Tumgik
#enrico ciccarelli
enricicca · 2 years
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La crisi più ridicola del mondo. Targata Conte, firmata Cremlino
La mia sommessa opinione sulla crisi di governo e la ragione per cui ho firmato la petizione che chiede a Draghi di restare a Palazzo Chigi anche con una maggioranza diversa.
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corallorosso · 4 years
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Perché certi calciatori si fanno fotografare con i vestiti prodotti dall’uomo di Casapound? di Alessandro Colombini Appurato dal 1969, con la femminista Carol Hanisch, che il personale è politico, alle anime belle di questo paese resta solo da scoprire che pure l’abbigliamento lo è. No, non le magliette che esaltano gli assassini fascisti della X Mas in vendita serenamente a Predappio, le magliette del Cinema America che a Trastevere ti costano un’aggressione squadrista, oppure quelle antifasciste che a Torino ti fanno rischiare di finire sotto una macchina al grido di “muori, antifascista di merda!”. Le magliette sono altre, sono realizzate e vendute dal marchio romano Pivert, hanno nomi come Cyrenaica e Raetia (...) Immaginate quindi la nostra sorpresa quando abbiamo scoperto che Francesco Polacchi, amministratore unico con il 70% di Pivert(...) si definisce “un militante di Casapound, anzi il Coordinatore regionale della Lombardia. E sono fascista, sì. Lo dico senza problemi. L’antifascismo è il vero male di questo Paese”. Ovviamente gli impensabili legami tra Pivert e Casapound non si basano solo sulle “simpatie” politiche di Francesco Polacchi, come le passioni dello stesso non si esauriscono con l’editoria e l’imprenditoria: Polacchi è stato condannato in primo grado l’11 febbraio scorso per l’aggressione di un esponente dell’Anpi e di un attivista per i diritti dei migranti a Milano. (...) Andrea Petagna (rinomato fan di Salvini) e Bryan Cristante, al tempo entrambi all’Atalanta, si fanno fotografare ad un’inaugurazione di un negozio Pivert; Ernesto Chevanton e Fabrizio Miccoli (entrambi con il Che Guevara tatuato) si fanno fotografare alla sede leccese di Pivert; il giornalista sportivo Paolo Bargiggia ne è grande fan, così come Christian Vieri che si fa fotografare con la busta Pivert insieme al “comico” Enrico Pucci e Nino Ciccarelli (leader dei Vikings Inter, tra i gruppi ultras più a destra in Italia), mentre la più nota di tutti è stata la comparsata di Matteo Salvini con giacca Pivert durante la finale di Coppa Italia Juventus-Milan. I personaggi in questione...sono semplicemente vittime di una normalizzazione del fascismo che li rende irriconoscibili a chi prima di farsi una foto non ha voglia di incrociare le sedi legali di tre aziende. La colpa non è dunque loro, ma nostra. In questa società dove il calciatore è un modello da seguire pretendiamo da loro un comportamento esemplare dentro e fuori dal campo, e nei giudizi siamo severissimi. Da quando abbiamo iniziato a indignarci per le balotellate o le cassanate e abbiamo deciso che prestare il proprio volto per l’estrema destra è normale?
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sinapsinews · 6 years
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Trianon Viviani - LA PARANZA DEI BAMBINI, di ROBERTO SAVIANO e MARIO GELARDI, regia MARIO GELARDI
con Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini
e la partecipazione di Ivan Castiglione
regia Mario Gelardi
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persinsala · 6 years
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La Paranza dei Bambini al Teatro Leonardo di Milano
La Paranza dei Bambini al Teatro Leonardo di Milano
In scena al Teatro Leonardo di Milano, La Paranza dei Bambini di Roberto Saviano e Mario Gelardi (more…)
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untitled42566 · 4 years
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Sarà Giobbe Covatta con “La Divina Commediola” ad inaugurare la nuova stagione teatrale di Arcevia
In cartellone, da gennaio a maggio, cinque spettacoli di cui uno fuori abbonamento. La campagna abbonamenti prende il via lunedì 9 dicembre
ARCEVIA – Abbonamenti al via, da lunedì 9 dicembre, per la Stagione Teatrale 2020 di Arcevia, la quarta dalla riapertura dello storico Teatro Misa, con un cartellone caratterizzato da qualità e varietà, grandi protagonisti e nuove proposte. Cinque gli spettacoli, di cui quattro in abbonamento, nella Stagione promossa dal Comune di Arcevia con la direzione artistica ed organizzativa di Atgtp Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata in collaborazione con Amat Associazione Marchigiana Attività Teatrali, e con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e della Regione Marche-Servizio Beni e Attività Culturali. Collabora inoltre il CMS Consorzio Marche Spettacolo.
È “La Divina Commediola”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Giobbe Covatta, a inaugurare la stagione del Teatro Misa, sabato 18 gennaio alle ore 21,15. Da sempre impegnato nel sociale, il comico napoletano propone la sua personale versione della Divina Commedia (una versione apocrifa scritta da tal Ciro Alighieri), totalmente dedicata ai diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: i contenuti ed il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli di Covatta i temi sono seri e spesso drammatici. Nella ‘versione’ della commedia di Ciro Alighieri, ritrovata – spiega il comico – in una discarica, il poeta ha immaginato l’inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime. E le vittime sono i bambini, ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi.
Domenica 9 febbraio ore 17, in collaborazione con la manifestazione “Una Domenica Andando a Polenta” di Arcevia, va in scena “Come sono diventato stupido”, nuovo lavoro del regista e drammaturgo Corrado Accordino in una produzione Compagnia Teatro Binario 7, con Corrado Accordino, Viola Lucio, Marco Rizzo e Alessia Vicardi. Lo spettacolo è tratto dal romanzo rivelazione dello scrittore francese Martin Page e racconta la storia di un giovane che, accortosi di quanto la sua intelligenza sopra la media rappresenti un ostacolo al suo quieto vivere, prende la definitiva decisione di diventare stupido. Un testo ironico, caustico, amaro e provocatorio.
Domenica 23 febbraio ore 17 Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani, in arte Nando e Maila, sono i protagonisti di “Sonata per tubi”, un circo inedito ed insieme un concerto folle per strumenti inconsueti. L’appuntamento, sempre in collaborazione con l’evento “Una Domenica Andando a Polenta”, vede i due musicisti-attori-circensi suonare i noti brani del repertorio classico, con dei semplici tubi di plastica. Palo cinese, Acrobatica e Giocoleria a ritmo di musica, con Basso Tubo, Tuboncello, Tubiolino, Mini-tubo, Clavax (clava/sax), Diabolofono (diabolo sonoro), Hula-Hop sonoro, sono solo alcuni degli elementi incredibili di questo spettacolo, adatto ad un pubblico di tutte le età.
Venerdì 13 marzo ore 21,15, all’interno di Scuola di platea® – il progetto di formazione curato dall’Amat e dedicato agli studenti delle scuole secondarie superiori – va in scena “La testa sott’acqua” del Nuovo Teatro Sanità in collaborazione con Le Scimmie. Lo spettacolo, scritto dall’autrice catalana Helena Tornero e con la regia di Riccardo Ciccarelli, prende le mosse da un vero episodio di bullismo, per raccontare la violenza che nasce dal disagio interiore vissuto dagli adolescenti nel momento in cui passano dall’essere bambini, dal mondo protetto e vellutato di innocenti, a quello degli adulti. In scena sono Ciro Burzo, Mariano Coletti, Arianna Cozzi ed Enrico Pacini.
Chiude la Stagione del Teatro Misa, domenica 3 Maggio ore 17, uno spettacolo dedicato alla Resistenza, tema particolarmente sentito ad Arcevia nei giorni dedicati alla commemorazione dell’eccidio di Monte S. Angelo. In collaborazione con Anpi sezione di Arcevia, va in scena una proposta fuori abbonamento, dal titolo “Platino. Un eccidio a Bolzano”, della Cooperativa Teatrale Prometeo, con Jacopo Cavallaro, Sabrina Fraternali, Dario Spadon, drammaturgia e regia di Dario Spadon. Un’attrice-danzatrice e un attore-danzatore si muovono all’interno di una scena in continua trasformazione che rappresenta i luoghi dove, alla fine del 1944, 23 uomini prelevati dal Lager di Bolzano trascorsero le loro ultime vicende in vita, fra le quali un lungo tragitto nel Mar Adriatico a bordo del sommergibile Platino.
La campagna abbonamenti ai 4 spettacoli, dal titolo “MiSà che mi abbono!”, proseguirà fino al 17 gennaio. Chi si abbona potrà assistere gratuitamente allo spettacolo fuori abbonamento “Platino” in scena il 3 maggio. Prenotazione abbonamenti presso il Centro Culturale San Francesco, in Corso Mazzini, dal 9 al 17 gennaio.
  Sarà Giobbe Covatta con “La Divina Commediola” ad inaugurare la nuova stagione teatrale di Arcevia Sarà Giobbe Covatta con “La Divina Commediola” ad inaugurare la nuova stagione teatrale di Arcevia
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qdmnotizie-blog · 6 years
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JESI, 21 ottobre 2018 – Aumentano gli spazi, diventando anche di più sicura accessibilità, al centro culturale islamico Al Huda di Jesi che raccoglie intorno a sé circa  2.500 fedeli dalla città e dalla Vallesina.
Il presidente Whabi Youssef è riuscito a condurre a termine un progetto importante per la comunità, non lesinando impegno ed energie e così, dopo i lavori iniziati nello scorso marzo, Al Huda passa dai 200 metri quadrati che aveva ai quasi 450 attuali, allargandosi e proiettando l’entrata non più a ridosso dell’impianto semaforico di via Erbarella – pericoloso per l’intensità del traffico – ma su viale della Vittoria.
Una giornata di festa, nel segno dell’amicizia, del dialogo per la conoscenza, per una città sempre più proiettata al plurale. Una giornata, questa di domenica 21 ottobre, che ha visto anche la partecipazione del sindaco Massimo Bacci accompagnato dal vice Luca Butini, dal presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi, dall’assessora Marialuisa Quaglieri, dal consigliere comunale straniero aggiunto, Kazi Fokhrul.
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Ma erano in tanti a partecipare all’evento, compresi i locatori dell’ampliata struttura, Augusto e Concetta Anconetani, la quale ha elogiato l’impegno e la puntualità degli inquilini: «Hanno fatto tutto da soli, rimesso a nuovo i locali e pagano l’affitto puntualmente», e un vicino di casa, Enrico Alessandrini, per il quale «sono gente bravissima, non danno mai fastidio e si comportano altrettanto bene».
«Meritate un dieci e lode – ha sostenuto il Sindaco -, è sempre un piacere incontrarsi perché si è instaurato un rapporto di grande collaborazione con notevoli passi in avanti sulla strada dell’integrazione».
«Esperienza che va nella giusta direzione – ha detto Butini – in quanto c’è riconoscimento reciproco. La nostra è una città che accoglie e in molti che hanno acquisito la cittadinanza lo sostengono, ce lo hanno detto».
Presente anche il dottor Nour Dachan, primo presidente dell’Ucoii – Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia – per il quale «è merito di centri come questo che migliaia di musulmani si sono integrati. Questi sono centri di servizio alla famiglia, dove si insegnano fratellanza e convivenza».
Che passano anche attraverso la conoscenza della lingua italiana e il centro Al Huda in questo senso è all’avanguardia, soprattutto nei confronti delle donne con bambini e di quanti, lavorando, non hanno molto tempo a disposizione. E l’occasione è servita per rinnovare la convenzione per i corsi con il Cipia, presente la professoressa Maria Morelli.
Particolarmente interessante l’intervento della 18enne Elia Nushrat, figlia di genitori bengalesi – hanno aperto un ristorante indiano in via Giacomo Acqua -, nata a Jesi, studi alla Mestica, all’ex Savoia e al liceo economico – sociale. Ora frequenta scienze politiche a Macerata: «Mi sento di sangue jesino e sono orgogliosa di questa città. Al presidente dico che ha abbellito questo centro muntobè».
Al microfono, chiamati da Whabi Youssef, si sono poi alternati, tra gli altri, il presidente della Consulta per la Pace, Paolo Gubbi – Consulta della quale Al Huda fa parte – , Mohamed Dulal, presidente Marche della comunità bengalese che conta in regione 7 mila persone, i  consiglieri stranieri aggiunti di Ancona, Ahmed Shoel, e di Senigallia, Alam Shafiual, Monia Ciccarelli, segretaria dell’Adra, emanazione della Chiesa Avventista del 7mo giorno.
Il progetto per una nuova moschea, comunque, non è accantonato. Per ora stazione negli uffici dell’Urbanistica: dovrebbe sorgere in zona viale Don Minzoni.
Pino Nardella
©RIPRODUZIONE RISERVATA
JESI / FESTA AL CENTRO CULTURALE ISLAMICO “AL HUDA”, RADDOPPIANO GLI SPAZI (FOTO) JESI, 21 ottobre 2018 - Aumentano gli spazi, diventando anche di più sicura accessibilità, al…
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tmnotizie · 7 years
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SAN BENEDETTO – E’ scaduto ieri 21 novembre il termine per la presentazione delle candidature per il rinnovo dei direttivi dei Comitati di quartiere cittadini. Sono 13 i quartieri che hanno raggiunto il numero di candidature minimo previsto dal Regolamento (che era pari al numero dei componenti il direttivo da eleggere, secondo le decisioni assunte da ciascuna assemblea di residenti). Fanno eccezione Paese Alto e Salaria che hanno prorogato il termine per la raccolta delle candidature al 26 novembre, come consente il regolamento.
“Il numero di candidature, in diversi casi superiore al minimo previsto, evidenza che, nonostante tutto, in città c’è voglia di prendere parte alle decisioni che interessano la vita della propria zona – commenta soddisfatto l’assessore alla partecipazione Andrea Traini – mi auguro che lo stesso interesse si manifesti il 16 e 17 dicembre, quando dovrà essere assicurato un quorum minimo del 10% degli aventi diritto tale da rendere pienamente operativi in nuovi direttivi.”
Questo l’elenco dei candidati:
Agraria
De Ascaniis Barbara
Filippone Walter
Galli Marino
Greco Antonio Giuseppe
Illuminati Bruno
Piunti Luigi
Pulsone Giovanna
Romano Antonio
Travaglini Tiberio
Zumpano Atilio Josè Gregorio
Albula Centro
Calabresi Luciano
Di Berardino Guerino
Di Pierro Nicola
Mariani Romano
Novelli Luigi
Romani Marco
Europa
Antolini Nicola
Marinsalta Renzo
Maroni Moina
Parmigiani Paolo
Perazzoli Gianni
Fosso dei Galli
Baldassarre Antonella
Bianconi Riccardo
Bovara Andrea
Camaioni Antonio
De Angelis Claudia Maria
Falcioni Franco
Simonetti Luciano
Testa Leandro
Mare
Bocci Filippo
Bocci Ubaldo
Capriotti Bruno
Duranti Emidio
Morganti Luigi
Narcisi Pietro
Paoletti Giorgio
Perozzi Andrea
Perozzi Giampiero
Scarpantoni Fabio
Sestri Leo
Stipa Luigi
Vallese Giovanni
Marina Centro
Amato Vincenzo
Braccetti Pier Domenico
Ciccarelli Manuela
Coratella Valentino
Cosentino Dante
Gentili Chiara
Giangrossi Paolo
Liberatore Sabatina
Mascaretti Antonio
Mattioli Leandra
Micucci Mery
Piunti Elena
Trevisani Salvatore
Marina Di Sotto
Brandimarte Tonino
Cameli Angelo
Capponetti Roberta
Castelli Silvia
Giangrossi Cristiano
Isopi Alfredo
Laureati Giuseppe
Malavolta Giancarlo
Ottaviani Mario
Pacifici Eugenio
Piccinini Ernesto
Rossi Enrico
Speca Mario
Tancredi Desiderio
Virgili Umberto
Paese Alto
Proroga al 26/11
Ponterotto
Albertini Alessandro
Alesi Sara Lucia
Angelini Roberto
Biondi Umberto
Formentini Virgilio
Gabrielli Benito
Guidotti Maria Rita
Re Giovanni
Spagnolini Emmanuel
Testa Giuseppe
Porto d’Ascoli Centro
Amante Valter
Campanelli Traiano Ruffo
Cavallo Luca
Core Elio
Del Prete Giuliano
Micozzi Gino
Niccolini Sergio
Portelli Simona
Ruggieri Pasqualino
Signorile Michele
Straccia Gabriele
Talamonti Romolo
Ragnola
Balestra  Cristiana
Conti  Federica
Fabiani  Marco
Galieni  Michela
Incicco  Florinda
Marucci  Giovanni
Moscatelli  Roberto
Pagliarulo  Valeria Vanda
Paoloni  Secondina
Procacci  Giovanni
Sacripanti  Andrea
Salaria
Proroga al 26/11
San Filippo Neri
Balloni Maria
Camela Floriano
Di Giacinto Maurizio
Di Maro Felice
Fumato Andrea
Guidotti Samuele
Ortenzi Maria Leonia
Palestini Luca
Palestini Maria
Ricci Pietro
Travaglini Giorgio
Santa Lucia
Bianconi Giuseppe
Camaioni Chiara
Fava Lino
Federzoni Amelia
Rivosecchi Andrea
Troiani Luca
Sant’Antonio Da Padova
Branciaroli Massimiliano
Caglio Alessio
Ceccarelli Renato
Colucci Pietro
Di Giacinto Ginevra
Di Salvatore Benedetto
Emidi Diego
Franco Lino
Morelli Marcello
Pellegrini Lorenzo
Polidori Ida
Rossetti Saverio
Varese Paolo
Sentina
Alessandrini Marco
Bianconi Elvezio
Geusa Tania
Isopi Pasquale
Isopi Valerio
Leli Roberto
Menzietti Simone
Mora Alessandra
Pierantozzi Bernardo
Rossi Peppino
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enricicca · 2 years
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Voltati, Eugenio. L'eredità di Scalfari
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enricicca · 2 years
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Tre poesie d'occasione
Il momento poetico domenicale è di necessità dedicato alla Festa della Resurrezione. Molti scorgono il prodigio dell'Incarnazione, il soave mito del Dio che si fa Uomo per la salvezza, nelle comuni esperienze del Messia, nella sua capacità di provare dolore, memoria, felicità. Secondo me è la Resurrezione il suo gesto più profondamente umano, specchio delle nostre tante piccole morti e del coraggio della resilienza. Considero quindi la Pasqua la festa più umana di tutte (seconda forse solo al Natale, che ha per sé la biologia). Fra le molte, mirabili, poesie sulla Pasqua e sulla Settimana Santa, ne ho scelte tre: la prima è di Giovanni Pascoli, con la sfolgorante invenzione del Redentore prossimo alla morte che accoglie nel suo abbraccio il figlio di Barabba.
GESU'
Gesù rivedeva, oltre il Giordano,
campagne sotto il mietitor rimorte,
il suo giorno non molto era lontano.
E stettero le donne in sulle porte
delle case, dicendo: “Ave, Profeta!”
Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise, all’ombra d’una mèta
di grano, e disse: “Se non è chi celi
sotterra il seme, non sarà chi mieta”.
Egli parlava di granai ne’ Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.
Egli stringeva al seno quelle testebrune;
e Cefa parlò: Se costì siedi,
temo per l’inconsutile tua veste.
Egli abbracciava i suoi piccoli eredi:
Il figlio -Giuda bisbigliò veloce -d’un ladro, o Rabbi, t’è costì tra ’piedi:
“Barabba ha nome il padre suo, che in croce
morirà.”Ma il Profeta, alzando gli occhi
“No”, mormorò con l’ombra nella voce,
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.
Il secondo componimento è una delle tante tormentate liriche di padre David Maria Turoldo, un esempio di fede poetica che non ha nulla di banale o di angelicato.
E PURE IL TUO FIGLIO
E pure il tuo figlio
il divino tuo figlio, il figlioche ti incarna, l'amato
unico figlio uguale
a nessuno, anche lui
ha gridato,alto sul mondo:
"Perché!"
Era l'urlo degli oceani
l'urlo dell'animale ferito
l'urlo del ventre squarciato
della partoriente
urlo della stessa morte: "Perché".
E tu non puoi rispondere
non puoi...
Condizionata onnipotenza sei!
Pretendere altro è vano.
Infine la mia preferita, di un poeta potente e poco conosciuto, il torinese Carlo Betocchi
LA PASQUA DEI POVERI
Forse per noi, che non abbiam che pane,
forse più bella è la tua Santa Pasqua,
o Gesù nostro, e la tua mite frasca
si spande, oliva, nelle stanze quadre.
Povero il cielo e povere le stanze,
Sabato Santo, il tuo chiaror ci abbaglia,
e il nostro cuore fa una lenta maglia
col cielo, che ne abbraccia le speranze.
Semplice vita, alle nostre domande
tu ci rispondi: Su coraggio, andate!
Noi t’ubbidiamo; e questa povertà
non ha bisogno più d’altre vivande.
Noi siamo tanti quanti alla campagna
sono gli uccelli sulle mosse piante,
cui sembra ancor che le parole sante
giungan col vento e l’acqua che li bagna.
A noi, non visti, nelle grigie stanze,
miriadi in mezzo alla città che fuma,
Sabato Santo, la tua luce illumina
solo le mani, unica festa, stanche:
a noi la pace che verrà, operosa
già dentro il cuore e sulla mano sta,
che ti prepara, o Pasqua, e che non ha
che il solo pane per farti festosa.
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enricicca · 2 years
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L'isola dei Limoni
Con deplorevole ritardo, la mia recensione testuale e audiovisiva dell'Isola di Kalpa, lo spettacolo che ha concluso la stagione per famiglie del foggiano Teatro dei Limoni. Grazie di leggere e vedere, discutere, diffondere.
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enricicca · 2 years
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Valentina Lodovini si fa in quattro
La mia recensione, in formato testuale e audiovisivo, dello spettacolo "Tutta casa, letto e chiesa", di Dario Fo e Franca Rame, portato in scena dall'attrice umbro-toscana. Una magnifica prova d'attrice.
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enricicca · 2 years
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Orsini, Conte, le strade "fasciste". La Storia per nome (e cognome)
Il mio articolo su Bonculture per ribellarsi alla riduzione della storia a soap opera, reality o talk-show (spesso fra loro indistinguibili). https://www.bonculture.it/urban-politics/strettamente-personale/orsini-conte-la-guerra-e-le-strade-fasciste-la-storia-per-nome-e-cognome/
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enricicca · 2 years
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Lo scandalo evangelico di Irina e Albina nel tempo della ferocia social.
"Gott mit Uns", Dio è con noi. Era il motto dell'Ordine Teutonico, e poi degli Hohenzollern, e della Repubblica di Weimar e del Terzo Reich. "Confidiamo in Dio" è il motto degli Stati Uniti d'America (stampigliato sui dollari). Il Re d'Italia regnava "per grazia di Dio e volontà della Nazione". Insomma, l'Onnipotente è stato arruolato in ogni sorta di retorica patriottarda, e non è molto lontano il tempo in cui sacerdoti cattolici benedivano le bombe e le armi che avrebbero sterminato i nemici d'Italia. Oggi il Patriarca di Mosca fornisce esplicito appoggio alla guerra di invasione di Putin, e sono tanti i predicatori islamici che chiamano alla Guerra Santa nel nome di Allah. Anche per questo mi piace un Papa che fa una scelta "scandalosa" come quella di affidare una stazione della Via Crucis a due giovani donne, una russa e l'altra ucraina. Una scelta che comprensibilmente molti Ucraini hanno rifiutato e contestato, una scelta che noi abbiamo il privilegio di poter comprendere. Il mio articolo per Bonculture. Sarò grato a chi vorrà leggere, discutere, diffondere.
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enricicca · 2 years
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La Costituzione, la Nato, il «neomaccartismo» e altre putinate
Perché il dibattito pubblico italiano sulla guerra russo-ucraina è così puerile e indecoroso. Il mio articolo per Bonculture
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enricicca · 2 years
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La Signora del Mondo
Buone Palme e un augurio sincero di Pace per tutti. Il momento poetico domenicale comincia dalla parte sbagliata, cioè dagli ennesimi versi di qualche tempo fa del vostro poetastro prediletto, me medesimo. Rileggendo, non saprei dire se la poesia è completa o solo un abbozzo parziale: si vedrà. LA SIGNORA DEL MONDO Ma quale falce, quale veste nera! Quali orridi teschi immaginate? La Signora del Mondo è una bambina. Voi lo sapete, è l’ultima domanda: ferma il raggiro di un’altra mattina e degli affanni, delle arrampicate, d’ogni promessa nuova primavera. È la quiete compatta che non sbanda. Non c’è dolore in chi prende per mano; lo lascia a chi rimane, finché dura. Non c’è ragione di averne paura o dannarsi a temerla da lontano. La morte è un tema che affascina i poeti (e non solo) da svariati millenni. Io credo che ne abbia trattato con particolare grazia l'immensa Wislawa Szymborska, in almeno tre liriche del suo vasto canzoniere. La prima mi pare sia una perfetta traduzione di quella che Montale chiama "la vaneggiante amara/ oscurità che scende su chi resta". È la morte vista attraverso gli innocenti occhi di un gatto. IL GATTO IN UN APPARTAMENTO VUOTO Morire - questo a un gatto non si fa. Perché cosa può fare un gatto in un appartamento vuoto? Arrampicarsi sulle pareti. Strofinarsi tra i mobili. Qui niente sembra cambiato, eppure tutto è mutato. Niente sembra spostato, eppure tutto è fuori posto. E la sera la lampada non brilla più. Si sentono passi sulle scale, ma non sono quelli. Anche la mano che mette il pesce nel piattino non è quella di prima. Qualcosa qui non comincia alla solita ora. Qualcosa qui non accade come dovrebbe. Qui c'era qualcuno, c'era poi d'un tratto è scomparso e si ostina a non esserci. In ogni armadio si è guardato. Sui ripiani si è corso. Sotto il tappeto si è controllato. Si è perfino infranto il divieto di sparpagliare le carte. Che altro si può fare. Aspettare e dormire. Che lui provi solo a tornare, che si faccia vedere. Imparerà allora che con un gatto così non si fa. Gli si andrà incontro come se proprio non se ne avesse voglia, pian pianino, su zampe molto offese. E all'inizio niente salti né squittii. Mi pare che quel "si ostina a non esserci" valga da solo il tempo impiegato a leggere. La pacatezza ironica con cui Szymborska descrive l'abisso del dolore (lei lo conosceva direttamente. attraverso la vedovanza che le toccò in sorte) non lo rende (au contraire!) meno agghiacciante. E lo stesso penso si possa dire di LA STANZA DEL SUICIDA Certo pensate che la stanza fosse vuota. E invece c’erano tre sedie con robusti schienali. Una lampada buona contro il buio. Una scrivania con sopra un portafoglio, giornali. Un Buddha sereno, un Cristo afflitto. Sette elefanti portafortuna, nel cassetto un’agenda. Pensate che non ci fossero i nostri indirizzi? Pensate che mancassero libri, quadri, dischi? E invece c’era una trombetta consolatrice in mani nere. Saskia e il suo cordiale piccolo fiore. La gioia, scintilla degli dèi. Ulisse sul ripiano nel sonno ristoratore dopo le fatiche del quinto canto. I moralisti, nomi scritti a lettere d’oro sui dorsi ben conciati. Lì accanto i politici stavano ben ritti- E quella stanza non sembrava priva di vie d’uscita, magari dalla porta, né senza prospettive, magari dalla finestra. Gli occhiali da vista erano sul davanzale. Una mosca ronzava, ossia era ancora viva. Pensate che almeno la lettera spiegasse qualcosa. Ma se vi dico che non c’erano lettere – e noi, gli amici – tanti -, ci ha tutti contenuti la busta vuota appoggiata a un bicchiere. Formidabile e terribile, vero? Ma Szymborska è cantore che non abbandona mai la speranza. Ed ecco quindi, scusandomi per l'argomento non proprio solare che ho scelto, il suo SULLA MORTE, SENZA ESAGERARE Non s’intende di scherzi, stelle, ponti, tessitura, miniere, lavoro dei campi, costruzione di navi e cottura di dolci. Quando conversiamo del domani intromette la sua ultima parola a sproposito. Non sa fare neppure ciò che attiene al suo mestiere: né scavare una fossa, né mettere insieme una bara, né
rassettare il disordine che lascia. Occupata a uccidere, lo fa in modo maldestro, senza metodo né abilità. Come se con ognuno di noi stesse imparando. Vada per i trionfi, ma quante disfatte, colpi a vuoto e tentativi ripetuti da capo! A volte le manca la forza di far cadere una mosca in volo. Più d’un bruco la batte in velocità. Tutti quei bulbi, baccelli, antenne, pinne, trachee, piumaggi nuziali e pelame invernale testimoniano i ritardi del suo ingrato lavoro. La cattiva volontà non basta e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni e, almeno finora, insufficiente. I cuori battono nelle uova. Crescono gli scheletri dei neonati. Dai semi spuntano le prime due foglioline, e spesso anche grandi alberi all’orizzonte. Chi ne afferma l’onnipotenza è lui stesso la prova vivente che essa onnipotente non è. Non c’è vita che almeno per un attimo non sia stata immortale. La morte è sempre in ritardo di quell’attimo. Invano scuote la maniglia d’una porta invisibile. A nessuno può sottrarre il tempo raggiunto. Spero vi sia chiaro. Non dovete preoccuparvi della morte, ma di arricchire il tempo che avete raggiunto. Quello che resterà, qualunque cosa faccia e in qualsiasi momento arrivi la Signora del Mondo. Auguri di serenità e di pace. Buone Palme.
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enricicca · 2 years
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lI mio modestissimo parere sui venti di guerra che soffiano violenti al confine fra Russia e Ucraina. Non credo all'Apocalisse, ma quando si comincia la corsa del pollo, nessuno può dire come andrà a finire.
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