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#omnia vincit amor et nos cedamus amori
missgallavjch · 3 months
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love wins all (2024) — omnia vincit amor: et nos cedamus amori
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verladyweek · 5 months
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Verlady Week 2024 Prompt Reveal: Day 7
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Once Bitten, Twice Brave
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Fake-out Make-out (Definition.)
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"Omnia vincit amor; et nos cedamus amori." / "Love conquers all; and we, too, shall yield to love." (Virgil, from Ecloges.)
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Dealer's Choice! (This is your free space! The ace up your sleeve! Your blanket permission to choose your own prompts and do whatever you want! It can be anything: your favourite Blake poem, that one trope you really hoped would be featured this ship week but wasn't, an old wip you started forever ago but never quite found the time or motivation to finish and share until now - literally anything and everything goes! Feel free to go on a long-winded rant about this really niche Verlady thing you love, make a rec list of your favourite Verlady fanworks or put together a memey shit post and end this ship week with a good laugh. Your imagination is the limit!)
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Please feel free to take these prompts and run with them - as far as your imagination can take you! You are allowed to reference these prompts as closely or as loosely as you'd like. I promise you that no one is keeping count of how prominently these prompts are featured, because what matters most is having fun and spreading the love, so go nuts! Feel free to fill as many or as few prompts as you want. You can mix and match these prompts however suits your preferences and visions best - you can also stick to only one of these prompts or skip this day of Verlady Week entirely if none of these options appeal to you!
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daimonclub · 2 months
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Breve storia della lingua latina
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Breve storia lingua latina Breve storia della lingua latina, un articolo che ripercorre le vicende della lingua latina dal primo periodo al latino moderno, con alcune citazioni illuminanti, collegamenti e materiali utili. Il latino è una lingua precisa, essenziale. Verrà abbandonata non perché inadeguata alle nuove esigenze del progresso, ma perché gli uomini nuovi non saranno più adeguati ad essa. Quando inizierà l’era dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un discorso pubblico e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna. E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elusivo e di gradevole effetto 'sonoro' potrà parlare per un’ora senza dire niente. Cosa impossibile col latino. Giovannino Guareschi (1908-1968) Lo studentucolo che sa un po' di latino e di storia, l'avvocatuzzo che è riuscito a strappare uno straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori crederanno di essere diversi e superiori anche al miglior operaio. Antonio Gramsci La lingua latina così esatta, così regolata e definita, ha nondimeno moltissime frasi ec. che per la stessa natura loro, e del linguaggio latino, sono di significato così vago, che a determinarlo, e renderlo preciso non basta qualsivoglia scienza di latino, e non avrebbe bastato l'esser nato latino, perocch'elle son vaghe per se medesime, e quella tal frase e la vaghezza della significazione sono per essenza loro inseparabili, né quella può sussistere senza questa. Giacomo Leopardi Sia in greco sia in latino, fino a Tertulliano, il significato che si dava al termine persona (che è l'equivalente del greco prosopon) era quello di "maschera" oppure di volto. Battista Mondin Il testo rappresenta il latino di oggi. È attraverso il testo che comunicano le élite (come voi, che state leggendo questo libro). Per le masse, invece, la maggioranza delle informazioni viene raccolta attraverso altre forme mediatiche: TV, film, musica e video musicali. Lawrence Lessig Escludete il Latino ed il Greco dalla vostra scuola e confinerete i vostri alunni entro angusti interessi limitati alla loro generazione e a quella immediatamente precedente, tagliando fuori tanti secoli d'esperienza quasi che la razza umana fosse venuta al mondo nel 1500. Thomas Arnold
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Breve storia del latino Loquendum ut vulgus, Sentiendum ut Sapientes. Parliamo come il volgo e ragionimao come i sapienti. Omnia vincit amor, et nos cedamus amori. L'amore vince ogni cosa; cediamo all'amore. Virgilio Dum inter homines sumus, colamus humanitatem. Finché siamo tra gli esseri umani, cerchiamo di essere umani. Seneca Acceptissima semper munera sunt, auctor quae pretiosa facit. Doni sempre assai ben accetti, è il donatore che li rende preziosi. Ovidio Si vis amari, ama. Se vuoi essere amato, ama. Seneca Amicitiae nostrae memoriam spero sempiternam fore. Spero che il ricordo della nostra amicizia sia eterno. Cicerone Ad turpia virum bonum nulla spes invitat. Nessuna aspettativa può indurre un uomo buono a commettere il male. Seneca Aequam memento rebus in arduis servare mentem. Ricorda quando il percorso della vita è ripido per mantenere la mente calma. Orazio Acclinis falsis animus meliora recusat. La mente intenta alle false apparenze rifiuta di ammettere cose migliori. Orazio Ubi concordia, ibi Victoria. Dove c’è unità, c’è vittoria. Publius Syrus Semper inops quicumque cupit. Chi desidera è sempre povero. Claudian
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Sintesi lingua latina La lingua latina era l'idioma dell'antica Roma e del vicino territorio del Lazio. Con la diffusione del potere romano il latino fu diffuso in ogni parte del mondo antico conosciuto e divenne la lingua dominante dell'Europa occidentale. Era la lingua degli studiosi e della diplomazia fino al XVIII secolo e della liturgia cattolica romana fino alla fine del XX secolo. La lingua latina non era originaria dell'Italia ma fu portata nella penisola italiana in epoca preistorica da popolazioni italiche emigrate dal nord. Il latino è un membro della sottofamiglia italica delle lingue indoeuropee; tra le lingue indoeuropee non italiche, è strettamente imparentato soprattutto con il sanscrito e il greco e con le sottofamiglie germaniche e celtiche. In Italia, il latino era originariamente il dialetto della regione intorno a Roma. All'interno delle lingue italiche il latino, il falisco e altri dialetti formavano un gruppo latino distinto dalle altre lingue italiche, come l'osco e l'umbro. Le prime iscrizioni latine sopravvivono dal VI secolo aC; i testi più antichi chiaramente in latino romano risalgono principalmente al III secolo a.C. Il latino fu influenzato dai dialetti celtici nell'Italia settentrionale, dalla lingua etrusca non indoeuropea nell'Italia centrale e dal greco, parlato nell'Italia meridionale già nell'VIII secolo a.C. Sotto l'influenza della lingua greca e della sua letteratura, tradotta per la prima volta in latino nella seconda metà del III secolo a.C., il latino si sviluppò gradualmente fino a diventare una grande lingua letteraria. Latino letterario antico La lingua letteraria latina può essere divisa in quattro periodi, corrispondenti in generale ai periodi della letteratura latina. Il primo periodo (240-70 a.C.). Questo periodo comprende gli scritti di Ennio, Plauto e Terenzio. L'epoca d'oro (70 a.C.-14 d.C.). Questo periodo è famoso per le opere in prosa di Giulio Cesare, Cicerone e Livio e per la poesia di Catullo, Lucrezio, Virgilio, Orazio e Ovidio. Durante questo periodo, sia nella prosa che nella poesia, la lingua latina si sviluppò in un mezzo di espressione altamente artistico e raggiunse la sua massima ricchezza e flessibilità. L'età dell'argento (14-130). Questo periodo è caratterizzato da una ricerca sia per l'elaborazione retorica e l'ornamento sia per l'espressione concisa ed epigrammatica, qualità queste ultime riscontrabili soprattutto nelle opere del filosofo e drammaturgo Seneca e in quelle dello storico Tacito.
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Breve storia della lingua latina Il periodo tardo latino Questo periodo, che va dal II secolo al VI secolo d.C. (636 circa), comprende la patristica latina dei Padri della Chiesa. Durante il periodo tardo latino le tribù barbare invasori introdussero nella lingua numerose forme e idiomi stranieri; questo latino corrotto era chiamato lingua Romana e si distingueva dalla lingua Latina, la lingua classica coltivata dai dotti. Latino parlato antico Il linguaggio colloquiale dei romani colti appare nelle opere di vari scrittori, in particolare nelle commedie di Plauto e Terenzio, nelle lettere di Cicerone, nelle Satire ed Epistole di Orazio e nel Satyricon di Petronio Arbitro. È caratterizzato dalla libertà di sintassi, dalla presenza di numerose interiezioni e dall'uso frequente di parole greche. Questo linguaggio colloquiale della buona società (sermo cotidianus) non va confuso con il sermo plebeius, la lingua delle classi non istruite, che mostra un maggiore disprezzo per la sintassi, un amore per le parole nuove e una ricerca della semplicità, soprattutto nelle parole ordine. Il sermo plebeius è noto come latino volgare, termine che talvolta include il sermo cotidianus dei romani più colti. Le lingue romanze si svilupparono non dalla lingua latina letteraria ma dal sermo plebeius del periodo tardo latino, quando era conosciuto anche come lingua Romana. Ad esempio, equus ("cavallo") cadde in disuso, e caballus ("nag", "cavallo da soma") fornì le parole romanze per cavallo (cheval, caballo); allo stesso modo, la parola romanza per testa (tête, testa) non deriva dal latino caput, ma da una parola gergale latina per testa (testa), letteralmente “pentola”. Latino medievale Il latino era la lingua delle lettere nell'Europa occidentale nel Medioevo. Il latino di questo periodo è chiamato latino medievale o latino basso. Anche per il popolo in generale il latino continuò ad essere una lingua viva, perché la chiesa forniva un'enorme massa di letteratura ecclesiastica sia in prosa che in poesia. La lingua, tuttavia, ha subito molti cambiamenti. La sintassi fu ulteriormente semplificata, nuove parole furono adottate da varie fonti e vennero all'esistenza nuovi significati; tuttavia, il latino cambiò molto meno durante questo periodo rispetto al francese o all'inglese. Nuovo latino o latino moderno Nei secoli XV e XVI nacque il Nuovo latino, chiamato anche latino moderno. Gli scrittori del Rinascimento produssero una nuova e brillante letteratura latina che imitava da vicino gli scrittori classici latini e in particolare Cicerone. Quasi tutti i libri importanti, scientifici, filosofici e religiosi, furono scritti in latino in questo periodo, comprese le opere dello studioso olandese Desiderius Erasmus, del filosofo inglese Francis Bacon e del fisico inglese Isaac Newton, e il latino era il mezzo di comunicazione. rapporti diplomatici tra le nazioni europee. Solo alla fine del XVII secolo il latino cessò di essere una lingua internazionale. Durante i secoli XVIII e XIX, tuttavia, rimase la lingua degli studiosi classici, e anche nel XX secolo i trattati accademici sono talvolta composti in latino. La Chiesa cattolica romana utilizza ancora il latino come lingua dei suoi documenti ufficiali. Nell'insegnamento moderno del latino sono stati accettati diversi metodi di pronuncia. Il metodo continentale si basa sulla pronuncia delle lingue europee moderne, la principale pronuncia continentale oggi è quella usata dalla chiesa cattolica romana, che favorisce una pronuncia simile a quella italiana. Nel metodo inglese, le parole latine vengono pronunciate come in inglese, ma ogni sillaba viene pronunciata separatamente.
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Modernità del latino Il metodo romano è una ricostruzione congetturale della pronuncia latina del periodo ciceroniano. Questo metodo è in uso nelle scuole e nelle università sia negli Stati Uniti che all'estero. I nomi propri, tuttavia, quando menzionati fuori dal loro contesto latino, vengono ancora pronunciati secondo i principi che governano la lingua del particolare paese; quindi, la pronuncia del nome Cicerone sarebbe in Germania Tsítsero, in Italia Chíchero, in Spagna Thíthero, in Francia Siséro, in Inghilterra Sísero. Il latino nell'antichità ha meno flessibilità e grazia del greco; il suo vocabolario era più limitato ed era meno capace di esprimere idee astratte. I romani si resero conto dei limiti della loro lingua e presero in prestito molte parole dai greci. Il latino, rigoroso nella sintassi e pesante nella dizione, ha vigore e precisione e si è rivelato nel corso dei secoli un mirabile veicolo per l'espressione di un pensiero serio. La sua sopravvivenza è stata duplice: non solo il latino letterario stesso è rimasto in uso fino ai giorni nostri, ma sopravvive anche nelle lingue romanze, che rappresentano l'evoluzione moderna del latino volgare; L'italiano, in particolare, può essere descritto come latino moderno (lingue romanze). L'inglese ha preso ampiamente in prestito dal latino, sia direttamente che indirettamente attraverso il francese. La lingua latina è significativa non solo per la sua letteratura, ma anche perché lo studio del suo sviluppo fornisce informazioni sulla storia della lingua in generale e in particolare sull'origine e lo sviluppo di alcune delle principali lingue dell'Europa moderna. Dal XVII secolo in poi, ma soprattutto durante il XVIII secolo, quando i modelli romani furono copiati in prosa e poesia, gli scrittori usarono parole o costruzioni grammaticali che avevano origine dal latino e che davano un'impressione del latino in inglese. Le parole di derivazione latina sono comunemente più lunghe e di significato più astratto rispetto alle loro controparti anglosassoni: ad es. visione (lat.) = vista (O.E.). In generale la dizione latina, quindi, sarà più astratta e suscettibile di essere polisillabica. La frase periodica è un tentativo di imitare la sintassi latina, lasciando il verbo principale fino alla fine della frase. Due prosatori del XVIII secolo appassionati di latinismo sono il dottor Johnson e Gibbon. Milton è famoso anche per le sue costruzioni latine in Paradise Lost (1667), come in "Him the Almighty Power/ Hurled headlong" che distorce il normale ordine inglese soggetto-verbo-oggetto in oggetto-soggetto-verbo. E per finire eccovi alcune tra le parole latine più famose che usiamo abitualmente tutti i giorni: Alter Ego/Bonus/Bonus/malus/Campus/Curriculum Vitae/Deficit/Et cetera/Ex Equo/Extra/Gratis/Idem/Incipit/In Extremis/Factotum/Junior/Lapsus/Monitor/Post Scriptum/Referendum/Sponsor/Super/Una Tantum/Tabula Rasa/Tutor/Vice Versa/Video/Virus. You can also read: Frasi e citazioni latine Proverbi e detti latini English, Greek and Latin Latin influence in the English language Latin and the English language Latin phrases in English Learn more visiting these useful websites: https://www.latin-english.com   Latin English Dictionary https://www.etymonline.com     Online Etymology Dictionary You can download the following books on Latin at this page: Latin Language: Bennett, Charles E.: New Latin Grammar; D’Oogle, Benjamin L.: Latin for beginners; Wine, women and songs. Medieval Latin Student’s Songs, including translation and commentary by John Addington Symonds. Read the full article
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withinthesplendor · 2 years
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“Amor vincit omnia, et nos cedamus amori." Love conquers all things, so we too shall yield to love.
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myhiraeth · 1 year
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@noblehcart​ sent: "Omnia vincit amor, nos et cedamus amori." Because it took a bit of courage to decide to act on the impulsive desire. He was sitting right there. Reading quietly with that quizzical brow and intense set of eyes that she could get lost in. Carefully she sat on his knees, gently prying his book away (taking note of the page number) before draping her arms over his shoulders as she spoke. Shy smile managed to sneak through as she leaned up to pepper his neck then following the line of his jaw in kisses.Words were murmured quietly as she stopped just millimeters from his lips. "Amor est sicut vinum optimum et gustum habere volo."
It’s the Latin that does him in every time. His mother tongue is Ancient Greek, but Latin is the language he loves most. Latin has no connection to his family, to the hatred of his mortal life. It’s simple, beautiful, poetic. 
Like Liesel herself is. 
He’s reading- their most shared pastime- when she moves. He tracks her out of his peripheral without realizing it, always concerned with where she was and what she was doing and if she was alright, and looks up as she nears him, letting her take the book from his hands with no resistance, sky blue eyes watching the softness of her expression. Her words slip off her tongue as sweet and tempting as honey, and he leans back in his seat as she takes her place in his lap, eyes following her every move, the curve of her lips as she speaks. 
She’s in charge, his hands rest loosely on her hips, holding her steady as she leans in to trail kisses along his neck, tilting his head to give her better access. Her lips leave a wake of heat in their absence, until her lips are at his, whispering more honeyed words against his mouth. "si amor est vinum ergo me demergat…” He whispers in return, closing the last scant distance between their lips. 
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OMNIA VINCIT AMOR, ET NOS CEDAMUS AMORI
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ffxvficrec · 2 years
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IgNoct White Day Gift Exchange Round Up 2
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You can also check out the collection here: https://archiveofourown.org/collections/ignoctwhiteday2022
We’ve listed additional pairings, archive warnings, and ratings, but please remember to mind the tags!
oh, your love is sunlight by Crazyloststar
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Teen
The sun has risen, that much is certain.
What isn't, is what they do now.
But first, Ignis must untangle the mess of emotions knotted up in his chest.
Burst and Bloom by pekori
No Archive Warnings Apply
Prompto Argentum/Lunafreya Nox Fleuret
General
For all their lives, Ignis and Noctis have lived in a world without color. That is until one fateful day, in a quiet little cafe, where Noctis finally gets up the nerve to (awkwardly) introduce himself.
Practical Meets Selfish Desires by GuineaGoon
No Archive Warnings Apply
Teen 
Only, they didn’t have any other good ideas. Ignis was the best person for this job, and he knew Noctis would be well tended if he was gone for a time. The man had shown how well he had matured in the months after he brought back the dawn. They had made far greater sacrifices than being apart from each other for the good of the country. He knew what he needed to do.
But for once Ignis wanted to be selfish instead of practical.
“Noct,” Ignis replied calmly, “I believe Prompto has given us the best solution to our problems. I can travel to Lestallum, assist in their recovery, and still manage to assist you should you need it. The cell towers are still functional; I will only be a call away.”
Return of the Dawn by Hemlock_Dumpling
No Archive Warnings Apply
General
Lucis Caelum had faced many dangers in his short life. In spite of all that, there was one thing that terrified him beyond measure, something he feared more than death itself.
Telling Ignis Scientia that he loved him.
At Least Once More by amitiel
No Archive Warnings Apply
Gladiolus Amicitia/Prompto Argentum
Gladiolus Amicitia & Prompto Argentum & Noctis Lucis Caelum & Ignis Scientia
Explicit
Noctis has survived the long night and the coming dawn and is now the king of Lucis. As they're rebuilding, Noctis finds his attentions turned towards matters of the heart. He finds himself turning towards Ignis, needing to be honest with himself and with Ignis about how he feels. But will Ignis reciprocate? Or is Noctis doomed to secretly pine for his entire life?
Quiet and Still by battle_goats
No Archive Warnings Apply
Mature
Five times Noct and Ignis pined for each, and the one time Noct finally did something about it.
Or the evolution of love between a Prince and his Hand over the years.
Omnia Vincit Amor, et nos Cedamus Amori by JoannaFleuret
Creator Chose Not To Use Archive Warnings
Teen
Noctis and Ignis have fallen for each other on their path, yet keep their emotions hidden as they fear the repercussions of their actions. Duty binds them together and tears apart their hearts at the same time.
Rest & Recovery by grey_sw (grey)
No Archive Warnings Apply
Explicit
Kingship, sleepy sex, and thee: the recipe for a lazy evening with Noct and Ignis.
--Ignis draws himself to the foot of the throne regardless, bowing over his fist. “Your Majesty.”
Noct’s answering “hey” is a soft puff of breath, drawn with pain. Ignis is halfway up the steps upon hearing it, hand extended toward his liege-love.
“Oh, Noct,” he sighs. “You should have called me earlier.”
Only One by tifasdolphin (mhg1665)
Creator Chose Not To Use Archive Warnings
Teen
Prompt: I would like to receive something soft and sweet with caretaking - very much happy ending stuff, and elements of hurt-comfort in the middle are good too. Ignis has dedicated his life to caring for Noctis, and I would love to see a role reversal.
Of Poison & Pining by ScarletLuna (MyriadMystics)
No Archive Warnings Apply
Teen 
During a hunt in the Vesperpool, the royal retinue were taking care of a menace to the people of the Cleigne region. Unfortunately, Noctis hadn't expected to be poisoned by a giant bird and Ignis wasn't prepared to watch the collapse of his prince as he fell to the dirt.
Crumbling with his emotions, Ignis takes Noct to Lestallum to care for him. What happens when waiting for the future King to wake and too much time to think resurfaces hidden feelings? Does Ignis continue to ignore them or does one finally give in to what one actually wants?
Let Them Talk by denilmo
No Archive Warnings Apply
Teen 
If what his father said was true, then he wanted to be known as the kind of king, and man, that helped his people, shedding his own blood, sweat, and tears. He wasn't spoiled, or rich, or ignorant to their plight. He didn't sit comfortably, shut away from the real problems. After ten years of reflection, he was ready to face all of the ugliness and defeat it, to be the change that Insomnia needed, that he needed, for the future.
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mytarotexperience · 10 months
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DECAMERON TAROT
IL SOLE dal mazzo del Decamerone di Boccaccio. Il gesto simbolico dello spogliarsi, la resa al Divino.
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Omnia vincit amor, et nos cedamus amori scriveva Virgilio, ovvero l'amore vince tutto e noi sottostiamo all'amore, che suona molto come una frase fatta un po' vuota e banale, come "la bellezza salverà il mondo".  Il mondo non si salverà, ne con la bellezza ne con l'amore, si salverà chi ha capito, chi vuole salvarsi, chi ha fatto un percorso di salvezza, ma il mondo rimarrà l'inferno che è, tale e quale. Perchè il mondo è una scuola, e se non superi gli esami vieni rimandato e dovrai ripetere le lezioni.
Questo mazzo di carte disegnate da Giacinto Gaudenzi ed ispirate alle atmosfere boccaccesce del Decamerone, sono molto particolari, molto forti, intriganti e fantasiose, nell'introduzione del loro libretto leggiamo "Una guida dell'Amore" ma sarebbe più giusto definirle una guida dell'Eros,  forza travolgente che guida il mondo e che ha si a che fare con l'amore, ma non necessariamente. Eros e Amore probabilmente non sono la stessa cosa, e noi spesso cadiamo in equivoco considerandoli una cosa sola, e se fossero veramente una cosa sola, allora il nostro mondo sarebbe completamente sbagliato.
Nel suo Decamerone il Boccaccio aveva costruito un nuovo mondo ideale, basato su una rivoluzione dei costumi, della morale e della mentalità, un mondo basato appunto sull'Eros e sull'Amore, ed in queste carte viene espresso con mille colori tutto questo mondo, è un mazzo molto bello che ispira le forze più recondite dell'Eros e ben si presta ad indagare il nostro mondo interiore e fantastico, più che alla divinazione nel senso classico del termine.
La mia carta preferita di questo mazzo è  IL SOLE,  la scelta non è stata difficile, è stata quasi guidata, automatica, anche se molte altre meriterebbero una trattazione a sè.
Questa bellissima carta trasmette un grande senso di pace che si unisce ad una grande tensione fatta di curiosità, di desiderio e di abbandono, pace e tensione sembrano essere due forze opposte, ma spesso coesistono creando una magica atmosfera di sospensione, piccole "bolle" di esperienze fuori dal tempo e dallo spazio.
Sono rappresentati due giovani guerrieri che si sono spogliati dalle loro pesanti corazze, e facendo questo gesto, apparentemente solo fisico, si sono anche simbolicamente liberati delle corazze mentali e sociali che opprimono le nostre anime, allo stesso modo di come le pesanti corazze metalliche opprimo il corpo. Le noste anime sono forzatamente rinchiuse in ruoli sociali, in proiezioni dell' Io  chiamate personalità, che sono spesso solo pesanti quanto inutili sovrastrutture, sono corazze mentali che indossiamo per affrontare il mondo esterno, ma è liberatorio trovare spazi dove potersene liberare, senza timore a rimaner vestiti solamente di se stessi. Cosa tutt'altro che facile da attuare, dal momento che noi spesso ci identifichiamo a tal punto con le nostre corazze da pensare di essere noi stessi quelle corazze, quelle armi, quelle personalità, quei caratteri.
Ed in questa immagine i due guerrieni hanno appunto abbandonato le loro corazze e le loro armi per godersi attimi di pace, libertà e sincerità.   Togliendosi di dosso armi e corazze, si sono scrollati di dosso il peso dei ruoli sociali e gli atteggiamenti marziali e difensivi, arrendendosi pacificamente alla calda luce solare che irradia i loro corpi liberi. 
Avendo abbandonato sentimenti di aggressività, contrasto e diffidenza, dolcemente si guardano, si rispecchiano l'uno nell'altro e si abbandonano ad una calda e radiosa dolcezza, virile e contemplativa. 
La scena è ambientata in riva al mare, a simboleggiare il mare infinito ed insodabile che si agita dentro le nostre interiorità, veri e propri abissi popolati da ninfe e sirene, ma anche da terribili mostri. Un mare che è anche simbolo di mete lontane e spazi infiniti, quasi un nuovo mondo invisibile oltre l'orizzonte, tutto da esplorare, forse il mondo un dei sogni, che non si può raggiungere con il corpo, ma solo con lo spirito e con l'anima.  Un invito a socchiudere gli occhi, abbandonarsi al tepore e alle carezze, ad abbandonarci ai suoni cullanti del vento e delle onde, ai ritmi della Natura e all'energia del Sole. Possiamo raggiungere quell'orizzonte se solo sappiamo abbandonarci e arrenderci a noi stessi, abbandonare le nostre armi e armature,  spogliarci del nostro Io tirrannico, sempre alla ricerca di inutili battaglie e illusorie conquiste. 
I due ragazzi si abbandonano però a questo idilio non proprio sulla riva del mare, ma protetti da alcune dolci dune di sabbia calda e dorata, dove sparuti pennacchi d'erba disegnano un fittizio riparo, quasi un confine invisibile e magico, un'effimera protezione contro occhi terreni indiscreti, contro il vociare del mondo, contro la marzialità delle umane genti, sempre pronte a ferire con sentenze e giudizi. Un piccolo riparo terreno, ma inutile contro la luce assoluta dell'astro, che tutto vede e tutto inonda di una luce accecante, che trapassa i corpi con un'energia fremente e inevitabile, una luce che scende come una benedzione sciogliendo ogni umana legge.
In tutte le altre carte di questo mazzo  si manifesta un Eros traboccante, fantasioso e intraprendente, mentre in questa carta, nonostante si sprigioni una potente carica energetica, qui tutta la tensione si sprigiona in un senso di abbandono e di possiblità, senza necessariamente consumarsi come un fuoco fatuo, è una carta che apre mondi, non li esaurisce. Si sprigiona da questa immagine un senso dell'Eros disarmante, non possessivo, Eros inteso come energia, linfa vitale conteplativa che trae il suo nutrimento direttamente dal cielo e rende omaggio a quel sacro tempio divino che è il corpo umano, senza profanarlo. Antiche filosofie come il Taoismo chiamano le ghiandole sessuli  "stufe"  in quanto sono alla base di tutte le altre ghiandole che regolano il funzionamento vitale dell'organismo  e le riscaldano con il loro fuoco" fornendo loro energia vitale, l'Eros pertanto starebbe alla base dell'equilibrio vitale di tutto l'organismo, materiale e spirituale. 
"L'amore è un'energia che proviene da molto in alto, un'energia che è la stessa quintessenza del Sole. Gli uomini e le donne hanno il compito di ricevere questa energia e di farla circolare attraverso tutto il proprio essere, in modo tale che essa ritorni in seguito verso le altezze dalle quali è venuta"  (Omraam Mikhaël Aïvanhov,,  Pensieri Quotidiani).
"L'amore è una rinascita che può passare anche attraverso una ribellione agli schemi convenzionali. Grazie ad un nuovo modo di rapportarsi al proprio vissuto emotivo, si presenta ora l'occasione per liberarsi da obblighi e costrizioni che a lungo hanno impedito di percepire il vero significato della propria esistenza. (...) Si comprende che amando in maniera disinteressata s'impara ad amare se stessi: in tal modo si rivitalizza il corpo, si dona gioia al cuore e si regalano pensieri luminosi alla mente, chi ama l'Amore sarà circondato d'amore, vivrà lungamente e sarà sano e bello!  (Karl Simon, I Tarocchi Rider-Waite).
Questa carta  avrebbe un significato molto diverso se in essa fosse stata raffigurata una coppia di amanti convenzionale (uomo e donna), perderebbe tutto il suo profondo significato insito nell'abbandono simbolico delle armi e delle corazze. Nella nostra società, nella nostra civiltà patriarcale, probabilmente è proprio l'uomo quello che ha il maggior bisogno di liberarsi dal fardello di ruoli rigidi e stereotipati.
Naturalmente come ogni carta, parla un linguaggio simbolico, non bisogna intenderla alla lettera: è l'azione metaforica dello spogliarsi e dell'arrendersi che bisogna cogliere nel profondo, del mettersi a nudo spiritualmente, dell'abbandonare le proprie maschere e dell'abbracciare la semplicità dell'Essere, dell'offrirsi sinceramente alle forze della Natura, come loro strumento.
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Faccio una nota finale in quanto non vorrei essere frainteso, voglio infatti specificare che le mie parole non vogliono ammiccare ai vari movimenti contemporanei LGBT o alle teorie Gender Fluid e via dicendo.  E' sacrosanta la libertà per ognuno di essere se stesso, e di essere amato, rispettato e valorizzato incondizionatamente.  Ma in natura esistono due principi, il femminile ed il maschile, che possono anche coesistere o interscambiarsi, ma non esistono alte cose, ovvero i sessi in natura sono due, questo è  "scientificamente" innegabile, e tutto si fonda sull'equilibrio e sull'interazione di questi due principi apparentemente opposti. 
I temi delle libertà personali e del rispetto delle diversità non hanno nulla a che vedere, a mio avviso, con le derive e le rivendicazioni che stanno prendendo in questo momento storico i vari movimenti multicolori, sento puzza di strumentalizzazione politica dove temi sensibili vengono utilizzati come "cavalli di troia" per entrare nei cuori e nelle menti delle persone e orientarne il pensiero ( = manipolazione). 
Sinceramente mi dispiace vedere come tante persone in buona fede si lascino così manipolare da chi ha interesse ad indirizzare le dinamiche sociali per fini che non hanno proprio nulla a che vedere con il bene per il genere umano. Mi fa tristezza vedere come ci siano così tante pedine inconsapevoli di giochi sporchi molto al sopra di ogni sospetto.
Consapevolezza è la parola chiave di tutto, non certo l'identificazione in questo o quel genere, in questo o quel movimento, guru, maestro, partito, leader, religione  o che dir si voglia. La consapevolezza è tutt'altra cosa, ed è l'unica forma di libertà possibile, ma è una strada difficile...
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victoriafirebug · 1 year
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The power of love has been celebrated down through the ages, in this case around the year 40BC by the great Roman poet Virgil, who followed the timeless and universal sentiment with the romantic phrase: Amor vincit omnia, et nos cedamus amori, which translates as: Love conquers all things, let us all yield to love.
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articulos-trimotio · 1 year
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La ultima vez
I
No desperté igual como despertaba otros días La soledad es indiferente cuando te independizas
Una noche estabas, en otras te simulaban en el teatro de la mente, eras cómplice y víctima
Desperté para ver si respiraba Pensarlo tanto me hizo creer que moría Hay días muy buenos para morir hoy era uno de esos. Decías
II
Los objetos se ven mas cerca de lo que parecen a través del espejo La belleza une al sexo Nos hicimos expertos
Me deseaste como deseabas la vida Terminabas lo que yo empezaba matabas lo que yo revivía. Desnudos los cuerpos no echan mentiras
De noche descubriste, si habitábamos en los mismos lugares que mi mente maquinaba en tu ausencia.
III
Tercer aniversario. A este paso ves mas posible el cuarto Hablamos de hijos, casas y carros.
El futuro ya no da tanto miedo piensas en familia
Que bien se ven las pieles bajo el cristal Que bello el prisma que se sembró en tu piel. Que deleite,
hacer un banquete de ti
—Hoy quiero piernas Hoy quiero culo. Hoy quiero tus ojos Hoy quiero tu odio.
Hoy quiero estar solo...
IV
Sabes que miento cuando no te miro Conoces mi sonrisa cuando estoy fingiendo La cama se divide y hay una cornisa entre las almohadas y tu espalda. Odiaste las fotos que viste por que buscar lo que no se pierde?
—¿Me amarás igual? —Te amare igual
Contigo todo es soportable.
V
Es de noche, siempre es noche hoy regresas con tu madre y lloras en secreto. No me permitirás ese privilegio
La casa es silenciosa me gusta cuando no hay ruidos
Escuché tu risa en el estudio rebotando en las ventanas Un decibel fantasma me sacude
¿estas en mi casa? ¿O estas en mi cabeza?
Fue por inercia. abrí la puerta No había nadie Así es la soledad cuando te casas con ella.
VI
—¿Nada será igual? —nunca será igual.
VII
El amor todo lo vence
hasta a uno lo vence te lo tatuaste de frente en el pecho donde latías mas fuerte.
Te enojaste tanto cuando no lo entendiste pero quizás fui yo quien nunca lo hizo. La gente hace cosas tontas por él gocé de tenerse.
Tener al ser amado
Pero el amor te vence Como un cáncer que te come Como la sangre que se infecta Como los ojos que se cierran.
omnia vincit Amor; et nos cedamus Amori.
Decían tus tatuajes y yo me jodí porque aquí me quede.
—Pier Nanat
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giantinthetree · 1 year
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omnia vincit Amor; et nos cedamus Amori
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m-soll · 2 years
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Amor vincit omnia, et nos cedamus amori.
Love conquers all things, so we too shall yield to love.
Virgil
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veyled · 2 years
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tag drop !
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