Tumgik
#pantera 90 si
untouchvbles · 1 year
Photo
Tumblr media
De Tomaso Pantera at the Greater Milwaukee Autoshow (2023) in Milwaukee, WI.  
45 notes · View notes
vintageclassiccars · 2 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
1991 De Tomaso Pantera 90 Si.
302 notes · View notes
jazzluca · 2 months
Text
PROWL ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION *Animated*
Tumblr media
Immancabili, e vorrei ben vedere il contrario altrimenti, anche gli Animated partecipano alla trilogia celebrativa di Legacy per il 40ennale dei Transformers, ed iniziano alla chetichella col solo PROWL uscito per Evolution, per poi continuare in seguito con un altro paio di suoi colleghi Autobot in United.
Tumblr media
Prowl in Animated è stata una signora rivisitazione del classico Pantera G1, condividendo solo il tema del veicolo della polizia e qualche dettaglio come il diadema sulla fronte o i gradi sulle braccia, o volendo anche le ali decorative sulle spalle, mentre caratterialmente era il combattente solitario del gruppo, un cyber-ninja inizialmente allergico alle dinamiche di gruppo ed ad eseguire gli ordini di Optimus.
Tumblr media
Un ottimo esempio quindi di un personaggio nuovo ma conosciuto da riproporre nei Generations, insomma, presentato con un look meno stilizzato di quelli della sua serie originale, come già visto per Arcee Prime, ma alla fine reso bene e fedele del ROBOT visto in Animated.
Tumblr media
Prowl qui infatti non è uno smilzo o spilungone, anche se ha un accenno di mento lungo sulla faccia, ed è grande quanto gli altri robot che diventano motociclette della linea. Come dicevo è fedelissimo nei dettagli dalla figura originale, con in più i dettagli dei "gradi" anche sulle spalle, mentre un po' meno gradite sono le due parti di manubrio sopra le "ali", ma di riflesso queste sono mobili a differenza delle originali ed hanno pure il dettaglio dei reattori con cui il nostro poteva brevemente volare nei cartoni.
Tumblr media
Oltre ai soliti fori sotto i piedi il nostro ne ha pochi altri solo sul spalle e braccia e uno dietro la schiena, potenzialmente inacessibile non fosse per la summenzionata possibilità di abbassare le ali. Se l'Animated originale aveva le armi nascoste delle stella ninja a 3 punte nascoste nei cerchioni, ed idem il Legacy, con le punte che spuntano ruotando i due cerchi esterni l'uno rispetto all'altro.
Tumblr media
Fa un po' storcere il naso che la sola mano destra abbia la forma del foro standard per armi mentre la sinistra imiti quelle del giocattolo del 2008, magari per poter impugnare meglio i suddetti shuriken, ma alla fine si riescono a mettere pure sulla mano destra, quindi mah!
Tumblr media
Già il giocattolo originale era snodatissimo per i tempi, ma il nostro in quanto Generations moderno lo supera anche se di poco con l'inclinazione delle caviglie e la testa che si alza, peccato solo che gli manchi la rotazione dei polsi, ma al solito è assente per la TRASFORMAZIONE dei pugni, che si nascondono all'interno degli avambracci, con un vuoto però non così fastidioso.
Tumblr media
Ed a proposito della tale, il passaggio da robot a veicolo è idealmente uguale a quello dell'originale, con le braccia che si proiettano all'indietro a formare il retro ed il petto che è platealmente il muso della moto, mentre il bacino ruota di 90° e le gambe si piegano a metà degli stinchi liberando le ruote.
Tumblr media
La MOTOCICLETTA SPORTIVA risultante non è sinuosa ed elegante come l'originale, ma si difende bene, anche se appunto sono in vista le giunture che uniscono le spalle e la coscia della gamba posteriore, così come le ruote risultano piccole in proporzione al resto del veicolo.
Tumblr media
Se il robot Animated del 2008 era un po' smollaccione nelle articolazioni, la sua moto era invece un sublime gioco di incastri e risultava compattissima nel suo look futuristico, mentre viceversa grazie alle solide articolazioni del Legacy la motocicletta del 2023 per fortuna resta salda nella parte posteriore, dato che l'aggancio del ginocchio sulla fessura formata dalle braccia unite non reggerebbe!
I fori che erano su braccia e spalle possono essere usati anche nella moto per piazzarci armi, volendo, così come quello vicino al serbatoio, anche se è un po ostico per via della vicinanza con la testa del robot…
Tumblr media
Ed infatti fa quasi scompisciare il fatto che la faccia del robot s'intraveda da dietro il parabrezza della moto, anche se ha senso che sia lì dato che sulla nuca il nostro ha i conta chilometri scolpiti! Magari era meglio se mettevano un pannello di plastica subito dietro quella trasparente del parabrezza, ecco. ^^'
Insomma, una bella versione moderna dello storico personaggio del 2008, con discrete migliorie rispetto al giocattolo originale ma anche lacune che lo bilanciano, consigliato quindi ai fan del Prowl ninja o ai fan dei tf motocicletta, ma di sicuro non sostituisce del tutto il bel Deluxe archetipo.
Tumblr media
-Bio ufficiale codice QR: https://transformers.hasbro.com/it-it/bios/tzanukfg#kbydst
8 notes · View notes
retromania4ever · 8 months
Text
1991 De Tomaso Pantera 90 SI
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
9 notes · View notes
micro961 · 9 months
Text
Setheira - Il singolo “Southern Trouble”
Il singolo che apre le porte all’Ep Murder sui principali stores digitali
Tumblr media
La band dei Setheira lancia ufficialmente “Southern Trouble” singolo dalle dure sonoritàche fa da apripista all’Ep di debutto “Murder” pubblicato a giugno di quest’anno. Il brano è sui principali stores digitali in promozione nazionale.
“Southern Trouble” è una citazione ironica inerente alla questione irlandese The Irish Troubles, il conflitto che si svolse tra la fine degli anni '60 e la fine degli anni '90. La canzone parla di un giovane abitante del sud Italia amareggiato per le condizioni sociali, economiche e lavorative del meridione, le quali non lo soddisfano affatto, anzi conducono il protagonista in un vortice pieno di ansie, paranoie e frustrazione. Questo è il brano di apertura di ogni concerto dei Setheira, realizzato volutamente a programma/rappresentativa, ed è la nostra lettera di amore e odio verso la terra che ci ha accolti e cresciuti. Le dure sonorità del brano riflettono questo “malessere” e fanno riferimento a gruppi quali Deftones e Pantera.
“Non può esserci innovazione senza tradizione.” Setheira
Storia della band
I Setheira sono una band alternative rock formatasi nell'agosto del 2022 in provincia di Bari da Federico Opipari. La band pone come obiettivi principali creare una comunicazione intima con l'ascoltatore, affinché possa immedesimarsi e trovare un senso di liberazione nella musica e fondare un nuovo movimento musicale. La band trascende la propria etichetta alternative rock, traendo ispirazione da vari generi e artisti italiani ed internazionali, come ad esempio il pop, il grunge e il metal.
Instagram: https://instagram.com/setheira_?igshid=ZDc4ODBmNjlmNQ== Spotify: https://open.spotify.com/artist/6B0FNjHLgDMTFCrRbkLy48?si=g6DSsS_2ThONGMpshoXAvgYouTube:https://www.youtube.com/channel/UCJjRT5k3rUj2QRAPOHUrO-A TikTok:https://www.tiktok.com/@setheira?_t=8duHfs6NUnT&_r=1
0 notes
lamilanomagazine · 1 year
Text
Sarnano, conclusa la Sarnano-Sassotetto: Peroni e Faggioli i vincitori che si aggiudicano il Trofeo Scarfiotti
Tumblr media
Sarnano, conclusa la Sarnano-Sassotetto: Peroni e Faggioli i vincitori che si aggiudicano il Trofeo Scarfiotti.   Le difficoltà meteo che hanno caratterizzato il sabato di prove ufficiali hanno finito per condizionare anche la giornata di gara del Trofeo Lodovico Scarfiotti, seconda prova del Campionato Italiano Montagna moderne e seconda del Campionato Italiano Auto Storiche. In tarda mattinata, visto l’irrisolto problema nebbia nella parte alta del tracciato, la Direzione gara si è trovata costretta a decidere di accorciare il percorso per permettere di poter almeno disputare la manifestazione, utilizzandone circa metà fino alla zona dell’ex-funivia all’altezza della postazione 26 dopo 4150 metri. Il via alle auto storiche, che hanno aperto la giornata, è stato posticipato dalle ore 9:00 alle 12:30, con la rivoluzione di tutte le fasi dell’evento. Anche su questo percorso più breve non ha smentito i favori del pronostico il fiorentino Stefano Peroni che ha portato a cinque i successi assoluti consecutivi, con la fedele monoposto Martini Mk32-Bmw. Sul podio anche il torinese Mario Massaglia (Osella Pa9/90) e papà Giuliano Peroni su Osella Pa8/9, rispettivamente vincitori del 4° e del 3° Raggruppamento. Nel 1° ha vinto l’altro fiorentino Tiberio Nocentini (Chevron B19) e nel 2° il modenese Giuliano Palmieri (De Tomaso Pantera). Ottime le prestazioni dei marchigiani Alessandro Rinolfi (Mini Cooper S)  e Mario Straffi (Fiat 128) secondi nel 1° e 2° Raggruppamento, di Alessandro Pieroni (Fiat Giannini 650NP), Marco Gentili (Fiat X1/9) e Roberto Pierucci (Bellasi F3) terzi rispettivamente nel 2°, 3° e 5°. A seguire la gara moderne ha espresso il suo verdetto assoluto a favore di Simone Faggioli (Norma M20FC), il sesto sigillo a Sarnano del grande campione toscano che si è imposto anche in questa gara “corta” con i distacchi ridotti al minimo, solo 2”5 tra i primi cinque all’arrivo. Il finale è stato entusiasmante, con il susseguirsi dei miglioramenti dei crono che hanno decretato l’ordine Faggioli, Degasperi, Di Fulvio, Fazzino e Lombardi. Per Faggioli un secondo successo stagionale nel CIVM 2023 dov’è a caccia del 16° titolo tricolore, colto con la sua Norma per soli 36 centesimi sul trentino Diego Degasperi su Osella. “Ci eravamo preparati per una gara diversa - ha detto Faggioli - ma siamo stati fortunati ad avere le Pirelli soft che sono risultate utilissime per questa versione inedita.” Nelle posizioni che contano bellissimo l’exploit del romano Marco Jacoangeli (Bmw Z4) che ha battuto Lucio Peruggini (Ferrari 488) tra le GT, bene il ligure Gianluca Ticci (Fiat X1/9) tra le E2SH, del calabrese Rosario Iaquinta (Osella Pa21S) tra i prototipi CN, il salernitano Alessandro Tortora (Peugeot 106) tra le E1, i fasanesi Francesco Savoia (Peugeot 308) e Giovanni Angelini (Mini Cooper) tra le TCR e le Racing Start. I successi di categoria si completano con Giuseppe Loré (gruppo A), Mario Murgia (gruppo N) e Andrea Currenti (bicilindriche Assominicar). La giornata di grande interesse sportivo è stata penalizzata dal maltempo con i ritardi bypassati dalle efficaci decisioni della Direzione Gara. L’evento anche quest’anno ha potuto usufruire della diretta Acisport in tv e sui social, che ha raggiunto gli appassionati di tutta Italia. La 12^ edizione del Memorial Giovanni Battistelli, riservato ai piloti marchigiani è andata questa volta al pesarese Alessandro Rinolfi, per la sua continuità di presenze alla manifestazione, protagonista tra le storiche con la sua Mini Cooper. Classifica assoluta 32° Trofeo Scarfiotti auto moderne: 1° Faggioli (Norma-Zytek) in 1’47”76; 2° Degasperi (Osella Fa30) 1’48”12; 3° Di Fulvio (Osella Pa30) 1’49”23; 4° Fazzino (Osella Pa2000 Turbo) 1’49”67; 5° Lombardi (Osella Pa21C Turbo) 1’49”76. Classifica assoluta 15° Trofeo Storico Scarfiotti: 1° Peroni S. (Martini Mk32-Bmw) in 2’01”11; 2° Massaglia (Osella Pa9/90) 2’08”89; 3° Peroni G. (Osella Pa8/9) 2’12”75; 4° Gallusi (Porsche 911SC) 2’21”10; 5° Lavieri (Martini Mk32-Bmw) 2’22”43. sarnanosassotetto [email protected]  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
jartitameteneis · 3 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
LOS NACIDOS ENTRE 1952 Y 1979... Todos aquellos que nacimos entre los años 1952 al 1979 estamos siendo actores de algo que nuestros progenitores no podrían ni soñar... fuimos testigos muy especiales por ser los primeros, de un cambio muy profundo en las tecnologías que dieron lugar a esta vida moderna... vemos ahora como la casa que compraron nuestros padres hoy vale 20 o 30 veces más... Somos la última generación que aprendimos a jugar en la calle y en los recreos del colegio a las canicas, a los quemados, a las escondidas, al resorte, al avioncito, al Amo-a-to, al Stop... PERO ADEMÁS somos la primera generación que jugó con videojuegos, con aquel PAC-MAN y los Ataris... fuimos también la última generación que escucho las novelas y los programas en el radio de nuestros abuelos y nos tocó también un día de campo con nuestra familia donde la comida se servía sobre un mantel en el pasto... Fuimos los últimos en escuchar música en los discos de acetato... aquellos pequeños de 45 RPM y los grandes LP de 33 RPM... comenzamos por primera vez a grabar nuestra propia música en casettes y pudimos ver también por primera vez (las veces que queríamos) las películas en vídeo versión BETA y después VHS, tambien somos los orgullosos pioneros del walkman, y los CD's... Se nos ha etiquetado de GENERACION X lo cual suena despectivo... alguien con poco respeto por el pasado decidió con este adjetivo que valíamos tal vez muy poco... pero poco comparados con qué ?? Vivímos la época dorada de la Televisión las primeras caricaturas a color... tuvimos que tragarnos tambien Salvado por la Campana (con todo y Screech), Beverly Hills 90210 (lo máximo en su momento... velas ahora y me platicas) Lloramos con Mundo de Juguete, Heidi, El abuelo y yo y nos moríamos si no llegábamos a ver La Familia Partridge, Meteoro, Astroboy, El Gran Chaparral, Perdidos en el Espacio, el Crucero del Amor, Chespirito, La Criada bien Criada, Ensalada de Locos, Corre GC corre, el tio Gamboin, etc... La hora de ir a dormir la marcó para muchos “ La Familia Telerín”.... Nosotros aprendimos de golpe lo que es el terrorismo ya siendo mayores un 11 de septiembre con la caída de las torres gemelas... pero de jóvenes vimos la justicia mundial al caer el muro de Berlín... Aprendimos a utilizar las computadoras que a nuestros padres y abuelos nunca les tocó pero sobre todo antes que esos niños cerebritos de hoy en día que ven con desprecio a sus mayores... nosotros nunca vimos a los que no sabían usar las computadoras como una especie de "retardados desesperantes" como sucede hoy... Vimos los milagros de las primeras calculadoras manuales, de las PC's con las primeras pantallas de cinescopio enormes... conocimos por primera vez y y con asombro los primeros celulares que parecían ladrillos (por su tamaño y por su peso) y creímos tambien en sus inicios que Internet sería el principio de un mundo libre... Somos la Generación de Cachirulo, Ultraman, Don Gato, Gi & Joe, Los Picapiedra, La Familia Monster, Tom y Jerry, los Locos Adams, los Beverly Ricos y la Isla de Gilligan... del correcaminos, Mi Oso y Yo, , Combate, Bonanza, La Pantera Rosa, Los Supersónicos, El pájaro Loco, Candi Candi, Sandy Bell.... Los que crecieron escuchando a The Beatles, Los Rolling, Los Creedence, The Who, Led Zeppelin, Los Carpenters, Los Jackson Five y Guns N' Roses, y después en español a Soda Estereo, a Mecano, Flans y los Hombres G y a aquellos de Locomía con sus abanicos... en la música grupera aquellos Bukis (cuando Marco Antonio Solís era humilde y sencillo no un patán elitista como ahora), Los Temerarios y los eternos Tigres del Norte... La última generación de las botellas de refresco de a litro, de la Coca-Cola familiar de vidrio de 90 centavos y la última tambien en hacer mandados en bici, en la bolsa de cuadritos del mandado para ganarnos una lana o quedarnos con el cambio... La última también en tirar las tortillas o el pan en plena calle, levantarlos y ponerlos con todo el remordimiento del mundo en la mesa a la hora de la comida... hoy ningún niño en su sano juicio lo haría, pensaría que tiene mil bacterias !! Este mensaje está dedicado a las personas que nacieron entre 1952 y 1979. ¡ La verdad es que no sé cómo hemos sobrevivido nuestra infancia !! Mirando atrás es difícil creer que estemos vivos: viajábamos en autos sin cinturones de seguridad, los bebés y los niños sin sillitas especiales y sobrevivimos también a los choques sin Air​-Bag... hacíamos viajes en carretera de 10-12h y no sufríamos ni exigíamos parar cada hora porque no aguantamos... No tuvimos puertas con protecciones para niños ni frascos de medicinas con tapa a prueba de niños... Andábamos en bicicleta, patinetas o patines sin casco, ni protectores para rodillas y codos... Los columpios eran de metal y la resbaladilla con esquinas ¡ de puntas​ oxidadas​ !... ¡ No había celulares !... Íbamos a clase cargados de libros y cuadernos (y nuestra torta de huevo o sandwiches), todo metido en una mochila de cuero o un bolsón que rara vez tenía refuerzo para los hombros y mucho menos, rueditas como hoy... Cuántas veces no recogimos del suelo nuestros útiles y los lunches al romperse la mochila !! Comíamos dulces, gansitos, las paletas de “esponja”, motitas y tomábamos boing", pero no éramos obesos. Si acaso alguno era medio gordo y punto... compartimos las botellas de bebidas con nuestros amigos y nadie se contagio de nada, excepto de los piojos, cosa que se solucionaba lavándose la cabeza con vinagre caliente... rezábamos para contagiarnos de gripe, varicela o sarampión de nuestro mejor amigo para disfrutar de las "vacaciones" en casa... No tuvimos PlayStation, no había 999 canales de televisión, pantallas planas, sonido surround, mp3s, ipods, computadoras ni Internet, pero nos lo pasábamos de lo lindo tirándonos globos con agua, o jugando fut ¡ en plena calle ! o a los vaqueros y las niñas a las muñecas y el hornito mágico... jamás escuchamos en esos tiempos sobre el calentamiento global... Ligábamos jugando a la botella o a "verdad o castigo", no en un chat escondido y peligroso del Facebook ¡ POR FAVOR ! No era necesario tener fotoblog, Hi5 o MySpace, Twitter, Facebook, para saber si existíamos, bastaba con chiflar la tonada de la pandilla o gritar como Tarzán para que toda la cuadra saliera de sus casas... no nos catalogábamos en esas épocas como dark's, otakus, skatos, emos, etc... Éramos el güero, la china, el gordo, el chaparro, la flaca, el loco, la pecosa, el negro o cosas así, pero todos pertenecíamos al mismo grupo... Nos hacíamos responsables (a la fuerza) de nuestras acciones y no las evadíamos tan fácilmente como hoy... acarreábamos con las consecuencias, no había nadie más para resolver eso... Tuvimos libertad, fracasos, éxito y responsabilidad, y aprendimos a crecer con todo ello... ¡ FELICIDADES !
Visto en: https://orny1312.blogspot.com/2020/12/los-nacidos-entre-1952-y-1979.html
69 notes · View notes
wrooom · 4 years
Photo
Tumblr media
DeTomaso Pantera 90 SI 
"For 1990 the 351 engine was replaced by the 5.0-litre Ford 302 engine featuring electronic fuel injection and modified cylinder heads, intake manifolds, camshafts, valves, and pistons. Stopping power was improved by the addition of four-wheel ventilated and drilled disc brakes with Brembo calipers that were shared with the Ferrari F40. The Pantera received new styling penned by Marcello Gandini, suspension redesign and a partial chassis redesign. The new model was called the Pantera 90 Si and it was introduced in 1990. Only 41 90 Si models were made before the Pantera was finally phased out in 1993 to make way for the radical Guarà. Out of the 41 cars made, two were used for crash testing, and one was reserved for the De Tomaso museum. As such, only 38 were sold to the public, of which four were converted to Targas by Pavesi.[12][11] In the UK, the model was sold as Pantera 90."
By Aguswiss1
75 notes · View notes
finsjournals · 4 years
Text
Ngobrol Bareng Kathampi!! [Sebuah Wawancara Ekslusif]
Bulan Agustus lalu, dunia maya digegerkan dengan munculnya sebuah single dari band yang juga baru muncul namanya ke permukaan, Kathampi dengan single-nya berjudul “Hilang”.
Cukup menarik perhatian saya, karena mereka adalah orang-orang yang sebetulnya tumbuh di era 90-an, munculnya mereka membuat grup musik ini, tentunya membawa vibes popular song ke era milenial.
Saya mendapat kesempatan untuk mengobrol santai dan menggali informasi tentang Kathampi dan single baru mereka:
[Podcast interview sesi 1]
Kathampi itu siapa aja sih?
Phano: Nama saya Phano, saya main drum, kegiatan lain jadi tukang masak. Tapi, mendingan nge-band sih, kalo masak mah bakat, bakat ku butuh… Hahahahha… Sempet jadi additional tahun 2001 sama Tere, Audi juga. Pernah punya band, tapi ga pernah sekeren Kathampi… Hahahahahaha…
Putri: Namaku Putri Widya R sebagai vokalis. Dulu waktu SMA pernah punya band tapi bukan sebagai vokalis, selalu dibelakang. Putri bisa main suling, harmonika, gitar dan keyboard. Kalo ditanya perasaan… Seneng banget, dari dulu kalo ditanya, pengennya kerja dan menjalani pekerjaan itu sesuai passion, pengen jadi penyanyi. Kalo ditanya mending jadi guru apa nge-band… Mending sekarang dijalani aja, nge-band. Hahahahahha…. Kalo ditanya mending jadi solo apa vokalis band, aku pilih Jadi vokalis band sih, karena lebih challenging.
Cai: Nama gue Erlangga Putra P, dipanggil Cai, di Kathampi sebagai gitaris. Karena gue ga bisa maen bass, jadi ya maen gitar aja lah. Kalo maen musik dari SMP, kenal musik dan nge-band, jadi gitaris, sempet jadi vokalis. Agak serius maen musik pas SMA kelas 3, maen band, muter-muter radio. Serius maen band di Bandung bawain alternative rock; Incubus, Hoobastank bareng Handy nge-band tahun 2005, kalo ketemunya sekitar akhir 2004. Pertemuan dengan Phano dan Putri membuat ingin serius lagi nge-band, serius dengan next level, yang sekarang udah tau lah arahnya mau kemana.
Handy: Saya Handy Hadiwikarta, di Kathampi maen gitar juga nemenin Cai, ngasih contekan ke Cai. Hahahahahaha…… Pernah ikut festival waktu di Sulawesi, jadi pemain gitar terbaik. Pengalaman mengikuti festival di Australia, yang paling berkesan apresiasi orang-orang disana yang menghargai orang kaya Handy.
Bassist Kathampi?
Cai: Sederhana aja sih, kalo ada bassist, nanti penghasilan dibagi lima. Kan, mendingan dibagi empat, jadi ga usah ada koma… Hahahahahhaha….. Belum menemukan bassist yang tepat, jadinya banyak dibantu sama temen-temen seperti Paul Parulian (The Suitcase), Wima (J-Rock) mereka ngisi di beberapa lagu Kathampi.
  [Podcast interview sesi 2]
Kenapa “Kathampi”?
Cai: Mau ngambil sesuatu yang ada roots-nya, personil semua berdarah sunda. Gue pilih Kathampi, walaupun namanya kampungan tapi maknanya bagus, artinya “diterima”. Bahasa Hindie artinya “cerita”. Biar Kathampi bisa menjadi sebuah cerita yang diterima.
Kapan Kathampi lahir?
Cai: Lahir 19 Oktober atau September tahun 2019 biar angkanya bagus, biar pas. Hahahaha…
  Cerita awal lahirnya Kathampi?
Phano: Mulai produksi saat pandemi, jadi lebih produktif, nulis lagu, tes vokal.
Cai: Cai kan bareng sama Handy, ketemu Phano karena kita sepupuan. Sebetulnya udah lama prediksi Putri jadi vokalis band Cai, tapi ga mau kasih pressure.
Putri: Gue dikasih pe er lagu…
Cai: Menurut orang lain suaranya bagus, tapi Putri sendiri ga pede nyanyi. Cukup lama buat meyakinkan Putri kalo suaranya bagus.
  Genre Kathampi? Memungkinkan ga membawakan lagu dari genre lain?
Handy: Ya paling jadi kasidahan, maen gabus di karpet… Hahahhahaha…
Cai: Pop rock, biar terkesan macho.
Handy: Terkesan dewasa.
Phano: Terkesan gagah.
Cai: Pop disini bukan genre, tapi asosiasi orang akan sesuatu yang “populer”. Kita ga kotak-kotakin genre, klise sih, tapi buat gue yang penting popular. “Mungkin ga bawain yang lain? Tungguin aja albumnya…” Hahahahhaha….
Phano: Konsep masih perkenalan, Cai sampe nanya pas kita mau bikin video klip, “Ini serius banget?”.
Cai: Kita keluarin sesuatu yang semua orang bisa nerima, karena kan lagi pandemi. Kita ga punya ekspektasi lebih, namanya orang mau berkarya, ya keluarin aja walaupun dengan budget sendiri.
  Kenapa lagu “Hilang” yang jadi single awal?
Cai: Pertimbangan teknis dan non-teknis. Dari sisi teknis, mengingat warna vokal, Putri paling siap secara teknis dari lagu ini, kebanyakan nyanyi lite folk jazz. Kathampi ini vibe-nya 90’s, tapi sound atau aransemen musik sih enggak. Dari sisi non-teknis sebagai perkenalan yang sederhana dan tidak terlalu ngoyo supaya orang mudah nerima.
Handy: Kena ke semua umur.
Phano: Iya rata2 gitu.
Putri: Iya, setelah didengerin, kok enak ya….
  [Podcast interview sesi 3]
Makna lagu “Hilang” untuk setiap personil?
Phano: Lagu ini dibuat di rumah Ibunya Cai. Pada saat Cai bikin notasi, gue lagi galau, hampir 90% cerita tentang gue. Intinya udah lama ga ketemu sama seseorang, akhirnya ketemu, ga usah berfikir macam-macam, kita jalanin berdua, nikmati berdua, melayang berdua. “Rasa ga mungkin hilang”, maksud disini ya bukan hilang dalam arti sebenernya, pokonya kata cowonya “Hilangkan semua ragu lo”.
Putri: Pas baca liriknya, interpretasinya sama sih dengan kak Phano, mungkin dulunya pernah bareng, pernah berpisah, trus ada moment ketemu, tapi ada keraguan either cewe atau cowonya. Pas dengerin lagu itu, walaupun bukan kisah pribadi Putri, tapi feel-nya dapet. Feel untuk ngerti tentang gimana si cowo ini berusaha untuk meyakinkan cewenya tuh dapet. Dan pas bawain lagunya, gue berusaha menyelaminya. Sebenernya lagu ini sedih, tapi ada perasaan harapan, perasaan relieve, tapi masih diambang, ini bakal berhasil atau enggak ya… Semoga saja happy ending.
Cai: Kebetulan yang bikin notasinya gue, gue kasih Phano, waktu bikin lirik lewat gue dulu, cocok ga nih sama notasi. Sebelum gue kasih Putri, gue nyanyiin dulu. Yang gue dapet vibe-nya emang suasana yang nostalgic, dan terkonfirmasi sama orang-orang juga. 75,38% bisa relate sama pengalaman orang-orang yang mendengarnya. Ini salah satu alasan kenapa kita pilih lagu ini. Lagu “Hilang” pesannya sangat mudah dipahami, nada mudah dimengerti, dan relate dengan pendengar.
Handy: Agak berbeda dengan teman-teman. Dari dulu belajar gitar, maen gitar, hampir ga bisa memahami lirik, lebih liat vocalizing, huruf vokalnya nyambung ga sama nada, misal rhythm, apakah bisa membangkitkan emosi si musik itu sendiri atau enggak. Ada nada, ada kata, trus diiringi drum, ada distorsi gitar, walaupun ga tau liriknya, tapi suka merinding sendiri. Ketika Putri ngomong “hilang”, waktu di studio, itu kaya mau cirambay (nangis). Temen-temen di band ini mempercayakan untuk membentuk ‘music’ sama Handy. Kalo urusan gitar, “Kumaha maneh weh Ndy” (gimana kamu aja Handy). Cukup mengharukan ketika ada temen-temen yang bantu.
  Proses pembuatan materi lagu?
Handy: Jadi begini, ini kekurangajaran dua orang ini… Cai sama Phano nih, dia ngirim telegram ngasih sepenggal reff, trus minta gue yang lanjutin dan nyempurnain.
Putri: Setelah lagu jadi, Put, ni nyanyiin put…
Phano: Jadi gue kan ga bisa maen gitar, tapi gue bisa bikin lagu. Suka direkam, trus gue kasih Handy aja, “Ni Ndy, terusin…”.
Cai: Kan ide suka datang tiba-tiba, nyampe rumah gue cape trus liat Phano lagi pake earphone, sambil nonton tv, tiba-tiba gue ambil gitar, trus jadi notasi, trus gue lapor Phano, “Bagus nih”, trus gue rekam… “Ntar lanjutannya kasih Handy aja”. Wuahahahhaha….
Putri: Nah, ini challenging-nya, udah jadi lagunya, aku dikasih lagu, trus bingung, gimana nih nyanyiinnya. Tapi seru sih, karena aku belajar banyak dari kakak-kakak ini.
Cai: Kebanyakan memang begitu. Kalo gue biasanya bikin notasi, Phano bikin lirik, karena gue dulu pernah jadi vokalis dan gue tau range vocal Putri. Terus disempurnakan sama Handy. Terserah Handy gimana chord-nya, yang penting notasinya gitu. Cai bikin pattern, Handy yang warnain, Phano yang nyablon, Putri yang jual… Hahhahahahha…
  Cerita menarik dibalik pembuatan lagu?
Cai: Gue ga tau band ini akan jadi seserius ini… Awalnya gue bikin-bikin lagu, karena gue ga bisa bawain lagu orang. Ya udah kata Phano, Putri, dan Handy enak, ya udah rekam… Ardhi direktur visual, mampu merepresentasikan lagu kita dengan cepat… Pokonya tiba-tiba jadi aja. Orang dibelakang layar banyak banget yang ngasih kita jalan, seperti Papi Kieko, manager yang udah malang melintang di industri musik, dia tau banget mau dibawa kemana nih band. Total produksi hampir 12 orang yang bantuin kita dengan budget yang minim. Kita ga nyangka bisa mpe keluar single, ada music video, ada di YouTube, ada yang mau interview lagi. Hahahahhaha….
  [Podcast interview sesi 4]
Musisi yang berpengaruh sama karakter musik personil?
Handy: Waktu di Sulawesi, papah punya kaset-kaset Koes Plus, Gombloh, jadi ya dapat pengaruh dari mereka. Ketika mulai ngulik gitar, denger lagu Dewa 19, Powerslave, lalu mulai tenggelam di suasana 90-an; Andy Liany, Protonema, KLa Project, Erwin Gutawa Orchestra, disini baru ke-update wawasan musiknya. Kalau band luar; TOTO, Anthrax, Black Sabbath, Pantera, Slayer. Guitar hero; Joe Satriani, Nuno dari Mr.Big.
Cai: Keluarga gue kebanyakan musisi, tapi umurnya jauh sama gue. Karena sering nongkrong sama mereka, jadi selera musik gue sekitar 82% dipengaruhi mereka, selera 90-an; Dewa 19, Slank, Protonema. Gue di Kathampi kaya katalog musik berjalan, tau semua genre, karena gue dengerin semua. Padi, Sheila on 7, kemudian gue berhenti di masa band melayu, gue udah ga bisa nerima lagi, secara selera udah ga masuk. Band luar; Incubus, Radiohead, Mr.Big, TOTO, Creed, Linkin Park, dan gue juga denger band Eropa, ga Cuma dari Amerika aja. Yang paling berpengaruh sih Black Rose sama Incubus, gue senengnya blues southern rock sama psychedelic alternative. BTW, gue juga dengerin musik Korea lho! BTS, Blackpink, buat gue penting harus tau, ga harus suka, soalnya anak-anak gue suka… Hahahahhaha…
Putri: Waktu SMP dan SMA awal-awal nge-band, banyak dengerin Queen, The Everly Brothers, The Beatles, Incognito. Referensi nyanyi banyaknya dengerin Ten 2 Five, Ecoutez, dan Anggun. Sekarang gue banyak eksplorasi gaya nyanyi, jadi banyak denger yang lain. Yang paling berpengaruh adalah Wida Asmara, karena role model yang bikin Putri pengen berhasil di dunia musik, pengen kaya mama, even more.
Phano: Influence musik dari Ayah yang juga pemusik, dari kecil banyak dengerin The Beatles, TOTO. Tahun 89-90 an, mulai denger Anthrax, juga Slank. Tahun 93-95 mulai ada MTv, dengernya Nirvana, alternative nation, Pearl Jam, Chris Cornell, Soundgarden, collective soul. Dewa 19 juga seneng sama notasi dan musiknya, Gigi, Sheila on 7. Pokoknya banyak influence lagu 90-an.
  [Podcast interview sesi 5]
Pesan untuk Nunhampi?
Putri: Jangan lupa streaming dan denger lagu kita di platform digital, spotify, Youtube…
Cai: Dengerin dulu aja lagunya, tunggu kita manggung setelah pandemi. Mudah-mudahan bisa diterima sama pendengar semua.
  Harapan untuk Kathampi?
Cai: Kenapa kita pilih vibes 90’s harapannya, menurut gue sekarang saatnya bawain konsep 90’s biar bisa diterima semua kalangan, menurut gue 90-an itu adalah puncak musik Indonesia, golden age-nya musik Indonesia.
  Nah! Itu dia cuplikan obrolan santai saya bersama Kathampi. Untuk dengerin versi lengkapnya dalam podcast Cerita Idola, di channel YouTube finsjournal.
Single “Hilang” bisa didengarkan:
Spotify: https://open.spotify.com/track/6M3hrv...
Apple Music: https://music.apple.com/id/album/hila...
YouTube Music: https://music.youtube.com/watch?v=Hlg...
Salam.
3 notes · View notes
patosdetemporada · 3 years
Photo
Tumblr media
Aquí, un nuevo episodio de mi podcast Album para Casa Montenegro. Si querés escucharlo andá al link de mi BIO 👆🏼y hacé click en Album. Militante y músico de otro tiempo, otro paradigma. Su espíritu indomable sintonizó a la perfección con los movimientos por derechos de los afroamericanos, la lucha de los Panteras Negras y el movimiento Black Power; entre los '7' y '90. Es de Nigeria. Y sí: era negro, afro, beat, rebelde, desaforado, excesivo. Así fue Fela Kuti. Estudió en Londres, se inundó del black power en Estados Unidos y fue deportado junto a su grupo. De regreso en su país fundó Kalakuta Republic, una productora musical cooperativa, también comunidad inmensa, en donde los activistas que buscaban la independencia solían reunirse. Murió el 2 de agosto del '97 en la ciudad de Lagos, víctima del Sida al que le negó existencia hasta que cerró los ojos. Tenía apenas 59 años. #podcast #casamontenegro #musica #historiasdevida #periodismocultural #felakuti #episodio #cultura #album #veniquetecuento💕 (en Podcast) https://www.instagram.com/p/CTyBVwhpSfl/?utm_medium=tumblr
0 notes
flis-posts · 3 years
Text
MARCAS QUE HICIERON ÉPOCA
Muchas de las marcas que predominaban en México hace 35 años sobrevivieron la globalización.
mar 20 septiembre 2011 02:55 PM
Aun cuando puede pensarse que en una economía cerrada, como era la mexicana en 1969, los sellos comerciales no tendrían la misma importancia que ahora, la verdad es que, con algunas variantes, había competencia, y las grandes marcas mundiales estaban presentes en el mercado nacional a través de sus filiales.
- En aquel año el PIB creció 6.3%, la inflación fue de 1.7%, el dólar se mantenía en 12.49 pesos a la compra y 12.50 a la venta, aunque la referencia era poco significativa, porque el comercio exterior apenas representaba exportaciones por $1,300 millones de dólares y era muy poco lo que se importaba de Estados Unidos.
- Estaban de moda los pantalones Topeka y Edoardos para la clase media, las prendas de mezclilla Ray Tom para la mayoría y Levi’s para algunos cuantos. Las camisas de vestir eran Arrow y Manchester (“Hasta que usé una Manchester me sentí a gusto”, rezaba la publicidad en televisión en anuncios protagonizados por Mauricio Garcés, que era el galán de moda). Los ejecutivos se vestían en Roberts y High Life, con casimires Santiago, de lana pura. Los zapatos formales eran de Domit, Florsheim o El Borceguí, aunque también tenían demanda los Bostonianos de Canadá. Para los menos acaudalados y los jóvenes, estaban las líneas económicas de la firma de calzado, Hush Puppies y Flexi. Para los de menores ingresos, Blasito, Sandak y el calzado de El Taconazo Popis. Los tenis eran Panam o Superfaro, aunque llegaban algunos pares de Converse de las fronteras o los traían los pocos mexicanos que iban de vacaciones a Estados Unidos.
- En 1969 se daban los últimos toques a Suburbia, el almacén de ropa de la cadena Aurrerá, que abriría sus puertas el año siguiente para competir con París Londres (que terminó vendiendo sus tiendas a Suburbia en los 80).
- Los autos de moda para los pudientes eran Mustang y Galaxie, de Ford; Impala, de General Motors; Mónaco y Barracuda, de Chrysler (en aquel entonces Automex); y Javelin y Classic, de American Motors. La clase media compraba Falcon, de Ford; Rambler American, de American Motors; Opel Fiera, de General Motors (el sucesor del Opel Olímpico, en 1969); y los jóvenes Renault y Volkswagen. Las clases populares no tenían coche, y cuando lo tenían, eran grandes carcachas para los fines de semana o salir a Acapulco o Veracruz en Semana Santa.
- Las lociones masculinas del momento eran Aramís, English Leather y Brut, aunque la gente mayor se mantenía fiel a Jockey Club, Yardley y Old Spice; los de la tercera edad preferían  Agua de Colonia Sanborns. Las navajas para afeitar eran Gillette, el fijapelo Polans y la brillantina Wildrot.
Publicidad
- Todo mundo fumaba, y lo hacía hasta en los camiones, los hospitales y el vestíbulo de los cines. Los pudientes preferían Raleigh; las clases medias Del Prado o Fiesta; los pobres, Delicados o Faros.
- Los niños ricos recibían $5 pesos de domingo, lo que les alcanzaba para un globo, algún juguete, un algodón de azúcar a la salida de misa y varias golosinas en la tienda. Los de clase media tenían $1 o $2 pesos, suficientes para comprar algo a la salida de la iglesia y algunas golosinas en la tienda, donde había desde dulces de a dos por $0.05 pesos, hasta chocolates Carlos V de $0.50 o Gansitos Marinela de $0.80 pesos. La Coca-Cola chica costaba $0.35 pesos y la mediana, $0.45.
- Las bicicletas eran Windsor, los triciclos y cochecitos de pedales, Apache, los yoyos Duncan y los juguetes Lilí (para niñas), Ledy (para niños), Plastimarx (principalmente para niños) y Mialegría (para pequeños con aficiones científicas). La juguetería de mayor prestigio era Ara.
- Los televisores eran Philco, Phillips y Majestic; los radios Majestic; las consolas de sonido Stromberg Carlson, Philco o Philips, los aparatos de sonido Gradiente y las bocinas Romex Vega.
- Las tiendas departamentales de moda eran las mismas de ahora: Liverpool, El Palacio de Hierro y Sears.
- El futbol se veía en el Estadio Azteca y en el flamante estadio Olímpico de Ciudad Universitaria. El beisbol en el parque del Seguro Social.
- Los chavos asistían al Queso Pan y Vino o al C’est si bon. Los tacos eran de El Tizoncito, El Farolito o El Caminero; las flautas, de Los Cocoteros, en San Cosme. En esa zona estaba (y sigue estando) Boca del Río, la marisquería más famosa de la ciudad de México. El Anderson’s, que había abierto el año anterior en pleno Paseo de la Reforma, estaba de moda; se tomaba la copa en el Kineret, de la Zona Rosa. El café (por menos de $3 pesos todas las tazas que uno deseara), en Sanborns, Denny’s y Vip’s. El té negro era Lipton; los refrescos, Coca-Cola, Pepsi Cola, Orange Crush, Squirt, Delaware Punch. Los nacionales, Peñafiel, Garcicrespo, Jarritos, Pascual, Lulú, Titán y Chaparritas; las discotecas de moda eran el Champagne a Go Go, Los Globos, el Terraza Casino, el Cero Cero en el Camino Real y el Señorial. Los espectáculos más taquilleros se presentaban en El Patio.
- Las pastelerías de moda eran El Globo, la pastelería Suiza y Bondy; las panaderías, Elizondo y La Veiga; el súper se hacía en Aurrerá, Comercial Mexicana, Gigante o Sumesa. Esta última tienda era el ancla del Centro Satélite, antecedente de Plaza Satélite, el primer mall de la zona metropolitana de la ciudad de México.
- Las medicinas se compraban en la Farmacia de Dios.
- Las gasolinas eran, al igual que hoy, de Pemex, pero las marcas eran Mexolina, de 70 octanos; Super Mexolina, de 80, Gasolmex, de 90, y Pemex 100. Todas contenían plomo.
- Los discos se compraban en Discolandia, Mercado de Discos, y desde 1970, en Hip 70. Las marcas que dominaban el mercado eran Orfeón, Dimsa, Musart y Capitol. José José iniciaba su carrera luego de ganar el Festival de la Canción Latinoamericana con El triste. Joan Manuel Serrat y Julio Iglesias empezaban a ganase un lugar entre el público mexicano, en tanto que el rock en inglés avanzaba en el gusto de los jóvenes capitalinos. Las estaciones de moda: Radio Capital, Radio Éxitos y La Pantera, entre los jóvenes. Los adultos preferían 620, “La música que llegó para quedarse”, y Radio Chapultepec. Los cultos, XELA, “Buena música en México”. En XEQK se podía escuchar la hora cada minuto, así como anuncios de Cuervo, Haste, el Hipódromo de las Américas, el mecánico Marcos Carrasco y Chocolates Turín, entre otros.
- Editar cómics era un gran negocio que se repartían Editorial Novaro, que producía títulos como Superman, Batman, Fantomas, historietas de Walt Disney, Lorenzo y Pepita, La pequeña Lulú y Archie, entre muchos otros; EDAR, con Lágrimas, Risas y Amor y Memín Pinguín; La Prensa, que editaba Los cuatro fantásticos; Novedades Editores, que tenía Chanoc y Los supersabios. Otros éxitos de la época eran La familia Burrón, publicado por la cadena García Valseca; Kalimán (en la versión cómic de la serie de radio), Rolando el rabioso, Alma Grande, Los supermachos, Los agachados, Tradiciones y leyendas de la Colonia y Hermelinda Linda.
- Una de las diversiones de los jóvenes era patinar, ya fuera en las banquetas y cerradas con patines Gala, o con patines rentados en las pistas de hielo Revolución, Insurgentes y Mariano Escobedo. El boliche se jugaba en Bol Polanco, Bol Silverio, Bol Narvarte y Bol Las Torres, a un costado de las torres de Satélite.
- Las máquinas de escribir eran Olivetti y Remington; las de coser, Singer; las ollas exprés, Ecko o Vasconia; los cubiertos, Oneida. Las aspiradoras, Electrolux o Koblenz; las estufas y los refrigeradores IEM o Mabe.
- Entre los útiles escolares, se pedían juegos de geometría Baco, cuadernos Scribe, colores Prismacolor, Fantasy o Dixon Vividel y lápices Mirado.
- Haste seguía siendo la hora de México, aunque quienes podían afrontar el gasto usaban Rolex, Omega y Longiness. Las plumas elegantes eran Scheaffer o Parker.
- En el mundo intelectual, Carlos Fuentes y Juan García Ponce se reunían con las jóvenes promesas Carlos Monsiváis, José Luis Cuevas y Elena Poniatowska. Las editoriales de moda eran el Fondo de Cultura Económica, Joaquín Mórtiz, Era y la recién nacida Siglo XXI.
- En la televisión, además de los canales 2, 4 y 5 de Telesistema Mexicano y del canal 11 del Politécnico, la oferta se había enriquecido con los canales 13 (Corporación Mexicana de Radio y Televisión), de Francisco Aguirre, que transmitía desde la Torre Latinoamericana desde 1968 y que pasaría a manos del gobierno en 1972, y 8 (Televisión Independiente de México), que inició formalmente sus transmisiones el 25 de enero de 1969, creado por un grupo de empresarios de Monterrey que realizaron una fuerte inversión y representaron tal competencia que cinco años después, en 1973, las dos empresas decidieron fusionarse para crear la actual Televisa. En 1985 el canal 8 pasó a ser el 9 y nació XEIMT canal 7, que junto con el 13 eran propiedad del gubernamental Instituto Mexicano de Televisión.
- Excélsior era el periódico más leído en México, después de La Prensa. Había superado en la competencia a Novedades, que llevó la delantera durante la primera mitad de los 60 (en 1976, mediante una maniobra del gobierno de Luis Echeverría, Julio Scherer y sus principales colaboradores fueron echados del periódico y fundaron en 1977 la revista Proceso). En 1969 se hizo cargo de El Universal el joven Juan Francisco Ealy Ortiz, quien habría de inyectarle nuevos bríos; permanece como presidente y director general. Los recién llegados (fundados ambos en 1965), El Sol de México y El Heraldo de México, luchaban por ganar la preferencia de los capitalinos. El primero fue adquirido por Mario Vázquez Raña (junto con el resto de la Cadena García Valseca), quien años más tarde se hizo también de La Prensa. El Heraldo fue comprado por José Antonio Pérez Simón y José Gutiérrez Vivó.
- La revista más leída era ¡Siempre!, dirigida por José Pagés Llergo.
- El Café Oro rivalizaba con el Nescafé; la mayonesa era Mc’Cormik, el atún, Calmex, los chiles enlatados, Herdez o Clemente Jacqes, el puré de tomate, Del Monte, la salsa para condimentar, Maggi, el aceite de cocina, Libertador; el chocolate en polvo Express o Choco Milk; la cajeta, Coronado; el consomé instantáneo, Rosa Blanca, aunque Knorr Suiza empezaba a ganar terreno con su campaña “Es de pollo; $10,000 pesos lo garantizan”. Los jabones eran Camay y Lux, aunque el Palmolive seguía siendo el preferido de las clases populares. Las  cremas para manos y cara eran Teatrical y Ponds. Las pastas de dientes, Colgate y Forhans, el jabón para la ropa, Fab.
- La oferta hotelera de la capital se había enriquecido un año antes con la inauguración del Camino Real, diseñado por el arquitecto Ricardo Legorreta, que junto con el María Isabel (entonces sin el apellido Sheraton), eran los más elegantes de la ciudad de México. Estaba en marcha el proyecto para edificar el Fiesta Palace (hoy Fiesta Americana Reforma).
- Las líneas aéreas eran Aeroméxico y Mexicana de Aviación. Ambas alternaban los tetramotores con jets en sus rutas nacionales.
- El destino turístico preferido seguía siendo Acapulco, donde Hilton, Pierre Marqués, Ritz, Paraíso Marriott, Copacabana y Papagayo eran los hoteles preferidos.
- La nostalgia nos hace recordar aquella época con agrado. Sin embargo, las opciones para el consumidor eran más limitadas y, sin duda, la calidad de los productos es lo que ha prevalecido.
1 note · View note
eltanguerowsm · 3 years
Text
PRIMEIRA LIGA (33), 1ª GIORNATA
Tumblr media
PORTOGALLO | articolo di Mikalic - 17 maggio 2021 Due vittorie in trasferta, due successi interni e un pareggio aprono la prima giornata della Primeira Liga portoghese numero 33.
* * * IL RESOCONTO Tanti gol, qualche sorpresa e tantissime emozioni nella prima giornata di Primeira Liga, che si è aperta domenica 16 maggio 2021. Due le vittorie in trasferta in questo primo turno: il Boavista travolge il Porto nel derby della "capitale del nord", il Braga liquida invece la neopromossa Moreirense a Moreira de Cónegos. Successi interni per Estoril e Nacional, che vincono rispettivamente contro Gil Vicente e Benfica. L'unico pareggio è quello tra Beira Mar e Sporting Lisbona. Strepitoso, inarrestabile. Si sprecano gli aggettivi per definire un Boavista che riparte nel migliore dei modi, rifilando 4 gol alla storica rivale, il Porto, tra le mura dell'Estádio do Dragão. I vicecampioni di Portogallo ci mettono solo 15 minuti a sbloccare la gara con una serpentina di Gonçalvo Joje, mentre al 29′ è Regalo a firmare il raddoppio su assist di De Albreuin. Nella ripresa il tris bianconero è firmato dal nigeriano Mamba, che si ripeterà al 90', subito dopo il gol della bandiera del redivivo Nunho (87'). La squadra di Alex è stata incapace di bloccare l'ondata offensiva del Boavista che ha controllato invece la gara senza particolari difficoltà. Un avvio deciso per le panteras di Raptus, già proiettate per un campionato di vertice. Parte col piede giusto anche il Braga di Kikkovich, che all'Estádio Joaquim de Almeida Freitas travoge 2-0 i padroni di casa della Moreirense. Dopo una prima mezz’ora di gioco in equilibrio senza grandi occasioni, i biancorossi sbloccano la gara con Fernando Pereira (30'), bravo a raccogliere l’assist di Ceretti e infilare Clelland con un preciso diagonale. Un minuto più tardi Simoes manca di pochissimo il gol del pari e successivamente gli ospiti sfiorano in più occasioni il raddoppio con l'ispiratissimo Ceretti. Raddoppio che si concretizza nella ripresa grazie all'inserimento vincente dell'egiziano Abdelsatta, più lesto di tutti ad infilare l'incolpevole Clelland per la seconda volta su assist di Concannon. L'ultima occasione è del rumeno Aparece, che però non è in giornata e spreca malamente per la Moreirense. Un risultato a sorpresa si materializza sul campo dell'Estádio António Coimbra da Mota, dove l'Estoril supera 2-0 il più quotato Gil Vicente. Dopo la rete del vantaggio firmata da Jankovyj al 21', l'Estoril amministra la gara senza particolari patemi fino al raddoppio di Van Dansich (74'), con gli ospiti incapaci di incidere veramente e un pò sfortunati con le occasioni nel finale di Klasinc e Iliev. Alla fine, arrivano tre punti importanti per i gialloblù di Bobone che iniziano nel migliore dei modi l'avventura in massima serie. Da rivedere la prestazione dell'undici di Satanassi, ancora un pò imballato sul fronte offensivo. Il Nacional approfitta invece della disastrosa situazione in cui è intrappolato il Benfica ormai da diverso tempo, passando all'Estádio da Madeira con un rotondo 5-0. La Federação Portuguesa de Futebol ha già contattato i vertici di WSM per liberare la panchina delle aquile di Lisbona e risolvere una volta per tutte questo caso di malagestione ormai sotto gli occhi di tutti. "E' inammissibile vedere una società di questo livello versare in queste condizioni - ha ammesso un portavoce della federazione portoghese -, dobbiamo fare il possibile affinchè la commissione si renda conto che i termini prescritti per l'esonero vengano anticipati in casi come questo". A chiudere la prima giornata di Primeira Liga è il pareggio tra i campioni del Beira Mar e lo Sporting Lisbona. Entrambe le squadre hanno scelto, per la gioia di chi ha assistito all'incontro, di mettere in soffitta ogni discorso legato all'attenzione difensiva. I gialloneri passano in vantaggio al 10’ con un rigore vincente di Castolo che spiazza il portiere. Dopo un'altra buona occasione di Medina Reyes neutralizzata da Serpa, arriva il pareggio ospite con un colpo di testa del peruviano Hernandez su cross da calcio d’angolo. La partita si infiamma e, nonostante l'espulsione di Plensincar, i gialloneri tornano nuovamente avanti con Ditschec al 67', che sottoporta spedisce in rete il pallone dopo un bell’assist ancora di Medina Reyes. Lo Sporting non ci sta a perdere e pareggia nuovamente all’80’ con Velasquez, che se ne va in campo aperto e batte a rete con un diagonale perfetto. Assedio finale degli uomini di Mikalic in area giallonera: prima ci prova Guajira con un tiro velenoso, poi sempre Velasquez prova ad impensierire Úlfsson in due occasioni, ma il portiere islandese si supera al 95' sbarrando la porta sul tiro ravvicinato del 17 messicano. CLASSIFICA La Primeira Liga riparte col botto. Subito al comando il Boavista di Raptus che asfalta un Porto con evidenti amnesie difensive. Bene anche il Nacional di Lele che non si fa trovare impreparato e schianta un Benfica che non vede l'ora di liberarsi di un allenatore che non è mai stato presente. Terza forza del campionato è l'Estoril di Bobone che stupisce tutti e inizia come meglio non poteva la sua avventura in prima divisione. Seguono Beira Mar e Sporting Lisbona a 1 punto, mentre chiudono la classifica Gil Vicente, Moreirense, Porto e Benfica. 3 pt Nacional, 3 pt Boavista, 3 pt Estoril, 3 pt Braga, 1 pt Beira Mar, 1 pt Sporting Lisbona, 0 pt Gil Vicente, 0 pt Moreirense, 0 pt Porto, 0 pt Benfica. __________
0 notes
abensica · 3 years
Text
LOS NACIDOS ENTRE 1952 Y 1979...
Todos aquellos que nacimos entre los años 1952 al 1979 estamos siendo actores de algo que nuestros progenitores no podrían ni soñar... fuimos testigos muy especiales por ser los primeros, de un cambio muy profundo en las tecnologías que dieron lugar a esta vida moderna... vemos ahora como la casa que compraron nuestros padres hoy vale 20 o 30 veces más...
Somos la última generación que aprendimos a jugar en la calle y en los recreos del colegio a las canicas, a los quemados, a las escondidas, al resorte, al avioncito, al Amo-a-to, al Stop...
PERO ADEMÁS somos la primera generación que jugó con videojuegos, con aquel PAC-MAN y los Ataris... fuimos también la última generación que escucho las novelas y los programas en el radio de nuestros abuelos y nos tocó también un día de campo con nuestra familia donde la comida se servía sobre un mantel en el pasto...
Fuimos los últimos en escuchar música en los discos de acetato... aquellos pequeños de 45 RPM y los grandes LP de 33 RPM... comenzamos por primera vez a grabar nuestra propia música en casettes y pudimos ver también por primera vez (las veces que queríamos) las películas en vídeo versión BETA y después VHS, tambien somos los orgullosos pioneros del walkman, y los CD's...
Se nos ha etiquetado de GENERACION X lo cual suena despectivo... alguien con poco respeto por el pasado decidió con este adjetivo que valíamos tal vez muy poco... pero poco comparados con qué ??
Vivímos la época dorada de la Televisión las primeras caricaturas a color... tuvimos que tragarnos tambien Salvado por la Campana (con todo y Screech), Beverly Hills 90210 (lo máximo en su momento... velas ahora y me platicas)
Lloramos con Mundo de Juguete, Heidi, El abuelo y yo y nos moríamos si no llegábamos a ver La Familia Partridge, Meteoro, Astroboy, El Gran Chaparral, Perdidos en el Espacio, el Crucero del Amor, Chespirito, La Criada bien Criada, Ensalada de Locos, Corre GC corre, el tio Gamboin, etc...
La hora de ir a dormir la marcó para muchos “ La Familia Telerín”....
Nosotros aprendimos de golpe lo que es el terrorismo ya siendo mayores un 11 de septiembre con la caída de las torres gemelas... pero de jóvenes vimos la justicia mundial al caer el muro de Berlín...
Aprendimos a utilizar las computadoras que a nuestros padres y abuelos nunca les tocó pero sobre todo antes que esos niños cerebritos de hoy en día que ven con desprecio a sus mayores... nosotros nunca vimos a los que no sabían usar las computadoras como una especie de "retardados desesperantes" como sucede hoy...
Vimos los milagros de las primeras calculadoras manuales, de las PC's con las primeras pantallas de cinescopio enormes... conocimos por primera vez y y con asombro los primeros celulares que parecían ladrillos (por su tamaño y por su peso) y creímos tambien en sus inicios que Internet sería el principio de un mundo libre...
Somos la Generación de Cachirulo, Ultraman, Don Gato, Gi & Joe, Los Picapiedra, La Familia Monster, Tom y Jerry, los Locos Adams, los Beverly Ricos y la Isla de Gilligan... del correcaminos, Mi Oso y Yo, , Combate, Bonanza, La Pantera Rosa, Los Supersónicos, El pájaro Loco, Candi Candi, Sandy Bell....
Los que crecieron escuchando a The Beatles, Los Rolling, Los Creedence, The Who, Led Zeppelin, Los Carpenters, Los Jackson Five y Guns N' Roses, y después en español a Soda Estereo, a Mecano, Flans y los Hombres G y a aquellos de Locomía con sus abanicos... en la música grupera aquellos Bukis (cuando Marco Antonio Solís era humilde y sencillo no un patán elitista como ahora), Los Temerarios y los eternos Tigres del Norte...
La última generación de las botellas de refresco de a litro, de la Coca-Cola familiar de vidrio de 90 centavos y la última tambien en hacer mandados en bici, en la bolsa de cuadritos del mandado para ganarnos una lana o quedarnos con el cambio...
La última también en tirar las tortillas o el pan en plena calle, levantarlos y ponerlos con todo el remordimiento del mundo en la mesa a la hora de la comida... hoy ningún niño en su sano juicio lo haría, pensaría que tiene mil bacterias !!
Este mensaje está dedicado a las personas que nacieron entre 1952 y 1979.
¡ La verdad es que no sé cómo hemos sobrevivido nuestra infancia !!
Mirando atrás es difícil creer que estemos vivos: viajábamos en autos sin cinturones de seguridad, los bebés y los niños sin sillitas especiales y sobrevivimos también a los choques sin Air​-Bag... hacíamos viajes en carretera de 10-12h y no sufríamos ni exigíamos parar cada hora porque no aguantamos... No tuvimos puertas con protecciones para niños ni frascos de medicinas con tapa a prueba de niños...
Andábamos en bicicleta, patinetas o patines sin casco, ni protectores para rodillas y codos... Los columpios eran de metal y la resbaladilla con esquinas ¡ de puntas​ oxidadas​ !...
¡ No había celulares !... Íbamos a clase cargados de libros y cuadernos (y nuestra torta de huevo o sandwiches), todo metido en una mochila de cuero o un bolsón que rara vez tenía refuerzo para los hombros y mucho menos, rueditas como hoy...
Cuántas veces no recogimos del suelo nuestros útiles y los lunches al romperse la mochila !!
Comíamos dulces, gansitos, las paletas de “esponja”, motitas y tomábamos boing", pero no éramos obesos. Si acaso alguno era medio gordo y punto... compartimos las botellas de bebidas con nuestros amigos y nadie se
contagio de nada, excepto de los piojos, cosa que se solucionaba lavándose la cabeza con vinagre caliente... rezábamos para contagiarnos de gripa, varicela o sarampión de nuestro mejor amigo para disfrutar de las "vacaciones" en casa...
No tuvimos PlayStation, no había 999 canales de televisión, pantallas planas, sonido surround, mp3s, ipods, computadoras ni Internet, pero nos lo pasábamos de lo lindo tirándonos globos con agua, o jugando fut ¡ en plena calle ! o a los vaqueros y las niñas a las muñecas y el hornito mágico... jamás escuchamos en esos tiempos sobre el calentamiento global...
Ligábamos jugando a la botella o a "verdad o castigo", no en un chat escondido y peligroso del Facebook ¡ POR FAVOR !
No era necesario tener fotoblog, Hi5 o MySpace, Twitter, Facebook, para saber si existíamos, bastaba con chiflar la tonada de la pandilla o gritar como Tarzán para que toda la cuadra saliera de sus casas... no nos catalogábamos en esas épocas como dark's, otakus, skatos, emos, etc...
Éramos el güero, la china, el gordo, el chaparro, la flaca, el loco, la pecosa, el negro o cosas así, pero todos pertenecíamos al mismo grupo...
Nos hacíamos responsables (a la fuerza) de nuestras acciones y no las evadíamos tan fácilmente como hoy... acarreábamos con las consecuencias, no había nadie más para resolver eso... Tuvimos libertad, fracasos, éxito y responsabilidad, y aprendimos a crecer con todo ello...
¡ FELICIDADES !
Por esa sonrisa que seguramente tienes en la cara...
Muchos tuvieron la suerte de crecer como niños verdaderos... recordemos lo bueno de la vida, lo fácil que es ser felices, la grandeza de lo sencillo...
No necesitamos todas esas etiquetas, todas esas superficialidades, cosas, celulares, ropa y zapatos "de marca". Recordemos cómo ser niños, pero sobre todo, cómo ser... LIBRE !!!!
0 notes
Text
Loser
De McJobs & Otras Tragedias.
#1: Acadia
La gente siempre habla estupideces, piensa Acadia. Siempre lo hacen. Pero no sabe en realidad qué es lo peor de todo esto; si las idioteces que puedes llegar a escuchar en una conversación tan rutinaria e intrascendente en un asado de una noche de sábado cualquiera, o el hecho de que fingimos a muerte de que realmente nos interesan todas esas conversaciones inútiles y sin sentido.
Cuando todos sabemos que, en realidad, no es así.
Como ahora, mientras escucha como Vicky habla sin parar; no puede evitar pensar porque pretende que su monótona charla sobre su “rebelde” juventud campesina, llena de establos y vacas, más un leve e inocente flirteo con el lesbianismo, en un pueblo perdido del sur le es mínimamente interesante; si es de por sí un tema aburrido, tan aburrido que lo único que hace es llevarla a un estado de ánimo que le es demasiado parecido a la rabia.
Frustración.
Casi puede sentir como la lata cerveza se entibia lentamente en su mano, mientras neuronas mueren dentro de su cabeza, en una lenta y tortuosa agonía. Pero lo peor de todo, es que Vicky es plenamente consciente de que su charla irrelevante es aburrida y que en realidad no le interesa a absolutamente nadie que esté en este semicírculo, ya que cada dos o tres frases, suelta algún chiste estúpido referente a una situación anexa para no parecer tan soberanamente monótona, para después bajar la mirada hacia sus manos, seguramente sudadas, para ocultar lo que Acadia piensa que puede ser alguna clase de vergüenza.
La mira, y no puede evitar pensar que su risa está llena de una desesperación enfermiza.
“Conchetufuckyou” Se dice Acadia a sí misma, mientras contempla esa sonrisa, que en realidad no es una sonrisa, sino una desesperada llamada de atención, que la hace pensar inevitablemente en esas mujeres suicidas que, con el lápiz labial corrido y el rímel cayendo por sus mejillas como sendas lágrimas negras, con la cabeza y estómago llenos de Alprazolam y vodka, llaman por teléfono a las tres de la mañana a familiares y “amigos” que la han ignorado por años y que daban por sentado que ese inevitable Accidente, terminaría por ocurrir.
Más temprano que tarde.
Acadia trata de entender por qué siempre le ha caído tan mal Vicky. Trata de buscar en su cabeza ese argumento que justifique todo ese aborrecimiento, desprecio y condescendencia con el que suele tratarla cada vez que se la topa en el casino del trabajo, mientras esperan por un microondas que se desocupe; busca ese algo que le permita decir “Vicky me cae mal porque es media puta y arrastrada para sus cosas”.
O algo así.
Pero solo le cae mal.
Sin explicaciones ni teorías ni nada.
Solo la detesta.
Aunque, pensándolo bien, todo ese desprecio que puede llegar a sentir por ella, de una forma u otra, puede estar ligado a esa puta condescendencia que tiene hacia los demás y, sobre todo, consigo misma. Una asquerosa condescendencia con la que llena su ser; esa manía de querer a todos, de justificar a todos, seguramente esperando que la quisieran y, de vuelta, también la justificaran a ella y sus acciones.
Es una maldita y puta obsesión por caerles bien a todos.
Es como si estuviera gritando con todas sus fuerzas “Quiéranme”.
“Por favor, por lo que más quieran... solo quiéranme”.
Pero ahora, que ve las cosas un poco más claras, lo que realmente le aterra es pensar en porque todos fingen que les interesa su charla inútil y sin sentido.
Es decir, si es tan aburrido, ¿no es más fácil darle la espalda y salir caminando hacia algún otro rincón?, ¿entrar a la casa o simplemente irte rápidamente?
Entonces, ¿Por qué fingir que nos importa algo cuando evidentemente no es así?
Quizás la gente finge para que les finjan de vuelta.
Nosotros les mentimos a los demás, para que ellos nos mientan a nosotros también.
Lo que es algo triste, cuando lo piensas bien. Y tétrico. Muy tétrico.
Así que Acadia decide entrar a la casa. Volver a la fiesta.
Por eso, después de excusarse con esa fingida amabilidad que te da la experiencia, se da la vuelta y camina nuevamente hacia a la casa, pensando en temas muchos más importantes de su propia vida.
Camina, mientras su mente se desliza lentamente hacia Roberto, pensando en la historia que se han creado juntos; y que le gusta que así haya sido. Eso es lo que se supone que deben hacer las parejas, crecer juntos, armar una historia en conjunto para convertirse en una sola persona.
Aún trata de determinar qué es lo que realmente le gusta de él. No lo sabe todavía. Pero lo que sí tiene claro, es cuál fue el momento en el que se convirtió en algo más que un simple amigo de la universidad.
Fue un día de invierno, en el que la lluvia obligó a cancelar cierta Asamblea, de esas en la que sólo comunistas, anarquistas y fascistas disfrazados de tipos de Centro-Derecha discutían por horas acerca de temas inútiles y a las que la gente iba más motivada por el ocio y escapar de clases que por el afán de cambiar algo en un sistema que ya se sabia inutil.
Mientras compartían un vaso plástico lleno de café barato y un cigarro, él le regaló una chapita que tenía escrita la frase “God Is Gay” en ella, justo el día después que ella le comentara que Nirvana era una de sus cinco bandas favoritas de todos los tiempos, junto con Stones Roses,Danzig, Pantera y Misfits.
- Ayer dijiste que te gustaba Nirvana, y justo encontré esta chapita en la feria artesanal de la Pepsi, y me acordé de ti - Le dijo, con un brillo en sus ojos que no había visto en ningún hombre desde aquel dia en el que Gaspar se le declaró en el Parque San Borja, mientras tomaban cervezas a escondidas en una mañana de martes de cimarra.
- Para que la uses en tu bolso...-
Ese fue el momento.
De ahí en adelante las cosas se fueron dando solas, sin que nadie las forzara. Un primer beso en el Forestal, frente al Museo de Arte Contemporáneo, después de fumarse un joint de Critical Jack mirando el Mapocho. Hacer el amor por primera vez en su departamento, en el sillón, escuchando un compilado de Trip Hop de los 90s, mientras su compañero de Departamento estaba de vacaciones en la playa, salidas a cenar, a fuentes de soda y cines los domingos en la noche para gastar los fines de semana juntos.
Ya han pasado cinco meses desde aquella tarde en el Parque Forestal.
No sabría de forma exacta definir qué es lo que realmente siente.
Piensa que podría ser amor.
¿Por qué no?
Amor
La palabra en si suena demasiado grande. Le asusta un poco.
Amor
Pero suena bien.
Es entonces cuando entra en la casa y se arrepiente al instante de haberlo hecho. Porque piensa que podría haberse ido al patio delantero para llamarlo. Ahora. Porque después de todo, ya no le importa que sean más de las doce de la noche de un sábado y que algunas latas de cerveza comiencen a aturdir las neuronas dentro de su cerebro.
De hecho, es la excusa perfecta para poder hacerlo.
¿Pero eso no la haría parecer demasiado desesperada?
Se sienta en un sillón, mientras bebe un último trago de cerveza tibia. Observa cómo cierta gente baila canciones electrónicas que ella pensaba que ya habían sido olvidadas para siempre. Todos intentan hacerlo sin parecer ridículos. Algunos lo logran, la mayoría fracasa miserablemente.
Tal como todo en la vida.
Quiere un cigarro. En su bolso, ve la cajetilla con su último cigarro dentro de ella.
Entonces arma en su cabeza un plan. Un pequeño y perfecto plan para este instante. Primero, debe de buscar a Jessica, para que la acompañe a comprar cigarros y una botella de Vodka antes de que la botillería cierre. Entonces, una vez que ya tenga los cigarros y el vodka y regresen a la fiesta, tomará un vaso de la cocina y lo llenara con Hielo y Vodka. Con ese vaso en su mano y el cigarro encendido, llamara a Roberto, de sorpresa. De todas formas, ella sabe que el estará despierto, haciendo el turno de noche en el Call Center de Entel, el trabajo que tiene mientras termina su carrera de Ingeniería Comercial con mención en Comercio Internacional.
- Es el trabajo más aburrido del mundo... - Le dijo una vez - ...Atiendes a gente, peleas con esa misma gente, los insultas de forma que no sean capaces de entender de qué estás riendo de ellos, pero la mayor de parte del tiempo la pasas conversando temas que te aburren con tus compañeros, o navegando en internet con la clave robada a un supervisor -
Una llamada sorpresa, de cariño, una llamada de esas que nunca molestan a nadie. Para demostrarle que piensa en él, que se acuerda de él y que sepa lo mucho que le gustaría que estuviera con ella en ese momento, los dos juntos, tratando de bailar música electrónica de los 90’s sin verse demasiado patéticos o simplemente burlandose de Vicky y su conversación sin sentido.
Así que comienza a dar vueltas por la casa, buscando a Jessica, que sabe que debe de estar en algún lado. Bailando; probablemente coqueteando con alguien. De preferencia algunos años menor que ella. Un tipo con bíceps marcados, camisa ajustada de marca que no ocultaría ningún musculo, exceso de gel en el cabello y un perfume demasiado dulce que lo acercaría de una forma peligrosa a un perfil demasiado gay.
- No tendría problemas en tirarme un Vedetto... - Le dijo una vez, mientras le comentaba acerca de una despedida de Soltera a la que había acudido - ...Son ricos; flacos y musculosos, la mayoría de ellos la tienen grande y te apuesto a que deben de tirar como los dioses... ¿O que?, ¿solo los hombres pueden soñar con tirarse minas flacas y  tetonas y es nuestro deber hacer caridad sexual con panzones cerveceros?... estan locos...-
¿Cuántas personas pueden caber en una casa de un barrio suburbano perdido en Maipú donde todas las casas son iguales?
¿Cuántos rincones poseen estas casas para que la gente se pueda esconder?
Nunca hubiese pensado que fueran tantos.
Pero lo son.
Demasiados rincones oscuros.
Da vueltas por la casa.
Y las cosas pasan. Solo así. De la nada.
“Es divertido pensar cómo funciona la vida” Se dice a sí misma Acadia. Es decir, lo seguro que se puede estar de las cosas un momento, para que un minuto después, todo se desarme y te des cuenta de que todo ha sido prácticamente una mentira.
Se siente engañada. Idiota. Estúpida.
Pero lo peor de todo, ingenua.
Huye. Porque no sabe qué otra cosa puede hacer. Corre, como si eso le sirviera de algo. Sabe que es algo estúpido, pero que sin embargo continúa haciendo.
Ladridos de perro.
El sonido de sus tacos golpeando el asfalto rompe el silencio de la noche.
Se acuerda de su tía abuela Olga. La amargada, la fanática religiosa que odiaba a los hombres, la que se quedó sola y eventualmente se volvió loca porque nunca se follo a nadie apropiadamente. Se acuerda de los eternos monólogos que se veía obligada a escuchar, cuando por lastima su mamá la forzaba a visitarla, el último domingo de cada mes, en el hogar de ancianos donde la fueron a botar cuando dejó de ser útil a sí misma y se convirtió en un estorbo para la familia.
Pero ahora solo una frase es la que llena su cabeza, la que repite como un mantra enrarecido mientras corre y su corazón comienza a bombear ácido a través de sus venas.
Solo una frase, una sola, de todas las frases que le escuchó decir en todos esos años de visitas por lastima: “Mijita’, los hombres son todos unos animales. Nunca confíes en ellos.”
Se rompe el taco de su zapato izquierdo, con un chasquido que es casi imperceptible.
Cae.
El contenido de su bolso se esparce en el suelo ruidosamente.
Intenta levantarse, pero el dolor en sus rodillas la hace llorar aún más.
Se limpia las lágrimas con la manga de su chaqueta, que se ensucian con rímel negro.
Y la ve. Entre el lápiz labial y la billetera. La chapita.
“God Is Gay”
La toma en sus manos y piensa que la vida es una gran sarcasmo. Que después de todo, ese dolor que ahora la quema por dentro haya comenzado con un simple gesto, de regalarle un simple detalle en un día lluvioso.
Para terminar en la calle, con las rodillas y las manos rasmilladas; con el alma rota en miles de pequeños trozos.
Llorando.
Porque, después de todo, ¿Cuántas posibilidades existen de que encuentres a tu “Pololo” siendo arrastrado a una pieza, por una mina con pinta de puta cafetera desquiciada, en una fiesta en la que nunca te menciono que iba a estar?
No demasiadas. Tienes más chances de ganarte el Loto.
Santiago no es una ciudad tan grande como lo había pensado, después de todo.
Acadia se levanta lentamente, mientras trata de calmar su respiración. Se promete no llorar más, pero sabe que para eso necesita un cigarro. Recoge todas sus cosas, excepto la chapita, que decide botar por una inmunda alcantarilla.
- Hijo de puta..- Murmura - ...Hijo de la Gran Puta.-
Los perros aún siguen ladrando. Detrás de rejas, protegiendo lo que nunca ha sido suyo.
El final perfecto para esta historia de mierda.
0 notes