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#pensiero negativo
coachdonne · 2 months
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l-incantatrice · 1 month
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Si dice “ non ci sono più le mezze stagioni “, ma io direi che oggi non ci sono più nemmeno le mezze misure. Tutte le ideologie,le opinioni,le idee sembrano estremizzate. O bianco o nero,o tutto o niente. Se qualcuno esprime un pensiero diverso viene subito attaccato e insultato. Ai talk show televisivi i partecipanti si parlano sopra,si urlano addosso. Sui social se un post non è gradito partono subito critiche,offese e blocchi. Ormai manca la capacità di ascolto dell’altro,la voglia di confronto e non di scontro,il desiderio di incontrarsi a metà strada,il rispetto delle opinioni altrui. Questo integralismo è negativo e molto pericoloso
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abr · 7 months
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Un fatto straordinario, ha detto Walter Veltroni commentando il Papa entrato e uscito dalla camera ardente di Napolitano senza nemmeno un segno della croce. Lo dico anch'io: è proprio un fatto straordinario. E però in senso opposto: a differenza del Veltroni gongolante su RaiTre lo giudico un fatto straordinariamente negativo. (...) Un tempo lo facevano tutti e adesso non lo fa nemmeno il Papa. Non mi piace fare la parte dell'apocalittico, è un ruolo ingrato, ma se quanto accaduto nella camera ardente del Senato non evidenzia lo stato agonico del cattolicesimo romano ditemi voi. Per Veltroni la fissità bergogliana testimonia il «grande rispetto del pontefice nei confronti delle istituzioni di questo Paese». L'ex capo del partito democratico sembra dunque confondere il segno della croce con la pernacchia. (...) Un Papa così inerte è sconfortante per tutti i fedeli. Starsene impalato davanti a una bara è un venir meno alla propria missione, assegnata da Gesù a Pietro (e dunque ai suoi successori) durante l'Ultima Cena: «Conferma i tuoi fratelli». Un Papa che davanti alla morte si mostra senza parole né gesti non conferma: smentisce. Forse è stato ultra rispettoso verso l'ateo morto, di sicuro è stato poco riguardoso verso i cristiani vivi (...). In ogni tempo i grandi pensatori cristiani hanno assegnato grande valore al segno della croce. Per Tertulliano bisognerebbe farselo «ad ogni passo, quando si entra e quando si esce, nell'indossare i vestiti, a tavola, nell'andare a letto...». Per Ratzinger è nientemeno che «la sintesi della nostra fede». Invece il video del Papa immoto e silenzioso al Senato mi è sembrato una sintesi dell'agnosticismo costituzionale. E mi ha fatto venire in mente una poesia poco allegra di Cesare Pavese, quella che finisce così: «Scenderemo nel gorgo muti». Vade retro! Gesù nel Vangelo di Matteo ci esorta a fare l'esatto contrario: «Gridatelo sui tetti!». Lui che da quindici secoli fa il segno della croce nel mosaico di Sant'Apollinare in Classe.
definitivo Langone si staglia a 20 mila metri di altezza sopra al pensiero poverissimo dei poveri Veltroni, via https://www.ilgiornale.it/news/politica/com-triste-vedere-francesco-inerte-davanti-morte-esultano-ex-2215492.html
ps.: sul papa mezzo buja nen mezzo arghentino e non solo su di lui, il severo ma giusto giudizio di sintesi lo offre il nostro Javier MILEI.
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quelpazzodi-jj · 4 months
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Quanto desidero un po’ di leggerezza, delle giornate in cui nemmeno per un attimo ti sfiora un pensiero negativo, un attimo di tristezza
#me
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molecoledigiorni · 1 year
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La fisica quantica sostiene che la mente controlla il corpo: se cambi mentalità, cambi la tua vita. La mente governa la salute della comunità di 50 milioni di cellule di ogni individuo. La malattia è connessa con l’attività mentale, non con qualcosa di fisico. Il pensiero negativo è potente, così come lo è quello positivo.
La Biologia delle Credenze
- Bruce H. Lipton
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petalididonna · 8 months
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Distrarmi per vivere
Ci vorrebbe un'altra vita un'altra me, un'altra dimensione dove riuscire ad essere distratta, dove è normale, salutare, armonioso, liberare il proprio pensiero, la propria mente oltre il tangibile il materiale il socialmente giusto.
Distrarmi, ecco dovrei distrarmi per vivere.
Lottare contro un’idea patologica, un senso di responsabilità eccessivo, l'ansia radicata in profondità, può sembrare difficile, ma non deve essere certo un’impresa impossibile.
La distrazione personalmente vissuta come qualcosa di negativo.
Ma la distrazione non è soltanto un difetto.
In molte circostanze la capacità di distrarsi può rivelarsi di grande utilità. Per allentare una forte tensione o un pensiero disturbante non c’è niente di meglio che rivolgere altrove la propria concentrazione.
Non importa dove, se in un libro, nell'orizzonte o negli occhi di uno sguardo, nelle parole di un amico, nel profumo di un fiore o semplicemente nel silenzio .
Distrarsi per vivere, un'occasione per trasformare una giornata qualunque in un giardino fiorito🌷
Adeline Ady
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fridagentileschi · 3 months
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I dieci danni che ci lasciò il '68
Mezzo secolo fa l'arroganza del (presunto) contropotere generò la dittatura chiamata "politicamente corretto"
Sono passati cinquant'anni dal '68 ma gli effetti di quella nube tossica così mitizzata si vedono ancora. Li riassumo in dieci eredità che sono poi il referto del nostro oggi.
SFASCISTA Per cominciare, il '68 lasciò una formidabile carica distruttiva: l'ebbrezza di demolire o cupio dissolvi, il pensiero negativo, il desiderio di decostruire, il Gran Rifiuto.
Basta, No, fuori, via, anti, rabbia, contro, furono le parole chiave, esclamative dell'epoca. Il potere destituente. Non a caso si chiamò Contestazione globale perché fu la globalizzazione destruens, l'affermazione di sé tramite la negazione del contesto, del sistema, delle istituzioni, dell'arte e della storia. Lo sfascismo diventò poi il nuovo collante sociale in forma di protesta, imprecazione, invettiva, e infine di antipolitica. Viviamo tra le macerie dello sfascismo.
PARRICIDA La rivolta del '68 ebbe un Nemico Assoluto, il Padre. Inteso come pater familias, come patriarcato, come patria, come Santo Padre, come Padrone, come docente, come autorità. Il '68 fu il movimento del parricidio gioioso, la festa per l'uccisione simbolica del padre e di chi ne fa le veci. Ogni autorità perse autorevolezza e credibilità, l'educazione fu rigettata come costrizione, la tradizione fu respinta come mistificazione, la vecchiaia fu ridicolizzata come rancida e retrò, il vecchio perse aura e rispetto e si fece ingombro, intralcio, ramo secco. Grottesca eredità se si considera che oggi viviamo in una società di vecchi. Il giovanilismo di allora era comprensibile, il giovanilismo in una società anziana è ridicolo e penoso nel suo autolesionismo e nei suoi camuffamenti.
INFANTILE Di contro, il '68 scatenò la sindrome del Bambino Perenne, giocoso e irresponsabile. Che nel nome della sua creatività e del suo genio, decretato per autoacclamazione, rifiuta le responsabilità del futuro, oltre che quelle del passato. La società senza padre diventò società senza figli; ecco la generazione dei figli permanenti, autocreati e autogestiti che non abdicano alla loro adolescenza per far spazio ai bambini veri. Peter Pan si fa egocentrico e narcisista. Il collettivismo originario del '68 diventò soggettivismo puerile, emozionale con relativo culto dell'Io. La denatalità, l'aborto e l'oltraggio alla vecchiaia trovano qui il loro alibi.
ARROGANTE che fa rima con ignorante. Ognuno in virtù della sua età e del suo ruolo di Contestatore si sentiva in diritto di giudicare il mondo e il sapere, nel nome di un'ignoranza costituente, rivoluzionaria. Il '68 sciolse il nesso tra diritti e doveri, tra desideri e sacrifici, tra libertà e limiti, tra meriti e risultati, tra responsabilità e potere, oltre che tra giovani e vecchi, tra sesso e procreazione, tra storia e natura, tra l'ebbrezza effimera della rottura e la gioia delle cose durevoli.
ESTREMISTA Dopo il '68 vennero gli anni di piombo, le violenze, il terrorismo. Non fu uno sbocco automatico e globale del '68 ma uno dei suoi esiti più significativi. L'arroganza di quel clima si cristallizzò in prevaricazione e aggressione verso chi non si conformava al nuovo conformismo radicale. Dal '68 derivò l'onda estremista che si abbeverò di modelli esotici: la Cina di Mao, il Vietnam di Ho-Chi-Minh, la Cuba di Castro e Che Guevara, l'Africa e il Black power. Il '68 fu la scuola dell'obbligo della rivolta; poi i più decisi scelsero i licei della violenza, fino al master in terrorismo. Il '68 non lasciò eventi memorabili ma avvelenò il clima, non produsse rivoluzioni politiche o economiche ma mutazioni di costume e di mentalità.
TOSSICO Un altro versante del '68 preferì alle canne fumanti delle P38 le canne fumate e anche peggio. Ai carnivori della violenza politica si affiancarono così gli erbivori della droga. Il filone hippy e la cultura radical, preesistenti al '68, si incontrarono con l'onda permissiva e trasgressiva del Movimento e prese fuoco con l'hashish, l'lsd e altri allucinogeni. Lasciò una lunga scia di disadattati, dipendenti, disperati. L'ideologia notturna del '68 fu dionisiaca, fondata sulla libertà sfrenata, sulla trasgressione illimitata, sul bere, fumare, bucarsi, far notte e sesso libero. Anche questo non fu l'esito principale del '68 ma una diramazione minore o uscita laterale.
CONFORMISTA L'esito principale del '68, la sua eredità maggiore, fu l'affermazione dello spirito radical, cinico e neoborghese. Il '68 si era presentato come rivoluzione antiborghese e anticapitalista ma alla fine lavorò al servizio della nuova borghesia, non più familista, cristiana e patriottica, e del nuovo capitale globale, finanziario. Attaccarono la tradizione che non era alleata del potere capitalistico ma era l'ultimo argine al suo dilagare. Così i credenti, i connazionali, i cittadini furono ridotti a consumatori, gaudenti e single. Il '68 spostò la rivoluzione sul privato, nella sfera sessuale e famigliare, nei rapporti tra le generazioni, nel lessico e nei costumi.
RIDUTTIVO Il '68 trascinò ogni storia, religione, scienza e pensiero nel tribunale del presente. Tutto venne ridotto all'attualità, perfino i classici venivano rigettati o accettati se attualizzabili, se parlavano al presente in modo adeguato. Era l'unico criterio di valore. Questa gigantesca riduzione all'attualità, alterata dalle lenti ideologiche, ha generato il presentismo, la rimozione della storia, la dimenticanza del passato; e poi la perdita del futuro, nel culto immediato dell'odierno, tribunale supremo per giudicare ogni tempo, ogni evento e ogni storia.
NEOBIGOTTO Conseguenza diretta fu la nascita e lo sviluppo del Politically correct, il bigottismo radical e progressista a tutela dei nuovi totem e dei nuovi tabù. Antifascismo, antirazzismo, antisessismo, tutela di gay, neri, svantaggiati. Il '68 era nato come rivolta contro l'ipocrisia parruccona dei benpensanti per un linguaggio franco e sboccato; ma col lessico politicamente corretto trionfò la nuova ipocrisia. Fallita la rivoluzione sociale, il '68 ripiegò sulla rivoluzione lessicale: non potendo cambiare la realtà e la natura ne cambiò i nomi, occultò la realtà o la vide sotto un altro punto di vista. Fallita l'etica si rivalsero sull'etichetta. Il p.c. è il rococò del '68.
SMISURATO Cosa lascia infine il '68? L'apologia dello sconfinamento in ogni campo. Sconfinano i popoli, i sessi, i luoghi. Si rompono gli argini, si perdono i limiti e le frontiere, il senso della misura e della norma, unica garanzia che la libertà non sconfini nel caos, la mia sfera invade la tua. Lo sconfinamento, che i greci temevano come hybris, la passione per l'illimitato, per la mutazione incessante; la natura soggiace ai desideri, la realtà stuprata dall'utopia, il sogno e la fantasia che pretendono di cancellare la vita vera e le sue imperfezioni... Questi sono i danni (e altri ce ne sarebbero), ma non ci sono pregi, eredità positive del '68? Certo, le conquiste femminili, i diritti civili e del lavoro, la sensibilità ambientale, l'effervescenza del clima e altro... Ma i pregi ve li diranno in tanti. Io vi ho raccontato l'altra faccia in ombra del '68. Noi, per dirla con un autore che piaceva ai sessantottini, Bertolt Brecht, ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati. Alla fine, i trasgressivi siamo noi.
Marcello Veneziani
Editorialista del Tempo, sul '68 ha scritto Rovesciare il '68 (Mondadori, anche in Oscar, 2008)
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gocciaemozione · 1 year
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A chi sogna una vita migliore, a chi si rialza sempre nonostante le avversità, a chi ha sempre un sorriso per tutti, pur avendo il buio nell'anima, a chi malgrado tutto, va avanti a testa alta trovando sempre una soluzione a questa vita che spesso ci rema contro. A dispetto di tutto... Ti auguro giorni meravigliosi come vorresti vedere quando sei triste, quando hai voglia di mettere da parte ogni pensiero negativo e senti soltanto la voglia di partire in quarta, ti auguro giorni di serenità quando vorresti restare in silenzio, ti auguro che la tua giornata sia splendida perché non c'è cosa migliore di spalancare la finestra e guardare il nuovo giorno con un sorriso. Buongiorno e buon martedì..
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coachdonne · 2 months
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ambrenoir · 7 months
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🧬💫L'ETÀ NON È CONTENUTA
NEL NOSTRO DNA 🧬💫🕉️
"L'invecchiamento è un programma di controllo della mente.
È una bugia che le persone muoiono di vecchiaia perché "l'età" per il nostro DNA nelle cellule non esiste.
Le nostre cellule del corpo si rinnovano costantemente, anche nelle persone anziane.
Ci sono molti errori nella riproduzione cellulare, ma c'è sempre un motivo Biologico-Emotivo per la nostra morte.
Non è così facile per una persona morire, che il cuore e i polmoni smettano di funzionare.
Le persone non muoiono di vecchiaia o di malattia, le persone muoiono per i loro conflitti emotivi che hanno portato a questo invecchiamento e alla successiva morte.
Per il nostro DNA non esiste l'età, i limiti li creiamo con gli anni in cui il nostro corpo muore.
L'invecchiamento deriva dal pensiero negativo e dal basso stato di predominanza vibrazionale.
Se non abbiamo la convinzione limitante che sia normale invecchiare, allora non invecchieremo o almeno non al ritmo con cui
l''invecchiamento è normale
Questo perché:
⚘ La nostra pelle si rinnova ogni 3 mesi.
⚘ Sangue - ogni 6
⚘ I polmoni si rinnovano ogni anno.
⚘ Il fegato si riprende in 18 mesi.
⚘ Il cervello rinnova completamente le sue cellule ogni 3 anni.
⚘ Lo scheletro si rigenera completamente in 10 anni.
⚘ Ogni muscolo e tessuto si rigenera in 15 anni.
⚘ Anche la nostra personalità si rinnova ogni 7 anni.
La nostra rigenerazione deve essere fornita in tutti i modi - attraverso il cibo, l'aria, l'acqua che assumiamo, e soprattutto attraverso i pensieri e le informazioni su noi stessi.
Il segreto che ci viene nascosto con cura è che il nostro DNA non contiene informazioni sul nostro invecchiamento.
Il Programma Invecchiamento è creato interamente da noi nella nostra testa, attraverso le nostre Credenze e Credenze acquisite nell'ambiente in cui nasciamo, cresciamo e viviamo.
Siamo così programmati per credere che questo sia il modo normale di vivere, invecchiare e morire.
Fortunatamente per noi la realtà è ben diversa.
Non è un segreto per nessuno che quando ci perdiamo nel passato, guardiamo sempre al futuro.
E infatti l'importante è lasciarsi il passato alle spalle e andare avanti, vivendo e cambiando il Presente nella nostra mente"
Marco Brugattu
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noneun · 11 months
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阴道
Questa parola cinese si pronuncia Yīndào e vuol dire "vagina". Cercando sul web ho trovato che la prima parte, 阴, significa femminile, anche se nel famoso simbolo taoista Taijitu ☯️, che rappresenta lo Yin e lo Yang, lo Yin viene interpretato in molti modi, tra i quali l'essere in ombra, nero, nuvoloso, negativo, eccetera.
La seconda parte, 道, invece significa via. La traslitterazione più diffusa in occidente è "Tao", e rappresenta uno dei principali concetti del pensiero taoista, l'eterna e fondamentale forza che scorre attraverso tutto l'Universo.
Quindi, per quanto possa essere impudentemente descrittivo chiamare "via femminile" la vagina, c'è da dire che riunire due dei più importanti concetti di una filosofia mistica come il Taoismo mette forse di nuovo tutto in equilibrio.
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ninoelesirene · 1 year
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Le cose che durano si reggono spesso sull’istituzione di rituali. Succede con le religioni, accade con i rapporti: due ordini di grandezza con un fondo comune, la paura del vuoto.
Li ammantiamo di magia, sacralità, crediamo che possano proteggere dalla morte o dal dolore, e perdiamo di vista il presente.
Mi è improvvisamente mancata l’aria, salutandoti una, due, tre volte, come da nostra consuetudine.
Ho immaginato di fotografarti con un battito di ciglia, fissando le fessure sorridenti dei tuoi occhi così a fondo nella retina da poter poi sovrapporre la tua immagine a qualunque altra, secondo la necessità del cuore; come quando guardi il sole, poi serri le palpebre e lo rivedi al negativo.
Mi ha fatto male pensare alla fine, e in particolare alla fine di un rituale, creato proprio per allontanarlo, il pensiero della fine. Così, come se il mio sguardo proiettasse un fascio solido nello spazio, tangibile, l’ho preso con due mani e l’ho orientato verso il futuro, al quale mi sono accorto di dare spesso le spalle. 180 gradi molto faticosi. Non c’era nulla in quella direzione, c’era, in effetti, il vuoto che temevo, che si scaccia con i rituali e le parole magiche, intarsiate apposta per dedicarle alle persone che ami, illudendoti di proteggerle da un terrore tutto tuo. Sono le parole che non ti dirò più, che non dirò più a nessuno.
E non sarà per lasciarti andare, sarà per averti accanto qui e ora, nel modo che decideremo, se lo decideremo. Cercherò di essere libero dalla paura che fa scambiare la forma con la sostanza e riduce il presente a un setaccio che, incapace di trattenere gli eventi, li lascia depositarsi nel passato secondo un preciso, lento rituale, per la paura di un futuro che sembra vuoto e invece è soltanto aperto.
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mancino · 3 months
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Quanto più rimugini un pensiero negativo,tanto più esso viene rafforzato.
Se lo ignori, lo farai morire di fame.
cit. S. Satchidananda 🤍🖤
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blackrosesnymph · 8 months
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Pensiero negativo di oggi: insomma alla fine la ragazza perfetta è arrivata. Sicuramente ci sarà già in cantiere un incontro. L'impegno già preso non penso conterà ancora molto a confronto.
Pensiero positivo: lo shooting è andato bene e in fondo io mi trovo bella.
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