" Il fascismo non era, come credevano i liberali, una parentesi, una malattia pur grave ma non mortale, bensì l'esplosione virulenta di mali endemici dello sviluppo della società italiana (la mancata Riforma, il Risorgimento rivoluzione fallita, il trasformismo della classe dirigente dopo l'Unità, la prima rivoluzione industriale avvenuta a vantaggio del Nord e a danno del Sud), e di vizi cronici del popolo italiano (cinismo, indifferenza, «o Francia o Spagna purché si magna», e prima di tutto il proprio «particulare»): anche Rosselli avrebbe ripetuto il giudizio di Gobetti, per cui il fascismo è stato «l'autobiografia di una nazione che rinuncia alla lotta politica, che ha il culto dell'unanimità, che rifugge dall'eresia, che sogna il trionfo della facilità, della fiducia e dell'entusiasmo».* Ma non era neppure, come credevano i comunisti, un momento necessario e finale del grande conflitto storico tra la borghesia nell'ultima fase imperialistica e il proletariato nella sua prima fase rivoluzionaria, bensì l'espressione catastrofica e insieme irrazionale di una grande crisi di civiltà, in cui non soltanto l'Italia e la Germania ma tutto il mondo civile era stato coinvolto. Se solo un fatto rivoluzionario poteva mettere fine al fascismo, questo fatto doveva dar vita a un regime diverso tanto dalla democrazia liberale prefascista quanto dal comunismo sovietico. Questo fatto rivoluzionario era la Resistenza, purché fosse intesa non come guerra di liberazione nazionale e neppure come guerra di classe, ma come guerra popolare attraverso cui avviene non soltanto lo scardinamento del regime prefascista a cominciare dall'istituto monarchico, ma anche la rigenerazione di un popolo oppresso da secoli di governi di rapina: come guerra politica (non soltanto militare o civile) che, proprio in quanto guerra politica, avrebbe addestrato il popolo alla nuova democrazia. Uno dei compiti in cui si riconobbero la maggior parte dei gruppi che parteciparono alla Resistenza sotto l'insegna del Partito d'Azione fu quello della trasformazione della guerra di liberazione nazionale in «rivoluzione democratica», o altrimenti lo sbocco della Resistenza in una nuova società in cui fossero poste le premesse per l'attuazione di una «democrazia integrale». "

*Carlo Rosselli, Socialismo liberale, Torino, 1979, p. 117.

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Norberto Bobbio, Profilo ideologico del Novecento italiano, Garzanti (collana gli elefanti / saggi), 1990, pp. 183-184.

lato sinistro del mio viso: 💫🦋💍🤍🌬️

lato destro: 👹💩🐲🚫👨🏻

"buon lunedì, con l’augurio di sentirci sempre completamente assorbiti dal momento così come in questi scatti con il maestro oratore"

Quattro sequenze delle mie espressioni facciali in ufficio.

a volte penso ancora alla signora che anni fa mi chiese come mi trovassi a scrivere con la mano sinistra. come se avessi scelto di essere mancina per dare un taglio alla monotonia quotidiana, per sentire qualcosa, per ritagliarmi un discreto angolo di avventura e brivido dell’ignoto. come sta, cosa starà facendo, sarà venuta a patti con la compatibilità tra vita e mancinismo?

" Mi sono sempre considerato un uomo di sinistra, e quindi ho sempre dato al termine «sinistra» una connotazione positiva, anche ora che è sempre più avversata, e al termine «destra» una connotazione negativa, pur essendo oggi ampiamente rivalutata. La ragione fondamentale per cui in alcune epoche della mia vita ho avuto qualche interesse per la politica o, con altre parole, ho sentito, se non il dovere, parola troppo ambiziosa, l’esigenza di occuparmi di politica e qualche volta, se pure più raramente, di svolgere attività politica, è sempre stato il disagio di fronte allo spettacolo delle enormi diseguaglianze, tanto sproporzionate quanto ingiustificate, tra ricchi e poveri, tra chi sta in alto e chi sta in basso nella scala sociale, tra chi possiede potere, vale a dire capacità di determinare il comportamento altrui, sia nella sfera economica sia in quella politica e ideologica, e chi non ne ha. Diseguaglianze particolarmente visibili e – a poco a poco irrobustendosi la coscienza morale col passare degli anni e il tragico evolversi degli eventi – sempre più consapevolmente vissute da chi, come me, era nato ed era stato educato in una famiglia borghese, dove le differenze di classe erano ancora molto marcate. Queste differenze erano particolarmente evidenti durante le lunghe vacanze in campagna dove noi venuti dalla città giocavamo coi figli di contadini. Tra noi, a dire il vero, c’era affettivamente un perfetto affiatamento e le differenze di classe erano assolutamente irrilevanti, ma non poteva sfuggirci il contrasto tra le nostre case e le loro, i nostri cibi e i loro, i nostri vestiti e i loro (d’estate andavano scalzi). Ogni anno, tornando in vacanza, apprendevamo che uno dei nostri compagni di giochi era morto durante l’inverno di tubercolosi. Non ricordo, invece, una sola morte per malattia tra i miei compagni di scuola di città. "

Norberto Bobbio, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica; Prima edizione: 1994. [ Libro elettronico ]

On a more serious note they should have mixed them up a bit more

Non so che italian* possa avere bisogno di quest'informazione in luce di avvenimenti recenti, ma a Norimberga e a Salisburgo era pieno di posti che assumono

LA VERGOGNA RAI! Da sempre è un assumificio ed un denarodotto iper lottizzato. 12.700 dipendenti, 300 dirigenti, 2058 giornalisti molti strapagati e troppi imboscati. Numeri impensabili per nessuna altra televisione della galassia! Perdite folli che negli ultimi 20 anni sono arrivate a 520 milioni di euro. Con il canone si raccolgono 1410 milioni annui per dare una qualità non diversa da Mediaset, La 7 e La 9 che, almeno, sono gratis. La ideologizzazione ed il mono pensiero woke sono imbarazzanti. Quando vessilliferi della pseudo libertà accettano ingaggi tripli per passare alla concorrenza, ovviamente, lo fanno perché la loro libertà di pensiero era minata. Un po' come fare un film con Rocco Siffredi perché il marito si è dimenticato l'anniversario! In un contesto in cui tutti i Quotidiani non hanno più lettori ed i dipendenti della carta intestata sono stati finiti con un colpo alla nuca, i dipendenti della Rai pensano di essere la stessa casta iper protetta di quando, ai tempi del Pentapartito, la lottizzazione e la sfumatura delle notizie vere era scientifica! La Rai è metastatica... ma la si vuole curare con Tachipirina e vigile attesa. E, come sempre, mi sono dovuto limitare...

Gianni Torri.

IL DE-PENSARE DI DESTRA e SINISTRA

IL DE-PENSARE DI DESTRA e SINISTRA

di Emanuele Casale L’infantilismo psicologico contemporaneo, tra le sue varie declinazioni, lo troviamo anche in quell’identificarsi semi-inconscio in un filone politico di DESTRA o di SINISTRA, categorie oramai svuotate di senso, de-storicizzate, depravate, appiattite e pressoché inconciliabili con le esigenze attuali e future della psicologia collettiva, della società e delle culture. A…

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riguardo l’ask appena mandato alcuni di loro, credo chiesa e di maria, potrebbero effettivamente entrare a partita in corso ma già che non sono titolari è tanto, non sono proprio nella condizione però. e mi dicono che cuadrado non è infortunato quindi mi correggo haha. cioè, voi a parte bastoni e skriniar non avete infortuni di peso no? gosens non giocava comunque da quel che vedevo

Mi dispiace continuo a non condividere 😭 giocare senza difesa equivale a partire con un grossissimo handicap poi ripeto Chiesa e Di Maria pure non essendo in condizione possono sempre dire la loro verso l’80esimo (o prima) da noi nessuno può entrare a partita in corso e fare una cosa simile nemmeno Dzeko che ultimamente gioca con la bombola d’ossigeno

La situazione è tragica, ma non seria.

aitanblog.wordpress.com/2023/01/16/interludio-animato-da-una-mesta-disperazione/

Nel link la versione animata di questa tragicomica immagine.

Il 'miracolo Elon Musk' che in Italia mette d'accordo destra e sinistra

Anche Unipol - primo azionista Coop Alleanza 3.0 - nella compagine finanziaria che ha affiancato Musk nella scalata a Twitter. Elogi all'imprenditore da Salvini