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#giornali partito
enricicca · 2 years
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Voltati, Eugenio. L'eredità di Scalfari
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condamina · 2 years
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Joris Ivens a Trieste nel 1951: polemiche e consensi
Joris Ivens a Trieste nel 1951: polemiche e consensi
L’articolo su Ivens così come apparso ne “Il Lavoratore”. Fonte: Ivan Buttignon, art. cit. infra L’intervento di Joris Ivens nella Sezione Spettacolo del CCA [Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste] suscita vivaci quando non anche aspre polemiche, che qui di seguito riportiamo.Ne “La Cittadella”, giornale satirico di Trieste <116 abituato alle uscite spiritose, motti pungente o arguti,…
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falcemartello · 11 days
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•••
LE OLIGARCHIE DI POTERE DELLA UE HANNO SDOGANATO ANCHE L’OMICIDIO POLITICO.
Il primo ministro della Slovacchia, stato membro della comunità europea, è vittima di un tentato omicidio e si trova in fin di vita in ospedale.
Se, come sembra al momento probabile, si salverà, potrà dirsi fortunato.
Le istituzioni e i grandi giornali dell'Occidente condannano naturalmente l'attentato (non potrebbero fare altrimenti), ma fanno subito dei distinguo.
Fico è un comunista, è un amico di Orban, è un mezzo fascista, è un negazionista no VAX , è un putiniano.
La Repubblica, per non venir meno al suo ruolo di megafono dell'atlantismo e del sionismo più forsennati, ci spiega che è anche un camorrista. Insomma, quasi quasi quelle palle in pancia se le è meritate.
Quanto al fatto che sia stato regolarmente eletto dal suo popolo, la cosa è irrilevante.
Come è noto, sono democratiche solo le elezioni che vincono gli amici.
Le altre, no.
Anche riguardo all'attentatore il comportamento della stampa è a dir poco strano.
Se Fico è un poco di buono, chi gli ha sparato è un idealista, un poeta (avrebbe pubblicato un libro di poesie), uno scrittore.
Il fatto che fosse anche militante di un partito ultraliberista, sostenesse con foga la causa ucraina, manifestasse sotto le insegna della NATO e dell'UE non è motivo di imbarazzo.
In fondo ha agito mosso da buone intenzioni.
Fico è un leader europeo e quindi il sistema mediatico non può abbandonarsi all'esplicita esultanza come quando Geddafi venne torturato e il suo cadavere, insieme a quello del figlio, fu lugubremente esposto in moschea; o come quando Saddam Hussein venne impiccato in diretta televisiva dopo che i suoi figli e nipoti adolescenti erano stati bruciati vivi (il New York Times esibí in prima pagina, a mo' di trofeo, quelle immagini raccapriccianti).
Con i leader del mondo sviluppato bisogna mantenere un po' di decoro.
La sostanza però è la stessa e ci dice che le oligarchie al potere in Occidente hanno completamente sdoganato l'omicidio politico.
Esse agiscono come una banda di terroristi.
Silvio Dalla Torre
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raffaeleitlodeo · 4 months
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Se la sinistra fatica da anni a trovare un ideologo da cui ripartire, la destra invece ne trova felicemente uno al giorno. E l'ultimo è Fleximan, esaltato oggi come "eroe" (testuale) dai giornali fasciotrash. Fleximan, per chi non lo sapesse, è il tizio o il gruppo che va in giro segando i pali degli autovelox, soprattutto in Veneto. Ora: è un po' un misterioso, a questo punto, il concetto di "vandalo" per la destra nostrana: lo è chi si siede sul Raccordo o getta vernice lavabile sui palazzi del potere, ma non lo è (anzi è "eroe") chi distrugge un bene pubblico pagato coi soldi dei contribuenti e utile a evitare incidenti. Del resto, l'intera vicenda dei limiti di velocità è ricca di divertenti contraddizioni: basti pensare che il capo di un partito sedicente federalista usa i suoi poteri di ministro a Roma per annullare le decisioni di un comune locale; il che, se non altro, fa un po' ridere come incoerenza. Dietro tutto questo c'è però, diciamo, una sfida culturale (scusate il vocabolo radical-chic). E non è tanto quella di chi vuole andare veloce a produrre Pil contro chi vuole "ascoltare gli uccellini" (cit. Salvini). E' proprio quella dell'Italia in cui ognuno vuole farsi i cazzi suoi contro quella che ha curiosamente superato l'età preistorica e quindi ha capito che, se si vive in società, il bene collettivo talvolta prevale sulla pulsione istintuale di fare i propri individuali comodi. Questa seconda, stranissima fetta di paese che si è emancipata dalla giungla è sicuramente minoritaria: basta vedere la auto parcheggiate in seconda fila e gli scaldabagno adagiati sui cassonetti. Non ci resta quindi che l'eroe Fleximan, che è un po' il Vannacci del codice stradale, avendo deciso di incarnare un altro pezzo del lungo e piuttosto putrido intestino italiano. Se uscisse dall'anonimato, sarebbe già capolista leghista per le Europee nel collegio nordest. Ecco, io non ho mai creduto nella superiorità morale della sinistra, essendo questa piena di stronzi e pure di farabutti. E' la palese inferiorità morale di questa destra che mi sembra tuttavia innegabile. Alessandro Gilioli, Facebook
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gregor-samsung · 7 months
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“ Carismatico, coraggioso, indomito, Lussu è un figlio della Sardegna più profonda. Nato ad Armungia nel 1890, laureato in Giurisprudenza a Cagliari, amatissimo comandante della brigata Sassari (nella prima guerra mondiale ha ricevuto ben quattro medaglie dopo quattro anni di trincea per azioni sull’altipiano del Carso e della Bainsizza), ex deputato del Partito sardo d’azione, ha pagato cara, fin lì, la sua militanza, ma ha anche ottenuto una gran bella vittoria su un regime che sembra inattaccabile. Capelli e occhi neri, slanciato, elegante, occhiali dalla montatura di metallo, baffi e pizzetto, sguardo ironico e tagliente, in quel periodo si fa chiamare ‘Mister Mill’ e vive in clandestinità. Agli occhi dei giovani dell’epoca, lo dice Joyce stessa, è un personaggio leggendario, per le gesta in Sardegna e per la sua avventurosa fuga da Lipari. I fatti della Sardegna sono questi: la sera del primo novembre 1926, centinaia di fascisti hanno assediato la casa dell’avvocato Lussu. Non è un’azione isolata, è solo una delle rappresaglie che bande di fascisti organizzano in tutta Italia – devastando case, sedi di giornali, picchiando e assaltando – non appena si è diffusa la notizia dell’attentato fallito a Mussolini, avvenuto il giorno prima a Bologna per mano del sedicenne Anteo Zamboni. Lussu, che è un antifascista, ha partecipato alla secessione dell’Aventino dopo l’assassinio di Matteotti, è antimonarchico, ha lavorato a un progetto federalista-rivoluzionario per unire azionisti, repubblicani e socialisti, è nel mirino dei fascisti della sua città: l’ordine è di saccheggiarne la casa e linciarlo sul posto. L’organizzazione dell’assalto, nella sede del fascio, è durata tutta la giornata per cui c’è stato tempo e modo, per Lussu, di ricevere informazioni da voci amiche e preparare una reazione. Gli amici gli consigliano di scappare ma lui decide di restare in casa, situata nella piazza più centrale di Cagliari, lasciandola ben illuminata, «per dare un esempio di incitamento alla resistenza».
Scende in strada per vedere che succede, sente gli squilli di tromba che chiamano a raccolta i fascisti mentre la piazza si fa deserta. Risale, manda via la domestica. La città continua a serrarsi, i negozi abbassano le saracinesche, i cinema si svuotano. Al ristorante vicino casa dove va a pranzare, il cameriere – che è stato un suo soldato durante la guerra e ora è diventato fascista ma nutre ancora grande rispetto del capitano – lo scongiura di partire subito. La sentenza contro Lussu è stata emessa e lo sa tutta Cagliari. Persino gli inquilini del suo palazzo, tra cui un magistrato di Corte d’appello, si chiudono e tacciono terrorizzati. «Incominciai a preparare la difesa. Un fucile da caccia, due pistole da guerra, munizioni sufficienti. Due mazze ferrate dell’esercito austriaco, trofei di guerra, pendevano al muro». Due giovani amici e compagni si presentano per aiutarlo ma lui li congeda senza discutere. Spegne la luce e si avvicina alla finestra. Assiste alla devastazione della sede della tipografia del giornale «Il Corriere» all’angolo, poi a quella dello studio dell’avvocato Angius. Quindi risuona il grido «Abbasso Lussu! A morte!». È sorpreso di riconoscere tra gli assalitori persone che conosce bene, di cui è stato amico o compagno di scuola. La colonna si divide in tre parti e l’attacco arriva da tre punti: una squadra sfonda il portone e sale dalle scale, una cerca di entrare da un cortile sul retro, l’ultima si arrampica dai balconi. «Confesso che, nella mia vita, mi sono trovato in circostanze migliori. I clamori della piazza erano demoniaci. La massa incitava gli assalitori dalle finestre con tonalità di uragano». Lussu lancia un primo avviso, grida «Sono armato!» da dietro le persiane. Poi, mira e spara al primo che arriva sul balcone. Un giovane fascista, Battista Porrà, colpito a morte piomba giù, sul selciato della piazza. Gli altri scompaiono in un lampo. Nonostante lo svolgimento dei fatti dimostri la legittima difesa (e infatti verrà assolto) e nonostante l’immunità parlamentare, Lussu viene portato in carcere. Ci vorrà un anno prima di arrivare a sentenza ma l’ordine di scarcerazione immediata è seguito da un ordine di domicilio coatto. Lussu è condannato alla pena di cinque anni di confino per misure di ordine pubblico e definito «avversario incorreggibile del regime». “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹; pp. 31-33.
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arcobalengo · 4 months
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Vuole portare in piazza il popolo dei sussidiati a vita, l'universo degli imbucati in amministrazioni pubbliche, dei raccomandati nelle municipalizzate, nelle cooperative, nelle convenzionate, nelle srl che vivono di appalti pubblici, delle associazioni culturali e delle ONG finanziate da regioni e UE, il mondo delle aziende che telefonano al sindaco per chiedere la deroga al lockdown, anzi no, facciamolo questo lockdown che tanto ci mancano le risorse umane, il mondo dei giornalisti che vivono di contributi all'editoria, il mondo dei registi che campano di finanziamenti pubblici, a protestare contro gli agricoltori, quelli che mettono le mani nella terra, perché "ricevono troppi sussidi". Ovviamente strizzando l'occhio ai Friday for Future e all'ultimagenerazionismo dilagante, perché, si sa, l'agricoltura è "inquinante" e i sussidi pesano sulla collettività. Dimentica di ricordare, però, che, se c'è una tecnologia che da sempre vive di sussidi pubblici, quella è proprio la tecnologia green dei pannelli solari e delle auto elettriche. Chissà, magari aveva finito lo spazio.
Mai come nel caso di questa protesta degli agricoltori europei la linea di demarcazione tra ZTL e figli di nessuno è chiara oltre ogni ragionevole dubbio. E i giornali dello ZTL ovviamente hanno già preso partito. Fatelo anche voi: scegliete da che parte stare. Noi ve lo ripetiamo da quattro anni che la battaglia non è tra sinistra e destra, ma tra sotto e sopra.
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Giuseppe Masala
Stefano Feltri - se non erro - collabora con il corriere, testata nota per non ciucciare nulla dalle mammelle dello stato.
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ilpianistasultetto · 1 year
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Da un mese a questa parte, giornali, media, tg, talk e quant'altro gestisce la comunicazione ha scelto la sua strada comunicativa per cavalcare la politica italiana. MELONI da una parte ( che poi, ha impiegato anni e anni per arrivare) e dall'altra SCHLEIN, neo eletta segretaria del PD da qualche giorno. Ormai per l'intero sistema comunicativo questo sara' il duello per i prossimi secoli. Tutti gli altri, spariti. Niente Renzi o Calenda, niente Salvini o Conte, niente sx, verdi e cespugli vari e soprattutto niente fatti, l'importante e' il chiacchiericcio per portare in vetta queste due donne, anzi, direi una soltanto visto che la Giorgia calca i palchi da 40anni..Schlein, Schlein, fortissimamente Schlein.. Il motivo? Semplice, sia il polo di dx che il PD garantiscono ai potenti che nulla cambiera', ne' con gli uni ne'con gli altri. Si, si, forse qualche diritto civile in piu' ma questa e' gente che bada al soldo, al potere economico, a non cambiare niente di questo Paese, non ai diritti e queste sono le uniche forze politiche che a loro non faranno mai scherzi. Chi ha la memoria allenata, ricorda giornali e tv quanto lodavano Draghi, Letta, Salvini e Berlusconi. Ecco, sono gli stessi che oggi portano in trionfo la Schlein. E'normale questo? Il disegno? Riportare in alto il PD, affossare Conte e il m5s, poi far liquefare piano piano la Schlein e mettere sul trono quello che adesso e' il presidente del partito, Bonaccini. Meloni e Bonaccini, due cavalli che, con l'aiuto del duo Calenda-Renzi, in squadra con l'una o con l'altro, non faranno muovere foglia che chi comanda veramente non voglia. Vedere che la gente non capisce queste cose cosi elementari mi crea imbarazzo. Eppure e' roba da elementari, appunto..
@ilpianistasultetto
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colonna-durruti · 1 year
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Alessandro Gilioli
Oggi Repubblica è in sciopero, o meglio era in sciopero ieri quindi non esce oggi.
In sostanza, nell'incontro con i giornalisti l'azienda ha ammesso che sta smantellando se stessa: per adesso sono in vendita i quotidiani locali (quelli che restano, molti sono già stati ceduti) poi si vedrà.
Fondamentalmente i giornalisti temono che alla fine anche Repubblica sarà venduta o svenduta, come un anno fa è successo con l'Espresso.
Da tre anni, circa, il proprietario del gruppo è John Elkann, che l'ha pagato meno di Cristiano Ronaldo.
L'ha comprato dai figli di De Benedetti, a cui il padre l'aveva incautamente regalato. Ai figli però non fregava nulla di fare giornali. Allora hanno preso i soldi di Elkann per liberarsene, facendo infuriare il padre che quindi ha fondato il Domani.
Perché Elkann tre anni fa si sia preso il gruppo è ancora incerto. Lui diceva di voler portare avanti il sogno dello zio, Carlo Caracciolo, che con Scalfari fu il cofondatore del tutto. Insomma una questione di affetti familiari. Più probabile che pensasse di ottenerne qualche utilità per il resto del suo impero, insomma "influenzare" - del resto i padroni dei giornali oggi sono tali solo per questo motivo, non è che ci fanno direttamente profitti.
Quello che è certo invece è che in tre anni Elkann non ne ha azzeccata una, a iniziare dalla scelta di un direttore di centrodestra, che ovviamente ha fatto scappare firme e lettori di sinistra (Scalfari, per capirci, parlava a lettori che andavano dal partito repubblicano alla sinistra extraparlamentare, passando per sinistra Dc, Psi, Pci, Partito Radicale. Ezio Mauro portò avanti questa grande apertura con il gigantesco ombrello collettivo dell'antiberlusconismo).
Oltre al direttore di Rep., Elkann ha cambiato anche il capoazienda, insomma l'ad, mettendoci un suo amico ed ex compagno di studi, peraltro fin lì ignaro di editoria. Adesso questo ad è anche a capo della Juventus. Non è chiaro come si sdoppi, peraltro in due campi che non conosceva. Caracciolo i giornali li conosceva e li amava. De Benedetti senior anche. Forse per fare bene un prodotto devi conoscerne e amarne la fabbricazione: in generale e non solo per l'editoria.
In questi anni tutti i quotidiani o quasi hanno perso moltissime copie, si sa che i giornali sono un mercato in declino. Repubblica però è riuscita a perderne quasi il doppio degli altri.
Sul crollo reputazionale e di autorevolezza, invece, non ci sono numeri: ognuno la pensi come vuole.
In compenso a Repubblica si fa un grandissimo parlare di digitalizzazione. Un piano digitale dopo l'altro. L'idea è di vendere contenuti on line, anche staccati dalla vecchia cornice dell'acquisto di un giornale come tale (cartaceo o su tablet che sia). Probabilmente è una buona idea, almeno così ci dicono alcune "case histories" all'estero. Resta da vedere cosa c'è in questi contenuti, perché poi alla fine conta quello: se sono vendibili o meno, se gli utenti li apprezzano, se se li comprano.
Vedremo. Nell'attesa si vendono al primo che passa giornali e giornalisti, cioè si mandano via produttori di contenuti.
Appena arrivato, Elkann si è liberato di MicroMega, considerato troppo di sinistra. Poi ha venduto l'Espresso al proprietario della Salernitana, che ha già fatto fuori il suo primo direttore, Lirio Abbate, che aveva preso il posto di Damilano. Adesso l'Espresso è diventato un'emulazione meno moderna e meno smart del settimanale Oggi. Il suo editorialista di punta è diventato Maurizio Costanzo, dove prima c'era Umberto Eco. Però è impacchettato bene perché gli sono rimasti un bravo art director e una brava photo editor, oltre ad alcuni bravi giornalisti che fanno il possibile
Negli ultimi mesi si sono diffuse voci che il proprietario della Salernitana si stia per comprare anche Repubblica.
Per ora l'azienda conferma solo di non avere più "un perimetro" di testate da mantenere, restando sul vago.
Di qui lo sciopero di oggi, anzi di ieri.
Per favore non scrivete qui sotto che Repubblica è brutta, vi fa schifo etc. Intanto perché non si bastona un cane che affoga. Ma soprattutto perché è stato un grande giornale, uno dei pezzi migliori della nostra società per quarant'anni - e l'Espresso per oltre sessanta.
Per me poi sono stati giornali formativi, da lettore, fin dalla prima adolescenza. Formativi anche della coscienza civile e politica.
E' stato un onore lavorare 18 anni all'Espresso. Quando ho firmato, nel 2002, volevo rimanerci per tutta la vita.
Poi le cose cambiano. E se vuoi far ridere Dio raccontagli i tuoi progetti, come dice un proverbio yiddish.
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crazybutsensible · 2 years
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*Non so chi l'abbia scritta ma è geniale.*
_*"Differenze tra essere di destra ed essere di sinistra:*_
😁- Quando un tipo di destra non è cacciatore e non gli piacciono le armi, semplicemente non va a caccia e non compra armi.
😡Quello di sinistra invece chiede che sia proibita la caccia e la vendita di armi.
😁- Quando un tipo di destra è vegetariano, semplicemente non mangia carne.
😡Quello di sinistra invece fa una campagna contro gli alimenti di carne e gli piacerebbe che si proibisse di mangiare carne.
😁- Quando un tipo di destra è omosessuale, fa una vita normale.
😡Quello di sinistra invece fa apologia dell’omosessualità, va alle manifestazioni “gay pride” e accusa di “omofobia” tutti quelli che non la pensano come lui.
😁- Quando un tipo di destra perde il lavoro, pensa a come uscire dalla situazione e fa di tutto per trovare un nuovo lavoro.
😡Quello di sinistra invece va a lamentarsi col sindacato, spende fino all'ultimo giorno e va a tutte le manifestazioni e scioperi sia contro la destra e sia contro gli imprenditori.
😁- Quando a un tipo di destra non piace un programma televisivo, cambia canale oppure spegne il televisore.
😡Quello di sinistra invece se ne lamenta coi giornali, denunciandolo sui quotidiani, alle radio, alle televisioni, ai partiti politici di sinistra ed infine promuove un'associazione perché chiudano il canale televisivo che trasmette quel programma.
😁- Quando un tipo di destra è ateo, semplicemente non va in Chiesa.
😡Quello di sinistra invece perseguita tutti quelli che credono in Dio, denuncia la scuola che esponga un crocifisso, protesta contro ogni segno di identità religiosa, chiede che si esproprino i beni della Chiesa, che si proibisca la settimana Santa e ogni processione o pellegrinaggio.
😁- Quando un tipo di destra ha problemi economici, cerca il modo di guadagnare di più e tende a risparmiare.
😡Quello di sinistra invece ne dà la colpa alla destra, agli imprenditori, alla borghesia, al capitalismo, ai neoconservatori ecc. ecc., poi si mette in un sindacato sperando di fare un salto in un partito politico.
😁- Quando un tipo di destra legge questo scritto, ride e lo manda ai suoi AMICI
😡Quello di sinistra invece si infuria e dà del fascista e del retrogrado a chi l’ha scritto e glielo ha mandato.
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vintagebiker43 · 8 months
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Il partito della meloni nel 2018 stava al 4%, proprio come la lega nel 2016 quando, inspiegabilmente, salvini iniziò a spuntare nelle case degli italiani perfino dagli oblò delle lavatrici perché bisognava oscurare il M5S nel pieno dei suoi massimi consensi. Da quando il M5S diventò il partito di maggioranza relativa in parlamento la vera battaglia politica si svolge nelle redazioni di media e giornali solo perché l'establishment, il potere che conta, quello economico e finanziario che controlla e possiede media e giornali non gradisce che gli italiani possano scegliere autonomamente i propri rappresentanti politici, specie se arrivano da un mondo distante dal suo. E allora, proprio come con l'avvento del fascismo, quando fu la borghesia e non il popolo a volere mussolini perché terrorizzata dall'idea di perdere soldi e privilegi, chi ha soldi e potere si organizza e, piuttosto di mandare al governo gente che potrebbe interrompere il magnifico status quo che comanda l'Italia da ottant'anni non si fa scrupolo di mandare al governo partiti antidemocratici e autoritari perché tanto, chi ha i soldi può comprare tutto quello che gli manca, anche la libertà. #statocanaglia, oggi più di ieri e meno di domani. #26settembre
@ Cristina Correani
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ombrafurtiva · 2 years
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A voi che vi strappate le vesti per il governo meloni fascista, per il ritorno dello squadrismo punitivo e dell'olio di ricino, a voi dico studiate la storia. Non quella della seconda guerra mondiale, non del ventennio italiano, non quella del duce, ma quella degli ultimi 22 anni.
Dietro la meloni, che vorrebbe sembrare una novità ma che è la stessa di ruby nipote di mubarak e degli ultimi 15 anni, abbiamo eletto: fitto, pera, lotito, santanché, berlusconi, tremonti etc etc.
Abbiamo eletto gli stessi, GLI STESSI, dei governi berlusconi che han portato l'italia al tracollo e che il successivo governo tecnico monti decise di salvare non tagliando gli extraprofitti, non con una patrimoniale, non con la caccia all'evasione, non con la nazionalizzazione del mercato della maria, ma con tagli a sanità, pensioni, ricerca e scuola, per la serie 'u cane muzzica u 'cchiu spardato...
Abbiam votato ed eletto per la terza volta il centrodestra berlusconiano invecchiato di dieci anni, gente che con il fascismo può 'spartire' -come si dice dalle mie parti - solo un busto del duce e una commemorazione a predappio; non di certo una marcia su roma -che non era una marcia già allora- non una flat tax, non un blocco navale per la sostituzione etcnica del malvagio soros, no, non la messa al bando di sindacati e giornali, no, nulla di tutto questo.
Inoltre vorrei far riflettere i sedicenti progressisti aka borghesotti radical chic che canticchiano bella ciao dalla loro scrivania in mogano della banca e che gridano al fascismo, su un dato: l'astensionismo al 36% primo partito, confrontato col 28% della precedente tornata elettorale e il confronto dei voti del centrodestra allora e oggi, riporta un elettorato INALTERATO, in pratica chi votava centrodestra prima, ha votato centrodestra adesso, cosa è cambiato?
Persone molto più sagge di me dissero che in un paese le destre, i totalitarismi, i versanti nazionalisti di un elettorato vincono non per la validità delle loro idee, che sono piuttosto delle 'non idee' ma vincono per incompetenza o assenza di chi dovrebbe salvaguardare lo stato di diritto, l'equità, le minoranze etniche, culturali e religiose; in un paese vince la destra perché la sinistra è assente.
Sommate il rosatellum del governo pd di renzi, forse più incostituzionale del porcellum berlusconiano, sommate le leggi fornero e jobs act, sommate con quale opposizione nel tempo abbiam visto tagliate scuola, sanità, welfare e pensioni, sommate quanti sindacalisti cgil son finiti per avvitarsi ad una sedia in parlamento, il tutto per culminare al pd di zingaretti e letta, il pd dell'agenda draghi, il pd delle privatizzazioni, il pd della ghettizzazione dell'immigrato nei 'centri di accoglienza' , il pd del caporalato nelle campagne, il pd delle banche prima scalate, poi salvate con i soldi del contribuente e in seguito svendute a parenti e colleghi di partito, il pd della leopolda, del benestare e la benedizione di confindustria, il pd dei giornali elkann del gruppo gedi a far propaganda per loro, il pd del servilismo usa che da troppo ormai usa l'italia come mera base missilistica per l'espansione imperialista e criminale della NATO in europa.
Questo pd, erede naturale per pci di berlinguer ridotto ad un partitucolo di centrodestra moderato e asservito all'aristocratica arte dell'avvitarsi ad uno scranno parlamentare senza mai esser stato eletto. Questo pd e i suoi elettori che si stracciano le vesti per il 'ritorno del fascismo' è il maggiore alleato e la maggiore causa del successo berlusconiano virato alla meloni al governo.
Non gridate al fascismo, la meloni non ha nulla a che vedere con il fascismo: l'italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e la sua costituzione antifascista scritta da partigiani valorosi difenderà le sue radici.
Gridate ad una destra becera, nostalgica e aristocratica che è un pericolo sufficiente, reale e a cui opporsi.
Come dice in queste settimane uno dei pochi giornalisti liberi di questo sventurato paese: ''avete creato e voluto la meloni, ora ciucciatevela''
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mezzopieno-news · 2 years
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I TERRENI ABBANDONATI RITORNANO VIVI IN PUGLIA
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La Puglia dispone di un grande patrimonio di terreni inutilizzati, abbandonati e incolti, spesso inariditi dall’incuria e dal degrado. Per questo motivo due amici di Taranto hanno deciso di ridare vita a queste terre ed hanno creato una piattaforma per mapparle e per rimetterle in attività.
Andrea Guarrasi e Aren Hoxha sono un ingegnere informatico e un programmatore, rispettivamente di 35 e 34 anni, con le loro competenze hanno dato vita a Urban Farmer, un portale su cui chiunque può cercare terreni gratuiti per avviare coltivazioni, piantagioni di alberi da frutto a attività di produzione di energia rinnovabile. Nel primo anno di attività sono circa 700 ettari ad essere censiti e la lista dei Comuni aderenti è in costante crescita. Il progetto partito dal sud Italia si sta diffondendo in tutto il Paese e si rivolge agli agricoltori etici, ai consumatori consapevoli e ai proprietari di terreni incolti con l’obiettivo di promuovere l’acquisto di prodotti stagionali e locali, riattivare i campi abbandonati e riutilizzare gli scarti agricoli inserendoli nell’economia circolare.
Con la mappatura Urban Farmer permette di acquistare prodotti locali e di stagione che distano al massimo 30 km dal consumatore e si può scegliere di comprare simbolicamente ogni pianta, seguire la crescita fino a ricevere i suoi frutti direttamente a casa e, se lo si desidera, di visitare i campi, vedere il lavoro che c’è dietro, riavvicinarsi alla terra e acquistare i prodotti dal proprio coltivatore di fiducia.
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Fonte: Urban Farmer
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asterargureo · 2 years
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Giornali italiani e stranieri essere tipo: GiOrGiA MeLoNi uN eSeMpIo pEr La PoLiTiCa, è simpatica, è caciarona, è una nerd,sa parlare le lingue straniere,ha il fidanzato di sinistra (bravo lo scemo aggiungo io),ma non è cattiva è pure amica di Enrico Letta e di Zingaretti (non Luca,il fratello), sì ogni tanto strepita e vomita concetti osceni ma è verace, è de core,piange perché non può stare con la figlia mentre è impegnata con il partito.
Gli italiani la votano e dopo: avete visto brutti ignorantoni di italiani chi avete votato? Avete riesumato il fascismo! Vi siete fatti ingannare dal suo visino innocente
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pettirosso1959 · 1 year
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BAKHMUT È CADUTA!
Il buff-1 di Kiew (lo digito alla tedesca, così evitiamo polemiche) doveva scatenare l'offensiva finale, quella tosta della serie "glielafacciovedere IO ad Apputin!" a maggio.
Maggio è passato.
E il suonatore di piano con il pizello ha perso anche Bakhmut/Artyomvsk. Non ci sarà nemmeno una offensiva a Giugno, se è per questo. Perché non c'è più un esercito ucraino degno di questo nome, viene mantenuta in vita l'apparenza grazie a "iniezioni" di volontari.
Questa guerra non è nell'interesse dell'Europa (e come Europa intendo il Vecchio Continente, non quel consesso di puttane e criminali che siede a Strasburgo e Bruxelles).
Questa guerra non è nell'interesse degli Stati Uniti.
Questa guerra non è nemmeno nell'interesse della Russia o dell'Ucraina.
E dell'Italia, che doveva tirarsene fuori ed essere pedina mediatrice.
Sopratutto: questa, come quasi tutte le guerre, era evitabile, non sarebbe MAI dovuta iniziare, se l'Europa e la NATO avessero firmato gli accordi di Minsk non per prendere tempo (come ha ammesso alla BBC la Merkel) ed armare l'Ucraina, ma per finalmente dare la meritata dignità ai russofoni d'Ucraina.
Ma i cittadini d'Europa non contano nulla: le elites hanno le loro ragioni, sorde ai popoli che governano. I Britannici ricercano la vendetta contro i Russi, colpevoli di aver assassinato Nicola II, imparentato con la monarchia Windsor (o dovrei dire Sachsen-Gotha-Coburg?), e la UE vede un'ottima occasione per perseguire l'Agenda 2030 (basta leggere i giornali tedeschi e le deliranti dichiarazioni dei due Verdi che sono ai dicasteri chiave, Esteri ed Economia, del governo Federale.
I cittadini americani non contano nulla: La guerra è un tentativo di coprire le malefatte della presidenza Obama prima e quella di Biden poi. Specialmente quest'ultimo ha lucrato, tramite il figlio, pescando a mani basse da aziende statali ucraine, riempiendo le sue tasche e quelle del DNC, il "partito democratico" americano. Quale miglior tappeto dove nascondere la sporcizia degli affari di Biden che una guerra, nel patetico tentativo di far dimenticare, in nome del patriottismo, le porcate commesse da Vicepresidente prima e da Presidente poi? Solo che gli Americani, dopo tre anni di bugie e di diritti erosi, non sono convinto che si stringeranno attorno a PedoJoe. Hanno altre preoccupazioni.
I Russi e gli Ucraini ne avrebbero fatto volentieri a meno: sono due paesi dove le storie reciproche si incrociano e sovrappongono, come i vecchi torti (russi) ai nuovi (ucraini). La Russia, se riuscirà a spuntarla, potrebbe inaugurare un ordine mondiale diverso. L'Ucraina, invece, non ha nessuna speranza, tra povertà (era già uno dei paesi più poveri d'Europa), corruzione, le mire territoriali russe (Ucraina dell'est) e quelle polacche (Ucraina dell'ovest).
L'italia? È una mosca cocchiera. Perché esistono interessi privatissimi e nessuno pubblico. Gli italiani non vogliono avere niente a che fare con l'Ucraina e la guerra (tranne i soliti idioti, faziosi e ciechi, che non capiscono che non c'è nulla da difendere né nel sistema NATO né nel sistema UE e che sarebbe ora di allontanarsene prima che crolli tutto rimanendo sotto le macerie). I governi, invece, anche se frutto di elezioni (in italia NON si possono eleggere governi, si nominano, leggetevela la Costipazione ogni tanto...) rappresentano solo se stessi e interessi altri. Perché il sistema è talmente corrotto e manca così tanto una identità ed un popolo (Clemens von Metternich aveva ragione, purtroppo...) che chi è al potere non sa quanto durerà la cuccagna. Per cui fa scorta di favori a terzi per il giorno in cui la politica lo scalzerà dalle poltrone (v. Di Maio, che ha raccolto il premio per aver fatto eleggere dai suoi la von der Leyen).
L'italia, se proprio la si vuole unita, è per sua natura federale. Cattaneo l'aveva capito. I Savoia prima e i Comunisti poi, invece, no.
E non lo capiscono nemmeno gli italiani, un popolo che festeggia il 25 aprile una falsità storica e militare e che la parola LIBERTÀ non sa nemmeno compitarla.
Intanto Bakhmut/Artyomoovsk è caduta, perno sul fianco della ben più importante Kramatorsk. I Russi avanzano, piano ma inesorabilmente.
E noi (alluvione Emilia-Romagna docet, ma anche gli abbracci sgangherati al suonatore di piano con il pizello da parte della nostra presidenta del Consiglio) continuiamo ad essere governati da chi si fa i cazzi suoi, con effetti disastrosi.
Paolo Ortenzi.
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gregor-samsung · 9 months
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" La decisione del re, il 28 ottobre 1922, non fu un’alzata d’ingegno solitaria ed estemporanea. Nelle cerchie decisive non ci si fidava più di un Nitti o dello stesso Giolitti. Il «salvatore» si presentò alla Camera il 19 novembre 1922 ed ebbe la fiducia di tutti tranne i socialisti e i comunisti. Il re e lo stesso Giolitti ne furono lieti: non intravedevano quel che accadde poi. Oggi tante cose sono profondamente diverse da allora, e inoltre è raro che la storia si ripeta tal quale. La forma attuale del partito unico è tutt’altra: è il ‘superpartito’ risultante dalla riduzione delle formazioni politiche, malconce e impegnate in esercitazioni verbali, al ruolo – al di là dei necessari battibecchi – di comparse. Certo necessarie, nessun film funziona senza comparse. Non c’è bisogno di ‘sospendere’ i partiti, basta vanificarne l’effettiva possibilità di intervento. Conta molto di più l’ovazione irrefrenabile dei peones confindustriali e del loro loquace presidente. Sul piano delle incrinature costituzionali, la conferenza stampa concessa dal presidente del Consiglio [Mario Draghi] il 2 settembre 2021 ha segnato un punto alto: disdegno nei confronti dei partiti politici che peraltro, genuflessi conforme alle indicazioni dell'altro presidente, lo sorreggono. Senza ambagi ha detto in sostanza: i partiti ogni tanto fanno baccano, ma il governo può ignorarli e va avanti. Blindato dal capo dello Stato, con insistente ironia ha infierito: «I partiti hanno al proprio interno cinque o sei anime…»; «i partiti svolgano pure il loro dibattito, il governo va avanti». Sorprendentemente non ci sono state proteste, bensì un coro ammirato e masochisticamente osannante di fronte a queste frustate. Così TV e notiziari per l’intera serata. Anche quando il plebeo Mussolini sfidò l’«aula sorda e grigia», i giornali apprezzarono. "
Luciano Canfora, La democrazia dei signori, Laterza, gennaio 2022. [Libro elettronico; corsivi dell'autore]
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ma-come-mai · 2 years
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Incredibile marcia indietro di Gates: “il covid era solo un’influenza”
- ilsimplicissimus
Mentre in tutto il mondo assistiamo al conteggio sempre più drammatico delle “reazoni avverse” da vaccino senza però che questo divenga un atto di accusa contro le elite politiche e tecniche che hanno messo in piedi le vaccinazioni sperimentali di massa, uno dei principali responsabili della strage, oltre che uno che è riuscito ad arricchirsi ulteriormente con la pandemia , è talmente certo della sua impunità che oggi prende in giro apertamente chi nella ha creduto nella peste Covid. Sembra incredibile, ma adesso Bill Gates, per oltre due anni ha raccomandato distanziamento, lockdown, maschere contro il “Covid” e ovviamente vaccinazioni senza alcuna preauzione, in un’intervista con il conduttore della CNN Fareed Zakari, sembra aver abbracciato tutte le teorie della cospirazione che ha così violentemente combattuto e non solo con le proprie parole, ma anche con i milioni distribuiti a giornali e organi di stampa di ogni tipo. ( in Europa ha distribuito denaro per anni , allo Siegel, alla Bbc, a Le Monde, a El Pais) “All’epoca, ( dice riferendosi al 2020) non capivamo che il tasso di mortalità fosse piuttosto basso e che la malattia colpisse principalmente le persone anziane, in modo simile all’influenza, anche se in modo leggermente diverso”.
Dunque si tratta di un influenza dopotutto, un influenza che tra le altre infamie ha portato a fermare immotivatamente l’istruzione scolastica. Lui il sommo sacerdote della pandemia ora dice: “Se avessimo saputo tutto ciò che sappiamo oggi, probabilmente avremmo chiuso le scuole molto meno spesso di quanto abbiamo fatto durante la pandemia. (…) In particolare, gli alunni fino all’età di dodici anni soffrono di un deficit di apprendimento. Ci vorrà molto tempo per eliminarlo di nuovo”. In queste parole c’è tutta la tracotanza della ricchezza che contando i milioni cerca di liberarsi della propria stupidità. Se Gates si fosse preso la briga di leggere un qualche testo di epidemiologia avrebbe saputo din dal primo momento che era inutile le scuole e invece non solo non ha letto nulla ma insieme ai compagni di pandemia di pandemie e di elite politiche corrotte fino al midollo ha distribuito soldi perché le fesserie che diceva diventassero la nuova scienza. E ce n’è anche per i vaccini “Uno dei difetti è che le vaccinazioni non fermano l’infezione. (…) Da Omicron, la vaccinazione difficilmente riduce la trasmissione, (fin dall’inizio per la verità ndr) soprattutto tre o quattro mesi dopo la vaccinazione. Dobbiamo risolverlo e ci sono buone idee per farlo ( non è affatto vero ndr) . L’altra cosa è la durata. Sulla base di una varietà di dati, abbiamo potuto vedere (…) che la protezione è davvero ridotta entro quattro o cinque mesi dalla vaccinazione, soprattutto se hai più di settant’anni.”
Chiunque abbia un minimo di cervello e di cognizioni capisce perfettamente che Gates gira come una mosca attorno alla merda che ha creato e tenta di dire che puzza meno di quanto sembri, ma nondimeno deve ammettere che il fetore c’è e adesso come ogni buon filantropo irresponsabile il cui scopo primario è non pagare le tasse su ricchezze immense, sta facendo una rapida marcia indietro. Questo ovviamente non lo esime dalle responsabilità, anzi ne qualifica la qualità umana al cibo preferito delle mosche, ma almeno abbiamo una consolazione: se Gates comincia a mollare la presa è perché probabilmente ha compreso che non sarà possibile andare avanti a lungo sulla strada dell pandemia Covid: un segnale di allarme arriva dal Vietnam dove sono stati arrestati il ministro della Salute, Nguyen Thanh Long e il sindaco della capitale Hanoi Chu Ngoc Anh peraltro ex ministro della scienza. Queste alte cariche del partito e del governo sono sospettate assieme ad altre 60 persone di essersi arricchite fissando i prezzi per i test Covid. E’ abbastanza evidente che non si tratta solo di punire qualche speculazione che del resto si è verificata e tuttora si verifica dovunque dovunque, ma di portare alla sbarra tutta una assurda e criminale gestione pandemica che ora lascia il suo strascico di morti nemmeno più nascosto, tanto che da varie parti la crescita esponenziale ” di malori improvvisi” diventa una preoccupazione concreta. In alcuni Paesi come ad esempio l’India è stata chiarissima la battaglia tra ambienti medici comprati da Big Pharma e invece medici seri che non hanno potuto essere tacitati come è avvenuto in occidente. E adeso cominciano i giusti regolamenti di conti.
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