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#colli euganei
chromet · 2 years
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Villa Palazzetto in Monselice (Italy)
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itsmocaworld · 9 months
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gita dell'ultimo momento: parco dei colli Euganei - Teolo/Rovolon
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E io in discesa, come solito, sono caduta per ben tre volte!!!!!
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straytiz · 7 months
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Momenti di autunno mancato.
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nellanaturait · 1 year
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L'anello del Venda: un po'di boschi e ricordi antichi
L’anello del Venda: un po’di boschi e ricordi antichi
Una passeggiata non troppo lunga dei Colli Euganei che porta ad assaporarne l’essenza è l’anello del Monte Venda. Si snoda sul periplo del monte, a mezza costa, e nelle giornate di autunno e di bel tempo regala viste e colori interessanti. Consiglio il giro orario, che comincia da poco oltre Casa Marina, centro di educazione ambientale, e parte su strada asfaltata e accessibile a tutti fino ai…
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tetroteatro · 7 months
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libriaco · 5 months
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Inintelligenza Artificiale
Se a fare il riassuntino di un breve racconto di Suzette Haden Elgin, We Have Always Spoken Panglish, noto a me e a pochi altri (presumo), l'Inintelligenza Artificiale non ha dato una prova brillante di sé, nel senso che con un copiaincolla se l'è cavata e, purtroppo, ha scritto due righe assolutamente corrette, quando le ho chiesto di riassumere Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo che, vuoi per motivi scolastici, vuoi per interesse personale qualcuno si è letto nell'adolescenza, l'Inintelligenza Artificiale ha dato miglior prova: ha attribuito, infatti, al 'povero' Jacopo l'essere stato un ufficiale napoleonico che, dopo la firma del trattato di Campoformio tra Napoleone e gli Austriaci, ha abbandonato Venezia per rifugiarsi sui colli Euganei. Che dire? Un riassunto si fa dopo aver letto un libro, non prendendo frasi a caso e giustapponendole, magari mescolando la storia narrata da uno scrittore con la vita privata dello scrittore stesso, come è avvenuto in questo caso.
[Nota: Jacopo Ortis era uno studente universitario; fu Ugo Foscolo a essere ufficiale. Inoltre il trattato di Campoformio fu firmato il 17 ottobre 1797, mentre la prima lettera presente nel libro è dell'11 ottobre e proviene dai Colli Euganei, quindi l'Ortis aveva lasciato Venezia prima della firma del trattato.]
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Testo della risposta:
“Le ultime lettere di Jacopo Ortis” è un romanzo epistolare di Ugo Foscolo, pubblicato nel 1798. La storia è raccontata attraverso le lettere che il protagonista Jacopo Ortis scrive all’amico Lorenzo Alderani tra il 1797 e il 1799. Jacopo Ortis è un ufficiale napoleonico che, dopo la firma del trattato di Campoformio fra Napoleone e gli Austriaci, lascia Venezia e si rifugia sui colli Euganei. Il suo unico sfogo, oltre alla lettura, è scrivere delle lettere all’amico Lorenzo. In breve tempo Jacopo conosce Teresa. Se ne innamora, ma scopre che è promessa in sposa a un tale Odoardo, giovane di alta estrazione sociale. Resta, finché può, dove si trova. Dopo aver vagato per l'Italia, Jacopo decide di togliersi la vita, lasciando le sue lettere a Lorenzo, che le pubblica con una prefazione e una conclusione.
L'Inintelligenza Artificiale in questo caso è quella di Bing.
S. Haden Elgin, We have always spoken Panglish, 2004. Online QUI.
U. Foscolo, Le ultime lettere di Jacopo Ortis [1802]. Scaricabile da LiberLiber.
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stengheli2 · 1 year
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Colli Berici ed Euganei
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dovevonascerequadro · 2 years
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LA VERA STORIA DI QUESTO QUADRO
È la "Madonnina" più riprodotta di tutti i tempi, ma la sua origine nasce così
In realtà, il quadro ritrae una fanciulla di undici anni, Angela Cian, con il fratellino più piccolo Giovanni in braccio. Ilpittore Roberto Ferruzzi (Dalmazia 1853 -Luvigliano, Colli Euganei, 1934) era figlio di un noto avvocato, e, dopo gli studi classici, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova. Molto dotato nel disegno, pur continuando i corsi universitari, studiò disegno e pittura e si dedicò anche alla musica. Nel 1879 si stabilì a Luvigliano (Colli Euganei) dove si dedicò esclusivamente alla pittura creando attorno a sé un cenacolo culturale che divenne meta dei maggiori artisti dell’epoca. Un giorno vide una ragazzina, Angelina Cian, seconda di quindici figli, che teneva in braccio il fratellino Giovanni addormentato. L'immagine dei fratellini colpì il pittore per la sua tenera dolcezza, e la riprodusse in un dipinto che intitolò ‘Maternità’. Il dipinto fu esposto alla Biennale di Venezia nel 1897 e venne premiato; il successo popolare suggerì un cambiò di titolo in ‘Madonnina’. Il quadro fu poi acquistato per tremila lire, cifra astronomica per l’epoca, e più volte rivenduto. Infine fu acquistato dai fratelli Alinari, noti fotografi di Firenze che lo misero in esposizione nei loro studi. Fu ancora rivenduto, ma i fratelli Alinari si riservarono i diritti di riproduzione. La "Madonnina", detta "delle vie", o "del riposo", fu riprodotta in migliaia di copie, biglietti, "santini", oggetti di devozione. Durante la Seconda Guerra mondiale, l'ambasciatore americano in Francia, John G.A.Leishman, acquistò il quadro, ma durante il viaggio verso gli Stati Uniti la nave venne silurata e la bella Madonnina finì in fondo al mare. Alcuni sostengono che non sia perduta, ma in una collezione privata in Pennsylvania. La ragazza del ritratto, Angelina, che ispirò la Madonnina, si era nel frattempo trasferita a Venezia. Si sposò e seguì, nel 1906, il marito in California, a Oakland. Ebbe dieci figli, ma la sua felicità svanì per l’improvvisa morte del marito; vedova, non fu in grado di affrontare le avversità della vita; i suoi figli furono ospitati in irfanatrofio e lei, in preda alla disperazione, fu internata in manicomio. Morì nel 1972. Non seppe mai che il suo viso avrebbe ispirato milioni di persone in tutto il mondo .
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palazzomondo · 1 year
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Sull’altura della Montecchia, nel Parco Regionale dei Colli Euganei, si erge suggestiva villa veneta, progettata come ritrovo di caccia dall’architetto e pittore Dario Varotari, allievo del Veronese, nel 1568 per la famiglia dei Conti Emo Capodilista e ancora oggi appartiene alla famiglia committente #dimorestoricheitaliane #veneto #villaemocapodilista (presso Villa Emo Capodilista) https://www.instagram.com/p/CqOmiSGsMIqMspeTCKbJDdEW7tHiT1cQ0JFxso0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ursulazampieron · 1 year
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Sono lieta di presentare questa cucciolata tanto ambita, un sogno che si avvera. Ringrazio chi mi ha sostenuto sempre in questo progetto credendo in me, non la nomino ma Lei sa. I cuccioli sono nati il 2 febbraio tra le 00.00 e le 6.00 Mamma e cuccioli stanno bene 3 maschi neri 1 femmina nera 6 femmine marroni Alcuni cuccioli ancora disponibili I Cuccioli Saranno Consegnati Al Termine degli 80 GG. Saranno Consegnati Con: -2 Sverminazioni -Libretto Sanitario -Svezzati -2 Vaccini -Microchip - Iscrizione All'Anagrafe Canina -Certificato Di Buona Salute -Kit Puppy -DNA Depositato -Pedigree -Avviati a sporcare all’esterno Non scrivo che sono adatti per show e sport o altre corbellerie del genere. Per me tutti i miei cuccioli sono adatti ad essere AMATI. Chi avesse intenzione di impegnarsi e donare amore ed a riceverne il doppio, ci pensi e mi contatti privatamente... non c'è fretta… (cit. di una allevatrice che ammiro) La mamma è nutrita e supportata con @farminait e curata @fluidopet e assistita amorevolmente dal dottor @lluisfd presso la @sanmarcovet #cinquantasfumaturedisigfrida #dobermanlovely #dobermannpuppies #dobermannbrown #dobermannsofinstagram #dobermannitalia #puppydoberman #newletter (presso Colli Euganei) https://www.instagram.com/p/CoUwMAgNz-H/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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chromet · 1 year
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Rosso Riserva dei Colli Euganei (2016) Cantina Vignalta, Christmas 2022
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michelangelob · 1 year
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Le opere del Natale: la Madonna del Ferruzzi
Le opere del Natale: la Madonna del Ferruzzi
L’Opera del Natale che vi propongo oggi è un dipinto di fine Ottocento molto noto che ritrae una giovane donna avvolta in una mantella blu che stringe a sé un bambino addormentato. La tavola fu dipinta a olio dal pittore Roberto Ferruzzi sui Colli Euganei, a Luvigliano che, grazie a questa raffinata opera riuscì a vincere la seconda edizione della Biennale di Venezia del 1897. Il pittore in…
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nellanaturait · 2 years
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Pianoro del Mottolone: profumi alle luci dell'alba
Pianoro del Mottolone: profumi alle luci dell’alba
Il pianoro del Mottolone è un posto molto conosciuto sopra ad Arquà Petrarca, e raggiungerlo al tramonto è uno spettacolo che ormai spopola su Instagram. Ma noi abbiamo voluto andare alla ricerca di sensazioni diverse: l’alba. Anche se la giornata non era delle migliori, nella solitudine totale (incredibile!), siamo riusciti a concentrarci su sensazioni diverse: i profumi! La fioritura delle…
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blissful-moontrip · 1 year
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abbinamento cibo21
abbinamento cibo21
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    Saltimbocca alla romana.
Uno dei piatti della cucina romana più riprodotti fuori dai confini regionali: fettine di vitello arrotolate con prosciutto e salvia, chiuse con uno stecchino e cotte in poco burro con una spruzzatina di vino. Si può scegliere, in cottura e in tavola, un bianco locale come il Marino, oppure, se si preferisce un rosso, il Velletri e il Cerveteri.
Sarde a beccafico.
Ricetta tradizionale siciliana: sarde passate in forno cosparse di pangrattato, acciuga, pinoli e uvetta. Abbinamento regionale con un bianco: Alcamo o Contessa Entellina.
Sarde a scapece.
È fra i piatti di pesce tipici del Meridione. Le sarde infarinate si friggono nell’olio e poi si coprono con una marinata realizzata facendo bollire insieme aceto, aglio e peperoncino. Si insaporiscono infine con delle foglioline di menta. Ci vuole un vino rosso leggero, fruttato e poco tannico, servito fresco: ad esempio un Vesuvio Rosso.
Sarde in savor.
Una delle più classiche ricette venete: sarde fritte, marinate con cipolla, aceto, pinoli e uvetta. L’uso dell’aceto è consistente, ma l’armonia del piatto è tale da fondere piacevolmente l’agro e il dolce, ‘chiamando’ un vino bianco dal bouquet floreale e fruttato. Il Veneto ne offre parecchi: ad esem-
pio Soave, Lugana, Pinot Bianco dei Colli Euganei. Il vicino Friuli suggerisce il Sauvignon del Collio. Chi vuole, d’estate può accostarci un rosso giovane servito fresco: Bardolino o Breganze.
Scaloppine alla pizzaiola.
Scaloppine cotte in una salsa fatta con olio d’oliva, pomodoro, sale, pepe e origano. Ottime in estate con un bianco fresco come Chardonnay del Collio, Frascati o Greco di Tufo. Per chi preferisce un rosso: Cabernet del Trentino, Sangiovese di Romagna o Refosco dei Colli Orientali del Friuli, tutti serviti freschi.
Scampi crudi.
L’importante è trovarli freschissimi. Per l’abbinamento, scegliere un Sauvignon dell’Alto Adige o del Collio, un Verdicchio dei Castelli di Jesi. C’è invece chi ama orientamento sulle bollicine: dal Prosecco di Coneqliano Valdobbiadene o i migliori Franciacorta.
Sciatt.
Sono delle specie di frittelle tonde di grano saraceno irnpast.iucon acqua, sale e grappa: al centro di ogni disco c’è un pezzetto di formaggio. Piatto tipico della Valtellina, lo si abbina coi rossi supe riori locali (Inferno e Sassella) o con lo Sfursat.
Scottiglia.
Un ricco stufato di carne aretino e maremmano: ne entrano a far parte pollo, coniglio, vitello, maiale e persino la cacciagione. S’accompagna col Chianti riserva o col Bolgheri Rosso. Le versioni più impegnative della scottiglia (col cinghiale in particolare) stanno col Brunello di Montalcino o col Bolgheri Sassicaia, oltre che coi grandi ‘supertuscans’.
Sorbir d’àgnoli.
La minestra dei giorni di festa in terra mantovana è costituita dagli agnoli in brodo, la forma locale dei ravioli. L’abbinamento è obbligatorio: il Lambrusco Mantovano. Chi non è schizzinoso non esiti a ricorrere al rituale del bevr’in vin, vuotando mezzo bicchiere di Lambrusco nel piatto colmo di brodo.
Spaghetti aglio, olio e peperoncino.
“Ci facciamo uno spaghettino aglio-olio?” Chi non ha mai trovato l’amico che gli ha fatto questa proposta? Ci vuole un bianco: ad esempio Collio Tocai, Biferno Bianco, Alcamo.
Spaghetti alla carbonara.
Un popolarissimo primo della cucina romana. Gli spaghetti sono conditi con uova fresche, Pecorino Romano e guanciale di maiale rosolato. Da servire con una bottiglia di Frascati superiore o di Velletri Bianco.
Spaghetti cacio e pepe.
Piatto povero del Lazio: spaghetti bagnati con un po’ dell’acqua di cottura e insaporiti con una generosa grattugiata di Pecorino Romano e di pepe. Per chi ama i bianchi: Frascati superiore. Per chi predilige i rossi: Cerveteri.
Spaghetti con l’acciuga.
Primo semplicissimo: spaghetti conditi con l’acciuga salata rosolata nell’olio d’oliva. Sta benissimo col Fiano di Avellino, col Verdicchio dei Castelli di Jesi o col Soave.
Spaghetti con la bottarga.
La bottarga è costituita dalle uova di muggine (o di tonno) salate, pressate e stagionate per qualche mese. Si usa per insaporire generosamente gli spaghetti: ottimo l’abbinamento con la Vernaccia di Oristano in versione secca.
Spaghetti con le vongole.
Un classico fra i primi della cucina marinara, nelle due versioni con pomodoro o senza. Quando gli spaghetti con le vongole sono in bianco vengono abbinati con un vino bianco come Collio Sauvignon, Pinot Grigio di Lison-Pramaggiore, Soave (giovane), Verdicchio dei Castelli di Jesi, Solopaca. Se c’è il pomodoro si accostano con un rosso morbido come il Colli del Trasimeno o con un rosé come il Salice Salentino Rosato, ma anche con un bianco come l’Ischia Forastera.
Speck.
Pane nero e speck rappresentano l’ideale spuntino d’una vacanza in Alto Adige.
Se lo speck è affettato sottilmente sta benissimo coi bianchi Gewurztraminer e Mùller Thurgau,
mentre in fette larghe almeno un centimetro da tagliare a cubetti sta meglio con dei rossi più o meno carichi: Alto Adige Schiava, Lagrein Dunkel e Santa Maddalena.
Spezzatino di vitello.
Vuole un rosso d’un certo corpo, ma non invecchiato: vanno benissimo Torgiano, Rosso (onero, Valpolicella e Gutturnio dei Colli Piacentini secco.
Spiedo bresciano.
Quando si dice un piatto monumentale: sul grande spiedo bresciano vengono cotti pezzi di coniglio, pollo, maiale e poi uccelletti e patate. I sapori si mescolano, creando un insieme di grande armonia. L’abbinamento migliore è col Garda classico Groppello. In alternativa un Botticino o un Capriano del Colle Rosso, anch’essi bresciani.
Strudel.
Il classico strudel di mele trentino-tirolese si abbina in maniera perfetta col Vin Santo del Trentino. Eccellente anche col Ramandolo dolce dei Colli Orientali del Friuli, con l’Aleatico di Gradoli e con l’Albana di Romagna passito.
Tagliatelle al ragù.
Non c’è trattoria dell’area padana che non ve le proponga. Si abbinano con dei rossi leggeri come Bardolino, Valdadige Rosso, Freisa d’Asti o con dei vini vivaci come Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco di Sorbara o Bonarda frizzante dei Colli Piacentini.
Tajarin al tartufo bianco.
È semplicissimo, ma è un piatto da re: le tagliatelline piemontesi profumate col tartufo bianco di Alba sono una meraviglia. L’abbinamento classico è col Barbaresco, anche se questo comporta in genere un ulteriore sensibile esborso in aggiunta a quello dovuto al tartufo. In alternativa una buona Barbera d’Alba, preferibilmente invecchiata.
Taleggio.
Celebre formaggio lombardo da abbinare con un rosso come il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese. Chi opta per un bianco può scegliere un Gavi.
Torta pasqualina.
Questa torta salata ripiena di uova, ricotta ed erbette appartiene alla tradizione genovese. L’abbinamento può essere regionale, scegliendo fra due bianchi: un Cinque Terre o un Vermentino della Riviera Ligure di Ponente.
Tortelli di zucca.
Un classico della cucina mantovana: ravioli ripieni di zucca, amaretto, mostarda di mele e formaggio grana. Bene col Riesling delle Colline Mantovane del Garda o dell’Oltrepò Pavese. Ottimo abbinamento anche col Gewurztraminer dell’Alto Adige o col Mùller Thurgau del Trentino.
Tortellini in brodo.
Minestra classicissima della tradizione emiliano-romagnola. Date preferenza all’abbinamento regionale, scegliendo fra due opzioni: un rosso giovane ma di buon corpo e discreta acidità come il Sangiovese di Romagna o un vino brioso e vivace come il Lambrusco (Sorbara o Grasparossa di Castelvetro).
Trenette al pesto.
L’emblema della gastronomia ligure. I profumi del basilico e dell’aglio invitano all’abbinamento con un bianco giovane, fresco e morbido. Lo sposalizio è regionale: Cinque Terre, Vermentino dei Colli di Luni, Pigato di Albenga.
  un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/abbinamento-cibo21/
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redrafe · 2 years
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La panchina del parchetto sotto casa tua.
I biscotti e le ciotole di vetro separate dai tovaglioli.
Le videochiamate fino a notte tarda col lockdown.
Stare svegli fino al mattino per parlare delle nostre paure e dei sogni per il futuro.
I tuoi disegni attaccati alla parete.
I tour delle librerie.
La nostra playlist.
La nostra prima notte a Padova.
Le colazioni al bar sotto casa tua.
Noi che compriamo il mondo al supermercato.
Noi che non cuciniamo ciò che compriamo.
Noi che mangiamo solo il nostro amore e gli avanzi del giorno prima.
Il rubinetto senza gocce d'acqua.
Il tuo bagnoschiuma.
Il tuo profumo di lavanda che m'inebria il cuore.
Io che lavo i piatti mentre fumi.
Tu con gli occhiali da sole anche quando piove.
Noi che riempiamo un letto troppo scomodo con il nostro amore.
Il mio zaino pieno di vestiti ed uno spazzolino.
I viaggi in treno.
A cento all'ora a Mirabilandia.
I filmetti sul computer.
Le coperte che non ti bastano mai e per me che sono sempre troppe.
Noi che stendiamo le lavatrici.
Le videochiamate con le gambe incrociate e le luci da discoteca sopra la testa.
La prima notte sotto le stelle a guardare i film e mangiare pizza dentro al circuito.
La tua maledetta cheesecake.
La seconda notte a mangiare la pizza coi barbagianni.
Noi che cantiamo I'm yours con l'ukulele.
La prima volta che mi hai presentato ai tuoi amici.
La prima sera che siamo stati coi miei amici.
Le tue centrifughe e i miei shaker di proteine.
L'aperitivo a Cesenatico.
Noi che prendiamo una porzione troppo grande di spaghetti col pesce e patatine fritte da mangiare in spiaggia.
Noi che non finiremo mai tutto quel cibo ma rimaniamo sulle sdraio tutta la notte a parlare con i piedi sulla sabbia nuda.
Tu che rubi il cuore a mio nonno.
Neve che ti riempie di pelo i vestiti neri.
I tuoi calzettini arcobaleno.
Le partite a pinella.
I dolci infiniti di tua madre.
Monica che mi abbraccia e ride a crepapelle.
Le serate con Eva e Luca.
I viaggi in macchina tra le nostre abitazioni.
Le ciabatte che tenevi da parte per me.
Noi al Singita con una caraffa e troppo poco cibo.
Gli spritz ai giardini dell'Arena.
Glovo che ci salva con il delivery.
Also Glovo che ci fa impazzire con il delivery.
Noi sulla sedia nel balcone del tuo appartamento.
Le insalate perché fa troppo caldo.
La nostra prima estate in Sardegna.
I pranzi a casa coi parenti.
La casetta in centro. È sempre stata più grande di quanto pensi.
Non tu che finisci tutta l'acqua calda del boiler.
I giri in centro tra i negozi.
I cullurgiones che nemmeno c'avessero il piombo dentro.
Tu che mi porti ogni giorno in un posto nuovo. Non per farmi conoscere la Sardegna, ma per rivelarmi un'altra parte di te.
Io che pianto l'ombrellone nella sabbia. Tu che porti un frigorifero dentro la borsa termo.
Le partite a racchettoni sul bagnasciuga.
Io che mi faccio perdonare portandoti delle Seadas.
I lunghi viaggi in macchina passati in fretta a scegliere le canzoni per il prossimo tema.
I tuoi zii che mi vogliono troppo bene.
La pace di poter staccare da tutto e da tutti.
Le tue fatiche.
I miei pensieri inespressi.
I nostri litigi.
I nostri abbracci.
Noi che facciamo l'amore in silenzio.
Il profumo della mia pelle.
Tutti i baci che non sono mai riuscito a darti.
Tu che mi rubi le magliette.
Gli addii in stazione.
Gli abbracci con la valigia ai piedi.
Io che ti sollevo ogni volta che ti rivedo.
A capodanno come i criminali a Modena.
Le nostre cene raffinate con le cloche. E poi al McDonald's.
La mia mano sulle tue gambe invece che sul cambio.
I baci mentre guidi.
Non mi risucchiare l'occhio.
I grattini.
Le coccole.
Il tocco dolce delle carezze.
Tu che infili le mani su per la mia manica.
Di nuovo tu che infili le mani sotto la mia maglia.
Io che vorrei baciarti ogni centimetro della pelle. Sempre.
Noi che non ne abbiamo mai abbastanza.
La scatola con le lettere e i regali.
Noi che facciamo le degustazioni di vini.
Il nostro primo anniversario sui colli Euganei.
A pranzo sul canale.
I biglietti del treno.
L'ansia per gli esami.
Le foto delle tue unghie.
Le passeggiate per i boschi.
Noi che ci addormentiamo a metà film.
La doccia insieme.
Le smorfie mentre ci laviamo i denti.
Io che ti massaggio con la crema.
La prima volta alla mostra d'arte a Bologna.
Noi che mangiamo messicano troppo spesso.
La prima volta al minigolf.
Le foto con le luci e verdi in centro.
Gli abbracci che vorremmo non finissero mai.
I tuoi selfie allo specchio.
Il tuo pollice verde.
La nostra casa fuori città.
La nostra pazienza.
Le foto di noi in bagno.
Noi al parchetto col Mc.
I nostri blog.
Le foto a capocaccia.
La nostra prima cena ad un ristorante stellato.
Le sere a guardar le stelle con gli zii.
Beppe.
Tu vestita da dea greca per un matrimonio.
Tu che indossi la mia maglia del Poli Ultras.
Io che cerco di prenderti come il sale.
Le foto buffe a letto.
Io che ti travesto in mille modi divertenti.
Tu che ti addormenti in treno.
Il nostro primo viaggio a Firenze.
I nostri silenzi.
La nostra rabbia.
Noi che facciamo pace sempre troppo tardi.
Io che ti regalo i fiori a sorpresa.
Noi davanti al camino.
Noi che passeggiamo fino al lago.
Io che passeggio con te sulle spalle.
Noi a spasso con le bambine dei vicini.
Tu che mi insegni ad amare e giocare coi bambini.
I miei trucchi di magia.
I voli in aereo.
Io che sparecchio sempre la tavola.
Noi tropo sazi per il Mabrouk.
Ferragosto con l'intossicazione da pesce marcio.
Seadas? Sempre.
Noi che compriamo sempre le caramelle.
La nostra prima notte in tenda.
Le tue polaroid nel mio portafoglio.
I tuoi peluche e quelli che ti ho regalato io.
I braccialetti col girasole.
Il tuo elastico sempre al mio polso.
Gli sguardi d'intesa prima di metterci a letto col computer.
In teh fockin name of the Peaky Blinders.
Tu che guardi Friends in 4 giorni.
Noi che di film ce ne intendiamo troppo e passiamo 4h a sceglierne uno.
Noi che prendiamo in giro chiunque.
Tu che ti batti sempre per i più deboli.
Io che guardo il sempre il meglio in chiunque.
I miei genitori che ti amano più di me.
Tua madre che non mi lascerebbe mai andare.
Noi che portiamo sempre cibo a casa degli altri.
Le pizzette di pomeriggio.
Le crostate buone buone.
I nostri appuntamenti romantici al McDonald's.
Noi che corriamo all'ultimo minuto per vedere Saw.
Noi che facciamo sempre tutto insieme.
Noi che ci raccontiamo com'è andata la giornata.
I bambini che ti adorano.
I bambini che mi tollerano, perché ci sei te.
Deal.
Noi che facciamo shopping insieme e lasci che ti porti tutte le buste.
Not deal.
Noi che non sappiamo dove andare a bere e torniamo a casa troppo stanchi.
Io che rifaccio il letto ogni mattina.
Tu che mi dai sempre la pila nuova di asciugamani.
La prima volta che sei venuta a Milano.
Noi che quell'escape room ancora non l'abbiamo battuta.
Noi che ci prepariamo per uscire.
Noi che "oggi non ho voglia di uscire".
La zuppa di zucca e le 1000 ricette del nostro amore.
Tu sempre col thè alla pesca.
Tu che comunque mi prendi anche quello al limone.
Io che imparo a mie spese che non vuoi nè il caffè, nè il cappuccino nè il succo di frutta.
Noi che facciamo 30km per provare una nuova pasticceria.
Io che ti darei un passaggio a qualsiasi ora.
Io che per passare più tempo con te guido piano mentre torniamo a casa.
Noi che sappiamo a memoria tutte le canzoni della nostra playlist.
Tu che canti con me.
Noi che sappiamo tutte le canzoni dagli anni 90 ad oggi.
Tu che sei troppo bella con la cromoterapia.
I tuoi anfibi e le nostre vans.
Tu che mi chiedi consiglio su cosa mettere.
I tuoi vestitini d'estate.
Le candele profumate in camera.
Tu che ti sciogli in un abbraccio.
Tu che perfori la mia armatura e mi fai parlare.
Noi che piangiamo faccia a faccia.
Il nostro petto che si alza e si abbassa all'unisono.
Noi che ci capiamo a vicenda.
Noi che a volte non sopportiamo i nostri amici.
Noi che i selfie non siamo mai stati bravi.
I nonni che ci raccontano dei bei vecchi tempi.
Noi che studiamo insieme in sessione.
Noi che lavoriamo il doppio per vederci i weekend.
Noi che con la distanza ci abbiam sempre messo il nostro impegno.
Noi che discutiamo sui massimi sistemi.
Noi alle 03:28 a guardare RealTime.
Tu che mangi le mie olive.
Tu che ti prepari ogni volta che usciamo.
Io che adoro anche le tue imperfezioni.
Io che ti porto la crema mani.
Tu che mi insegni a prendermi cura di me con tanto amore.
Tu che mi sgridi solo perché vuoi il mio bene.
Noi che facciamo mattina a parlare.
Noi in giro per tutti i ristoranti.
Gli aperitivi al tramonto.
Noi coi costumi abbinati.
Noi che ci fermiamo a dormire dall'altro anche all'ultimo minuto.
Noi che passeremo una vita solo a coccolarci.
Le nostre paure.
Le nostre telefonate da 30 secondi o 4 ore.
Tu che mi sbatti la verità in faccia.
Io che ti mostro dov'è la luce nei giorni più bui.
Noi che il parcheggio non lo troviamo mai.
Tu che la macchina la infileresti anche dove non ci passa.
Io che guido a qualsiasi ora della notte.
Noi che giriamo in bici.
Noi che cerchiamo di avere sempre ragione.
Noi che le parole crociate le sappiamo fare solo insieme.
Noi che facciamo un threesome con la pizza al metro.
Io che uso sempre l'ammorbidente alla lavanda ora.
Noi che l'indie, il rock e l'electro sono una cosa sola ora.
Noi che nuotiamo insieme.
Noi in palestra a divertirci.
Noi che a volte non sappiamo spiegarci e ci curiamo con un abbraccio.
Le nostre strane posizioni per dormire.
Noi che fumiamo sui gradini.
Le lettere su carta.
Le fotografie incorniciate.
Noi sereni con il mondo.
I baci sul collo.
Le mani sul petto.
I graffi sulla schiena.
Noi che ci sappiamo ascoltare.
Io che ti faccio ridere sempre.
Tu che mi fai innamorare con le tue smorfie.
Noi Vs. tutti.
Noi che non potevamo pensarci mai divisi.
Noi che ci supportiamo in tutto e per tutto.
Noi che rincorriamo i nostri sogni.
Noi che cresciamo insieme passo dopo passo.
Noi che sappiamo sempre cosa pensa l'altra persona.
Noi che facciamo sempre il tifo per noi due.
Noi che proviamo a costruire il nostro futuro.
Noi che ci amiamo come non abbiamo fatto mai.
Le margherite.
I girasoli.
Noi.
A Nivea, Tommaso, Aurora e Riccardo.
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Il Consiglio di Stato ha messo fine alla questione riguardante l’inclusione dello stabilimento della Italcementi di Monselice  nell’area del Parco Regionale dei Colli Euganei 
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Sentenza di respingimento per Italcementi sulla questione riguardante l'inclusione dello stabilimento di Monselice nell'area del Parco Regionale dei Colli Euganei. Ma soprattutto per un motivo: “Per espressa disposizione normativa, le prescrizioni e i vincoli stabiliti dal Piano ambientale, con riguardo agli immobili che ricadono nel perimetro del Parco, prevalgono sulle (eventuali) differenti prescrizioni della strumentazione urbanistica comunale”. La questione si trascina all’incirca da venti anni, nel corso dei quali si sono succeduti numerosi ricorsi alla Giustizia amministrativa, nei suoi diversi gradi, non solo da parte di Italcementi, ma anche di Enti Locali, della Regione Veneto e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, oltre al Parco dei Colli Euganei ed alcune associazioni locali. La vicenda ha inizio a maggio 1994 con l’adozione del Piano ambientale da parte del Parco che era stato istituito cinque anni prima. Il Piano consente l’ampliamento del perimetro di oltre il 35% rispetto all’originaria delimitazione stabilita dal legislatore regionale, includendo lo stabilimento di Italcementi all’interno del perimetro del Parco. A questo punto la società ricorre al Tar, contestando il Piano ambientale che di fatto ha ingessato i suoi margini di manovra sul destino dell’impianto. Lo fa una prima volta nel 1994 e poi nel 1999. Ricorsi rigettati, in entrambi i casi, ad agosto 2017. Motivo per il quale Italcementi poi ricorre al Consiglio di Stato. Ma intanto nel 2011 il Tar emette tre sentenze. In due rigetta la richiesta di impugnare l’approvazione dello schema di convenzione e la convenzione relativa al progetto dirinnovo del cementificio gestito da Italcementi a Monselice. Nell’altra accoglie la richiesta del Comitato Lasciateci Respirare e del Comitato E Noi?, di annullare l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Colli Euganei e la delibera della Giunta Provinciale, con cui era stato espresso giudizio di compatibilità ambientale favorevole al progetto di costruzione di nuovo impianto in sostituzione di uno in fase di dismissione e l’avvio di un nuovo ciclo produttivo. È contro questa sentenza che Italcementi ricorre al Consiglio di Stato il quale a febbraio 2012 si pronuncia. Accogliendo il suo appello. Dal momento che, si dice nella sentenza, “non vi è la creazione di un nuovo impianto, ma la sostituzione di rilevanti strutture che comporterà un impatto globale notevolmente migliorativo dell’esistente, aggiungendo anche un termine per la fine dell’attività industriale e la rinaturalizzazione successiva del sito, il tutto nel rispetto delle norme vigenti”. Poteva sembrare un nuovo inizio per la contrastata sede di Monselice della multinazionale. Ma le successive sentenze del Tar e poi, recentemente quella del Consiglio di Stato, hanno ribaltato la questione. Evidenziando soprattutto che, “per espresso dettato normativo, nell’ambito del “perimetro del parco”, le prescrizioni e i vincoli del Piano ambientale prevalgono su quelli del Piano regionale territoriale di coordinamento”. Insomma che il paesaggio prevale. Su Tutto. Read the full article
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