Tumgik
#Internazionale Situazionista
marcogiovenale · 1 year
Text
oggi, 13 aprile, a genova: presentazione di "da una non breve unità di tempo", di sandro ricaldone
cliccare per ingrandire RICALDONE A VILLA CROCE OGGI, giovedì 13 aprile, alle ore 17:30, al Museo di arte contemporanea di Villa Croce (via Ruffini, Genova) sarà presentato il volume di Sandro Ricaldone Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525, 30 euro). All’incontro, introdotto da Francesca Serrati, parteciperanno Giorgia Barzetti, Stefano Bigazzi, Nicolò De Mari, Giuliano…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
micro961 · 5 months
Text
Glomarì: “La fiera dei miracoli”
A cento anni dalla nascita di Wislawa Szymborska,l’artista fidentina mette in musica il testo di una delle sue poesie più note, un agrodolce e fantasioso viaggio sul significato della parola miracolo.
Tumblr media
Il 13 dicembre 2023 è la notte di Santa Lucia. Una canzone questa che ci darà in dono la possibilità di spalancare la “Porta dello Stupore”, magari di varcarne la soglia. La poesia rappresenta infatti una sorta di formula magica volta a ricordarci che si tratta di una porta sempre aperta e alla portata di tutti, di cui sempre più spesso ci si dimentica l’esistenza.
La musica che Glomarì intesse sul filo conduttore del testo poetico ha un sapore rapsodico dal retrogusto vintage e fiabesco, una struttura libera, danzante, senza tempo, che non fa riferimento ad alcuno stile particolare, se non a quello della spontaneità di un gioco inventato.
Con questo nuovo singolo “La fiera dei miracoli”, Glomarì preannuncia un suo ritorno sulla scena musicale, facendoci pregustare i tratti eclettici e mistici del suo prossimo album, un progetto concettuale multidisciplinare che la vedrà approdare nel mondo dell’elettronica sperimentale grazie alla stretta collaborazione con il compositore cosentino Remo De Vico.
Gloriamaria Gorreri (in arte Glomarì), classe 1989, è un’artista dall’attitudine poliedrica. Ciò che la caratterizza è la capacità di combinare in modo trasversale musica, poesia e immagine.
Dopo aver ottenuto la Laurea Magistrale in Scienze dell’Architettura presso il Politecnico di Milano ed un Master in “Design per il Teatro” presso il PoliDesign, parallelamente alla carriera architettonica, decide di esplorare il mondo della musica e di intraprendere un percorso cantautorale su incoraggiamento del Prof. Stefano La Via, docente di Storia della Poesia per Musica presso la Facoltà di Musicologia e Beni Culturali di Cremona, con il quale dal 2016 porta avanti un sodalizio artistico-musicale. Inizia così a costruire una poetica molto personale, libera e ibrida, in cui dimostra di essere e agire fuori dagli schemi di ordinaria definizione delle arti. Il suo primo lavoro, l’EP autoprodotto intitolato “Inaccadimenti”, uscito il 29 novembre 2019, consiste in una trilogia di video-poesie musicali (“A suo modo danza”, “Mostarda”, “Liberà”) che l’autrice ha scritto, sceneggiato e diretto curandone aspetti sonori e visivi. I video sono stati selezionati e proiettati in diversi festival come l’Amarcort Film Festival, il Little Island Festival, il Festival della Coscienza e il Seeyousound Music Film Festival.
Il 2° episodio della trilogia, intitolato “Mostarda”, nell’aprile del 2019 ha ottenuto il 1° premio del concorso “Artefici del Nostro Tempo” della 58. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, è stato esposto nel Padiglione Venezia, nella “Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna” ed è ha rappresentato il panorama italiano dei giovani artisti emergenti durante la 13esima giornata del contemporaneo in Oman presso la Stal Gallery di Mascate.
Il 20 novembre 2020 viene pubblicato il suo primo album “A debita vicinanza”, una delicata cesellatura dell’animo attraverso 10 tracce dallo stile raffinato e con arrangiamenti acustici leggeri solo in superficie.
“Tramontofili”, ultima traccia dell’album, è frutto di un esperimento situazionista svoltosi in una villa disabitata e documentato in un video che ne riassume l’essenza nostalgica e malinconica. Un progetto che ancora una volta tenta di dimostrare quanto l’universo cantautorale possa comunicare con quello artistico e che il “videoclip” può essere qualcosa di più di una “confezione” a scopo meramente commerciale, fino a diventare parte integrante (se non inscindibile) del progetto musicale.
Il 15 marzo 2021 è uscito il suo ultimo singolo intitolato “Fernweh” nato come colonna sonora di un progetto video-poetico al femminile regia di Chiara e Irene Trancossi, un viaggio onirico alla scoperta di quel sentimento di “nostalgia dell'ignoto” a cui fa riferimento il titolo, parola tedesca della quale non esiste un corrispettivo nella lingua italiana.
A giugno del 2021 si aggiudica il 1° posto nella sezione “Canzone d’Autore” del Premio Inedito con il brano “Maledetto detersivo”.
Il 31 agosto del 2022 vince la terza edizione del “Premio Brassens” con il brano inedito “Neige mouillée”.
Il 13 dicembre esce “La fiera dei miracoli”, il nuovo singolo che anticipa l’uscita del suo nuovo disco di inediti.
LINK SOCIAL https://open.spotify.com/artist/7LRG0giU7EnricaEi0qEcm
www.instagram.com/ciaosonodisagio/ https://www.youtube.com/@glomari_ciaosonodisagio https://www.facebook.com/ciaosonodisagio
0 notes
t-annhauser · 4 years
Text
Poiché mi sono messo a giocare agli scacchi con ambizione di conquistare fama e riconoscimento internazionale entro i cinque anni, ho potuto constatare quanto gli scacchi siano attraversati da una sottile vena di misandria: la regina fa quel che vuole, il re se ne va in giro col deambulatore. Sicché facevo notare, per spirito di contraddizione, quanto in verità l'uomo sia superiore alla donna e portavo a mio favore un esempio incontestabile: non s'è mai vista donna eccellere nei lavori di muratura, mentre l'uomo, per conto suo, può eccellere anche nei lavori di casa, vedi Missoni, che ha cominciato col rammendar le calzette. Disclaimer: niente di quanto ho detto penso ma è solo un pretesto per scrivere qualcosa (ricordo un amico situazionista che una volta mi disse: ormai scrivo solo cose che non condivido).
12 notes · View notes
glianni70 · 4 years
Text
Teoria radicale, lotta di classe (e terrorismo) di Wolf Woland - pdf
Teoria radicale, lotta di classe (e terrorismo) di Wolf Woland – pdf
Teoria radicale, lotta di classe (e terrorismo) Wolf Woland
Teoria radicale, lotta di classe (e terrorismo) Wolf Woland – Eccolo, lo scritto più misconosciuto, introvabile e teoricamente rilevante sul «Maggio strisciante» italiano ed europeo. Pubblicato all’inizio degli anni ‘80 del secolo scorso, e apparso come una sorta di lunga postfazione alla ristampa dell’opuscolo Terrorismo o rivoluzione …
View On WordPress
1 note · View note
tarditardi · 5 years
Photo
Tumblr media
La folle estate  di Mr.Charlie - Lignano Pineta (UD): 3/8 Elettra Lamborghini 15/8 Ferragosto Italiano con M¥ss Keta
special adv by ltc - lorenzo tiezzi comunicazione
L'estate 2019 di Mr.Charlie - Lignano Pineta (UD) fa il pieno di personaggi. Il 3 agosto arriva lei, Elettra Lamborghini. "Twerking Queen", il suo album è uscito da poco ed è uno dei successi dell'estate 2019. Con i suoi oltre 4 milioni di follower su Instagram, è uno dei personaggi più popolari e discussi della TV italiana e non solo, grazie anche alla partecipazione a programmi come Super Shore ed Ex on the Beach. È attualmente uno dei quattro coach a The Voice. La cantante è esplosa con il singolo "Pem Pem" nel 2018, il cui video ha superato le 100 milioni di visualizzazioni dalla sua uscita... Riassumendo alla sostanza, Elettra Lamborghini è uno dei pochi veri personaggi italiani dello show biz internazionale.
E che succede il 15 agosto, quando al Mr.Charlie prende vita uno scatenato Ferragosto Italiano, "special edition" dello scatenato Marteditaliano, una delle feste simbolo di Mr.Charlie? Arriva M¥ss Keta, un personaggio misterioso e senz'altro unico.
M¥ss Keta è una scheggia impazzita nella scena musicale italiana: perché non ne vedi il volto, perché le creature sonore su cui racconta il suo mondo sono musica urbana iper-contemporanea di altissima (e sordida) qualità, perché ogni suo concerto è un evento, perché è una performer che non assomiglia a nessun'altra. M¥ss Keta è l'angelo dall'occhiale da sera. E dal volto velato. La sua identità nascosta è il modo migliore per dire la Verità, perché "non avendo volto, c'è un po' di M¥SS in ognuno di noi". Performer situazionista, rapper dall'attitudine punk, icona pop e diva definitiva, ha esordito nel 2013 con "Milano Sushi e Coca". In questi anni ha infiammato i palchi dei maggiori festival e club di tutta Italia in un tripudio di electro, house, rap, dubstep che sembra generato dal suo stesso corpo, arrivando anche a toccare le capitali europee. Bassi profondi battuti da vertiginosi tacchi a spillo glitterati. Una vera sacerdotessa della notte pronta ad aizzare le masse di fedeli con il suo verbo dissacrante, eccessivo, radicalmente iperrealista. I suoi live sono esperienze extrasensoriali, i suoi testi la radiografia di una Nazione. Una donna di spettacolo, ma soprattutto uno spettacolo di donna, che non ha saputo dir di no agli insistenti corteggiamenti del mondo della moda, che l'ha fatta diventare la modella e icona più desiderata da svariati stilisti del Bel Paese e non solo.
Tutti gli eventi di Mr.Charlie e Charlino sono disponibili su Facebook nella sezione Eventi (www.facebook.com/Mrcharlieclub/events/).
Mr.Charlie & Charlino ViaTagliamento, 2 - Lignano Sabbiadoro (UD) www.mrcharlie.net www.facebook.com/Mrcharlieclub www.instagram.com/mr.charlie_discoclub infoline: 335 6899446 Adriano Cerato
Mr.Charlie: 46 di eccellenza e divertimento
Mr.Charlie è infatti  punto di riferimento per chi in Riviera Friulana e non solo ama la nightlife, lo stile, l'eccellenza. Il club nasce dall'idea di due giovani soci, che, dalla ristrutturazione di una vecchia stalla, creano una delle prime discoteche italiane: Charlie Brown. Nel tempo il locale cresce e si aggiungono Charlino Privé ed il giardino esterno. Gli anni passano e Charlie Brown, oggi Mr.Charlie, cresce sempre. Nel corso di questi 46 anni, un periodo semplicemente infinito per l'intrattenimento, sapienti rinnovi e una cura certosina per il dettaglio, oltre al susseguirsi in console di grandi dj, artisti dalla grande personalità, hanno contribuito alla crescita della ormai celeberrima discoteca di Lignano Pineta (UD).  Oggi alla guida del team che gestisce Mr.Charlie c'è Adriano Cerato che, grazie ad un nutrito gruppo di giovani collaboratori, ha reso il nome Mr.Charlie una garanzia per chi vuol vivere la notte con eleganza.
Charlino Privé: eccellenza nel cibo e dinner show che emozionano
Mr.Charlie non è solo disco. E' anche Charlino privé, perfetto connubio di eccentricità ed eleganza, una discoteca nella discoteca per un fine settimana esclusivo e ricercato. La notte inizia a Charlino Restaurant. Dinamico, ricercato, è una vera e propria esperienza in cui cena, spettacolo e intrattenimento si fondono in un tutt'uno, creando un atmosfera in cui il coinvolgimento sensoriale è portato alla massima espressione. Questo spazio offre ai suoi ospiti menu gourmet di carne o di pesce, per chi lo desidera anche da condividere, perché il divertimento è più intenso con i proprio amici. La novità dell'estate 2019, sono i dinner show del Charlino. Ogni notte il tema è diverso e sorprende Farfalle tropicali, il Grande Gatsby, Savana (...).
I party scatenati di Mr.Charlie: MartedItaliano, Mamacita
Tra i party di riferimento di Mr.Charlie - Lignano (UD) c'è senz'altro MartedItaliano, una istituzione del divertimento più spensierato, una notte in cui persone di tutte le età si ritrovano per divertirsi in un'atmosfera diversa quella martellante dei soliti party in disco. MartedItaliano piace alle ragazze d'ogni età, ai giovani e non solo, grazie ad un'attenta selezione musicale dedicata alle canzoni più memorabili della storia della musica italiana. Anche se non mancano di certo le hit del momento, anche quelle internazionali, il cuore del party è proprio la possibilità di cantare le grandi canzoni italiane in discoteca... Ogni venerdì invece la festa è una noche de fuego, ovvero Mamacita: è uno dei simboli del sound Reggaeton, Hip-Hop & Trap e R'n'B, il party perfetto per chi vuol vivere l'estate 2019 al ritmo latin e dintorni.
Le superstar al Mr.Charlie: dopo Gianluca Vacchi, il 3 agosto 2019 arriva Elettra Lamborghini. Il 15 agosto M¥ss Keta…
Al Mr.Charlie la musica è sempre eccellente e le sorprese non mancano mai. Nell'estate 2017 dal mixer è passato un certo Gianluca Vacchi. Nell'estate 2018 insieme a mille top dj, è arrivato sul palco pure Marco Rissa, chitarrista e cofondatore di TheGiornalisti, protagonista di una performance insieme a Sandiego. Da "Riccione" a "Completamente" passando per "Questa nostra stupida canzone d'amore",The Giornalisti sono senz'altro una delle band più importanti degli ultimi anni. E che succede nell'estate 2019? Il 3 agosto sul palco di Mr.Charlie c'è lei, la Twerking Queen di riferimento a livello mondiale, ovvero Elettra Lamborghini. Il 15/8 invece arriva la misteriosa e celeberrima Myss Keta.
3 notes · View notes
chez-mimich · 7 years
Text
DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. DIBATTITO POLITICO.
Ufficio mattina: Tobia: “Buongiorno Mario, vuoi partecipare a qualche corso della nostra autogestione?” Mariulin: “Grazie ma non posso, devo lavorare…” Tobia: “Ma per una volta…” Mariulin: “Magari dovessi lavorare solo una volta…” Tobia: “Toglimi una curiosità, quando eri uno studente si facevano le autogestioni?” Mariliun: “Sì certo, ma si chiamavano occupazioni…” Tobia: “Ah si, me lo ha detto anche mia madre…” Mariulin: “Eh certo, erano anni diversi…” Tobia: “In che anno hai fatto la matura?” Mariulin: “La maturità? Nel 1977.” Tobia: “E cosa facevate durante le occupazioni?” Mariulin: “Politica.” Tobia: “Politica?” Mariulin: “Sì, lotta politica…” Tobia: “Beh anche noi nel programma di quest'anno abbiamo inserito un bel dibattito politico…” Mariulin: “Davvero?! Non l'avrei mai immaginato su che argomento?” Tobia: “È importante essere strafighe per fare politica?” Mariulin: “Ah…” Tobia: “Abbiamo cercato di accontentare chi voleva un dibattito sulla politica pura e chi lo voleva sulla condizione della donna…” Mariulin: “Capisco…” Tobia: “E che cosa c'era in programma nelle vostre occupazioni?” Mariulin: “Più o meno le cose che fate anche voi…” Tobia: “Per esempio?” Mariulin: “Beh così a memoria: “Jimi Hendrix, da Are You Experienced a Electric Ladyland” poi “Anatomia del potere: la scuola di classe come strumento del capitalismo” o anche “Il Pane e le Rose o dell'editoria movimentista”, poi “Guy Debord: a vent'anni dalla Internazionale situazionista”…“ Tobia: “E musica?” Mariulin: “Naturalmente: Bob Dylan, Lou Reed, Jefferson Airplane, ma anche Satie, Stockhausen, Berio…” Tobia: “Vuoi sentire il nostro?” Mariulin: “Sì, certo…” Tobia: “Karaoke, Disegna una farfalla, corso di selfie, torneo di ping-pong, corso di ipnosi, poi tanti film…” Mariulin: “Ora scusami ma devo lavorare…” Tobia: “Che peccato…” Mariulin: “Non è detto…” Tobia: “Ah dimenticavo a che ora uscivate dopo l'autogestione?” Mariulin: “Non uscivamo, fuori c'era la polizia.” Tobia: “Noi andiamo a mangiare il sushi e il tofu” Mariulin: “Noi in questura dalla Digos.” Tobia: “Ciaone…” Mariulin: “Ciao Tobia.”
15 notes · View notes
italianaradio · 5 years
Text
Venezia 76: presentato il programma di Giornate degli Autori
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/venezia-76-presentato-il-programma-di-giornate-degli-autori/
Venezia 76: presentato il programma di Giornate degli Autori
Venezia 76: presentato il programma di Giornate degli Autori
Venezia 76: presentato il programma di Giornate degli Autori
Venezia 76 – Come accade dal 2004, nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia si svolgono le Giornate degli Autori (28 agosto – 7 settembre), dirette da Giorgio Gosetti e quest’anno per la prima volta presiedute da Andrea Purgatori: 11 i film in concorso, 8 gli eventi speciali compresi i “Miu Miu Women’s Tales” e il film di chiusura Les chevaux voyageurs dedicato al “Re dei cavalli”, il poliedrico e carismatico Bartabas, 7 le “Notti Veneziane” alla Villa degli Autori, cui si aggiungono gli incontri, gli omaggi, i progetti speciali promossi dalle due associazioni ANAC e 100autori.
“L’impegno che le associazioni degli autori italiani mettono nell’organizzazione – scrive Andrea Purgatori – è ripagato ogni anno dal successo della selezione e dal dibattito che ruota attorno alle Giornate, sui diritti degli spettatori, sulla tutela del diritto d’autore e lo stato della produzione, sul confronto costante con le altre cinematografie.”
18 sono le nazionalità rappresentate quest’anno, dall’Asia agli Stati Uniti, dall’Africa al Sud America fino all’Europa e all’Italia; 4 le opere prime in concorso, 6 le donne dietro alla macchina da presa. Una selezione che conferma la voluta sobrietà di titoli a vantaggio di una speciale promozione della creatività più libera e indipendente da tutto il mondo. E se si volesse, fin dal programma, individuare un “filo rosso” capace di collegare la maggior parte delle scelte, parleremmo di uno scontro di culture che mette a nudo le fragilità del mondo contemporaneo, conteso tra una tendenza all’omologazione e la vitalità di radici ancestrali che non si piegano alla massificazione. L’altro elemento distintivo è una vocazione alla ricerca di linguaggi “pop” che stimolino la curiosità di pubblici diversi, convinti come siamo che il cinema debba oggi parlare a comunità distinte di spettatori, ma sempre avendo come stella polare la volontà di farsi capire, di suscitare emozioni e passioni, di ristabilire un dialogo diretto tra l’artista e lo spettatore a prescindere dai modi del consumo. Ne sono perfetto esempio l’esordio del giovanissimo sudanese Amjad Abu Alala (You Will Die at 20), un autodidatta ventenne destinato a stupire, e il quasi coetaneo americano Phillip Youmans, vincitore al Tribeca di New York e che debutta a Venezia, in accordo tra i due festival, con Burning Cane (evento fuori concorso).
Nella selezione competitiva delle Giornate (20.000 euro di premio per il miglior film giudicato da 28 giovani spettatori provenienti da tutti i paesi dell’Unione Europea), non mancano nomi cari a chi ama il grande cinema come Dominik Moll (il suo Only the Animals aprirà il programma mercoledì 28 agosto), Jayro Bustamante (con La Llorona, inedito esempio di cinema civile in cui fantasmi e morti viventi si prendono la scena), la grande star giapponese Jō Odagiri (con They Say Nothing Stays the Same alla sua prima prova nel lungometraggio), Fabienne Berthaud (che ritorna dopo Sky con un suggestivo viaggio iniziatico in Mongolia di Cécile de France in Un monde plus grand). E se è difficile leggere come un semplice esordio quello del maestro della graphic novel Igort (5 è il numero perfetto con Toni Servillo, Carlo Buccirosso, Valeria Golino), si può scommettere che non passerà inosservato Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani dal romanzo di Giacomo Mazzariol (evento speciale fuori concorso).
A completare la selezione il polacco Corpus Christi di Jan Komasa, oggi interprete di temi cari al maestro Kieslowski, il norvegese Beware of Children di Dag Johan Haugerud con una saga familiare che diventa spaccato sociale e politico, il travolgente Un divan à Tunis di Manele Labidi, con un’inedita e bellissima Golshifteh Farahani al centro di una commedia destinata a far innamorare, il debutto del Laos alla Mostra con la ghost story The Long Walk di Mattie Do, l’inedita coproduzione tra Stati Uniti e Filippine Lingua Franca di Isabel Sandoval che riafferma i diritti del gender nell’America di Trump.
Tra gli eventi speciali, i due nuovi corti d’autore della serie “Miu Miu Women’s Tales” firmati da Hailey Gates e Lynne Ramsay, la cantata/memoriale di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna Scherza con i fanti dedicata a Ugo Gregoretti, il provocatorio viaggio di Mario Sesti nel Mondo Sexy del cinema ero/esotico italiano degli anni ’60, il corto di Federico Olivetti Il prigioniero, la serata speciale dedicata a House of Cardin di David Ebersole & Todd Hughes, il magnifico ritratto della Milano di Guido Crepax in Cercando Valentina di Giancarlo Soldi (nelle “Notti Veneziane”).
“Fin dall’immagine dell’anno, realizzata grazie all’amichevole disponibilità di due registi legati alle Giornate come Alice Rohrwacher (per la cortesia di Fabio Lovino) ed Edoardo De Angelis, appare chiara la vocazione autoriale e sbarazzina insieme della nostra proposta – dice Giorgio Gosetti. Abbiamo il desiderio di condividere lo spettacolo dell’intelligenza e la vivacità creativa che oggi attraversa il mondo del cinema, con un soffio giovane e irriverente che cerchiamo di riprodurre nel programma, nell’incrocio delle offerte e degli appuntamenti. Così teniamo in primo luogo al valore dei film scelti, ma altrettanto ai progetti che, dopo la Mostra, ci impegneranno in un’attività costante fino al prossimo anno: il rilancio del progetto speciale ‘100+1’ che, grazie al programma ‘Cinema e Storia’ della Regione Lazio, Istituto Luce – Cinecittà e Roma Lazio Film Commission, festeggia i suoi primi 10 anni nel cruciale settore dell’educazione all’immagine; il recupero di una storica eredità come quella dei ‘Ladri di Cinema’ ideata nel 1982 da Stefano Consiglio, Daniele Costantini e Marco Melani; il progetto formativo sui nuovi linguaggi delle immagini e dei suoni ideato da Roberto Perpignani. Tutti aspetti di un’attività di ricerca tra passato e futuro che sono il senso del nostro lavoro, ben oltre la vetrina festivaliera”.
Anche nel 2019 le Giornate degli Autori cominceranno prima della Mostra con la quinta edizione di Laguna Sud con un omaggio al cinema italiano scelto o amato dalle Giornate, un laboratorio di corti aperto alla cittadinanza e il nuovo concorso internazionale Lagune il cui vincitore verrà premiato alla Villa degli Autori.
Si concluderanno invece dopo la Mostra con la ripresa della selezione a Milano e Roma e infine a Palermo in collaborazione con la Sede siciliana del CSC e la Sicilia Film Commission. Alla Villa degli Autori, dove non mancherà quel particolarissimo clima conviviale e talvolta situazionista che ci ha resi un polo di riferimento nel panorama del Lido durante la Mostra, sono molti i momenti da segnalare, cominciando dall’ormai tradizionale collaborazione con Bookciak Azione! che apre la Villa già martedì 27 agosto. E ancora: la serata evento intorno all’anteprima del film Great Green Wall di Jared P. Scott con la presenza della grande cantante maliana Inna Modja; il film-documento di Tomaso Pessina Emilio Vedova: dalla parte del naufragio narrato da Toni Servillo; l’ultimo lavoro ideato da Giorgio Pressburger, La legge degli spazi bianchi diretto da Mauro Caputo; la serata in compagnia di Riccardo Sinigallia (musicista) e Dario Albertini (regista) con i loro nuovi lavori; il viaggio nel cuore giovane del documentario italiano rappresentato da Costanza Quatriglio, la sede siciliana del CSC e la Sicilia Film Commission; la masterclass di Marco Bellocchio (premio SIAE 2019) e quella di Margarethe Von Trotta (premio alla carriera Isola Edipo).
È proprio la collaborazione con Isola Edipo una delle novità di quest’anno. La realtà che quest’associazione ha portato alla Mostra, fatta di sensibilità per grandi temi civili ma anche di socialità e aggregazione, ha costituito un’alternativa giovane e vitale sulla scena del Lido ed era naturale che i nostri due mondi venissero a contatto come già anticipato nel 2018 in occasione della lezione di un maestro come Raymond Depardon. In questo senso i programmi delle due iniziative si interfacciano e dialogano portando alle Notti Veneziane una rarità d’autore da poco restaurata come Bless Their Little Hearts di Billy Woodberry (anima della L.A. Rebellion e del cinema indie afro-americano).
Tra gli altri incontri in programma: le giornate del programma del Parlamento europeo “28 Times Cinema” e del Lux Film Prize alla presenza dei registi finalisti e dei parlamentari europei; la presentazione dei corsi della New York Film Academy con la masterclass del mago degli effetti speciali Craig Caton, direttore del dipartimento di 3D Animation, Special Effects e VR; l’esperienza VR di Elio Germano con La mia battaglia; l’anteprima del film collettivo Frammenti coordinato da Paolo Bianchini e realizzato grazie ai fondi congiunti MiBAC/Miur destinati all’educazione all’immagine dei giovani; i corti vincitori a Laguna Sud e al Pigneto Film Festival e una piccola gemma come Sufficiente di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco; il progetto di Chiara Nano su Alberto Grimaldi, mitico produttore di Leone, Pasolini, Fellini, Bertolucci, Scorsese; il grande omaggio che la città di Parma dedicherà, dalla fine dell’anno, a Bernardo Bertolucci.
Come da tradizione, i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria delle Giornate. Oltre ai premi collaterali della Mostra e, per gli esordienti, al Leone del Futuro.
A rendere possibili le Giornate degli Autori sono anche quest’anno la Direzione Cinema del MiBAC, il main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas, con rinnovato impegno la SIAE e Miu Miu per le giornate di “Women’s Tales”; la Commissione Cultura del Parlamento europeo per il Lux Film Prize e il progetto “28 Times Cinema”; i media partner tra cui salutiamo per la prima volta la piattaforma MUBI con cui condivideremo durante la Mostra un programma antologico di film e i nostri tradizionali technical partner; la Regione Veneto e il Comune di Chioggia per “Laguna Sud” e le attività a Venezia. Oltre naturalmente alla Fondazione La Biennale di Venezia e alla Direzione della Mostra del Cinema cui ci lega, anno dopo anno, una leale e costante collaborazione.
“Ciò che abbiamo disegnato con i film, i protagonisti, le iniziative di quest’anno – osserva Giorgio Gosetti – è un mosaico di tessere strettamente intrecciate: uno sguardo sul mondo che se da un lato restituisce speranza per la forza – che è propria del miglior cinema – di interpretare la realtà, dall’altro dipinge una terra assediata da crudeli memorie, fantasmi inquietanti, deserti fisici e ideali. Questo mare in tempesta abbiamo voluto attraversare come moderni corsari alla ricerca del tesoro. E pensiamo di averlo trovato nel coraggio, nel sorriso, nella forza delle straordinarie donne che incontrerete alle Giornate”.
SELEZIONE UFFICIALE – IN CONCORSO
Un assassinio, tre sospetti e il Caso SEULES LES BETES (ONLY THE ANIMALS) di Dominik Moll – Film d’apertura Francia/Germania, 2019, 113′, prima mondiale Con: Laure Calamy, Denis Ménochet, Valeria Bruni Tedeschi, Damien Bonnard Produzione: Haut et Court, Razor Film Produktion Vendite estere: The Match Factory Una donna scompare: dopo un’intensa nevicata di lei restano poche tracce, la macchina abbandonata sul ciglio di una strada di montagna, una casa vuota. Cinque persone sono collegate dalla polizia al mistero. Ciascuna di loro nasconde un segreto, ma la soluzione sta ben lontana dal villaggio alpino, addirittura in un altro continente. Al sesto film dopo i successi a Cannes e a Berlino, Dominik Moll ritorna con una storia a incastri in cui solo il Caso dirige le vite delle persone e nulla può sfuggire al cerchio dell’assurdo. Dal romanzo di Colin Niel uno smagliante mystery d’autore scritto da Dominik Moll e Gilles Marchand.
Il deserto, una profezia di morte e la scoperta della vita YOU WILL DIE AT 20 di Amjad Abu Alala – opera prima Sudan/Francia/Egitto/Germania/Norvegia, 2019, 103’, prima mondiale Con: Islam Mubark, Mahmoud Elsaraj, Bunna Khalid Produzione: Andolfi, Transit Films, DUOFilm AS, Die Gesellschaft DGS Vendite estere: Pyramide Films Appena nato, Muzamil è segnato dal destino: lo stregone del villaggio predice la sua morte allo scoccare dei vent’anni. Suo padre non regge alla notizia e abbandona la famiglia. Sakina lo cresce da ragazza madre, ma allo scoccare dei 19 anni la profezia minaccia di diventare realtà… Ambientato nella regione sudanese di El-Gezira ai giorni nostri, il folgorante esordio di questo giovanissimo regista e produttore, formatosi negli Emirati Arabi, viene dopo una serie di cortometraggi presentati in diversi festival internazionali e spesso realizzati con la supervisione di Abbas Kiarostami. Con il suo film il Sudan arriva per la prima volta alla Mostra di Venezia.
Una storia d’amore che va oltre il confine della ragione UN MONDE PLUS GRAND (A BIGGER WOLRD) di Fabienne Berthaud Francia/Belgio, 2019, 100’, prima mondiale Con: Cécile de France, Narantsetseg Dash, Tserendarizav Dashnyam, Ludivine Sagnier Produzione: Haut et Court, 3×7 production Vendite estere: WaZabi Films Dopo la morte del suo grande amore, Corine parte per la Mongolia per proseguire il suo lavoro di antropologa. L’incontro con la sciamana Oyun le cambierà la vita e la guiderà lungo i sentieri incerti, tra realtà e spiritualità, della ricerca interiore. Tornata in Francia, la donna comprende di dover accettare la propria iniziazione e che il suo “mondo più grande” è là dove si è ritrovata. Dal libro autobiografico di Corine Sembrun. “Lei non si vede mai in tutto film, ma è ovunque – dice la regista – Corine è lo spirito del film e Cécile restituisce sullo schermo il valore universale di questo viaggio iniziatico che, per parte mia, ho narrato senza tradire il mio cinema, tra invenzione e realismo documentario”.
Quando è un fantasma a fare giustizia LA LLORONA (THE WEEPING WOMAN) di Jayro Bustamante Guatemala/Francia, 2019, 97’, prima mondiale Con: Maria Mercedes Coroy, Sabrina De La Hoz, Margarita Ke’nefic Produzione: La Casa de Producción, Les Films du Volcan Vendite estere: Film Factory Entertainment Il mito della Piangente appartiene a una tradizione antica e risuona degli echi della tragedia classica. In questo racconto riprende forma ai tempi della guerra civile del Guatemala che ha portato ad atroci violenze e a un vero genocidio. Asserragliato nella sua lussuosa villa, il Generale attende il verdetto del tribunale che deve giudicarlo per i suoi crimini. “La ricerca di giustizia e di vendetta della Piangente – dice Bustamante che ha scritto la sceneggiatura insieme a Lisandro Sanchez – può ricordare il revisionismo romantico dei ‘Bastardi’ di Quentin Tarantino o la follia di Medea”. Per il secondo anno consecutivo il Guatemala figura nella selezione delle Giornate degli Autori.
Quando i fantasmi si impossessano delle nostre vite BOR MI VANH CHARK (THE LONG WALK) di Mattie Do Laos/Spagna/Singapore, 2019, 116′, prima mondiale Con: Yannawoutthi Chanthalungsy, Por Silatsa, Noutnapha Soydara, Vilouna Phetmany Produzione: Lao Art Media, Screen Division, Aurora Media Vendite estere: 108 Media Un vecchio solitario, un po’ forastico e un po’ stregone, si imbatte nelle tracce di un ormai dimenticato incidente stradale. A fargli da guida verso la verità è il fantasma della vittima, ma l’uomo scoprirà che quel viaggio oltre la soglia della morte può riportarlo a 50 anni prima, alla dolorosa fine di sua madre. Una ghost story nella più limpida tradizione asiatica, ma con forti implicazioni con il presente e una struttura narrativa tra genere e lo stile inconfondibile di Mattie Do che accompagna lo spettatore oltre i confini della razionalità. La prima volta della cinematografia del Laos alla Mostra di Venezia.
Chi è senza peccato… BARN (BEWARE OF CHILDREN) di Dag Johan Haugerud Norvegia/Svezia, 2019, 157’, prima mondiale Con: Henriette Steenstrup, Jan Gunnar Röise, Thorbjörn Harr Produzione: Motlys A/S Vendite estere: Picture Tree International Durante la ricreazione la tredicenne Lykke, figlia di un uomo politico del Partito Laburista, ferisce il suo compagno di classe Jamie, a sua volta figlio di un esponente del Partito Conservatore. Quando il ragazzo muore in ospedale le contraddittorie versioni dell’accaduto rischiano di peggiorare la posizione della ragazzina. Chi è innocente, chi colpevole, chi complice? “Cosa accade in una piccola comunità, come questo quartiere borghese di Oslo – scrive il regista -, quando la morte colpisce e coinvolge due ragazzini? Quando la tragedia ci tocca – osserva il regista – ciascuno di noi scopre la sua vera identità”.
Totò e Peppino all’ultima crociata 5 È IL NUMERO PERFETTO di Igort – opera prima Italia/Belgio/Francia, 2019, 100’, prima mondiale Con: Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia Forte Produzione: Propaganda Italia e Jean Vigo con Rai Cinema Vendite estere: Playtime Distribuzione italiana: 01 Distribution Napoli, anni Settanta. Peppino Lo Cicero, camorrista di seconda classe in pensione, torna in pista dopo l’omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita. Un piccolo affresco napoletano nell’Italia anni Settanta, con i colori survoltati, i rimandi cinefili e lo stile inconfondibile del suo autore. 5 è il numero perfetto è la storia di un’amicizia tradita, ma anche di una seconda opportunità e di una rinascita. Dalla graphic novel omonima di Igort.
La fede trasforma davvero gli uomini? BOŻE CIAŁO (CORPUS CHRISTI) di Jan Komasa Polonia/Francia, 2019, 116’, prima mondiale Con: Bartosz Bielenia, Eliza Rycembel, Aleksandra Konieczna Produzione: Aurum Film Vendite estere: New Europe Film Sales Il ventenne Daniel, durante la reclusione in riformatorio, scopre una vocazione spirituale che si scontra con il suo passato, i suoi compagni di prigione e la sua fedina penale. Uscito dall’istituto trova lavoro come carpentiere in un piccolo centro ma al suo arrivo, per un equivoco, viene preso dal parroco locale per il nuovo prete che dovrà aiutarlo. Il suo segreto si incrocia con i sensi di colpa di una piccola comunità segnata da un’inconfessata tragedia. Al suo terzo film dopo gli studi alla Film School di Lodz e il suo esordio alla Cinéfondation di Cannes, Jan Komasa è ormai una delle voci più originali e affermate del cinema polacco. Da una storia realmente accaduta.
La psicanalisi tra Freud e la Fratellanza musulmana UN DIVAN A TUNIS (ARAB BLUES) di Manele Labidi – opera prima Tunisia/Francia, 2019, 87′, prima mondiale Con: Golshifteh Farahan, Hichem Yacoubi, Majd Mastoura, Aïsha Ben Miled Produzione: Kazak Productions Vendite estere: MK2 Distribuzione italiana: BIM A 35 anni Selma Derwish scopre la nostalgia di casa. Cresciuta in Francia, laureata in psicoanalisi, la donna arriva a Tunisi con la fiera determinazione di aprire il suo studio in città, sul tetto della casa di famiglia, in un quartiere periferico. Sull’onda delle primavere arabe si illude di aver a che fare con un contesto moderno e occidentalizzato. Scoprirà ben presto di vivere in un paese schizofrenico, ammalato di pregiudizi, di burocrazia, capace di confondere Freud con la Fratellanza Musulmana. Con il passo della commedia degli equivoci, spesso irresistibile nel mostrare le contraddizioni di due civiltà a confronto, il film rivela un talento brillante fin qui sconosciuto di Golshifteh Farahan, la più famosa attrice iraniana di questi anni.
Il grande fiume che non muta e le piccole realtà che cambiano la vita ARU SENDO NO HANASHI (THEY SAY NOTHING STAYS THE SAME) di Jō Odagiri – opera prima Giappone, 2019, 137’, prima mondiale Con: Akira Emoto, Ririka Kawashima, Nijiro Murakami Produzione: Kinoshita Group Vendite estere: Kino International Toichi traghetta da tutta la vita i paesani che vivono sul suo lato del fiume verso la città sorta sull’altra riva. A parte i suoi occasionali passeggeri, non ha contatti con nessuno salvo il giovane Genzo. Intanto a pochi passi dal suo traghetto si costruisce il ponte che è destinato a porre fine al suo lavoro. Un giorno sulla riva del fiume appare una misteriosa ragazza senza tetto né legge. Toichi la ospita nella sua baracca ma l’incontro cambierà per sempre la sua vita. Esordio nel lungometraggio a soggetto della star giapponese di Kurosawa Kyoshi, Seijun Suzuki, Kim Ki-duk, Yu Lik-wai, qui affiancato dall’insuperabile creatore delle luci Christopher Doyle.
Davvero l’amore può superare ogni barriera? LINGUA FRANCA di Isabel Sandoval Stati Uniti/Filippine, 2019, 89′, prima mondiale Con: Isabel Sandoval, Lynn Cohen, Eamon Farren Produzione: 7107 Entertainment A Brighton Beach (il quartiere ebreo-russo di New York), un’immigrata filippina minacciata di espulsione dagli Stati Uniti si innamora di un ragazzo di origine russa, che però ignora la vera natura della donna, in realtà transgender. Il terzo film di Isabel Sandoval, rivelatasi a Locarno con Senorita, è il primo film americano scritto, diretto e interpretato da una immigrata transgender, con attori americani, polemicamente realizzato nel cuore dell’America di Donald Trump. Citando la sua “pacata, serena estetica” il MoMA ha definito la regista “una autentica rarità tra le voci più forti del giovane cinema filippino”.
FUORI CONCORSO LES CHEVAUX VOYAGEURS (TIME OF THE UNTAMED) di Bartabas – Film di chiusura Francia, 2019, 93’, prima mondiale Con: Bartabas e il teatro equestre Produzione: La Compagnie des Indes Vendite estere: MK2 35 anni in compagnia di Zingaro, il maestoso e nero cavallo frisone che ha dato il nome al suo circo teatrale e ha creato la sua leggenda. Il “Re dei Cavalli” Bartabas (al secolo Clément Marty) ripercorre la sua opera artistica con un viaggio iniziatico tra passato e presente che riassume la sua poetica, le coreografie, un’idea del teatro e dell’arte che sono vita e pensiero, forma e bellezza sublimati nel rapporto tra l’uomo e l’animale. Presente a Venezia anche con un’esperienza VR, Bartabas ha accettato di chiudere quest’edizione delle Giornate con un luminoso spettacolo cinematografico che attraversa le culture del mondo al passo, al trotto, al galoppo in una danza ammaliante, ora riflessiva, ora frenetica, comica e dolorosa con pagine ogni volta diverse.
MIU MIU WOMEN’S TALES #17 SHAKO MAKO di Hailey Gates Italia, USA, 2019, 16’48’’, prima italiana Con Alia Shawkat Produzione: Hi Production, Ways&Means Farah, una venditrice di pane, cammina per le strade di una città mediorientale, mentre un veicolo militare americano circondato da soldati le sfila lentamente accanto. Un breve momento di silenzio. Poi un’esplosione devastante. Civili feriti, sanguinanti. L’orrore della guerra. Farah si guarda intorno atterrita, in lacrime. Ma niente è come sembra. Farah in realtà è un personaggio interpretato da un’aspirante attrice di nome Laila. E non ci troviamo in Iraq, ma in un villaggio fittizio ricostruito nella base militare di Fort Irwin, in California, dove i soldati americani venivano addestrati prima di essere spediti in missione. Laila teme che il suo talento per la recitazione sia sprecato in questa arida simulazione, in cui le interpreti femminili sono relegate al ruolo di mute comparse. È abituata a prendere le cose molto più sul serio. Sta studiando una via di fuga.
“Mi sono interessata alla situazione delle persone che recitano nella vita reale”, dichiara la regista “e all’effetto che questo ha sulla loro psiche e sul loro stato emotivo. Una nuova esercitazione militare ideata da un produttore televisivo. Mi sembrava molto interessante che spedissimo i soldati in Iraq dopo averli addestrati in un contesto hollywoodiano”.
#18 BRIGITTE di Lynne Ramsay Italia, UK, prima mondiale Con Brigitte Lacombe Produzione: Hi Production, Somesuch Un cortometraggio in stile documentario di Lynne Ramsay sulla fotografa Brigitte Lacombe. L’ultimo film di Lynne Ramsay è stato You Were Never Really Here con Joaquin Phoenix, premiato a Cannes nel 2017 per la miglior sceneggiatura e il miglior attore. …e ora parliamo di Kevin è stato l’unico film britannico nominato per la Palma d’Oro in una competizione ufficiale nel 2011. Tilda Swinton è stata nominata per un Golden Globe per la sua interpretazione. Il film ha ricevuto diverse nomination ai BAFTA e ha vinto il premio come miglior regista al British Independent Film Awards, miglior film al London Film Festival e miglior sceneggiatura alla Writers Guild of Great Britain.
EVENTI SPECIALI
MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI (MY BROTHER CHASES DINOSAURS) di Stefano Cipani Italia/Spagna, 2019, 100’, prima mondiale Con: Alessandro Gassman, Isabella Ragonese, Francesco Gheghi, Gea Dall’Orto, Rossy De Palma Produzione: Paco Cinematografica, Neo Art Producciones con Rai Cinema Distribuzione italiana: Eagles Pictures Jack ha sempre desiderato un fratello maschio con cui giocare e quando nasce Gio, i suoi genitori gli raccontano che suo fratello è un bambino “speciale”. Da quel momento, nel suo immaginario, Gio diventa un supereroe, dotato di poteri incredibili, come un personaggio dei fumetti. Con il passare del tempo Jack scopre che in realtà il fratellino ha la sindrome di Down e per lui diventa un segreto da non svelare. Quando Jack arriva al liceo e si innamora di Arianna, decide di nascondere alla ragazza e ai nuovi amici l’esistenza del fratello. Ma non si può pretendere di essere amati nascondendo una parte così importante di sé. “Il romanzo di Giacomo Mazzariol – scrive il regista – ha avuto un forte impatto sulla mia immaginazione e quando ho conosciuto Jack e Gio e la loro famiglia mi sono reso conto di essere di fronte a qualcosa di davvero unico: una storia importante”.
HOUSE OF CARDIN di P. David Ebersole, Todd Hughes Stati Uniti, 2019, 95’, prima mondiale Vendite estere: Doc & Film International Distribuzione italiana: I Wonder Al tramonto della sua luminosa carriera, uno dei più creativi e rivoluzionari creatori di moda del XX secolo, Pierre Cardin, ha aperto per questo film il suo archivio privato, frugato nella memoria per ripercorrere le tappe di una carriera che non è difficile definire unica, dando conto di una vita che in molti passaggi viene narrata dai suoi amici e collaboratori. Il film è un ritratto vivo e colorato in cui si riflette la società contraddittoria e raffinata che Cardin ha attraversato, da Parigi all’Asia, dal Veneto (in cui Pietro Cardin è nato 96 anni fa) all’Asia e fino…alla Luna. Grazie alla collaborazione di I Wonder e di Doc&Film le Giornate rendono omaggio all’uomo e all’artista.
IL PRIGIONIERO di Federico Olivetti Italia, 2019, 16’, prima mondiale Con: Paolo Musio, Sabrina Impacciatore, Franco Ravera Produzione: Kama Productions Paolo e Maria sono due sposini ordinari che vivono alle porte del paese. Una mattina Paolo esce di casa per comprare del pesce e non torna più. Giù in paese, in piazza, una donna è stata derubata di una preziosa collanina da un malandrino sedicenne che riesce a scappare dopo il misfatto. Paolo, incrociandosi con la donna e la gente del paese, viene additato dalla vittima e accusato del furto.
SCHERZA CON I FANTI di Gianfranco Pannone Italia, 2019, 72’, prima mondiale Produzione: Istituto Luce Cinecittà Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato realmente un popolo guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, pestilenze per potersi affidare al solo amor patrio. Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuol essere sia un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia sia un universale inno alla pace, ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent’anni che prova a scandagliare il difficile e anche sofferto e ironico rapporto del popolo con il mondo militare e più in generale con il potere, in cui agisce fortemente una pietas di matrice cristiana. Tutto questo attraverso i canti popolari, le immagini d’archivio dell’Istituto Luce e quattro diari di guerra di ieri e oggi.
MONDO SEXY di Mario Sesti Italia, 2019, 75’, prima mondiale Produzione: Augustuscolor Attraverso una fitta e incalzante costruzione di sequenze tratte dai documentari erotici degli anni ‘60, il cosiddetto genere “mondo”, il film propone un viaggio nella vita notturna degli anni ‘60 di città come Parigi, Londra, New York, Hong Kong, Tokyo e altre località esotiche, mappate dall’immaginario popolare di questo cinema che nella forma del reportage evocava l’universo del proibito, del nudo, del desiderio. Il critico Mario Sesti costruisce un percorso visuale e “virtuale” intorno al tema del corpo femminile, chiamando idealmente al suo fianco Bataille e Barthes per creare un corto circuito tra il valore del corpo e un cinema seriale che per alcuni anni, con la complicità di registi come Mino Loy e produttori come Renato Libassi, ha connotato un vero “filone” di successo.
BURNING CANE di Phillip Youmans – In collaborazione con il Tribeca Film Festival Stati Uniti, 2019, 77’, prima internazionale Con Wendell Pierce, Karen KaiaLivers, Dominique McClellan Vendite estere: Untitled Entertainment Una madre spaventata dalla vita e lasciata sola a occuparsi del figlio, alcolista e senza lavoro; una moglie che cerca di salvare il suo uomo dal disastro; un prete che, dopo la morte di sua moglie, cerca la fede nella bottiglia piuttosto che nella chiesa: sono alcuni dei disperati che vivono nella parte più desolata della Louisiana a contatto con una natura di bellezza abbacinante e apparentemente indifferente alla brutalità degli uomini. Le “canne brucianti” del giovanissimo autore (finiva le riprese mentre prendeva la licenza liceale) hanno conquistato la critica americana, vinto il massimo premio del Tribeca Film Festival e cominciano da Venezia una promettente carriera internazionale. Il produttore esecutivo è Benh Zeitlin (il regista de Re della terra selvaggia) e proprio il suo stile, così come lo sguardo sulla natura di Terrence Malik appaiono i riferimenti estetici di questo nuovo talento del cinema indie americano.
NOTTI VENEZIANE alla Villa degli Autori
LA LEGGE DEGLI SPAZI BIANCHI di Mauro Caputo Italia, 2019, 61’, prima mondiale Produzione: VOX Produzioni con Istituto Luce-Cinecittà dall’omonimo racconto di Giorgio Pressburger Tutto è scritto negli spazi bianchi, tra una lettera e l’altra. Il resto non conta. Una fredda mattina d’inverno, il dottor Fleischmann (letteralmente uomo di carne), si trova ad affrontare l’inizio di una progressiva perdita di memoria. Inizia così l’apologo, in un’atmosfera onirica dove realtà e finzione sembrano intrecciarsi e a tratti confondersi. Il protagonista, un uomo di scienza, si ritrova immerso suo malgrado in un universo, quello della malattia, dominato da misteriosi rapporti tra il destino e le vicende biologiche e fisiologiche che regolano la vita. Il film è tratto dall’omonimo racconto di Giorgio Pressburger.
EMILIO VEDOVA. DALLA PARTE DEL NAUFRAGIO di Tomaso Pessina Italia, 2019, 68’, prima mondiale Produzione: Twin Studio Un ritratto della figura e del valore artistico del più importante pittore veneziano del XX secolo nel centenario della nascita. Sono i suoi diari, le sue parole ritrovate negli archivi, i ricordi dei suoi amici e degli artisti che ne hanno misurata la grandezza a guidare per mano lo spettatore in questo viaggio. Ed è la voce di Toni Servillo a prestare a Emilio Vedova quel suono che oggi ci permette di entrare nel suo emozionante mondo interiore.
THE GREAT GREEN WALL di Jared P. Scott Gran Bretagna, 2019, 91’, prima mondiale Produzione: Make Waves in associazione con The United Nations Convention to Combat Desertification Vendite estere: Seville International Grazie a un produttore esecutivo da sempre innamorato della causa ambientalista come Fernando Meirelles e alla passione della musicista maliana Inna Modja, il sogno della Muraglia Verde, concepito fin dal 2009 dall’Unione Panafricana e oggi sostenuto anche dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale, diviene una realtà visibile. Un muro di alberi, da Dakar a Gibuti; un muro opposto ad ogni altro perché fatto di realtà viva com’è un albero; una barriera contro la desertificazione, la carestia, i mutamenti climatici. “Inna – racconta l’autore – ha scritto la sua musica mentre scopriva e faceva sua questa realtà. Il film è come un diario organico scritto al presente da una cantante che crede nell’ecologia e conosce la terra che scopre insieme a noi”.
CERCANDO VALENTINA di Giancarlo Soldi Italia, 2019, 76’, prima mondiale Produzione: Bizef produzione srl, Laser digitalsrl, Rai com Un’affascinante odissea biografica fra sogni, desideri e ossessioni per scoprire il mondo di Guido Crepax attraverso la sua creatura Valentina (in cui l’autore si è identificato). Un ritratto dell’artista tra narrazione e visionarietà. Sono gli anni in cui a Milano, Parigi e Londra esplode un’effervescenza culturale, una rivoluzione estetica e narrativa che contamina il mondo artistico e Crepax ne è uno dei protagonisti. Il film è un viaggio alla ricerca di Valentina, elegante e sofisticato sogno erotico per gli uomini e simbolo di indipendenza, fascino e seduzione per le donne, dove il passato si confonde col presente.
SUFFICIENTE di Maddalena Stornaiuolo, Antonio Ruocco Italia, 2019, 10’, prima mondiale In una scuola della periferia nord di Napoli, un quindicenne si presenta agli esami di licenza media. I professori lo accolgono con lo scetticismo riservato ai ripetenti. Lui non si perde d’animo e racconta la sua tesina che parte dalla storia, la sua storia, segnata da un fatto drammatico, per arrivare a parlare del corpo umano e del Cristo Velato. I professori rimarranno ad ascoltarlo. A lui basterà aver strappato la sufficienza.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Venezia 76: presentato il programma di Giornate degli Autori
Venezia 76 – Come accade dal 2004, nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia si svolgono le Giornate degli Autori (28 agosto – 7 settembre), dirette da Giorgio Gosetti e quest’anno per la prima volta presiedute da Andrea Purgatori: 11 i film in concorso, 8 gli eventi speciali compresi i “Miu Miu Women’s Tales” […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Chiara Guida
0 notes
tmnotizie · 5 years
Link
SAN BENEDETTO – C’è grandissima attesa per l’unica data nelle Marche del tour estivo di Calcutta, prevista il prossimo 23 luglio al Porto Turistico di San Benedetto del Tronto appositamente allestito per l’occasione con stand di food and beverage per il pubblico del concerto.
Annunciato un Opening Act d’eccezione per l’occasione, M¥SS KETA. Orari: Apertura porte: ore 18.00. Inizio concerti: Miss Keta: ore 21. Calcutta: ore 22.10.
Il tour a supporto dell’ultimo album Evergreen ha riempito stadi, arene e palazzetti italiani tra la scorsa estate e questo inverno.
Il film del concerto all’Arena Di Verona è stato evento speciale nei cinema e distribuito su Timvision. “Se piovesse il tuo nome”, canzone disco di platino che ha scritto per Elisa, è stata ben quattro settimane di fila in cima alle classifiche radio italiane. Ora Calcutta, dopo Core Festival di Treviso, Milano Summer Festival, Rock In Roma e Lucca Summer Festival, annuncia un’altra abbondante tranche del giro di concerti estivo.
A un anno dall’uscita di Evergreen, già disco d’oro e balzato direttamente al primo posto della classifica Fimi, Calcutta torna con Evergreen … e altre canzoni. La nuova versione dell’album è impreziosita da un secondo CD contenente i due brani inediti “Due Punti” e “Sorriso (Milano Dateo)” oltre a quattro brani live tratti dal concerto di Calcutta all’Arena di Verone del 6 agosto 2018. Infine, a suggellare il re-pack, tre “demo chicche” per intenditori…
Il disco “Mainstream” uscito nel 2015 ha sparigliato generi, appartenenze e definizioni. Calcutta ha marcato una linea di confine nel modo di intendere la musica indipendente partendo da outsider, da artista di culto, con un percorso fuori dagli schemi canonici del music business, ma attirando verso di se una curiosità sempre crescente. Merito delle melodie contagiose delle sue canzoni che lo hanno reso un fenomeno irresistibile.
La sua scrittura pop non ha pari in Italia e l’attenzione trasversale di pubblico, stampa e social network ne sono la riprova costante. Un successo testimoniato anche dal disco d’oro raggiunto da “Oroscopo”, uno dei brani più trasmessi dell’estate 2016, e da canzoni come “Cosa mi manchi a fare”, “Frosinone”, “Gaetano” che registrano ormai milioni di visualizzazioni su Youtube e sui portali di streaming.
A fine 2017 Calcutta si è riaffacciato sulle scene con “Orgasmo” una nuova canzone che ha subito colto nel segno. Il brano ha totalizzato oltre 10 milioni di stream su YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, è salito fino alla posizione #5 sulla Spotify Chart e per la prima volta l’ha proiettato nella Top 50 dell’Airplay Chart di EarOne. A inizio febbraio è stata la volta di “Pesto” che ha ulteriormente rinvigorito entusiasmi e attese. Il 25 maggio 2018 arriva finalmente il nuovo disco.
Si intitola “Evergreen” ed è anticipato dal terzo singolo “Paracetamolo”. Un Pop stralunato dal retrogusto psichedelico e dal doppio principio attivo, agisce rapidamente prima con un riff di chitarra che si incolla alle orecchie, poi con il ritornello “sento il cuore a mille” lanciato verso l’infinito.
E poi c’è il live. Solo chi ha avuto la possibilità di vederlo in azione durante un concerto ha potuto testare con i propri occhi il magnetismo di questo musicista che ha raccolto consensi unanimi tra le platee di tutta Italia.
L’estate 2018 ha segnato il suo ritorno sui palcoscenici con l’affascinante appuntamento in due location diametralmente opposte, ma ugualmente e diversamente evocative: lo Stadio Francioni di Latina (21 luglio), lo stadio della sua città, e l’Arena di Verona (6 agosto). Un abbraccio di oltre 30000 persone tra Latina e il sold out di Verona.
Il live all’Arena di Verona è diventato anche un film concerto proiettato in oltre 150 cinema su tutto il territorio nazionale. “Calcutta Tutti in Piedi”, distribuito da Lucky Red per la regia di Giorgio Testi, è il racconto per immagini di quella incredibile serata. Calcutta torna dal vivo per estate 2019 dopo il tour tutto esaurito nei palasport.
M¥SS KETA è l’angelo dall’occhiale da sera. E dal volto velato. La sua identità nascosta è il modo migliore per dire la Verità, perché “non avendo volto, c’è un po’ di M¥SS in ognuno di noi”. Performer situazionista, rapper dall’attitudine punk, icona pop e diva definitiva, ha esordito nel 2013 con Milano, sushi e coca. Da lì in poi, una serie di successi stratosferici come In gabbia (non ci vado), Burqa di Gucci, Le ragazze di Porta Venezia, raccolti successivamente nel greatest hits L’angelo dall’occhiale da sera: col cuore in gola (2016).
Nell’estate 2017 pubblica per l’etichetta La Tempesta l’EP Carpaccio ghiacciato, in cui spicca la collaborazione con Populous, che ha prodotto il singolo Xananas. In questi anni ha infiammato i palchi dei maggiori festival e club di tutta Italia in un tripudio di electro, house, rap, dubstep che sembra generato dal suo stesso corpo, arrivando anche a toccare le capitali europee. Bassi profondi battuti da vertiginosi tacchi a spillo glitterati.
Una vera sacerdotessa della notte pronta ad aizzare le masse di fedeli con il suo verbo dissacrante, eccessivo, radicalmente iperrealista. I suoi live sono esperienze extrasensoriali, i suoi testi la radiografia di una Nazione. Una donna di spettacolo, ma soprattutto uno spettacolo di donna, che non ha saputo dir di no agli insistenti corteggiamenti del mondo della moda, che l’ha fatta diventare la modella e icona più desiderata da svariati stilisti del Bel Paese e non solo.
Con fare camaleontico dice di aver trascorso estati in compagnia dell’avvocato Gianni Agnelli ed Edwige Fenech negli anni ’80. Negli anni ’90 invece sostiene di aver flirtato in barca a vela con Massimo d’Alema al largo della Costa Smeralda, e con Sophia Loren a Courmayeur. Ancor prima di tutto ciò sembrerebbe essere stata la prima musa di Salvador Dalí e Andy Warhol, per citarne soltanto alcuni.
Nell’aprile 2018 esce per Universal Music/La Tempesta Una Vita in capslock, il suo primo vero album, acclamato anche dalla critica più snob. Un successo senza precedenti accompagnato da un monumentale tour che ha reso ancora più calda l’estate del Bel Paese e ha portato la regina della trasgressione anche in televisione: dopo aver conquistato Piero Chiambretti che l’ha voluta nell’ultima edizione di Matrix Chiambretti e la partecipazione a StraFactor 2018,  M¥SS è stata scelta come unica donna ospite di Mara Impara – La nuova musica, il primo format televisivo di Billboard Italia condotto da Mara Maionchi su Sky Uno.
La consacrazione internazionale è arrivata con l’esibizione durante l’autunno 2018 nel tempio della techno mondiale, il famigerato Berghain di Berlino, nella stessa stagione che l’ha vista protagonista anche del mondo letterario con il suo primo libro, Una donna che conta, pubblicato da Rizzoli Lizard.
Il 2 febbraio 2019 al Mediolanum Forum, nello show di apertura a Cosmo, ha presentato Main Bitch, mentre nella simbolica data dell’8 marzo ha rilasciato Pazzeska con il featuring di Gué Pequeno. Entrambi i brani hanno anticipato il nuovo piccantissimo progetto, Paprika, fuori il 29 marzo 2019 per Island/Universal.
Già sulla bocca di tutti gli appuntamenti instore e le prime date del nuovo tour, curato da DNA Concerti, che ha toccato uno dei suoi vertici il 25 maggio al Mi Ami Festival di Milano. Inaugurata anche una nuova collaborazione con Melt Booking per le date in Europa: presto ci saranno altre sorprese.
Biglietti disponibili nei circuiti TicketOne e Ciaotickets. Posto unico 28,75 € c.d.p.
0 notes
enricocassi · 6 years
Link
Apertura straordinaria e gratuita del Centro Studi Beppe Fenoglio, della Sala del Consiglio, della Sala Beppe Fenoglio e del Teatro Sociale Giorgio Busca: quattro siti culturali del centro storico che conservano opere dell’artista albese Pinot Gallizio.
Un inedito percorso, con partenza dal Centro Studi Beppe Fenoglio alla scoperta delle opere di Pinot Gallizio presenti negli spazi comunali.
Al Teatro Sociale Giorgio Busca (punto di arrivo), sarà possibile ammirare l’opera La notte etrusca e visitare l’edifico stesso con la sua unica e caratteristica doppia sala.
Pinot Gallizio
Giuseppe “Pinot” Gallizio (Alba, 12 febbraio 1902 – 13 febbraio 1964) è stato un pittore italiano, situazionista ed inventore della pittura industriale.
Biografia
Inizia molto tardi la sua carriera artistica, e dopo essere entrato in contatto con Asger Jorn fonda nel 1956 ad Alba il “Primo laboratorio sperimentale per una Bauhaus immaginista”. Da quel momento la sua attività sarà febbrile ed incessante.
Sempre nel 1956 organizza ad Alba il Primo congresso mondiale degli artisti liberi cui partecipano Ettore Sottsass, Piero Simondo, Enrico Baj, Constant, Gil Wolman e Elena Verrone, oltre agli esponenti delle correnti artistiche d’avanguardia di otto nazioni.
Gallizio e la pittura industriale
Nel 1957 a Cosio di Arroscia partecipa alla fondazione dell’Internazionale situazionista, che nasce dalla fusione del movimento lettrista con il Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista.
Gallizio, che farà parte del movimento fino all’esclusione sua e di suo figlio Piergiorgio nel 1960, nel febbraio del 1958 avvia la produzione della pittura industriale che espone a Torino nel maggio del 1958: 12 metri di pittura a olio su tela, 14 metri di pittura a resina su tela, 70 metri di pittura su telina, realizzati con Giors Melanotte.
Esposizioni successive a Milano e Monaco di Baviera e nell’aprile del 1959 da René Drouin a Parigi ove realizza la Caverna dell’antimateria, una delle prime opere ambientali.
Lo scopo politico di inflazionare e smascherare l’arte per mezzo della pittura industriale fallisce.
Affermazioni importanti
Le tappe più importanti degli anni successivi sono la mostra personale allo Stedelijk Museum di Amsterdam, la mostra Dalla natura all’arte organizzata a Palazzo Grassi di Venezia e l’invito di Maurizio Calvesi alla Biennale di Venezia del 1964, anno della sua morte.
Il gesto libero, caratteristico dell’arte informale, venne portato da Gallizio alle estreme conseguenze con la sua “pittura industriale”.
L’arte “a metro”
La vendita a metro della tela dipinta avrebbe voluto decretare la fine dell’arte moderna come valore, invece il risultato fu di aprire la strada ad una fase nuova, con un azzeramento cromatico che venne eseguito magistralmente con le tele bianche ed estroflesse degli artisti del gruppo Azimuth: Piero Manzoni, Enrico Castellani e Agostino Bonalumi.
Influenza sul ‘900
Quindi, anche se l’intento ultimo distruttivo di Pinot Gallizio non riuscì, la sua figura rimane di primaria importanza in quanto strumentale alla presa di coscienza di un necessario superamento dell’informale e di un’apertura verso le successive tendenze del novecento.
Sue opere si trovano in numerosi musei europei.
https://ift.tt/eA8V8J
1 note · View note
marcogiovenale · 1 year
Text
genova, 13 aprile, presentazione di "da una non breve unità di tempo", di sandro ricaldone
cliccare per ingrandire RICALDONE A VILLA CROCE Giovedì 13 aprile, alle ore 17:30, al Museo di arte contemporanea di Villa Croce (via Ruffini, Genova) sarà presentato il volume di Sandro Ricaldone Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525, 30 euro). All’incontro, introdotto da Francesca Serrati, parteciperanno Giorgia Barzetti, Stefano Bigazzi, Nicolò De Mari, Giuliano…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
paoloxl · 7 years
Photo
Tumblr media
(via La depoliticizzazione dei problemi sociali come strategia di governo/Parte seconda «)
Dallo sgombero del palazzo di piazza Indipendenza assistiamo increduli al détournement quotidiano della questione abitativa. La novità non sta tanto nel rigurgito proprietario espresso ogni qual volta dalla politica neoliberale, ma dall’assenza di “voci contro” che non provengano dalle stesse vittime del linciaggio. L’ideologia legalitaria, perfettamente introiettata nel mondo della cultura e della società un tempo “progressista”, ha silenziato qualsiasi solidarietà con le vittime materiali del liberismo. Fedele all’uso situazionista, il détournement neoliberale consiste nel ribaltare il significato della questione abitativa: gli occupanti, e più in generale tutti coloro che non riescono a pagare l’affitto, sono posti all’origine del problema abitativo romano. Il paradosso nel quale viviamo non è tanto la consueta – perché sempre esistita – colpevolizzazione del proletario, del senza casa, del povero, non più vittima ma artefice dei problemi sociali che contribuisce a generare. Il paradosso è che tale lettura sia nel frattempo divenuta pensiero comune non solo a destra. Il rancore proprietario ha tracimato in quel “ceto medio riflessivo” che un tempo, neanche troppo tempo fa, menava vanto di “volare alto” rispetto agli istinti reazionari piccolo borghesi. Un tempo, neanche troppo tempo fa, al più si rideva dell’approccio sfacciatamente padronale di un Libero o di un Giornale. Oggi quel punto di vista è il medesimo di ogni media liberale, da Repubblica al Fatto quotidiano, ma anche della cultura più in generale (vedi Gabanelli). Chi avrebbe cavalcato, un tempo, la fake news del “racket delle occupazioni” alla scoperta di un fondo cassa per la manutenzione del palazzo in cui si vive?Persino un Ezio Mauro qualsiasi avrebbe “volato più alto”, sorridendo di fronte a un “non fatto” agitato maldestramente dalla destra proprietaria. Oggi invece tutto il sistema di governo del paese: media neoliberali, politica da destra a sinistra, polizia e magistratura, indagano, verificano, s’allarmano e s’indignano, chiedono pene esemplari, per un non fatto. Forse nei luminosi appartamenti di questo ceto liberale non si pagano normali quote di gestione per la manutenzione degli spazi comuni? Ma scendere su questo terreno, sul terreno cioè della razionalità o della logicità, sarebbe tempo perso, perché questi stessi esponenti illuminati del sordido rancore proprietario queste cose le sanno bene. Inutile insegnare a ragionare a chi lo sa fare meglio di noi. Certi “non fatti” servono a creare artificialmente un clima favorevole alle decisioni politiche: è questa la razionalità insita nell’agitazione di fake news palesemente gonfiate e veicolate a social unificati.Non è necessario essere dei rivoluzionari per cogliere i motivi sociali che soggiacciono al problema delle occupazioni a Roma. Anche qui ce ne siamo occupati diverse volte:«50.000 famiglie (circa 150.000 persone) sono da decenni in condizione di estrema precarietà abitativa, aggravata dal fatto che in città è disponibile un patrimonio di circa 200.000 case sfitte, di cui 120.000 – secondo i dati Cgil-Sunia – pubbliche. Un dato aggravato dall’abolizione dell’equo canone, che ha lasciato il mercato degli affitti in mano alla speculazione privata facendo decollare il prezzo medio degli appartamenti. Oggi a Roma è impossibile trovare abitazioni a meno di 800 euro al mese, ovviamente in periferia. Le zone centrali sono ormai appaltate ai grandi flussi del turismo internazionale che ha imposto l’allontanamento coatto dei pochi romani ancora residenti. Una vasta zona orbitante attorno alla Sapienza è stata di fatto monopolizzata dal mercato delle stanze al prezzo medio di 500 euro per studente. Rimane la sterminata periferia, dove appunto, tenuto conto anche delle utenze, non si abita con meno di 1.000 euro. Visto che 1.000 euro è il livello medio di uno stipendio normale, risulta evidente come la vera, e per certi versi unica, politica sociale di redistribuzione del reddito del Comune è quella di affrontare il problema casa. Da una parte calmierando il mercato introducendo strumenti di controllo del mercato degli affitti, impedendo la gestione totalmente in mano ai costruttori come è oggi. Dall’altra ampliando notevolmente il patrimonio di edilizia residenziale pubblica – le case popolari – disponibile. In sostanza, la discontinuità politica a Roma si basa sull’incrocio di quei due numeri – 50.000 famiglie in emergenza abitativa contro le 200.000 case sfitte – e sulla capacità politica di restringere questo gap».Questa la fotografia reale di un problema più che decennale. Talmente antico e profondo che “agisce da sé”, a prescindere cioè da organizzazioni politiche e sociali. A Roma i palazzi si occupano dai tempi in cui i treni arrivavano in orario. I movimenti di lotta per la casa, semmai, hanno negli anni tentato di dare una direzione politica ad un moto di riappropriazione popolare già presente (certo in forme pre-politiche o addirittura egoistiche), sperimentando modelli e proposte progressive di risoluzione del problema. Tutti i tentativi di individuare nell’”agente esterno”, nel “sobillatore”, nell’”antagonista”, la motivazione alla base delle occupazioni cadono puntualmente nel vuoto (e nel ridicolo). A Roma la “lotta per la casa” c’è a prescindere dai movimenti, e c’è perché persiste un problema sociale di dimensioni epocali che non ha paragone non solo col resto dei paesi occidentali, ma persino rispetto al resto delle città italiane.[Paolo Maddalena, l’unica voce di una certa rilevanza fuori dal coro liberista proprietario]Ecco, questo problema sociale è scomparso dai radar del linciaggio trasversale verso gli occupanti. Perché occupano, si chiedono i diligenti cronisti neoliberali? Ma perché è innata la propensione a delinquere del povero, è la risposta sempre meno camuffata che articolano questi portavoce padronali. Solo risolvendo il vulnus di legalità posto dagli occupanti potremo finalmente sanare la questione abitativa cittadina. L’unica “voce contro” tale lettura proprietaria trasversale ai media e alle forze politiche è quella “umanitaria” portata avanti dalla Chiesa e dalle Ong. Una lettura che, specularmente alla reazione padronale, vive dell’assistenzialismo moltiplicato dalla repressione proprietaria. Si dissolvono così i motivi che generano (e genereranno all’infinito, con buona pace di Libero e di Repubblica) la questione abitativa: il mercato degli affitti completamente privatizzato; il ruolo dei palazzinari; la speculazione come modello urbanistico; l’abuso edilizio come reazione proprietaria; le decine di migliaia di case sfitte (gran parte delle quali del Vaticano, dello stesso soggetto cioè che si pone “al fianco dei poveri”); la penuria di case popolari; l’abolizione dell’equo canone e di altri strumenti volti a calmierare il mercato degli affitti; e molti altri eccetera. Difendere gli occupanti non significa difendere l’occupazione degli immobili come *soluzione* del problema. L’occupazione “illegale” è l’ultimo strumento rimasto al senza casa pur di vivere con un tetto sopra la testa. Difendere gli occupanti significa comprendere la natura sociale del problema, lavorando alle soluzioni politiche in grado di risolvere strutturalmente una piaga sociale indegna di un paese civile. Ma queste, che sono ovvietà, appaiono pericolosi esercizi di sovversione. E così continuiamo nel loop liberista per cui ogni problema sociale è generato dalle vittime ed è (non)risolto in chiave securitaria. Il problema rimane intatto, ma nel frattempo si è guadagnato ulteriore tempo utile alla propria sopravvivenza elettorale.
0 notes
redazionecultura · 7 years
Text
sede: Res Publica – Galleria d’Arte Democratica (Venaria Reale).
Curata da Luca Beatrice, l’esposizione ripercorre la ricerca artistica condotta da Roberto Malquori dagli anni Sessanta ad oggi e attraverso le quaranta opere selezionate presenta il suo ricco e prezioso lavoro. La tecnica che lo caratterizza e lo identifica è quella del décollage, con un’accezione ben differente da quella utilizzata da Mimmo Rotella. Qui infatti Malquori, attraverso l’uso di solventi per l’inchiostro, preleva le immagini dalla comunicazione di massa (in particolare da rotocalchi e manifesti) per poi riportarli sui supporti prescelti: tela, carta o tavola. Il risultato ottenuto è una Iconosfera dello spaccato dell’epoca da cui le immagini riprodotte provengono, una sorta di sinestesia culturale in cui arte, poesia, cinema e pubblicità dialogano perfettamente. Come sottolinea Beatrice: “Il percorso di Malquori forma un esaustivo atlante, un archivio pensato come un work in progress, concepito in numerosi capitoli che seguono l’evoluzione dell’immagine, dal bianconero al colore”. Al centro sono posti i miti dell’immaginario popolare collettivo dell’epoca rappresentata e la ricaduta sul sociale e sulla vita quotidiana. Ma è la figura della donna ad essere indagata sempre, quasi fosse – come sottolinea il critico torinese – “lo specchio più affidabile nella rivelazione di cambiamenti e mutazioni, decennio dopo decennio”. Da qui il titolo Femminile plurale e la volontà di far cadere la mostra a pochi giorni dalla celebrazione della Festa internazionale della donna. L’esposizione riassume anche storicamente, per sommi capi, le tappe centrali della formazione di Roberto Malquori: l’adesione al Gruppo 70 nel 1963, la partecipazione a una serie di lavori per l’antologia Poesia della Poesia curata da Lamberto Pignotti nel 1965, l’ingresso nel Bauhaus Situazionista Scandinavo fondato da Jørgen Nash ed Asgern Jorn a Drakabygget a metà anni Sessanta e la presenza nel comitato di fondazione del gruppo di lavoro del Centro Tèchne fondato da Eugenio Miccini nel 1969 a Firenze.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano con testo critico di Luca Beatrice e due di queste opere saranno esposte nella collettiva Da 60’s ai 60’s. Un secolo dopo l’Unità d’Italia, la Pop Art, sempre curata dal critico torinese, che verrà inaugurata giovedì 20 aprile alle ore 18 al Museo del Risorgimento di Torino e che sarà aperta al pubblico dal 21 aprile al 17 settembre 2017.
#gallery-0-4 { margin: auto; } #gallery-0-4 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 25%; } #gallery-0-4 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-4 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
Roberto Malquori. Femminile plurale – Opere dagli anni Sessanta ad oggi sede: Res Publica - Galleria d’Arte Democratica (Venaria Reale). Curata da Luca Beatrice, l'esposizione ripercorre la ricerca artistica condotta da Roberto Malquori dagli anni Sessanta ad oggi e attraverso le quaranta opere selezionate presenta il suo ricco e prezioso lavoro.
0 notes
glianni70 · 4 years
Text
Nodi centrali della teoria radicale
Nodi centrali della teoria radicale
Nodi centrali della teoria radicale
La corrente radicale italiana fu un prodotto del movimento del ’67-’68. In particolare i primi nuclei di “comunismo radicale” sorsero nella turbolenza delle occupazioni scolastiche e universitarie.
Il punto centrale nel quale si possono identificare i contenuti caratteristici della corrente comunista radicale è la convinzione di essere entrati in un’epoca in…
View On WordPress
0 notes
chez-mimich · 7 years
Quote
..La strada della creazione libera ed infinita di tutte le attività umane è una: la stessa strada delle scoperte moderne. Noi siamo per forza sulla stessa strada dei nostri nemici, più spesso li precediamo, ma dobbiamo starci senza confusione alcuna, da nemici. Vincerà il migliore...
Manifesto Internazionale Situazionista
2 notes · View notes
Text
Internazionale Situazionista [1969]
[Internazionale Situazionista] Internazionale Situazionista 1. Milan: Internazionale Situazionista, July 1969. 144 p.; ill.;  24 x 16 cm; green wrappers with text in black. The Italian section of the S.I. only published a single issue of their review. The editorial board included Claudio Pavan, P. Salvadori and Gianfranco Sanguinetti. Includes an Italian translation of the chapter "le proletariat comme sujet et comme representation" of la Societe du Spectacle as well as a translation of Le Point d'Explosion de l'ideologie en Chine...(Gonzalvez). According to Raspaud, 4000 copies were printed. A French translation (the work of Joel Gayraud and Luc Mercier) was published in Paris by Contre-Moule in 1988  under the title Section italienne de l'Internationale Situationniste: Ecrits complets [1969-1972]. This edition includes 4 additional texts: "Avis au proletariat italien", "Les ouvriers d'Italie et la revole de Reggio de Calabre", "Le Reichstag brule-t-il?", and "Correspondance avec un editeur (Feltrinelli)"
0 notes
hiroshimamovies · 9 years
Text
Dell'utopia situazionista ELOGIO DELLA RIBELLIONE di Pino Bertelli, 1962
Dell’utopia situazionista ELOGIO DELLA RIBELLIONE di Pino Bertelli, 1962
Dell’utopia situazionista ELOGIO DELLA RIBELLIONE di Pino Bertelli, 1962 INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA L’IMMAGINAZIONE CONTRO IL POTERE (in appendice) GLI INDESIDERABILI DELLA TERRA scarica l’intero libro
Dedicatoria
a Guy Debord
per quel vino rosso bevuto insieme in quella casa di legno nel bosco in Toscana… una notte di mezza estate, con le sardine bruciate sul fuoco ele cipolle crude, quando…
View On WordPress
1 note · View note