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#canneto
copihueart · 1 year
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dailyunsolvedmysteries · 10 months
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The Mysterious Canneto di Caronia Fires
Canneto di Caronia is a village in Sicily, home to roughly 150 people. Events began on December 23, 2003, at Antonino Pezzino's home on Via Mare; Pezzino's television reportedly exploded. Similar malfunctions reportedly affected fuse boxes, air conditioners, kitchen appliances, computers, and electronic car door locks. Fires were also said to have struck wedding presents and a piece of furniture. At least one person was said to have observed an unplugged electrical cable ignite while he was directly observing it. On February 9, 2004, two houses on Via Mare burned. In response, Mayor Spinnato issued an order evacuating the 39 residents of Via Mare from their homes to the town's only hotel. ENEL, the Italian power utility, cut power to the town, but fires continued. From January through to March, 92 fires were reported. On February 11, an investigation was announced by the local prosecutor. On March 16, fires resumed, and investigators reportedly witnessed malfunctions in compasses, electronic car locks, and cell phones. In April, the government formed an interdisciplinary research group, coordinated by Francesco Venerando Mantegna from the Sicilian Protezione Civile. That team reportedly had widespread cooperation from the nation's armed forces, police, as well as utilities. Venerando's team reported anomalous 'electromagnetic activity', unexplained lights, and a helicopter that experienced allegedly-anomalous rotor damage. Scientists from the National Research Institute (CNR), with the support of NASA physicists, were also involved in investigating the events In June 2004, residents were returned to their homes on Via Mare. Explanations for the events have ranged from the mundane to the paranormal. Public speculation attributed the events to poltergeists, demons, or UFOs. In 2007 it was proposed that the phenomena were caused by intermittent electromagnetic emissions. On 24 June 2008, following further investigation by the appointed experts, the case was dismissed by the prosecutor of Mistretta. The conclusion of the prosecutor was that the fires were arson cases, although no responsible persons for the arson were named by the prosecutor.
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marcogiovenale · 1 year
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oggi, 13 aprile, a genova: presentazione di "da una non breve unità di tempo", di sandro ricaldone
cliccare per ingrandire RICALDONE A VILLA CROCE OGGI, giovedì 13 aprile, alle ore 17:30, al Museo di arte contemporanea di Villa Croce (via Ruffini, Genova) sarà presentato il volume di Sandro Ricaldone Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525, 30 euro). All’incontro, introdotto da Francesca Serrati, parteciperanno Giorgia Barzetti, Stefano Bigazzi, Nicolò De Mari, Giuliano…
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giuseppe-carta · 2 years
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*Circufolla a Roma
È già notte, dalla Tribù delle stelle di Canneto Sabino emerge un desiderio, fare cappello a Roma! ! Trastevere Tra le vie del centro A Campo dei fiori il maestro di disobbedienza è Giordano Bruno. Victor, Mieli e Fra Piazza Navona Nel giro incontriamo un musicista, che i carabinieri lo scortino è un bel Essere. * CIRCUFOLLA (circoli di foglie) nel sardo di Sadali significa Arcobaleno.
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huariqueje · 8 months
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Dal Canneto - Livio Ceschin , 1992.
Italian, b. 1962 -
Etching and drypoint on chine-collé , 35 x 50 cm. Ed.100.
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poesiablog60 · 3 months
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Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia –
Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre –
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago –
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda –
Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.
Antonia Pozzi
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donaruz · 10 months
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Sospesa la notte, nulla sa di me.
Solo sente il vociare delle rane nel canneto
e lo strofinarsi della luna sul fiume.
Gilda Jocle🖋
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autolesionistra · 1 year
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Due foto a caso.
Nella prima, la targa con:
Tatino e Patrizia Guidateci voi sulla strada della giusta rivendicazione dei diritti di tutti Colpiti da mani fratricide in quel mattino del 23 dicembre 1990
Patrizia Della Santina e Rodolfo (Tatino) Bellinati erano due ragazzi sinti uccisi dalla banda dei fratelli Savi (meglio nota come quella della "uno bianca"). La targa ha seguito le vicende della zona dell'ex Fornace Galotti venendo spostata più volte nella recenzione del cantiere che poi è diventato il "polo didattico navile" finendo sul lato dell'edificio che ospita bar e aule studio. Non proprio in vista. Un po' come quell'evento. Per altre info: https://www.wumingfoundation.com/giap/2015/12/23-dicembre-1990-la-strage-di-via-gobetti-25-anni-di-amnesia-razzista-a-bologna/ e https://www.youtube.com/watch?v=2yGpBqh8bb8
La seconda foto è più leggerina, il foglietto plastificato recita:
Perché? Perché sono stati rasi al suolo i canneti e tutti i grandi cespugli proliferanti nella striscia di prato fra i due canali? Non può esservi motivo alcuno per la distruzione di un tale ecosistema. Non certo la prevenzione di alluvioni. Se anche le amministrazioni non dimostrano di possedere una sensibilità ambientale, la vita dell'umanità su questo Pianeta sarà una lenta agonia.
Ora, dalla foto non si evince, ma quel foglietto è appeso al di là di una recinzione e in un muretto posto fra due canali (il Ravone e la Ghisiliera) accessibile solo dal bosco (chiuso) dei Prati di Caprara. E’ visibile più o meno a metà di una pista ciclabile incastrata fra il Ravone e il muro di cinta delle ex Officine Grandi Riparazioni FF.SS., un budello di quasi 2km nel quale ad incamminarcisi difficilmente si incontra più di una persona (che in genere ti guarda con la faccia da “ti prego non mi rapinare”) (ma potrebbe essere la reazione standard alla mia faccia in luoghi poco frequentati).
Insomma ancora adesso mi sto chiedendo chi è che possa incazzarsi per le sorti di canneti e cespugliazzi al punto da scrivere un pamphlet (con una scelta di caratteri e composizione anche di gusto), plastificarlo, armarsi di martello e chiodi, infilarsi nell’area del bosco e piantarlo a metà strada in un posto che avrò visto solo io e altri quattro o cinque disperati. Non so chi tu sia, ma posso garantirti che io quel canneto lì non te l’avrei toccato.
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instabileatrofia · 1 year
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Il canneto sul lago
I.S.A.
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Do not remove the captions pls.
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colonna-durruti · 3 months
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CESARE PAVESE
ANCHE TU SEI COLLINA
Anche tu sei collina
e sentiero di sassi
e gioco nei canneti,
e conosci la vigna
che di notte tace.
Tu non dici parole.
C'è una terra che tace
e non è terra tua.
C'è un silenzio che dura
sulle piante e sui colli.
Ci son acque e campagne.
Sei un chiuso silenzio
che non cede, sei labbra
e occhi bui. Sei la vigna.
È una terra che attende
e non dice parola.
Sono passati giorni
sotto cieli ardenti.
Tu hai giocato alle nubi.
È una terra cattiva -
la tua fronte lo sa.
Anche questo è la vigna.
Ritroverai le nubi
e il canneto, e le voci
come un'ombra di luna.
Ritroverai parole
oltre la vita breve
e notturna dei giochi,
oltre l'infanzia accesa.
Sarà dolce tacere.
Sei la terra e la vigna.
Un accesso silenzio
brucerà la campagna
come i falò la sera.
[ 30- 31 ottobre 1945 ]
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valentina-lauricella · 4 months
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Attraversando il canneto
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Non ho mai avuto paura di contaminarmi, non ho capito se perché mi sento invulnerabile o già contaminata. Abbandonare il buon gusto e il buon senso e immergermi nei loro opposti, non costituisce un problema per me. Arrivo al punto: un Autore mi invierà un suo romanzo, basato su fatti che egli dice reali, perché io ne faccia una recensione. Sono stata io, per prima, a chiedere informazioni su uno, in particolare, dei fatti narrati nel libro.
E il fatto è questo: che Leopardi avrebbe dettato una poesia dall'aldilà. Oh, chiamarla poesia è uno sproposito: si tratta di pochi versi, in rima da filastrocca. Vero è che la modalità di trasmissione usata, il bicchierino che si muove sulle lettere, non è delle più comode, e per la sua macchinosa lentezza non incoraggia a dettar poemi.
Sento già la mia stessa voce che dice: scappa finché sei in tempo, non sprecare la tua intelligenza (quale?) in un campo che Leopardi avrebbe biasimato e da cui non può derivargli onore.
Vi racconto un fatto: poco più di un anno fa, agli inizi del mio periodo d'interesse per Leopardi e lo spiritismo (strana combinazione), m'imbattei in un libro che, a quanto diceva la quarta di copertina, avrebbe riportato, fra le altre, una comunicazione di Leopardi fatta tramite la voce di una medium, nel corso di una delle sedute di un circolo medianico. Pur bruciando di curiosità, prima di acquistare il libro, ritenni opportuno consultare lo stesso Leopardi (1), per evitare di mancargli di rispetto, leggendo qualcosa che lui non approvasse.
Lui mi disse che ricordava quella seduta, e la fatica che aveva dovuto fare per farsi largo nella mente della medium, e mi spiegò la sua sensazione inviandomi l'immagine di un posto abituale e caro per la medium stessa, un canneto presso uno specchio o corso d'acqua, attraverso il quale lui doveva procedere spostando le canne, senza però spezzarle.
Considerai la spiegazione un implicito permesso di leggere il libro, che difatti acquistai.
Qualche tempo dopo la sua lettura, mi venne la curiosità di vedere la faccia della medium, e così ne cercai il nome su Internet: aveva un profilo Facebook. Lo guardai: l'immagine di copertina era un canneto, identico a quello inviatomi nella mente da Leopardi.
In oltre un anno si sono verificate tante di quelle coincidenze che non le distinguo né le enumero più. Se le avessi raccontate a uno psichiatra, mi avrebbe già prescritto un antipsicotico.
(1) Vi prego di prendere tutto ciò che racconto con le pinze, esattamente come faccio io stessa: dagli avvenimenti accaduti non deduco nulla, non "credo" in nulla. Guardo il tutto dall'esterno, con una punta di divertimento e d'ironia. Sono acerrima nemica della ciarlataneria, di chi vuol creare confusione sui saperi per trarne vantaggio, con furbizia, viltà o piccineria intellettuale. Penso perciò di poter rimandare l'assunzione di un antipsicotico a tempo indeterminato.
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marcogiovenale · 1 year
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genova, 13 aprile, presentazione di "da una non breve unità di tempo", di sandro ricaldone
cliccare per ingrandire RICALDONE A VILLA CROCE Giovedì 13 aprile, alle ore 17:30, al Museo di arte contemporanea di Villa Croce (via Ruffini, Genova) sarà presentato il volume di Sandro Ricaldone Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525, 30 euro). All’incontro, introdotto da Francesca Serrati, parteciperanno Giorgia Barzetti, Stefano Bigazzi, Nicolò De Mari, Giuliano…
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fwl22 · 5 months
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16th Century facade of the Villa Rucellai di Canneto with the front garden by the light of a summer sunset in 2005, looking north from the roof of the Limonaia. To the lower left the fattoria building can be seen behind the arch of the Loggia. At the upper right the tower (ex columbarium) of the 14th century country house. (Photo copyright Frank W. Long)
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Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi che s'accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia.
Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d'esili ombre
fino a una valle d'erboso silenzio,
al lago.
Ove tinnisce per un fiato d'aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l'acqua non profonda.
Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte
sottile e saldo
bianco
sulle oscure voragini
della terra.
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Antonia Pozzi
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mazza-italo · 1 year
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tappa 8
Tappa n 8     Rio  (vicino a Patrasso)   Amfilochia
distanza  115 km    tempo totale  6 ore 38 min  .     ascensione   817m
bella tappa di bici, tempo bello, salite pedalabili, strade buone ( quasi sempre)
Partenza un po' sui generis: ,devo attraversare un lungo ponte ( 4,5km) che collega al continente e non sono sicuro sia accessibile alle bici ( è una autostrada): chiedo in albergo e mi dicono di si, vado a fare un sopralluogo  e un ciclista mi dice di si che c'è una banchina laterale per i pedoni/bici: parto tranquillo.  Sulla rampa di accesso vedo la banchina laterale ma larga mezzo metro e al di la del guard rail, faccio scavalcare la bici e vado.  200m: un bel cancello alto 120cm  con scritto in inglese che le bici non sono ammesse, ma al di la vedo una bella passerella larga 2 metri che segue la strada.
Scarico la bici, la faccio scavalcare, scavalco anch'io e mi metto a pedalare; finito il ponte arrivo al pagamento pedaggio, saluto con la manina un allibito addetto, vado avanti ma adesso sono sulla autostrada, a lato c'è la stazione dei pompieri, entro , attraverso il loro piazzale superando una sbarra chiusa e finalmente sono su una strada normale: problema risolto brillantemente.
Bella mattinata di bici, tempo splendido salite pedalabili, tempo perfetto, fino al km 80 dove il Gps mi fa uscire dalla strada principale per prendere una secondaria: conoscendolo mi vengono dei dubbi ma decido di fidarmi, stradine locali, altre stradine locali e poi ...sterrato lungo un argine di un grosso canale. A 30 m a sinistra so che c'è una strada perchè sento le macchine ma mi separa un fitto canneto non attraversabile, per fortuna dopo 2 km c'è una deviazione che mi permette di raggiungere l'asfalto. Anche questa è andata!!
poi strada normale ma con tramontana che si alza forte, come tutti i pomeriggi, e questo aumenta di qualche grado la pendenza della strada:  ma si raggiunge l'albergo: tappa compiuta.
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la-scigghiu · 2 years
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Vorrei che la mia anima ti fosse leggera come le estreme foglie dei pioppi, che s’accendono di sole in cima ai tronchi fasciarti di nebbia –
Vorrei condurti con le mie parole per un deserto viale, segnato d’esili ombre – fino a una valle d’erboso silenzio, al lago – ove tinnisce per un fiato d’aria il canneto e le libellule si trastullano con l’acqua non profonda –
Vorrei che la mia anima ti fosse leggera, che la mia poesia ti fosse un ponte, sottile e saldo, bianco – sulle oscure voragini della terra.
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