole di mercato, cercare di vendere piuttosto che di affittare.
Oggi non è più così, anzi! Tra le forme di investimento dei risparmi disponibili in Italia, l’affitto è senza alcun dubbio un’opzione fiscalmente molto conveniente. In particolare:
• l’introduzione della cedolare secca ha reso piatta la tassazione sui redditi, dando certezza di quanto si va a pagare e togliendo dalla base imponibile il reddito da locazione. Non per niente, secondo il franchising leader nel mercato della locazione, Solo Affitti, 9 contratti su 10 negli ultimi anni sono assoggettati alla cedolare secca.
• la cedolare secca già era molto conveniente fin dal suo primo anno di applicazione, con un’aliquota del 21% sui contratti a canone libero e del 19% per quelli a canone concordato. Ora, poi, che l’aliquota per i contratti agevolati è stata portata al 10%, risulta una delle tipologie di investimento con la tassazione sul reddito più bassa nel nostro paese. Basti pensare che in Italia le rendite finanziarie sono generalmente tassate al 26%, e anche le attività finanziarie con una fiscalità agevolata, come i titoli di Stato o il rendimenti dei fondi pensione, scontano un’aliquota rispettivamente del 12% e dell’11,5%. Sui redditi da investimenti finanziari, quindi, si paga in ogni caso di più rispetto alla fiscalità di cui gode una locazione a canone concordato.
• addio anche alle imposte di bollo e di registro, non più dovute per chi applica la cedolare secca. Piccoli ma antipatici balzelli non più dovuti, oggi, per chi affitta casa.
• infine, la tanto odiata IMU gode di un significativo sconto (25%) se la locazione è a canone concordato. L’utilizzo delle forme contrattuali agevolate (contratto 3+2, contratto transitorio, contratto per studenti universitari fuori sede) diventa così una manna dal cielo per chi non ama versare soldi al fisco.
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aphsi · 6 years
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Nuovo articolo pubblicato sul sito Associazione Home Staging
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Katia Pascariello
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  Katia Pascariello – Laureata in Architettura con indirizzo Disegno Industriale e Arredamento, presso il Politecnico di Milano. Grazie alle competenze commerciali (vendita e tecniche di marketing e di comunicazione di impresa), derivanti da esperienza presso aziende multinazionali, oltre alle esperienze di allestimento di scenografie teatrali e fotografia, ecco nascere nel 2011, grazie anche alla collaborazione con un’agenzia immobiliare, l’idea di occuparsi di Home staging che si concretizzerà poi nel marzo del 2014 con la fondazione di Italian Home Attitude.
All’inizio del 2016 fonda PhotoStaging – Photography&Homestaging aggiungendo all’ home staging, alla fotografia immobiliare e alla micro-ricettività anche servizi di restyling e rendering fotorealistico.
Formazione
Attestato di specializzazione: Progettista CAD – Regione Lombardia
Corso di fotografia e post-produzione presso il CFM – Circolo fotografico Milanese
Corso di Photoshop – Comune di Milano – Settore servizi formativi
Attestato di qualifica: Tecnico di marketing e della comunicazione di impresa – Arte e messaggio corsi biennali di comunicazione e arte visiva.
Corso: “Social media strategy – Conoscere l’universo social e sfruttarne la potenzialità per il proprio business” – Formaper Camera di Commercio – Milano Marzo 2015
Corso: Tecniche di vendita – IOCAP – People empower business – Milano Febbraio 2016
Corso di Home Staging. Associazione Italiana Home Stager Staged Homes – Milano Marzo 2014
Corso: “Progettare per la microricettività” – Ordine degli Architetti, Pianificatori, paesaggisti e conservatori di Firenze – Maggio 2014
Seminario di aggiornamento professionale: “Tecniche e Regolamento per trasformare un immobile fermo in una struttura micro-ricettiva” – Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano Luglio 2014
Workshop: Real estate Management – L’architettura nelle operazioni immobiliari: il suo ruolo nella finanza e nel marketing SDA Bocconi School of Management – Milano Gennaio 2015
Seminario: Carpe diem – Banking Real Estate e finanza. Strategie per indirizzare le problematiche e cogliere le opportunità. SDA Bocconi School of Management – Milano Giugno 2015
Workshop : Architettura e marketing – la trasformazione del mercato, il rapporto tra la progettazione i consumi fuori casa e il retail – Milano Dicembre 2015
    Partecipazioni
  Master SIDA Real Estate Management : Intervento all’interno del modulo dedicato all’Home Staging – Verona Settembre 2015
Articoli e Video
Il QI – Il Quotidiano immobiliare on line – n. 101 del 18 Aprile 2015
“L’ Home staging al servizio del nuovo mercato immobiliare”.
Video-articoli (su youtube: #economiaimmobiliare) #ECONOMIAIMMOBILIARE – Views e news sull’immobiliare italiano e internazionale a cura di V. Steiner e G. Santacatterina:
“L’home staging come strumento di vendita?” Aprile 2015
“EXPO2015 e affitti brevi a Milano Maggio 2015
“Una manciata di polvere di stelle con l’Hotel staging” Maggio 2015
“Case in vendita, l’interesse scatta con le fotografie giuste” Giugno 2015
“Con l’Home Staging la casa si vende in metà tempo” maggio 2015
“Home stager e agente : collaborazione vincente” Luglio 2015
PhotoStaging – Photografy&Homestaging – www.PhotoStaging.it e-mail: [email protected][email protected] cell: 392-2636612
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RENDERING VILLINO IN VENDITA
Proporre ad un potenziale acquirente di investire su un progetto già avviato ma non ancora terminato è senz'altro una delle sfide più difficili per chi vende: occorre aiutare il compratore a credere in quel sogno e nelle sue potenzialità, a visualizzarlo ancor prima di averlo realizzato.
E' proprio in queste situazioni che il nostro servizio di rendering esterni può rivelarsi un valido alleato.
Questi, ad esempio, sono le immagini fotorealistiche che abbiamo realizzato per un cliente che vorrebbe mettere in vendita il suo terreno dove attualmente sorge un immobile ad uso abitativo ancora incompleto. Il nostro compito non è stato altro che quello di proiettare virtualmente la conclusione dei lavori avanti nel tempo evidenziando le potenzialità sia dell'appezzamento che dell'edificio.
Il risultato? Un meraviglioso villino esafamiliare con piscina e area comune attrezzata che non passerà di certo inosservata agli occhi di qualsiasi potenziale investitore!
Qualunque cosa vogliate realizzare, noi siamo al vostro fianco. Vi aspettiamo su
www.stefanomimmocchirendering.com
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Se acquisti casa conserva questi documenti se non vuoi pagare più tasse
Buongiorno a tutti, sono l’avvocato tributarista Federico Pau, di DLP Studio Tributario, ed in questo articolo tratterò un tema che ha riguardato un utente (per tutelarne la privacy lo chiameremo signor “Paride”) il quale mi scrive attraverso il mio profilo Twitter (www.twitter.com/avv_federicopau), richiedendo alcune informazioni di ordine generale, e che, suo malgrado, non riesce a capire per quale motivo gli sia arrivata una richiesta di pagamento di oltre 15.000,00 euro da parte dell’Agenzia delle Entrate.
IL CASO: alcuni anni orsono il signor Paride ha acquistato una casa da ristrutturare al prezzo di euro 200.000,00. Oggi, l’Agenzia delle Entrate gli comunica che – a parer loro – l’immobile acquistato valeva molto di più (circa 500.000,00 euro) e sulla differenza di valore pretendono che il signor Paride paghi le imposte.
La domanda del signor Paride, che mi rassicura sul fatto che ha pagato proprio (e solo) 200.000,00 euro, è “com’è possibile che lo Stato mi chieda più tasse di quanto già pagato”?
Questa appare l’occasione giusta, dunque, per affrontare la questione in termini generali (1).
Perché l’Agenzia delle Entrate richiede di pagare di più?
La tipologia di “rettifica” (nel caso di specie, dell’imposta di registro) di cui parliamo (determinazione da parte dell'Ufficio del valore dell'immobile al fine di applicare maggiori imposte calcolate su tale valore) nasce con lo scopo di evitare il fenomeno di parziale pagamento in nero del corrispettivo di cessione di immobili.
Prassi evasiva diffusa in passato che vedeva i privati corrispondere parte del prezzo degli appartamenti in nero, con indebito reciproco beneficio. Infatti, il venditore non pagava le imposte sull'ulteriore plusvalenza ricavata e nel contempo l'acquirente ben poteva utilizzare eventuali guadagni conseguiti in nero, i quali non sarebbero stati visibili in caso di potenziali accertamenti redditometrici.
In passato i prezzi dichiarati erano, in taluni casi, così bassi ed inverosimili da rendere evidente l'avvenuta corresponsione di parte del prezzo c.d. in nero.
Venne dunque introdotto un congruo correttivo: dare la possibilità agli Uffici di rideterminare il valore di mercato dell'immobile (con lo scopo di individuare il prezzo realmente corrisposto), ed utilizzare quest'ultimo valore al fine di calcolare le maggiori imposte sulle plusvalenze e di registro dovute.
La logica alla base di tale rettifica è quindi assolutamente comprensibile e condivisibile.
Ma cosa accade se l’Agenzia sbaglia a calcolare il valore di mercato di un immobile? Cosa accade nei casi in cui i contribuenti non hanno mai pagato in nero? Devono pagare lo stesso? Questi calcoli sono affidabili? Come il contribuente può difendersi?
Tutte domande che si pongono i cittadini che ricevono questa tipologia di richieste pur non avendo pagato di più di quanto risultante dagli atti registrati.
Come fa l’Agenzia delle Entrate a calcolare il valore degli immobili?
L’Agenzia delle Entrate si può servire di numerosi dati e statistiche.
Negli ultimi anni tuttavia ho notato un sempre più diffuso utilizzo (spesso in associazione) di due banche dati: le quotazioni OMI (il cui utilizzo è molto diffuso) ed il listino prezzi F.I.M.A.A.
Le quotazioni immobiliari semestrali formate dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare individuano, per ogni delimitata zona territoriale omogenea (zona OMI) di ciascun comune, un intervallo minimo/massimo, per unità di superficie in euro al mq, dei valori di mercato e locazione, per tipologia immobiliare e stato di conservazione.
Per chi volesse, queste ultime sono consultabili qui:
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Documentazione/omi/Banche+dati/Quotazioni+immobiliari/
Come ci si difende in questi casi?
In linea generale il contribuente potrebbe cercare di dimostrare che il valore dichiarato è in linea con il valore di mercato, di non aver pagato di più oppure che i calcoli dell’Ufficio sono sbagliati (anche se queste tre strade non esauriscono le “strategie” a disposizione).
Per tentare di dare una di tali dimostrazioni si potrebbe ad esempio:
produrre una perizia specifica;
produrre le foto dell’immobile a dimostrazione del suo stato conservativo;
produrre altre stime;
offrire documenti a riprova del fatto che l’immobile veniva venduto tramite annunci proprio al prezzo corrisposto;
offrire documenti a riprova dell’eventuale intermediazione di un’agenzia immobiliare, che ha percepito una provvigione congrua proprio al prezzo dichiarato.
I modi possono essere i più vari.
Un consiglio rivolto, in via generale, a tutti coloro che si apprestano a comprare o vendere un immobile è quello di non aspettare l’eventuale richiesta di pagamento, ma conservare eventuali documenti utili sin dal principio.
Per quello è importante sapere che viene operato questo controllo.
Per evitare di trovarsi a pagare di più semplicemente perché si ha difficoltà a dimostrare di aver pagato unicamente quanto dichiarato e nulla più di questo.
Con questo ultimo accenno, chiudo l’intervento, che spero sia piaciuto, augurandomi che il contribuente riesca, magari rivolgendosi ad un buon avvocato tributarista operante nella sua Regione, a risolvere il fastidioso problema che gli è capitato senza pagare più di quanto dovrebbe.
BONUS
Come RISPARMIARE quando si compra casa?
Poco sopra abbiamo parlato dei parametri OMI.
Non tutti conoscono l’esistenza di questi parametri, ma conoscerli e sapere dove trovarli (vedi il link sopra) può servire a tutti i cittadini che si apprestano ad acquistare un immobile.
Infatti, grazie a un controllo attraverso la banca dati OMI si potrà verificare se la casa che ci si appresta ad acquistare ha un valore di mercato congruo con le quotazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare.
Dunque tali quotazioni potrebbero aiutarti a:
verificare che il prezzo proposto sia in linea con quello di mercato e non superiore;
instaurare una linea di comunicazione con il venditore e tentare una contrattazione sul prezzo ove il prezzo risultante dalle stesse sia inferiore rispetto a quello proposto al pubblico per la vendita.
Per maggiori informazioni potete contattare il nostro studio tramite il sito studiotributariodlp.it
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(1) Pur consigliando all’utente di rivolgersi ad un professionista per un esame specifico del suo caso. La presente è infatti una trattazione generale ed astratta e non vuole essere una specifica risposta al caso concreto, per la quale è indispensabile un’analisi più approfondita ed un esame dettagliato della documentazione di specie.
Disclaimer: l’articolo non ha valore di consulenza legale né deve essere considerata come tale. L’articolo ha lo scopo di fornire un punto di vista che prescinde dalle specificità proprie dei singoli casi concreti, ed ha fine prevalentemente di intrattenimento. Non sono stati esaminati gli atti relativi al caso di specie il cui esame è imprescindibile al fine di effettuare una consulenza specifica. Si consiglia sempre di affidarsi ad un professionista al fine di valutare e risolvere le proprie problematiche di carattere legale e/o fiscale. DLP Studio Tributario non è responsabile dei contenuti, provenienti unicamente dall’Avv. Federico Pau, che parla a titolo personale ed informalmente. L’articolo ha mero scopo di intrattenimento non di consulenza né sul singolo caso ipotizzato né sulla normativa vigente, ed è reso a titolo del tutto non professionale.
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sportpeople · 7 years
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Vorrei raccontare a mio figlio il derby di Roma. Ma vorrei farglielo ancor prima vivere. Mi piacerebbe trasmettergli quella smania, quelle parole mozzate dalla troppa agitazione e quella sensazione di adrenalina estrema quando la palla sta per entrare in rete e un settore intero ti sta per crollare addosso, ma anche quel lugubre senso di morte nel cuore quando a vincere sono gli altri. Per i ragazzi che verranno spero che tutto ciò non muoia. Spero che l’assunto “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” valga almeno per loro. Perché preservargli un futuro in cui potranno guardare al calcio, agli spalti e al tifo con gli stessi occhi incantati e pieni di suggestione con cui ho iniziato ad avvicinarmici io, valgono davvero tanto nella vita. E restano scolpiti nell’anima sempre.
Anche quando tutto ti sembra perso. Anche quando capisci che l’ultima parte di quell’assunto – “…tutto si trasforma” – si sta concretizzando.
Derby di Coppa Italia per me farà sempre e comunque rima con un momento specifico della mia esistenza: stagione 1997/1998. Quella del poker laziale nelle stracittadine. Le mie prime vissute con cognizione di causa. No, mi spiace, non posso rimandarvi a sensazioni curvaiole o di stadio, avevo dieci anni e solo con l’inizio del nuovo millennio avrei cominciato a frequentare assiduamente l’Olimpico. Ma fu comunque un battesimo. In quell’annata seppi cosa volesse dire “derby di Roma”.
Se non sei nato a Roma lo puoi ammirare, ti può far sorridere o infastidire per il suo sommo provincialismo (almeno ciò gli imputano). Puoi essere innamorato dei suoi colori, delle sue coreografie e dei suoi sfottò. Ma difficilmente riuscirai a comprenderlo fino in fondo.
Il derby non deve morire per questo. Il calcio e i tifosi di Roma meritano di più. Innanzitutto meritano di esser trattati con rispetto e dignità.
Questo non è un derby qualunque. Sebbene in campo le cose siano state parzialmente decise nella sfida di andata. Quando Milinkovic e Immobile hanno affossato i giallorossi, costringendoli a un improbabile miracolo nella sfida di ritorno. Improbabile non tanto per i valori tecnici delle due squadre, ma per la fame messa sul manto verde. Quella o ce l’hai o non ce l’hai. La Lazio è incazzata e determinata, la Roma flaccida e svogliata. Nel calcio questo equivale a una sola cosa: vittoria netta da un lato, sconfitta imbarazzante dall’altro. E così sarà.
Ma questo derby – volente o nolente – passerà agli annali anche per un altro motivo: il primo, dopo due anni, a disputarsi nuovamente con entrambe le curve al completo. Il divisorio che per mesi ha spaccato in due i settori popolari non c’è più, al suo posto gli steward. Ma andiamo con ordine.
L’abbattimento delle barriere arriva al termine di un dibattito che ha portato le istituzioni a far pressione su Questura e Prefettura, affinché le stesse venissero rimosse in maniera da far tornare una grossa fetta del pubblico capitolino allo stadio. È ovviamente una maniera semplicistica di descrivere le cose, bene o male tutti sappiamo che l’allontanamento di molti supporter capitolini non era legato soltanto a problemi “strutturali”, ma anche e soprattutto alle allucinanti conseguenze che essi comportavano: multe per cambio posto o sosta su balaustre e ballatoi con seguente Daspo in caso di recidiva, pesante schieramento di agenti all’interno della Curva e tutta una serie di divieti e – possiamo dirlo – repressioni gratuite che venivano perpetrate dentro e intorno all’impianto di Viale dei Gladiatori.
Ora – devo ammettere – sono un po’ come San Tommaso e di fondo vivo nel perenne scetticismo verso tutto e tutti. Figuriamoci verso istituzioni che hanno posto in essere tale situazione. Inoltre giro abbastanza gli stadi per sapere che in un solo colpo non si sarebbe tornati alla situazione precedente alle barriere. Così come penso un po’ tutti siano consapevoli che attualmente si è vinta una piccola battaglia, in un contesto molto più grande e contro degli interlocutori che possono usufruire di un potere inferiore solo alla loro incapacità e ottusità. Non bisogna quindi cantar vittoria, ma prendere la palla al balzo per continuare a rivendicare tutto quello che ai tifosi è stato malamente tolto in questi anni.
Ci vuole pazienza, lungimiranza e oculatezza per fare tutto ciò. Come in un’eterna partita a scacchi.
Il signor Mario Rossi potrebbe dire: “Bravi, ma perché non vi sbattete così tanto per i veri problemi dell’Italia?”. Quante volte lo abbiamo sentito in questi mesi? Eppure al signor Rossi, tutti – romanisti e laziali, chi ha deciso di rientrare e chi no – dovrebbero soltanto rispondere che la libertà e i propri diritti si difendono anche e soprattutto a partire da quella che – a molti – può sembrare una piccolezza come questa. Cosa hanno dimostrato fondamentalmente gli ultras di Roma al momento? Volendo essere realisti hanno sicuramente fatto fare un piccolo passo indietro all’arroganza e alle manie di onnipotenza di chi li ha ridotti ormai da anni a cavie da laboratorio. Hanno fatto vedere che quel “Se i ragazzi sono uniti non saranno mai sconfitti” poteva potenzialmente essere molto più che uno slogan qualche tempo fa.
Io non ci credo allo slogan “solo gli ultras vincono sempre”. Gli ultras, facciamocene una ragione, sono destinati quasi sempre a perdere. Come tanti altri movimenti d’aggregazione di questa nostra Italia. Con la differenza che loro hanno la scorza più dura di tanti altri. E Roma ne è l’esempio lampante. Pensate se nessuno avesse alzato la voce, nessuno avesse disertato lo stadio o nessuno avesse cercato in tutti i modi di sensibilizzare quanto stava succedendo all’Olimpico? Oggi le barriere sarebbero ancora là e nessuno – ma davvero nessuno – potrebbe pensare minimamente di rivendicare “il resto del bottino”.
In un Paese dove ormai chi tenta di difendere un proprio diritto viene spesso schernito e definito “rompicoglioni” da una narcotizzata opinione pubblica, anche la rimozione di una barriera a mio avviso assume un contorno significativo. Ripeto, non da celebrare, ma da usare come trampolino di lancio per riprendersi spazi e strumenti ormai ingiustamente inibiti da anni.
Scomparsi i divisori ovviamente non scompaiono tutti i problemi. E c’è da far fronte a tutta una serie di limitazioni che continuano a rendere difficile la vita del tifoso romano e non solo. Tempo fa dicevo che finché a scomparire non saranno le barriere mentali che hanno portato ad erigere quelle in plexiglass, difficilmente si uscirà da questo pericoloso circolo vizioso.
Tutti pensiamo che prendere una multa allo stadio perché si cambia posto sia un’assurdità, giusto? Tutti concordiamo sul fatto che continuare a dividere un settore con un cordone di steward sia comunque da ottusi, oltre che inutile, giusto? E allora la battaglia non si arresti qua. Altrimenti finiremo con l’accettare un altro parziale “furto” della libertà travestito da concessione. Peraltro, anche se fosse, ripristinando una situazione antecedente non avrebbero concesso proprio nulla. Anche perché in quella situazione antecedente c’erano già delle grandi falle che avevano trasformato gli stadi in bunker.
Sarebbe bello, ad esempio, se i tanti media che in questo anno e mezzo hanno perorato la causa, continuassero a farlo per le altre magagne che opprimono i tifosi: dal caroprezzi selvaggio ai divieti per megafoni, tamburi e striscioni, alle trasferte vietate anche ai possessori di tessera del tifoso.
Del resto quest’oggi, se si vuol continuare a frequentare lo stadio, c’è da fare un discorso fondamentale: tentare di farlo in maniera vivibile ma accettando forzatamente dei compromessi (già il comprare un biglietto e sottostare all’articolo 9 lo è) per conquistare pian piano qualche centimetro verso la normalità. Oppure allontanarsi per sempre dalle gradinate e abbandonare un mondo che ormai si crede troppo distante dal proprio modo d’essere. Chiaramente ambo le scelte sono meritevoli di rispetto.
I ragazzi non saranno mai sconfitti – o almeno lo saranno a lungo andare – solo se ci credono e riescono a capire quanto importante sia l’appoggio popolare. Del resto il calcio questo è: sport al servizio dei cittadini. E allora basta coinvolgere questi ultimi e marciare tutti uniti sullo stesso fronte. Nessuno dimentichi che gli stadi sono laboratori dove testare nuovi metodi di controllo sociale da esportare poi nella società civili. Magari se si provasse ad arrestare il tutto, da subito, si riuscirebbe anche a rallentare il secondo passaggio.
Ad esempio l’Olimpico di questa serata d’inizio Aprile è senz’altro più bello e acceso degli ultimi tempi. C’è il colore e il calore delle curve, e non posso negare che finalmente sia un bel colpo al cuore. Ma è desolatamente semivuoto. 45.000 spettatori sono stati dipinti come un successo. Questo è uno degli aspetti più tristi della faccenda. Perché non si punta il dito contro le vergognose modalità di vendita della Tribuna Tevere, ad esempio? Alcuni soloni della carta stampata, che in settimana hanno provato in tutti i modi a fare terrorismo psicologico sul ritorno degli ultras giallorossi, sanno che per acquistare un tagliando di Tevere occorre per forza essere titolari di una Tessera del Tifoso? Oppure sanno che il biglietto meno caro dell’evento (salvo per gli abbonati per cui una curva costava 20 Euro in prelazione) costava 30 Euro? Senza contare la trafila burocratica per venirne in possesso: tra documenti in originale, ricevitorie spesso inceppate e titoli non emessi.
E quando si parla di ritorno alla normalità mi sia concesso dire che va inclusa anche una certa elasticità mentale nell’affrontare gli eventi. Nessuno chiaramente giustifica episodi violenti, ma sanzionare chi ha avuto l’idea di percorrere 2-300 metri in corteo per accedere allo stadio è alquanto grottesco. È un reato? Sì. All’atto pratico è stato bloccato il traffico (anche se momentaneamente e parzialmente, considerato che alle macchine era “concesso” di transitare in una delle due corsie del Lungotevere) e sono stati accesi gli artifizi pirotecnici (vietati in prossimità dello stadio). In una città disordinata come Roma, dove le infrazioni stradali e gli scempi nella gestione della viabilità si consumano ogni giorno, questa ferreo bisogno di far rispettare le regole sarebbe bello altrove o sempre. Ma l’applicazione ottusa e speciosa delle stesse finisce invece per sembrare quasi pregiudiziale e vessatoria. Anche perché questo genere di cortei, negli ultimi anni, si sono spesso svolti da una parte e dall’altra senza che nessuno ne evidenziasse mai le criticità.
Ultima nota, la più “leggera”. Non si poteva pretendere un ambiente da vecchi derby, questo mi pare ovvio. La Tevere quasi vuota (fatta eccezione per il gruppo di romanisti che l’ha popolata) e la lunga lontananza dalla Curva, per molti ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale. La Sud ha chiaramente bisogno di rodaggio, sebbene quest’oggi abbia fatto vedere alcuni begli sprazzi di tifo e una sbandierata iniziale vecchio stampo. Credo che anche il risultato sfavorevole abbia influito. In sintesi: si poteva far meglio? Sicuramente. Ci sono attenuanti? Assolutamente. In questo rodaggio ovviamente tutti sperano che non siano comprese sanzioni pecuniarie o altre amenità simili. Quello dev’essere un triste capitolo chiuso per sempre e andato in scena ai danni di tutta la città di Roma.
Giusto dire che anche la Nord ha perso un po’ del suo smalto, ma pure qua saremmo dei folli a non tenere in considerazione tutte le attenuanti del caso. Comunque molto bella la coreografia e le diverse sbandierate effettuate durante l’incontro. Romantico rivedere accesi alcuni fumogeni ai gol e le esultanze “a caduta”. Così come “salutare” è l’immagine della squadra sotto il settore a festeggiare l’accesso in finale con i propri tifosi. Troveranno la Juventus, in un remake della finale di due anni fa.
Il primo tassello per il ritorno alla normalità è stato messo. Ora speriamo si possano puntellare le fondamenta e ricostruire un ambiente letteralmente squarciato a colpi di un’ottusa repressione.
Simone Meloni
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Si è vinta una battaglia, la “guerra” è ancora lunga: Roma-Lazio, Coppa Italia Vorrei raccontare a mio figlio il derby di Roma. Ma vorrei farglielo ancor prima vivere. Mi piacerebbe trasmettergli quella smania, quelle parole mozzate dalla troppa agitazione e quella sensazione di adrenalina estrema quando la palla sta per entrare in rete e un settore intero ti sta per crollare addosso, ma anche quel lugubre senso di morte nel cuore quando a vincere sono gli altri.
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greatestate · 7 years
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“ De gustibus non est disputandum “ ! Asserzione sicuramente non discutibile, anche per quello che concerne la dimora dei propri sogni, la casa ideale; infatti ognuno di noi la concepisce e quindi la vive in maniera diversa, dato che anche la casa rispecchia spesso noi stessi, le nostre inclinazioni ed il nostro modo di essere. Tuttavia possiamo altrettanto affermare che, proprio con riguardo alla propria abitazione, esiste una  sorta conditio sine qua non  valevole in generale per tutti: vale a dire la luminosità degli ambienti di casa, caratteristica praticamente indispensabile per  vivere e viversi meglio la propria dimora: indubbiamente un ambiente ricco di luce da immediatamente l’impressione di essere, oltre che più ampio, anche accogliente e confortevole. Può tuttavia accadere che un’ abitazione, si tratti di un casale, piuttosto che di un’ antica villa o di un appartamento ( soprattutto se situato in un centro storico ), possegga delle caratteristiche per così dire “ originarie” tali da non consentire una particolare luminosità degli ambienti : ad esempio, soffitti bassi, finestre piccole e/o affacciate a nord o su cortili interni ristretti; infine, anche un certo stile di arredamento non proprio azzeccato può volgere a discapito della luminosità! Di conseguenza occorre “ escogitare” tuta una serie di accorgimenti aventi un obbiettivo comune: rendere la casa dei propri sogni più luminosa! Vediamone allora alcuni:
innanzitutto, nella scelta di un pavimenti, si dovrebbero prediligere quelli chiari e luminosi; ideali ì pavimenti in legno ( come l’acero, la betulla e il pino ), ma anche delle soluzioni in ceramica! Nel caso non vi sia la possibilità di “ sostituire” il pavimento esistente, allora si potrà ricorrere ad un grande tappeto di design in tinta chiara, che darà un tocco di freschezza e luce;
avendone la possibilità, bisognerebbe poi cercare di evitare pareti divisorie in mattoni, piuttosto che in carton-gesso, preferendo invece pareti in vetro e plexiglass ! Non potendo utilizzare questi particolari materiali si potrebbero modificare le tinteggiature delle pareti delle varie stanze della casa, per renderle più luminose: ovviamente via libera a colori e tinte chiari e vive e nitide. Relativamente agli antichi casali ristrutturati,  questo discorso può essere fatto anche in relazione ai solai; infatti proprio i casali presentano spessissimo solai in travi di legno a vista e pianelle in cotto; in questi casi , per dare luminosità agli ambienti , si potrebbe pensare di “ schiarire” gli elementi del solaio, utilizzando ad esempio travi “decapate”.
Altri suggerimenti a tutto vantaggio di una casa più luminosa riguardano più direttamente gli oggetti ed i mobili che si possono utilizzare per arredarla. A tal proposito perfetti sono sia gli specchi che, oltre a dare un senso di profondità agli ambienti, riflettono molto la luce, soprattutto se posizionati vicino alle finestre, sia tutte le superfici lucide, che contribuiscono a schiarire gli interni. Nella scelta dei mobili, si dovrebbero preferire quelli in legno chiaro o in vernice bianca, e di moderata altezza, che permettono alla luce e all’ aria di entrare e circolare con libertà! Perfette anche le librerie “ aperte” cioè utilizzate come parete divisoria! Infine, le tende! Sì a colori e tessuti neutri e brillanti!
Proprio in tema di luminosità degli ambienti di casa, Great Estate vuole richiamare la Vostra attenzione su tre interessanti proprietà in vendita nel rinomato borgo della Toscana di Cetona, ideali per intende acquistare un immobile di prestigio, uno dei cui punti di forza è rappresentato dalla luminosità degli interni! Vediamole:
Casale “La Dimora di Ulisse”: “La Dimora di Ulisse” è un magnifico casale di circa 400 mq recentemente ristrutturato ed immerso in uno stupendo parco con piscina, cipressi secolari ed ulivi; Si trova a pochissimi chilometri dal borgo medievale di Cetona, in provincia di Siena, Toscana. La location è meravigliosa: collinare, con grandiosa vista panoramica sulle circostanti campagne della Toscana. Compresi nella proprietà anche circa 14 ettari di terreno. Come possiamo agevolmente vedere dalle foto dello splendido casale “La Dimora di Ulisse”, sia la zona giorno,  sia le varie stanze da letto e da bagno, si presentano particolarmente luminose, grazie ad espedienti come le tinte utilizzate per le pareti, le ampie finestre, nonchè l’ altezza dei solai.
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La Dimora di Ulisse – Codice: csge3543 – Prezzo: € 2.150.000
  Residenza ” White Apartment “
 ” White Apartment ” è un grazioso appartamento di circa 57 mq, distribuito su due piani, situato nel caratteristico centro storico del borgo di Cetona, (SI), nel sud della Toscana. L’ appartamento è stato ristrutturato nel 2014 con estrema attenzione per i dettagli e con molto gusto. Caratteristica di immediata percezione è la particolare lucentezza dei suoi ambienti. Questa è resa possibile dai pavimenti in parquet di rovere sbiancato, dai solai con controsoffitti dotati di faretti ad incasso, nonchè dai mobili ed arredi ( recentemente utilizzati e compresi nella vendita dell’ appartamento ) utilizzati in cucina, nella zona living, nella stanza da letto e nel bagno.
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White Apartment – Codice: spge3523 – Prezzo: € 148.000
Villa “La Dolce Vita”:
Great Estate Vi propone una villa di grande esclusività e fascino. Villa “La Dolce Vita” si trova nei pressi di Cetona, immersa in un fiabesco parco con curatissimo prato, cipressi secolari, magnifica piscina e piccolo laghetto. La proprietà si compone della villa principale di circa 550 mq, oltre due dependance, una cantina e circa 9 ettari di terreno, comprensivi anche di un piccolo vigneto che produce Chianti Classico DOC. Villa “La Dolce Vita” ha mantenuto inalterato il suo fascino originario: i pavimenti son in cotto dell’ epoca, i solai con travi a vista o a volticine; nella zona giorno si trovano caminetti in pietra, ed i bagni presentano mattonelle decorate; inoltre, quanto ai dettagli, nei grandi ed ariosi ambienti della villa sono stati impiegati tendaggi particolarmente lucenti, arredi e divani dai tessuti chiari, che,ovviamente conferiscono grande luminosità!
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 La Dolce Vita – Codice: vsge3542 – Prezzo: € 2.000.000
La luminosità degli ambienti di casa: alcuni accorgimenti per rendere gli interni più luminosi “ De gustibus non est disputandum “ ! Asserzione sicuramente non discutibile, anche per quello che concerne la dimora dei propri sogni, la casa ideale; infatti ognuno di noi la concepisce e quindi la vive in maniera diversa, dato che anche la casa…
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Rendering esterni ristrutturazione e vendita palazzina in Toscana.
Rendering esterni foto realistici per un progetto di ristrutturazione e vendita immobile a Casciana Terme Lari, in Toscana. Rendering realizzati sia per la stampa su cartelloni, sia per la stampa su brochure.
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alfaeomega59 · 5 years
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Le “carte in regola” per vendere la tua casa
A molti sarà capitato di cominciare a guidare l'auto ben prima di prendere la patente: magari nell'aia della casa di campagna del nonno o dello zio, seminando il panico tra galline e conigli...
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E può darsi che qualcuno in quell'aia abbia imparato davvero bene: partenze perfette, scalate impeccabili e magari qualche derapata col freno a mano (che sul ghiaino vengono che è una meraviglia!!).
Ma la strada è un'altra cosa; puoi essere bravo finché ti pare, ma se ti ferma una pattuglia non devi dimostrare agli agenti che sei capace di intraversare la macchina o che la tua guida è più confortevole di quella di un tassista: devi “favorire patente e libretto, per cortesia”, e se manca qualche cosa (oddio, avrò fatto la revisione??) sono dolori, o perlomeno multe salate...
 Beh, anche nel nostro campo le cose funzionano così: possiamo indovinare il prezzo, essere nei tempi giusti ed affidarci alla migliore agenzia del mondo, ma per concludere una vendita con tutti  i crismi della legittimità dobbiamo avere la nostra brava “patente e libretto”.
 Insomma, dobbiamo avere “Le carte in regola”!!
 “OK, quindi cosa mi serve?”
 Sicuramente occorre l'Atto di Provenienza (rogito di acquisto, successione, donazione, ecc), che è l'atto (solitamente notarile, ma non sempre: ad esempio, la successione non lo è) che attesta che il venditore ha “titolo” per vendere la casa (di fatto, che è l'effettivo proprietario della casa).
Ci sono poi due documenti che si rendono necessari se si verificano determinate condizioni:
Hai un mutuo? Occorre una copia del Contratto di mutuo stipulato con la banca e del piano di ammortamento.
La casa che vuoi vendere è in un condominio? Allora è essenziale avere l'ultimo prospetto e rendiconto delle spese condominiali.
 Questi documenti vengono rilasciati “per il fatto stesso” che siamo proprietari della nostra casa.
Ci sono poi dei documenti che si rendono necessari per la vendita, ma che normalmente non vengono richiesti per altri scopi.
 Si tratta dell'Attestato di Prestazione Energetica (APE) e della Relazione Tecnica Integrata (RTI).
Entrambi devono essere redatti da un Tecnico abilitato (di solito un Termotecnico per l'APE, ed un geometra od un ingegnere per la RTI).
 “E se non ce li ho? Chissà dove li avrò messi!!!”
 Niente panico!! È sempre possibile ottenerne almeno una copia:
L'Atto di Proprietà  (anche se antecedente all'unità d'Italia!!) è disponibile direttamente presso il Notaio che lo ha redatto (se sappiamo chi è e/o se esercita ancora la professione), inoltre è sempre possibile effettuare una visura presso gli archivi della Conservatoria dei Registri immobiliari.
I documenti relativi al mutuo sono facilmente reperibili presso la banca (e sappiamo benissimo qual è, ce lo ricorda lei ogni mese...), mentre il Prospetto/Rendiconto delle spese può essere richiesto all'Amministratore di Condominio.
Se non è passato troppo tempo, i professionisti che hanno redatto l'APE e la RTI ne hanno una copia: alla peggio, sarà la briga (e la spesa) di far redigere un nuovo documento.
  “Va bene, ho capito: ma a cosa servono  tutte queste scartoffie?”
 L'Atto di provenienza e la relativa verifica tramite la Visura serve a verificare che il venditore sia effettivamente il proprietario dell'immobile (attenzione! Per esserne assolutamente sicuri bisogna fare una visura, perché l'atto potrebbe essere stato superato da uno più recente), ma non solo: dall'atto si può capire se ci sono dei diritti reali sull'immobile (OK OK, ci torneremo su presto!!!) e/o delle comproprietà, se l'immobile fa parte di un consorzio o meno (il che può generare delle spese aggiuntive), e se nell'atto stesso sono presenti dei “vizi” (ad esempio, "le donazioni sono revocabili : approfondiremo bene anche questo argomento).
La documentazione relativa al mutuo serve anzitutto per calcolare il debito residuo (ed è importante, perché se questo valore supera il prezzo di vendita della casa, il venditore deve poi sopperire presso la banca, e se non succede possono nascere grossi problemi...); inoltre, dal momento che la vendita di un immobile comporta automaticamente (salvo accordi diversi) l'estinzione del mutuo e della relativa ipoteca, la banca stessa deve essere coinvolta in prima persona al momento della compravendita.
Il prospetto e rendiconto delle spese condominiali serve a conoscere l'eventuale ammontare delle spese pregresse ancora da regolare, nonché per calcolare il riparto delle spese che risulteranno in capo al venditore fino al momento del rogito.
L'APE serve ovviamente a determinare il livello di efficienza energetica dell'immobile, indicato in “consumo al metro quadrato” (cosa vuol dire? ci basta guardare le bollette del gas!!), mentre la RTI attesta la conformità tra lo “stato di fatto” di un immobile (come esso è nella realtà: misura degli ambienti, altezze, ecc...) e lo “stato legittimo” che risulta dal “Titolo Edilizio” più aggiornato disponibile presso l'Ufficio Tecnico del Comune in cui si trova.
Troppo complicato? Tranquilli, prossimamente approfondiremo tutto a dovere!
  “D'accordo, tecnicamente è tutto perfetto: ma all'atto pratico che ruolo hanno nella vendita della mia casa?”
 Detto che sono documenti “obbligatori”, la loro vera funzione è quella di poter effettuare TUTTE le verifiche del caso.
Un esame attento di tutta questa documentazione permette di controllare se sono presenti delle “trappole” nascoste nell'immobile, ad esempio una situazione non aggiornata, la presenza di condizioni che possono aumentare le spese di compravendita e/o avere influenza sul prezzo di vendita  (ad esempio, venditore e compratore sono – entro certi limiti - solidalmente responsabili delle spese condominiali non pagate), o peggio degli ostacoli che se non rimossi tempestivamente possono rendere impossibile (anche e soprattutto legalmente) la vendita, o anche creare problemi in cascata (richieste di risarcimento, spese legali, ecc.).
 Inutile dire che una “brava agenzia immobiliare” è perfettamente in grado di verificare nei dettagli tutti questi aspetti, e di farlo PER TEMPO, in modo da arrivare al momento fatidico della vendita con tutte le carte in regola per davvero!
 Insomma, come in tutte le cose bisogna guardare bene dove si mettono i piedi: se poi ci si guarda in due, ancora meglio!
 A presto con altre “chicche”
 Andrea di ProgettoCasa
https://progettocasa.webnode.it
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auctionitalia · 5 years
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Tribunale di Bolzano, esecuzioni immobiliari: Come presentare un'offerta di acquisto
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Le offerte di acquisto nelle vendite senza incanto dovranno essere presentate in busta chiusa, indirizzata alla Cancelleria delle Esecuzioni immobiliari del Tribunale di Bolzano, entro le ore 12 del giorno precedente la data della vendita.Sulla busta deve essere annotato, il nome, previa identificazione, di chi materialmente provvede al deposito, il nome del giudice dell'esecuzione ai sensi dell'articolo 591-bis c.p.c. e la data dell'udienza fissata per l'esame delle offerte.Nessuna altra indicazione - né numero o nome della procedura né il bene per cui è stata fatta l'offerta né l'ora della vendita o altro - deve essere apposta sulla busta.Tutte le buste contenenti offerte di acquisto per beni che vengono venduti il medesimo giorno sono aperte dal Giudice, in presenza del Cancelliere, il quale annota negli appositi registri gli estremi dell'offerente e degli assegni allegati all'offerta, all'inizio dell'udienza, in occasione della prima vendita senza incanto.Gli offerenti sono successivamente chiamati nominativamente nel corso della procedura cui si riferisce l'offerta presentata e vengono identificati mediante esibizione di idoneo documento di riconoscimento.L'offerta dovrà contenere:il cognome, nome, luogo e data di nascita, codice fiscale, domicilio, stato civile, recapito telefonico del soggetto cui andrà intestato l'immobile (non sarà possibile intestare l'immobile a soggetto diverso da quello che sottoscrive l'offerta), il quale dovrà anche presentarsi alla udienza fissata per la vendita.Se l'offerente è coniugato e in regime di comunione legale dei beni, dovranno essere indicati anche i corrispondenti dati del coniuge.Qualora il bene acquistato debba essere escluso dalla comunione dei beni, il coniuge dell'aggiudicatario dovrà rendere la dichiarazione prevista dall'art. 179, ultimo comma c.c., prima della pronuncia del decreto di trasferimento.Se l'offerente è minorenne, l'offerta dovrà essere sottoscritta dai genitori previa autorizzazione del giudice tutelare;i dati identificativi del bene per il quale l'offerta è proposta;l'indicazione del prezzo offerto, che non potrà essere inferiore al prezzo minimo indicato nell'ordinanza di vendita, a pena di inefficacia dell'offerta;il termine di versamento del saldo prezzo, nonché degli ulteriori oneri, diritti e spese conseguenti alla vendita.In mancanza di indicazione del termine, si intende che esso è di 60 giorni dalla aggiudicazione.Sono inefficaci offerte che prevedano un termine di pagamento superiore a 60 giorni.l'espressa dichiarazione di aver preso visione della perizia di stima e dei dati tavolari relativi all'immobile per cui viene presentata l'offerta.All'offerta dovrà essere allegato unicamente un assegno circolare non trasferibile intestato alla procedura esecutiva, con indicazione "procedura esecutiva n.", seguita dal numero della procedura esecutiva (ad esempio "procedura esecutiva n. 123/1999") per un importo pari al 10 per cento del prezzo offerto, a titolo di cauzione.La cauzione sarà trattenuta in caso di rifiuto dell'acquisto o decadenza dall'aggiudicazione; l'assegno sarà restituito al termine dell'udienza fissata per l'esperimento della vendita, se l'offerente non risulterà aggiudicatario.L'aggiudicatario dovrà versare, unitamente al conguaglio del prezzo di aggiudicazione, un importo corrispondente al 15% del prezzo di aggiudicazione, quale importo approssimativo delle spese di vendita.Il Giudice dell'esecuzione non emetterà il decreto di trasferimento nel caso in cui il predetto importo per spese di vendita non sia stato depositato.L'offerta presentata è irrevocabile nei limiti previsti dall'art. 571 c.p.c.. Essa, peraltro, non dà diritto all'acquisto del bene, restando piena facoltà del giudice di valutare se dar luogo o meno alla vendita, e ciò anche in caso di unico offerente.La persona indicata nella offerta come intestataria del bene è tenuta a presentarsi all'udienza sopra indicata; l'aggiudicazione potrà comunque essere effettuata anche a favore dell'offerente non comparso all'udienza, qualora si tratti di unica offerta o di offerta più alta.L'offerente non comparso all'udienza non ha diritto di partecipare alla eventuale gara che il giudice effettui, alla medesima udienza, in presenza di più offerenti.Se all’asta non compare personalmente chi ha sottoscritto l’offerta, la persona che si presenta all’udienza deve esibire una delega (semplice) e fotocopia di un documento di identità dell’offerente. La partecipazione all’asta con offerta per persona da nominare è valida solamente con l’assistenza di un procuratore legale. La dichiarazione di nomina della persona per la quale è stata fatta l’offerta, si fa in cancelleria entro tre giorni dalla data dell’incanto, depositando il mandato (art. 583 c.p.c.). L’offerta è fatta a mezzo di mandatario munito di procura speciale conferita con atto pubblico o scrittura privata autenticata dal notaio concernente l’esplicita indicazione del bene da acquistare (art. 579,2°comma c.p.c.).In caso di aggiudicazione, l'offerente è tenuto al versamento del saldo prezzo e degli oneri, diritti e spese di vendita nel termine indicato in offerta, ovvero, in caso di mancata indicazione del termine, entro 60 giorni dalla aggiudicazione.In caso di inadempimento, la aggiudicazione sarà revocata e l'aggiudicatario perderà la somma versata a titolo di cauzione.Qualora si tratti di procedura esecutiva relativa a crediti fondiari, parte del prezzo ,che sarà successivamente indicata, corrispondente al credito dell'Istituto di Credito fondiario, per capitale, accessori e spese, sarà versata direttamente al creditore fondiario.In caso di più offerte valide, si procederà a gara sulla base della offerta più alta.Il bene verrà definitivamente aggiudicato a chi avrà effettuato il rilancio più alto.Nel caso che vengano presentate offerte di uguale importo, non superate nel corso della gara da un'offerta più alta, l'aggiudicazione sarà effettuata estraendo a sorte uno tra gli offerenti che hanno presentato le offerte di uguale importo.Non verranno prese in considerazione offerte pervenute dopo la conclusione della gara, neppure se il prezzo offerto fosse superiore di oltre un quinto a quello di aggiudicazione.Le domande di partecipazione nelle vendite con incanto dovranno essere presentata entro i termini stabiliti nella relativa ordinanza di vendita.La richiesta di partecipazione deve contenere i punti elencati al precedente punto 2, ad eccezione dell'indicazione del prezzo offerto e del termine di versamento del saldo prezzo, che viene stabilito in sessanta giorni.Alla domanda di partecipazione dovrà essere allegato unicamente un assegno circolare non trasferibile intestato alla procedura esecutiva, con indicazione "procedura esecutiva n.", seguita dal numero della procedura esecutiva (ad esempio "procedura esecutiva n. 123/1999") per un importo pari al 10 per cento del prezzo base, a titolo di cauzione. L'assegno sarà restituito al termine dell'udienza fissata per l'esperimento della vendita, se l'offerente non risulterà aggiudicatario, salvo quanto previsto dall'art. 580 c.p.c..In quest'ultimo caso l'assegno è versato dal cancelliere sul conto corrente intestato alla procedura esecutiva e contestualmente viene effettuato un mandato di pagamento a favore dell'offerente nella misura di nove decimi dell'assegno, secondo le modalità che dallo stesso saranno indicate.L'aggiudicatario dovrà versare, unitamente al conguaglio del prezzo di aggiudicazione, un importo corrispondente al 15% del prezzo di aggiudicazione, quale importo approssimativo delle spese di vendita.Il Giudice dell'esecuzione non emetterà il decreto di trasferimento nel caso in cui il predetto importo per spese di vendita non sia stato epositato.Se il versamento del prezzo avviene con l'erogazione a seguito di contratto di finanziamento che preveda il versamento diretto delle somme erogate in favore della procedura e la garanzia ipotecaria di primo grado sul medesimo immobile oggetto di vendita, l'aggiudicatario o l'istituto bancario devono trasmettere copia del relativo contratto di finanziamento con garanzia ipotecaria prima dell'emissione del decreto di trasferimento e nel decreto di trasferimento sarà indicato tale atto. Condizioni della vendita La vendita avviene nello stato di fatto e di diritto in cui i beni si trovano, con tutte le eventuali pertinenze, accessioni, ragioni ed azioni, servitù attive e passive; la vendita è a corpo e non a misura; eventuali differenze di misura non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo.La presente vendita forzata non è soggetta alle norme concernenti la garanzia per vizi o mancanza di qualità, né potrà essere risolta per alcun motivo.Conseguentemente l'esistenza di eventuali vizi, mancanza di qualità o difformità della cosa venduta, oneri di qualsiasi genere,ivi compresi, ad esempio, quelli urbanistici ovvero derivanti dalla eventuale necessità di adeguamento di impianti alle leggi vigenti, spese condominiali dell'anno in corso e dell'anno precedente non pagate dal debitore , per qualsiasi motivo non considerati, anche se occulti, inconoscibili o comunque non evidenziati in perizia, non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo, essendosi di ciò tenuto conto nella valutazione dei beni.L'immobile viene venduto libero da iscrizioni ipotecarie e dalle annotazioni dei pignoramenti relativi alla procedura esecutiva nel cui ambito è avvenuta l'aggiudicazione. Se esistenti al momento della vendita, le eventuali iscrizioni ipotecarie e le annotazioni dei pignoramenti predetti saranno cancellate a spese e cura della procedura.Ogni onere fiscale derivante dalla vendita sarà a carico dell'aggiudicatario.La proprietà del bene ed i conseguenti oneri saranno a favore ed a carico dell'aggiudicatario dalla data del decreto di trasferimento, e in ogni caso non prima del versamento dell'intero prezzo e dell'importo delle spese, diritti ed oneri conseguenti al trasferimento;Per tutto quanto qui non previsto si applicano le vigenti norme di legge. Fonte: Cancelleria del Tribunale di Bolzano Read the full article
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