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#patologia mentale
divulgatoriseriali · 8 months
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L'insight in psicologia: dalla consapevolezza psicopatologica all’utilizzo nel linguaggio comune
Nel vasto paesaggio della psicologia, una parola risplende con particolare luminosità: insight. Questo termine evocativo eppure sfuggente, rappresenta un concetto centrale nell’esplorazione della mente umana. L’insight è più di una semplice parola; è una finestra aperta sulla comprensione di sé e sugli intricati meandri della mente umana. In questo articolo, ci addentreremo nell’essenza…
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stephpanda · 7 months
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Buonasera con mio padre che, mentre studio patologia clinica, guardando l'argomento che stavo schematizzando (carcinoma alla mammella), se ne esce dicendo:
"Ah, praticamente fai medicina, ora capisco perché sei in ritardo"
Io lo guardo così: 🙃🤨😶😑
Non vorrei dire, ma la mia facoltà si chiama "Biotecnologie MEDICHE e farmaceutiche"..
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dorianbipolar · 4 months
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justhallucinations · 1 year
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" Devi capire che hai una patologia"
Grazie papà, come se non lo sapessi. Questo vuol dire che non potrò mai avere una vita normale e/o fare cose che solitamente fa una ragazza della mia età.
Ma vaffanculo.
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diogenes-el-aprendiz · 7 months
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kon-igi · 24 days
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QUA CI SAREBBE STATO UN TITOLO ALTISONANTE MA QUESTA VOLTA NO
Trovo difficile spiegare quello che sto per raccontarvi, non perché provi vergogna o esitazione ma perché ho impiegato 23 giorni a capire cosa stesse succedendo e tutte le volte che mi fermavo con l'intenzione di parlarne, sentivo che le parole scritte non avrebbero reso il senso di quello che stavo provando.
Questa volta lo butto giù e basta, ben consapevole che le parole immiseriscono ciò che una volta fuori dalla testa non sembra poi così universale o interessante.
L'errore più grande che ho fatto in questi cinque anni (conto un anno prima della pandemia ma forse sarebbero pure di più) è stato credere di avere un equilibrio emotivo tale da poter prendere in carico i problemi e le sofferenze delle persone della mia famiglia.
Non solo, mi sono fatto partecipe e a volte risolutore dei problemi dei miei amici e una volta che sono stato in gioco mi sono reso disponibile ad ascoltare chiunque su questa piattaforma avesse bisogno di supporto, aiuto o di una semplice parola di conforto.
Ho sempre detto che una mano tesa salva tanto chi la stringe che chi la allunga e di questo sono ancora fermamente convinto.
Ma per aiutare qualcuno devi stare bene tu per primo, altrimenti ci si sorregge e si condivide il dolore, salvo poi cadere assieme.
In questi anni ho parlato molto di EMPATIA e di sicuro questa non è una dote che mi manca ma c'è stato un momento - non saprei dire quando e forse è stato più uno sfilacciamento proteso nel tempo - in cui non ho potuto fare più la distinzione tra la mia empatia e la mia fragilità emotiva.
Sentivo il peso, letteralmente, della sofferenza di ogni essere vivente con cui mi rapportavo... uno sgangherato messia sovrappeso con la sindrome del salvatore, insomma.
Sovrastato e dolente.
Mi sentivo costantemente sovrastato e dolente e più provavo questa terribile sensazione, più sentivo l'impellente bisogno di aiutare più persone possibile, perché questo era l'unico modo per lenire la mia sofferenza.
Dormivo male, mi svegliavo stanco, mangiavo troppo o troppo poco, lasciavo i lavori a metà e mi veniva da piangere per qualsiasi cosa.
Naturalmente sempre bravo a dispensare consigli ed esortazioni a curare la propria salute mentale ma lo sapete che i figli del calzolaio hanno sempre le scarpe rotte, per cui se miagola, graffia e mangia crocchette, bisognerà per forza chiamarlo gatto.
E io l'ho chiamata col suo nome.
Depressione.
La mia difficoltà, ora, a parlarne in modo comprensibile deriva da un vecchio stigma familiare, unito al fatto che col lavoro che faccio sono abituato a riconoscere i segni fisici di una patologia ma per ciò che riguarda la psiche i miei pazienti sono pressoché tutti compromessi in partenza, per cui mi sto ancora dando del coglione per non avere capito.
All'inizio ho detto 23 giorni perché questo è il tempo che mi ci è voluto per capire cosa sto provando, anzi, per certi aspetti cosa sono diventato dopo che ho cominciato la terapia con la sertralina.
(per chi non lo sapesse, la sertralina è un antidepressivo appartenente alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina... in soldoni, a livello delle sinapsi cerebrali evita che la serotonina si disperda troppo velocemente).
Dopo i primi giorni di gelo allo stomaco e di intestino annodato (la serotonina influenza non solo l'umore ma anche l'apparato digestivo) una mattina mi sono svegliato e mi sono reso conto di una cosa.
Non ero più addolorato per il mondo.
Era come se il nodo dolente che mi stringeva il cuore da anni si fosse dissolto e con lui anche quell'impressione costante che fosse sempre in arrivo qualche sorpresa spiacevole tra capo e collo.
Però ho avuto paura.
La domanda che mi sono subito fatto è stata 'Avrò perso anche la mia capacità di commuovermi?'
E sì, sentivo meno 'trasporto' verso gli altri, quasi come se il fatto che IO non provassi dolore, automaticamente rendesse gli altri meno... interessanti? Bisognosi? Visibili?
Non capivo ma per quanto mi sentissi meglio la cosa non mi piaceva.
Poi è capitato che una persona mi scrivesse, raccontandomi un fatto molto doloroso e chiedendomi aiuto per capire come comportarsi e per la prima volta in tanti anni ho potuto risponderle senza l'angoscia di cercare spasmodicamente per tutti un lieto fine.
L'ho aiutata senza che da questo dipendesse la salvezza del mondo.
Badate che non c'era nulla di eroico in quella mia sensazione emotiva... era pura angoscia esistenziale che resisteva a qualsiasi mio contenimento razionale.
E ora sono qua.
Non più 'intero' o più 'sano' ma senza dubbio meno stanco e più vigile, sempre disposto a tendere quella mano di cui sopra - perché finalmente ho avuto la prova che nessun farmaco acquieterà mai il mio amore verso gli altri - con la differenza che questa voltà si cammina davvero tutti assieme e io sentirò solo la giusta stanchezza di chi calpesta da anni questa bella terra.
Benritrovati e... ci si vede nella luce <3
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firewalker · 11 months
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Definizioni
Carnivoro: una persona che mangia solo o quasi esclusivamente prodotti animali. Scelta sconsigliata.
Onnivoro: una persona che mangia qualsiasi tipo di alimento.
Onnivoro sociale: una persona che mangia prodotti vegetali nel privato, ma che non si fa problemi a mangiare carne, pesce e derivati in occasioni sociali.
Flexitariano: una persona che mangia prodotti vegetali, ma saltuariamente inserisce anche carne, pesce e derivati
Pescetariano: una persona che mangia prodotti vegetali e pesce, talvolta anche derivati di animali terrestri come latticini, uova, miele e altri prodotti animali minori, escludendo le carni degli animali terrestri.
Latto-Ovo Vegetariano: una persona che mangia esclusivamente prodotti vegetali e derivati animali come latticini, uova, miele e altri prodotti animali minori. Necessita di integrazione di B12.
Latto-Vegetariano: una persona che mangia esclusivamente prodotti vegetali, latticini, miele e altri prodotti animali minori ma esclude le uova. Necessita di integrazione di B12.
Ovo-Vegetariano: una persona che mangia esclusivamente prodotti vegetali, uova, miele e prodotti animali minori, ma esclude i latticini. Necessita di integrazione di B12.
Vegano: una persona che mangia esclusivamente vegetali e che esclude qualsiasi prodotto animale. Necessita di integrazione di B12.
Crudista: una persona che mangia solo prodotti che non devono essere cucinati. Nella maggior parte dei casi la cosa si concretizza in una dieta vegana con una scelta di alimenti inferiore. Scelta sconsigliata.
Igienista: una persona che segue strampalate indicazioni riguardanti la produzione di muco, le depurazioni e l'idiosincrasia per partito preso per questo e quell'altro alimento. Scelta sconsigliata.
Fruttariano: una persona che mangia solo frutta, o dice di mangiare solo frutta. Scelta sconsigliata.
Brethariano o respiriano: una persona che per problemi mentali è convinta di poter sopravvivere senza mangiare nulla, nutrendosi della luce del sole. Non è una scelta, è una patologia mentale.
Pick one. Or more. Occhio solo alle derive dannose.
NB: non conosco nessuno, né so se esiste una definizione nel caso in cui qualcuno dovesse scegliere di consumare prodotti vegetali escludendo tutti i prodotti animali mantenendo però il miele e gli altri derivati animali minori (che sarebbero poi il polline, la propoli e cose simili). Comunque questo qualcuno avrebbe bisogno di B12.
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c3ss4 · 4 months
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mi è capitato di vedere uno spezzone di una puntata di muschio selvaggio in cui si parla di monogamia……………alcune delle frasi più agghiaccianti:
-la monogamia è una malattia mentale, una perversione, una patologia
-la lealtà innanzitutto deve essere per sé stesso e la propria natura
……………..vorrei poter fare un bel discorso sul perché l’ essere umano è un essere cosciente ed essendo dotato di morale è in grado di scegliere
ma mi limiterò a sciacquarmi le orecchie con candeggina e acido
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titosfriends4life · 7 months
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LA PAURA DI ESSERE OSSERVATI (SCOPTOFOBIA): STRATEGIE PER SUPERARLA
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Chiunque abbia provato il timore di essere osservato o di diventare il centro dell'attenzione comprende quanto possa essere scomodo. Sebbene molte persone cerchino l'ammirazione e l'attenzione altrui, esiste una parte della popolazione che vive esperienze completamente diverse.
Uno dei loro incubi più intensi è la sensazione di essere costantemente osservati, una paura che è stata identificata clinicamente come una fobia: la scoptofobia.
Cos'è la Scoptofobia❓
Il termine "scoptofobia" deriva dal greco "kopéo", che significa osservare, e "fobia", che significa paura. Questo concetto rappresenta una fobia specifica, la paura di sentirsi osservati, che si manifesta anche quando non vi è alcun motivo oggettivo per sentirsi in questo modo.
A differenza della semplice introversia o timidezza, chi soffre di scoptofobia sperimenta una paura irrazionale e ingiustificata di essere osservato, anche da sconosciuti o per puro caso. Questa fobia rientra nelle fobie sociali ed esiste in diverse forme e livelli di gravità.
Sintomi della Scoptofobia
I sintomi principali di questa fobia includono ansia, sudorazione eccessiva, emozioni negative quando ci si sente osservati, tremori, palpitazioni e difficoltà a mantenere la lucidità mentale. Mentre alcuni sintomi possono sembrare simili a quelli dell'introversia, l'intensità della reazione è molto più elevata e può impattare significativamente la vita quotidiana.
Interventi per Affrontare la Scoptofobia
La psicoterapia è l'approccio più efficace per trattare la scoptofobia. È essenziale riconoscere questa fobia come una patologia e comprendere il suo impatto sulla vita quotidiana. Una terapia condotta da un professionista esperto aiuta a individuare le cause e i fattori scatenanti e a ridurre gradualmente i sintomi legati a questa fobia.
Approcci terapeutici come la terapia cognitivo-comportamentale possono essere particolarmente utili in questo percorso di trattamento. Questi approcci aiutano il soggetto a identificare i pensieri e i comportamenti distorti legati alla fobia e a sostituirli con quelli più funzionali.
Consigli per Superare la Scoptofobia
Riconoscere la Fobia: Il primo passo è riconoscere la scoptofobia come una patologia che impatta la tua vita. Tenere un diario per registrare la frequenza dei sintomi può aiutarti a valutarne l'entità.
Conoscere Se Stessi: La scoptofobia può variare in base al contesto, alle situazioni e alle persone specifiche. È importante conoscersi e comprendere i fattori che scatenano i sintomi. Tenere traccia delle situazioni in cui sperimenti la fobia può aiutarti a identificarli.
La scoptofobia può essere una sfida significativa, ma con il giusto supporto e l'impegno personale, è possibile affrontarla con successo.
"Pronto a liberarti dalla paura di sentirsi osservato❓Contattami ora per iniziare il tuo percorso verso la sicurezza e il benessere. Lascia che la tua nuova vita inizi oggi❗️
Tito Bisson
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dottssapatrizia · 1 year
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LA PERSONALITÀ CREATIVA
Le persone che possiedono una Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi...In un mondo malato, i sani di mente vanno dallo psicologo. Come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un'ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse. Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa. In questi casi non si può parlare di cura (anche se, chi chiede una terapia, si sente patologico e domanda di essere curato) perché: essere emotivamente sani in un mondo malato genera, inevitabilmente, un grande dolore e porta a sentirsi diversi ed emarginati. Le persone che possiedono una Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi. Sono uomini e donne emotivamente sani, inscindibilmente connessi alla propria anima e in contatto con la sua verità. Queste persone coltivano la certezza che la vita abbia un significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente, sperimentando così una grande ricchezza di possibilità. É gente che non ama la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, perché scorge un pezzetto di sé in ogni cosa che esiste. Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla sofferenza e incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia di altri. Gente che nella nostra società non va di moda, disposta a rinunciare per condividere. Gente impopolare. Derisa dalla legge del più forte. Beffata dalla competizione. Portatori di un sapere che non piace, non perdono di vista l'importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare. Sono queste le persone che possiedono una Personalità Creativa. Persone ingiustamente ridicolizzate e incomprese in un mondo malato di arroganza, e che, spesso, si rivolgono agli psicologi chiedendo aiuto.Ognuno di loro è orientato verso scelte diverse da quelle di sempre.E in genere hanno valori e priorità incomprensibili per la maggioranza.Non seguono una religione, ma ascoltano con religiosa attenzione i dettami del proprio mondo interiore. Sanno scherzare, senza prendere in giro. Pagano di persona il prezzo delle proprie scelte e preferiscono perdere, pur di non barattare la dignità.
Sono fatti così.Poco ipnotizzabili. Poco omologabili. Poco assoggettabili. Persone che non fanno tendenza. Forse. Gente poco normale, di questi tempi. Gente con l'anima.
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osmosidelladecenza · 1 year
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Una volta ho scritto una lettera a Laura Pausini per conto di un amico
E voi che patologia mentale avete?
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Una volta una mia amica mi disse: "perché hai scelto psicologia? Non torni utile, sai l'amico medico è utile, l'amico avvocato anche ecc..ma l'amica psicologa no"
Ora suddetta amica ha una situazione familiare abbastanza complessa con un padre che ha una patologia mentale piuttosto seria e guess who mi chiede mille cose psi ogni volta che ci vediamo???
Ecco.
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Yoñlu
“Desde cedo, eu percebia que a antena sensível do Vinícius para o mundo também era a fragilidade dele”
Acima, depoimento do pai do cantor Yoñlu à revista Rolling Stone (março de 2008).
Retomo esse tema pois estamos no Janeiro Branco, movimento em prol da saúde mental. Nem sempre conseguimos lidar com nossas questões particulares. Precisamos de auxílio para transpor esses desafios. Não há demérito algum em admitir isso.
É importante salientar que esse suporte deve ser fornecido por profissional qualificado. Até porque, em alguns casos, precisamos recorrer a medicação e acompanhamento contínuo. Quando isso não ocorre, podemos deixar de receber a ajuda que precisamos. Ou mesmo encontrar pessoas que ampliem nossa dor.
Yoñlu é o nome artístico de Vinícius Gageiro Marques, que se se suicidou aos 16 anos. Sua trajetória ganha vida no filme Yonlu (direção de Hique Montanari). Thalles Cabral estrela.
O quarto de Vinícius era seu ateliê. Nele, concebia ilustrações e gravava canções, nas quais tocava todos os instrumentos. Das mais de 60 músicas encontradas por seu pai, 12 faixas foram reunidas no álbum póstumo
A Society in which no tear is shed is inconceavably mediocre (Uma Sociedade na qual nenhuma lágrima é derramada é inconcebivelmente medíocre). A obra foi lançada selo norte-americano Luaka Bop, de David Byrne.
Vinícius se matou em 2006, em Porto Alegre. Na internet, encontrou informações sobre o método e estímulo -inclusive durante o ato- para se suicidar. A experiência de Vinícius foi acompanhada ao vivo, num fórum de incentivo ao suicídio.
A revista Época já abordou esses espaços virtuais que incitam pessoas a tirarem a própria vida. 
No período que antecedeu seu suicídio, Vinícius estivera internado domiciliarmente por depressão.
O diretor do longa, Hique Montanari, afirma que o filme busca valorizar a vida e refletir sobre os riscos da internet: "mostramos que ele vivia uma crise passageira, que poderia ser superada. Mas, em vez de receber um abraço, levou um empurrão [o incentivo do fórum virtual para que se matasse]."
Mário Corso, psicanalista que acompanhava Vinícius, segue caminho similar:
Não vamos achar que a internet é uma coisa ruim a priori. Ele construiu a obra dele na internet, a troca de músicas que resultou no disco interessante que ele fez foi graças à internet. A internet pode ser extraordinariamente interessante, ela possibilita encontros que não estavam colocados antes. É o paraíso dos solitários, das pessoas tímidas. Tem proporcionado a construção de laços entre pessoas distantes. Agora, por outro lado, a internet possibilita também o contato de outro tipo de coisa que nunca aconteceria sem ela. A internet não criou nenhum tipo de doença mental, todas elas pré-existiam. Mas ela possibilita o incremento de certas morbidades por uma possibilidade de compartilhar e, a partir disso, criar uma identidade. Um exemplo é o que acontece com a anorexia, uma doença gravíssima, muitas meninas morrem disso. Antes da internet, uma não encontrava a outra. Com a internet o que elas conseguem? Trocam idéias sobre a anorexia não no sentido da auto-ajuda, mas da manutenção da patologia. E da glamourização dela. Encontram alguém que as apóia em permanecer nessa atitude doentia, a construir uma identidade a partir dela. [...] Na medida em que ele consegue compartilhar isso com outras pessoas na internet e descobre que há um monte de gente como ele, isso faz com que tenha coragem de se pensar enquanto grupo. Não como doente, mas como um estilo. A internet possibilita uma série de coisas extraordinárias, mas também uma série de coisas doentias.
CVV – Centro de Valorização da Vida  
Quem precisa de apoio pode encontrá-lo, num primeiro momento, através do telefone 188, e-mail ou conversando pelo chat.
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fashionbooksmilano · 1 year
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Outsider Art in Italia
Arte irregolare nei luoghi della cura
Bianca Tosatti
Skira, Milano 2003, 152 pagine, 161 ill.a colori,  21 x 28cm, ISBN  9788884915764
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
L’Associazione Onlus Progetto Itaca sviluppa le sue iniziative nel campo della salute mentale: la sensibilizzazione, l’informazione e la prevenzione, l’accompagnamento e il sostegno del paziente e dei suoi familiari durante la cura, la riabilitazione e l’eventuale inserimento lavorativo.Proprio il pensiero della riabilitazione ha portato Progetto Itaca a promuovere alcune iniziative volte a dare dignità a persone con problemi mentali. Con questo obiettivo – e visti i risultati ottenuti all’interno dei laboratori artistici e terapeutici di alcuni dei maggiori ospedali psichiatrici nella produzione di arte figurativa – si è pensato di far conoscere al pubblico veri artisti che vivono in condizioni diverse. Dal 2000 l’Associazione è impegnata nell’organizzazione dell’asta "Outsider Art in Italia", con la quale si intende offrire una ribalta concreta e importante dove questi nuovi artisti diventino protagonisti anche del mercato e i loro lavori possano ricevere un riconoscimento che li inserisca a pieno titolo nella società. Gli outsiders sono artisti diversi, fuori schema e privi, per quello che la patologia stessa comporta, di condizionamenti. Lavori di grande energia; di poetica e dirompente forza creativa di autori che non seguono le mode, che non sono allineati a movimenti o a gruppi di tendenza ma che esprimono nella forza dei loro colori, nell’originalità delle forme che riportano ad archetipi ricorrenti e unici dell’ossessione patologica, una creatività spontanea, indipendente e del tutto individuale. L’obiettivo principale dell’impegno dell’Associazione, tramite l’asta e il catalogo, non è tanto l’aspetto clinico della terapia tramite l’arte, quanto lo sguardo di attenzione vero, il riconoscimento di contenuti propri in termini artistici, quindi di una divulgazione convinta sul senso di dignità esistenziale di un mondo diverso e del suo indubitabile valore estetico.
05/05/23
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IN UN UN MONDO MALATO, I SANI DI MENTE VANNO DALLO PSICOLOGO
Incontro spesso persone dotate di un’ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse.
Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa.
In questi casi non si può parlare di cura (anche se, chi chiede una terapia, si sente patologico e domanda di essere curato) perché: essere emotivamente sani in un mondo malato genera, inevitabilmente, un grande dolore e porta a sentirsi diversi ed emarginati.
Le persone che possiedono una Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi.
Sono uomini e donne emotivamente sani, inscindibilmente connessi alla propria anima e in contatto con la sua verità.
Queste persone coltivano la certezza che la vita abbia un significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente, sperimentando così una grande ricchezza di possibilità.
É gente che non ama la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, perché scorge un pezzetto di sé in ogni cosa che esiste.
Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla sofferenza e incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia di altri.
Gente che nella nostra società non va di moda, disposta a rinunciare per condividere.
Gente impopolare. Derisa dalla legge del più forte. Beffata dalla competizione.
Portatori di un sapere che non piace, non perdono di vista l’importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare.
Sono queste le persone che possiedono una Personalità Creativa.
Persone ingiustamente ridicolizzate e incomprese in un mondo malato di arroganza, e che, spesso, si rivolgono agli psicologi chiedendo aiuto.
Ognuno di loro è orientato verso scelte diverse da quelle di sempre.
E in genere hanno valori e priorità incomprensibili per la maggioranza.
Sanno scherzare, senza prendere in giro.
Pagano di persona il prezzo delle proprie scelte e preferiscono perdere, pur di non barattare la dignità.
Sono fatti così.
Poco ipnotizzabili. Poco assoggettabili.
Persone che non fanno tendenza.
Forse.
Gente poco normale, di questi tempi.
Gente con l’anima.
— Dott.ssa Carla Sale Musio
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tudoqueeusou · 2 years
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O que são as oficinas das emoções? ☝️A Oficina das Emoções tem como objetivo promover o desenvolvimento da inteligência emocional com crianças, adultos e adolescentes. Através de um espaço interativo, lúdico e com atividades práticas o objetivo é aprender a identificar as emoções e expressá- las de maneira assertiva. 🗣️ Um guia para psicólogos, pais e educadores" traz uma vivência marcada e carregada pela multiplicidade e diversidade das diferentes emoções vindos dos mais variados contextos no âmbito da saúde mental. Uma experiência que ajudará a guiar ao caminho da psicoeducacão das emoções por meio de uma apresentação clara, agradável e acessível. ✨Estudar e trabalhar as emoções preventivamente se torna base para lidar com demandas e patologias que afetam secularmente a saúde da humanidade,  mas ainda tão atuais como transtornos de ansiedade e depressão. 🧐 Pode ser utilizado em diversos contextos: como em família, clínicas psicológicas,  escolas, instituições diversas, e até mesmo com viés no que tange políticas públicas de saúde e social. Você encontrará ainda diversas ideias, técnicas, atividades, dinâmicas, músicas, jogos, brincadeiras, enfim, toda criatividade e recursos múltiplos para abordar as emoções que exige cuidado e é tão importante e presente em todos os povos, criando assim uma espécie de guia emocional para pais, psicólogos e educadores, e todos aqueles interessados e curiosos por esse contexto tão fascinante. ✨😍 https://www.instagram.com/p/CRXVrPVtSDw/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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