Tumgik
#non ho nulla contro la sua musica è solo che da quando ho iniziato ad ascoltare indie è diventato la mia nemesi senza alcun motivo
gaysessuale · 2 years
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ho una relazione parasociale con g*zzelle nel senso che se lo incontrassi per strada sarebbe il mio acerrimo nemico e lo attaccherei
e pronuncio il suo nome à la française
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pleaseanotherbook · 3 years
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I PREFERITI DEL MESE #15: Marzo
Ah ragazzi siamo a più di un anno dall’inizio della pandemia, marzo è volato e io vorrei offrirvi parole consolatorie in questo post, peccato che io sia completamente e inevitabilmente piena, rasa, colma, finita. Faccio la conta delle mie fortune, metto in fila le mie occasioni di felicità, estremamente poche e rare e mi ripeto “adda passà ‘a nuttata” prima o poi ne usciremo no? Eppure ho finito tutto, qualsiasi tipo di pazienza emotiva. Ho passato un mese in lockdown, di nuovo, in zona rossa, le zone colorate che forse non significano niente, la solitudine attaccata alle ossa, lo spazio fisico occupato ridotto all’osso e l’incapacità di uscire dalla mia mente. Ho iniziato a fare plank, ho ripreso a fissare il soffitto in preda all’insonnia, a cercare di consolarmi come posso in questa situazione che rischia di fagocitarmi tutta. Un mese di zona rossa e la sensazione di deja vu come lo scorso anno è veramente troppo forte. Possiamo solo stringere i denti.  
Comunque, per cambiare le carte in tavola e dare una rinfrescata a questo blog, da inizio anno ho deciso di portare qui su questo spazio di web una delle rubriche che più mi piace guardare su Youtube e che sostanzialmente dimostra che non mi so inventare niente, ma che amo inglobare nel mio modo di essere espressioni, modi e idee che mi colpiscono l’immaginario. “I preferiti del mese” è un format che forse non si presta molto alla parola scritta ma ci proviamo, che tanto se non funziona lo facciamo funzionare a modo nostro.
Enjoy!
MUSICA
Attacco Spotify (o Soundcloud per un’opportuna playlist) in qualsiasi momento, ci sono canzoni che mi conciliano qualsiasi tipo di attività, anche il lavoro, e la challenge che ho portato avanti su Instagram a marzo mi ha dato modo di rendermi conto che il genere di musica che ascolto non è mai cambiato dalla mia adolescenza, sempre ballad, sempre vagamente indie, sempre sul depresso/triste andante. Ma è la musica che concilia i miei pensieri e le mie elucubrazioni che diventano entrate nel mio diario o pensieri sparsi appuntati su foglietti volanti. A marzo comunque sono approdata di nuovo a Mahmood e ho iniziato ad ascoltare in modo un po’ ossessivo Inuyasha. Ho anche recuperato Un po’ come noi di Gazzelle dell’album Ok uscito a febbraio e che devo dire avevo snobbato un po’. Ho risentito per caso Elastic Heart di Sia (il video che vi ho linkato pazzesco, è di una potenza unica, lui poi ecco…) e mi è tornato in mente chiaro e preciso il momento in cui l’avevo ascoltata per la prima volta e un po’ di malinconia mi ha assalita di nuovo. Ho anche scoperto Star 1117 degli Ateez, una ballad dolcissima che mi ha fatto sciogliere il cuore. Per strane vie ho anche recuperato anche Selfish di Madison Beer che devo dire mi ha molto impressionato. Last but not least No distance left to run di Blur. Giusto per non farci mancare nulla.
LIBRI
Ho ripreso a leggere con una certa costanza il che ormai rappresenta una vittoria per me, dal momento che lo scorso anno mi sono ritrovata fagocitata dal peggior blocco del lettore che mi sia mai capitato di affrontare. Il libro di marzo è sicuramente Kim Jiyoung, Born 1982 di Cho Nam-Joo, un’autrice coreana che è stato consigliato da Kim Namjoon, il leader dei BTS. Ve ne parlerò presto, ho già iniziato a scriverne la recensione, e ve lo consiglio molto. L’autrice racconta la storia di Kim Jiyoung una donna come tante che nasce, cresce e vive in Sud Corea e ne sperimenta tutte le problematiche e le contraddizioni, le mancanze e le incertezze, in uno schema che si ripete sempre uguale, in cui le donne si trovano a vivere in una posizione di debolezza rispetto agli uomini in ogni aspetto possibile. Una denuncia e un appello, la descrizione brutale, corredata di dati, di quanto sia incommensurabilmente difficile crescere come donna, in ogni punto del mondo. Illuminante a dir poco. Spero che venga tradotto in italiano.
FILM & SERIE TV
A marzo tra le altre cose ho guardato "Hotel Del Luna", che davvero mi ha lasciato senza parole. È un drama paranormale che si sviluppa intorno a questa locanda diventata nel tempo un super hotel di lusso, il Del Luna, che ospita i fantasmi che hanno questioni irrisolte sulla terra e gli impiegati nel frattempo cercano di mandarli felicemente nell'aldilà, aiutandoli a risolvere i loro problemi, grazie anche all'aiuto del Grim Reaper. A capo de Del Luna c'è Jang Man-Wol interpretata dalla bravissima IU una donna affascinante e con un passato terribile alle spalle. A servizio dell'hotel ci sono lo Studioso Kim come Barman, una manager delle stanze di più di cinquecento anni e un giovanissimo concierge morto da circa settant'anni. Tutti e quattro ovviamente hanno delle faccende da risolvere che li tengono ancorati al nostro mondo. Per funzionare l'Hotel però ha bisogno di un direttore umano, quando l'ultimo è diventato troppo vecchio per assolvere i suoi compiti, Man-Wol chiama Goo Chan-Sung, legato a lei perché la donna aveva salvato suo padre. Nonostante le perplessità iniziali e i suoi tentativi di fuga prende a cuore la causa e finisce per assumere davvero le mansioni del direttore. Mentre veniamo a scoprire il passato di Man-Wol e il suo rancore millenario, in ogni episodio troviamo la storia di un fantasma e i tentativi per mandarlo nell'aldilà. A intessere la tela del destino c'è Ma-Go che assume mille identità diverse a seconda delle necessità. 
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Il drama ha tinte un po' fosche e un po' horror, ma ha anche scene molto divertenti che sdrammatizzano quelle più toste. La cosa interessante del drama è che investiga situazioni difficili in cui non è semplice riconoscere chi ha ragione e chi ha torto, ma dal cui confronto si esce sempre rafforzati, e soprattutto cosa significa perdonare e perdonarsi. Bellissima anche la soundtrack e soprattutto bellissima IU che sfoggia sempre degli outfit pazzeschi e che incanta per la sua bravura nell'essere fredda, spietata e allo stesso mega vulnerabile. Super consigliato.
BEAUTY
Di solito in questa sezione consiglio prodotti di make up o skin care ma a questo giro non ho niente di nuovo di cui parlare, quindi farò un’eccezione e vi rivelerò che dopo averci molto rimuginato ho comprato il cerchietto bombato di cui vi avevo parlato qualche tempo fa nella sezione random… che dite lo possiamo approvare? A me piace devo dire, lo trovo molto elegante e comodo, poi ecco sono qui a indossarlo dentro casa e a farmici i selfie… chi me lo vede?
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CIBO
Prima che ci chiudessero in casa sono riuscita a fare un salto nel mio negozio di specialità orientale di fiducia e a parte la scorta di soju da tenere da parte per i momenti bui, mi sono concessa anche dei ravioli con i gamberi. Ahhhhhhhh che buoni, non vedo l’ora di tornarci.
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Also per confortarmi, mi sono regalata anche i Grisbì (miei biscotti prefe forever and ever) al cocco, me li sono centellinata per non finire il pacco in un sol boccone. E a proposito di cocco per tutto marzo ho continuato a cercare invano le nuove Gocciole al cocco.
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RANDOM
Lo scorso 17 marzo ad Atlanta è accaduto uno shoccante caso di cronaca: sono state uccise delle persone asiatiche in maniera brutale e questo atto atroce ha dato vita ad un movimento contro il razzismo perpetrato ai danni della comunità asiatica. Pensarci ancora mi da i brividi, pensare che non si possa vivere in tranquillità mi manda ai matti.
Alcuni ricercatori del Brain Institute della Federal University of Rio Grande do Norte in Brasile hanno scoperto che i polpi sognano: sogni molto brevi, ma comunque sogni. Non riesco molto a immaginare di attaccare elettrodi su un polpo, l’immagine mi fa molto ridere, ma sono sempre molto interessanti tutte le scoperte relative al cervello che veniamo a scoprire nel corso del tempo, perché ci danno un’immagine molto più chiara anche del nostro.
Secondo i due astronomi Michael Brown e Konstantin Batygin i pianeti del Sistema Solare non sono 8 bensì 9. Secondo loro questo nono pianeta spiegherebbe alcune stranezze che sono state riscontrate ai confini del nostro sistema che dovrebbe avere una massa tra 5 e 10 volte quella della Terra e con caratteristiche simili a Urano e Nettuno e un’orbita molto grande. L’astronomia è sempre stato un mio grande pallino e mi affascina molto, sono convinta che ci siano tantissimi misteri che aspettano solo di essere scoperti.
E voi che avete combinato a marzo?
Raccontatemelo in un commento.
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giovaneanziano · 4 years
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Serata numero 3 di Sanremo o, come dice la mia amica, Eurovision Pre-Game. Pronto a fare le 2 anche stasera.
Serata duetti e cover liberamente interpretate. Già piango
- Michele Zarrillo con Fausto Leali che canta Deborah. La geriatria ringrazia
- Junior Cally con i Vito, Vado al Massimo. Junior Cally che spara trap carina, ma i suoi soci manco alla festa campestre di Taio in Val di Non eh
- Amadeus presenta la socia che lo accompagnano: Georgina Rodriguez, la compagna di Ronaldo (REGA EDDAI) che ride veramente male e Amadeus fa il piacione CON LA MAGLIA DELLA JUVE SOTTO REGA MADONNA CHE SIPARIETTO TRISTE. voglio ingoiare delle puntine intinte nella cicuta. Ah la maglia davanti della Juve, dietro di Lukaku. Siringona di aria e via
- Vacanze Romane cantata da Marco Masini con Arisa. Masini fa la pubblicità di qualche Barber Shop, Arisa invece fa la cosplay di Malika Ayane. Poteva andare bene, ma hanno messo sotto una cassa inutile come una forcina nei capelli di Mastro Lindo.
- Giorgina non caga e zittisce Amadeus che voleva salutare Ronaldo. SIIIIUUU
- L'Edera di Riki con Ana Mena. Riki vestito da Jack di Titanic misto a Trinità, quello di Terence Hill, mica come quella di cristiana. Chitarrino alla Get Lucky e cerco solo i Daft Punk che purtroppo, non escono
- E se domani fatta da Raphael Gualazzi con Simona Molinari. Raphael rovinami Mina, I dare you t'ammazzo. Già parte male con il basso che perde il jack e gracchia. Però sta versione da lounge bar non è male, mi sembra di essere tornato negli anni '70
- Spalle al muro di Anastasio e la PFM. LA PFM AAAAAA. Diresti che non c'azzeccano ma si fondono così bene che mamma mia. Ditemi che Spotify la pubblica sta cover perché voglio consumarla malamente. Comunque il riassunto del pezzo è "ok boomer"
- alla prossima referrence calcistica vomito giuro. Ronaldo ha regalato la sua maglia ad Amadeus e leccata di culo PAZZESCA.
- Si può dare di più con Levante, Maria Antonietta e la Michelin. Oh io appena vedo la Michelin penso solo al bar dell'Indiano che profuma di te. Ah e Maria Antonietta non è su dei tacchi, è su dei trampoli da 20 cm buoni se non di più, altrimenti sembrava un podio umano
- La voce del Silenzio di Alberto Urso con la Vanoni. Madonna ma guardate Alberto Urso negli occhi e non ditemi che non vi sentite violati. Vanoni dai cacciaci la bestemmia dai (intanto ha steccato na nota, attendo un vaffanculo dai Ornella). Comunque regalate un metronomo alla Vanoni
- Amadeus presenta n'altra conduttrice albanese perché Sanremo li va: Alketa Vejsiu. Che annuncia Benigni e madonna datele della valeriana. "Grazie Amadeus per aver fatto vincere le donne in sto festival" OK BOOMER. O K B O O M E R.
- TOGLIETE LO SPEED AD ALKETA CHE PARLA PIU VELOCE DI ME MENTRE FACCIO POLEMICA
- Lewis Capaldi. A caso. Che è Boris Johnson venuto dal passato. E Amadeus gli chiede che squadra tifa e lui "Sheffield!" E Amadeus "AH CHELSEA" AMADEUS YOU HAD ONE JOB
- pinguini tattici nucleari che cantano 70 volte che è un Medley di canzoni storiche famose. Son di parte, non posso dire nulla Elio fammi tuo. E sai che hanno di bello? Che son dei bimbi che si divertono. E CANTANO ROLLS ROYCE E DANNO LE MIMOSE A RONALDO CIAO VINTO HANNO.
- Nigiotti e Cristicchi che cantano Ti regalerò una rosa, che è di Cristicchi. Nigiotti non lo sopporto, mi spiace. Gioco a Mario Kart che avevo iniziato con Benigni.
- Giorgina che flexa ballando il tango. Utilità dite voi? La stessa di Benigni.
- Star internazionale 2: Mika. Bravi Boni ma mancano ancora una decina di canzoni e ASPETTO ELETTRA
- la nevicata del 56 di Mia Martini se la becca Giordana Angi con i solis string quartet. Il miglior modo di ricordare Mia Martini è lasciandola in pace, direi basta.
- ancora Tiziano Ferro. Tizi ti si ama, ma basta eh
- Un emozione da poco Le Vibrazioni con i Canova e c'è Peppe VESSICCHIO. Madonna se è fatta bene se ci stanno bene loro a cantare Anna Oxa
- 24 mila baci cantata da Diodato con Nina Zilli. Il vestito di Nilla Pizzi non ha delle spalle ha delle ali che inglobano le braccia. Non so spiegarvi, la forma del vestito è un panbauletto schiacciato dallo Chef Tony.
- Piazza Grande interpretata da Tosca con Silvia Perez Cruz. Fatta metà in italiano e metà spagnolo boh, sembra di mangiare olive e feta su una spiaggia a Santorini. E che c'entra dite voi? Nulla ma per no spuntino delle 1 ho fame. E mancano ancora Pelù, Elettra, Achille e la Pavone come minimo
- ho contato male ne mancano ancora 8 e sono le 1. LE UNA DIOCANE
- la Pavone canta 1950 che sarà l'età in cui era maggiorenne con Amedeo Minghi(e). Ma loro hanno vissuto il Time LARP di Thanos? Perché più li guardo più invecchiano
- ACHILLE LAURO CANTA MIA MARTINI AAAAAAAAA Gli uomini non cambiano. Ah sì c'è anche Annalisa, vabbè chissene ACHILLE VESTITO COME ZIGGIE STARDUST BOWIE E ANCHE L'ENIGMISTA CAZZOMENE DEL RESTO.
- Canzone per te di Bugo e Morgan e Morgan dirige l'orchestra. Sembra tipo quando il locale si svuota e restano gli ultimi due secchi dalla Vecchia Romagna che cantano da soli anche senza musica
- Georgina ha la faccia di me quando smetto alle 14 e alle 13.55 mi mandano in culo al mondo dopo aver portato in giro solo over 140 kg al 5 piano senza ascensore.
- La musica è finita cantata da Irene Grandi con Bobo Rondelli (che è Umberto Smaila magro). Ne infamia ne lode
- Cuore Matto con Piero Pelù e basta. Da solo. Come i pinguini. Madonna ha gli stessi occhi di Maradona dopo aver fatto il gol di mano contro l'Inghilterra. Bella Cuore Matto in chiave rock, bisogna darne atto!
- 1 e mezza e mancano ancora 3 artisti. Elettra con Miss Keta, vi hanno messe in fondo per paura. MERDE
- Se me lo dicevi prima di Paolo Iannacci, Francesco Mandelli e Daniele Moretto. L'intro dell'orchestra era MENOMALE CHE SILVIO C'È. E Mandelli mentre canta Iannacci va a stringere mani in giro. Comunque Paolo è tutto suo padre, lo si sente sul palco
- ELETTRA E MISS KETA PIANGO GIA CANTANO NON SUCCEDERÀ PIÙ DI CLAUDIA MORI. tutto in caps lock per miss keta. Madonna se è la canzone giusta per Elettra! Con un abito a sirena bianco che più la guardo più non ce la vedo. MISS KETA COL COMPLETO NERO CIAO MAMMA CHE SANREMO LIVELLI STELLARI QUASI IL BACIO MAMMA MIA SVENGO QUI. però aspettavo il TWERK
- Gabbani con l'italiano e io penso solo a una cosa AMO FINITO VOGLIO IL LETTO. ah vestito da astronauta col tricolore giusto per accalappiare i vecchi nostalgici e vincere anche sto Sanremo
Chiudo qui son morto ciao, la classifica domani su
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stupid-exaggerate · 4 years
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Okay, proviamoci.
Ho una paura tremenda, ma scrivo lo stesso, perché scrivere aiuta, da la possibilità alla mente di liberarsi di quello che la tormenta, almeno per un po'.
Per cui davvero, proviamoci Giulia, lui non può farti nulla finché tu sei ancora sveglia. Non può farti niente e non ti farà niente, proviamo a crederci... proviamo.
In una delle notti di dicembre, per essere più precisi, il 15 dicembre 2019, io ho sognato una figura che, per come la vedevo, assomigliava al diavolo, a Satana: volto scarlatto, due grandi corna scure ai lati della testa, e molto possente, con due grandi ali nere dietro la sua schiena; in qualche modo però, ero convinta che non poteva essere lui, perché se Dio non scende sulla terra a preoccuparsi di ciò che facciamo, che motivo avrebbe avuto il diavolo per recarsi a casa mia ad occupare di me?
È entrato dalla porta di ingresso, come se fosse un ospite, e mi ha aiutata ad alzarmi dal divano; ci siamo seduti a tavola e io gli ho offerto un bicchiere d'acqua, del cibo, e gli ho medicato una ferita che aveva sull'addome: ho fatto di tutto perché stesse il meglio possibile, mi spiaceva che quella creatura soffrisse.
Ad un certo punto, lui mi ha parlato... e credetemi, o non credetemi, come preferite, quelle parole mi risuonano ancora nella testa, ogni giorno, ogni ora, ogni secondo, perché sembravano talmente reali da provenire da una persona vera, e non da un'immagine idealizzata dalla mia mente.
《Giulia, mia cara, io sono qui per dirti che tu purtroppo devi andartene via, perché dentro di te ci sono mostri davvero troppo grandi; per quasi vent'anni tu sei stata unicamente un peso, che sia fisicamente che letteralmente si è allargato sempre di più. Lo capisci? A me spiace dirti queste parole, ma devo portarti via. Sulla terra sei solo un peso.》
Mi ha accarezzato la guancia, come se le sue parole potessero ferirmi; in realtà io non lo stavo veramente ascoltando... io volevo solo che lui stesse bene, perché lo vedevo triste, e non sopportavo l'idea che potesse stare così male. Ma lui non aveva ancora finito:
《Giulia. Tu, il 26 dicembre, alle ore 19 e 07, subito dopo aver parlato con il tuo ragazzo, andrai nello sgabuzzino e ti berrai mezzo litro di candeggina, mischiata con amuchina. Ci metterai cinque minuti a morire, te lo assicuro, e poi sarò io a prendermi cura di te.》
A quelle parole mi sono svegliata di colpo, urlando. Tremavo fortissimo, e sudavo freddo. Ho preso il telefono per chiamare mia madre che dormiva nell'altra stanza, ed erano le 3 e 07 del mattino.
Dopo quel sogno mi sono fatta cambiare farmaci: a quanto pare, secondo il mio psichiatra era lo xanax a provocarmi quegli incubi. Ma si sbagliava. Lui infatti è tornato. È tornato altre volte.
L'ho sognato il 20 dicembre: abbiamo passeggiato per il soggiorno senza dire assolutamente nulla, e poi lui mi ha riaccompagnata a dormire; quando mi sono alzata la mattina seguente, ero girata al contrario.
Il 26 dicembre non ho fatto ciò che mi ha chiesto. Mi sono tenuta lontana dallo sgabuzzino e ho ascoltato musica tutto il giorno per evitare di pensarci, anche se nella mia testa le Sue parole erano come una cantilena, non mi lasciavano più.
L'ho sognato successivamente, la notte del mio compleanno. Ho sognato di camminare, e di andare dritta contro lo spigolo del muro di casa mia, iniziando a picchiare la testa, sempre più forte.
E ad un certo punto lui è comparso, e ha iniziato ad urlare:
《Dovevi fare come ti avevo ordinato! Dovevi morire il 26 dicembre, perché così era stato deciso! Ma ora non preoccuparti! Ci penserò io a te! Tu non supererai la primavera, mia cara! Ti ammazzerò io! E ora, sbattila più forte quella testa, non vedo ancora il sangue! 》
Le sue urla mi stavano lacerando, la sua mano ha preso la mia testa e mi ha spinta contro lo spigolo, e nel sogno faceva male, nel sogno volevo urlare, ma non ci riuscivo, non potevo fare assolutamente niente.
Quando mi sono svegliata, per un sobbalzo, non so per che cosa, ero davvero davanti allo spigolo, stavo davvero picchiando la testa contro al muro.
E nulla, lui ritorna, ogni singola notte, nonostante i sonniferi, nonostante le medicine diverse... lui torna e mi dice che mi ucciderà, che non arriverò al 21 marzo, che nessuno mi vuole... cose così.
So che è difficile da credere, e io non vi chiedo assolutamente di farlo, perché non ci crederei nemmeno io se qualcuno me lo raccontasse. Avevo solo bisogno di scriverlo, perché sono veramente sfinita. E forse se lo scrivo qui, mi lascerà un po' in pace.
Chiedo ancora scusa per la lunghezza del testo, per eventuali errori, se vi ho impressionati, per tutto... io ora sto piangendo. Almeno io sto un po' meglio.
Vi voglio bene, grazie.
-Giulia ( @stupid-exaggerate )
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sordomuto17 · 4 years
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Possiamo amare chi voglia, come vogliamo e quando vogliamo. Nessuno può negarci questo. L’importa è accettare sempre le situazioni. Avendo rispetto dell’altro.
Ho capito veramente che in realtà le cose belle, sono quelle che poi ti restano nella mente. Abbiamo dato loro un nome. Ricordi. Si perché tutto quello che resta all’interno di noi, è perchè in fondo ci ha colpito. Cerco sempre di evitarli quando si presentano.. ma alla notte, quando ti ritrovi a fare i conti con te stesso, loro riaffiorano. Questa notte però va in modo diverso. Ho scelto di tenere in un cassetto segreto quel momento che ho passato insieme a lei. Per tirarli fuori quando magari sono un po’ triste. Quando magari mi sento un po’ solo.. allora penso alle corse in macchina per arrivare in via donato creti. Alla musica che mettevo a tutto volume per dimenticarmi della stanchezza fisica del giorno per arrivare sotto quel portone con un mega sorriso. Tutto scorreva.. nulla mi pesava. Non Avevo mai dormito a casa di una sconosciuta. Eppure mi sembrava di conoscerti da secoli. Mi incantavo ad ascoltare i suoi problemi e le tue intenzioni con la musica. Ti vedevo come una ragazza all’estremo della vita, schifata da tutto, ma con una rabbia e una grinta in corpo che mi mandavano fuori di testa. Allora ho scelto di stoppare il resto del mondo e vivere intensamente quella ragazza. Facevamo giri in centro a casa, ridevo e non pensavo a nulla. Era un’amica, era un complice.. chi cavolo era veramente? Non c’era cosa più bella di fumarmi un cannone e perdermi dentro quelle quattro mura. Andavamo incontro all’inverno, eppure bastava una semplice coperta rossa scuro per scaldarci. mi spiegava come promuovere la musica e caricarla su quei programmi digitali per trasmetterla in rete, e lei era curiosa di quello che combinavo io durante il giorno. Forse aveva già capito, che quello non era il mio posto.
Mi parlava spesso di questa famosa isola, del suo viaggio, di quello che gli era rimasto.. fino a quando non mi ha mostrato sul suo pc i suoi ricordi. E bho.. io volevo andarci. Più me ne parlava, è più mi convincevo che io dovevo prendere un aereo e partire. Ma non da solo, insieme a lei. Lei mi aveva mostrato questo paradiso.
Vedevo in lei, qualcosa di diverso, sapevo benissimo che mi sarei scottato, andava contro il mio modo di vedere le cose. Però mi conosco. Sono curioso. Amo andare oltre ogni limite. Amo confrontarmi con me stesso, amo crescere. E allora ho scelto di non pensare, e di vivermela. Sono andato a letto con tante donne, davvero tante.. ma nessuna mi aveva mai lasciato un segno così forte. Ogni volta che ero dentro, sentivo un vulcano. Non mi controllavo. Perdevo il controllo. Sentivo cose strane dentro di me. Ero sensibile ad ogni suo movimento. Mi sentivo un tutt’uno. Come se ci incastrassimo. Non lo so. Era bellissimo.. talmente bello, che senza rendermene, ho pianto dalla gioia.
Ho momenti come questi nascosti nel mio cassetto segreto. Si chiama cuore. Quello che dopo due anni si è crepato. E non per colpa sua. Lei non centrava. Questi ricordi erano diventati coriandoli.. ma in realtà non sono mai usciti.
Ho preso ago e filo e ho iniziato a ricucire l ‘unica cosa che mi tiene in vita. E non perché pompa sangue, ma perché purtroppo o per fortuna, io vivo di sentimenti. Vivo di sentimenti. Allora oggi che faccio.. quando sono un po’ giù di morale, magari perché vedo passeggiare due turisti su questa isola, mano nella mano.. mi vieni in mente. Allora li tiro
fuori.. ed è bello ricordare. È bello averti conosciuta, e specialmente aver condiviso attimi e momenti indescrivibili, fatti di semplici cose. Senza nulla di materiale. Senza rose, senza cene nei ristoranti. Ma di sguardi. Di canzoni in macchina, di passeggiate nei fiumi, di raccolta di spazzatura per le spiagge, di yoga, di concerti, di pizze mangiare sopra un telo guardando la luna, di festival con amici, di litigate perché ci mancavano, di gelati in macchina perché non avevamo le chiavi di casa, di bagni in vasca, di bigliettini, di libri letti insieme, di film lasciati a meta per fare l’amore, di capanne costruite, di natali, di baci, di abbracci, di profumi, di trasferte, di sacrifici, di pianti, di ospedali, di nottate, di strade sbagliate, di cose banali, che resteranno per sempre nel mio cuore. Ricordi che proteggerò sempre. Perché se io oggi sono qui, è merito tuo. Questa isola è tua, io mi sono innamorato di lei. Grazie a te
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whoismatte98 · 4 years
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Memories.. don’t open
Sono sempre stato quel tipo di ragazzo che nascondeva la sua faccia così pauroso di dire al mondo cos’aveva da dire.. ma ho sempre avuto questo sogno di riuscircela a fare.
Ho iniziato quando ero piccolo in montagna.. ho sempre avuto la passione per la musica. In macchina decidevo sempre io cosa ascoltare se no piangevo..
Avevo un amico che abitava vicino di me.. lui era di Verona. Passavo le mie estati da solo in quella casa e spesso mi annoiavo.
Un pomeriggio ci siamo messi insieme per una canzone che stava scrivendo e li capii di essere abbastanza portato, scrissi molte canzoni per lui e riuscì ad entrare a far parte di un’etichetta discografica. Io di questo non ne ho mai parlato con nessuno, non era vergogna ma la paura di essere giudicato per quello che dicevo.. infatti ora lo sanno solo 3 persone. Ho sempre vissuto alle spalle di tutti, mai in prima persona. Sinceramente sono cresciuto del tutto da solo.. da piccolo non avevo mamma e papà che giocassero con me, non avevo nessuno che mi faceva fare le capriole sul letto, nessuno che mi ha insegnato ad andare con la bici.. Chiedevo spesso a mio papà di passare del tempo insieme ma lui non poteva mai. Ha sempre cercato di coprire questa sua mancanza con oggetti e regali ma mai con il suo tempo.
Non sono mai stato una persona che avesse molti amici ho sempre fatto una selezione non so se sinceramente sia stata una cosa giusta o sbagliata ma oggi ne vado fiero di chi ho e posso chiamare veramente amico.
Ho ricevuto molte delusioni anche da persone che non me lo sarei mai aspettato.. era come se fossi intrappolato in una sfera negativa.
Avevo paura di aver perso tutto e tutti ma invece era l’inizio di tutto. Le prima uscite.. conosco persone stupende.. beh 2 sempre per il fatto che non riesco a legare molto, la gente mi vede come una persona noiosa e probabilmente si hanno ragione. Si ha quella strana sensazione di non capire bene cosa stia succedendo.. tornavo a casa e tremavo non capivo perché, mi chiedevano com’era andata la serata e non sapevo spiegarmi era tutto strano e confuso.. ma chi l’avrebbe mai detto che quella strana sensazione mi avrebbe portato a tutto quello che ho oggi? E non sto parlando di cose materiali.. ma bensì di rapporto con me stesso.. di rapporto con i miei amici e parenti e tutto quello che ho imparato.
Sono una persona molto emotiva e questa cosa mi si gira contro molto spesso.. se c’è una cosa che non sopporto è vedere le persone tristi.
Non ho mai creduto nell’amicizia, specialmente tra uomo e donna fino a quando però non ho conosciuto una persona.. ci siamo incontrati per caso.. stavamo affrontando entrambi due periodi veramente brutti.. io non volevo neanche affezionarmi ma è successo. Mi viene da ridere se ripenso alle prime uscite.. tutti e due impacciati ma il tempo voleva.. non facevamo nulla se non parlare e come se non fosse stavamo fuori fino le 3 di notte senza nemmeno rendercene conto. Ci siamo supportati a vicenda dove avevo bisogno c’era lei e dove ne aveva bisogno c’ero io. Tutt’oggi ancora non la cambierei con nessun’altra al mondo e sono davvero felice per lei di vederla con il sorriso.
Purtroppo le cose non vanno sempre bene.. sono una persona molto emotiva metto sempre tutto me stesso senza rendermene conto.. non ho mai desiderato una vita super o perfetta. Ho imparato ad apprezzare tutte le piccole cose.. quelle che nessuno guarda, che nessuno nota e che nessuno da importanza. Di queste cose ora non riesco a farne a meno.. riesco a godermi tutto in pieno senza andare in cerca di chissà che per divertirmi o cose..
Se c’è una suggerimento che darei al me più giovane è BUTTATI. Buttati che è il tuo momento.. è il tuo momento di uscire da quella sfera. Fuori c’è un mondo e per quanta paura possa fare, per quante sofferenze e delusioni riceverai non sarà sempre così, non sarai mai più usato, non sarai più solo perché sappi che c’è sempre una mano od un braccio su cui poter contare veramente che vuole il tuo bene.. ci sarà un motivo o una cosa per cancellare tutte le cose brutte. Non pensare di dover vivere per sempre così e non permettere alla paura di bloccare quel sorriso stupendo.
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Stesso anno, stessa storia.
Il giorno del mio compleanno ho scaricato nuovamente le app perché pensavo fossi pronto. Evidentemente non lo ero.
Ho conosciuto questo ragazzo, che aveva ben poche foto ma mi ispirava davvero tanto con la chat. Tant’è che una cosa affascinante che fece è stata analizzarmi, prendendoci anche giusto. Allora capii che con questo ragazzo potevo intrattenere conversazioni intelligenti.
Dopo una settimana di chat/non chat, dove abbiamo scoperto di condividere molti interessi (primo fra tutti quello per la musica), ho deciso di tagliare la testa al toro e di proporre di vederci. Studia in una città non lontana dalla mia, facilmente raggiungibile in treno. Quindi lo raggiunsi.
La prima impressione… Wow. Il ragazzo più muscoloso con cui io sia mai uscito. Per questo ho postato questa sua foto, aveva dei pettorali non duri ma spettacolari nella loro grandezza. Era molto alto, molto forte. Sorriso molto dolce in cui i suoi occhi si inclinavano in basso e verso i lati, e una risata molto buffa e contagiosa. Era totalmente attraente, soddisfaceva tantissimi miei standard. Ed era anche attivo!
Un primo appuntamento a dir poco spettacolare: una passeggiata nel bosco, una pizza a lume di candela sul suo balcone, un bacio tenero e silenzioso sul suo letto, la decisione di entrambi di rimanere a dormire insieme, la nostra prima volta interrotta dai vicini infastiditi dai versi, le nostre reciproche serenate sul lungofiume all’alba… Sembrava un sogno.
Da lì è iniziato uno dei rapporti più intensi e combattuti che io avessi mai avuto in vita mia. Ogni giorno era un discorso serio, una risata sincera, un litigio sulla sua insensibilità, una scopata mozzafiato. Non ero innamorato, ero infatuato. C’erano tantissime bandiere rosse, la prima fra tutte il suo utilizzare solo logica sopra ad emozione, il suo sentirsi superiore attraverso l’intelligenza e allo stesso tempo il suo sentirsi inferiore in tutto siccome non era riuscito a combinare molto della propria vita, nonostante fosse già un young adult.
Io ho sempre così tanta positività da dare, finché non mi rendo conto che le persone se ne approfittano. Ha cominciato a riversarmi sopra tutti i suoi traumi e sono stato sempre disponibile ad aiutarlo. Non avrei dovuto, o perlomeno avrei dovuto farlo incondizionatamente. Invece mi sono affezionato, e ho cominciato a pretendere; lui che non aveva avuto modo di vedere il vero me invece non si era affezionato così tanto. E io poi vivo ogni bacio e ogni scopata ad un livello spirituale che so che nessun altro può cogliere, ma credevo… Credevo… Credevo lui lo sentisse.
Per poi scoprire che non mi ha mai tenuto veramente in considerazione. Che aveva bisogno di “tempo” per definire i suoi sentimenti. Le persone si dovrebbero frequentare perché si piacciono, non per capire se si piacciono. Ho cominciato a volere conferme, e lui non le dava, e a ogni mia parola voleva darle sempre meno. Non mi ha mai fatto un complimento, non mi ha mai detto “mi piaci”. E io ci sono cascato così tanto. O meglio, ricascato.
Stava rovinando tutto il lavoro che ho fatto per riprendermi dal mio ex.
La situazione era diventata insostenibile. Io ero arrabbiato perché ci comportavamo effettivamente da coppia ma da un lato lui non voleva l’impegno, e dall’altro però non dava neanche più la componente di corteggiamento che ci dovrebbe essere nelle prime interazioni tra due persone che si frequentano. Vivevo in un limbo.
Io ora capisco che fosse indeciso. Indeciso su tutto nella vita. Sulla sua carriera, sulla sua famiglia, sui suoi amici, sulle sue passioni, sul suo colore preferito. Ma soprattutto, sui suoi sentimenti. Lo avrei dovuto capire da due cose:
- è Bilancia, io credevo che loro rappresentassero l’esempio di equilibrio (e appunto in realtà ci sono persone di questo segno che raggiungono questo traguardo), quando in realtà rappresentano prevalentemente persone che hanno paura di fare passi che alterino l’equilibrio
- è bisessuale; io ho frequentato tantissime persone bisessuali e mai ho dubitato della loro sessualità o mancato di rispetto ad essa, ma più volte ho notato che vivono questa mancata presa di posizione in tutto nella vita
Ma io. Boh, forse mi ricordava il mio ex. Una versione migliorata. E neanche tanto. Forse era più vicino, era più atletico, era più simpatico, era più socievole, era più disponibile; ma era meno bravo a letto, era meno giovane, era meno realizzato. Ma due punti molto sensibili sono il suo non aver fatto coming out vivendo la cosa molto male e in modo mega ansioso, e inoltre era piuttosto una delusione della comunità LGBT siccome aveva un pregiudizio contro gli effemminati e un feticismo per gli asiatici.
Poi lui aveva questa filosofia di vita. Dire sempre la verità. Sempre, sempre e accettarne le conseguenze. Ciò lo portava a uscite molto infelici tipo “a me piacerebbe uscire con un vero musicista” o “stavo guardando se quei ragazzi/ragazze fossero carini”; uscite molto insensibili che mi facevano imbestialire. Ma qual è stata la goccia? Una volta uscì a fare compere. Gli chiesi con chi fosse. Mi disse che era da solo. Ho visto la storia insta del suo ex (con cui è rimasto in contatto, altra gatta da pelare, siccome lui sostiene che è logicamente un peccato perdere l’amicizia con un/una ex, ma io sostengo che invece è emozionalmente impossibile mantenerla veramente) ed era nello stesso negozio. Allora con questo sospetto non ancora certo ho fatto una cosa sbagliata: ho creato un profilo fake su Grindr scrivendo all’ex facendogli raccontare della sua giornata precedente e ho scoperto tutto. Lo ho confrontato (ovviamente rivelando solo della storia instagram). Non mi dava troppo fastidio il fatto che fosse uscito con il suo ex ma il fatto che avesse mentito… Andava contro tutto quello che ho sempre creduto di lui.
Da lì ci siamo “lasciati”. Gli ho chiesto di non sentirci più e questo lo ha fatto dispiacere. Ma i giorni dopo ha insistito un po’ e io di ricadute ne ho avute un po’. In questo periodo sono stato anche più male proprio perché da tutto quello che diceva sembrava sminuire enormemente la nostra interazione, per quanto breve. Io non capivo. Vivere la vita attraverso il tempo è un artificio non soddisfacente, la vita si vive attraverso le emozioni e le sensazioni. Gliel’ho rinfacciato più volte, volevo le mie conferme ma lui non me le avrebbe più date.
Un giorno ho smattato. Notando che lo stratagemma del profilo fake funzionava, ne creai uno nuovo riempiendolo di tutto ciò che so che lui ha sempre sognato. Un altro ragazzo asiatico, estremamente atletico, con gli stessi interessi, molto realizzato e indipendente, altamente sensuale. Ho avuto modo di chattare nuovamente con lui rendendomi conto di che intesa sapevamo creare tra noi due, quella intesa che abbiamo perso. Ho fatto sexting con lui, l’ho fatto eccitare, l’ho persino convinto a salire da me in treno sebbene fosse in sessione d’esami una sera. Ho fatto questa cosa cattiva, cattivissima. Per questo adesso sto scrivendo questo post, perché mi pento molto.
Quando lui era nella mia città, confuso e spaventato del perché quel profilo non gli rispondesse più, ha scritto persino a me. Mi credevo così furbo, mi sentivo così orgoglioso, ma tutto ciò che ero ero un coglione. Infatti bruciai anche quella interazione, cercando di mandare hint sul rivederci o sul rifrequentarci (anche solo sessualmente) venendo umiliato. Mi sono auto-sabotato, proprio perché i pochi sentimenti residui che aveva per me erano stati spazzati via da questo nuovo ragazzo perfetto che aveva conosciuto in chat. Certo, adesso soffrirà per sto tipo ma non più per me. Ma io non me lo merito più, siamo molto diversi ma lui non è cattivo. Non mi merito più di parlare con lui perché sono io la pessima persona della vicenda, che si è creata un karma negativo e un’aura peggiore. La vendetta non dà mai nulla, è vero.
Io lo sapevo che non saremmo funzionati come relazione. In nessun caso. Perché ho continuato a sbattere la testa? O a insistere per qualcosa di serio? Durante la nostra frequentazione non ho mai avuto il coraggio di cancellare le app, mi sono incontrato “amichevolmente” con altre persone, sono andato in vacanza con una mia vecchia fiamma con cui non ho mai scopato ma ci siamo ben strusciati.
Cosa sto diventando? Ho paura.
Non so più stare da solo.
Certe volte mi viene da pensare che il motivo è che ho così tanto affetto da dare. Che il primo che mi piace e che mostra interesse per me diventa la mia preda, la vittima di tutto questo affetto. Ma ho così bisogno di darlo e riceverlo a mia volta. Non è giusto che nessuno mi voglia. Voglio il mio amore da favola. Non è giusto.
Non è giusto.
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ame-r-chaucer · 6 years
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Metamoro Yacht!AU
Chi non muore si rivede!! Ebbene no, non ho abbandonato questa cosina a se stessa senza una fine né un minimo di gioie per Ermal che è stato mollato a sbavare senza ritegno sul culo di Fabrizio. Ebbene sì, in questo aggiornamento non succede assolutamente nulla, ma avevo il timore che risultasse troppo lungo e noioso quindi ho deciso di spezzarlo dalla scena successiva.
E niente, vi mollo qui la parte uno e qui la parte due!
-Si ringrazia sempre @generaleferri per l’aiuto e il supporto. <3-
Buona lettura!
E così iniziano a conoscersi.
E quindi, seduti in quel pub, Ermal e Fabrizio parlano.
Parlano tantissimo.
Parlano di tutto.
Parlano del tempo, del mare, del lavoro di Fabrizio, della vita a bordo di Ermal.
Parlano di musica.
Parlano del fatto che Fabrizio suona la chitarra, scrive canzoni e ogni tanto, per sbarcare il lunario, si esibisce nei locali meno turistici, quelli nascosti tra le vie inerpicate della città.
Ermal tiene per se il desiderio di sentire qualcosa di suo un giorno, ma è Fabrizio a proporsi di fargli sentire qualcosa, se mani ne avrà voglia.
Ed Ermal gli risponde che gli piacerebbe molto. Insomma, come non potrebbe?
E poi è il suo turno ed è lui a raccontare delle lezioni di pianoforte, delle canzoni scritte di notte, quando la Luna fa brillare il mare scuro e tutta la nave dorme.
Probabilmente avrebbe continuato a parlare per ore se solo Fabrizio non avesse scoperto che Ermal non ha mai provato “l'Innominato”.
E, insomma, non puoi dire di aver vissuto veramente se non ne hai mai provato uno.
“Nessuno ha mai trovato il coraggio di dargli un nome. La prima volta che l'ho bevuto ho dormito per tre giorni.” esordisce Andrea, mentre Fabrizio torna al tavolo con un bicchiere ricolmo di un liquido ambrato in una mano e un bicchierino di sciroppo rosso scuro (amarena forse?) nell'altra.
Ed il sorriso che ha dipinto sulle labbra non è per nulla promettente.
“Mi raccomando, bevi prima questo e poi buttaci dietro l’altro. E, soprattutto, prima soffia”.
E come se niente fosse tira fuori un accendino dalla tasca dietro dei pantaloni e da fuoco al liquido.
Ermal sa che bere sarebbe davvero una pessima idea, lui che l'alcool lo regge davvero molto male.
Allora guarda Marco che, dall'altro lato del tavolo, gli lancia uno sguardo eloquente del tipo “Se muori abbandono qui il tuo cadavere”, ed è davvero tentato di rifiutare la proposta.
Ma poi si volta e incontra lo sguardo di Fabrizio che lo osserva incoraggiante con annesso enorme sorriso dipinto sulle labbra.
Come fa a non bere?
Infatti non fa e, senza indugiare oltre afferra il bicchiere che ancora sta bruciando, ci soffia sopra e beve tutto d'un sorso tra le urla festanti dell'intero tavolo -tranne quelle di Marco che già sa come andrà a finire la serata-.
E mentre beve gli viene l'atroce dubbio di averlo spento male perché non crede che sia normale che la sua gola bruci in quel modo.
Non appena il liquido ambrato finisce, Ermal appoggia il bicchiere sul tavolo con un rumore sordo e va alla ricerca del bicchierino con lo sciroppo, sperando che almeno quello gli dia un po' di sollievo alla scia di fuoco che ha nello stomaco.
Glielo porge Fabrizio, mentre lo incita a bere anche quello tutto d'un fiato.
Ed Ermal può forse dirgli di no?
Ma figurarsi!
E se solo avesse immaginato che quello non è proprio per il cazzo uno sciroppo di amarene ma tabasco mischiato ad altro alcool di cui davvero non vuole scoprire il nome, con il grande e possente membro di Rocco che l'avrebbe bevuto.
Ma ormai è tardi e il suo Grisù interiore si sta risvegliando dal coma etilico.
“Allora? Com'è?” gli domanda Fabrizio, facendoglisi vicino.
Ad Ermal ci vuole giusto qualche secondo per riuscire a riprendere coscienza da quel momento di morte.
E davvero non sa come faccia a sorridere e ad alzare il pugno in segno di vittoria senza vomitare il pranzo di Natale dell'anno passato.
Quello che sa è che Fabrizio gli ha passato un braccio intorno alle spalle e quindi il suo stomaco che sta cercando di digerire le fiamme dell'inferno può anche fottersi.
“Per ora sono vivo, spero di rimanerlo ancora per qualche anno”.
“ 'O so è forte, ma ora puoi dì d'esse' n'uomo vero! “
Ed è la risata di Fabrizio dopo quella frase l'ultima cosa che si ricorda di quella serata.
*
Ermal si sveglia di soprassalto, lo stomaco che brucia come la faccia di un demone a contatto con l'acqua santa, la lingua impastata e la testa che pulsa in maniera così dolorosa che l'istinto di sbatterla prepotentemente contro un muro è davvero forte.
Si guarda intorno, sperando che il collo regga e non si stacchi dalle sue spalle, giusto per rendersi conto dove diamine si fosse addormentato la sera prima.
Apparentemente al suo letto c'è arrivato.
E, sempre apparentemente, non è morto soffocato nel sonno dal suo stesso vomito.
Anche se il tremendo sapore che ha in bocca sembra dirgli l'esatto contrario.
Non ricorda niente, assolutamente niente di niente.
O per meglio dire, ricorda di aver bevuto quell'intruglio del demonio.
Ricorda di aver riso davvero tanto.
Ricorda pure Fabrizio costantemente al suo fianco e il rumore della sua risata.
E ricorda forse di aver lanciato una scarpa da qualche parte?
Effettivamente in fondo al suo letto di stivaletto ce n'è solo uno.
Oddio, che cazzo ha fatto.
Ci impiega circa cinque minuti ad alzarsi da letto e mettersi un qualcosa addosso.
Dovrà ricordarsi di ringraziare Montanari per avergli almeno tolto la maglietta prima di lanciarlo sul letto.
… Perchè è stato lui a lanciarlo sul letto, vero?
Non ha idea se ha ancora qualcosa nello stomaco -e soprattutto se ha ancora uno stomaco-, ma la nausea che il dondolio costante della nave non aiuta a placare non lo sta agevolando nel compito di uscire dalla propria camera.
Appellandosi a qualche santo che decide di miracolarlo, riesce ad arrivare sul ponte dove c'è il suo salvatore Marco che sta parlando al telefono.
“No sta ancora dormendo. Non mi sembra proprio il caso di ripetere stasera Francesco.”
Origlia Ermal, prima di andare a sbattere contro il tavolino e attirare così l'attenzione dell'amico.
“S'è svegliato, sembra vivo. Ti chiamo dopo” detto ciò chiude la chiamata e Ermal davvero spera che quello sguardo severo sia solo uno scherzo che Marco ha premeditato prima di dirgli di stare tranquillo che non è successo niente.
“Buongiorno, Ermal. O forse dovrei dire buon pomeriggio visto che sono le tre.”
No, non è uno scherzo. Dio santo che cazzo ha fatto.
“Marco, ti prego, evitata. È stato così tremendo?” Domanda, lasciandosi cadere a peso morto su un divanetto.
“Allora, vediamo, sei stato stranamente divertente per le prime ore quando in circolo nel corpo avevi solamente quell'intruglio che ti hanno propinato, ma poi hai avuto la brillante idea di assaggiare il cocktail di Fabrizio e te lo sei scolato, quindi  hai iniziato a raccontare qualche aneddoto divertente.”
“Ti prego, dimmi che non ho raccontato di Praga”
“Oh, sì che hai raccontato di Praga. Sei anche salito sul tavolo per essere sicuro che quelli del bar accanto fossero abbastanza fortunati da sentire.”
Ermal inizia a sperare che un enorme buco nero si apra sotto i suoi piedi e lo inghiottisca.
“Che altro ho fatto, Marco”.
“Hai continuato a bere, mandandomi coloritamente a fanculo quando ti ho consigliato di darti una regolata, hai fatto una scommessa con Andrea, che era circa ubriaco quanto te, che grazie a Dio nessuno ha vinto perchè sarebbe stato complicato spiegare a tua madre il perchè di un tatuaggio ambiguo sulla faccia, poi ti sei aggrappato a Fabrizio iniziando a parlare in albanese, e meno male che nessuno ti ha capito perchè ho come l'impressione che gli stessi dicendo cose non adatte ai minori, ed infine, oltre ad avermi fatto vivere un incubo per riportarti qui sullo yacht, e per questo devi ringraziare quel santo di Fabrizio perchè se non fosse stato per lui saresti a correre nudo su qualche spiaggia, ti sei strappato la camicia sfidandolo a fare lo stesso intimandolo con un, cito testuale, “Ma solo perchè voglio vederti nudo”, inoltre hai gettato una scarpa in mare solo perchè volevi vedere se era capace di nuotare. Per la cronaca no, non è capace.”
Ermal, dopo vent'anni di vita, ha capito cosa vuol dire perdere la dignità.
“Dovevi uccidermi, che razza di amico sei Montanari.”
“Non volevo infierire ulteriormente.”
E Marco un po' di pena per Ermal la prova in quel momento, nel vederlo ridotto uno straccio, con le occhiaie che gli accarezzano le ginocchia, la consapevolezza di essersi comportato da completo coglione davanti al ragazzo per cui sbavi da settimane e un dopo -sbornia da paura.
“Se ti può consolare anche Fabrizio era un po' ubriaco” tenta, sentendosi forse un po' in colpa per aver esposto i fatti in maniera così dura e diretta.
Ma Ermal sembra intento a pensare ad un modo per uccidersi in maniera veloce e indolore per prestare realmente attenzone a quello che Marco sta aggiungendo per cercare di addolcirgli la pillola.
Quindi, non solo ha dato il peggio di se davanti ad un intero tavolo di sconosciuti, no, ha anche dichiarato a Fabrizio stesso di volerlo vedere nudo e chissà che altro gli ha detto nella sua lingua madre.
Dio, potrebbe andare peggio di così?
E noi tutti ci ricordiamo cosa abbiamo detto del karma nelle due puntate precedenti, vero?  
Esatto, il karma è una puttana quindi ovviamente può andare peggio di così.
“Ao Marco, ciao! Com'è? S'è svegliato Ermal?”
Ermal vede chiaramente Marco, poco distante da lui, lanciargli un'occhiata veloce prima di spostarsi verso il parapetto dello yacth e rispondere al saluto di Fabrizio con un cenno della mano.
“Io sto bene, lo stesso non si può dire di Ermal che si è svegliato ora e sembra finito sotto uno schiacciasassi”.
E probabilmente è il suono della risata di Fabrizio che lo fa alzare dal divanetto e lo porta ad affiancare Marco.
“Non sto messo così male. Ho solo una nausea tremenda e la testa che scoppia.”
E una profonda vergogna che gli divora l'anima,
“Già che sei riuscito a metterti 'n piedi dopo tutto quello che te sei scolato ieri sera me pare 'n ottimo risultato!”
“Aspetta che scendo”
E senza aggiungere altro, senza nemmeno preoccuparsi di rendersi un minimo più presentabile, Ermal scende di due piani, attraversa la passerella e raggiunge la terraferma.
Il tutto senza cadere in acqua.
Bene, e ora?
“C'hai na faccia pallida da spavento, sei sicuro di star bene?”
“Ho avuto giornate migliori, ma almeno sto in piedi”.
Ermal si incanta a guardare Fabrizio sorridere e si domanda come faccia ad essere sempre così bello.
Cioè,da vicino è ancora più bello che visto dall'alto del suo yacht.
Poi si rende conto che magari dovrebbe anche cercare di dire qualcosa invece che fissarlo come un coglione.
Anche perchè non è che la sera precedente ha fatto poi una figura con i fiocchi.
“Senti... Mi scuso per il mio comportamento di ieri sera. Mi ha detto Marco che ho un po', ecco, esagerato”.
E davvero vorrebbe che il pavimento lo inglobasse e lo liberasse da questa situazione ignobile, ma la risata a cui si abbandona Fabrizio è decisamente il motivo per cui ritrova il coraggio di alzare lo sguardo, che prontamente aveva abbassato sulle sue ciabatte con la vergogna nell'anima.
Cioè, lui si sta scusando per essersi comportato come un coglione Fabrizio ride.
Al che la domanda sorge spontanea: ride di lui o ride con lui?
“Ma sta tranquillo! Ho capito che nun sei sempre così,  s'è visto che nun sei per niente abituato a bere tutta 'a roba forte che t'avemo propinato”.
E in una condizione normale, Ermal si sarebbe scansato con ribrezzo, nell'esatto momento in cui vede la mano di Fabrizio alzarsi e puntare alla sua testa.
Sono poche -davvero davvero poche- le persone che possono osare toccargli i capelli.
E di solito devono avere sulle spalle almeno tre anni di conoscenza.
Ma, insomma, Fabrizio è Fabrizio ed è normale non battere ciglio nemmeno quando quella mano finisce dritta tra i suoi capelli, scompigliandogli maggiormente i ricci che, in post-sbornia, è già tanto che siano ancora attaccati alla sua testa.
Può chiaramente sentire il “GASP” di Marco che, lo sa, li sta spiando dal piano superiore dello yacht.
Ma al momento Ermal si sta elevando fino in paradiso nel percepire il calore di Fabrizio così vicino alla sua pelle, il tocco gentile sulla sua nuca e quel sorriso a pochi centimetri di distanza.
E nonostante la nausea persistente, il mal di testa lancinante, l'equilibrio più che precario, Ermal ha deciso che quella giornata è cominciata proprio bene.
Ed è lo stesso Fabrizio a riportarlo con i piedi per terra.
“Ma senti ‘n po’, tra du’ giorni c’ho la serata libera e vado a suona’ ‘n pochetto in un posto. Magari se nun c’hai nulla da fare, me farebbe piacere se venissi.”
Ermal può quasi giurare di aver visto le sue guance colorarsi appena, ma è stato un momento troppo breve per esserne certo visto che Fabrizio si è premurato di voltare la testa e abbassare lo sguardo.
Sicuramente lui è arrossito.
Insomma, fino a ieri lo stava fissando dall’alto dei cieli e adesso Fabrizio lo ha invitato ad uscire e, cosa non meno importante, ha ancora la mano affondata nei suoi ricci.
Forse se l’è dimenticata.
Come se ad Ermal dispiaccia.
“Cioè, se c’hai da fare ‘n fa niente, n’te perdi nulla!” e come se gli avesse letto nel pensiero sfila la mano da quell’intreccio di capelli per passarla nei propri.
Ed Ermal si chiede se davvero Fabrizio sia in imbarazzo per avergli fatto quella proposta o se è la sua mente che gli sta giocando brutti scherzi facendogli vedere cose che in realtà non stanno accadendo.
“Vengo molto volentieri, Fabbrì” risponde forse un po’ troppo velocemente.
Ma lo farebbe di nuovo un miliardo di volte se questo vuol dire poter godere di quel sorriso luminoso che è andato a dipingersi sulle labbra di Fabrizio.
“Bene, perfetto, allora te faccio tenè ‘n posto! Ovviamente è invitato anche Marco.”
“Sono sicuro che verrà con piacere anche lui.”
E per un momento Ermal spera che tutto il gruppo gli dia buca così da poter godere di una serata da solo in compagnia di Fabrizio, ma il suo buon senso gli ha saggiamente suggerito di portare pazienza.
E si sa che la pazienza premia i pazienti.
Forse non è così il proverbio.
In ogni caso, quella giornata ha davvero preso una piega decisamente più che piacevole.
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gloriabourne · 5 years
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The one where they get back together
26 ottobre 2019
Fabrizio si svegliò presto quella mattina.
Si sentiva turbato e non sapeva nemmeno bene perché. O meglio, lo sapeva ma era molto più semplice ignorare il problema che affrontarlo.
Quando - ormai quasi un anno prima - aveva annunciato le date del suo tour, Fabrizio aveva un'idea ben precisa di cosa sarebbe successo durante la data a Milano.
Aveva un bel ricordo del Forum di Assago. Era un posto che collegava ad Ermal, al suo concerto e soprattutto a ciò che era successo dopo. A quel messaggio inviato in piena notte a cui era seguito un messaggio altrettanto intenso da parte di Ermal.
Quel messaggio era stato l'inizio di tutto.
Si erano spogliati delle proprie maschere, facendo cadere i muri e mostrando all'altro i propri sentimenti e le proprie debolezze. Da lì, il loro rapporto era mutato passando dall'amicizia e dall'affetto fraterno all'amore, quello vero.
Ma non era stato uno di quei cambiamenti che ti colgono impreparato. Anzi era stato un cambiamento naturale.
Talmente naturale che Fabrizio non ricordava la prima volta che lui ed Ermal si erano baciati. Non perché non fosse stato importante, ma semplicemente perché era stata una cosa naturale, come quando abbracci un amico così senza motivo, semplicemente perché ti va.
Insomma, per Fabrizio, Assago era il simbolo del giorno in cui tra lui ed Ermal era cambiato qualcosa.
Ecco perché fin da subito aveva sentito lo stomaco stringersi sapendo che avrebbe cantato lì. Ecco perché aveva chiamato Ermal e gli aveva chiesto di stargli vicino quel giorno, di salire sul palco con lui, di cantare con lui, di esserci.
Ed Ermal aveva risposto di sì senza nemmeno pensarci.
Ma da quel giorno era passato quasi un anno e in quei mesi erano cambiate tante cose.
Avevano parlato alle loro famiglie della loro relazione, avevano deciso di andare a vivere insieme... E poi era finito tutto.
La cosa triste era che era finita così come era iniziata. Come se fosse una cosa ovvia, come se fosse semplicemente il corso naturale delle cose.
Fabrizio non avrebbe nemmeno saputo dire per quale motivo o quando avevano iniziato ad allontanarsi.
Tutto ciò che sapeva era che era passato dal pianificare un futuro insieme a Ermal, a vivere di nuovo da solo in una casa troppo grande e troppo piena di ricordi.
Forse è semplicemente così che vanno le cose. In fondo, era successo anche con Giada.
Si erano amati tanto e per tanto tempo, si erano dati tutto, si erano fatti promesse. Poi, un giorno, si erano resi conto di non amarsi più come prima, di avere smesso di darsi tutto e di avere infranto le promesse.
Fabrizio sospirò mentre si alzava dal letto e fissava la città fuori dalla finestra.
Gli era sempre piaciuta Milano, forse perché la associava ad Ermal. Ed era proprio per quello che aveva insistito tanto per arrivare il giorno prima del concerto.
Ingenuamente, sperava di incontrarlo in giro. Come se in una città di oltre un milione di abitanti fosse possibile incontrare proprio lui.
Eppure Fabrizio ci aveva sperato davvero. Ovviamente, senza successo.
"Stai bene?"
Fabrizio si voltò sentendo la voce di Roberto. Non lo aveva nemmeno sentito entrare in camera.
"Sì, sto bene" rispose, poi tornò a osservare fuori dalla finestra.
Roberto si appoggiò al davanzale accanto a lui e disse: "Ok, questa è la risposta che darai a chiunque ti farà questa domanda oggi. A me invece rispondi sinceramente: stai bene?"
Fabrizio sospirò. Non poteva scappare, non da Roberto o dagli altri della band. Non da persone che lo conoscevano più di quanto lui conoscesse sé stesso.
"No. Sto da schifo."
"Hai provato a chiamarlo?"
"Non vuole parlarmi."
"Come lo sai?" chiese Roberto.
"Ha smesso di seguirmi su Instagram, mi ha bloccato su WhatsApp... Mi sembra ovvio che non vuole sentirmi e io non sono il tipo di persona che impone la propria presenza a chi non la vuole" rispose Fabrizio mettendosi sulla difensiva, come faceva sempre quando si parlava di Ermal.
"Fabri, tu lo ami ancora..."
"E quindi? L'amore non basta, Roberto. Soprattutto se è solo da parte mia."
Lo pensava davvero.
Se fosse bastato l'amore, Ermal sarebbe stato accanto a lui in quel momento.
Si sarebbero svegliati insieme, entrambi un po' agitati per il concerto, Ermal sicuramente più agitato di Fabrizio perché cantare davanti a gente che non era sua fan lo metteva sempre un po' a disagio.
Avrebbero fatto l'amore appena svegli, avrebbero fatto insieme le prove e poi Ermal avrebbe guardato Fabrizio cantare da dietro le quinte.
Sarebbero tornati in hotel esausti e si sarebbero addormentati ancora prima di riuscire a spogliarsi e, la mattina seguente, avrebbero riso per quell'episodio dicendosi a vicenda che ormai erano troppo vecchi per reggere un concerto.
E invece si era svegliato da solo, avrebbe affrontato quel concerto senza l'appoggio di Ermal e probabilmente quella notte non avrebbe dormito, schiacciato dal peso dei pensieri e del suo cuore che ogni giorno si spezzava un po' di più.
   "Fabrizio è a Milano."
Marco si voltò verso Ermal, distogliendo gli occhi dalla partita a FIFA e permettendo ad Andrea di segnare il suo primo goal da quando avevano iniziato a giocare.
Ovviamente sapeva che Fabrizio era a Milano. I cartelloni del suo concerto erano sparsi per tutta la città.
Quello che non si aspettava era sentire Ermal pronunciare il suo nome.
Da quando si erano lasciati, alcuni mesi prima, Ermal si era chiuso in una bolla e non aveva più nominato Fabrizio nemmeno per sbaglio.
"Lo so" rispose Marco, non sapendo che altro dire.
"È strano sapere che siamo nella stessa città" disse Ermal con lo sguardo fisso sul televisore, come se fosse davvero interessato al videogioco.
"Da quant'è che non vi parlate?" chiese Andrea continuando a giocare.
"Non lo so."
Marco e Andrea si scambiarono un'occhiata, poi Andrea interruppe la partita e disse: "In che senso non lo sai? Non ricordi l'ultima volta che vi siete parlati?"
"Non so, credo fosse verso metà luglio ma non ne sono sicuro. È successo tutto così lentamente che non riesco a ricordare di preciso quando è finita la nostra storia" ammise Ermal.
"Ma scusa se te lo chiedo: ma perché è finita?" chiese Andrea, ignorando l'occhiataccia di Marco che gli intimava di lasciare perdere.
Ermal sospirò. "Non lo so. Probabilmente perché siamo due idioti che non si dicono ciò che pensano. È iniziato tutto dopo l'uscita del suo album. Fabrizio era sempre stanco dopo i firmacopie, quasi non parlava quando tornava a casa. E io, invece di stargli dietro, ho pensato che fosse giusto lasciargli i suoi spazi e alla fine ci siamo allontanati. Siamo arrivati a un punto in cui ormai eravamo due estranei. Io non mi sentivo più a mio agio a casa nostra e così ho iniziato a tornare a Milano più spesso, finché alla fine ci sono tornato e basta. Fabrizio non ha mai detto nulla, ha lasciato che io mi allontanassi da lui senza dire una parola."
"E tu non hai provato a parlarci dopo che sei tornato a Milano?" chiese Marco.
Ermal scosse la testa. "No. Anzi, ho smesso di seguirlo sui social, l'ho bloccato su WhatsApp, ho cancellato le nostre foto. Ho cercato di dimenticarlo, di costruirmi una vita in cui lui non esiste."
"Ma non ci sei riuscito" constatò Andrea.
"No. E oggi lui è a Milano. È a un passo da me e io non so che fare, perché vorrei andare a riprendermelo e allo stesso tempo so che non posso riprendermi qualcosa che ormai non è più mio."
Se avesse ascoltato il cuore, sarebbe andato al Forum senza nemmeno pensarci troppo. Ma la testa gli diceva che non poteva fingere che andasse tutto bene, che quei mesi di lontananza non esistessero.
Marco lo osservò per qualche attimo, consapevole del casino che Ermal aveva in testa. Lo conosceva bene ormai, sapeva che stava facendo mentalmente una lista di pro e di contro per decidere come comportarsi.
Gli posò una mano sul ginocchio per richiamare la sua attenzione e disse: "Smettila di ascoltare il cervello. Spegnilo per un attimo e ragiona con il cuore. Quando c'è di mezzo Fabrizio, l'unica cosa che conta è ciò che senti per lui. Tu lo ami ancora?"
"Certo che lo amo ancora."
"E allora che ci fai ancora qui?"
   Quando Fabrizio e la band arrivarono al Forum, la prima cosa che notarono fu la musica. Arrivava da uno dei camerini ed era il suono inconfondibile di una chitarra.
La seconda fu una voce. Non una qualsiasi, ma nello specifico quella di Ermal.
Fabrizio si bloccò all'istante e si voltò verso gli altri, giusto per essere sicuro di non essersi immaginato nulla.
I ragazzi della band si scambiarono occhiate preoccupate, consapevoli che la presenza di Ermal avrebbe potuto essere la causa di un crollo nervoso da parte di Fabrizio.
"Quindi non lo sento solo io" disse Fabrizio, notando lo sguardo dei suoi amici.
Roberto gli mise una mano sulla spalla e disse: "Ermal è qui. Vorrà pur dire qualcosa."
"È solo molto bravo a mantenere la parola. Ecco perché è qui" rispose Fabrizio.
Non voleva illudersi che Ermal fosse lì per lui.
Non poteva permettersi di sperare e poi di rimanerci male. Aveva sofferto abbastanza nei mesi passati.
Prese un respiro profondo e abbassò la maniglia aprendo la porta.
Ermal era seduto sul piccolo divanetto bianco, teneva tra le mani la sua chitarra e canticchiava Non Mi Avete Fatto Niente.
Appena sentì la porta che si apriva, sollevò lo sguardo trovandosi di fronte gli sguardi perplessi di Fabrizio e della sua band.
"Che ci fai qui?" chiese Fabrizio senza mezzi termini.
Aveva bisogno di sapere perché era lì.
Avrebbe voluto sentirsi dire che era lì per lui, che voleva recuperare le cose tra loro, ma se invece era lì solo per rispettare un impegno preso mesi prima voleva saperlo subito. Anche se avrebbe fatto un male cane.
Ermal appoggiò la chitarra a terra e si alzò in piedi. "Fabri..."
Era ovvio che non volesse parlare di fronte agli altri e Fabrizio lo capiva.
Ciò che era successo riguardava solo loro due.
"Lasciateci un momento da soli. Ci vediamo dopo" disse Fabrizio ai suoi colleghi.
Gli altri annuirono e si allontanarono, lasciando Fabrizio ed Ermal da soli all'interno del camerino.
"Che ci fai qui?" disse di nuovo Fabrizio.
Ermal si passò una mano tra i ricci, spettinandoli. "Ti avevo detto che ci sarei stato."
"Sei qui solo per questo?" chiese Fabrizio cercando di mantenere una maschera di freddezza, anche se il suo cuore stava lentamente iniziando a sanguinare proprio come ogni giorno da quando Ermal se n'era andato.
"Speravo anche che potessimo parlare di quello che è successo" disse Ermal.
"Non adesso" rispose Fabrizio.
Per un momento, Ermal ebbe paura che quella frase significasse che ormai era troppo tardi per parlare, troppo tardi per risolvere.
Poi Fabrizio aggiunse: "Magari finito il concerto, se ti va."
Ermal sorrise. "Certo."
E Fabrizio, rivedendo quel sorriso, sentì il cuore riprendere a battere.
   Il concerto era andato benissimo, anche meglio di quanto Fabrizio avrebbe immaginato.
Gli piaceva pensare che la presenza di Ermal avesse contribuito, almeno in parte, a farlo sentire più tranquillo.
Cantare di nuovo insieme a lui, gli aveva fatto sentire i brividi esattamente come la prima volta e quando, prima di scendere dal palco, Ermal lo aveva abbracciato, Fabrizio si era di nuovo sentito al posto giusto.
Si era sentito a casa perché per lui casa era sempre stato Ermal.
Sapeva che avevano ancora tante cose da chiarire, tante cose di cui parlare, ma per il momento quell'abbraccio era sufficiente ad andare avanti. Almeno per un po'.
Il concerto ormai era al termine.
La band se n'era andata, Fabrizio aveva salutato e ringraziato tutti ma poi era tornato sul palco trascinandosi dietro uno sgabello e la sua chitarra.
"Sapete, quest'anno sono successe tante cose. Alcune belle, altre un po' meno. C'è stato un momento in cui mi sembrava che tutto stesse andando storto e non facevo altro che ascoltare una canzone, che in realtà più che tirarmi su il morale me lo ammosciava ancora di più."
Il pubblico rise, mentre Fabrizio sistemava l'asta del microfono e si sedeva sullo sgabello.
"Io questa canzone vorrei suonarvela stasera. Anche se non l'ho scritta io, anche se non è mia. Però insomma, è questo il bello delle canzoni. A volte le senti tue anche se le ha scritte qualcun altro" concluse Fabrizio, iniziando a scorrere le dita sulle corde della chitarra.
Ermal - che osservava la scena da sotto il palco - riconobbe subito le note di quella canzone e, prima che potesse rendersene conto, una lacrima gli rigò la guancia.
Per mesi aveva creduto di essere stato l'unico a soffrire.
Aveva creduto che Fabrizio avesse iniziato a comportarsi in modo distaccato perché forse preferiva stare da solo, piuttosto che con lui. Aveva creduto che, dopo essere tornato a Milano, Fabrizio non si fosse fatto sentire perché non voleva lottare per il loro rapporto.
E invece aveva sofferto quanto lui, avevano provato le stesse cose, erano stati vittime delle stesse paure.
Al termine della canzone, Fabrizio aveva gli occhi lucidi.
Salutò nuovamente il pubblico e uscì mentre i suoi fan applaudivano.
Appena incrociò lo sguardo di Ermal e si accorse che aveva pianto, disse: "Tutto bene?"
"Hai cantato Le luci di Roma" disse Ermal, senza rispondere davvero alla sua domanda.
"Scusa, forse avrei dovuto chiedertelo. E so che non parla di noi quella canzone, però negli ultimi mesi l'ho sentita un po' nostra" disse Fabrizio.
"Sono stato un cretino. Non avrei dovuto andarmene. Avrei dovuto parlarti, dirti subito cosa non andava" disse Ermal, ormai incapace di tenersi dentro delle colpe che per mesi aveva nascosto anche a sé stesso.
"E io non avrei dovuto lasciarti andare. Avrei dovuto chiederti cosa non andava quando hai iniziato a tornare a Milano sempre più spesso, avrei dovuto fermarti quando mi sono accorto che ogni volta che te ne andavi portavi via qualcosa fino a quando non mi è rimasto più niente di tuo" rispose Fabrizio avvicinandosi a lui, fregandosene del fatto che erano sotto al palco e che chiunque avrebbe potuto sentire cosa si stavano dicendo.
"Ti ho lasciato la maglietta dei Metallica" scherzò Ermal.
Fabrizio sorrise. "Quella in realtà è sempre stata mia."
"Però ero io che la usavo come pigiama."
"Lo so. È per quello che non ho avuto il coraggio di lavarla da quando sei andato via" ammise Fabrizio.
Rimasero in silenzio per un attimo, entrambi troppo sopraffatti dalle proprie emozioni per parlare.
Stavano lasciando uscire per la prima volta tutto ciò che avevano provato - e che in parte provavano ancora - senza paura di come potesse reagire l'altro. Forse perché, per la prima volta, non avevano paura di perdersi. In fondo, si erano già persi da mesi.
"Perché te ne sei andato?" chiese Fabrizio.
"Eri sempre così nervoso e stressato. Tornavi a casa e quasi non mi rivolgevi parola. Ho iniziato a pensare che avessi bisogno dei tuoi spazi e alla fine mi sono allontanato troppo, quasi senza accorgermene."
"Io pensavo che ti stessi allontanando perché non mi amavi più."
Ermal scosse la testa. "In fondo sai anche tu che è impossibile che io smetta di amarti, Bizio."
Fabrizio sorrise sentendo quel soprannome che usava solo Ermal e che non aveva sentito per troppo tempo.
"Quindi è per quello che non mi hai mai cercato? Eri convinto che io non ti amassi più?" chiese Ermal.
Fabrizio annuì. "Già. E quando mi hai bloccato su WhatsApp e hai smesso di seguirmi sui social, mi sono convinto che fosse davvero così."
"Faceva troppo male vederti attraverso uno schermo e sapere che era finita."
Fabrizio allungò una mano, prendendo quella di Ermal tra le sue e sorridendo leggermente quando si accorse che lui non solo non l'aveva rifiutato, ma gli stava stringendo le mani a sua volta. "Non è finito niente, Ermal."
Ermal lo guardò negli occhi e si accorse che davvero non era cambiato niente.
Erano gli stessi occhi di cui si era innamorato, gli stessi occhi in cui voleva perdersi per il resto della sua vita.
Lo amava ancora come il primo giorno. Nonostante tutto, nonostante il tempo, l'amore era ancora lì e forse era proprio vero che è più forte l'amore.
Sorrise, continuando a stringergli le mani, facendo scorrere le dita sui tatuaggi come aveva fatto centinaia di volte. "Già, non è finito niente."
   A Fabrizio era sempre piaciuta Milano.
Ma in quel momento, a soltanto 24 ore da quando aveva guardato fuori dalla finestra della sua camera d'albergo per la prima volta, gli piaceva un po' di più. E sapeva che non era merito del sole che stava sorgendo all'orizzonte e delle nuvole che finalmente erano sparite, lasciando un cielo azzurro decisamente inusuale per quella stagione.
No, il merito era solo di Ermal.
"Che fai in piedi? Torna a letto" mormorò proprio Ermal, con la faccia affondata nel cuscino e il corpo nudo ancora avvolto nelle lenzuola.
Fabrizio sorrise e lo raggiunse.
Per quanto gli piacesse Milano, Ermal era decisamente più bello da osservare.
"Perché sei già sveglio?" chiese Ermal con gli occhi ancora chiusi.
"Ho sognato che facevo l'amore con te" rispose Fabrizio scostandogli i ricci dalla fronte.
"Non era un sogno. L'abbiamo fatto davvero."
"Lo so, ma io l'ho anche sognato. Ed era così bello che non mi sembrava vero, così quando mi sono svegliato sono rimasto a fissarti perché anche tu sei così bello che non sembri vero."
Ermal sorrise aprendo finalmente gli occhi. "E invece sono vero. E sono qui."
"Ancora non ci credo" disse Fabrizio.
"Lo so..." disse Ermal, interrompendo la frase a metà a causa di uno sbadiglio. Poi continuò: "Vado a lavarmi i denti, così posso finalmente darti un bacio."
Fabrizio annuì osservandolo mentre si alzava dal letto e, senza nemmeno indossare un paio di boxer, si dirigeva lentamente verso il bagno.
Fece scorrere lo sguardo lungo il suo corpo sorprendendosi di ricordare ogni dettaglio, ogni cicatrice, ogni neo, nonostante fossero passati mesi dall'ultima volta in cui l'aveva visto. E solo in quel momento si accorse che ogni volta in cui - durante quei mesi di solitudine - aveva cercato di soddisfarsi da solo, aveva sempre immaginato Ermal.
Era stato un pensiero sfuggente, qualcosa di cui Fabrizio non si era mai reso veramente conto. E invece Ermal era sempre stato lì, anche quando non c'era davvero.
Ma in quell'istante, Ermal era fisicamente vicino a lui e Fabrizio non voleva sprecare nemmeno un momento.
Si alzò velocemente e raggiunse Ermal in bagno.
Il più giovane aveva appena finito di lavarsi i denti e stava rimettendo lo spazzolino dentro il beauty case di Fabrizio.
"Non ci posso credere che hai ancora questa assurda abitudine di portarti due spazzolini" disse Ermal osservandolo attraverso lo specchio.
"Succede quando stai per tanto tempo con qualcuno che sarebbe in grado di dimenticare anche la propria testa, se non fosse attaccata al corpo" rispose Fabrizio ricambiando il suo sguardo e avvicinandosi a lui.
"Spiritoso" disse Ermal fingendosi offeso.
Fabrizio lo raggiunse e lo abbracciò, continuando a guardarlo attraverso lo specchio sopra il lavandino.
Ermal si abbandonò contro il suo petto, desideroso di avere quel contatto a cui aveva rinunciato per mesi.
"Mi sei mancato così tanto che vorrei fare di nuovo l'amore con te. Sento il bisogno di averti vicino il più possibile" ammise Fabrizio, con la testa appoggiata sulla spalla di Ermal e una mano che scorreva lenta sul suo fianco.
Ermal cercò il suo sguardo attraverso lo specchio e, quando i loro occhi si incontrarono, lasciò scivolare la sua mano su quella di Fabrizio. Bloccò il suo movimento sul fianco e trascinò lentamente la mano tra le sue gambe, fino a sfiorare la dolorosa erezione con cui si era svegliato poco prima.
"Fallo. Fai l'amore con me" disse Ermal, con lo sguardo sempre rivolto verso Fabrizio.
Fabrizio non se lo fece ripetere.
Lo accarezzò lentamente, mentre Ermal abbandonava la testa sulla sua spalla ansimando.
Fabrizio portò le labbra sul suo collo, baciandolo e mordendolo mentre lo sentiva gemere e la sua erezione tra le sue mani pulsava sempre di più.
"Girati" sussurrò Fabrizio all'orecchio di Ermal facendolo rabbrividire.
Ermal fece come gli era stato detto, appoggiandosi al lavandino, convito che altrimenti sarebbe crollato a terra.
Dopo tutti quei mesi di lontananza da Fabrizio, ancora non riusciva a realizzare che fossero insieme, che avessero fatto l'amore per tutta la notte, che si fossero addormentati abbracciati.
Fabrizio continuò a baciargli il collo, poi una spalla, il petto, fino a fermarsi su un capezzolo.
Sentì Ermal sospirare mentre lo torturava leggermente con i denti e non poté fare a meno di sorridere compiaciuto.
Continuò a baciarlo, mentre si abbassava sempre di più fino a ritrovarsi di fronte alla sua erezione.
Cercò lo sguardo di Ermal, ma aveva gli occhi chiusi e la testa reclinata all'indietro. Aveva sempre quell'espressione stampata in faccia quando riceveva quel tipo di attenzioni, e Fabrizio era convinto di non averlo mai visto più bello che in quel momento.
Rimase a fissarlo mentre prendeva in bocca la sua erezione, godendosi l'espressione sul viso di Ermal.
Ermal si morse il labbro inferiore per trattenere i gemiti e mise una mano tra i capelli di Fabrizio, cercando di impedirsi di spingerlo ulteriormente verso di sé.
Fabrizio aumentò il ritmo, intenzionato a sentire Ermal gemere più forte, a sentirlo stringergli i capelli e mormorare il suo nome.
Gli era mancato tutto quello. Gli era mancato più del sesso vero e proprio.
"Bizio..." sussurrò Ermal, e Fabrizio capì che era giunto al limite.
Un attimo dopo, Ermal si riversò nella sua bocca mentre cercava di non crollare a terra sotto il peso di un orgasmo che lo aveva lasciato quasi completamente senza forze.
"Posso avere questo buongiorno ogni mattina?" scherzò Ermal ancora senza fiato, mentre Fabrizio si rimetteva in piedi e lo stringeva a sé.
"Se torni a casa con me, sì" disse Fabrizio, nascondendo dietro una battuta il desiderio di riavere Ermal accanto a sé ogni giorno.
Ermal non rispose. Si limitò a nascondersi maggiormente in quell'abbraccio, mentre la sua mano scivolava tra loro per dare sollievo all'erezione di Fabrizio, che in quel momento premeva contro di lui.
"Aspetta, torniamo a letto" disse Fabrizio bloccandogli il polso.
"Non è necessario" rispose Ermal voltandosi e fissandolo attraverso lo specchio come pochi minuti prima.
"Vuoi farlo qui?" chiese Fabrizio abbassandosi sul suo collo e stuzzicando un punto particolarmente sensibile sotto l'orecchio, in cui poco prima aveva lasciato un segno violaceo piuttosto grande.
Ermal annuì piegandosi in avanti e appoggiandosi al lavandino, mentre dietro di lui Fabrizio aveva iniziato a stimolare la sua apertura.
Inserì lentamente un dito, senza incontrare troppa resistenza - probabilmente grazie alla nottata appena trascorsa a riscoprirsi a vicenda - e osservò attentamente Ermal attraverso lo specchio.
Aveva la fronte imperlata di sudore, i ricci gli cadevano davanti agli occhi chiusi e si stava mordendo furiosamente il labbro. Le mani tenevano saldamente il bordo del lavandino, così forte da fargli sbiancare le nocche.
Fabrizio lo osservò per qualche minuto, mentre continuava a prepararlo, fino a quando Ermal aprì gli occhi e li puntò nei suoi.
Nonostante il filtro dello specchio, Fabrizio ci lesse dentro la voglia di sentirlo vicino, di sentirsi amato e di amare a sua volta.
Senza smettere di guardarlo, si spinse lentamente dentro di lui.
Ermal sospirò, stringendo maggiormente la presa sul bordo del lavandino facendo risaltare le vene delle sue mani.
Fabrizio le guardò distrattamente per un attimo, ricordandosi quante volte aveva notato quelle stesse vene risaltare sulle mani di Ermal mentre lo masturbava.
Affondò maggiormente dentro di lui, mentre sentiva Ermal implorarlo di andare più veloce, più forte.
Fabrizio lo accontentò accelerando il ritmo delle spinte, mentre portava una mano tra le sue gambe.
"Non ci posso credere che ce l'hai di nuovo duro" disse Fabrizio, massaggiandolo mentre continuava a spingersi dentro di lui.
"È colpa tua" sospirò Ermal.
Bastarono poche altre spinte affinché Fabrizio venisse dentro Ermal soffocando un gemito, ed Ermal venisse tra le sue mani.
Rimasero in silenzio per un attimo - Ermal ancora piegato sul lavandino e Fabrizio accasciato sulla sua schiena - mentre cercavano di riprendere fiato.
"Doccia?" mormorò Fabrizio, mentre si allontanava da Ermal dopo avergli lasciato un bacio tra le scapole.
Ermal annuì. "Sì, ma non insieme. Non posso reggere un altro round."
"E poi il vecchio sarei io" scherzò Fabrizio entrando nella doccia.
   Quando uscì dal bagno, dopo essersi fatto la doccia, Fabrizio notò Ermal - avvolto nell'accappatoio dell'hotel - che scriveva qualcosa sul cellulare con espressione particolarmente concentrata.
"La doccia è libera" disse avvicinandosi alla valigia per cercare qualcosa da mettersi.
"Finisco di scrivere questo messaggio a Vige e vado."
"Ci siamo appena ritrovati e mi tradisci già con Andrea?" scherzò Fabrizio.
Ermal finì di scrivere e poi abbandonò il cellulare sul letto. "Gli ho solo chiesto di impacchettare le mie cose. Credo che a breve me ne andrò da Milano, per la gioia di Vige che ormai non mi sopporta più. Dice che sono un pessimo coinquilino."
Fabrizio sollevò lo sguardo. "Che vuol dire che vai via da Milano?"
"Pensavo di tornare a Roma, se per te va bene" disse Ermal titubante.
In realtà, aveva preso quella decisione senza prima parlarne con Fabrizio e non aveva idea di come la pensasse al riguardo.
Certo, poco prima aveva fatto quella battuta ed Ermal si era convinto che dietro quella frase ci fosse nascosto ciò che davvero voleva Fabrizio. Ma se non fosse stato così? Se fosse stata solo una semplice battuta?
Si erano appena ritrovati, forse era troppo sperare di far tornare tutto come prima.
Fabrizio sorrise mentre gli occhi gli diventavano lucidi. "Torni a casa?"
Ed Ermal si rese conto che non era troppo, che Fabrizio voleva esattamente quello che voleva lui. Voleva stare insieme, rimettere le cose a posto, tornare a vivere sotto lo stesso tetto.
Così ricambiò il sorriso - il suo primo vero sorriso da mesi - e disse: "Sì. Torno a casa."
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Un Ragazzino
PROMPT : Ma un piccolo hc metanari di quando stavano alla partita? Con Marco che lo guarda giocare e poi dopo negli spogliatoi e dopo ancora che tornano a casa insieme?
Buonasera sono Milena e ho deciso di unire questa cosa a una cosa successa al raduno ovvero Marco che dopo aver subito una bella pacca sul sedere da Ermal l’ha apostrofato rassegnato come “un ragazzino”. Enjoy. ALSO E’ METANARI M E T A N A R I se non vi piace non leggete ed evitate di venirmi a scassare le palle nella inbox perché io sono buona e cara ma quando mi incazzo sono buona e cara e si per dio si vi metto il porno lo so che lo volete vi vedoh
Faceva freddo.
Marco se ne stava ad aspettare Ermal nel corridoio che portava agli spogliatoi, sfregandosi le mani l’una con l’altra, le dita rosse per il freddo e congelate che gli dolevano ad ogni movimento 
L’aveva accompagnato alla partita, subendosi durante il percorso tutti i suoi brontolii sul fatto che la gente avrebbe sicuramente iniziato a perculare la sua incapacità di giocare a calcio nel momento stesso in cui avrebbe messo piede in campo. Lui, del canto suo, aveva arricciato le labbra sempre tristi all’insù, pensando a quanti tweet si sarebbe letto in gran segreto ridendo alle spalle dell’amico.
Amico.
Ermal è sicuramente un suo amico, certo. Sarebbe stata una balla dire che non si volevano bene. Se ne volevano. Se ne vogliono. Solo che è anche un’altra cosa che inizia con la A e che contiene  la stessa parola ma inizia per S.
Amante. Scopamico. In qualsivoglia modo, il succo rimane quello. Hanno una sorta di relazione non pubblica che sotto alle coperte-ma anche in doccia, sul tavolo, sul divano, perfino per terra- si consuma anche in maniera sessuale, ecco.
Non che la cosa disturbi gli altri o Anna, se è solo per quello. Sono giunti alla conclusione, tempo addietro, che non gli importa se ogni tanto Marco finisce a rotolarsi a letto con quello che dovrebbe essere il suo collega e amico. 
E per Ermal fa lo stesso. Non gli interessa cosa Marco faccia con gli altri-o meglio, gli interessa da amico, ma non ne è geloso o preoccupato e l’altro-e d’altronde lui è l’ultimo che può parlare. Marco sa benissimo che ha una sorta di relazione con Fabrizio, ma le cose tra loro sembrano essere rimaste ancora molto aperte da quel punto di vista. 
Marco era sicuro che sarebbero finiti a letto dalla prima volta che si erano visti, ma di certo non aveva pensato che sarebbe stata una cosa regolare e continuativa e che, oltre all’amicizia, tra loro potesse nascere qualcosa come invece sembrava che stesse facendo. Solo che erano come due ragazzini scemi: preferivano cercarsi a letto e fuori dandosi però la libertà di lasciare al corpo molto più respiro che al sentimento. Tradotto, scopavano, va. Lui non era un poeta come Ermal non gli serviva di arrampicarsi molto sugli specchi. La verità era questa e basta.
Si vogliono bene, certo. Si vogliono bene e forse, Marco ammette, prova per lui un affetto un po’ più profondo di quello di un normale amico, ma le cose funzionano perfettamente anche così e nessuno se ne lamenta, tantomeno lui.
E quindi, eccolo lì. Lì ad aspettare il suo amicoamante, piazzato in un corridoio gelido e intirizzito fin nelle ossa.
Era rimasto fuori a bordocampo a guardarlo giocare, standosene dritto in piedi, rigido come un palo di ferro. Non tanto perché volesse, ma perché l’aria che gli soffiava addosso gli aveva completamente bloccato le giunture. Alla fine gli facevano persino male i nervi e i muscoli da quanto stava convulsamente tremando. 
Non che in quel momento non lo stesse facendo. Continuava a sentire tutto il suo corpo contrarsi in spasmi dovuti all’aria fredda precedente. 
Si sarebbe ammalato se avesse continuato così.
Ermal del canto suo aveva corso in giro come al suo solito, rendendosi più ridicolo che mai, cosa che gli aveva scaldato il cuore -almeno quello poteva evitare di esporlo al reparto surgelati dell’Esselunga per quel giorno dai-sopratutto per tutte le volte che si era voltato a sorridergli, facendoli cenni di saluto impercettibili a tutti tranne che a loro quando gli passava non troppo lontano. 
Proprio come un ragazzino, aveva pensato, scuotendo la testa con un sorriso.
Sicuramente aveva meno freddo di lui.
L’aveva osservato correre, saltellare, fare lo scemo.
Era una bella scena, vedere Ermal così. Sembrava ancora più giovane del solito, un adolescente scatenato che correva dietro al pallone e basta.
Marco del canto suo non aveva perso occasione per percularlo a causa dell’uniforme giallo evidenziatore, ovviamente. Era uno dei suoi compiti, quello. Era proprio scritto nel contratto della Mescal: “perculare Ermal è un diritto e un dovere morale”. Così, diceva. O almeno nella finta copia opportunamente modificata che aveva a casa diceva così.
Uniforme gialla che aveva visto in quel momento sbucare dal corridoio con una massa di ricci neri che rimbalzavano furiosamente a causa dei lunghi passi che l’altro stava facendo
Gli era venuto incontro di tutta fretta, solo per schiantarsi, prima ancora che Marco capisse cosa stava succedendo, contro di lui, premendo il viso contro al suo petto, stringendosi a lui
“Sto congelando Montanari” si era lamentato, tremando appena
Marco l’aveva stretto in automatico di rimando, guardandolo “E d-d-diob-bo Ermal” aveva balbettato, battendo i denti per il freddo “V-vai negli sp-spogliatoi” l’aveva sospinto dolcemente, sentendosi poi però tirare la giacca
Abbassando gli occhi aveva notato che l’altro gli aveva afferrato la giacca.
“Vieni anche tu però con me” gli aveva imposto “Altrimenti congeli, cretino. Guarda che ti ammazzo se ti ammali. Ti devo sempre minacciare Montanari”
Marco aveva sorriso mentre si era lasciato trascinare, scuotendo appena la testa: Ermal gli stava dicendo, a modo suo, che si stava preoccupando per lui e questo aveva ridato un po’ di colore alle sue guance ormai così smunte da avere lo stesso colore del gesso.
Una volta entrati, era rimasto sulla soglia immobile, godendosi l’improvviso calore che l’aveva avvolto. Si era lasciato poi cadere seduto su una panchina, sospirando per le ginocchia che avevano cigolato da tanto erano state irrigidite dalle basse temperature
Ermal aveva scosso la testa, anche se aveva iniziato a spogliarsi per lanciarsi di corsa sotto la doccia
Gli altri erano ancora tutti in giro, per cui Marco si era preso il permesso di lanciargli una lunga occhiata, scorrendo lo sguardo su ogni piccolo pezzo di pelle che l’altro man mano scopriva
Si era tolto prima le scarpe e i calzini, poi la maglia, poi i pantaloncini che gli aveva tirato dritto in faccia prima di scappare ridendo nelle docce, tirandogli anche le mutande che si era levato mentre lui se ne stava lì a levarsi di dosso la stoffa impregnata di sudore.
Era arrossito violentemente marco, sbuffando di finto fastidio.
“Diobo sei un cazzo di ragazzino!” gli aveva strillato, gettando le cose a terra.
Come se lui non gliele avesse mai levate, le mutande, o i vestiti zuppi dopo un concerto durante le sere estive, quando poi le lenzuola fresche erano un balsamo sulle loro pelli accaldate.
Nondimeno, si era accasciato contro al muro rosso in viso, aspettandolo
Per il tempo che ci aveva messo a fare la doccia a quella che Marco sapeva essere una temperatura che si avvicinava pericolosamente a quella che doveva avere il culo di Satana tra le fiamme dell’inferno (l’inferno è ghiacciato, Marco, non dire stronzate gne gne vaffanculo Ermal vaffanculo a te e a Dante) lui aveva pian piano riacquisto un minimo di calore corporeo e si era quindi rilassato
Era indolenzito, ma sicuramente stava meglio di prima, aveva pensato sbadigliando
“Montanari, che hai già sonno? Ti devo portare a vedere i cantieri domani?”
Aveva alzato lo sguardo, aprendo la bocca per ribattere un vaffanculo che però gli era morto in gola non appena aveva visto Ermal con l’asciugamano legato attorno alla vita e probabilmente nient’altro addosso a parte le goccioline d’acqua che gli scendevano lungo il petto e il collo
 Cazzo di ragazzino.
 Chi cazzo era che a trentasette anni si presentava così davanti agli altri a parte lui?
 Anche perché nel mentre era arrivata altra gente e lui non poteva nemmeno alzarsi e spingerlo contro quel cazzo di muro e baciarlo e-
Interrompe i suoi pensieri prima di ritrovarsi con un problema anche fin troppo evidente nei pantaloni.
Si era trattenuto dal dirglielo di nuovo, rinunciando, preferendo nascondere il viso arrossato nel bavero della giacca 
“Dai, vestiti che è tardi” aveva detto, attendendo poi che l’altro lo facesse e fosse quindi pronto per andarsene. 
Quando poi gli aveva picchiettato sulla spalla per fargli cenno che potevano andarsene, Marco si era alzato e basta, recuperando il borsone dalle mani dell’altro (che glielo aveva ceduto senza problemi dato che si vai fammi fa schiavo macco) e dirigendosi verso l’uscita
Ci avevano messo un attimo ad arrivare in macchina, ma quando finalmente ci erano saliti, Marco aveva sospirato, lasciandosi andare piano sul sedile del guidatore, allungando una mano per carezzare piano i ricci dell’altro
Ermal del canto suo aveva sorriso, girandosi verso di lui con un sospiro leggero
Sembrava stanco.
 Stanco con le occhiaie ancora più scuro del solito e il viso tirato e mogio
“Ti porto a casa?” gli aveva chiesto Marco, guardandolo scuotere  la testa “Posso venire da te?” gli aveva chiesto, la voce bassa e morbida come un panetto di burro al sole
“Ma certo” aveva risposto lui, facendogli un’altra carezza “Diobo, facciamo il pigiama party. Come i ragazzini”
Ermal aveva riso, sporgendosi per dargli un leggero bacio sulla guancia. 
“Che cosa farei senza di te Macco” aveva detto, scuotendo il capo riccioluto, lasciandolo poi mettere in moto la macchina e uscire dal parcheggio.
Marco aveva pensato che si faceva spesso la stessa domanda, ma non aveva detto nulla
Avava lasciato la musica della radio a colmare il silenzio e ci era voluta meno di mezz’ora perché, voltandosi, trovasse Ermal appoggiato al sedile, con la testa reclinata, le labbra leggermente aperte e gli occhi chiusi
Si era addormentato
Come un ragazzino dopo le sue prime partite a calcio
A volte Marco aveva l’impressione che Ermal avesse due anni in croce
Altre, che la sua età superasse decisamente l’aspettativa di vita media, e di parecchi secoli anche
Una volta arrivato a casa l’aveva delicatamente riscosso dal sonno, aiutandolo poi a trascinarsi verso la camera da letto.
Il tempo che si erano spogliati e infilati sotto le coperte, stava dormendo di nuovo, con il viso appoggiato al suo petto e un braccio a circondarlo
Marco gli aveva accarezzato piano la schiena, giocherellando poi con i ricci alla base della sua nuca, sospirando appena
Addormentarsi con il calore di Ermal addosso e il suo respiro sulla pelle era la cosa migliore della giornata
Anche se, a dirla tutta, si sentiva troppo un ragazzino pensando a quelle cose
Ma non importava, non se aveva Ermal stretto a sé
                                                 --------
Avere Ermal stretto a sé non era sempre una cosa tenera, anzi: in quel momento, con Ermal che lo preme contro al muro mentre lui se lo tira contro con i palmi posati sulla sua schiena, non c’è spazio per niente se non per i loro respiri intrecciati e alle loro bocche l’una sull’altra
Il raduno è finito da un bel po’ ormai. La gente se ne è tornata a casa e lui, dopo un po’ di sbattimento e un po’ di ore di macchina, è riuscito a raggiungere Ermal nell'albergo che hanno prenotato vicino all'aeroporto.
“Non mi va di tornare a casa” aveva detto lui, quando gli aveva chiesto perché avesse fatto quella scelta
Marco non aveva commentato: aveva ormai capito che quel posto di casa per lui aveva solo il nome e nient’altro. Preferiva quindi di gran lunga stare ovunque, tranne che lì. Per lui non faceva differenza, per cui era rimasto zitto
Non appena aveva bussato alla porta della stanza, Ermal gli aveva aperto e l’aveva trascinato dentro afferrandolo per il bavero della giacca
Non ne era rimasto stupito: quel pomeriggio aveva passato il tempo a insultarlo e a dirgliene di ogni-Marco ti devo uccidere Marco che chitarra hai Marco ha il polso cicciotto Marco ti devo sempre minacciare fisicamente-e alla fine si era anche divertito a dargli una pacca sul sedere, subito seguita da una risata.
Davanti a tutti, senza ritengo alcuno
Ciaff!
Lui si era voltato e Ermal cosi. Bravo. Complimenti. Proprio come un teenager in preda agli ormoni. Uguale. Stessa identica cosa.
“UN RAGAZZINO!” aveva detto ad alta voce, rimproverandolo bonariamente a modo suo
Si, era proprio nel mood del ragazzino scemo quella sera, tranne per la parte politica
L’aveva guardato fare il cretino da dietro le quinte, scuotendo appena il capo ogni tanto, le braccia incrociate al petto e un leggero sorriso sulle labbra, ascoltandolo mentre storpiava le melodie delle canzoni 
Aveva riso quando si era messo a storpiare New York, dicendogli che lui scriveva strofe difficili da capire e da ricordare e che non era possibile che lui scegliesse di impelagarsi a cantarle quando non aveva memoria
Stupido, stupido Ermal
L’aveva adorata quella canzone. Dopo che gliel’aveva presentata l’aveva abbracciato dicendo “E’ bellissima Marco, la dobbiamo fare”
Era in vena. Lo sapeva che lo sarebbe stato e infatti eccolo lì che lo bacia male, tirandolo e spingendolo, strattonandolo e scorrendo le mani ovunque può
Averle addosso è forse una delle cose che Marco preferisce, sopratutto nella fase in cui toccano ogni parte di lui che riescono a raggiungere, infilandosi sotto alla maglia per sfiorargli la pelle bollente dei fianchi, spogliandolo dei pantaloni e affondando poi nella carne con forza
Gli leva tutti i vestiti in pochi minuti e a lui viene quasi da sogghignare mentre gli slaccia la camicia bottone per bottone, senza fretta, lasciandolo a sbuffare, la sua testa che si posa contro al muro ora che si sono scambiati posizione
“Sei lento Marco” lo rimprovera Ermal con un sospiro, inclinando il capo indietro per lasciare che gli baci il collo e il pomo d’Adamo sporgente che poi l’altro mordicchia, strappandogli un flebile gemito. 
Gli leva anche i pantaloni, slacciandoli lentamente, lasciandolo in attesa.
A Marco piace, fare con calma. Gli piace spogliarlo lentamente, gli piace baciarlo con calma, assaporare e godersi ogni istante, ma quella sera non sembra davvero cosa
Sopratutto perché Ermal, per dispetto, gli ha infilato una mano dentro ai boxer scuri, iniziando così a toccarlo, strappandogli un gemito più che acuto
Dopotutto, ce l’ha già duro. La verità è che sarebbe un gran bugiardo a dire che Ermal non lo eccita, perché non è così. E’ bello, bello da togliere il fiato, e quando sorride ancora di più. L’ha sempre trovato bello, nonostante diverse persone non concordino sulla cosa.
Ermal è bellissimo sempre. Però è quando è nudo e con il viso arrossato e stravolto dal piacere che lo è ancora di più e la sola immagine mentale di lui con il collo inclinato indietro e un gemito sulle labbra gli fa sentire i pantaloni stretti giù normalmente, figuriamoci ora con Ermal che lo bacia e lo tocca ed è bello, bello davvero.
Lo tocca con foga, senza delicatezza, cosa che fa sospirare Marco mentre si sente le ginocchia molli già così. Lo tocca come farebbe un diciottenne con gli ormoni a palla che non può aspettare, che deve avere tutto e subito e consumare quella bramosia che altrimenti finirebbe per consumare lui
“Ragazzino” gli soffia sulle labbra, gemendo poi quando Ermal cattura il suo inferiore tra i denti, ridendo appena
“Ah essere giovani” sorride poi, lasciandolo andare per baciargli la mascella “E sentire il morso pungente degli ormoni” ridacchia, facendo scuotere appena la testa a Marco
“Diobo sei un cretino” mormora quando gli lecca piano la pelle sudata del collo, spingendolo verso il letto, smettendo così di toccarlo (con gran dispiacere di Marco)
“Perché?” chiede lui innocentemente, gli occhi scuri che lo studiano divertiti e luminosi “Sei salato”
“Sono sudato” precisa Marco, arricciando le labbra in una smorfia che anche l’altro ricambia mentre si lascia cadere sul materasso, sdraiandosi e tirando l’altro con sé.
“No” insiste Ermal, impuntandosi, testardo come un mulo come al suo solito mentre si mette addosso a lui “Sei salato. Come il mare” mormora, gemendo piano sulla sua pelle mentre si sfrega piano su di lui, facendogli sentire la propria erezione
Le mani di Marco corrono sui suoi fianchi, appoggiandovisi mentre Ermal continua a sfregarsi piano su di lui, ansimando leggermente.
Non dura molto
Non dura molto perché prima che possa rendersene conto anche le loro mutande sono volate da qualche parte della stanza e loro sono nudi, stretti l’uno all’altro e si baciano, le loro dita che percorrono ogni pezzo dell’altro che riescono a trovare mentre le labbra disegnano sentieri di baci e sospiri roventi sul viso, sul collo, sul petto
Prima che Marco possa anche solo pensare a quel che stanno facendo, si stanno toccando a vicenda, una sua mano stretta attorno all’erezione altrui e due dita di Ermal dentro di lui
Si toccano e si stringono e si baciano, senza fermarsi mai, a riempire l’aria i loro gemiti e sospiri, spezzati ogni tanto solo da parole tutte uguali che hanno la forma dei sì e dei loro nomi che sussurrano e pigolano e mugolano
Suoni che aumentano di volume man mano che vanno avanti,  iniziando a farsi più intensi quando ermal, con un gemito acuto, si è spinto dentro di lui, togliendogli per un secondo il respiro e la totale capacità di pensare e parlare
Non ha aspettato
Ha iniziato a spingersi dentro di lui con forza, velocemente, aggrappandosi alle sue gambe e affondando le ginocchia nel materasso, puntellandosi con quelle, incurante di tutto
Impone all'immediato un ritmo stretto, serrato, che Marco si chiede come possa mantenere già dopo mezzo minuto: è giù sudato, i riccioli che gli rimbalzano sul capo ad ogni movimento, il viso paonazzo per lo sforzo e il piacere
Non gli lascia tregua e mentre lui geme, incapace di ragionare, pensando solo a quanto sia bello Ermal visto così, sopra di lui, soddisfatto, perché Marco sa quanto gli piaccia scoparselo e anche a lui non dispiace per niente, sopratutto se può godersi quello spettacolo
Si aggrappa a lui, affondando le dita nella carne dei suoi fianchi e della sua schiena, andandogli incontro, alzando i fianchi e inarcando la schiena, il morbido letto in cui sono sprofondati che cigola piano e sbatte leggermente contro la parete
Il toc toc toc toc che produce e gli scricchiolii che fa sono decisamente inequivocabili, ma non cerca di fermare Ermal
Non quando è così preso bene e sta gemendo con il capo reclinato all’indietro
A volte Marco pensa che vorrebbe lasciare dei segni su quella gola, su quella pelle, ma sa che non può
Se potesse, lo farebbe
Si tirerebbe su e chiuderebbe i denti su quel lembo arrossato e sudato, succhiandolo e mordendolo fino a quando non sarebbe diventato libero
L’avrebbe fatto diventare peggio della zebra a pois della canzone o, considerato quanto era alto Ermal, di una giraffa (ogni riferimento non è puramente casuale)
Ma non può farlo, quindi si limita ad alzarsi appena per baciarlo, il suo collo, tornando poi a gemere con la testa posata sul cuscino
Una mano di Ermal corre di nuovo tra le sue gambe, iniziando a toccarlo al ritmo delle sue spinte
Stringe la mano attorno a lui e la muove, rapido, ogni tanto soffermandosi sulla punta o alla base, strappandogli ogni volta un gemito diverso in base a come muove la mano o a quale punto prende.
Lo guarda, nel mentre, e incrociando i suoi occhi Marco si chiede che cosa pensi in quel momento: è vero, le sue iridi non nascondono la sua eccitazione, ma per il resto rimane imperscrutabile 
Non che a Marco importi troppo in quel momento. 
Non con l’orgasmo che sente sempre più vicino e le sue gambe che tremano insieme alle sue mani strette su Ermal e sente il piacere attraversarlo onda dopo onda, ogni volta aumentando
Quando viene lo fa con forza, tremando e gemendo il suo nome, stringendosi a lui che, del canto suo, sente tremare a sua volta mentre si tende come la corda di un violino sul punto di spezzarsi e la cosa lo fa sorridere e lo eccita allo stesso tempo.
Vengono insieme, quella volta.
Non è nemmeno così raro che gli capiti, per la verità
Lo guarda-bocca schiusa, viso rosso e sudato, i ricci appiccicaticci alla fronte e un’espressione di estasi sul viso-venire e lo ascolta pure farlo. Con le orecchie, sentendo i suoi ansimi e gemiti, e dentro di sé 
Quando ha finito esce rapidamente da dentro di lui e gli si accascia addosso con un ultimo gemito, cosa che spinge in automatico Marco a stringerselo contro, rinchiudendolo in una sorta di gentile abbraccio
Rimangono lì, ansimanti e sudati, per qualche istante, prima che il brivido che li percorre li costringa a muoversi per infilarsi sotto le coperte
Una volta fatto questo si riaccomodano, una mano di Marco che subito va ad accarezzare l’altro, lentamente, le sue dita che scorrono sulla pelle accaldata e umida
Rimangono in silenzio nella stanza in penombra, per qualche istante, lasciando che siano solo i loro respiri a rompere la quiete
E poi Ermal alza il capo e gli sorride mentre si avvicina per baciarlo piano, sorridendo 
Marco ricambia sia il bacio che il sorriso.
Anche le labbra di Ermal sono salate ora.
Ermal che lo guarda e poi gli accarezza piano il petto, ridacchiando.
“Che dici Macco, pausetta e altro giro?” gli chiede divertito e al contempo malizioso, cosa che fa scoppiare a ridere l’altro, un suono incredulo che sbuffa direttamente dal naso
“Mi vuoi uccidere?” chiede, guardandolo poi alzare gli occhi al cielo
“Dai Montanari, non fare il melodrammatico. E poi lo sai come è, no? Io chiedo, tu dare” replica, divertito, usando la stessa frase che aveva usato precedentemente al raduno, cosa che fa scoppiare a ridere Marco
“Ermal” 
“Si?”
“Sei proprio un ragazzino, Diobo”
BHE CHE DIRE follettini e follettine siamo giunti al termine. Spero che vi sia piaciuto!  Also si, prompt ne prendiamo ancora e sì, siamo indietro, ma solo perché l’università e il lavoro e le feste e la patente e la vita ci stanno rubando un po’ troppo il fiato, scusate. Speriamo non abbandonerete la nostra nave per questo, che vi vogliamo bene
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raccontidiragazzi · 6 years
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Il Mio Fratellino - VI parte
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Davanti a me, in ginocchio di fronte al mio migliore amico, c’era Marco bendato e con un cazzo enorme che scorreva tra le sue labbra arrossate. Respirava rumorosamente dal naso per riuscire a prendere quanto più possibile di quell’asta in gola.
Dario gli teneva una mano sulla nuca e quando mi vide sulla soglia sorrise mentre faceva scivolare anche gli ultimi centimetri di cazzo in bocca al mio fratellino, tenendolo premuto a sé per qualche secondo.
«Sei pronto per un altro cazzo, frocetto?!» Chiese a Marco, liberandolo momentaneamente dalla sua stretta. Una scia di saliva univa la cappella alle labbra socchiuse.
«Si! Si, usatemi vi prego!» Rispose Marco in tono lamentoso rivolgendosi ad entrambi. Ignaro che l’amico di Dario fossi proprio io, suo fratello maggiore.
Lo fissai rapito. Aveva le labbra gonfie e arrossate e il mento ricoperto di saliva e presperma. L’odore nella stanza era inebriante. Ad un cenno di Dario mi feci avanti e iniziai a togliermi la maglietta, afferrai Marco per la nuca spingendo il suo viso sui miei addominali, mentre le sue mani iniziarono ad esplorare il mio corpo senza bisogno di alcun incoraggiamento. Emise persino un gemito soffocato, a dimostrare che apprezzava.
«Pregalo di fartelo succhiare, stronzetto!» Gli ordinò Dario.
«Ti prego, usami come vuoi, è questo che mi piace, ti supplico!» Gemeva senza ritegno e non dubitai per un secondo che fosse la pura verità. Il suo tono e le sue azioni non lasciavano spazio all’interpretazione.
«Che frocio!» Ringhiai, rendendo ancora più profondo il mio tono di voce. Speravo che fosse sufficiente a mascherare la mia identità.
Esitai qualche secondo per capire se mi avesse riconosciuto, ma tutto quello che sentii da lui furono gemiti lamentosi e impazienti. Allora lo afferrai nuovamente per la nuca e gli spinsi il viso all’altezza del mio inguine rigonfio.
Marco inspirò rumorosamente e mi baciò il cazzo ancora coperto dai pantaloni. Non poteva aspettare e iniziò a rosicchiarne la stoffa con impazienza. Guardai Dario che si era inginocchiato e si masturbava lentamente mentre massaggiava e stringeva il sedere di Marco facendolo rabbrividire.
Gli sorrisi complice e mi slacciai la cintura tirando giù i pantaloni. Marco gemette soddisfatto e un attimo dopo affondò il naso nei miei slip. Attraverso la stoffa sottile seguì il profilo dell’asta già dura come una roccia fino alla punta che sporgeva dal bordo e ci si attaccò iniziando a succhiare come se la sua vita dipendesse da questo.
«È così grosso! Ti prego, dammelo!» Mi implorò.
Tirai fuori il cazzo dagli slip e anche Dario che era inginocchiato a pochi centimetri rabbrividì. Mi sentivo un dio. Afferrai il mio cazzo e lo sbatacchiai sul viso di Marco alcune volte, mi piaceva il suono che faceva a contatto con sua pelle. Lo appiattii sul suo viso e notai che lo superava di tutta la lunghezza, e allora mi eccitai ancora di più.
Marco aveva iniziato subito a leccarmi la base dell’asta e proprio in quel momento capii per davvero perché ne Alessio ne Dario riuscivano a resistergli. La sua fame e il suo desiderio erano contagiosi e in un modo o nell’altro finivano per prendere il sopravvento sulla ragione.
Riportai lo sguardo su Dario, gli aveva abbassato gli slip e faceva scorrere le dita sul buco di mio fratello, massaggiandolo. Il contrasto tra la pelle delicata di Marco e la muscolatura possente del mio amico attizzò ulteriormente il mio desiderio. Poi Dario gli diede una sonora sculacciata.
«Oh… si! Ti prego continua così!» Gemette Marco mentre Dario continuava a massaggiargli il buchetto.
Intanto Marco iniziò a sfregarsi la mia cappella bagnata di umori sulle labbra, e quando una goccia di presperma le bagnava la leccava subito via. Lo afferrai per la nuca e spinsi la mia asta nella sua bocca fino in fondo. Tossì, impreparato all’assalto che gli stavo dando ma ormai non mi importava più, se era questo ciò che voleva, era esattamente quello che gli avrei dato.
«Prendilo, frocio!» Grugnii, continuando a camuffare la voce.
I gemiti di Marco erano musica per le mie orecchie. Continuai a stringergli la nuca mentre gli scopavo la gola. Le sue labbra erano tese sul mio cazzo, e la sua mano sembrava a malapena in grado di avvolgere l’asta.
Uscii dalla sua bocca calda e umida quando vidi Dario rialzarsi alle sue spalle. Lo guardai perplesso chiedendomi che cosa avesse in mente. Lui mi fece l’occhiolino prima di tornare a concentrarsi su Marco.
«Alzati, frocetto, voglio farti il culo sul letto di tuo fratello!» Gli disse guardando me negli occhi. Rimasi a bocca aperta, senza sapere cosa dire. Il mio migliore amico aveva un sorriso complice stampato in faccia, anche lui si stava godendo appieno quanto fosse sbagliata tutta questa situazione. E io ero così perso nel piacere che ormai non mi importava più di nulla. Così fissai Marco in attesa della sua risposta.
«No, ti prego! Non possiamo, se ne accorgerà se mi scoperai sul suo letto!» L’espressione di piacere sul suo viso si dileguò all’istante. Adesso sembrava preoccupato e un po’ nervoso.
«Non te l’ho chiesto, finocchio, e ora alza il culo!» Gli ordinò Dario.
Marco obbedì e si alzò con le mani tese in avanti. Dario lo afferrò per una spalla e lo guidò sul mio letto. Mentre si alzava notai la piccola tenda nei suoi slip, tuttavia quando finalmente si girò verso il letto constatai una volta per tutte che quello che gli mancava davanti lo compensava certamente didietro.
Non riuscii a trattenermi dal colpirlo sul sedere tondo e sodo per poi stringerlo nella mia mano, facendolo gemere ancora. Una volta sul letto Dario fece piegare in avanti mio fratello e riprese posizione dietro di lui.
«Ti eccita sapere che ti scoperemo sul letto di tuo fratello? Scommetto che gli daresti il culo se te lo chiedesse! Non è vero?!» Gli chiese sottolineando la sua domanda con una sculacciata.
Avevo appena iniziato a masturbarmi lentamente e fui costretto a bloccarmi in attesa della sua risposta.
«Si! Si, sento il suo odore qui! Ti prego, non resisto più, scopami!» Lo implorò Marco, spingendo il culo contro di lui.
Sentirlo parlare di me in quel modo rischiò seriamente di mandarmi oltre il bordo. Andai al mio cesto della biancheria sporca e recuperai gli slip con cui lo avevo sorpreso poco prima di uscire. Tornai velocemente da loro e sollevai la testa del mio fratellino tenendolo per i capelli con una mano mentre con l’altra gli premetti sul naso e la bocca la biancheria che avevo indossato per tutto il giorno. Marco emise un sospiro di piacere e iniziò a respirare rumorosamente attraverso la stoffa, come inebriato.
In quel momento Dario allineò il suo cazzo al buco poggiandoci sopra la cappella ma senza entrare. Marco era impaziente e cercava di convincerlo a penetrarlo spingendosi sull’asta, ma Dario si stava solo divertendo a stuzzicarlo e la troietta iniziò a lamentarsi sommessamente senza mai sollevare il naso dai miei slip sudati. Il mio amico gli teneva le natiche divaricate con le mani, poi chinò in avanti la testa e sputò sul buchetto un attimo prima di iniziare a penetrare dentro mio fratello.
Dario mi sorrise soddisfatto mentre afferrava Marco per la vita e allora iniziò a spingere dentro e fuori dal buco teso al limite. Lo penetrava completamente per poi uscire del tutto e ogni volta che lo tirava fuori tutto quello che vedevo era un buco aperto e pulsante. Marco gemeva rumorosamente, pregando Dario di andare più veloce e non fermarsi. Il mio cazzo era duro come non mai, pulsante di piacere e impaziente. Non osavo toccarmi per timore di venire prima di fare quello che desideravo più di ogni altra cosa.
«Preparati finocchio, sto per sborrare!» Ruggì Dario qualche minuto dopo accelerando le spinte.
Marco gridò di piacere sentendo Dario scaricarsi dentro il suo buchetto voglioso. Sentivo il forte odore di sesso nella mia stanza ed ero in paradiso. Quel culo doveva essere mio. Non mi importava che fosse ancora allargato e pieno dello sperma di un altro uomo, dovevo scoparlo.
Dopo l’orgasmo Dario uscì dal culo di Marco con un suono di risucchio udibile. Mi spostai accanto a lui per ammirare la sua opera. Lo sperma stava già iniziando ad uscire e il buchetto era arrossato e pulsava leggermente.
Non potevo aspettare un attimo di più e senza dargli il tempo di riprendersi conficcai il mio cazzo dentro mio fratello.
Marcò emise un lungo gemito lamentoso mentre spingevo la mia asta fino in fondo. Anche se il mio cazzo era più grosso sia di quello di Dario che di Alessio rimasi comunque sorpreso di quanto fosse stretto e caldo e umido il suo buchetto che sembrava volesse stritolarmi risucchiandomi al suo interno. Allora strinsi i suoi fianchi tra le mani e iniziai a scoparlo con foga.
Dario si avvicinò al suo viso e lo afferrò per la nuca costringendolo a sollevare la testa.
«Apri la bocca, frocio!» Gli ordinò.
Senza esitare, Marco dischiuse le labbra e Dario ci fece scivolare dentro il suo cazzo intriso di sperma, facendosi ripulire.
Dopo averlo scopato per qualche minuto da dietro, mi tirai indietro e lo feci girare a pancia in su. Gli sfilai gli slip semi abbassati e notai che doveva essere venuto mentre Dario lo scopava perché erano schizzati di sperma. Gli feci sollevare le gambe e le allargai, poi mi chinai su di lui e lo penetrai nuovamente con foga. Marco ansimava continuando a chiedermi di più.
«Ti prego, non fermarti, scopami, ti prego!» Mi implorava.
Dario mi guardò e fece l’occhiolino. Non disse nulla ma il suo sguardo era piuttosto eloquente: te lo avevo detto!
Ricambiai il sorriso stringendo le gambe di Marco mentre martellavo il mio cazzo dentro e fuori dal suo buco.
«Di al mio amico quanto sei troia!» Disse Dario.
«Non ci posso fare nulla, mi piace il cazzo! Mio fratello mi ha scoperto mentre lo succhiavo a Dario, ma non riesco a fermarmi. Annuso la sua biancheria quando lui non è a casa e una volta l’ho sentito masturbarsi e subito dopo ho leccato lo sperma dalla sua biancheria mentre si faceva la doccia.» Dichiarò Marco con certo orgoglio, tra i gemiti.
Il mio cuore saltò un battito, sospettavo da tempo che frugasse nella mia biancheria e quella sera ne avevo avuto la conferma, ma non avevo idea che si fosse spinto fino a leccare via il mio sperma da un paio di slip. Non c’era bisogno di altre conferme, la troietta mi desiderava forse anche più di quanto io volessi lui. Mi assicurai di lasciare solo la cappella dentro di lui poi spinsi fino in fondo con un colpo secco. Tutte le mie ragazze si lamentavano quando lo facevo a loro, e volevo che il mio fratellino avesse tutto quello che potevo offrirgli. Eppure Marco non fece una piega e in realtà credo che non ne avesse mai abbastanza.
Mi asciugai la fronte con il dorso della mano, grondavo di sudore - anche addosso al corpo di Marco. Tutto questo era meglio di qualsiasi fantasia avessi mai avuto su di lui. Mi chinai in avanti, poggiando le labbra sui suoi piccoli capezzoli rosa, iniziando a succhiarli leggermente e lui si lamentò di piacere, contorcendosi. I suoi gridolini acuti riempirono la stanza. Non mi importava che qualcuno potesse sentirci, ero sull’orlo dell’orgasmo e niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.
Mi lasciai cadere sul letto di lato trascinando Marco sopra di me. Portai le sue mani sul mio petto come supporto e lo afferrai per i fianchi, con una presa salda. Lo guidai su e giù, imponendogli un ritmo serrato. Avevo quasi dimenticato che Dario fosse lì, fino a quando non si fece più vicino, incoraggiandomi.
«Si, amico mio, sfonda il frocetto, rompigli il culo!» Sospirò al mio orecchio, ricominciando a masturbarsi lentamente.
«Ti prego, si, riempimi il culo di sborra!» Gridò Marco un attimo dopo, mandandomi letteralmente fuori controllo.
Spinsi con i fianchi, premendo l’intera asta dentro di lui. Sentii le mie palle contrarsi e il cazzo pulsare ferocemente mentre scaricavo una sborrata colossale nel buco accogliente del mio fratellino. E allo stesso tempo lui gridò di piacere stringendosi forte a me.
Restammo così, senza fiato, sudati e con il cuore che batteva all’impazzata.
«Bel lavoro, troietta, e adesso preparati ad ingoiare il mio sperma!» Disse Dario raddrizzando la schiena, inginocchiato accanto a me. Un attimo dopo lo vidi schizzare sulla lingua distesa di Marco che inghiottì con piacere ed evidente soddisfazione. Poi Marco ricadde sul mio petto, esausto e io lo riabbracciai stretto, avvolgendolo tra le mie braccia. Aveva le labbra arrossate e scosse da un leggero tremito mentre il mio cazzo che oramai si stava sgonfiando lentamente usciva dal buco. Il suo respiro si era fatto lento e regolare, segno che probabilmente si era addormentato e presi ad accarezzarlo continuando a stringerlo tra le mie braccia.
Qualche minuto dopo, lo liberai cercando di farlo scivolare sul mio letto il più dolcemente possibile. Quando riuscii ad alzarmi però sentii la sua voce.
«Adesso posso togliere la benda?» Chiese innocentemente.
«No!» Ringhiai rapido, sperando di aver alterato a sufficienza il mio tono di voce.
«Va bene, è che non voglio che mio fratello mio scopra,» disse. «Voglio continuare a fare sesso ma se ci scopre non lo potrò più fare.»
Che troia, dopo quello che gli avevamo appena fatto pensava già alla prossima scopata.
Mi avvicinai e gli sussurrai all’orecchio. «Quando senti la porta chiudersi, la puoi togliere.» Lui annuì convinto.
Raccolsi i miei vestiti e prima di uscire dalla mia stanza vidi Marco annusare la mia biancheria intima e iniziare a masturbarsi. Ringraziai silenziosamente Dario, poi uscii chiudendomi la porta alle spalle.
Mi ritrovai a sorridere tra me nella penombra del corridoio, pienamente soddisfatto. La nostra prima scopata era stata eccezionale, ed ero certo che la prossima volta sarebbe stata ancora meglio!
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truth-to-b-told · 3 years
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⚖️
Aggiornamento del 20 Maggio 2021 :
⚖️ avv. Alessandro Fusillo [  https://t.me/difendersiora  ]
https://t.me/marcellopamio/1099
( 20 maggio 2021 ) Un grandioso Alessandro Fusillo durante la manifestazione in diretta smaschera e svergogna le forze del disordine che stavano importunando la moglie! L'avvocato termina l'intervento citando Thomas Jefferson: "quando la legge diventa ingiustizia, la Resistenza diventa un dovere". Noi siamo la resistenza!
https://ribelli.tv/videos/1/2494/avvocato-sputtana-la-polizia-in-diretta/channel_id/270
Questo video è EPICO. L'avvocato Fusillo sputtana in diretta la Polizia che, avendo arrestato tutti i criminali, gli spacciatori ed i clandestini, si presentano ad una MANIFESTAZIONE ed iniziato a fare multe alla gente presente.
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#Draghi #vaccino #greenpass "ABBIAMO IMPUGNATO I DUE VERGOGNOSI DECRETI DEL GOVERNO: DOVRANNO FARE UNA BRUTTA FINE" ▷ Avv Sandri
https://www.youtube.com/watch?v=MsUePMPwuU8 ( 21 mag 2021 ) Tra i provvedimenti firmati dal Premier #Draghi da quando siede a Palazzo Chigi ci sono anche le due leggi che sanciscono l'obbligo di inoculazione del #vaccino per il personale sanitario e il cosiddetto #greenpass per i liberi spostamenti di chi rispetta determinati requisiti. I "#decreti della vergogna" come li ha appellati l'avvocato Mauro #Sandri, sceso in piazza al fianco del #NoPaura Day di Cesena.
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Comicost Channel
Comitato per le libertà costituzionali
https://t.me/comlibcost
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#passverde #pass #Florida HANNO CAPITO I GIOCHI DIETRO IL COVID ▷ LA FLORIDA SBUGIARDA IL RESTO DEL MONDO SUL PASS VACCINALE
( 13 mag 2021 ) https://www.youtube.com/watch?v=xm714eLo4OI
Mentre l'Italia si sposta da zone di un colore a un altro per mezzo del #passverde, altrove c'è chi il #pass lo proibisce addirittura per legge. Già, perché gli italiani per andare da giallo ad arancione devono necessariamente dimostrare di aver fatto il vaccino, di avere gli anticorpi contro il Covid oppure di avere un test negativo non più vecchio di 48 ore. In #Florida, invece, suona tutta un'altra musica: il governatore dello Stato americano ha vietato il #passvaccinale.
#RonDeSantis non è nuovo a questo genere di politiche #Covid: sin da subito infatti ha abolito #lockdown e #mascherine e ha limitato l'uso dei #tamponi. Adesso è invece il turno del pass vaccinale, il suo NO secco arriva con un executive order per "proteggere la Florida dall'obbligo di produrre un cosiddetto passaporto vaccinale come condizione per partecipare alla vita quotidiana".
Ne ha parlato a 'Un giorno speciale' l' ⚖️ Avv. #RenateHolzeisen impegnata insieme a un team di legali e scienziati a livello internazionale per tentare di aiutare la gente che in questa situazione di pandemia è stata privata dei propri diritti. Con Francesco Vergovich e #FabioDuranti, ecco che cosa ha detto.
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#autorizzazioni #vaccini #Covid "INOCULARE QUESTE SOSTANZE È DA IRRESPONSABILI: AUTORIZZAZIONI VACCINI VANNO SOSPESE!" ▷ Holzeisen
( 17 Maggio 2021 ) https://www.youtube.com/watch?v=5nCH0dUZ1VQ
https://www.radioradio.it/2021/05/vaccino-covid-autorizzazione-holzeisen-duranti/
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I “VACCINI COVID” AL TRIBUNALE DELL’UE. IL RICORSO DI ANNULLAMENTO DELLE AUTORIZZAZIONI – Renate Holzeisen
( 17 Maggio 2021 ) https://www.byoblu.com/2021/05/17/i-vaccini-covid-al-tribunale-dellue-il-ricorso-di-annullamento-delle-autorizzazioni-renate-holzeisen/
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Aggiornamento dell’ 8 Maggio 2021 :
COVID Fraud – Lawyers & Medical Experts start legal proceedings against W.H.O and World Leaders for ‘Crimes against Humanity’
A team of over 1,000 lawyers and over 10,000 medical experts led by Dr. Reiner Fuellmich have begun legal proceedings against the CDC, WHO & the Davos Group for crimes against humanity. (  MAY 7, 2021 )
https://dailyexpose.co.uk/2021/05/07/covid-fraud-lawyers-medical-experts-start-legal-proceedings-against-w-h-o-and-world-leaders-for-crimes-against-humanity/
Dr Mercola: la class action dell'avv tedesco Fuellmich e la pandemia inscenata col test PCR - thelivingspirits.net
https://www.thelivingspirits.net/dr-mercola-la-class-action-dellavv-tedesco-fuellmich-e-la-pandemia-inscenata-col-test-pcr/
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⚖️ avv. Alessandro Fusillo [  https://t.me/difendersiora  ]
Ricorso collettivo contro l'obbligo vaccinale per tutti i sanitari. L'azione legale sta partendo: per partecipare seguite il link qui sotto: https://www.difendersiora.it/node/63 E' importante essere in tanti, condividete il più possibile!
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⚖️ avv. Marco Della Luna
https://marcodellaluna.info/sito/2021/04/06/vaccinazione-forzata-consigli-ai-sanitari/
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( 23 aprile 2021 ) https://t.me/condivisionenews/57 estratto da intervista tra Massimo Citro e Massimo Mazzucco :
( Mazzucco )
<< Io, voglio parlare di una cosa, attualissima, di questi giorni, perché stiamo ricevendo, io, continuo a ricevere, email, disperate, di infermieri, di operatori sanitari, che mi chiedono, come possiamo fare, per uscire da questo, apparente obbligo, non si capisce bene, se sia un obbligo veramente, o se non lo è, se è un ricatto, se è un'operazione psicologica...insomma, continuo a ricevere, informazioni...tu hai pubblicato, un post, l'altro giorno, che noi abbiamo ripubblicato, nel quale spieghi, e leggo solo le prime righe...dici tu, nel tuo post : << "in merito al decreto legge, del primo aprile, ventuno( 2021 ), articolo quattro, sulle vaccinazioni, ho sentito il gruppo degli avvocati di liberascelta2021...">> , dici tu, <<"...che consigliano quanto segue: qualunque avviso vi arrivi, per essere vaccinati, deve arrivare per PEC, o per raccomandata; si consiglia di ritirarla, al ventottesimo giorno, per prendere tempo; non date risposta a messaggi o telefonate; prendete in considerazione solo PEC, o raccomandata; la strategia è agire, solo quando, si è chiamati, e prendere, più tempo, possibile...">>, eccetera, eccetera...il resto, per chi fosse interessato al post completo, andate su luogocomune, cercate i commenti liberi, 17 di aprile [ https://luogocomune.net/35-commenti-liberi/5756-commenti-liberi-17-apr-2021 ], e, il secondo o terzo commento, molto in grosso, c'è scritto, 'Massimo Citro scrive', quindi lo trovate subito...già che siamo sull'argomento, Massimo...io ho avuto...io non ho parlato con avvocati, o altro, tu si...io ho avuto l'impressione, che questa operazione del decreto legge, sia stata, bene o male, una psy-op, cioè, un'operazione psicologica, classica, cioè, hanno fatto sembrare, hanno messo dentro, la parola obbligo, qui e là, ma nei media, più che altro...cioè, i telegiornali, parlavano,  di 'decreto, che impone l'obbligo', ma, nel, decreto, eh, eh, la parola non c'è...è un trucco classico...cioè, sanno benissimo, che non possono obbligare nessuno a farlo, però lo hanno fatto apparire, in modo da convincere, almeno spaventare, e convincere, col ricatto, almeno il 90% degli operatori sanitari, e penso che si accontenteranno così...è questa, secondo te, la strategia ? >>
( Citro )
<< eh, si, c'è sempre, questa strategia..hai detto bene, Massimo (Mazzucco)...perché vedi, loro giocano, in tutta, questa partita, della pandemia...è giocata, sul terrore mediatico...nel libro Eresia, l'ho spiegato nei particolari, diciamo... >>
[ https://luogocomune.net/35-commenti-liberi/5756-commenti-liberi-17-apr-2021 ]
Vi giro un messaggio del Dr. Massimo Citro, riguarda tutti, non solo i medici..
"Cari Colleghi, in merito al Decreto Legge del 1/4/21, art. 4 sulle vaccinazioni, ho sentito il gruppo di Avvocati “Libera Scelta 2021” che consigliano quanto segue. Qualunque avviso vi arrivi per essere vaccinati deve avvenire per PEC o per raccomandata (si consiglia di ritirarla al 28° giorno per prendere tempo). Non date risposta a messaggi o telefonate. Prendete in considerazione solo PEC o raccomandate. La strategia è agire solo quando si è chiamati e prendere più tempo possibile. Se siete dipendenti USL o convenzionati con USL, non fate niente finché non arriva una richiesta formale. Una volta esaminata la richiesta, rispondete che prima di essere vaccinati è vostro dovere eseguire tutti gli accertamenti per escludere un “pericolo per la salute” (art. 4. comma 2), che può essere ad esempio una patologia autoimmune o una predisposizione alla trombosi. Questo è per prendere tempo (considerate che se il decreto viene convertito in legge non sarà prima di giugno) e che tutto scade comunque al 31 dicembre, quindi più si va in là, meglio è. Fra gli accertamenti generali (più ne fate e più tempo prendiamo), chiedete anche la sierologia per SARS-CoV-2 quantitativa (non solo qualitativa) e il sequenziamento del virus nelle feci (indispensabile per escludere la cronicizzazione, anche se non può escludere l’eventuale integrazione virale nel DNA). Fate anche la sierologia completa (IgG quantitative) per: EBV (EBNA e VCA), CMV, VZV, HSV 1 e 2, HHV6, Morbillo, Parotite, Rosolia, HBV, HCV, HIV. Può esserci interferenza virale fra loro e il vaccino. Ricordate che un virus è riattivato se le IgG superano di almeno 10 volte il cutoff. Non ci si può appellare alla privacy dei dati, dei quali la USL è già in possesso. Chi ha già disordini del sistema immunitario (allergie, autoimmunità, tumori, leucemie e quant’altro) si farà fare l’esenzione dal Collega della Mutua. Se siete liberi professionisti, aspettate che l’Ordine richiami, a quel punto si farà la diffida preventiva sui dati personali. Poi si chiederanno gli accertamenti clinici di cui sopra. Per tutti: nessuno deve firmare il consenso libero e informato (senza il quale non si può essere vaccinati) perché, essendo soggetti a costrizione, non è più libero e firmarlo sarebbe un falso. Quindi, gli Avvocati stanno preparando un documento da far firmare a chi deve iniettare il vaccino (che egli dovrà sottoscrivere) che dovrà garantire che al vaccinato non capiterà nulla di patologico nell’immediato e nei prossimi dieci anni. Il vaccinante dovrà spiegare perché il vaccino è ritenuto sicuro e allegare studi pubblicati a sostegno della sua tesi (studi che nel frattempo saranno esaminati anche dal convocato, per escludere conflitti d’interesse che li inficiano). Il vaccinante si assume la responsabilità civile dell’eventuale risarcimento (lo scudo è solo penale, non civile). Se si è obbligati dal datore di lavoro (USL o privato), gli Avvocati comunicheranno all’interessato che sta violando l’art. 610 del c.p. e che, insistendo, sarà denunciato in penale per violenza privata. Nel caso in cui venga attivata la procedura di cui all’art. 4 comma 6 e ss, gli Avvocati avvieranno la procedura d’urgenza ex art 700 cpc. Siete comunque assistiti passo a passo dai nostri Avvocati. Per qualsiasi comunicazione: [email protected] Appena avrò altre notizie, le comunicherò a tutti. Cari saluti Massimo Citro"
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Aggiornamento del 6 Aprile 2021 :
(in)Sanitari( ovvero 🚽 ) in sudditanza pisicologica, prendete un po' esempio ❗❗❗
COSA FARE CONTRO IL DECRETO LEGGE CHE IMPONE L'OBBLIGO VACCINALE PER MEDICI, INFERMIERI E OPERATORI SANITARI?
https://go.byoblu.com/libertàVaccinale
Gli infermieri scendono in piazza contro il decreto legge che ha imposto a tutti gli esercenti le professioni sanitarie l’obbligo di sottoporsi al vaccino Covid, o, meglio, al trattamento farmacologico approvato in via emergenziale dall’EMA, l’Agenzia europeo dei medicinali.
L’appuntamento è fissato per domenica 11 aprile, alle ore 9.30, in piazza del Popolo a Roma. Raffaele Varvara, infermiere e attivista politico, su Byoblu24 aveva già invitato tutti i cittadini a fare propria questa protesta, in quanto il rischio è che il medesimo obbligo possa essere prossimamente esteso anche ad altre categorie di lavoratori.
Il dottor Varvara, che ha fondato con altri colleghi il comitato “Di sana e robusta Costituzione”, spiega ai microfoni di #Byoblu24 come agire, anche a livello legale, contro l’obbligo.
Di Sana e Robusta Costituzione https://www.facebook.com/groups/4453916961286344/
SE NON OPPONIAMO RESISTENZA, L’OBBLIGO VACCINALE SARÀ PRESTO PER TUTTI – Raffaele Varvara
( 1 Aprile 2021 )
https://www.byoblu.com/2021/04/01/se-non-opponiamo-resistenza-lobbligo-vaccinale-sara-presto-per-tutti-raffaele-varvara/
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge per il contenimento della diffusione del virus Sars Cov 2. Prevede l’obbligo vaccinale per tutti gli esercenti le professioni sanitarie e la sanzione del de-mansionamento o della sospensione dall’attività lavorativa per tutti coloro che non vogliano sottoporsi al trattamento sanitario sperimentale, autorizzato in fase emergenziale dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco.
Raffaele Varvara, infermiere e attivista politico, racconta su Byoblu le iniziative che, insieme a colleghi, sta organizzando per contrastare questo provvedimento. “Se non opponiamo resistenza, l’obbligo vaccinale arriverà presto per tutti. Non è solo una nostra battaglia, per questo chiediamo la solidarietà di tutti”.
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Aggiornamento del 2 Aprile 2021 :
Al di là del discorso Q, Anon, QAnon, Trump, Deep State, 'Trust the Plan', e tutto il resto [ discorsi che contengono sicuramente, verità celate, ma il cieco fanatismo, l’istintuale e smidollato gregarismo, il ‘cult of personality’ , sono sempre grossi problemi, da rettificare ], i seguenti audio, sono una chiara esposizione, sulla disposizione d’animo e sull’agire necessario, in tempi di inganno universale :
Femmina con la palle  [ ma non è un('a') trans ]: take note, little cunts ❗
1. https://t.me/WAQItaly/20045 ( audio_2021-04-02_13-02-25.ogg )
https://www.imolaoggi.it/2021/04/02/orlando-licenziamento-sanitari-non-vaccinati/
2. https://t.me/WAQItaly/20050 ( audio_2021-04-02_13-02-52.ogg )
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⚖️ Avv. Marco Mori
https://t.me/tramontodemocrazia/1476
Oggi un trattamento sperimentale dall’efficacia e dagli effetti in gran parte ignoti è stato imposto per decreto ai sanitari.
Domani sarà imposto a tutti gli altri.
Si è varcata una linea rossa che non doveva e non poteva essere superata. La reazione deve essere coesa e trasversale. Da parte di ogni categoria.
La democrazia è stata definitivamente uccisa con la scusa della tutela della salute.
La paura è sempre la chiave della serratura con cui ogni totalitarismo apre la porta e prende il potere.
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⚖️ Avv. Edoardo Polacco 2.4.21 vaccinazione obbligatoria al comparto sanità e forze armate?
https://www.facebook.com/109837580722063/videos/911591706301028
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⚖️ Avv. Edoardo Polacco ( https://t.me/Avv_Mauro_Sandri_MODULI )
Come REAGIRE al Decreto Legge per Operatori Sanitari
https://www.youtube.com/watch?v=Y7josX6wL20
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Aggiornamento del 1 Aprile 2021 :
Carta da culo, la seguente sciorinata di "buone intenzioni" parlamentari, a copertura di schifose e fottute finalità dittatoriali, tentativamente giustificate, da una TRUFFA "pandemica", resa possibile esclusivamente "grazie" a tutti quei gusci vuoti, quei soggetti privi di coscienza di Sé, del tutto eterodiretti dalla loro natura inferiore ( tanto quanto inferiore è, lo stato di incoscienza ), nella loro (in)esistenza; tutti quei soggetti, che cercano di "normalizzare" la loro condizione di sottomessi, cosicché non debbano mai affrontare la cocente verità sul loro conto : viene da sé, quindi capire, che le varie "gerarchie autorevoli", che hanno fin qui ricamato la trama ( TRUFFA ) "pandemica", non possono essere messe in discussione, da tali soggetti, altrimenti verrebbe meno la fonte, ‘autorevole’, che consente loro di illudersi "beatamente", di nutrire la loro artificiosa "autostima", specialmente nei suoi risvolti istintuali : schiavi, quindi, ma non vogliono sentirsi dire che sono schiavi ( e nello specifico, "maschi", che NON VALGONO NIENTE, come Maschi )
https://www.coe.int/it/web/about-us/who-we-are
Il Consiglio d'Europa è la principale organizzazione di difesa dei diritti umani del continente
Include 47 Stati membri, tra cui i 27 dell'Unione Europea
Tutti gli stati membri del Consiglio d'Europa, sono segnatari della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, un trattato concepito per proteggere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto [ ME COJONI ❗ ]
La Corte europea dei diritti dell'uomo supervisiona l'attuazione della Convenzione negli Stati membri
I costruttori dell'Europa sono coloro che hanno lanciato il processo di edificazione europea con la fondazione del Consiglio d'Europa nel 1949
Alcuni punti interessanti, estrapolati dalla suddetta carta ( da culo ) :
( 27 January 2021 ) Covid-19 vaccines: ethical, legal and practical considerations Parliamentary Assembly Resolution 2361 (2021) https://pace.coe.int/pdf/2e0ee40b5d6c4e2e5df5467478961f7561e651733326667a8259ffe25682ae848428feba12/resolution%202361.pdf
https://pace.coe.int/en/files/29004/html
7.1.1 ensure high quality trials that are sound and conducted in an ethical manner in accordance with the relevant provisions of the Convention on human rights and biomedicine (ETS No. 164, Oviedo Convention) and its Additional Protocol concerning Biomedical Research (CETS No. 195), and which progressively include children, pregnant women and nursing mothers;
https://www.coe.int/en/web/bioethics/oviedo-convention https://www.coe.int/en/web/conventions/full-list/-/conventions/treaty/195
7.1.2 ensure that regulatory bodies in charge of assessing and authorising vaccines against Covid-19 are independent and protected from political pressure;
7.3. with respect to ensuring high vaccine uptake:
7.3.1. ensure that citizens are informed that the vaccination is NOT mandatory and that no one is politically, socially, or otherwise pressured to get themselves vaccinated, if they do not wish to do so themselves;
7.3.2. ensure that no one is discriminated against for not having been vaccinated, due to possible health risks or not wanting to be vaccinated;
7.3.4. distribute transparent information on the safety and possible side effects of vaccines, working with and regulating social media platforms to prevent the spread of misinformation;
7.3.5. communicate transparently the contents of contracts with vaccine producers and make them publicly available for parliamentary and public scrutiny;
7.5. with respect to ensuring the monitoring of the long-term effects of the COVID-19 vaccines and their safety:
7.5.2. use vaccination certificates only for their designated purpose of monitoring vaccine efficacy, potential side-effects and adverse events;
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Esempio pratico di come far valere i nostri diritti ( March 15, 2021 ) https://telegra.ph/Esempio-pratico-di-come-far-valere-i-nostri-diritti-03-15
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⚖️ Avv. Lorenzo Tamos
"Ecco come tutelare le nostre libertà fondamentali ora minacciate" ( 26 mar 2021 ) Lezione magistrale dell'avvocato Lorenzo Tamos che offre a tutti l'opportunità di difendersi contro un potere che diventa ogni giorno più arrogante e pervasivo. "Questo vademecum è utile per impedire che il cittadino finisca per essere disorientato da Dpcm che vengono spesso usati e applicati fuori dalla cornice delle leggi" https://www.youtube.com/watch?v=wedJ8I8XR3U
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I COMUNI NON POSSONO IMPORRE ORARI DI CHIUSURA DEI NEGOZI
Ecco l'ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione SEZIONE SECONDA CIVILE ( 11 marzo 2021, n. 6895 )
ordinanza cassazione negozi.pdf https://t.me/ioapro/104944
Cassazione: i Comuni non possono imporre orari di chiusura ai negozi APRIAMO La Corte di Cassazione ha dato ragione al titolare di un negozio che contestava la legittimità delle prescrizioni comunali in tema orari di chiusura ( 31 Marzo 2021 ) https://www.affaritaliani.it/cronache/cassazione-i-comuni-non-possono-imporre-orari-di-chiusura-ai-negozi-apriamo-731728.html
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Costituzione sospesa - Conferenza stampa di Sara Cunial
https://webtv.camera.it/evento/17855
( Mercoledì 31 Marzo 2021 ore 16:00 )
oggi presso la Camera dei Deputati c'è stata la conferenza della dott.ssa Gatti,  ⚖️ l'avvocato Moriggia e  ⚖️ l'avv. Linda Corrias
VIDEO https://webtv.camera.it/download/flash/conferenze/20210331_ch10_17855.mp4
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⚖️ Avv. Fusillo ( https://t.me/difendersiora )
1. https://rumble.com/ve97ox-difendersi-ora-1-dialogo-con-le-forze-dellordine.html
{
Leonardo Santi ⭐️⭐️⭐️, [11.03.21 14:41] ( https://t.me/c/1399985034/5749 ) Sta girando, ed è diventato virale, un audio nel quale si danno indicazioni su come comportarsi quando si viene fermati dalle forze dell'ordine. Ravviso alcune importanti imprecisioni che mi sembra giusto portare alla luce affinché non incorriate in errore (mi scuserà l'autore dell'audio). 
1 il pubblico ufficiale che vi ferma in servizio e che veste l'uniforme NON È TENUTO A QUALIFICARSI ED A DECLINARE I SUOI DATI ed il numero di matricola. È tenuto a farlo se veste gli abiti civili.
https://www.forzearmate.org/forze-dellordine-obbligo-di-mostrare-distintivo-solo-se-in-borghese-durante-i-controlli/
2 nel verbale che vi rilascerà troverete tutti i dati dei verbalizzanti unitamente al loro reparto di appartenenza. (I militari non devono esibire numeri di matricola) 
3 Se vi rifiutate di firmare NON POTETE DICHIARARE NULLA PER ISCRITTO. Vi verrà rilasciata copia del verbale (per fare ricorso) con la dicitura "si rifiuta di firmare ma ne prende copia. 
4 se decidete di mettere a verbale le vostre dichiarazioni per iscritto le stesse non possono superare il foglio del verbale, in quanto il medesimo verrebbe invalidato. Avrete la facoltà di legge di fare tutte le dichiarazioni che volete in sede di ricorso. 
5 potete riprendere i militari operanti MA NON L'INTERNO DEGLI AUTOMEZZI DI SERVIZIO, in quanto equiparati a strutture militari. Vi lascio alla lettura del seguente articolo che dipana ogni vostro dubbio. La legge non ammette ignoranza, da entrambe le parti. 
Tanto vi dovevo.
}
2. https://rumble.com/vebb6z-difendersi-ora-2-tutto-sul-verbale.html
3. https://rumble.com/veft5j-difendersi-ora-3-mascherine-allaperto.html
4. https://rumble.com/vej37j-difendersi-ora-4-gli-spostamenti-fra-comuni-e-regioni.html
5a. https://rumble.com/veswm1-difendersi-ora-5a-le-vostre-domande-1-di-2.html
5b. https://rumble.com/vewi3z-difendersi-ora-5b-le-vostre-domande-2-di-2.html
6. https://rumble.com/vf0raf-difendersi-ora-6-quanto-costa-difendersi.html
7. https://rumble.com/vf5er1-difendersi-ora-7-da-dpcm-a-decreti-e-le-sentenze-importanti.html
8. https://rumble.com/vf91m5-difendersi-ora-8-tamponi.html
Ecco cosa dice l'avvocato Fusillo sul nuovo decreto, ricevo ed inoltro! ( 1 aprile 20121 ) https://t.me/difendersiora/33 https://t.me/videocontrocorrente/11788
<< Buongiorno a tutti, un breve video di anticipazione, di temi di cui parleremo più approfonditamente nei prossimi giorni...sul tema caldo del momento, cioè il nuovo decreto legge, che introduce l'obbligo di vaccinazione per gli operatori socio-sanitari, sotto pena, in difetto, sospensione dall'esercizio della professione, o comunque, dalle mansioni, e dallo stipendio : si tratta, per come la vedo io, di un decreto legge, completamente incostituzionale, non solo in base all'Art. 32 della Costituzione, che ben conosciamo, ma anche in base ad una serie di princìpi del Diritto internazionale, tra i quali spicca, non solo, la Convenzione di Oviedo, ma il cosiddetto Codice di Norimberga, che vieta la sperimentazione sugli esseri umani; non ci dimentichiamo che questo vaccino, cosiddetto 'vaccino', è un farmaco sperimentale, per stessa dichiarazione delle case farmaceutiche che lo producono, e che quindi è ignoto, in quanto agli effetti a lungo termine, eppure il governo, ha avuto l'ardine, di imporlo agli operatori sanitari; da un punto di vista legale, si possono dire due cose : la prima, è che costringere qualcuno, ad un male, cioè, a subìre il vaccino, se qualcuno non vuole, sotto minaccia di un male ingiusto, costituisce il reato di estorsione, quindi, una delle prima iniziative che farò, sarà predisporre un modello di denuncia per estorsione, contro tutti i ministri, e tutti coloro che fanno parte del "governo", che hanno adottato questo decreto legge; seconda iniziativa, sulla quale raccoglieremo le firme, e le adesioni, nei prossimi giorni, è un ricorso d'urgenza, al tribunale, per far sospendere, l'obbligo di vaccinazione, e per rimettere gli atti, alla Corte Costituzionale, affinché decida, della costituzionalità di questo decreto legge...decreto legge che è, una, delle azioni più ignobili, mia compiute, dai governi, della Repubblica italiana... bisogna resistere, con tutte le forze possibile e immaginabili, contro questo decreto, e, beninteso, non c'entra nulla, se siamo favorevoli o contrari ai vaccini, si può essere favorevolissimi, ai vaccini, e questa è una questione personale, che ciascuno decide, come vuole...il problema, è la costrizione, cioè, il governo, ha detto, a chiare lettere, che gli operatori sanitari, non sono proprietari dei loro corpi, cioè, chi decide, cosa avviene, coi corpi degli operatori sanitari, è il "governo" : questa è una cosa gravissima, e inammissibile, e non deve, passare, qualunque sia la nostra opinione sui vaccini >>
( 2 Aprile 2021 )
https://t.me/difendersiora/34
Buongiorno a tutti. In considerazione del decreto criminale di Draghi cominciamo subito a difenderci. Per gli operatori socio-sanitari occorre mandare al datore di lavoro e/o al proprio ordine professionale una pec o raccomandata con questo testo: "il/la sottoscritto/a diffida ... (inserire qui il nome del datore di lavoro e/o ordine professionale) dal comunicare ogni e qualsiasi dato sensibile sanitario a qualunque terzo soggetto e revoca, ove occorra, ogni consenso mai prestato al trattamento dei dati personali, con l'avvertenza che la violazione della presente diffida sarà perseguita in sede civile e penale."
https://t.me/difendersiora/35
Il decreto legge sui vaccini obbligatori è incostituzionale e integra la fattispecie del reato di estorsione. Sto predisponendo un ricorso d'urgenza per la sospensione dell'obbligo di vaccinazione con la richiesta di trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di incostituzionalità del decreto. Nel frattempo consiglio di non fare nulla e di attendere che arrivi la lettera con la richiesta di vaccinazione. Il decreto legge prevede la possibilità di rispondere inviando la copia di una richiesta di vaccinazione. A questo punto si possono fare due cose: a) non presentarsi all'appuntamento ed attendere altre eventuali comunicazioni, ripetendo la risposta con la prenotazione della vaccinazione; b) presentarsi al colloquio con la scheda di richiesta di informazioni sul vaccino che si può scaricare dal sito www.movimentolibertario.com. Infatti, il vaccino, trattandosi di una procedura medica, richiede sempre il rilascio di un consenso informato
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⚖️ Avv. Marco Mori
Nuovo decreto legge Draghi: niente zone gialle e vaccinazione obbligatoria per i sanitari
( 1 Aprile 2021 ) https://www.youtube.com/watch?v=tOJ1LwVYks8 https://t.me/videocontrocorrente/11777
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🔴 NORIMBERGA 2🔴
Il ⚖️ Giudice Angelo Giorgianni denuncia i Governi e in primis l'Italia, per crimini contro l'umanità, alla Corte Penale Internazionale de l'Aja. 37 pagine di cui 20 scientifiche, a dimostrazione della tesi.
https://t.me/buffonatedistato/1059
[Forwarded from Buffonate di Stato] MASSIMA CONDIVISIONE SU TUTTI I SOCIAL DEL PROSSIMO VIDEO!!! È L'UNICA STRADA CHE ABBIAMO PER LA SALVEZZA DEI NOSTRI FIGLI E PER LA LIBERTÀ!
https://guyboulianne.com/2021/03/27/les-combats-se-menent-sur-tous-les-fronts-le-juge-italien-angelo-giorgianni-a-lui-aussi-depose-une-plainte-pour-crimes-contre-lhumanite/
https://guyboulianne.com/2021/03/24/des-avocats-et-des-experts-sunissent-autour-du-code-de-nuremberg-et-des-recours-pour-crimes-contre-lhumanite-devant-le-tribunal-de-la-haye/
Subito le PUTTANE prezzolate pennivendole, si sono lanciate per etichettare chi, in posizione ufficiale, sembra deviare, dalla narrazione ( dittatura ) "pandemica”
https://www.ilfoglio.it/politica/2021/04/01/news/chi-e-angelo-giorgianni-il-magistrato-no-vax-che-piace-a-gratteri-2114145/
qui, chiarisce lui stesso :
https://www.adnkronos.com/covid-giudice-giorgianni-io-e-gratteri-diffamati-no-vaccino-ma-non-chiamatemi-no-vax_799n2PshWPmIfJNdQoCunb
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⚖️ Avv. Roberto De Petro
https://t.me/ioapro/105435 https://t.me/liberaespressione/5791 https://t.me/AmiciBuonsenso/7483 https://t.me/videocontrocorrente/11781
IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E SENSIBILI SENZA CONSENSO? EH NO!!!
L'AVV. DE PETRO CI ESPONE SINTETICAMENTE I RISCHI PENALI IN CUI INCORRONO TUTTI I CRIMINALI INTENZIONATI A TRATTARE I NOSTRI DATI PERSONALI E SENSIBILI SENZA IL NOSTRO CONSENSO SCRITTO!
LE REGIONI MINACCIANO DI COMUNICARE ALLE ASL LO STATO VACCINALE DEI PAZIENTI VIOLANDO LA PRIVACY DEI CITTADINI E LE DIRETTIVE EUROPEE QUINDI SCATTANO SANZIONI AMMINISTRATIVE E PENALI PER I RESPONSABILI, TUTTI!
SE ANCHE DOVESSERO CONTATTARTI PER PRODURRE CERTIFICATI DI VACCINAZIONE O ALTRO, SCATTA LA DENUNCIA IMMEDIATA E GLI FACCIAMO UN BEL MAZZO!
IL DL 51 DEL 2018 IN ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA EUROPEA 2016/680 CHE DICE CHE "IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENZA IL CONSENSO DELL'INTERESSATO E' POSSIBILE SOLAMENTE IN AMBITO PENALE" OVVERO PER MOTIVI DI SICUREZZA, ORDINE PUBBLICO MA NON SANITA'!
MULTE CHE PARTONO DA € 50.000 FINO AI €150.000 E 3 ANNI DI GALERA! 😂 CI DIVERTIREMO!!!
AMICI! PREPARIAMOCI A DENUNCIARLI TUTTI!
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⚖️ Avv. Mauro Sandri
https://t.me/Avv_Mauro_Sandri_MODULI/66
( 2 Aprile 2021 )
VIOLAZIONE DEL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI E RIPERCUSSIONI CONCRETE SULLA LEGITTIMITA’ DEL DECRETO LEGGE DI APRILE
Molte persone mi chiedono un parere relativamente alla valenza concreta della violazione della normativa sul trattamento dei dati personali platealmente posta in essere nell’ultimo decreto legge. Ritengo che l’Autorità Garante si esprimerà probabilmente nelle prossime ore perché qualche collega sta attaccando questo profilo con grande energia. A mio parere questo profilo non riveste una rilevanza conclusiva ai fini di arginare le conseguenze materiali della norma che prevede il cosiddetto obbligo vaccinale per i sanitari. Per tale motivo io non me ne occupo. Ritengo, piuttosto, che sia necessario far emergere i profili di illegittimità della norma di riferimento dal punto di vista sostanziale per abbatterla alla radice. Tuttavia, è importante contrattaccare su ogni segmento per cui massimo appoggio a qualsiasi iniziativa in tal senso.
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Covid, in Austria la Corte boccia i test. Tribunale belga: "Stop alle misure"
( 1 Aprile 2021 ) https://www.affaritaliani.it/coronavirus/covid-austria-corte-boccia-test-belgio-tribunale-stop-misure-731948.html
Il Governo belga condannato a revocare le misure anti-Covid È la decisione di un tribunale di Bruxelles, motivata dalla mancanza di una base giuridica Lo Stato non ha per ora commentato la sentenza, ma la convinzione generale è che farà appello
( 31 Marzo 2021 ) https://www.tio.ch/dal-mondo/attualita/1502499/misure-belgio-belga-governo-bruxelles
Tribunale dell’Aja: “Il coprifuoco va subito revocato. Vìola libertà ed è illegittimo” Secondo la Corte, il coprifuoco costituisce "una violazione di vasta portata del diritto alla libertà di movimento e alla privacy e limita, tra le altre cose, il diritto alla libertà di riunione e di manifestazione"
( 17 Febbraio 2021 ) https://www.secondopianonews.it/news/esteri/2021/02/17/tribunale-dellaja-il-coprifuoco-va-subito-revocato-viola-liberta-ed-e-illegittimo.html
German District Court declares Corona Ordinance Unconstitutional
( 25 January 2021 ) https://ukhumanrightsblog.com/2021/01/25/german-district-court-declares-corona-ordinance-unconstitutional/
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⚖️ Avv. Mauro Sandri
STREPITOSA SENTENZA DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO DI VIENNA:I TEST PCR NON HANNO VALENZA DIAGNOSTICA
https://www.facebook.com/mauro.sandri.12914/posts/283819613337799
( 31 Marzo 2021 ) Il Tribunale amministrativo di Vienna ha emanato una sentenza che ha quale contenuto pressoché l'esatta domanda che abbiamo presento al Tribunale di Roma: gli esiti di laboratorio dei test tamponi PCR non possono essere utilizzati, sic et simpliciter, come diagnosi di caso positivo al covid 19. Il vento gira, e come è noto il vento è velocissimo e nulla lo ferma...
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https://t.me/ilVeritiero/1889
Il tribunale amministrativo di Vienna ha sentenziato che il test PCR (TAMPONE) non è idoneo per la diagnostica Covid 19. Quindi ha respinto indirettamente l'intera politica sui tamponi in Austria che si basa su questo test. Il tribunale austriaco dichiara quindi che il test PCR non è adatto alla diagnostica. I Motivi sono contenuti nella sentenza del post precedente. La politica che viene alimentata dai governi austriaco e tedesco non è assolutamente lecita, così come quella italiana. Il tribunale amministrativo di Vienna ha esaminato da vicino le basi della politica del governo federale austriaco e ha riscontrato che la definizione di malattia del ministro della Sanità, Anschober, è completamente sbagliata e infondata. Un passaggio di testo altrettanto importante nella sentenza mostra le dimensioni in cui la politica attraverso i media mainstream, ha disinformato il pubblico: "Il servizio sanitario della città di Vienna utilizza le parole "numero di casi", "risultati dei test", "eventi del caso" e "numero di infezioni". Questa confusione di termini non rende giustizia a una valutazione scientifica della situazione epidemica. Per l'OMS il fattore decisivo è il numero di contagi / malati e non quelli risultati positivi o altri “numeri di caso”. La sentenza segue quindi le sentenze della Corte costituzionale, nonché quelle di un tribunale amministrativo italiano, dei tribunali distrettuali tedeschi o della famosa sentenza di una corte d'appello portoghese. Basti ricordare che il famoso scienziato medico John Ioannidis ha recentemente dimostrato in un nuovo studio che il tasso medio di mortalità per infezione COVID è solo dello 0,15% in tutto il mondo, sebbene vi siano differenze locali significative.
Fonte della notizia il sito austriaco tkp.at (http://tkp.at/)
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https://t.me/buffonatedistatoofficial/100473 https://t.me/videocontrocorrente/11779
⚠️❗️Sentenza Tribunale di Vienna (Austria): “I test PCR non hanno alcuna valenza diagnostica e accusa il Governo di disinformazione”
Il tribunale amministrativo di Vienna ha sentenziato che il test PCR non è idoneo per la diagnostica Covid 19.
31Marzo2021
↪️CONDIVIDI OVUNQUE, QUESTA NOTIZIA NON È STATA DIFFUSA DA QUASI NESSUN GIORNALE ITALIANO
La corte afferma chiaramente che tutte le definizioni per il conteggio di un'infezione Covid non sono conformi alle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. I test anti-geni (PCR), che sono molto inclini all'errore, soprattutto nelle persone senza sintomi, sono quindi del tutto inadatti, ma i test PCR richiedono anche una visita medica per avere conferma della diagnosi.
Niente di tutto questo è garantito in Austria.
Quindi ha respinto indirettamente l'intera politica sui tamponi in Austria che si basa su questo test.
Il tribunale amministrativo di Vienna ha letteralmente stracciato il divieto della polizia di una riunione del partito FPÖ a Vienna registrata per il 31 gennaio.
Sulla base dei risultati, è chiaro che la polizia non sarà più autorizzata a vietare riunioni critiche nei confronti del governo sulla base di queste cifre.
❗️ Una sentenza rivoluzionaria garantisce la libertà di riunione contro i divieti arbitrari del Governo alle manifestazioni
I Motivi sono contenuti nella sentenza VGW-103/048/3227 / 2021-2 del Tribunale amministrativo di Vienna, 24 marzo 2021
La sentenza segue quindi le sentenze di un tribunale amministrativo italiano, dei tribunali distrettuali tedeschi o della famosa sentenza della corte d'appello portoghese di Lisbona del Novembre scorso.
https://www.affaritaliani.it/coronavirus/covid-austria-corte-boccia-test-belgio-tribunale-stop-misure-731948.html
https://www.diepresse.com/5959566/verwaltungsgericht-definition-von-krankelnfizierte-falsch
https://www.ots.at/amp/pr/OTS_20210331_OTS0110/
Sentenza della corte d'appello portoghese di Lisbona del Novembre scorso:
https://www.onb.it/2020/11/22/la-corte-dappello-portoghese-ritiene-inaffidabili-i-test-pcr-per-il-covid-19/
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Texas, Mississippi to end mask mandates, allow businesses to reopen at full capacity "It is now time to open Texas 100%," Gov. Greg Abbott said.
( 3 March 2021 ) https://abcnews.go.com/Health/texas-governor-end-mask-mandate-businesses-reopen-full/story?id=76200647
https://justthenews.com/politics-policy/coronavirus/two-weeks-after-reopening-and-dropping-mask-mandate-texas-covid-cases
https://www.dailymail.co.uk/news/article-9410481/Texas-COVID-numbers-fall-17th-consecutive-day-following-reopening.html
( I test TRUFFA, servono sia per creare, la “pandemia”, ma anche per farla scomparire : vedremo se il Texas, rimarrà sulla retta via )
NEW - Florida Gov. Ron DeSantis says he’ll be taking executive action against vaccine passports as he signs law shielding businesses from COVID-19 liability. @disclosetv @disclosetv_chat
https://t.me/disclosetv/1207
Florida Gov. Ron DeSantis to issue executive order banning 'vaccine passports'
https://amp.washingtontimes.com/news/2021/mar/29/ron-desantis-florida-governor-executive-order-ban-/
Florida governor calls President Biden's suggestion of new COVID-19 restrictions 'insane' 'We are not going to let him lock down Florida,' Gov. Ron DeSantis says
https://www.wptv.com/coronavirus/florida-governor-calls-president-bidens-suggestion-of-new-covid-19-restrictions-insane
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⚖️ ⚠️APPELLO IMPORTANTE DEGLI AVV. LINDA CORRIAS E FRANCESCO SCIFO:
⚠️ Denunciate chiunque vi faccia pressione per vaccinarvi. Il Presidente della Corte di Cassazione ci ha detto di dire a tutti di DENUNCIARE. Noi siamo a disposizione per rappresentare e tutelare INFERMIERI, MEDICI, DOCENTI E LAVORATORI.
( Telegram ) https://t.me/MIKAYOUTUBERS/4779
https://m.facebook.com/groups/1417054091841227/permalink/2859245167622105/
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⚖️ Ultim’ora: il Tribunale penale di Reggio Emilia ribadisce l’illegittimità delle norme anticovid
( 11 mar 2021 )
https://www.youtube.com/watch?v=5NIGs8lz1HQ
Sentenza importante appena riportata dalle agenzie di stampa, ulteriore picconata alle norme che da un anno a questa parte, in violazione della Costituzione, hanno compresso la nostra libertà personale.
Per il Tribunale di Reggio Emilia la permanenza domiciliare imposta in nome dell’emergenza è completamente illecita per manifesta violazione dell’art. 13 Cost. Di conseguenza il Tribunale ha assolto chi ha dichiarato il falso su un’autocertificazione in merito ad uno spostamento.
Aggiornamento delle 14:30. Ecco le spettacolose motivazioni della sentenza: https://news.ilcaso.it/news_8787
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⚖️ ZONE ROSSE: uscire di casa non è REATO | Avv. Angelo Greco
( 12 mar 2021 )
https://www.youtube.com/watch?v=i4LijjTYS1Q
Lockdown illegittimo perché i dpcm non possono mai limitare la libertà personale: l’autocertificazione infondata non è mai reato
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⚖️ Il Tribunale di Reggio Emilia tuona: è indiscutibile l’illegittimità dei DPCM. Sentenza clamorosa!
( 12 mar 2021 )
https://www.youtube.com/watch?v=fBBdtPecHB0  
<< "...questo, spiega perché, hanno usato i DPCM, cioè, il famoso dolo...usano i DPCM, per evitare che una sentenza abbia effetti erga omnes( «nei confronti di tutti» ), perché in questo caso, ci fosse stato il Decreto Legge, il GIP trasmetteva gli atti alla Corte Costituzionale, sollevava la questione illegittimità della normativa, in riferimento alla violazione dell'Art.13...la corte faceva una pronuncia, che valeva erga omnes( «nei confronti di tutti» ), e saltava l'impianto d'emergenza : usano i DPCM, in modo da parare il colpo, la sentenza vale solo per il singolo caso, e si difendono: ma attenzione, è qui che ora dobbiamo contrattaccare : ora dobbiamo contrattaccare, perché, ovviamente, in questo momento, possiamo, perfettamente, agire, e possiamo denunciare, penalmente, queste persone : è qui che si contrattacca : si contrattacca sulla denuncia penale...si contrattacca perché limitare la libertà personale, è reato : punto, non si discute: è reato, perché l'Art. 605 punisce chiunque, limita, illegittimamente, la libertà personale : che la libertà personale è stata violata illegittimamente, lo dice, chiaramente, questa sentenza...l'ulteriore sentenza...c'era già stato il precedente di Frosinone, quello del tribunale di Roma...questo, è un giudice penale...ma andiamo avanti, su questa strada, perché, come dice il GIP, non è, opinabile, o discutibile : è proprio indiscutibile, l'illegittimità dei DPCM... : quindi, signori miei, il mio invito è, reagite, a queste misure, ognuno con la sua sensibilità, ognuno con le sue valutazioni, ma non rispettate norme palesemente incostituzionali, e in caso di sanzione, ovviamente, si procede giudizialmente...è questo l'unico segnale che si può dare, anche per stoppare, questa situazione...in più, vi ripeto, vi metterò, a disposizione, nei prossimi giorni, anche la denuncia, penale, nuova, elaborata con l'ultimo atto che ci sarà oggi, di Mario Draghi, e insisteremo, ancora con più durezza, questa volta, ribadendo che non è ammissibile, un'archiviazione, da parte delle Procure ; le Procure devono indagare il governo, e devono stoppare, questa situazione, di totale illegittimità, perché c'è un sequestro di persona in atto, che prosegue, col coprifuoco, ad esempio, senza andare a cercare le 'zone rosse'... ora comunque, l'Italia, tutta diventerà 'zona rossa', ma comunque, c'è, una limitazione della libertà personale, in violazione di Legge, che deve essere fermata, fermata con ogni mezzo, e la magistratura deve farlo...è la magistratura penale, che deve fermare il governo, a questo punto : punto, non si discute, e questo GIP, lo dice chiaro e tondo..." >>
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⚖️  Avv. Mauro Sandri    
LA CASSAZIONE STATUISCE CHE NON SI PUO' CONTESTARE IL REATO DI CUI ALL'ART. 650 CP .... ED ALLORA LE AZIENDE POSSONO APRIRE LE SARACINESCHE...PREFETTI E SINDACI I LORO PORTAFOGLI
( 12 mar 2021 )
https://www.facebook.com/108689807519470/posts/260060502382399/
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⚖️  Avv. Mauro Sandri  
NESSUN PROVVEDIMENTO  DISCIPLINARE E'LEGITTIMO CONTRO CHI RIFIUTA LA VACCINAZIONE: PRIMA SENTENZA FAVOREVOLE 
( 14 mar 2021 )
https://www.facebook.com/mauro.sandri.12914/posts/273183161068111
Prima pronuncia positiva, da parte di un Tribunale siciliano , a favore di una lavoratrice che era stata sospesa dal lavoro per il rifiuto a vaccinarsi . Si fa riferimento nella motivazione alla necessaria applicazione dell'art. 32 Costituzione,norma prevalente nella gerarchia delle fonti rispetto a qualsivoglia norma ordinaria  ed in particolare all'art. 2087 del codice civile. Attendiamo la presa di posizione del Tribunale di Milano che dovrebbe avvenire entro il prossimo mese e che fornirà un indirizzo più solido a quella che è, comunque, una ottima sentenza. La problematica sottoposta al tribunale meneghino  alza decisamente il livello di scontro  perché ha, quale tesi centrale, l' infondatezza della contagiosità dei non vaccinati quindi, l'assenza di fondamento del richiamo al principio di precauzione.Nella causa in corso a Milano la lavoratrice chiede anche i danni morali all'azienda per averla indicata come una possibile fonte di contagio del virus Sars cov 2.  Chiunque sia minacciato, con violenza morale, affinché si vaccini contro il suo convincimento, può opporsi adducendo fondatissimi motivi di forma e di merito.Per adesioni : [email protected]
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⚖️ Avv. Roberto De Petro
Dpcm e d.l. illegittimi, sentenza Tribunale Reggio Emilia. Conseguenze per noi.
( 14 mar 2021 )
https://www.facebook.com/roberto.depetro/videos/2497650730358935/
https://www.facebook.com/tankerenemysite/posts/4362740757088463
https://t.me/TEnemy/439
(...)
<< ...peraltro, questa sentenza del tribunale di Reggio Emilia, non è un caso isolato, ma si innesta in un filone giurisprudenziale, inaugurato, dalla sentenza del giudice di pace di Frosinone, dott. Manganiello...poi, vi è stata, l'ordinanza, del 16 dicembre 2020, del tribunale di Roma...e poi c'è questa sentenza, del tribunale di Reggio Emilia,  accompagnata, per quello che può valere, anche dall'annullamento, di alcuni verbali, ad opera di alcuni prefetti. Ora, alla luce di queste considerazioni, e di questi fatti, la mia opinione è che la soluzione, dell'attuale problema, della sospensione delle libertà costituzionali, non ci verrà dall'alto, dalle giurisdizioni superiori, ma verrà dal basso, cioè da tante sentenze, dei giudici di pace, dei tribunali, che renderanno granitico, l'attuale orientamento, e costringeranno, le giurisdizioni superiori, a bandire, ogni timore, a prendere atto della situazione, e a pronunciarsi, sulla sistematica violazione, dell'Art.13 della Costituzione, con le conseguenze penali, che ciò comporta...le conseguenze penali, quali sono : per esempio, Art.283 del C.P., "Attentato contro la Costituzione dello Stato" ; Art.287, "Usurpazione di potere politico o comando militare" ; Art.323, "Abuso d'ufficio" ; Art.605, "Sequestro di persona" ; Art.610, "Violenza privata"...per la verità, questo giudice di Reggio Emilia, avrebbe potuto anche, trasmettere gli atti, al pubblico ministero, per valutare la commissione de reati, che ho appena, mentovato...non lo ha fatto : può darsi che lo farà, un prossimo giudice...e allora, cari amici, la soluzione sta, nell'avere, tante sentenze, che consolidino questo orientamento : per avere tante sentenze, occorrono tanti procedimenti : per avere tanti procedimenti, occorrono tante querele, tanti ricorsi, tante impugnazioni per le multe, tanti ricordi al t.a.r. , anche...quindi, la nostra, libertà, è, nelle vostre mani. >>
(...)
֎
⚖️ Avv. Marco Mori
La Corte Costituzionale dichiara legittimi i dpcm? È una fake news
( 17 mar 2021 )
https://www.youtube.com/watch?v=q296AHY-_1w
<< Un saluto a tutti, devo fare questo video con urgenza, perché occorre, smentire, rapidamente, una fake news, che sta girando in queste ore, e, con la quale, si punta, o meglio, il mainstream, punta, chiaramente, a screditare, e occultare, la vera, notizia, cioè, la pronuncia, del tribunale di Reggio Emilia, che ha detto, chiaro e tondo...tribunale penale, che ha detto, chiaro e tondo, che le misure emergenziali, sono incontestabilmente, illegittime, laddove comprimono, la libertà, personale : concetto ovvio, ma una pronuncia, così pesante, ovviamente, avrebbe dovuto fare rumore, e cosa viene fatto ? invece che far fare, rumore, con questa pronuncia, si cerca di tirar fuori dal cilindro, una sentenza della corte costituzionale, la 31 del 2021, che, secondo qualcuno, qualcuno che vuole spacciare fake news, chiaramente, direbbe che i dpcm, l'impianto emergenziale, è perfettamente legittimo : la sentenza, in realtà, trattava della ripartizione di competenza, tra Stato e regioni, nello specifico, la Val D'Aosta, e conclude, ovviamente, affermando, la supremazia della norma statale, come è ovvio, in questo tipo di materie, come, prevede, la stessa costituzione, quindi, la regione non ha competenza...per smentire le fake news, basta leggere, un passaggio della sentenza, che ho sottolineato al volo, così ve lo leggo testuale..in modo che voi possiate sapere, cosa rispondere, a chi continua a spacciare, questa propaganda, falsa... "non è in discussione, in questo giudizio..." , scrive la corte, "...che riguarda il riparto di competenze, nel contrasto alla pandemia, la legittimità dei dpcm, adottati a tale scopo, comunque assoggettati, al sindacato del giudice amministrativo", ok?  è chiaro, l'italiano, no ? anche se qualcuno vuole strumentalizzarlo...cioè, si dice, apertamente, che, ovviamente, non è, minimamente, in discussione, in questo giudizio, la, valutazione, delle norme, dpcm, perché queste, spettano, esclusivamente, al tribunale amministrativo, non essendo leggi...quindi al tribunale amministrativo, o al giudice ordinario che, come sapete, può disapplicare, le norme, ritenute incostituzionali...perché la corte costituzionale giudica sulle leggi, non giudica, sugli atti amministrativi, quindi la pronuncia è chiarissima, e netta...pronuncia che è stata redatta, nella sua parte motiva, dal Barbera...che tra l'altro, ricordo, giudice, che, avevo già nominato, per la questione legata, alle trenta votazioni che ci vollero, nella scorsa legislatura, per mandare in corte costituzionale, delle persone favorevoli, al pareggio, in bilancio, in costituzione...e fu la prima prova generale, di accordo PD-M5S...quindi, insomma, la politica è anche in corte costituzionale, purtroppo...però, in ogni caso, al di là di questo, la pronuncia, da questo punto di vista, è assolutamente esemplare, e non riguarda il merito dei dpcm, né tantomeno, ne considera, la piena validità...rimane, quindi, solo una notizia : il tribunale di Reggio Emilia, ha detto, e ribadito, che è incontestabile, l'illegittimità delle norma di emergenza, che comprimono, la nostra libertà personale. Un caro saluto >>
https://it.wikipedia.org/wiki/Annullamento_di_una_norma (...) L'esempio più tipico di annullamento è quello delle norme di legge (o atti aventi forza di legge) affette da illegittimità costituzionale (o incostituzionalità), disposto dalla corte costituzionale negli ordinamenti che adottano il controllo di legittimità costituzionale accentrato. Questo è il caso dell'ordinamento italiano, nel quale le norme di legge, statali e regionali, e di atti aventi forza di legge (decreti legislativi e decreti-legge) possono essere annullate dalla Corte costituzionale. L'annullamento può essere previsto anche per le norme di regolamento che risultano illegittime in quanto in contrasto con quelle di una legge o atto avente forza di legge (o, a maggior ragione, della costituzione). Certi ordinamenti dotati di giurisdizione amministrativa, come quello francese e quello italiano, riconoscono ai relativi giudici il potere di annullare le norme regolamentari illegittime, non diversamente da quanto avviene per gli altri atti amministrativi; 
(...)
֎
🗣 https://t.me/robertonuzzocanale/6072
( 19 marzo 2021 )
MESSAGGIO PER PARTITE IVA
Per chi di loro (P. IVA) non conoscesse l' organizzazione dell' ORDINE GIUDIZIARIO mi permetto di precisare che la CORTE DI CASSAZIONE è l' organo giudicante superiore.
Ossia: ogni sentenza passa "IN GIUDICATO". Vale a dire che NESSUNO PUÒ PIÙ SINDACARE!  Eccetto la Corte Costituzionale, la quale, una volta espressa, OBBLIGA IL PARLAMENTO A RIVEDERE LA LEGGE IN OTTEMPERANZA DELLA SENTENZA oppure ne chiede la CANCELLAZIONE.
Detto questo, cari possessori di partite Iva (ma ve lo dico con tono fraterno ed affettuoso) evitate di umiliarvi andando a trattare con il nemico (il governicchio criminale) poiché non hanno nessuna intenzione di fare delle azioni in vostro favore. Anzi, sapete benissimo che il DRAGO vi VUOLE CHIUDERE. Ma che cazzo andate a trattare?!
Allora, l' unica cosa sensata da fare, se avete dignità, è ascoltare questa sentenza della Corte di Cassazione ed APRIRE! PUNTO!! L' attività è vostra, poi fate come volete. Ma NON lamentatevi.
Roberto NUZZO
https://www.affaritaliani.it/cronache/la-cassazione-da-ragione-ai-ristoratori-di-ioapro-729213.html
(...)
<< ... Resta aperta la questione delle sanzioni che, stando alle parole di Momi "Dovrebbero essere illegittime anche quelle, ma al momento nessuno si è ancora esposto su questo dettaglio. Ci sono moltissime persone che non hanno riaperto proprio per paura delle ripercussioni penali, noi siamo qui per dirgli di non averne più, di riaprire tutti insieme".
A conferma delle parole dei rappresentanti di #IoApro, il loro legale Lorenzo Nannelli che ha commentato la sentenza, spiegando che "Nessun titolare d'azienda può essere punito penalmente se apre, mentre le multe, come recentemente statuito dal tribunale di Reggio Emilia sono illegittime. L'iniziativa è lecita sotto tutti i profili". >>
(...)
֎
⚖️ Avv. Edoardo Polacco 
Come evitare le sanzioni. Le nuove sentenze.
( 21 marzo 2021 )
https://www.facebook.com/AvvocatoPolacco/videos/456328955593440/
(...)
11:43
<< ...ed ecco, ecco, il popolo italiano...guardate...tribunale di Milano, "in nome del popolo italiano", "in nome del popolo italiano", NON, "in nome del governo", non "in nome di un magistrato", non in nome, del consiglio superiore della magistratura, ma la giustizia, è in nome del popolo italiano, e il popolo italiano, siamo noi...e allora, vi voglio fare vedere, questa nuova sentenza...non è nuova, ma è stata pubblicata da poco, che è un altro...un'altra spada di damocle, nel cuore delle ingiustizie del governo...una spada di damocle...abbiamo visto ieri, la sentenza, del gup De Luca, la riguardiamo un attimo, eccola, "gup di Reggio Emilia, De Luca", in cui, fa a pezzi, i dpcm, "il dpcm non può, porre alcuna limitazione della libertà personale, ...ma non solo il dpcm", dice, "ma anche, una legge", ecco qui, vedete, "neppure una legge, può porre limiti, alla libertà personale", lo dice, il giudice, del tribunale di Reggio Emilia ( anche questa sentenza, ovviamente, al trovate, sul nostro sito iostoconlavvocatopolacco.it | http://www.iostoconlavvocatopolacco.it/wp-content/uploads/2021/03/sentenza-gup-reggio-emilia-DPCM.pdf ), 
ma, ecco la nuova sentenza, eccola qui, tribunale di Milano, che addirittura, udite bene, udite bene, assolve, una persona, che sull'autocertificazione, ha, dichiarato il falso...ha dichiarato, "sto andando, in via, 'Mario Rossi'...", i carabinieri, anche in questo caso...ma purtroppo...i carabinieri sono un'arma fantastica, sono vicini al popolo, ma in alcuni casi, c'è qualcuno che è di _ , in questo caso, invece di andare a prendere gli spacciatori di droga, sono andati a verificare se era vero, se quella persona andava in via 'Mario Rossi', e non era vero, quindi hanno sprecato il tempo, a seguire un cittadino italiano, invece di andare a prendere gli spacciatori di droga, che, invadono le nostre citta, ma comunque, il giudice, lo ha, as-so-lto : il giudice, lo ha, assolto : ecco, guardate, la potete fotografare questa copertina, ma la troverete pubblicata domani, sul nostro sito, ecco qui, "sentenza numero 1940, del 2020 ( 20/1940 )", è del dicembre 2020, è stata pubblicata solo da qualche giorno, ecco qua, vedete, "Del delitto, aveva dichiarato il falso, sulla autocertificazione, 445..." ; che cosa dice, il giudice : allora, "non si può, dichiarare, sull'autocertificazione, un fatto, che deve accadere", quindi non posso dichiarare...cioè, lo posso anche fare, ma non ha nessun valore, non ha nessun valore giuridico, e quindi non può essere considerato un falso, perché io non posso dichiarare un qualche cosa che farò, "sto andando in via Mario Rossi", "sto andando da mia sorella", "sto andando da qualche altra parte", vedete, dice il giudice, "non lo si può, autocertificare, e quindi, chi autocertifica, un fatto che farà, e questa dichiarazione non è veritiera, non si tratta, di reato", eccola qui, la sentenza, il giudice, Roberto Crepaldi, eccola qui...un'altra, mannaiata, sulle autocertificazioni, che in questo caso, dice, il giudice, sono assolutamente, illegittime. >>
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🗣 Riprendiamo la seguente notizia, e alcuni commenti, lasciati sui social network, a riguardo ( la lettura della sentenza, in allegato, un po’ giuridichese, ma, sostanzialmente, chiara ) 
(  23 Marzo 2021 )
https://primalariviera.it/rubriche/topnewsregionali/il-giudice-sospesi-senza-stipendio-i-sanitari-che-rifiutano-il-vaccino/
> 🔴🔴 Precisazione importante. L'Ansa e altri giornali hanno riportato che la giudice Anna Travia di Belluno aveva dato ragione ad un'azienda che aveva sospeso lo stipendio a dei lavoratori che avevano rifiutato il vaccino. È tutto FALSO. I lavoratori avevano fatto ricorso perché temevano di perdere lo stipendio o il lavoro dopo che il datore di lavoro li aveva messi in ferie, retribuite, a seguito della decisione del medico che li aveva dichiarati temporaneamente non idonei al lavoro per non aver preso il vaccino. In nessun momento, il giudice o l'azienda dicono che non hanno diritto allo stipendio se non si fanno il vaccino. In altre parole, i media hanno fabbricato una storia falsa per incutere timore e far passare il messaggio che chi non fa il vaccino perde lo stipendio. I media sono il vero virus che ha infettato l'Italia. P.S: grazie al canale Weltanschauung Italia per aver condiviso la sentenza e scoperto questa vergognosa fabbricazione.
> Notizia falsa data dal giornalista che potrebbe essere querelato.. lo diceva in diretta ieri avv Polacco!
> Hanno parlato proprio mezz'ora fa su Rai 1..😡😡Vi rendete conto dove siamo arrivati con le bugie??
> Notizia distorta per impaurire la gente.
Sentenza :
http://www.lavorosi.it/fileadmin/user_upload/GIURISPRUDENZA_2020/Trib._Belluno-ord.-n.-12-2021.pdf
https://documentcloud.adobe.com/link/track?uri=urn:aaid:scds:US:980a99ce-ebc3-4380-b37c-7ab25364ec55#pageNum=2
https://t.me/weltanschauungitaliaofficial/2128
Il terrorismo mediatico raggiunge vette sempre più ardite e purtroppo tantissimi abboccano e si lasciano terrorizzare. L'ultimo caso: vari giornali, capeggiati da Repubblica e CdS, riportano la notizia del giudice di Belluno che ha respinto il ricorso di alcuni dipendenti di una Rsa che si sono rifiutati di vaccinarsi. E scrivono che i dipendenti in questione è vero che non sono stati licenziati, ma sarebbero stati sospesi e privati dello stipendio. Qualcuno aggiunge pure che se vogliono tornare a lavorare e a percepire lo stipendio dovranno vaccinarsi o aspettare la fine della pandemia. Sebbene si sa che in magistratura vi è di tutto, mi sembrava troppo strano che un giudice potesse così stravolgere il diritto. Mi sono quindi procurato la, sentenza, scoprendo che ancora una volta i media fabbricano fake news per terrorizzare. La sentenza infatti dice tutt'altro e il caso è ben diverso. I lavoratori avevano fatto ricorso contro il provvedimento assunto dall'azienda dopo che il medico aziendale, certamente con decisione piuttosto audace, li aveva dichiarati "temporaneamente inidonei al lavoro" in quanto non vaccinati. La privacy dunque, prima cosa importante da sottolineare, non è stata violata, perché il dato sanitario era a conoscenza del medico responsabile e non del datore di lavoro. Ma quale provvedimento ha assunto a questo punto l'azienda? Li ha licenziati? Li ha messi in aspettativa senza assegni? Ma quando mai! Non potendo essere adibiti ad altre mansioni, sono stati collocati d'ufficio in ferie (retribuite, ovviamente). Il giudice respinge il ricorso proprio perché, scrive, non ci sono elementi per pensare che il datore di lavoro voglia licenziare i lavoratori in questione o sospendere il loro stipendio e dunque non esiste il "periculum in mora" paventato dai ricorrenti. I giornali hanno dunque precisamente capovolto il significato di questa sentenza: essa mostra che un lavoratore ha diritto a non vaccinarsi e non perde per questo il lavoro o lo stipendio, ma anzi, quando pure il medico responsabile giungesse a dichiararlo inidoneo al lavoro, deve essere adibito ad altre mansioni e se ciò non è possibile viene collocato in ferie. Che cosa succede se dovesse terminare le ferie? In tal caso il ricorso avrebbe esito diverso, evidentemente, visto che si realizzerebbe proprio quel periculum che allo stato attuale il giudice ha potuto escludere. In sostanza, il problema lo deve risolvere l'azienda. Vi supplico: non cadete nella trappola del terrore.
A. Imbriani
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⚖️ Avv. Mauro Sandri
(  23 Marzo 2021 1:15 PM ) https://www.facebook.com/studiolegalesandri/posts/267595821628867
ATTACCARE I FONDAMENTI SCIENTIFICI E GIURIDICI DELLA SENTENZA DEL GIUDICE DEL LAVORO DI BELLUNO
Alcuni giornali pubblicano la notizia che un giudice a Belluno avrebbe sancito la legittimità della messa in aspettativa di lavoratori dell’ambiente sanitario che si sarebbero rifiutati di farsi inoculare il vaccino anti covid. Gli articoli non precisano a quale vaccino si facesse riferimento.La sentenza sosterrebbe  che sarebbe fatto notorio che il vaccino avrebbe diminuito i contagi e la mortalità come del resto a detta sempre della sentenza, sarebbe stato provato dall’esperimento su larga scala che ha coinvolto Israele.È importante verificare il contenuto integrale della sentenza prima di assumere una completa posizione, ma, certamente, se quanto riportato dai giornali è veritiero, ci troveremo di fronte ad una situazione gravissima che deve essere immediatamente contrastata con la più assoluta rigorosità e durezza. E’  fatto notorio,infatti,l’esatto contrario di quanto affermato.In ogni caso non si può violare la Costituzione adducendo a fondamento un inesistente fatto che non è per nulla notorio.E’essenziale che quella sentenza sia appellata e con argomentazioni ancora più incisive e desidero fornire il mio contributo affinchè sia modificata integralmente con tutti i mezzi possibili. Sono a disposizione per appoggiare i colleghi che hanno patrocinato . Da parte mia ho depositato la settimana scorsa un ricorso al Tribunale di Milano. Stante l'oggettiva autorevolezza del medesimo l'esito di questo giudizio  determinerà una direzione più netta dell'evoluzione della giurisprudenza. Non è confortante presentarsi con un precedente negativo, ma sono abituato a ribaltare esiti inizialmente non corretti anche perché ho argomentazioni decisamente innovative. E poi parliamoci chiaro sarebbe bello duellare senza ferirsi, ma non è possibile soprattutto in questo contesto. [email protected]
(  23 Marzo 2021 4:54 PM )
https://www.facebook.com/studiolegalesandri/posts/267707858284330
L'IGNORANZA DELLA LEGGE NON SCUSA QUELLA DELLA VERITA' SCIENTIFICA ANCORA MENO
Sostenere che una norma del codice civile  prevale sulla norma costituzionale vale a dire che l'articolo 2087 c.c. sarebbe applicabile pur in presenza dell' articolo 32 Costituzione significa avere poca dimestichezza con il concetto di gerarchia delle fonti del diritto: primo insegnamento che viene dispensato a chi studia diritto. Sostenere che sia fatto notorio che il vaccino preservi dei contagi significa esprimere un parere non scientifico ed avulso dalla realtà. L'ordinanza del Tribunale di Belluno si segnala per l'oggettiva "ignoranza", in senso latino, sia in fatto ed in diritto. In questo senso non preoccupa. Va,tuttavia, rimossa presto e globalmente perché creare precedenti negativi anche se scarsamente sostenibili, non aiuta.
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⚖️  Avv. Marco Mori
Il dipendente che non si vaccina può essere licenziato? Assolutamente no.
( 24 Marzo 2021 )
https://www.youtube.com/watch?v=NjgoAN-M6QM
Il mio commento all’ordinanza del Tribunale di Belluno, mal interpretata dagli organi di stampa, che comunque risulta completamente infondata laddove introduce l’obbligo vaccinale per i sanitari utilizzando l’art. 2087 cc ed ignorando invece l’art. 32 Cost. In assenza di legge che imponga il vaccino il datore di lavoro non ha diritto neppure a chiedervi se lo avete fatto o meno.
<< Buongiorno a tutti, volevo, rapidissimamente commentare, l'ordinanza, del tribunale di Belluno, che è stata la centro, nella giornata di ieri, di vari articoli della stampa nazionale, assolutamente fuorvianti; si è scritto, fondamentalmente, che, si può licenziare, lasciare senza stipendio, un dipendente sanitario, un infermiere, un medico, che rifiuta, il vaccino, covid, che sapete, insomma...beh, intento l'ordinanza non dice assolutamente questo, nel senso che il caso, riguardava, dei dipendenti, che erano stati messi, in una RSA, in ferie, quindi con stipendio pagato, ovviamente; il ricorso, mirava al dire, che erano comunque i dipendenti, a dover decidere, quando, di fatto, voler fare, le ferie, ed è stato effettivamente respinto, sostenendo, che il datore di lavoro, conserva, come sapete, la sua autonomia, per decidere, insomma, quando, mandare i dipendenti in ferie; c'è però un passaggio, al netto che la stampa, appunto, ha riportato in maniera erronea...i dati, i contenuti, di questa ordinanza, c'è un passaggio, però, che è assolutamente sbagliato, va evidenziato, perché, dal punto di vista giuridico, è qualcosa di inaccettabile, cioè il richiamo, che ha fatto il giudice, all'articolo 2087 del codice civile, per ritenere legittimo, di fatto, l'imposizione, da parte del datore di lavoro, dell'obbligo vaccinale ai suoi dipendenti; il 2087, tutela, di fatto, i dipendenti, sul luogo di lavoro, imponendo al datore, di utilizzare, quelle misure, in fatto di sicurezza, che, secondo la tecnica, secondo l'esperienza, sono idonee, necessarie, per, preservare, di fatto, il lavoratore, da eventuali rischi; ovviamente, però, questa norma, non può bypassare, in nessun modo, l'Art.32 della Costituzione, e il conseguente obbligo, di trattamenti sanitari, può essere imposto solo per legge : mancando una legge, che impone l'obbligo del trattamento sanitario, il 2087 non c'entra niente, anzi, in realtà, il dipendente non è neppure tenuto, a dire, al datore di lavoro, se è o meno vaccinato, quindi, da questo punto di vista, la sentenza è viziata, evidentemente da, un'opinione personale del magistrato, che invece che, applicare il Diritto, ha interpretato la, sua personale valutazione, la sua personale, paura, evidentemente, del covid, e ha fatto una sentenza che in Diritto non c'azzecca assolutamente niente, però, non è, ripeto, quello che è stato riportato dai media; rimane pericoloso, comunque, il passaggio dell'applicazione, indiretta, dell'obbligo, attraverso il 2087 del codice civile, perché, effettivamente, potrebbe prestarsi, ad essere, un precedente pericoloso, utilizzato magari, da altre strutture sanitarie; incredibile poi, che il giudice in sentenza, dica che è notorio, che questi vaccini sono innocui, non sono pericolosi, e che questi vaccini, funzionino perfettamente: in realtà, ovviamente, così non è : i dati  non sono assolutamente certi, la sperimentazione è in corso, gli effetti a lungo termine, come sapete, sono sconosciuti, anche secondo i dati ufficiali, della stessa AIFA...ci sono effetti collaterali pesanti, più pesanti, dei vaccini normali, visto che questa è una terapia, di fatto, sperimentale, all'RNA, per cui, insomma, ne ha scritte, un po' di tutti i colori; però, al di là delle interpretazioni mediche, di carattere di merito, appunto, dal punto di vista scientifico, il 2087 non può driblare l'Art.32 ed essere considerata norma, che in ogni caso, permette l'obbligo di trattamenti sanitari, in assenza di una legge specifica, che lo imponga; quindi, l'Art.32 della Costituzione, deve sempre essere ricordato, da questo punto di vista. Per cui, tutto qua, era importante fare chiarezza su questo aspetto, ed è importante, tra l'altro, ricordare, banalmente, che, oltretutto, il vaccinato, non è detto che sia più sicuro, dal punto di vista dei contagi, da una persona che non si è vaccinata, visto che il vaccinato, è stato detto più volte,  si può contagiare, forse, dopo il vaccino, è addirittura contagioso, e comunque, può trasmettere la malattia; di fatto il vaccino, infatti, purtroppo, ahimè, da questo punto di vista, non ci consentirà di tornare ad una vita normale, o meglio, sempre, lo sapete, cosa penso sul punto...non torniamo ad una vita normale, perché non vogliono, farci tornare ad una vita normale, ma, questo è un altro discorso...però, comunque, è un dato di fatto, che chi è vaccinato, può comunque contagiare, che è quello che mi interessa, tanto è vero, vi racconto un aneddoto personale, ho avuto il rinvio di un'udienza, che era fissata tra qualche giorno, proprio per il fatto che il giudice, essendosi vaccinato, a quel punto non vuol fare udienza in presenza, perché potrebbe lui, contagiare noi, che non siamo vaccinati, quindi, insomma...quello che scrive l'ordinanza, del tribunale di Belluno, che è notorio, che chi è vaccinato, non è pericoloso, da questo punto di vista, in ambito di contagi, ha veramente, ben poco senso, insomma...è qualcosa di, assurdo...anche dal punto di vista scientifico. Un saluto a tutti >>
📌 In sostanza, il datore di lavoro, siccome l'art. 2087 del c.c., gli impone di tutelare i suoi dipendenti, e siccome i dipendenti non si vogliono vaccinare ( giustamente ), e siccome, secondo la narrazione ufficiale, c'è il fattore 'essere contagiati da qualcuno' da considerare, allora dato che i lavoratori dipendenti, vengono in contatto con altre persone che accedono al loro luogo di lavoro ( cosa che li espone al possibile ‘contagio’ ), e siccome il vaccino per il "sars-cov-2", non impedisce alla malattia covid19 di manifestarsi( una volta contagiati ), né impedisce ( 'non è scientificamente provato' ) di essere contagiati da qualcuno, pur vaccinandosi, allora il datore di lavoro, per rispettare l'art. 2087 del c.c. , mette in ferie forzare ( e retribuite ) i suoi dipendenti, cosicché li possa allontanare dal luogo di lavoro, attualmente "non sicuro", per loro ( se invece si vaccinassero, verrebbero parzialmente tutelati, crede il giudice, perché, in caso venissero contagiati sul luogo di lavoro, la malattia “covid19″, si manifesterebbe, in loro, in maniera mitigata, evitando quindi, il rischio di 'evoluzioni nefaste' della stessa )
I lavoratori dipendenti del caso, nel vedersi porre in ferie forzate ( e retribuite ), dal datore di lavoro, per le motivazioni sopra esposte, si sono quindi allarmati ( masticandone poco, di Diritto ), e si sono rivolte alle autorità del caso, per fare chiarezza.
L'Avv. Marco Mori, ha un pelo aggiunto del suo, nell'interpretazione, sul finale, aggiungiamo :
<< ...insomma...quello che scrive l'ordinanza, del tribunale di Belluno, che è notorio, che chi è vaccinato, non è pericoloso, da questo punto di vista, in ambito di contagi, ha veramente, ben poco senso, insomma...è qualcosa di, assurdo...anche dal punto di vista scientifico. Un saluto a tutti >>
( perché nella sentenza viene scritto che per il giudice, 'non è scientificamente provato', che il vaccino prevenga dal venire infettati da qualcun altro; per il giudice, il vaccino serve solo a mitigare la malattia covid19 ; non sembra far riferimento, alla possibilità del lavoratore dipendente, una volta vaccinato, di essere comunque lui stesso, contagioso, come dice l’avv. Marco Mori  )
La sostanza, comunque, è chiara
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🗣 NOVITÀ SUL “CASO BELLUNO”. PARLA IL LEGALE DEI LAVORATORI DELLA RSA
( 24 Marzo 2021 ) https://www.byoblu.com/2021/03/24/rsa/
<< ...nello stesso giorno della pronuncia del giudice di Belluno, il medico della struttura sanitaria, ha depositato una relazione in cui ha dichiarato i lavoratori, parzialmente idonei, a svolgere il lavoro nella rsa; ciò significa, come chiarisce l'avv. Colle[ legale dei dipendenti lavoratori del caso ], che secondo il medico, i lavoratori possono continuare a lavorare nella struttura, ma con, limitazioni; la relazione sarebbe un ulteriore supporto al fatto che, i lavoratori, non possono essere licenziati, o sospesi; la difficoltà nelle rsa, spiega l'avvocato, è che i lavoratori che decidono di non vaccinarsi, difficilmente possono essere collocati, in altre mansioni; inoltre, ci tiene a precisare l'avvocato colle, i miei assistiti non sono "no-vax", perché non sono, a prescindere, contrari ai vaccini, ma ritengono di esercitare il loro diritto di non sottoporsi a questi, vaccini covid, autorizzati con riserva, e di cui,  è tutt'ora ignota l'efficacia; l'avv. Colle chiarisce che le strade che posso percorrere in questo momento, sono due: impugnare la decisione del giudice, in questo caso, la controversia, andrebbe dinanzi ad un collegio del medesimo tribunale ; oppure intentare una nuova causa, per entrare nel merito della questione; il dibattito in campo prevede lo scontro, tra la libertà costituzionale di un individuo, a non, sottoporsi, ad un trattamento sanitario, come il vaccino, e, l'esigenza dello Stato, di, tutelare e proteggere la collettività, ammesso che questi vaccini, funzionino, e siano efficaci; l'impressione è che siamo soltanto all'inizio di questo scontro, destinato a diventare centrale, e dirimente. >>
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Li stra.mortacci de li covidioti, e di chi nun je lo dice : quanta merda ve dovete ancora magna' ❗ Mo che c'arrivamo, so cazzi vostri, Aoh   ❗ ❗ ❗
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[ Hunter & Zane _ Lotteria di Beneficenza _ 10/06/20 _ #Ravenfirerpg ]
* Dunque, suonava, o meglio era lì per farlo e Hunter non gli aveva staccato gli occhi di dosso un po’ per inquietudine, un po’ per tutte quelle domande che lo assalivano, un po’ per capire se qualcosa non andasse in lui. Era sexy quel “culetto” seduto e concentrato in note musicali eppure non capiva se Zane facesse il finto tonto o no. Bisognava sottolineare una cosa del Cook: egli conosceva tutto del mondo sovrannaturale da una vita, dalla nascita, eppure c’era “qualquadra che non cosava” . Rise, compiaciuto. Non voleva pensarci, tanto non avrebbe detto mai nulla. Lui era una tomba no? Lui, una tomba, ah, che risate! Chi avrebbe creduto quel Cook stravagante che non riusciva mai a stare in silenzio? Tra tutte queste domande, il ragazzo, lascivo, con un tocco di eleganza e l’orologio a polso era già lì, ad un passo dal piano. * « Ti va un sorso, zuccherino? » Zane Choi *dove c'è bisogno di musica, Zane appare quasi dal nulla per proporsi come musicista. Non lo fa solo per i soldi, per poter collaborare con le spese insieme al fratello, ma anche per la musica. Perché vive di musica e non può fare altro che suonare suonare suonare suonare finché non sarà arrivato il suo ultimo giorno su questa terra. A fine canzone Hunter lo raggiunge e Zane non può fare a meno di sorridere, lo riscalda quando lo chiama "zuccherino", gli piace, lo trova grazioso* Certo che mi va, soprattutto con te *si alza dal piano, gli è stata concessa anche una pausa a brano, per far si che gli ospiti non siano troppo disturbati dalla musica, ma Zane neanche si era accorto di avere eseguito più di tre di fila, le sue dita non ne hanno mai abbastanza, di conseguenza si prende un po' di pausa per poter passare del tempo con Hunter e lasciar spazio anche agli altri musicisti* Hunter Adam Cook * Il polso di Hunter roteò con eleganza, affinché gli occhi del ragazzo potessero guardare l’ora ed i minuti disponibili per turbare la propria pace e la pace di Zane, se avesse potuto conoscerla. Non doveva pensarci. Aveva promesso a se stesso che non doveva pensarci, era passato tanto tempo, era stato tanto tempo a New York, a Milano; era cambiato; erano cambiati in qualsiasi caso. Con nonchalance ed un lieve sorrisino compiaciuto e rilassato, Hunter fece un passo verso il pianoforte, si appoggiò con il gomito, il palmo andò verso la propria guancia. * « Sono estremamente felice, cocco, di quest’opportunità.. » * Il modo di fare del Cook era sempre così impregnato di dolcezza mista a determinatezza seducente. Ha sempre parlato così da quel che se ne ricorda. Non appena il ragazzo si alzò dalla sua postazione, Hunter allungò la mano con il bicchiere. * « A me piace molto, è una vodka particolare.. Sono convinto che piacerà anche a te, è dolce, è un piccolo zuccherino anche quest’alcool. » * Ed eccolo, pronto a dire sempre qualcosa per far sentire l’altro un principino. Era fatto così Hunter, vedeva glitter ovunque e su chiunque. * Zane Choi Sei così dolce Hunter *non può fare a meno di sorridergli a tutti quei nomignoli e quelle parole dolci, è più forte di Zane, basta un po' di tenerezza per farlo sciogliere e Hunter sembra un maestro in ciò, quasi sapesse esattamente cosa dire per ottenere questa reazione in lui* Di solito non mi piacciono gli alcolici molto dolci, ma visto che sono con te e che ti sei preso il disturbo di portarmi da bere, lo farò molto volentieri *non ha mai bevuto Zane da vivo, era un'altra delle mille cose che gli era proibito fare. Dopo la morte però tutte le regole sono crollate. Zane prende il bicchiere ancora sorridente e lo sorseggia felice, nonostante la dolcezza del drink, è comunque molto buono... Sarà per la compagnia* Ti sono grato per avermi ricordato di prendere una pausa, quando sono al piano perdo completamente la cognizione del tempo... Ci siamo solo io lui e la musica Hunter Adam Cook « Ah... Non penso di essere dolce, penso di vedere soltanto in modo più positivo rispetto ai miei coetanei » * Aveva inclinato il capo verso un lato a mo’ smanceria mentre le sue spalle si stringevano in una linea sottile. Il problema di quella positività era soltanto uno: la propria maschera. D’altronde essere così sdolcinato e pronto a vedere il positivo del mondo gli ricordava che quella città in cui era ritornato poteva diventare vita, poteva disegnarsi secondo i suoi sogni, secondo i sogni che stava per realizzare oltreoceano e che l’avevano cambiato, si spera. Decise di sorridere e di spazzare il turbine di pensieri che aveva in testa. * « Oh... dai, questo è delizioso. Fai meravigliosamente bene a dargli una possibilità. » * Sorseggiava. Zane sorseggiava e Hunter avrebbe voluto spalancare gli occhi e urlare qualcosa, invece era lì a sorridere come se avesse a che fare con un modello in atelier, un modello di cui non sapeva neppure il nome. Sembrava uno nuovo, uno /troppo/ nuovo. * « La musica fa perdere sempre tutto, è come se... ti rapisca. » * Il viso era rilassato, totalmente, e per chi avesse saputo tutta la storia di Hunter con la musica quella tranquillità poteva parer addirittura da panico. * Zane Choi Sei dolce con me...solo questo importa *gli sorride e lo prende affettuosamente a bracetto, per passeggiare tranquillamente a quella festa. Zane quando prende confidenza è affettuoso e anche un po' appiccicoso, spera che al nuovo e affascinante amico non dia fastidio il suo affetto* E infatti devo darti ragione! Non mi aspettavo fosse così buono! Sono diventato davvero schizzinoso negli ultimi anni! *ride, alludendo al fatto che non avesse mai bevuto prima di morire, ma che avesse iniziato a farlo solamente dopo e scoperto di essere particolarmente schizzinoso. Zane è decisamente un nuovo Zane, c'è poco o forse niente del vecchio ed è un bene che non ricordi Hunter, o non gli mostrerebbe questi lati da nuovo Zane, questa vicinanza e affeto così in pubblico, questa sua spontaneità del tutto nuova* Sai io devo tutta la mia vita alla musica. In passato non mi era permesso di suonare, nè di perseguire il mio sogno di vivere di essa. Non mi sono comunque mai arreso, ho continuato a suonare sino a consumarmi, sino a diventare un tutt'uno con la musica ed ora...io mi sento musica. *gli racconta il suo passato, o meglio, ciò che ricorda...come se lui non lo conoscesse benissimo, ma Zane non ne ha idea* Hunter Adam Cook « Sono gentile con tutti o almeno cerco di esserlo con le persone che non mi inveiscono contro. Sai, penso che ognuno di noi abbia delle guerre interiori o... come si dice, delle battaglie, ed essere gentile è il minimo per sentirci meglio. » * Hunter credeva davvero a quella regola. Era quella stessa regola che l'aveva aiutato a risollevarsi almeno esteriormente da tutti i tormenti che il suo cuore custodiva anche... anche la morte di quel giovane con cui stava parlando, ma non avrebbe mai osato proferir parola, era troppo codardo. Era troppo falso e ci riusciva anche bene, fortunatamente. * « Dovresti fidarti un po' più di me. Ho ottimi gusti, quasi in tutto. » * Rise leggermente mentre nella sua testa un pensiero fisso vorticava: ''come faceva un morto a bere tranquillamente e soprattutto a sentire il sapore?'' Era qualcosa di davvero strano, Ravenfire era davvero strabiliante! Ma la vera faccenda strabiliante in quel momento non era neppure Zane, quanto la falsità e la maschera tranquilla che indossava Hunter. Sottobraccio con Zane, avente un sorriso impeccabile... chi l'avrebbe guardato conoscendo tutta la storia l'avrebbe preso per un pazzo. * « Forse era soltanto destino.. In un modo o nell'altro saresti divenuto musica.. » * La voce era quasi malinconica, poetica, Hunter stava ricordando alcuni episodi, ma la consapevolezza di aver di fronte a sé un altro Zane gli sussurrava di tacere, tacere davvero, e fingere di non averlo mai incontrato. * Zane Choi Mi piace questa filosofia di vita.. Davvero... Sei una persona molto speciale Hunter. Nè capisco di battaglie interiori e, nonostante io sia molto bravo a nascondere le cose, non tutti ne sono in grado ed è anche un bene in realtà. Una parola dolce e gentile può davvero cambiare la giornata ad una persona. Come tu con me in questo momento! *crede davvero che Hunter sia speciale, un amico con cui sta costruendo un rapporto speciale. Si sente molto legato a lui, nonostante non si conoscano da molto, ma perché la vedono allo stesso modo su tante cose e lui è molto saggio, dice cose molto belle e lo tratta come uno zuccherino. Non sa se al vecchio Zane quegli appellativi piacessero ma a lui decisamente piace essere chiamato e trattato con tanta dolcezza* Ok, mi fiderò sempre ciecamente di te allora da adesso in poi! * continua a sorseggiare quell'alcolico, solare, senza preoccuparsi di chi lo vede, di cosa possano pensare. Sarà anche diverso Zane, ma ora sicuramente è più spontaneo e felice...almeno con lui* Questa è la frase più bella che potessi dirmi.... Davvero * si ferma e gli sorride, sorpreso ma decisamente incantato da quella frase. Destino che sarebbe divenuto musica. Si, è proprio così che si percepisce, come un'estensione della musica, come se tutto intorno a lui fosse musica, lui stesso compreso e Hunter l'ha capito, non sa come. Lo abbraccia con dolcezza, per mostrargli il suo affetto* / Fine ♥️
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ificouuldfly · 3 years
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1 marzo
( ⚓️ Edward and Agape: you make me feel Yellow )
Edward James era un ragazzo giallo. O meglio, una serie di motivi lo portavano ardentemente a voler essere un ragazzo giallo seppure i suoi sentimenti fossero di vari colori. Era spesso celeste come i non ti scordar di me ma anche blu con sfumature più scure che quasi arrivavano al nero, proprio come il lago adiacente al castello dove andava a correre. A volte era rosa o viola, delicato come i petali delle orchidee che si trovava a osservare e disegnare.
Tra i fiori esteticamente perfetti che simboleggiano la raffinatezza, l’eleganza, l’armonia, la bellezza ma anche e soprattutto la passione, la sensualità e l’amore, Edward non vedeva e non desiderava altro se non essere un girasole.
Non gli importava che il significato dietro quel bel fiore fosse non del tutto positivo, a lui il girasole piaceva da morire per la sua capacità di bonificare il terreno in cui venga piantato e il fatto che si muovesse seguendo gli spostamenti del sole, rivolgendosi verso di esso per l’intera giornata, lo ammaliava.
Si rivedeva nel girasole ben prima che Agape diventasse il suo, di sole personale.
(...)
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 › ewdward 🦕 Le ali di cera >>>
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: Barbie Acapulco 🔫 Ma allora mi hai visto, sirenetta
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 › ewdward 🦕 Ti vedo sempre *dea dei mari, grazie
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: Barbie Acapulco 🔫 Perdonami, dea dei mari Carino come non mettendoci d'accordo siamo comunque accoppiati In un certo senso
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: ewdward 🦕 Sì, ma non ti avvicini mai a me Comincio a pensare che ti vergoogni
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: Barbie Acapulco 🔫 È la tua serata Sarebbe scortese rubarti a tutti i tuoi amici
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: ewdward 🦕 Non mi rubi se mi stai accanto
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: Barbie Acapulco 🔫 Tipo accessorio?
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: ewdward 🦕 No, tipo supporto
📱 𝐢𝐖𝐢𝐭𝐜𝐡 to: Barbie Acapulco 🔫 Scherzo Sono un po' alto per essere usato come stampella Ma okay, arrivo
(...)
Edward raggiunge la festeggiata facendosi largo nella stanza affollata e non senza parecchia difficoltà dato che le ali di cera del suo outfit da Icaro occupano un grande spazio attorno alla sua persona. Non appena arriva, Agape gli gira intorno per osservarle meglio il suo operato, concentrata. Ed le ha costruite personalmente e quando la vede studiare i dettagli del suo costume, glielo dice.
"Cuoio per i supporti qui e qui -- e oro, bianco e qualche glitter sulle piume. Tutto in tuo onore, Urquhart."
Indica le spalle e il petto nudo dove le ali posano e le sorride.
"E io che pensavo di essere stata brava decorandomi il corpetto e la corona —"
"L'hai fatto tu?"
Agape sfiora con delicatezza le piume, poi conclude il giro tornando di fronte a lui.
"Sì, ma le tue ali — bellissime."
Edward è visibilmente colpito dalla creatività e dalla precisione sfoggiata dalla più piccola, quindi le sfila piano la corona per guardarla ma ben attento a non rovinarle i capelli, sa quanto la ragazza ci tenga.
"Però il mio costume è tutto lì, tu invece sei andata nel dettaglio -- allora festeggiata, voglio sperare che scherzavi prima."
"Esattamente quando?"
"Quando parlavi del "vergognarsi"."
"Scherzavo, però ti avrei voluto davvero più vicino."
"È che devo far capire il costume. Perché tu sarai anche una dea del mare, ma per me resti la stella per eccellenza, caro il mio Sole."
"Ma non voglio farti sciogliere le ali!"
"Nemmeno io lo vorrei ma -- non è questo il momento di preoccuparsi di ciò, mi devi un brindisi e un ballo!"
"E allora non dirmi che sono il Sole."
Lo borbotta, Agape, premendo l'indice contro il suo petto, infastidita appena da quel nomignolo che il fratellastro ha iniziato ad usare senza che lei sappia bene il perché. Edward le afferra il braccio e la porta a sé.
"È così, però."
"Ti faccio male?"
Il ragazzo scuote la testa alla domanda e poi si abbassa un poco dati i tacchi che ha lei, giusto giusto per arrivare al suo orecchio e sussurrarle l'ultima parte.
"Ci tempriamo a vicenda. Penso sia bello sapere che nonostante i rischi di cadute rovinose, ci vogliamo -- e ti devi prendere il tuo regalo."
"In questo momento non ho intenzione di allontanarmi nemmeno di un millimetro." "Sapevo che avresti detto così ma ce l'ho addosso --"
Glielo sussurra sorridente mentre lei volta appena la testa per cercare il suo sguardo, curiosissima.
"Vuoi guidare la mia mano?"
"Mh-mmh, temo di no. Questa è una mini caccia al tesoro dato che mi è stato proibito l'ingresso alla foresta, altrimenti avevo già pensato di fartene una lì bellissima! Ti posso dire solo che è in uno dei tuoi posti preferiti, nulla di più --"
"Sarà bellissimo comu— ho parecchi posti preferiti, non vale!"
La giovane Urquhart fa scivolare una mano sul sedere perché è il primo che le viene in mente, mentre prende a ballare sul posto pure lei dato che Edward ha iniziato a ondeggiare a ritmo di musica intrecciando le braccia dietro la sua schiena e guardandola divertito. Sapeva che il suo didietro sarebbe stata la prima tappa scelta da Ape. La collana con la medaglietta incisa infatti è proprio lì, nella tasca destra dei suoi pantaloni.
"Fuochino --"
Agape sposta pian piano la mano per tastare bene con la scusa del regalo e Edward sospira appena, avvicinandosi di più alla festeggiata.
"È il tuo modo di scaldarmi data l'assenza della maglietta?"
"E sta funzionando? Perché, se funziona, offro servizio continuato."
"Funziona sempre."
"— sento qualcosa!"
"Ed ecco uno dei tanti motivi per cui sei -- beh, puoi biasimarmi??"
Scherza, Edward. Sa perfettamente che ha trovato il pacchettino in carta velina che avvolge il gioiello d'oro anche se la vicinanza di Agape ha sempre il suo effetto, e sebbene siano in pubblico, quella sera è una sfida continua per non saltarle addosso. Lei ovviamente se la ride e gli morde piano la spalla mentre sottrae la mano per poter scartare. Su un lato della medaglietta presale da Ed mesi prima, c'è la data in cui si sono parlati la prima volta, ovvero sul treno per Hogwarts, al primo anno e dall'altro un sole con le ali ai suoi lati. Lui le lascia piccoli baci ma quando prende il pacchettino si scosta per farglielo aprire e osservare la sua reazione con ansia, tanto da trattenere il labbro inferiore con i denti mentre aspetta che lo scarti. Ape ammira per bene la medaglietta e legge ad "alta" voce la data, che subito colloca nel tempo e che le fa nascere un sorriso spontaneo. Dopo un rapido sguardo di complicità lanciato ad Edward la gira, rivelando il disegno.
"Richiama quello che dicevi prima? Il volersi nonostante i rischi?"
"L'imparare a co-esistere e crescere. Ma questo non è simbolo solo di quello che siamo diventati da sette mesi -- siamo proprio io e te in generale, Agape. Rappresenta tutto il nostro rapporto."
"-- La data."
"Mh-mh."
Sorride tenero e le posa la mano sul viso, accarezzandolo e lei si alza di poco sulle punte per baciargli il naso e poi le labbra a stampo.
"Grazie --"
"Tanti auguri, Apina -- ssssh, porta sfortuna!"
"Ssssh tu, ha un significato bellissimo — davvero porta sfortuna?"
"No, mi andava solo di vederti fare questa faccia qui, scaramantica che non sei altrooo."
Alla confessione arriccia il naso e strizza gli occhi, poi si gira e gli dà le spalle, il braccio alzato per porgergli la collana.
"Mettimela, furfante."
"E che mi dai in cambio?"
Edward sbuca con il viso di lato al suo, intanto ha preso la collanina, armeggiandoci per agganciarla al collo di Ape.
"Niente, è un ordine!"
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giancarlonicoli · 4 years
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20 nov 2020 10:05
PEZZALI AL MAX - "E' STATO REPETTO A SPRONARMI, COL SUO GRANDE MOTTO DI BATTAGLIA, CHE ERA 'DIGNITÀ ZERO'. IO GLI DICEVO CHE FACEVAMO SCHIFO, LUI RISPONDEVA TRANQUILLO, 'DIGNITÀ ZERO'. MI HA FATTO SUPERARE TUTTE LE PAURE, ANCHE SE MI REPUTO ANCORA NON ADATTO ALLA DIMENSIONE PUBBLICA"."ESSERE FAMOSI CON LE DONNE E' UN FATTORE DI FACILITAZIONE, MA DOPO 72 ORE LA VERITA' VIENE FUORI. CERTO NEGLI ANNI '90 SONO USCITO CON RAGAZZE A CUI NON AVREI MAI POTUTO AMBIRE - "IL MOMENTO PIU' DURO DELLA MIA CARRIERA? UNA SERA, A SANREMO, PENSAI AL RITIRO" - "UN PIANO B SE NON AVESSI SFONDATO? GUIDARE FURGONI…”- "L'UOMO RAGNO" E WALTER ZENGA - VIDEO
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Da I Lunatici Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/
Max Pezzali è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei del mattino.
Il popolare cantautore ha parlato un po' di se: "Il mio rapporto con la notte? Come per tutti la notte quando ero giovane era il territorio preferito, alla fine era il momento in cui si usciva con gli amici, si usciva tentando di broccolare le ragazze, ci si divertiva, dal pub sotto casa fino a magari la discoteca in cui si andava sperando di cuccare ma spesso tornando senza risultati.
Ho fatto della collezione del due di picche un'arte, l'ho fatta arrivare a livello di arte moderna. Poi chiaramente passa il tempo, cambiano le abitudini, quando diventi padre la notte diventa un luogo diverso, in cui a parte la contingenza di questo momento, la notte è diventata il momento più tranquillo, si guarda la tv, si sta a casa, si dorme, è il segno dell'età che avanza"
Max Pezzali resta sulla breccia nonostante i ventotto anni di carriera: "Se dovessi tornare a quando tutto è cominciato? Ho questa immagine in testa. Trent'anni fa. Un anno prima di iniziare a fare questo lavoro. Io e Mauro Repetto a giugno del 90 a vedere la partita Argentina-Camerun. Inaugurazione del terzo anello.
Eravamo allo stadio. Ricordo l'entusiasmo, vinsero i camerunensi uno a zero contro ogni pronostico, ricordo tutto lo stadio trasformato nella Capitale del Camerun. Tutti improvvisamente eravamo tifosi del Camerun.
Quello è il ricordo che mi lega alla mia giovinezza spensierata e cazzara, in cui ancora mi divertivo e pensavo alle piccole cose. Il motivo per cui sono esistiti gli 883 ed esisto io ancora oggi è perché c'era Mauro Repetto.
Lui si esponeva, io ero quello schivo. Ho sempre avuto il terrore dell'esposizione e delle luci accesi su di me. Avevo occhiali da miope tipo Filini in Fantozzi. Volevo sempre stare defilato. Quando abbiamo iniziato a fare canzoni, si trattava poi di cantarle. Io non l'avrei mai fatto in prima persona. Mi sarebbe piaciuto farle cantare ad altri. Ma nessuno voleva cantarcele, ci siamo dovuti esporre. E' stato Repetto a spronarmi, col suo grande motto di battaglia, che era 'dignità zero'. Io gli dicevo che facevamo schifo, lui rispondeva tranquillo, 'dignità zero'. Mi ha fatto superare tutte le paure, anche se mi reputo ancora non adatto alla dimensione pubblica".
Nessun piano B: "Prima di diventare famosi ci piaceva l'idea di scrivere canzoni, da appassionati di musica. Mi piaceva l'epoca in cui stava diffondendosi il rap, un genere fatto non per forza da musicisti. Quindi l'idea di fare canzoni mi affascinava tantissimo, ma non mi venivano le canzoni che sarebbero piaciute agli altri, non riuscivo a livello di linguaggio a raccontare un mondo diverso dal mio.
E' una mia deviazione mentale, non riesco ad essere troppo astratto, troppo lontano. Raccontavo sempre quello che avevo intorno. Ma le nostre idee non piacevano a nessuno, io stavo finendo il servizio civile in croce rossa, era il 1991, mi ero preso un anno sabbatico, pensavo che mi sarei ributtato sull'università, per cercare di trovare una quadra nella vita.
Ma non era un piano b, navigavo a vista, mia madre mi diceva magari con il diploma con qualche raccomandazione qualcosa in banca avremmo trovato. La sua ultima barriera contro l'idea di un figlio clochard era un posto in banca. Che per altro col senno di poi non è che fosse così più sicuro di tanti altri posti. Io cercavo una mia dimensione, ma non sapevo ancora quale fosse il mio posto nel mondo. Avevo sbagliato facoltà all'università, ero in una situazione in cui mi adattavo a fare cose, ma non avevo trovato una strada.
Mi piaceva stare sulle ambulanze come volontario, quella poteva essere una cosa che avrei potuto fare. Mi piaceva stare su un furgone, su una macchina, non stare in un ufficio. Avrei potuto fare il corriere, su un furgone. O il trasportatore. Un lavoro sfiancante, ma quando vado in giro e li vedo penso che almeno non stanno chiusi in quattro mura, girano l'Italia. Io volevo andare on the road, non restare chiuso nelle quattro mura borghesi".
Cecchetto come ultima possibilità: "Quando abbiamo portato la cassetta a Cecchetto era la nostra ultima possibilità. Ci eravamo detti che se anche lui ci avesse detto che facevamo schifo basta, avremmo smesso. La prima canzone che sentì fu 'Non me la menare' e gli piacque. Pensò che se avevamo avuto il coraggio di proporre una cosa del genere, forse avevamo qualcosa da dire.
Ci chiese di portare tutto il materiale che avevamo pronto, avevamo già scritto un po' di canzoni, tra cui 'Come mai' e 'Hanno ucciso l'uomo ragno'. Avevamo già quasi tutto il primo album e un pezzo del secondo. Quando ci è stata data una opportunità abbiamo trovato canzoni dove neanche immaginavamo di averle".
Su 'Hanno ucciso l'uomo ragno': "Se era davvero dedicata a Walter Zenga? Non riuscivo a chiudere questa canzone in nessun contesto sensato. La canzone era già uscita quando Zenga venne escluso dal giro della Nazionale di Sacchi. E allora parlando con i giornalisti canticchiò 'hanno ucciso l'uomo ragno'. Non dichiarò nulla, semplicemente canticchiando quel ritornello suggerì che c'era rimasto male e siccome era sempre stato chiamato l'uomo ragno ci fu l'associazione dei due mondi".
Sull'arrivo del successo: "A quei tempi, specialmente se eri un provinciale di mentalità, se ti trovavi al centro del successo avevi subito tutti pronti a dirti di non montarti la testa, perché tutto sarebbe potuto precipitare da un momento all'altro. Cercavi anche di startene più riparato di prima. E soprattutto la cosa divertente è che con il primo album eravamo un fenomeno prevalentemente radiofonico. Eravamo primi in classifica, ma nessuno ci aveva mai visto in faccia. Andavamo in giro normalmente. Hanno iniziato a riconoscerci nel 1993, ci siamo fatti tutto il 92 da primi in classifica ma come sconosciuti. Solo chi ci conosceva bene sapeva che eravamo noi".
La popolarità, le donne e gli amici: "Specialmente con gli amici c'era un cerchio ristretto che è quello che mi porto avanti anche oggi e che in qualche modo è felice del mio successo. Sono pochissimi gli amici però che riescono a non soffrire del successo altrui.
Molti sviluppavano dei comportamenti strani, volevano godere della tua popolarità, ma ti parlavano alle spalle, dicevano che eri stato solo fortunato, cose così. Ma anche quello ti è utile, anche il dissenso e l'invidia sono utili, possono farti riflettere. Le donne? Io credo che l'essere famosi, almeno nel mio caso, è stato un elemento di facilitazione.
Nel 1993 sono uscito con ragazze alle quali oggettivamente non avrei mai potuto accedere. Io ero un tamarro, ero uno che poteva andar bene solo in determinate aree del mondo. Provincia milanese, parte della Lombardia, già a Milano città ero considerato un tamarro. Sicuramente la fama è un facilitatore, è più facile avvicinare qualcuno perché non sei giudicato solo in base a doti reali, ma anche a doti apparenti. Però dopo le prime 72 ore di conoscenza la verità veniva fuori. E a quel punto si capiva che ero un provinciale, che vivevo in un certo modo. E le donne se ne andavano. La popolarità ti aiuta sul momento ma non ti dà garanzie sul lungo tempo".
Sul momento più duro della sua carriera: "Quando sono andato al Festival di Sanremo nel 2011. Non avevo il pezzo giusto, andando via prima della sera della finale, escluso un po' a cavolo di cane, avevo pensato che forse quello che dovevo dire l'avevo detto, che forse era arrivato il momento di iniziare a fare un altro lavoro, un lavoro serio, il famoso piano b.
Ero andato a Sanremo in gara e ho capito di avere sbagliato. Mi era venuto un po' di scoramento, questo è un mestiere che fai se credi che ci sia qualcuno che è interessato alle tue canzoni e le fa entrare nella sua vita. Se capisci che questa cosa non capita più è giusto togliersi dalle scatole.
Ci ho pensato in quel momento, poi ho deciso che è comunque figo fare canzoni in se, più di quanto non sia negativo il fatto che possano non avere successo. E' bello fare canzoni al di là della fine che poi faranno se non avranno riscontro. Per questo preferisco continuare a farle".
Sul rapporto con i fan: "La cosa che più mi piace fare è chiacchierare a ruota libera con la gente. Il fatto di avere così tanti amici momentaneamente conosciuti mi mette nella condizione che quando li incontro in un posto e scatta la chiacchiera io sto lì anche quattro ore. Torno all'atmosfera del bar in cui sono cresciuto.
Ognuno recita il proprio ruolo, a me piace moltissimo stare su quel palcoscenico, ogni volta che qualcuno attacca bottone con me in giro poi dicono che il bottone l'ho attaccato io, quando trovo la persona che si presta mi piace parlare, ricreare l'atmosfera da palcoscenico del bar".
Su quanto valga davvero 'La regola dell'amico': "L'amico come goccia cinese alla fine può arrivare a dama. La canzone deve dare una regola generale ma non sempre valida. Ci sono tanti sotto casi. L'amico che riesce a lavorare per sfinimento alla fine ce la può fare.
Deve avere un animo orientale, essere zen, sapere che quella è la sua missione, alla quale non puoi mai smettere di pensare. Se lo fai puoi arrivare al momento in cui arrivi al risultato per sfinimento, perché l'altra persona per non sentirti più decide di darti una possibilità. L'importante è provarci, è meglio la bellezza del percorso della destinazione stessa.
Puoi anche non arrivare all'obiettivo, ma se hai fatto un'opera d'arte di conversazione e strategie passerai comunque alla storia. La differenza la fa il percorso. Io mi sono spostato con una mia amica, lei mi raccontava le sue pene d'amore. Anche lì, la chiave di tutto è non sfruttare le debolezze della donna. Se lei ti racconta le sue pene d'amore devi essere equidistante. Non entrare in una dinamica da crumiri in cui dai sempre ragione a lei e torto al suo uomo. Non devi giustificarlo, ma neanche sembrare un avvoltoio, uno che sfrutta i racconti di lei sulle deficienze di lui per i tuoi scopi personali. E' difficilissimo, ma se ci riesci puoi andare a meta. Magari dopo anni ma con buona probabilità di successo".
Sullo stato di salute della musica italiana: "Chiaramente è legata a doppio filo alle vicende della pandemia. La musica di ogni tipo per definizione si basa sull'aggregazione. Finché non si riesce a sconfiggere il covid non vedo tante possibilità.
Ma quando succederà, il mondo della musica dal vivo, l'aggregarsi, il cantare tutti assieme, ci sarà talmente mancato che assisteremo ad una delle più belle stagioni di rinascita della storia. Della musica, del cinema, di tutto. Ci sarà un rinascimento".
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thebigbrohill · 4 years
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[ Blake & Shoto _ Night in the Hell _ 26/02/2020 _ #Ravenfirerpg ] 
* Sapete una cosa che nessun cittadino di Ravenfire sarebbe riuscito mai ad immaginarsi? Blake al Long Night in una serata di festa. Chiunque conosce il venticinquenne dooddrear sa molto bene che non avrebbe mai deciso di partecipare in un caos del genere, soprattutto in un luogo in cui la perdizione e l’anticristo può presentarsi quando meno se l’aspetta. E invece è lì, è proprio lì, appoggiato alla soglia dell’entrata, con un cappuccio di pelle che gli nasconde i capelli, con il rosario al collo e con un succo di frutta al mirtillo (che sembra anche vino!) in un bicchiere di vetro. Ha il viso falsamente rilassato, gli occhi pieni di gelo che guardano un punto fisso e la spalla che cerca di incollarsi sempre di più alla parete d’ingresso. Gli occhi non si spostano, non batte neppure ciglio in realtà da quelle figure che sta prontamente ascoltando e stalkerando. C’è un ragazzo ed una ragazza, il primo gli è noto l’altra assolutamente no e la cosa lo fa andare in bestia. Deglutisce, roteando gli occhi, mentre questi si fanno rosso fuoco. * «Esibizionista. Cosa vuoi che sia. » * Sussurra e, sospirando, aspetta il suo turno sorseggiando il suo succo di frutta. Quanto sarebbe durata quella chiacchierata? Quanto sarebbe durato l’immobilismo del ragazzo dalle ali nere?* « Dio, se balla... » * Schiocca le dita ad una ragazzetta. * « Devi farmi un piacere al prezzo di un tattoo gratis. Vai a strappare una piuma da quelle ali e portamela. » Shoto Ryuck *Shoto immaginava che a Blake non sarebbe piaciuta una festa del genere, mezza satanica, con il suo amore per la chiesa, inoltre ci teneva davvero molto ad andarci con la sua Ophelia, così gli aveva semplicemente scritto che ci sarebbe andato, senza troppe spiegazioni. Credendo che, una volta saputolo, sarebbe stato tranquillo... Ma non credeva che la gelosia di Blake l'avrebbe spinto a seguirlo in un posto del genere. Stava ordinando da bere per se e Pheli quando si accorge della ragazza che gli si avvicina troppo e gli strappa la piuma dalle ali. La tentazione di scagliarle il bicchiere contro è tanta ma seguendola con lo sguardo incrocia proprio lui, Blake, con in mano la piuma. A cosa gli serve? Sussurra all'orecchio della sua amica la scoperta e si mette spalle al bancone, in bella mostra di fronte a lui guardandolo e facendo finta di parlare ancora con Pheli* Non vedo l'ora di scatenarmi in pista, se vuoi puoi cercare il tuo "ragazzaccio" mentre io mi scateno *chiaramente si riferiva al suo dooddread, Darryl, ma non gli sembrava opportuno, con tutti i casini che succedono con il consiglio, urlare quella parola nel bel mezzo di una festa frequentata da chiunque. Nemmeno per la sicurezza della sua stessa amica. Si separano con un occhiolino e Shoto si muove verso la pista, in modo da essere sempre in bella vista per il suo di dooddread, ed inizia ad ondeggiare lentamente con i fianchi mentre si fa prendere dal ritmo della musica...sperando che Blake perda la testa e lo raggiunga in fretta per poterlo avere alla sua mercé nel suo territorio* Blake Edward Hill * Quando Shoto aveva parlato della festa a Blake, quest’ultimo aveva semplicemente risposto in modo fugace, un ok gli era bastato come accettazione sia sua che dell’altro, seppure la situazione non era proprio così. Quella festa alquanto satanica in cui Shoto aveva deciso già in precedenza non gli piaceva e tutt’ora che è lì a contemplarlo come luccichio in un locale di tenebre è convinto che Shoto non è al suo posto. Come fa la luce a divertirsi con le tenebre? Sarebbe impazzito per trovare la risposta. Quando decide di far intervenire una ragazza, Blake è sicuro di vedere una reazione enormemente infastidita di Shoto e ha ragione, ma sotto quel cappuccio i suoi occhi brillano quando sente addosso gli occhi del veggente. Con una certa eleganza, mai vista prima cucitagli addosso, incomincia a giocare con quella piuma con una mano (rigorosamente contenuta in due guanti di pelle nera) mentre con l’altra avvicina il bicchiere di succo alla bocca in una mossa prontamente sexy. Se in questi gesti l’attenzione era sugli oggetti ora i suoi occhi cerulei si spingono oltre, nuovamente alla ricerca dell’altro. Accenna addirittura un sorriso malizioso quando sente con il suo udito super sensibile che Shoto avverte l’altra. L’espressione che si delinea sul volto di Blake sembra dire “e ora? Farai l’esibizionista? “ . Scuote leggermente il capo e, ancora in piedi e appoggiato con una spalla alla parete, incrocia un piede e mette la piuma fra le proprie labbra come con una sigaretta. * « Scate... Che? » * Sussurra mentre spalanca gli occhi e bada silenziosamente a tutti i movimenti di Shoto mentre va in pista. Le sue anche che si muovono, il suo sorriso, quelle ali da scenografia... Se fosse stato il Blake di una volta, gli avrebbe vietato qualsiasi cosa anche di respirare quasi. Ma lui, no, respira profondamente cercando la pazienza, cercando di non perdere la testa, cercando di non sentire nulla di violento scorrergli tra le vene. Il cappuccio al suo posto sulle spalle, gli occhi infuocati di non sa nemmeno lui cosa alla ricerca di quelli a mandarla del ragazzo, mentre con la piuma presa prima gli sfiora il collo* « Non vuoi provare il bagno del Long Night, vero? » * La voce è grave, ammaliante e anche un po’ grezza come al suo solito, ma il messaggio è chiaro e ridondante. L’ha eccitato, Blake è proprio stato sedotto stavolta. Ha un fuoco di gelosia dentro che sta scoppiando, ma tutto in lui in fin dei conti scoppietta. * Shoto Ryuck *sinceramente, pensava che Blake avrebbe resistito di più, non ha nemmeno realmente iniziato a ballare quando senta la piuma contro il proprio collo e sorride, sentendosi eccitare dalla voce del maggiore. Lo guarda con uno dei suoi sorrisi dispettosi si, ma anche tremendamente felice che sia lì* Per quanto mi riguarda, possiamo anche fare sesso nella stanza dove si terrà l'evocazione...con te andrei ovunque *inutile dire che Shoto gli si appiccica subito ma non nel modo dolce in cui fa di solito, bensì gli avvolge le braccia attorno al collo e fa aderire i loro bacini senza smettere di ancheggiare a tempo con la musica e sfar sfregare i loro corpi. Blake è caduto nella sua trappola e, adesso che l'ha attratto in pista, ha intenzione di sedurlo in ogni modo possibile* Sei in trappola ora Blake Edward Hill * Vederlo in pista con quelle ali gli ha fatto perdere la testa. Già quei discorsi fatti con quell’amica l’avevano reso vulnerabile, ma ora la situazione gli sta sfuggendo di mano.,E se un’altra persona gli mette gli occhi addosso? No, no, assolutamente. È particolarmente disposto a stare alla sua mercé perché altrimenti dovrebbe risolvere la sua gelosia in altri modi e non vuole perdere il controllo. Shoto lo guarda e gli sorride in maniera strana dal solito. * « Così mi provochi e poi mi fai pensare come applicarle.. » * Gli occhi di Blake sono fissi sul viso di Shoto mentre sente che il ragazzo lo avvolge a sé. Non sa nemmeno perché e come, ma ora sta ancheggiando anche lui. Ancheggia e più lo fa e più perde la testa, il cuore, la serietà. * « Sono stato arrestato? Non me n’ero accorto, poliziotto alato.. » Shoto Ryuck È esattamente ciò che voglio.... Provocarti e che soddisfi ogni fantasia sessuale che hai... *l'idea che Blake pensi a lui in modo malizioso e passionale lo fa impazzire, vorrebbe che soddisfasse ogni fantasia sessuale sul suo corpo perché Shoto gli permetterebbe davvero si rivoltarlo come un calzino, è probabilmente il suo peccato mortale la lussuria e Blake è l'unico a cui permetterebbe mai di avere questo controllo su di lui* Arrestato? No, non c'è giustizia stanotte....sei stato catturato. Sei la mia preda *è famelico Shoto ma non può farci niente, averlo lì che balla con lui in quel modo così voluttuoso lo fa sentire ebbro di lui. È bello, bello da star male mentre balla, molto di più che nella visione in cui era forte dei suoi poteri... Adesso è veramente lì presente con lui, c'è la sua anima, non solo l'istinto di nutrirsi. E Shoto non può resistere all'anima di Blake...neanche se volesse* Blake Edward Hill « Ne ho tante.. E ne hai tante anche tu. Ammettilo.. » * Lo sguardo di Blake è concentrato totalmente su Shoto e la voce che percepisce alle sue orecchie non riesce a fargli distogliere l’attenzione. Shoto l’attrae in tutti i sensi e la sensazione non era mai stata provata da Blake che di solito curava tutti con aria di indifferenza o di semplice menefreghismo educato. * « Allora non ho peccato abbastanza per la tua giustizia.. » * Sussurra con fare malizioso. Non ci stava riuscendo, no. Aveva la testa su di lui, sui suoi movimenti, sulle sue forme, sulla sua voce.. Dio, Shoto lo sta seducendo senza fare niente di che, soltanto ancheggiando. Deglutisce e posa spudoratamente una mano sul suo fondo schiena. Non gli interessa di nessuno e di nessuno sguardo. Questo lo porta ad essere più audace e a ballare anche lui. * « Non mi giustizierai? Sei sicuro? » * Dice in modo ancor più provocatore, prima di volergli far fare un giro* Shoto Ryuck Tante non è sufficiente per descriverle.... E alcune ti farebbero inginocchiare e implorare pietà per la mia anima *lo guarda, provocatore, dominante... E nemmeno lui si spiega come abbia fatto a perdere già la testa per lui, ma è da quando la visto osservarlo da lontano che vuole saltargli addosso. Geme a voce alta nel suo orecchio,, affinché lo senta nonostante la musica quando gli afferra la natica e fa aderire i loro corpi che ballano in sincrono, sinuosi e fluidi. Blake è un ballerino migliore di quello che Shoto credeva* No, perché ora sei il mio schiavo e tutto ciò che devi fare è soddisfare il mio piacere *questa storia dei giochi di ruolo al veggente sta piacendo un po' troppo e gli sta decisamente sfuggendo di mano, ma con Blake ormai Shoto molla del tutto le briglie e viaggia senza pilota automatico* Blake Edward Hill « Allora fammi vedere come mi metti in ginocchio ad implorare.. » * Avrebbe dovuto rispondere altro, qualcosa di più educato e riservato, ma proprio non ce la fa. Quello sguardo provocatore aggrava la situazione, sente il pudore sfuggirgli tra le mani non appena gli geme nell’orecchio. I suoi pensieri sono da arresto, chiunque potrebbe notarlo da quel gesto sulla sua natica. * « Schiavizzami di più se sono il tuo schiavo, potrei ribellarmi e ribaltare le cose... » * Sussurra al suo orecchio prima di fargli compiere un giro e attirarlo nuovamente a sé in un colpo. Ballare con lui lo smuove in tutto e per tutto, Blake se la cava ma il suo luccichio si muove così bene che le vibrazioni che sente sono infinite e vanno chissà dove. * Shoto Ryuck Sei sicuro Blake? Potresti non essere ancora pronto a farti possedere da me *è lascivo, peccaminoso all'ennesima potenza mentre si struscia su di lui e balla con lui sussurando e sospirando al suo orecchio per provocarlo sempre di più* E chi ti dice che non è questo che voglio dal mio schiavo? Che si ribelli e sculacci come si deve il suo padrone? *lo guarda con un un sorriso malizioso mentre gli si allontana solo per girare e poi torna fra le sue braccia. Non è il suo genere, Shoto parte molto dalla street dance...ma questo non vuol dire che non sia in grado di ballare con lui in questa pista... E soprattutto di sedurlo* Blake Edward Hill << Forse si, forse no. So solo che hai fatto in modo che i miei occhi fossero gelosamente incollati su di te. Sei uno stregone, non un veggente. >> * Il modo in cui Blake sta parlando va oltre l'immaginazione di se stesso, non sapeva neppure di saper utilizzare la voce come uno strumento persuasivo cercando di imitare il tono di voce di Shoto. E' strabiliante come pian piano Shoto modifica non solo ogni sua prospettiva, facendogli immaginare per giunta di essere uno schiavo-padrone, ma anche il modo di esprimere se stesso. Le parole del veggente hanno già provocato troppi brividi, ecco perché decide di farlo volteggiare. * << Se lo faccio cosa succede? >> * Chiede quasi come un bambino, eppure è lascivo ed intrigante anche lui adesso. L'immagine passata da Shoto è viva nella sua mente quasi come un desiderio, sarebbe così bello farsi punire da quei guanti sexy... e ricambierebbe, con più di delicatezza * Shoto Ryuck Te l'avevo detto, che avevo il potere di farti pensare quello che volevo.... Cioè me *gli sorride, non può farne a meno, nel ricordare le loro prime conversazioni, il loro gioco. Blake che lo credeva un dooddread ed ora eccoli qui... In un turbine di passione e Shoto lo ama sempre di più anche per questo. La passione con cui lo avvolge e lo stringe a sé gli da mille brividi e stanotte a voglia di cedere ad ogni fantasia sessuale con lui* Devi farlo per scoprirlo.... Magari è ciò che vuole il tuo padrone, una bella sculacciata dal suo schiavo per essere stato cattivo....una ribellione che una volta consumata potrò sedare e punire a mia volta il mio schiavo ribelle... *vuole fare tutti Shoto, ogni cosa...vuole avere ogni ruolo e poi scambiarseli ancora ed ancora ed ancora. Vuole farlo fino a collassare, tutta la notte... Perché Blake non gli basta mai, il suo corpo ne vuole sempre fi più ed il suo cuore anche peggio. Vuole che lo prenda in ogni modo possibile ed essere preso in ogni modo possibile. Lo bacia per comunicargli quello che prova, la passione che lo brucia, il modo in cui Blake lo bruci, con la sua gelosia, la sua possessività* Sono stato cattivo a lasciare il mio schiavo da solo mh? Ti sei sentito solo? Temevi che volessi un altro schiavo? Blake Edward Hill « Come stregone non sei niente male, Shoto. La prima mossa è farti pensare, la seconda qual è? So che c'è. » * Gli risponde, pronto ad un'altra sorprendente frase da Shoto. I loro modi di pensare spesso divergono e, non l'avrebbe mai detto, a Blake incomincia a piacere capire cosa gli passa per la mente, cosa lo rende diverso da lui, cosa gli fa perdere la testa a parte ovviamente quelle movenze in quel ballo che lo stanno trasformando davvero in uno schiavetto al suo servigio. Adora guardarlo e sta incominciando anche ad adorare un ipotetico pensiero: farsi stringere dalle sue braccia, dalle sue ali. Seppur nere, infatti, le ali avrebbero potuto ricondurlo in paradiso. A quella risposta Blake deglutisce rumorosamente. Davvero Shoto gli sta chiedendo di fare quello che ha appena detto? Dove vuole arrivare?A vedere il Blake che ha visto nella visione? Aggrotta per un secondo le sopracciglia e poi scuote la testa mentre un brivido di passione lo travolge. * « Devo farlo per scoprirlo... Mi stai chiedendo davvero di fare una cosa del genere? Magari il mio padrone non sa che l'ho fatto già qualche volta e sta cercando di indurmi ad atti poco comuni.. Dovresti sedare le idee del tuo schiavo, più che incitarle. » * Ora è proprio il vecchio Blake, lascivo, impulsivo.. peccato che non ha del gin tra le mani ed ha bevuto invece un succo di frutta! Il problema di Blake è proprio quello di farsi facilmente provocare. Lo sa che questi sono giochi perversi che risvegliano la sua natura assassina eppure qualcosa gli parla nel profondo del suo cervello. E' un animale in fin dei conti, quindi il problema in sé non è neanche il tono utilizzato da Shoto, ma lui stesso. Rotea gli occhi, istintivamente. Di solito non lo fa mai, ma Shoto lo sta proprio provocando ad una gelosia incontrollata. * « Stai rischiando, padroncino luccicoso. Se ti avessi trovato con un altro eri morto. » * E con morto ora Blake, che evidentemente non era più il solito cucciolo, si riferiva proprio alla morte istantanea per ''artiglio''/mano sua. * Shoto Ryuck Beh, è semplice, la seconda è farmi amare *è incredibile come Shoto riesca a trasformare un momento di pura passione in una quasi confessione d'amore. Il fatto è che per lui quelle attenzioni così carnali lo sono già, perché son cose che non ha mai permesso a nessuno, non ha mai fatto o voluto fare con nessuno. Perché nessuno lo ha mai posseduto e non lo possiederà mai come Blake e vuole che sia chiaro al dooddread, perché questa è la differenza fra loro due stasera e il Blake che ha visto a caccia nella sua visione* Il tuo padrone sa benissimo cosa ti sta chiedendo e quanto ti costa...e gli piacerebbe provare a spingersi fin dove il suo schiavo si sente... Ma provaci almeno, perché l'idea di essere sculacciato e marchiato e qualsiasi altra idea tu possa avere lo eccita da impazzire *non vuole forzarlo, questo mai... Sa che lo farebbe star male sia per i poteri sia perché si sente in colpa anche a torcergli un capello, ma Shoto è un turbine di passione, desidera follemente quel tipo di rapporto almeno una volta con lui, cerca di farglielo capire, strusciando il proprio corpo su di lui e il proprio bacino sul suo a tempo con la musica ma in modo decisamente poco casto e fraintendibile* Blake Edward Hill « C’è una tappa intermedia: la mia gelosia. La stessa che stai dimenticando. » * Deve essere così che funziona Blake: prima pensa a Shoto, poi è così tanto geloso da rischiare di impazzire e poi sente esplodere dentro tutto l’amore che prova per lui. È come un pupazzo al servizio dell’amore del veggente che, a questo punto, ha capito bene dove andare a sbattere: sta facendo impazzire il dooddrear di proposito per avere le redini, tutte le redini possibili che possono esistere tra di loro. Blake gliele lascia senza pensarci due volte, lo fa con uno sguardo appassionato, delle labbra che si serrano in un “mh” che sembra nascondere fin troppe cose. * « Il mio padrone... ha immaginato anche dove queste sculacciate devono avvenire? » * Sussurra, o meglio mima la risposta con le labbra dato che il tocco di Shoto, soprattutto da parte del suo bacino, gli fa perdere l’utilizzo delle corde vocali, gli spezza la voce così come gli spezza il fiato. * « Mettiamo in chiaro una cosa. Avevo cose di pelle ovunque nel mio armadio qualche anno fa... e non ho buttato via nulla... Sono solo conservate. Ci proverei anche ora. » * La voce è calda come mai prima di allora, normale in quel caso, anche quando si tratta di tutte i gesti che sta “volontariamente fraintendendo”. * « Vedi che ti metto in castigo, padroncino alato. » Shoto Ryuck Dimenticando? Non credo proprio.... La sto scatenando, è diverso. Sono tuo Blake e mi piace quando me lo fai sentire *sorride in modo malefico per poi prendersi un momento di pausa da quel discorso e baciarlo con foga e passione in quella pista da ballo, incurantendi chiunque sia lì attorno a loro* Dove vuoi Blake....ma io sono eccitatissimo e ne ho bisogno adesso..... Devi assolutamente rispolverare tutta l'apparecchiatura che hai ed usarla su di me....ti prego.... O farò il cattivo e dovrai per forza mettermi in castigo *preme il bacino sul suo per fargli sentire di essere già eccitato perché ballare con Blake gli da una scarica elettrica mai provata bene e vuole fare sesso con lui in ogni posizione del mondo esistente o nuova. È lascivo mentre gli parla, perché vuole provocarlo a sua volta* Blake Edward Hill « La stai scatenando bene. Ogni parola che pronunci è un colpo al cuore, Dio.. » * Deglutisce mentre i suoi occhi color cielo si fanno sempre più intensi quasi pronti a voler mangiare ogni brandello di pelle che Shoto si ritrova. Dio, sta diventando anche un cannibale! Ma allora è proprio pazzo di lui! Il cervello non riesce a pensare ad altro e quel bacio passionale che segue ne è solo la prova. Shoto gli ha scompigliato letteralmente l’anima. * « È peccato mortale rispolverare l’apparecchiatura... Ma tu... Ti sto pensando in ogni singolo modo. Se tu sei eccitatissimo, io non so come descrivermi. Sei il desiderio che mi tiene sveglio di notte e mi consuma, luccic... » * Non riesce nemmeno a concludere il concetto che il bacino di Shoto sembra affrettare le cose, non che il proprio bacino non avesse niente da tenere a bada, ma non si era avvicinato per evitare... quello strusciarsi. * « Sho... » Shoto Ryuck E quale è migliore di questa per commettere peccato Blake? *sussurra al suo orecchio, inebriato dallo scombussolamento che gli provoca, desiderando almeno una notte sentire la bestia e soddisfare questo desiderio peccaminoso che sente nei suoi confronti e solo nei suoi. Poggia le mani sui suoi glutei, premendo il bacino del maggiore contro il suo, affinché non possa sfuggire a quel contatto e balla in quel modo, ondeggiando il bacino, obligandolo quasi a muoversi con lui, mentre i loro membri si scontrano, si strusciano, si desiderano. E come colpo letale lo guarda negli occhi, mostrandogli le scariche di piacere che lo avvolgono a quel contatto attraverso il suo viso* Blake Edward Hill * Quel sussurro viene percepito da ogni singola cellula del corpo di Blake, quasi come quando si droga di morfina, ma con l'effetto contrario. Se infatti la morfina sembra assolutamente capace di renderlo stabile, calmo, Shoto è la droga che lo esalta ad abbandonare i riti religiosi e a ritornare a quell'ammaliatore che era un tempo. Si, di fronte a Shoto, Blake è allo stesso un ammaliatore ed un ammaliato. In quel momento, però, sembra essere soltanto la seconda opzione con l'aggiunta di brividi di eccitazione che sembrano essere difficili da dominare. Dominare, che parola in quella situazione... * « I peccati sessuali sono peccati condivisi.. » * Pronuncia senza fiato, letteralmente pronto a svenire dall'eccitazione, ma pur cercando di essere più fine possibile. Ciò che segue distrugge quel tentativo, distrugge tutto, qualsiasi cosa. Sente le mani di Shoto posarsi su di sé, avvicinare possessivamente i bacini, le loro lunghezze nascoste. Blake chiude gli occhi, non gli risponde nemmeno più almeno per qualche secondo, ma quando li riapre trova quello sguardo caldo, sensuale che lo sta uccidendo. Lo prende dalla nuca avvicinando le sue labbra con fare altamente possessivo. * « Dì soltanto un'altra parola e proverai la mia lingua ovunque. » * Sussurra sulle sue labbra quasi come se quella sia proprio una minaccia, ma la vera minaccia è lì nei pantaloni di Shoto. Blake lo sa bene. * Shoto Ryuck Voglio condividerlo con te.... *e non può fare a meno di rivolgergli un sorriso malizioso e vittorioso alla sua successiva minaccia, che non è altro ciò che desidera* Eppure è tutto ciò che desidero *infila una mano nella tasca posteriore dei suoi pantaloni per palparebla sua natica e fargli sentire le sue intenzioni per niente caste... Se ancora non le ha capito. * 
Blake Edward Hill A pensarci bene, non si condividono i peccati. Si compiono. * Le parole fluiscono quasi senza pensarci, leggere e veloci proprio come l'entrata e la fuoriuscita di ossigeno nel corpo di un essere vivente. Blake ha perso la testa, questo ormai era risaputo da qualche minuto, ma in quell'istante ogni consapevolezza cristiana sembra proprio andare in frantumi. Quant'è difficile essere un buon cristiano con quella sexy figure davanti a sé. Deglutisce, sono quelle le sue ultime parole e, dopo aver udito perfino una specie di assenso da parte del ragazzo, non riusce a trattenersi. E' in un gesto di miserabile tentativo di controllo che Blake si spinge proprio a lui mentre un dito si infila tra la cintura e la pelle di Shoto. * Shoto... * Sussurra a un centimetro dalle sue labbra mentre i suoi occhi si distaccano solo per trovare un muro, un muro vicino contro cui sbatterlo. * Shoto Ryuck E dovremmo proprio compierlo, adesso *dopo queste sule parole, la lotta al dominio continua, perché Shoto non si lascerebbe mai dominare senza provocarlo e farlo indispettire un po'. Non sarà mai docile,non gli importa. Lo coinvolge in un bacio estremamente peccaminoso, mordendo e succhiando voracemente le sue labbra, come si stesse nutrendo di lui ed è così... Ha fame di lui e non finirà mai questo desiderio. A quell'intrusione ancora insufficiente sospira sulle sue labbra guardandolo negli occhi, impaziente* Ti prego Blake.... Ti voglio... Ne ho bisogno... Blake Edward Hill * Se da un lato Blake viene travolto da quel bacio peccaminoso, estremamente bisognoso adesso le sue mani spingono in un solo colpo il ragazzo contro il muro. La mano, quella stessa mano le cui dita si trovavano qualche secondo prima fra la cintura e la pelle di Shoto ora vanno più giù, più dentro. C’è la gente che balla intorno a loro, ma quella stessa gente non viene percepita da Blake, lo spoglierebbe lì, semplicemente perché neppure la gelosia riesce a frenare quella pazza voglia che sente per l’asiatico. Non parla più, non vuole neppure, ma forse dovrebbe dopo aver sentito l’impazienza di Shoto, del suo ragazzo. Ancora deve farci l’abitudine a quella parola eppure lo ama da morire, anzi no, da vivere. L’altra mano afferra la spalla dell’altro, le sue labbra scivolano verso il mento, poi verso il collo, poi un sussurro: * « Ti voglio ora. » Shoto Ryuck *le mani dli Shoto, coperte dai guanti, viaggiano sul corpo del maggiore, mentre geme senza ritegno nel trovarsi con le spalle al muro, bloccato dal suo corpo. Spinge il bacino contro la mani del ragazzo che, inoltrandosi così lentamente nei suoi pantaloni gli sta facendo perdere il senno come se fosse sotto effetto di droghe... Ma Blake è la sua droga. Lo guarda, lo bacia famelico sulla labbra, per poi inclinare il capo all'indietro lasciandolo libero di baciarlo ovunque voglia arrendevole per la prima volta* Anche io... Blake non resisto più, sono serio. Prendimi Blake Edward Hill * Sentire Shoto gemere non ha prezzo, è come se un vortice lo travolgesse per mai più ridargli la lucidità giusta per staccarsi. E, infatti, non si stacca, anzi la mano a contatto con il suo bacino incomincia a muoversi fra carezze incoscienti e non mentre il suo corpo si spinge letteralmente verso Shoto, verso il muro. Blake trattiene il fiato prima di fare una cosa forse alquanto sconcertante essendo in mezzo ad una folla: prende una mano di Shoto e lo conduce con la mano libera sui proprio pantaloni, precisamente sui bottoni. Lo vuole, vuole che ogni sua parte di lui aderisca con la propria. È in quell’istante, immerso nella libido, che Blake quasi avverte il voler essere lui a “sentirlo di più “. Lo bacia ovunque, famelico di divorare ogni brandello di pelle viva. Lo morde tra la spalla e il collo, quasi a ricordare a se stesso e a realizzare che è suo. * « Voglio sentirti anch’io.. » Shoto Ryuck *è sorpreso che Blake abbia fatto un gesto simile in pubblico, ma allo stesso tempo ne è estasiato e desidera solo di più. Lo tira a sé dalla cintura per poi sbottonargli i pantaloni e frettolosamente infilare una mano a raggiungere la sua intimità per poterla accarezzare* Blake.... Per Satana.... Se non mi porti via da qui te lo succhio qui davanti a tutti *ed è dannatamente serio Shoto, mentre lo guarda lussurioso come non lo è mai stato con nessuno. Solo Blake riesce a farlo bruciare in quel modo e glielo mostra con i movimenti della sua mano e con quelli delle labbra su quelle del maggiore* Blake Edward Hill * Estasi, desiderio, emozioni blande e profonde che si mescolano insieme... E' tutto un vortice di emozioni che vanno a combaciarsi, formando un puzzle avente l'immagine di un solo uomo al mondo: il suo. Quel toccarsi, quell'essere uno per l'altro qualcosa di vero, quel qualcosa che può essere toccato, accarezzato, sfiorato e forse perfino mangiato. Non sarebbe una novità se vedessimo Blake affondare le proprie labbra sul collo di Shoto e assaporare la sua pelle così.. candida. L'azione di Shoto gli fa perdere le staffe e, a quelle parole, prende un respiro e lo prende letteralmente in braccio dai fianchi, senza se e senza ma. Shoto è leggero, Blake lo sa bene, e quindi non fa alcuno sforzo, essendo abituato con i cadaveri. Lo carica sulle spalle e si volta con il viso soddisfatto e con i pantaloni sbottonati. * << Shoto Ruyck, io sono Satana. E tu sei mio. >> * Accennò un sorriso e si avviò all'uscita per chissà quale luogo per nascondere l'amore sotto ad un materasso o sotto le nubi polverose di piume nere e volteggianti.
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