Tumgik
#odionovembre
charlieebasta · 7 years
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Ho sempre odiato novembre. Un tunnel buio tra i colori dell’autunno e le luminarie di natale; un giorno di pioggia, un altro di nebbia; la gente infreddolita che non ha ancora imparato a vestirsi; scivolano per le strade come fantasmi alla ricerca dell’ennesimo posto in cui ripararsi. 
Sai, ho sempre odiato novembre perché mi ricorda la mia vita. La vita che mi sembra di vivere e non vivere. Novembre è un pò così. Un pò insignificante, un pò triste ed un pò vuoto. 
 Un mese lavorativo, non è così? La prospettiva delle vacanze appare ancora lontana, la stanchezza inizia a farsi sentire e, preoccupati per il freddo, per la pioggia e per il buio, tendiamo ad uscire di meno, rinchiusi nelle nostre bolle di consolante solitudine. 
Un taccuino alla mano mi fermo di fronte alla finestra e tento di scrivere quello che provo. E’ difficile, sai. E’ da tanto che non scrivo e mi sembra che i pensieri siano bloccati lì, nel mezzo di quella stupida pagina del calendario che non vuole farsi girare. Quel novembre. Sai, un anno fa c'eri ancora. Parlavamo ancora, speravo ancora di poterti amare, forse o mi illudevo semplicemente di aver trovato qualcuno che provasse le mie convinzioni sbagliate, le mie ossessioni stupide, le mie regole inutili. Sai, a volte mi capita di dividere ancora gli ultimi anni in un “prima di te” e “dopo di te”, ma poi mi rendo conto di quanto stupida sia questa divisione. In fondo, non c'è mai stata una “felicità-con-te” o una “tristezza-senza-di-te”. No, credo piuttosto che la mia vita sia stata semplicemente un lungo novembre: indaffarato, buio, piovoso, inutile.
 Ma c’è qualcosa in questo scroscio di pioggia, in questa oscurità rassicurante, un qualcosa che mi fa credere che in realtà questo mese non sia poi così male. In fondo sto vivendo, mi dico. In fondo, malgrado tutto, la mia vita sta andando avanti. Un’amara rassicurazione, come la cioccolata calda in una giornata uggiosa, non è così? Ma viviamo per qualcosa di più di amare rassicurazioni?
 Mi ero detta che avrei accettato la solitudine, la tristezza, le avrei abbracciate per rinascere più forte, per risorgere fenice. Beh, sai che ti dico? Mi hanno catturato, nel loro vertice oscuro di novembrine rassicurazioni, mi hanno tirato giù negli scantinati dei loro giochi più oscuri ed in questo posto, in questo momento sento quel fremito che mi dice di farmi del male, che non conto più nulla, che non son mai contata. Tutto questo mi sta soffocando. Tutto. E quando realizzo che tutto è la mia vita e non novembre, non questo posto né queste persone, allora capisco di quanto tutto questo abbia bisogno di aiuto.
Charlie
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