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#iniquo
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“Non amava svegliarsi e dover sbattere contro l’evidenza che qualsiasi relazione umana è, per la maggior parte del tempo, un improponibile baratto tra il terrore di restare soli e la gioia della condivisione, uno scambio iniquo tra il proprio tempo, che è il proprio modo di essere, e la natura umana, che è dividerlo con gli altri.”
— Chiara Valerio, “Il cuore non si vede”.
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nicolacostanzo · 3 months
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fedtothenight · 11 months
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comunque con una categoria ben specifica di intellettuali di sinistra e centro-sinistra (leggasi: coi soldi) è vero che non ci puoi discutere perché totalmente distaccati dalla realtà, come quell'avvocatessa giovane sul mio faccialibro che continuava a ripeter che esultare della morte di riina era come essere uguale a lui perché tutte le vite valgono
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pazzoincasamatta · 7 months
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la solita giustizia a orologeria
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fuoridalcloro · 2 months
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“Non amava svegliarsi e dover sbattere contro l’evidenza che qualsiasi relazione umana è, per la maggior parte del tempo, un improponibile baratto tra il terrore di restare soli e la gioia della condivisione, uno scambio iniquo tra il proprio tempo, che è il proprio modo di essere, e la natura umana, che è dividerlo con gli altri.”
Chiara Valerio - Il cuore non si vede
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turangalila · 24 hours
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Giaches de Wert (1535 - 1596)
Il settimo libro de madrigali a cinque voci novamento composto & dato in luce (Antonio Gardano, Venice, 1581)
– In qual parte si ratto
In qual parte sì ratto i vanni muove / il vincitor augel del sommo Giove? / A farsi un nido altiero, / ove la prole sua nasca e s’impiumi. / Di che saranno al nido i nodi avinti? / d’odorosi giacinti. / Ma questo, quando e dove? / Or ora e nella destra al Re de’ fiumi. //
E per librarlo, si che non sia offeso / da vento iniquo e fiero, / di che gli porrà il peso? / Di bianca perla e schietta. / O Aquila, o Giacinti! O perla eletta! / O Gonzaghi, o Farnesi, o Margherita! / Qual s’aspetta da voi prole gradita. //
– Tirsi morir volea
Tirsi morir volea, / Gl'occhi mirando di colei ch'adora; / Quand'ella, che di lui non meno ardea, / Gli disse: "Ahimè, ben mio, / Deh, non morir ancora, / Che teco bramo di morir anch'io." //
Frenò Tirsi il desio, / Ch'ebbe di pur sua vit'allor finire; / Ma (E) sentea morte,in (e) non poter morire. / E mentr'il guardo suo fisso tenea / Ne' begl'occhi divini / E'l nettare amoroso indi bevea, //
La bella Ninfa sua, che già vicini / Sentea i messi d'Amore, / Disse, con occhi languidi e tremanti: / "Mori, cor mio, ch'io moro." / Cui rispose il Pastore: / "Ed io, mia vita, moro." //
Cosi moriro i fortunati amanti / Di morte si soave e si gradita, / Che per anco morir tornaro in vita.// [Giovanni Battista Guarini]
Giaches De Wert – Il Settimo Libro De Madrigali. The Consort of Musicke, Anthony Rooley. (1989, Virgin Classics Digital – VC 7 90763-2)
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arcobalengo · 10 months
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IMPORTANTE
COMUNICATO. Abbiamo ormai superato i 2/3 del tempo disponibile per la raccolta delle firme per la campagna Referendaria Ripudia la Guerra, e credo sia giusto dare una attendibile cifra che, per quanto ci riguarda, è la somma della raccolta ai banchetti, ai municipi, e le firme online. Questo, non prima di avere ringraziato le centinaia di militanti che hanno usato il loro prezioso tempo sottraendolo alle loro famiglie, agli affetti, e al tempo libero, per portare avanti la causa della Pace contro la Guerra.
Siamo stati sottoposti ad una selvaggia quanto totale censura da parte degli organi di informazione ed in primo luogo dalla RAI di Stato, prima nella versione di centro sinistra e cinque stelle, ed ora anche nella versione targata centro destra. Sulla politica estera e sulla Guerra, così come su altri temifondamentali, è proprio vero che la destra e la sinistra sono due facce della stessa medaglia.
Un grande risultato è stato comunque quello di informare, rendere consapevoli centinaia di migliaia di cittadini, che potranno in seguito divenire parte attiva della lotta contro questo sistema iniquo e guerrafondaio. Dunque, la presumibile cifra si aggira ora attorno ai 295 mila firmatari. Pertanto, se in queste ultime settimane non ci sarà uno straordinario incremento del numero delle sottoscrizioni, pur ottenendo un risultato straordinario considerata la totale mancanza di qualunque finanziamento, vorrà dire che la consultazione popolare non potrà avere luogo. Sono giorni e settimane decisive, la campagna Referendaria è nelle vostre mani. Continueremo la lotta alla Guerra a testa alta.
E. PENNETTA
Potete firmare anche online. È importante poter dire la nostra in questi anni di politica a senso unico
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leparoledelmondo · 2 months
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Finanza climatica
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Come trovare fondi da investire nella transizione? Soprattutto per quei Paesi che più hanno bisogno di risorse e che subiscono maggiormente gli effetti non solo del cambiamento climatico, ma anche di un sistema socioeconomico profondamente iniquo. Insomma, oserei dire che è una questione di equità e giustizia. Una definizione di “finanza climatica” è ardua, con i Paesi in via di sviluppo che premono per stabilire linee guida chiare su cui basare i contributi finanziari, e i Paesi sviluppati che preferirebbero ovviamente mantenere l’ambiguità attuale.
Ma dal nostro piccolo blog potremmo suggerire soluzioni come, ad esempio, incrementare i finanziamenti pubblici facendo pagare i responsabili della gran parte delle emissioni. 
Altri soluzioni potrebbero essere: una tassa sui profitti record delle aziende fossili, l’abbandono delle sovvenzioni ai combustibili fossili, una tassa sui maxi-redditi (il 10% più ricco della popolazione mondiale è responsabile del 50% delle emissioni). 
Così, giusto per fare qualche esempio che gira nell’aria.
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yu-gi-oh-slavia · 1 year
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Eripe me, Domine, ab homine malo; a viro iniquo eripe me.
Qui cogitaverunt iniquitates in corde, tota die constituebant praelia.
Acuerunt linguas suas sicut serpentis; venenum aspidum sub labiis eorum.
Custodi me, Domine, de manu peccatoris, et ab hominibus iniquis eripe me.
Qui cogitaverunt supplantare gressus meos; absconderunt superbi laqueum mihi.
Et funes extenderunt in laqueum; juxta iter, scandalum posuerunt mihi.
Dixi Domine: Deus meus es tu; exaudi, Domine, vocem deprecationis meae.
Domine, Domine, virtus salutis meae, obumbrasti super caput meum in die belli.
Ne tradas me, Domine, a desiderio meo peccatori: cogitaverunt contra me; ne derelinquas me, ne forte exaltentur.
Caput circuitis eorum: labor labiorum ipsorum operiet eos.
Cadent super eos carbones; in ignem dejicies eos: in miseriis bon subsistent.
Vir linguosus non dirigetur in terra; virum injustum mala capient in interitu.
Cognovi qui faciet Dominus judicium inopis, et vindictam pauperum.
Verumtamen justi confitebuntur nomini tuo, et habitabunt recti cum vulto tuo.
Liber Psalmorum 139
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ivanvolkovroleplay · 1 year
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Pogroms in nome di proteggere la fede cristiana ortodossa a causa del pericolo del re malvagio e iniquo ebreo di Israele:
*Dopo la rimozione delle statue di idolatria come quelle di Lenin e di Stalin che erano entrambi ebrei molto pericolosi, Ivan VII fece anche abolire la festa della liberazione di Auschwitz e fece invece festeggiare il martirio dei Romanov proclamati ancora una volta santi in modo ufficiale il giorno 17 luglio in cui i Romanov erano stati uccisi barbaramente e disumanamente a causa degli ebrei bolscevichi quindi il 27 gennaio è stato bannato,bloccato e censurato in tutta la Russia specificando che è un falso storico per rafforzare il potere ebraico che anche i Protocolli di Zion avevano avvisato del pericolo e specifica anche che non è una festa cristiana ma una festa ebraica bolscevica e quindi la sinagoga di Satana non è più benvenuta in Russia.
Subito dopo, gli ebrei russi piangono e si offendono minacciando di distruggere l'Europa e il cristianesimo  attraverso le armi nucleari e i terroristi e Ivan VII risponde invece che Israele sarà invasa e distrutta con le armi nucleari insieme al loro falso messia e al loro falso profeta, subito dopo la polizia russa inizia a fare arrestare i ricattatori ebrei russi e li manda in Siberia facendoli lavorare in modo forzato, morire di stenti,morire di malattia e li farà abortire e sterilizzare ogni giorno se non ritirano i loro ricatti anticristiani poi ci sono pochi ebrei russi che sono stati risparmiati dai pogroms per motivi che non loro non credono a nessun messia ebreo e sono più neutrali.
Il Sacro Romano Impero e il quarto reich supporta le azioni di Ivan VII in nome di proteggere la fede cristiana quindi fa consegnare gli ebrei italiani,austriaci e tedeschi alle autorità russe per farne ciò che vuole degli ebrei sionisti ricattori: ucciderli,torturarli,farli abortire, sterilizzarli e trasformarli in oggetti attraverso le loro ceneri per motivi che gli ebrei non capiscono nulla che Abu Qasim Muhammad è un distruttore nato e odia l'amore e il genere umano perché è Satana lui stesso, allo stesso tempo Heinrich III spera che in qualche modo i suoi alleati israeliani Jacopo Levi e Amir Menashe capiscono i loro errori e si convertano al cristianesimo in modo libero e con l'anima se proprio non desiderano continuare a vedere Abu Qasim Muhammad uccidere brutalmente i cristiani e I musulmani sunniti, anche il Sacro Romano Impero risparmia pochi ebrei, quei ebrei che rifiutano di riconoscere Abu Qasim Muhammad ed Ephraim Werner come i loro messia ebrei Ben David e Ben Joseph.
Ivan VII cita una frase della Profezia di Ezechiele che riguarda proprio appunto a un principe malvagio di Israele:
"A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo della tua iniquità finale,  così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà abbassato.  In rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò"
Ezechiele 21: 30-32
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*Abu Qasim conquista attraverso il suo esercito non bastando i suoi territori come Iran,Siria,Yemen,Libano ma conquista anche la terra di Israele e la Palestina araba, a supportarlo sono soltanto gli ebrei sionisti ortodossi e i musulmani sciiti, in questi territori succedono persecuzioni religiose contro i cristiani e i musulmani sunniti perché lo rifiutano come messia/mahdi sunnita tuttavia lui non ha nessun potere di conquistare l'Arabia Saudita,l'Iraq, gli Stati arabi sunniti,l'Afghanistan,il Pakistan,la Libia e nè tantomeno il Vaticano avendo visto interferenze dei musulmani sunniti, dei cristiani cattolici tedeschi e dei cristiani cattolici libici di origini romane/italiane, Abu Qasim è conquistatore Ben David come volevano gli ebrei e fa i miracoli come volevano i musulmani sciiti.
Abu Qasim ha avuto in precedenza due figli da sua moglie che in teoria da adulti dovrebbero fare i falsi profeti che mentono sempre a tutti ma ad un certo punto viene colpito da una malattia incurabile che lo rende del tutto sterile ma rimane ancora un uomo lussorioso e maledice la chiesa cattolica credendo che sono stati i cristiani a renderlo sterile sebbene sa che è una menzogna.
Appena arrivato a Gerusalemme fece delle azioni anticristiche come predetto nella sacra Bibbia del nuovo testamento che lui odia:
"Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,  colui che si contrappone *e s'innalza sopra ogni* essere che viene detto *Dio* o è oggetto di culto, *fino a sedere* nel tempio di *Dio*, additando se stesso come *Dio*.
Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?  E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora.  Il mistero dell'iniquità è gia in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene.  Solo allora sarà rivelato *l'empio* e il Signore Gesù lo *distruggerà con il soffio della sua bocca* e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo,  la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri,  e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.  E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità"
2 Tessalonicesi 2: 1-12
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abr · 2 years
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Non gli basta, van contro la logica per ululare che non solo è sbalgiada e impossibbole, sarebbe pure ... iniqua! Lasciare (parte de)i soldi a chi li fa legalmente è "iniquo" - i serblizzi, gli stipendifici, le clientele, gli aiutini, le Ong ... come si fa?
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gregor-samsung · 2 years
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“ Una voce ricorrente, cui si è aggiunto “buon” ultimo il 27 gennaio 2020 un consigliere comunale della Lega, che con un post su Facebook (peraltro rapidamente rimosso) ha bollato niente meno che Sandro Pertini come partigiano e terrorista, a commento della proposta di intitolargli un ponte cittadino. Ma si tratta di una posizione che riemerge ciclicamente nel dibattito pubblico, con uno smaccato intento anticomunista che prende d’infilata anche la lotta partigiana, finendo per negarne la legittimità *. E il solo impiegare il termine “terrorismo”, tanto più alla luce delle paure che ha evocato a partire dagli anni Settanta e che suscita oggi (pur nelle differenze che separano il nostro presente dagli “anni di piombo”), è come se chiudesse ogni possibilità di discorso, di discussione. Cosicché per chi intende screditare la Resistenza diventa quasi un invito a nozze il constatare come durante i venti mesi la parola venga usata senza timidezze nei documenti degli organi che dirigono la guerra partigiana, come ha osservato Santo Peli riprendendo uno spunto di Claudio Pavone [Cfr. Santo Peli, Storie di Gap. Terrorismo urbano e Resistenza, Einaudi, Torino 2014, p. 5.]. L’equazione tra partigiani e terroristi si appiglia da un lato al modo con cui si sono autorappresentati i brigatisti, i quali hanno posto la lotta partigiana nel proprio pantheon e si sono proclamati suoi eredi, chiamati a portare a termine una rivoluzione iniziata dalla Resistenza e non ancora giunta a compimento perché sabotata allora dalle forze della reazione e dallo stesso Partito comunista. Dall’altro lato l’equiparazione pesca a piene mani nelle analogie che di fatto esistono nelle modalità pratiche della lotta armata: la vita in clandestinità, lo studio degli obiettivi da colpire, l’agguato, ecc. Ma le analogie finiscono qui. Viene ignorata una differenza così enorme che è persino imbarazzante sottolinearla. È appunto incomparabile il contesto: nel 1943-1945 è in corso un conflitto tremendo e si vive in stato di guerra, negli anni Settanta no (malgrado sia proprio ciò che i terroristi sostengono, e per quanto drammatico e avvelenato sia il clima politico e sociale di quella fase). Stabilito questo punto fermo, è appena il caso di accennare che è diverso il nemico che si combatte: da una parte le autorità naziste e fasciste, dall’altra uno Stato democratico (che tale resta anche alla luce dei limiti allora contestati alla sua reale democraticità). Se si riescono ad accantonare i detriti di questa stagione così complessa, che ha segnato indelebilmente la storia della Repubblica, e a concentrare invece lo sguardo sulle condizioni del 1943-1945, torna in primo piano la questione di fondo. Ribellarsi all’ordine iniquo che domina nel corso della guerra totale e cercare di abbatterlo per riconquistare (per tutti) una vita degna di essere vissuta significa fare i conti con le inevitabili conseguenze di questa decisione e assumersene la responsabilità. Non si dà alternativa. Ciò non vuol dire affatto che sia un percorso semplice o indolore, per chi lo intraprende prima di tutto e anche per chi guarda a quel passato. “
* Cfr. in proposito De Luna, La Resistenza perfetta cit., p. 14 che ricorda il ruolo di apripista avuto da Marco Pannella al congresso del Partito radicale del 1979 nell’accostare partigiani e terroristi degli anni Settanta proprio a partire dall’azione di via Rasella.
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Chiara Colombini, Anche i partigiani però..., Laterza (collana I Robinson / Letture), 2021. [ Libro elettronico ]
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crossroad1960 · 1 year
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Possono definirlo come gli pare, nonostante le ardite acrobazie dialettiche resta il solito iniquo, squallido, ipocrita condono, un insulto vergognoso alla decenza!🤡
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mypickleoperapeanut · 1 month
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C’era una volta, tanto, ma tanto, tanto tempo fa, in un luogo così lontano che nessuno era mai riuscito a raggiungere, il regno delle tempeste e degli uragani.
Tutti conoscevano quel regno e tutti ne erano sudditi timorati e devoti.
Il Re, signore assoluto e incontrastato di quel regno, aveva un pessimo carattere, bastava infatti, una piccola contrarietà, un qualsiasi contrattempo, perché il suo umore cambiasse repentinamente, scaricando sui suoi sudditi ignari tutta la sua rabbia e il suo livore.
Tuoni, fulmini e saette, quando andava bene, quando poi era davvero arrabbiato, allora scatenava tremendi uragani, tempeste di vento, trombe d’aria.
Il Signore del tempo aveva un pessimo carattere, sembrava davvero che non ci fosse alcunché che potesse attenuare i suoi scatti d’ira, che potesse attenuare la sua irascibilità, e a nulla serviva il fargli notare quali scempi sulla natura e sulle persone lasciassero i suoi comportamenti.
Niente e nessuno erano in grado di ammansire il suo pessimo carattere e tutti quelli che timidamente ci provavano, spesso, finivano molto male, visto che a quella corte, il dissenso non era né ammesso né tollerato.
Il Re del tempo, signore della pioggia e dei venti, non aveva consiglieri né giullari alla sua corte, il suo volere era potere su tutti gli eventi, era lui e solo lui a stabilire il dove, il quando e soprattutto quanto forti e distruttivi dovessero mai essere tali eventi.
Ma venne anche il momento in cui i sudditi sottomessi e rassegnati incominciarono a ribellarsi al potere assoluto del sovrano, non riconoscendone più l’origine divina, rinunciando a venerarlo come un Dio, da quel momento ebbe inizio l’irreversibile viaggio di conoscenza e di comprensione, percorrendo un piccolo e tortuoso sentiero, pieno di insidie, per tentare di capire da dove fosse mai venuto il suo sconfinato potere e se mai ci fosse stata una logica nel suo operare.
Da quel tempo in poi il Re delle tempeste e degli uragani non fu un più un despota assoluto, non ebbe più sudditi devoti e timorati su cui scaricare tutte le sue intemperanze ma, guerrieri decisi e pronti a contrastare con tutti i mezzi quel suo potere così iniquo e ingiusto.
Guerrieri risoluti e determinati nel volerlo limitare e contenere, prevedendone le mosse, imbrigliandone la sconfinata energia, condizionandone i devastanti effetti.
Molta, tanta, strada avrebbero dovuto ancora fare quei sudditi, tanto decisi, quanto vulnerabili, per riuscire ad abbattere il Regno del tempo, destituire il monarca assoluto e iniziare a gestire la sua enorme potenza, ma per loro e nostra fortuna quella strada era ormai tracciata.
Il Re del tempo incominciò a rendersene conto, lui, come tutti i potenti della terra, una cosa più di tutte temono da sempre, di una sola cosa hanno terrore e quella cosa è la consapevolezza che la strada della conoscenza e del sapere possa prima o poi essere irreversibilmente percorsa dei propri sudditi.
Anno 2011
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isa0507 · 3 months
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