Tumgik
#jablanica
travelella · 2 months
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Jablanica, Bosnia and Herzegovina
Đorđe Pandurević
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bentectravels · 5 months
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profesors · 3 months
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◾Retro photography of Serbian girls dressed in serbian traditional clothes from Jablanica region, Southern Eastern Serbia 🇷🇸
📸Owner Olgica Herbstreit
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stnblmavi · 6 months
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”Gönlü açık olanın yolu da açık olur.”
@stnblmavi
Jablanica / Bosna Hersek
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farkrad · 1 year
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Tag 5 - BBBBB
Bullshit
Brocken
Bosnien
Benz und Bier
Um 4 Uhr aufwachen und...
Um 6 Uhr aufstehen, so, besser.
Erstmal Dusche, Tee und Gebäck am Strand, guter Start. Alles rein in den Sack und rauf auf die letzten Kilometer Schotter im Kroatien.
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Erstmal die Strecke von gestern zurück wuseln, Schräglage beim Gerade aus fahren, Drecks Wind. Mit Betty habe ich nicht solche Probleme 😐, na ja... jede Maschine hat ihr pros und cons.
Hochgekraxelt auf 900m und rein in den... F* me...
Anfangs noch normale Strecke, bis SIE wieder da sind, meine Arch enemys.. faustgroße Steine, ein Konglomerat aus f* dich Brocken (bissi redundant).
Aber gut, solange es halbwegs horizontal weiter geht wird das schon.... (wildes gefluche..).
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Ja steil, glaubt mir einfach
Kühlerlüfter im Dauerbetrieb, unterm Helm wirds immer wärmer, Hände kriegen Muskelkater, Navi streikt schon wieder, Route durch Kuh Gehege mit Bullen, ich flipp aus.
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Raus ausm Gehege
Dann nochmal 3km bergab, aber nun gemischt damit ich mal wieder über 30km/h komm.
10 Uhr dann endlich die erste Erlösung, wieder auf der Ebene. Puls noch bei 120 aber mit ebendiesem sinkend steigen auch die Glücksgefühle. Dickes Plus: die Heidenau machen einen weit besseren Job als die Pirelli letztes Jahr in so einer Situation.
Runde Zwei keine 3 km weiter war dann pure Entspannung, nochmal gute 20km recht eben, hier und da über die Bahnschienen, endlich wieder Fahrtwind.
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Und drunter
Bosnien, Benz und Bier
Grenzübergang und erstmal ne halbe Stunde nichts, nada, keiner da bis zum Einstieg.
Rein in den Wald und mhh, Kurzfassung:
Schotter, jeah
Waldboden, wuhuu
Etwas matschig, is okay
Sehr große Pfützen, lieber umfahren
Waldarbeiten, wo ist noch Platz?
Geröll, Baumstämme, wer hat heute putztag?
Schlamm, Abhang, 5 Tonnen Maschinen und mich herum
70km Verrücktheit für mich. Machine, Hose (außen) und Stiefel haben nun eine Farbe, Braun. Für mein Level bin ich echt zufrieden da so gut durchgekommen zu sein auch wenn ich die Maschine einige male hab fast liegen sehen.
Das schnelle Fahren, vorausblicken und lesen des Untergrundes passte, nur den ganzen Holz Maschinen ausweichen im Hang oder Abgrund auf Matsch war stellenweise kriminell, klappte aber zum Glück vor Publikum sehr souverän (puhh)
Mittendrin noch slowenischen BMW Jungs getroffen die den TET ohne Pause machen in Bosnien, 3 Tage Wald und nur kurz raus zum tanken, fahren bis 10e abends, verrückt aber die können ihr Zeug bei dem stiefel den die fahren 😬.
Um 14 Uhr die Erlösung, nochmal Plausch mit den Jungs an der Tanke und getrennte Wege. Ich auf Asphalt (Körper und Geist sind durch) die zwei zurück in den Dreck.
Tja und nun Bosnien, kein Internet und nach 30 Minuten motivationsloch hoch 10..Urlaub aus? Ne komm, hattest des letztes Jahr auch, weiter machen. Druf und nach 3 Tankstellen eine mit WLAN gefunden (keine EU und so hier) und nach 2 Kaffee eine passende Bleibe 90km entfernt gefunden, gleich in der Nähe wo wir vor 4 Jahren schon einmal waren 😆.
Rest des Weges war wunderbar zum ausklang. Twin grollen auf 1200m Plateau, welches wenn man verlässt ein bisschen an die vergessen Welt erinnert. Dazwischen klassische Klischees im Balkan,
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Fahrerbier, alle am Handy, zu 6t im Lada, tausende alte Benz und zweier Golf, wozu Helme? StVO ist ganz optional, fliegen ist schneller als fahren, Schwein aufm Rücksitz. Komplettes Programm an Klischees auf die letzten Kilometer 😆
Und nun angekommen in der Stadt Jablanica am Flusse Neretva (link)
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Futter gefunden (4€ Oo) und damit noch ne Straßen Miez beglückt (i know I know...)
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Chicken maslanica
Morgen dann Richtung Montenegro 🤘
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benkaden · 2 years
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Ansichtskarte / Vintage Postcard
FOČA Priječka čaršija
[Uhrenturm (Sahat-kula Mehmed-paše Kukavice u Foči) gebaut 1758-1761]
Izrada: Jugoturist, Beograd
Turističko društvo Foča
Snimio; Slobodan Stoskovič
Briefmarke: Hydroelectric plant in Jablanica. Design: Riko Debenjak | Tanasije Krnjajič, Ersttag 28.04.1966
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gtaradi · 9 months
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claudiodangelo59 · 1 year
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OGGI 17 FEBBRAIO, ITALIANO RICORDA… 1943 SECONDA GUERRA MONDIALE FRONTE BALCANICO (ERZEGOVINA) MASSACRO DI PROZOR I PARTIGIANI TITINI, DOPO CHE AVEVANO CONQUISTATO LA CITTADINA, FUCILANO 771 FANTI ITALIANI DEL III° BATTAGLIONE DEL 259° REGGIMENTO FANTERIA “MURGE” UN CRIMINE TITINO CHE NON RICORDA NESSUNO (tratto da un testo di Pierluigi Romeo di Colloredo-Mels) PROZOR è il crimine di guerra più efferato di cui furono VITTIME MILITARI ITALIANI prima dell’ARMISTIZIO dell’8 settembre 1943; Soldati semplici, graduati, Sottufficiali e Ufficiali, feriti e mutilati, disarmati, arresisi per esaurimento delle munizioni dopo aver strenuamente difeso la località, vennero assassinati dai partigiani comunisti sino all’ultimo uomo, senza pietà alcuna né rispetto per le consuetudini di guerra e le leggi internazionali, di cui il REGNO di JUGOSLAVIA era firmatario e le formazioni partigiane titine NO !!! La 154ª Divisione di fanteria “Murge” era stata costituita il 1 dicembre 1941; inquadrata nel VI° Corpo d’Armata del Regio Esercito italiano comprendeva il 259° e il 260° Reggimento fanteria “Murge” ed il 154° Reggimento artiglieria “Murge”. Dal 5 aprile 1942 il reparto venne destinato all’OCCUPAZIONE dell’ERZEGOVINA, a presidio di MOSTAR, JABLANICA, KONJIC, CACKO e NEVESINJE. Costantemente impegnate contro la guerriglia partigiana, nella cosiddetta BATTAGLIA della NERETVA (come è nota dal nome croato della NARENTA) le posizioni del 259° Reggimento “Murge” furono attaccate da cinque Brigate partigiane: la 1a Brigata proletaria d’assalto dalmata, la 10a Brigata proletaria d’assalto dell’Erzegovina, la 2ª Brigata proletaria d’assalto serba e la 5ª Brigata proletaria d’assalto montenegrina che avevano oltrepassato il FIUME NERETVA per sfuggire all’inseguimento dei reparti dell’Asse e dei cetnici. I partigiani titini puntarono verso la piccola città di PROZOR, occupata dai fanti del III° Battaglione del 259° Reggimento “Murge”, fortificati nel CAPOSALDO, intimando loro la resa, intimazione che venne respinta dagli italiani. I partigiani comunisti jugoslavi erano diverse migliaia mentre gli italiani meno di ottocento. Il PRIMO ATTACCO su PROZOR nella notte tra il 15 ed il 16 febbraio 1943 fu RESPINTO dagli italiani, che si batterono con la forza della disperazione, ma non il SECONDO. Si combatté per tutta la notte tra il 16 ed il 17 febbraio 1943, quando la 5a Brigata d’assalto montenegrina, guidata dal suo comandante Sava Kovacevic riuscì a occupare PROZOR solamente dopo che gli italiani avevano terminate le munizioni. La città cadde dopo una feroce lotta all’arma bianca ed i partigiani catturarono tutti i superstiti ed i feriti del Battaglione italiano di presidio. I PRIGIONIERI ITALIANI VENNERO TUTTI MASSACRATI: Milovan Gilas ordinò l’esecuzione dell’intero Battaglione italiano, come ricordò nelle proprie memorie: “L’intero III° Battaglione del 259° Reggimento venne passato per le armi” (M. Gilas, “La guerra rivoluzionaria jugoslava. 1941-1945. Ricordi e riflessioni”, tr. it. Gorizia 2011, p. 276-277). I prigionieri italiani passati per le armi a PROZOR furono 740, questo perché il primo giorno dell’attacco i soldati italiani avevano rifiutato di arrendersi e avevano combattuto. Sorte identica ma in diversa località venne applicata agli Ufficiali che vennero portati a JABLANICA e passati per le armi. La STRAGE degli UFFICIALI ITALIANI a JABLANICA fu resa possibile dalla delazione di un Ufficiale triestino antifascista passato ai titini, il Capitano Riccardo Illeni (come ricordato da Gino Bambara ne “La guerra di liberazione nazionale jugoslava (1941-1943) edito da Mursia nel 1988) che consegnò la lista con i nomi di tutti gli Ufficiali ai partigiani. Il Comandante del III° Battaglione /259° Reggimento “Murge”, il Colonnello Molteni venne ucciso nella piazza di JABLANICA, con un colpo di pistola alla nuca dal capo della formazione, Sava Kovacevic. I partigiani non riuscirono dapprima a rintracciare un Tenente della Sussistenza, dunque non appartenente ad un reparto combattente, il cui nome risultava nel ruolino del Presidio italiano consegnato dal Capitano Illeni ai guerriglieri comunisti: pertanto questi annunciarono che avrebbero fucilato al suo posto venti soldati italiani. L’Ufficiale a questo punto si consegnò, venendo fucilato dai partigiani insieme ai venti fanti. Scrisse il Generale d’Armata Mario Roatta, Comandante della 2a Armata italiana in una sua relazione ufficiale inviata a ROMA: “… Sulla piazza di Jablanica (Erzegovina) una delle formazioni partigiane ha fucilato 21 [sic per 31] Ufficiali della Divisione Murge catturati poco prima in combattimento. Il Colonnello Molteni è stato ucciso, in detta piazza, con un colpo di pistola dal capo della formazione. E poiché non si trovava un Ufficiale della Sussistenza, che risultava dalla lista del Presidio caduta in mano ai partigiani, questi annunciarono che avrebbero fucilato al suo posto 20 soldati. L’Ufficiale che si era nascosto, avendolo saputo, si presentò senz’altro, ma malgrado questo suo esemplare contegno, venne anch’esso fucilato. Le salme del Colonnello Molteni e di altri Ufficiali furono recuperate dopo la rioccupazione di Jablanica dal Cappellano del 259° Fanteria, Padre Giuseppe de Canelli, che le rinvenne; quella del Colonnello Molteni squartata, sepolta in una fossa comune con alcuni soldati e i quadrupedi morti del Presidio” L’ECCIDIO di PROZOR, anche se una parte della storiografia ha recentemente affermato una differenza di trattamento cui sarebbero stati destinati i Soldati dell’Esercito Italiano rispetto alle Camicie Nere catturate, è necessario specificare che essa non rappresentò assolutamente la regola. Episodi di un comportamento benevolo nei confronti dei Soldati italiani devono piuttosto riferirsi ai casi di diserzione da parte di singoli elementi. Le 771 VITTIME ITALIANE della STRAGE di PROZOR sono il doppio rispetto ai 335 CADUTI delle FOSSE ARDEATINE, di più dei 560 CIVILI MASSACRATI di SANT’ANNA di STAZZEMA, quasi identica ai 770 CIVILI MASSACRATI di MARZABOTTO: i responsabili tedeschi furono perseguiti (spesso con molto ritardo), condannati, incarcerati: quelli jugoslavi no. Su questa CEFALONIA BALCANICA nessuno in ITALIA ha scritto, dedicato saggi e memoriali, nessun magistrato ha mai aperto inchieste, anche per i taciti accordi post bellici tra il Maresciallo Tito e la Repubblica Italiana. Il fatto è che una certa storiografia continua a sottolineare i crimini di guerra italiani nei BALCANI, ma non accenna mai a una tale mattanza, ingiustificabile da ogni punto di vista. Paradossalmente le RAPPRESAGLIE ITALIANE (e dell’Asse) nei BALCANI furono sicuramente criminali, spesso eccessive, ma furono, nella massima parte dei casi, perfettamente legittime secondo leggi e le convenzioni internazionali di guerra vigenti all’epoca. La più pesante RAPPRESAGLIA ITALIANA in JUGOSLAVIA, quella di PODHUN (PIEDICOLLE, PROVINCIA del CARNARO) del 12 luglio 1942 causò 91 morti (RAPPRESAGLIA effettuata in conseguenza dell’assassinio dei due maestri elementari italiani del paese e di 16 militari seviziati ed uccisi: data l’entità delle vittime, si preferì dimezzare la consueta ratio di 10 a 1, portandola a 5 a 1). Infine, a PROZOR, una volta riconquistata la località, gli italiani non eseguirono alcuna rappresaglia. La STRAGE era stata opera delle BANDE TITINE, in quel momento in fuga dall’offensiva italo- tedesca, e quindi le popolazioni locali non erano da ritenere coinvolte. Inoltre, applicare la proporzione di 10 fucilati per ogni Caduto italiano avrebbe significato la fucilazione di 7.710 CIVILI JUGOSLAVI !!! Per altri, alleati o nemici, forse quest’ultimo dato non avrebbe rappresentato un problema, per gli italiani, ancorché sottoposti al regime fascista, evidentemente lo fu. GRAN BRUTTA COSA LA GUERRA !!!
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daliborcolic · 2 years
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Selo Jablanica GRADIŠKA .. Carstvo voćnjaka
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gorskivijenac · 2 years
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Woman from the village Mrštane, Leskovac muncinpality, Jablanica district. Goran Jovic Suri
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just-wanna-travel · 4 years
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Jablanica, Bosnia and Herzegovina
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travelserbia · 4 years
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Crkva Svetog arhangela Gavrila u Predejnu 
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aliahalsharif · 5 years
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تنتظر حبيبا قد باعك وانتظرضوء جديدا يمكن ان يتسلل الي قلبك الحزين فيعيد لايامك البهجه ويعيد لقلبك نبضه الجميل . . #jablanica #bosnia #bosniaandherzegovina #love #instagood #photooftheday #fashion #instagram #style #travel #nature #beauty #instalike #sun #motivation #summer #tbt #ootd #photographer . #البوسنة #البوسنه ##السعودية #كانون #سياحة #عدستي #هاشتاق #انستقرام #فوتو #صورة #لقطة #مساء_الخير #هاشتاقات_انستقرام_العربية (at Jablanica, Bosnia and Herzegovina) https://www.instagram.com/p/B2zhXHJBo3F/?igshid=aa069ztjgcws
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visitjablanica-blog · 5 years
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Prenj mountain, Jablanica Bosnia and Herzegovina
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leydivari · 6 years
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Subhanallah. 😍
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travelsej · 6 years
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Somewhere by Jablanica from a long bus ride
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