Tumgik
#basta ora la smetto
kqluckity · 1 year
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idettaglihere · 5 months
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e comunque mi meriteri tutto ciò
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themhac · 2 years
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in a world full of nicolò zaniolo be a nicola zalewski
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ideeperscrittori · 5 months
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10 MOTIVI PER CUI NON VORREI DIVENTARE FAMOSO
1. Quando sei famoso ti chiedono di rivelare il segreto del tuo successo, inventi una cosa sul momento e il giorno dopo su Libero fanno un titolo clickbait in cui ti attribuiscono la seguente frase: «Ha ragione Briatore. I giovani non hanno voglia di lavorare».
2. Siamo tutti protagonisti di almeno trenta foto poco edificanti scattate durante una gita scolastica. La nostra mente rimuove l'esistenza di quelle foto, ma loro sono da qualche parte e possono spuntare fuori all'apice della fama.
3. Chi è famoso non può neanche dire «forse non faccio del tutto schifo» e subito ribattono: «Ecco, lo sapevo. Si è montato la testa».
4. A una persona meticolosa potrebbe venire in mente di scrivere una biografia su di me per colpa della mia fama. Non voglio deludere aspiranti biografi mettendoli davanti alla triste realtà del mio rapporto simbiotico col divano.
5. Lo stile delle persone famose fa tendenza. E so già come va a finire. Un giorno indosso scarpe spaiate per la fretta, qualcuno lo nota, i salotti milanesi gridano al miracolo, la cosa sfugge di mano un po' a tutti, e mi ritrovo circondato da gente che sfoggia un sandalo e uno stivale da montagna.
6. I giornali mi stanno addosso. Ogni mia dichiarazione diventa un editoriale su Libero contro di me. Andrea Scanzi mi difende dicendo che sono un grande ma non quanto lui. Smetto di fare dichiarazioni. E su Libero cominciano a dire che il mio silenzio è un chiaro indizio di malafede.
7. Quando sei famoso non puoi dirti: «Ok, interessante, ma ora basta». Ogni tentativo di ridiventare sconosciuto si scontra con l'esistenza di una pagina su Wikipedia che parla di te. E quella pagina non può mica contenere elogi, altrimenti la gente pensa che te la sia scritta da solo.
8. Ho una giornata storta. Penso: «Domani andrà meglio». E invece il giorno dopo l'inviato di Striscia la Notizia mi bracca sotto casa, gira il coltello nella piaga con giochi di parole raggelanti e mi consegna il Tapiro d'Oro.
9. I famosi non possono salutare nessuno in uno spazio aperto perché qualsiasi loro gesto non ostile verso una persona viene interpretato come indizio di focosa relazione sentimentale. E su "Chi" i soliti ben informati rilasciano dichiarazioni tipo: «Si frequentano da un anno. È amore vero».
10. Dopo un bicchiere di troppo potrei accettare la proposta di fare un discorso motivazionale a Sanremo. Non voglio diventare astemio per evitare questo rischio.
FINE
[L'Ideota]
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immensoamore · 5 months
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Sogno qualcuno che non si stanchi di quello che sono. Che non si stanchi dei miei sogni, delle mie parole, del mio cuore, del mio modo di vedere di vivere la vita, dei miei pensieri folli, del mio tremare davanti a un cielo di stelle, del mio vivere istanti che valgono eternità. Sogno qualcuno a cui non dover dire “ok, la smetto!” e che, se lo dico, vorrebbe che io non smettessi mai. Sogno qualcuno da far sedere vicino a me su una panchina per stare anche solo in silenzio. Senza aspettare nulla. Vivendo e basta. Che l’amore non è per forza domani, ma quell’ “ora e qui” che dura per sempre..
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kyda · 1 year
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non capisco perché i personaggi del libro che sto leggendo non si capiscono mai. a ogni domanda segue sempre un what? in risposta e l'altro deve ripetere la domanda. ho capito il concetto, ho capito che la lingua non basta a spiegarsi, ma mi sembrano tutti un po' persi nel loro mondo e la protagonista, selin, è proprio snervante. non parla, non dice niente, le conversazioni a cui partecipa sono vuote e quelle poche cose che dice sono, appunto, what quando qualcuno le fa una domanda e oh oppure okay. è un personaggio che sa essere interessante solo per email e nei suoi pensieri, va bene, ma non mi piace nemmeno un po', anzi penso che sia veramente noiosa soprattutto se devo leggere le conversazioni a senso unico fra lei e la sua cotta ma sono ancora a metà libro quindi la smetto di giudicare ora
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mancino · 9 months
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Sai ho smesso di aspettarti.
Non spalanco piú gli occhi nella notte sentendomi soffocare perché tu non ci sei.
Non tremo più ad ogni "bip" del cellulare sperando che sia un tuo messaggio.
Non rileggo più le nostre conversazioni su watshapp piangendo.
Anzi, proprio non le rileggo e basta.
Arriverà anche il giorno che avrò la forza di cancellarle...
Ma ora no...
ora è tutto quello che mi resta.
Non le guardo, ma so che ci sono.
Sono lì a testimoniare il fatto che ci siamo stati davvero.
Che non era un sogno.
Non aspetto più nemmeno la tua "Buonanotte, piccola"
No, non faccio più nulla di tutto questo.
E non cerco più nemmeno le risposte. Non le voglio.
Non mi servono.
Ma hai lasciato un vuoto.
Un vuoto immenso, che nessuna risposta può colmare.
Non ti aspetto più...
ma non smetto mai di "sentirti".
Ti sento in ogni battito,
in ogni respiro,
in ogni secondo che passa e che ci allontana sempre di più.
Inesorabilmente.
Perché il tempo dilata, annienta, devasta.
E non divide solamente, crea trincee.
Dietro le quali, ciascuno di noi due,
si difende l'uno dall'altra.
Paola Delton
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ambrenoir · 10 months
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Sai ho smesso di aspettarti.
Non spalanco piú gli occhi nella notte sentendomi soffocare perché tu non ci sei.
Non tremo più ad ogni "bip" del cellulare sperando che sia un tuo messaggio.
Non rileggo più le nostre conversazioni su watshapp piangendo.
Anzi, proprio non le rileggo e basta.
Arriverà anche il giorno che avrò la forza di cancellarle...
Ma ora no...
ora è tutto quello che mi resta.
Non le guardo, ma so che ci sono.
Sono lì a testimoniare il fatto che ci siamo stati davvero.
Che non era un sogno.
Non aspetto più nemmeno la tua "Buonanotte, piccola"
No, non faccio più nulla di tutto questo.
E non cerco più nemmeno le risposte. Non le voglio.
Non mi servono.
Ma hai lasciato un vuoto.
Un vuoto immenso, che nessuna risposta può colmare.
Non ti aspetto più...
ma non smetto mai di "sentirti".
Ti sento in ogni battito,
in ogni respiro,
in ogni secondo che passa e che ci allontana sempre di più.
Inesorabilmente.
Perché il tempo dilata, annienta, devasta.
E non divide solamente, crea trincee.
Dietro le quali, ciascuno di noi due,
si difende l'uno dall'altra.
Paola Delton
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effimer0 · 11 months
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Io divento la donna che scrive...
Hai iniziato da piccola, a guardare incantata le famiglie degli altri. Che talento che hai sviluppato: riconoscere le famiglie felici. Va sempre così, chi ha una famiglia felice, spesso non ci fa caso, ma chi non ne ha mai avuta una, le capta subito. E tu le riconoscevi, ne osservavi incantata i meccanismi, per te del tutto sconosciuti: fratelli, sorelle, qualcuno con cui giocare e bisticciare, una mamma e un papà che si baciano mentre ricordano il passato.
Le belle case, disordinate dalle vite che le abitano, e proprio per questo belle. Dio, con quanta disperazione hai pensato "Vorrei essere quella mensola, o un qualsiasi pezzo dell'arredamento, basta esserne parte". Con quanta disperazione hai finto di essere una figlia in più, ogni volta in cui gli amichetti ti invitavano a casa e i genitori ti accarezzavano la testa?
Sei così triste e non sai ancora pronunciare la parola tristezza, forse neanche scriverla.
Sei triste quando torni a casa e compari quello che hanno loro e quello che hai tu e capisci che qualcosa non torna: nessun fratello o sorella con cui giocare, nessuna mamma e papà a baciarsi e ricordare il passato. No, nella tua casa mamma e papà litigano per quel passato che entrambi rinnegano. Separazione, divorzio, tutti paroloni che non comprendi. E tu continui a osservare, ora anche a tremare perché sai che qualcosa non va nel modo in cui papà avanza verso mamma, le sputa, la insulta, a volte lancia oggetti per ferirla. E oltre alla tristezza senti la paura. Poi arriva la rabbia, qualche anno dopo. Urli basta, tiri dei pugni contro papà. Sei così piccola ma anche così grande. Ti chiedi dove siano i vicini di casa, se sentano le urla, se qualche famiglia felice avrà pietà di te e ti verrà a prendere.
Poi gli anni passano, i litigi cessano, nessuno ne parla e tu li affondi in una parte della tua mente che non visiti mai. Forse hai immaginato tutto. Anche se fosse accaduto davvero, ogni famiglia ha i suoi difetti, no? Alla fine quello è tuo papà, è gentile con te e ha fatto tanti sacrifici per il tuo futuro. Tutti ti dicono che ti adora e anche tu sai che è così. E poi, lui non ha mai picchiato mamma. Quindi non è vera violenza, no? La violenza è fatta di lividi e percosse. Se non ci sono, allora non è così grave. Quanto sarà pericolosa questa idea scavata nella tua mente quando comincerai a uscire con i ragazzi?
Lo sarà fin quando un giorno non ti troverai a immaginare la tua di famiglia, quella che vorresti. E ti renderai conto di avere un solo timore: sbagliare a scegliere. Scegli l'uomo sbagliato e sei finita. Sì, perché poi arriverà un'altra bambina, simile a te, che si troverà a guardare con occhi incantati un'altra famiglia felice, e a smaniare di esserne parte, anche solo come tappezzeria. Un ciclo disfunzionale che passa di generazione in generazione. Tua mamma non ha avuto una famiglia felice, neanche tua nonna, lo stesso destino tocca a te, a tua figlia, ai tuoi nipoti...
E allora la prospettiva cambia, tu cambi, io cambio. I ricordi tornano a galla, io li devo far tornare a galla, perché quella merda mi serve. Così la smetto di essere una bimba che osserva e divento una donna che scrive, che pensa, che capisce. Divento quella indipendente, libera, che cerca di non perdere la sua sensibilità. Ora non riconosco solo le famiglie felici ma anche le persone che contribuiscono a rendermi felice. Ora so quando rimanere o andare, so perdonare, essere gentile e comprensiva, ma so anche essere così tanto cattiva o indifferente (con chi lo merita) che a volte mi faccio paura da sola. E mi piace così tanto essere così.
Perché sento di essere quella che spezza questo ciclo di merda che si trascina da generazioni. Lo devo a quella bambina che da piccola ha smesso di osservare e ha trovato il coraggio di dire basta, di colpire chi l'ha messa al mondo. Sono quella che traccia il limite che lei mi ha indicato.
Forse un giorno sarò madre o forse no, in ogni caso, qualsiasi trauma abbia tormentato la mia famiglia fino ad ora, non passerà alla generazione successiva.
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thelastdinner · 1 year
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[ Ora io l'offro, l'amore. Ne sono capace.]
La distanza fisica non è un riposo, ma un tormento in più, di cui sono prigioniera in questa notte fredda. E' la tua assenza che mi spinge ad affrontare, nella lontananza, l'invadente assedio d'immagini che non riesco a scacciare. Stanotte tu esisti oltre me e contro di me. Non mi appartieni. Ti vorrei dimenticare e non ci riesco. Sei dentro di me come un'eco. E' questo equivalente interno, una specie di formula carnale della tua presenza che ti fa esistere nella mia testa. E allora, basta che io dica basta e smetterò di pensare a te. Ma se smetto, a cosa penserò? Al mio vuoto? E' perché si è vuoti che ci si lascia invadere? E' il vuoto in cui si galleggia che ci annega? Siamo vuoti, tutti vuoti...o sono io, io sola, a non possedere nulla? Io sola a provare la sottile, inestirpabile, vorace sensazione che la vita non sia mai quella che vivo, ma sempre un'altra? E' strano, ma non ho mai avuto la forza di illudermi di essere qualcosa...La mia forza è un'altra, ambigua, intrisa di orgoglio e di vergogna. Si nutre di coraggio, si affama di paura. Conta sul cuore, per me è questo l'organo dell'intelligenza. Col cuore penso. Che esiste il mondo, me lo assicura il mio cuore animale, vivo, pulsante. Che ora batte per te. Certe piante, per crescere, si dice debbano ''mettere cuore''. L'amore si fissa così nel corpo-si radica, cresce e sviluppa nel cuore. Ecco perchè io l'ho coltivato, il mio: non volevo un cuore incerto, avaro. Non volevo un cuore spaventato. Le sofferenze d'amore che ho patito sono state esercizi per renderlo forte. Ci sono dolori che fanno bene. Io l'ho imparato con te. Ho patito la maledizione di un amore assetato, affamato, che mi rendeva tanto più indigente, quanto più ne domandavo. La vera via, ora capisco, è di non chiederlo. Ora io l'offro, l'amore. Ne sono capace.
Nadia Fusini
L'amore necessario
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ventoeneve · 1 year
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Ho la nausea. Ho pianto davvero tanto. Ho il cervello a pezzi. Non so più se quello che penso ha senso o no. Non so se quando gli dirò qualcosa avrà senso o no. Cosa posso dirgli? Quando posso farlo? E se poi quello che dico non ha senso? In questo momento vorrei morire. Vorrei ricominciare a piangere, ma non posso darei fastidio. Quello che ho scritto ha senso? È logico o è solo l'ennesima lamentela? Anche le cose quotidiane che gli dico hanno senso o mi lamento e basta? Ora mi domando perché sta ancora con me. Sto soffrendo così tanto. Ma quello che ho scritto ha senso? E se non ce l'ha? Oddio sto sbagliando ancora. Come faccio a capire se qualcosa che dico ha senso o no? Come faccio a capirlo? aiuto. Come faccio. Come smetto di piangere? Come capisco se quello che voglio dirgli ha senso logico o no? Come si fa? Aiuto. Aiuto. Aiuto
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ilgiornoprima · 2 years
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Giorno imprecisato di luglio duemila diciassette: Ciao. Ciao, mi hanno detto che sei spesso triste. Non hanno ragione ma non sanno al contempo di averla. Come mai sei triste? Non mi piace la vita. Già, neanche a me piace. Però tu un po' mi piaci - Cioè, potresti piacermi. Credo potresti piacermi anche tu. Mi piacciono le tue domande. A me piacciono le tue risposte. Andiamo a vedere un film? Assieme? Assieme. Oh, okay. Volentieri. Era bello il film, mi è piaciuto tanto. Vero, lo era. Okay, devo confessare una cosa: il film mi è piaciuto perché mi faceva pensare a te. Cavolo, non so cosa dire. Non devi mica dire niente. Devo dire qualcosa, dobbiamo sistemare questo casino. Non urlare per favore, mi fai male. Non hai capito, stavo alzando la voce perché- Non ho capito di nuovo. Che hai detto? Cazzo no, mi dispiace. Non importa, è okay se non puoi restare.
Ei. Ei. Come stai? Non ci si sente da tanto, neh. Non ci sentiamo da un sacco ma non sei cambiato di una virgola. Neanche tu. Scusa, ho sbagliato ad andarmene. Non preoccuparti, ho sbagliato a portarti ad andartene. Ti voglio bene. Ti voglio bene anche io. Ti va di rivederci? Con piacere. Mi sei mancato. Ti piaccio ancora? Sì. Okay. Lo faremo essere okay stavolta. Sì. Aurora è gelosa, non mi sopporta. Non è così. Sai che è così, e lo posso capire. Ma fa male. Lo so. Non voglio perderti. Non mi perdi. Aspetta, non andare, ho paura, dimmi che non ti sto perdendo. Te l'ho appena detto. Ho paura. Sto combinando un casino. Sì, lo stai facendo. Cazzo. Eh. Mi dispiace. La ho già sentita questa frase. Proviamo a resistere. Va bene. Oggi va meglio, non trovi? È vero, domani andrà male di nuovo però e quindi in qualche modo va male anche oggi. Va male sempre. Eh... Non so cosa dire. Ci inventiamo i problemi. Non so cosa dire nemmeno io. Mi dispiace. Smettila di dire che ti dispiace, basta me ne vado. Non andare, la smetto, la smetto. No, ho deciso. Mi dispiace. Cazzo, lo ho fatto ancora. Dio. Addio. Aspetta....
Ei, ciao. Ciao. Come stai? Mah, meglio... Sto imparando a prendere in mano la mia vita. Quando eravamo amici non sapevi farlo. No, non sapevo farlo. Ora so farlo, però. Meh, non so se crederti. Mi trovi bene però, no? Sì, ti trovo bene. Sembri in forma. Prenditi i tuoi tempi, lo capisco. Scegli tu. A me manchi, sappi solo questo. Andiamoci con calma, non definiamo niente. Va bene. Grazie. Figurati. No, davvero... Grazie. Le persone cambiano. Sono cambiata, vero? Vero, sei cambiata. Complimenti. Sono fiera di me. Fai bene. Sono fiera anche di noi. È stato difficile ma stiamo bene assieme ad oggi. Stiamo bene, sì. È bello avere un equilibrio. È bello condividerlo con te.
[...]
E poi non lo so cosa sia successo. La storia era finita lì, finita finita finita. Ma la vita ci urlava che quello era il finale sbagliato... E alla fine abbiamo smesso di gridare più forte di lei per sovrastarla.
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ideeperscrittori · 2 years
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IO CHE DELUDO LA GENTE PER LE MIE IDEE Allora, ricapitoliamo: per tanto tempo sono stato un elettore di sinistra, ma più di due anni e mezzo fa mi sono avvicinato alle idee anarchiche. Chiamatelo pure "colpo di fulmine". «E 'sticazzi?», direte voi. Eh, lo so, ma ogni tanto devo far presente questa cosa. Devo, capite? A me non piace deludere la gente. Davvero, non mi piace. Il sistema migliore per deludere la gente è sembrare quello che non si è. E nel web succede spesso. Sbeffeggio Renzi? Mi arrivano commenti come: «Ottimo post! Abbasso Renzi! Viva Conte!». Ogni volta che critico Renzi, la gente di qualche altro partito (che potrebbe essere persino il PD) pensa: «Grande! Sei uno dei nostri». Oppure arrivano moltitudini a favore di Renzi (ha più fan nel web che nella realtà) per dirmi: «Sarete bravi voi grillini». Sono particolarmente in imbarazzo quando i 5stelle mi difendono in modo commovente dagli attacchi dei renziani. Soffrò perché so di essere destinato a deluderli. Perché va a finire che critico con rabbia Conte, o Travaglio, e tante persone si sentono tradite. Io questo lo capisco. Pensano: «Ma come? Non eri uno di noi?». No, non lo ero. Potrei fare qualche altro esempio. Critico il capitalismo? Chi vive nella nostalgia di Mao o dell'Unione Sovietica può vedermi come un suo alleato. Ma io non sono per niente amico del socialismo autoritario caratterizzato dal capitalismo di stato e dal dominio di un'oligarchia che sopprime il dissenso con una feroce repressione. Non è quello l'anticapitalismo che sogno. Mi piace l'esperimento del Rojava (che nel bellissimo titolo di un libro è definito "Sfida Anarchica"). Mi piace la vocazione antimilitarista e antiautoritaria delle comunità zapatiste. Non le considero società perfette, ma sono socialiste e libertarie. Questo mi basta per sostenerle. Non faccio il tifo per i partiti e neppure per i governi. Intendiamoci, non sono settario. Su singoli temi ho idee molto simili a tanta gente che vota a sinistra (e per "sinistra" non intendo il PD). So che in certi ambiti si può lottare insieme, dal basso, magari nelle piazze. Per esempio possiamo lottare insieme contro il fascismo, il liberismo, il militarismo. Ma le mie idee, come ho specificato all'inizio, sono anarchiche. Lo ribadisco perché non voglio deluderti, cara persona approdata qui. L'ho fatto troppe volte. Ogni tanto ricevo commenti di questo tipo: «No, stavolta l'hai fatta fuori dal vaso, smetto di seguire la pagina». Succederà anche in futuro, per una critica rivolta a Conte, a Travaglio, all'Unione Sovietica, a qualche altra autocrazia che opprime il popolo con la bandiera giusta. La verità è che potrei dire cose molto cattive di qualsiasi partito, compreso quello che voterai tu. Ora sai la verità. Ti ho deluso, come faccio sempre. Ma è meglio saperlo ora, non credi? [L'Ideota]
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dil3tta · 1 year
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ok, scrivo. scrivo scrivo scrivo, Fabio mi ha detto di scrivere e io scrivo, altrimenti non riuscirei ad alzarmi da questo letto e cominciare la giornata. tutte le mattine vengo incastrata dai miei mostri e mi vengono le crisi, stamattina voglio cercare di riordinare la mia testa un minimo per avere le forze di uscire dalle coperte senza gli occhi lucidi.
punto primo: mi devo mettere l'anima in pace. con Luca è finita, deve finire, è meglio così. quel ragazzo è più confuso di me, ha mille problemi, non ha la sensibilità che cerco in una persona, non è stato nemmeno la mia migliore scopata. la cosa che mi trattiene è l'affetto che provo per i suoi confronti, nei confronti delle sue piccole routine, il suo sorriso, le nottate che passavamo a ridere e ad abbracciarci, nei confronti delle sue canzoni e dei suoi disegni al computer, dei piccoli baci nel sonno, e delle belle esperienze che abbiamo trascorso insieme. in a malapena un mese mi ha capovolto la vita e non riesco a rendermene capace, per questo non riesco ad andarmene così facilmente. una parte di me credeva che questo affetto mi avrebbe salvata, che mi avrebbe aiutata a stare meglio, a dimenticare il mare di merda in cui sto nuotando ultimamente. ma non posso mettere la mia salute mentale nelle mani di una persona che sta messa peggio di me. ci avevo creduto, come sempre ci avevo sperato nelle sue parole e nelle sue confidenze, ma ho già imparato che non posso fidarmi di nessuno e che alla fine sono tutti uguali.
eccoci al secondo punto: uno val l'altro, perché nessuno val nulla. perché dovrei prendermi la pena per un qualsiasi ragazzo conosciuto su tinder? perché c'è stata la chimica? perché mi piacciono i suoi tatuaggi? è inutile prendersi in giro, come sempre ho idealizzato tutto, troppo. anche se faccio finta di essere la super acida in realtà sono sempre la solita tenerona, che basta darle il dito e si prende tutto il braccio. mi è bastata qualche parola dolce detta in stato di ebbrezza a farmi rivolticare la testa e a farmi mille film. come sempre sono parecchio stupida e ingenua, il problema è che sto così tanto male ultimamente che per queste cose ho cominciato a tagliarmi.
punto tre: non posso cercare sicurezza mentale laddove c'è solo instabilità. sto avendo a che fare con una persona che vedendo i miei tagli mi ha suggerito di iniziare a drogarmi per sfogarmi. per questo ragazzo io uscivo di casa senza preavviso alle due di notte, per lui sono andata fino a Brescia con la riserva di benzina, sarei stata capace anche di farmi un tiro di cocaina. e lì la cosa sarebbe completamente degenerata. quindi, per quanto questo ragazzo mi abbia fatto dimenticare dei miei problemi con qualche canna e scopata, non ne ha risolto nemmeno uno, anzi, ne ha creati degli altri.
punto quattro: sono triste perché non sto con lui o perché lui era l'unica persona che avevo? probabilmente la seconda. il che si va ad aggiungere alla lista di ragioni per cui è difficile per me lasciarlo andare, ma il fatto che lui fosse l'unico non vuol dire che lui fosse la persona giusta. io ci ho provato, ho lottato per lui, ho fatto la mia parte, ma ora che la corrente lo sta portando via, non posso far altro che lasciarlo andare.
conclusioni: con Luca è finita e non posso farci niente. il mare è pieno di pesci, ho 20 anni e vivo a Milano, quindi è ora che la smetto di disperarmi per i ragazzi e mi alzo da questo cazzo di letto perché il bagno non si pulisce da solo.
è lecito avere periodi di merda. è lecito stare male. non devo auto infliggermi dolori e colpe solo perché sto male. passerà. è sempre passato tutto, passerà anche questo.
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ilterzolivello · 1 year
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MarTe
tenero è il niente che sa di tutto e di niente
24 dicembre 2025 L’attesa è uno strazio. Nel breve termine un malessere superabile ma a lungo andare è atroce agonia. Basta! Smetto di resistere. La lama nella mia mano non aspettava altro, entra e taglia. Una per ogni ora, mi dico, è una vendetta necessaria. Lei ancora non torna, capirà. Tentatrice, brilla nel soffice groviglio. Qui e là come punti di luce l’uvetta passa mi fissa e m’attrae,…
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Da
Oggi
BASTA!
Tutto, tranne essere il piano B di qualcuno.
❌❌❌
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