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#Paolucci Claudio
motocrossaddiction · 1 year
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Team Factory Paolucci Racing – 2022 Int. d’Italia EICMA SX, RND #04 & #05, Rho: Press Release
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Il capitolo conclusivo degli Internazionali d’Italia EICMA Supercross va in scena nell’Area Moto Live della fiera milanese. Per il Team Factory Paolucci Racing, in pista solo il giovane Nicolò nella classe SX Junior 85. Per lui un weekend in ‘crescendo’ che si chiude con un decimo posto nel Main Event della domenica. 
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wetdreamdrops · 10 months
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Perception as Controlled Hallucination - Claudio Paolucci
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alexandradea · 1 year
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Spinario estense è una scultura emblematica degli interessi archeologici degli Estensi. Venne acquistata, tramite Pirro Ligorio, nel 1566 dal cardinale Ippolito II d’Este, come opera antica recuperata dal un palazzo imperiale del Palatino (forse la Domus Flavia). Se in anni recenti (Bentini 1996 e 1998) lo Spinario estense è stato ritenuto opera del XVI sec., oggi prevale una datazione all’antichità, in accordo con quanto già ritenuto da Adolfo Venturi (in R. Galleria Estense 1883, p. 80), il quale però lo riteneva perduto. Secondo quanto espresso da Claudio Parisi Presicce (in Catoni 2008, p. 206), l’opera è riferibile all’epoca cesariano-protoaugustea, idea riaffermata da Fabrizio Paolucci (in Paolozzi Strozzi, Bormand 2013, p. 286). Alla morte del cardinale entrò a far parte delle raccolte ducali allestite nell’antiquarium del Castello di Ferrara. L’immagine del giovane cavaspino era conosciuta ed apprezzata già nel medioevo. Si pensi, ad esempio, alla sua raffigurazione tra i girali popolati di figure che decorano l’archivolto dei portali della cattedrale di Modena. I riferimenti a tale scultura derivavano dalla statua bronzea che si trovava, allora, nel campus Lateranensis a Roma, prima che questo rientrasse nella donazione di Sisto IV al popolo romano, giunta in Campidoglio nel 1471. Con il Rinascimento l’opera venne letta dagli artisti come modello (exemplar) dell’eccellenza dell’arte classica. Insieme al Marco Aurelio, lo Spinario fu replicato innumerevoli volte. Pier Jacopo Alari Bonaccolsi, detto l’Antico, realizzò per Isabella d’Este una di queste statuette intorno al 1501. La copia estense (ingrandita rispetto all’originale, alto solamente 73 cm e oggi conservato nei Musei capitolini), assieme a dodici teste ritenute antiche, fu restaurata tra il 1598 e il 1599 dallo scultore Francesco Casella (lettera dello stesso a Giovan Battista Laderchi, segretario del duca Cesare d’Este: ASMo, Archivio per materie, Arti belle-scultori, b. 17/1). Giunse a giunse a Modena negli anni 1629-30 (Venturi 1883, pp. 129-130). Ampie dispute si sono susseguite in riferimento alla sua cronologia: un’opera di stile severo o della scuola di Prassit. . . . . #arte #art (presso Galleria Estense) https://www.instagram.com/p/CliOtTQqzW3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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“Nuova Antologia”
La prestigiosa e storica Rivista Nuova Antologia fu fondata da Francesco Protonotari, Professore di Economia all’Università di Pisa nel 1866 durante il periodo di Firenze Capitale.
Con una periodicità trimestrale la Rivista è una rassegna di “lettere, scienze ed arti”, con fascicoli di quattrocento pagine.
Diretta dal Prof. Cosimo Ceccuti, la prestigiosa testata raccoglie saggi di attualità, rivisitazioni di fonti di documenti, che per qualità e originalità dei contenuti vengono attenzionati delle maggiori testate quotidiane italiane.
La Rivista Nuova Antologia ha nel comitato di garanti Giuliano Amato, Perluigi Ciocca, Antonio Paolucci e Claudio Magris.
Giovedì 2 febbraio 2023 nella Sala del Cocomero è stata presentata l'edizione di otto-dicembre 2023 di Nuova Antologia, che ha visto la presenza del Prof.Massimo Ruffilli, del Prof. Pier Francesco Lotito, del Prof. Cosimo Ceccuti Direttore della Rivista, e Antonio Pagliai Editore e Proprietario del Teatro Niccolini di Firenze.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Elena Tempestini Etpress Comunication
Italia&friends Toscana Italia&friends
Teatro Niccolini di Firenze Teatro Niccolini
#tuttoilbelloeilbuonochece #etpress
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ebouks · 2 years
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Cognitive Semiotics: Integrating Signs Minds Meaning and Cognition
Cognitive Semiotics: Integrating Signs Minds Meaning and Cognition
Cognitive Semiotics: Integrating Signs, Minds, Meaning and Cognition Claudio Paolucci This volume serves as a reference on the field of cognitive semantics. It offers a systematic and original discussion of the issues at the core of the debate in semiotics and the cognitive sciences. It takes into account the problems of representation, the nature of mind, the structure of perception, beliefs…
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perkwunos · 6 years
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As is well known, in Kantian gnoseology there is a problem of commensurability between the two sources needed to gain our knowledge of objects. Intuitions, which are sensory (aesthesic), and concepts, which are intellectual (logical), do not share the same nature. In order to enable concepts to determine intuitions a mediating representation is needed. This mediating representation would ensure a possible commensurability between these two heterogeneous systems differing in nature. The schematism of imagination is exactly this mediating representation that makes heterogeneous worlds communicate. In the Critique of Pure Reason, Kant writes,
Now it is clear that there must be a third thing, which must stand in homogeneity with the category on the one hand and the appearance on the other, and makes possible the application of the former to the latter. This mediating representation must be pure (without anything empirical) and intellectual on the one hand and sensible on the other. Such a representation is the transcendental schema. (CPR A138/ B177)
Michael Pendlebury (1995, 781) notes that Kant does not require that there be any intrinsic resemblance between the intuition and the concept, or that either of these two representations should possess a property in common. Rather, all that is necessary is that both represent it. Schematism seems to be a semiotic problem. For sure, that is the way Peirce sees it and tries to interpret it. In order to solve it, we thus need a semiotic object—a mediating representation—that must be intellectual and sensible, homogeneous with categories and appearances, making the application of the former to the latter possible, as Kant stated in the quotation above.
Claudio Paolucci, Semiotics, Schemata, Diagrams, and Graphs: A New Form of Diagrammatic Kantism by Peirce
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fashionbooksmilano · 5 years
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Sul filo della lana
Con testi di Philippe Daverio, Claudio Strinati, Benedetta Barzini, Lucia Portoghesi, Nicola Spinosa, Alessandro Greggio, Elena Agudio, Alessandro Giovanardi, Antonio Paolucci, Umberto Zampini, Luca Emilio Brancati, Laura Laurencich Minelli, Davide Domenici, Lanfredo Castelletti, Filippo Maria Gambari, Giovanni Vachino, Marco Neiretti, Marco Trisciuoglio, Studio Azzurro
Skira, Milano 2005, 440 pagine, 308 Illustrazioni a colori, 30 in b/n,              ISBN 9788876242984              
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Dal filo di Arianna al gomitolo di Andy Warhol, la millenaria storia della lana nell’arte e nell’industria raccontata nel primo repertorio completo dedicato interamente alla lana e alla cultura ad essa legata.
Un appassionante viaggio attraverso oltre trecento opere d’arte, dall’antichità ai nostri giorni, seguendo quel “filo di lana” che s’intreccia così strettamente alla storia dell’umanità da sconfinare nel mito e divenire uno degli elementi simbolici più ricorrenti fin da tempi antichissimi.
Dalla più remota testimonianza sull’esistenza del tessuto, risalente a 25.000 anni fa, a una delle più note sculture dell’antichità, l’ariete bronzeo del Museo Archeologico di Palermo; dalla famosissima Arianna marmorea appartenuta alla collezione Medici alle opere di Giorgio de Chirico che in essa hanno trovato fonte d’ispirazione; dai tessuti copti ai tappeti orientali, dai manufatti di lana dei popoli andini agli arazzi fiamminghi del XVI secolo per arrivare fino ai racconti mitologici arcadici di Kounellis, ai feltri di Beuys, ai kilim di Boetti, alle opere di Warhol e dei videoartisti di Studio Azzurro.
Un affascinante racconto che mostra il creativo intrecciarsi di storia, mito e costume dalla preistoria al presente ed esplora i significati simbolici e mitologici che da un’epoca all’altra sono stati associati alla lana.
Biella, Museo del Territorio, Fabbrica Pria, Fabbrica della Ruota 21 marzo - 11 settembre 2005
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bongianimuseum · 2 years
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Mostra Antologica di Paolo Gubinelli “Segni, graffi e colore” (Carte, ceramiche, vetri e progetti in plexiglass) Opere dal 1977- 2021 a cura di Sandro Bongiani 11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022 Via S. Calenda 105/D, 84126  SALERNO (Italy). http://www.collezionebongianiartmuseum.it
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Paolo Gubinelli
Biografia
    Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:  Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
 Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.
Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.
 Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
 Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
 Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
 Stralci critici:
 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
 Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
 In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
 Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.  Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
 Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, plexiglass, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
  Eng
Paolo Gubinelli, biography.
Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.
His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:
Many others have also written about his work:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi,  Roberto Luciani, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
 CRITICAL EXCERPTS:
 Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
 He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.
In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.
In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.
Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.
He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
  -       Le opere su vetro realizzate per Fiam Italia Pesaro, esposte nella collezione a Villa Miralfiore
 -       Le opere su ceramica realizzate: Ceramiche Biagioli Gubbio, Ceramiche Bizzirri, Città di Castello
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latinabiz · 4 years
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I funerali di Chiara Battisti a Latina
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Funerale C'è stata una folla commossa che ha salutato per l'ultima volta Chiara Battisti, 28enne di Latina, deceduta per le conseguenze dell'incidente avvenuto nella notte tra il 10 e l'11 luglio sull'Appia a Pontinia. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Rita, poco lontano dal quartiere in cui la ragazza abitava con la famiglia. Si sarebbe dovuta laureare tra pochi giorni in Farmacia ma la sua giovane vita è stata stroncata improvvisamente mentre tornava a casa dopo aver trascorso la serata fuori insieme al fidanzato. La chiesa non è riuscita a contenere tutti gli amici e i parenti di Chiara che si sono radunati per partecipare alla cerimonia. Ad accompagnare la bara all'uscita le note della canzone di Claudio Baglioni "E tu come stai" e poi i palloncini fatti volare in aria. Mentre è ancora ricoverato in condizioni serie all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina il fidanzato della ragazza, anche lui 28enne. I due ragazzi viaggiavano a bordo di una Bmw quando si sono scontrati frontalmente con una Mini che proveniva dall'opposto senso di marcia e che avrebbe invaso la loro corsia. Nel violento schianto tra le due auto aveva perso la vita il conducente della Mini, Alessandro Paolucci, 40enne di Cisterna, morto sul colpo. #cronaca Read the full article
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storiedellarte · 7 years
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Come annunciato un mese fa, dopo l’uscita della versione home-video del film “Firenze e gli Uffizi. Viaggio nel cuore del Rinascimento”, grazie a Koch Media, dal 22 giugno è finalmente disponibile pure la versione home-video del film su San Pietro e le basiliche papali di Roma.
Anche in questo caso, come per il film su Firenze e gli Uffizi, uno dei nostri lettori della pagina Facebook potrà aggiudicarsi una copia omaggio del DVD. Per partecipare, vai al post su Facebook.
Dal 22 giugno questo incredibile tour artistico a tre dimensioni prosegue con “San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D”, produzione cinematografica firmata Sky e Centro Televisivo Vaticano che arriva in formato DVD e Blu-Ray 2D/3D + 4K dopo un sorprendente successo nelle sale.
Realizzato in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco, il film si snoda dalla basilica paleocristiana su cui sorse San Pietro sino alla grandiosità del Barocco attraverso le preziose opere dell’arte medievale e rinascimentale, scegliendo come fil rouge alcuni brani di “Passeggiate Romane” di Stendhal (1783-1842), il celebre scrittore francese che nel primo Ottocento visitò le quattro chiese durante il suo Grand Tour in Italia, interpretati nel film dalla voce narrante di Adriano Giannini.
In circa 90 minuti, saranno quattro gli esperti che racconteranno le Basiliche e le opere che vi sono custodite: Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani sino al 2016, ci guiderà all’interno di San Pietro (uno dei 25 luoghi più visitati al mondo); Paolo Portoghesi, architetto di fama internazionale, proporrà un appassionato approfondimento su San Giovanni in Laterano; Claudio Strinati, celebre storico dell’arte, saprà svelarci la storia e le leggende di Santa Maria Maggiore; Micol Forti, direttore collezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani, presenterà agli spettatori S. Paolo Fuori le Mura.
Quattro edifici maestosi diventano così protagonisti di un’opera che è stata riconosciuta come film d’interesse culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Cinema.
L’esclusivo booklet dell’edizione home video sarà a cura di Rossella Farinotti, con il prezioso contributo di Claudio Strinati, celebre storico dell’arte, e di Mons. Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.
Il tour cinematografico di Koch Media dedicato alla grande arte del passato proseguirà per tutta l’estate fino a Natale 2017: dopo Firenze e Roma, le prossime tappe saranno La rivoluzione impressionista (un imperdibile cofanetto contenente 3 film evento: “Da Monet a Matisse – L’arte di dipingere il giardino moderno”, “Matisse dalla Tate Modern e dal MOMA” e “Renoir – Oltraggio e seduzione”) nel mese di agosto e Istanbul e il Museo dell’innocenza di Pamuk a settembre. [Fonte: Comunicato stampa]
  "San Pietro e le basiliche papali di Roma", dal 22 giugno in Home-Video! Come annunciato un mese fa, dopo l'uscita della versione home-video del film “Firenze e gli Uffizi. Viaggio nel cuore del Rinascimento”, grazie a Koch Media, …
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untitled42566 · 5 years
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Miss Tavullia in Moto 2019 ha fatto il pieno grazie a tante bellissime ragazze 
TAVULLIA – Grande successo per la prima edizione dell’evento Miss Tavullia in Moto 2019. Ora anche Tavullia ha la sua Miss.
La seconda giornata della manifestazione Tavullia in Moto 2019 6^ Edizione si aperta con la performance musicale del Dj Nick&Suti e l’intrattenimento della grintosa Monica Kiss, a seguire è partito alla grande  il primo concorso di Miss Tavullia in Moto 2019 e Miss Teen Tavullia in Moto 2019 organizzato dal Comune di Tavullia Assessorato allo Sport e Turismo Patrizio Federici in collaborazione con l’associazione aTuttotondo, che ha quale direttore artistico Francesca Guidi, che ha condotto l’evento con un partners speciale, Anthony Peth, direttamente da La7 ora approdato in Rai. Pubblico in delirio, protagoniste le ragazze nella loro bellezza, per l’occasione accompagnate dalla limousine di Eurocrisci. Ad accoglierle due cavalieri d’eccezione: Andrea e Lorenzo.
Le teen come le aspiranti Miss si sono presentate al numeroso pubblico presente con un Outfit d’eccezione: la canotta del team VR46, poi regalata a tutte le ragazze.
Ritmo, divertimento e gag tra i due presentatori durante la serata che ha coinvolto anche il pubblico in una premiazione.
Le ragazze in concorso erano 12 teen e 13 grandi (18/30 anni), con tanta suspence per le due vincitrici e le fasce sponsor.
Giuria stellare con il presidente Carlo Pernat che ha regalato autografi e un momento particolare del suo libro Belìn che Paddock, il sindaco di Tavullia Francesca Paolucci, Gianni Rolando – che ha spiegato il progetto IOR -, Andrea Biancani, Ivan Cottini, Noa Planas, Claudio Sestili, Beppe Fortunato.
Ospiti della serata anche la meravigliosa voce di Michela Pacassoni, Andrea Freedom Budassi cantautore emergente, performance live del rapper Luca Neves Fat Negga, accompagnato dalla splendida ballerina Hélène Mastroianni, Gmnall di Pesaro con una performance di Hip Hop e ginnastica ritmica a tema.
In sfilata per le big moda mare il brand Acquadicocco, presente il titolare Beppe Fortunato, Ottica Cardinale di Cattolica, moda giorno Boutique Emanuela di Mirjana Bilali Cattolica, moda sera Proposta Due di Donatella Carburi Montecchio.
Ha premiato la prima classificata, con la fascia di Miss Teen Tavullia in Moto 2019, Noa Planas e il sindaco di Tavullia Francesca Paolucc,i la bellissima Lucia Savini di Pesaro, 17 anni, che studia moda, pratica danza aerea ed equitazione (si aggiudica il buono da 100 euro offerto da Pinocchio Moda Kids di Pesaro di Francesca Del, oltre la fascia di Miss Grand International Italy che le dà diritto alla finale regionale Marche del 2020, consegnata dal Patron Nazionale del Concorso Giuseppe Puzio, accompagnato dalla Miss Nazionale in carica Mirea Sorrentino in partenza per la finale Mondiale del 25 ottobre in Venezuela, lampada Wasosky by Mantra offerta da Fanluce di Giacomo Carbonari Fano.
Dopo l’ultima selezione in abiti da sera tra le sei ragazze rimaste a contendersi il titolo stravince Camilla Rupalti, 19 anni, di Pesaro, amante degli animali, in procinto di entrare all’università – facoltà di psicologia -,vince un weekend da sogno più spa per due persone offerto dall’agenzia EliKa Viaggi Srl di Katia Biondi Montecchio, prezioso gioiello punto luce offerto dalla Maison storica di San Marino Arzilli Gioielli di Marco Arzilli ora anche in centro storico a Pesaro, lampada Barrel by Mantra di Fanluce Fano di Giacomo Carbonari, book del noto fotografo di moda Marco Trionfetti, fascia di Miss Grand International Italy che le dà diritto alla finale regionale Marche del 2020.
La seconda classificata viene dalla Puglia, Ilaria Pedone, si aggiudica la telecamera Evo4ks+wi-fi Cinema Nilox Action Camera offerta da Trony Rio Salso Tavullia di Cecchini Loris, terza classificata Giulia Edera di Tavullia in regalo per lei un set di prodotti per la cura della bellezza offerto da Yves Rocher, responsabile di zona Orlandini Elisa. Tutte e due le ragazze accederanno alla finale regionale Marche del 2020 del Concorso Internazionale Miss Grand International Italy.
Sono state premiate anche Valeria Moli con la fascia Miss Acquadicocco con due set completi moda mare e si aggiudica anche la partecipazione al film “Vite da clown” del regista Claudio Sestili (nel cast attori del calibro di Stefano Fresi e Cosimo Misseri), fascia Jaderparts Passion for excellence di Patrizia Frignani riceve profumo di Iader e una targa personalizzata.
Altre fasce Miss Grand International Italy vanno a Naomi Romani, Ilaria Pedone, Lidiya Kyrychenco, mission del Concorso STOP warm and Violence.
Super sorpresa, nel gran finale, con la torta logo dell’evento creato da Valentina Tentoni mentre la dolcezza realizzata per l’occasione da yuri Pasticceria di Tavullia accompagnata dalle bollicine Doc della cantina di Montecappone di Jesi di Gianluca Mirizzi.
Le ragazze saranno ospiti I prossimi giorni per un aperitivo presso la Bottega del Borgo di Filippo Paolini a Mombaroccio di Pesaro.
Un ringraziamento deve andare a: Acconciature Rogerio di Cristina de Franca in collaborazione con make up Viera Hroudovà, piante e fiori di Liliana Stocchi, agenzia pratiche auto Crisci di Peppino Crisci, Rcauto Fano vendita di auto usate di Riccardo Casettari, Dillo con una Maglietta di Enrico Cellini, Hotel Gala, I fotografi Filippo Baioni, Paolo Orsoni, Loris Temeroli di Opificio Fotografico.
A questo punto un arrivederci alla prossima edizione.
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  Miss Tavullia in Moto 2019 ha fatto il pieno grazie a tante bellissime ragazze  Miss Tavullia in Moto 2019 ha fatto il pieno grazie a tante bellissime ragazze  TAVULLIA - Grande successo per la prima edizione dell'evento Miss Tavullia in Moto 2019.
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alexandradea · 1 year
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Spinario estense è una scultura emblematica degli interessi archeologici degli Estensi. Venne acquistata, tramite Pirro Ligorio, nel 1566 dal cardinale Ippolito II d’Este, come opera antica recuperata dal un palazzo imperiale del Palatino (forse la Domus Flavia). Se in anni recenti (Bentini 1996 e 1998) lo Spinario estense è stato ritenuto opera del XVI sec., oggi prevale una datazione all’antichità, in accordo con quanto già ritenuto da Adolfo Venturi (in R. Galleria Estense 1883, p. 80), il quale però lo riteneva perduto. Secondo quanto espresso da Claudio Parisi Presicce (in Catoni 2008, p. 206), l’opera è riferibile all’epoca cesariano-protoaugustea, idea riaffermata da Fabrizio Paolucci (in Paolozzi Strozzi, Bormand 2013, p. 286). Alla morte del cardinale entrò a far parte delle raccolte ducali allestite nell’antiquarium del Castello di Ferrara. L’immagine del giovane cavaspino era conosciuta ed apprezzata già nel medioevo. Si pensi, ad esempio, alla sua raffigurazione tra i girali popolati di figure che decorano l’archivolto dei portali della cattedrale di Modena. I riferimenti a tale scultura derivavano dalla statua bronzea che si trovava, allora, nel campus Lateranensis a Roma, prima che questo rientrasse nella donazione di Sisto IV al popolo romano, giunta in Campidoglio nel 1471. Con il Rinascimento l’opera venne letta dagli artisti come modello (exemplar) dell’eccellenza dell’arte classica. Insieme al Marco Aurelio, lo Spinario fu replicato innumerevoli volte. Pier Jacopo Alari Bonaccolsi, detto l’Antico, realizzò per Isabella d’Este una di queste statuette intorno al 1501. La copia estense (ingrandita rispetto all’originale, alto solamente 73 cm e oggi conservato nei Musei capitolini), assieme a dodici teste ritenute antiche, fu restaurata tra il 1598 e il 1599 dallo scultore Francesco Casella (lettera dello stesso a Giovan Battista Laderchi, segretario del duca Cesare d’Este: ASMo, Archivio per materie, Arti belle-scultori, b. 17/1). Giunse a giunse a Modena negli anni 1629-30 (Venturi 1883, pp. 129-130). Ampie dispute si sono susseguite in riferimento alla sua cronologia: un’opera di stile severo o della scuola di Prassit. . . . . #arte #art (presso Galleria Estense) https://www.instagram.com/p/CliOtTQqzW3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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pangeanews · 6 years
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“Coppi e Benvenuti, anime diaboliche come la mia”: storia di Ettore Bonato, un incrocio tra Raymond Carver e Buster Keaton
Amo gli squinternati, lo sapete. Faccio ridere i bambini, mi do alla dialettica coi vecchi, sono inadatto a stare con gli adulti. Sto dalla parte degli squinternati. Perché è lì, nello screzio al creato, nel buco in fronte al mondo che sgorga la letteratura. Ettore Bonato l’ho conosciuto a Rimini, praticando in un quotidiano ‘locale’, come si dice. Armeggiava con la scrittura. A suo modo. Da visionario e da sgrammaticato. Un incrocio tra Raymond Carver e Buster Keaton. Insomma, a me la sua cruenta ingenuità piacque assai. Un paio di anni fa, per l’editore Guaraldi, che è stato, probabilmente, dopo i molossi editoriali, il più grande editore di questo Paese di illetterati, Bonato ha raccolto i suoi racconti ‘dal sottosuolo’ in un libro, Romanzo Riminese. Il libro, che viene presentato oggi, 3 maggio, alle ore 18.30, presso La Cantinetta dello Stradone a San Marino (Piazzale lo Stradone, 17; andateci se potete perché contattare l’estremo pudore di Ettore è una esperienza che sfocia nel mistico), è adornato da una presentazione e da alcuni acquerelli di Vittorio D’Augusta, che è lo zio di Ettore, ma è soprattutto uno dei grandi, grandi artisti di oggi – ha cominciato negli anni Sessanta, è stato, tra l’altro, direttore dell’Accademia di Belle Arti in Ravenna, e la sua storia, se vi piacciono le grandi firme, è stata riconosciuta da Renato Barilli, Marisa Vescovo, Achille Bonito Oliva, Claudio Spadoni, Antonio Paolucci. Bonato, con la scafata ambizione di un autore americano, si descrive così: “Sono nato nel 1960 a Rimini nel Borgo San Giuliano, dove ancora vivo. Sono rinato nel 2008, dopo trent’anni di solitudine che avrebbero domesticato perfino i tori di Pamplona, liberi, ma con il destino segnato. Non sono vecchio, non sono neppure giovane, ma ho vissuto abbastanza per dire la mia”. Di lui amo i ritratti sportivi, che s’impastano nella sua biografia: quello di Valentino Rossi e di Nadia Comaneci sono bellissimi. Anche nel racconto inedito che pubblichiamo, dal titolo liturgico, le figure, di desolata grandezza e di eroica inquietudine, di Coppi e di Benvenuti s’allineano al talento di Bonato, uno che costruisce un bestiario degli sconfitti.
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Padre mio
Quando le idee, le fissazioni del padre ricadono sul figlio.
Ho avuto un padre pesante, di successo nel suo campo, conosciuto.
Lo ricordo vestito non tanto bene, quasi come se gli indumenti belli gli togliessero la fama di geometra in mezzo ai muratori, gente sveglia, furba e indocile.
Ci siamo sempre un po’ scannati durante la vita, un po’ per tutto: e in quell’appartamento ci vuole il camino, e tu devi andare dal maestro di sci, e quei denti in fuori devi metterli a pari, al pallone non hai il tiro, a nuoto hai paura dell’acqua, insomma un nemico dolce e conflittuale.
Per non parlare delle sue idee, prese di posizione, alfine dogmi.
Fausto Coppi, ciclista morto prima che io nacqui, per lui era come Dio. Un po’ come quelle torme generazionali per Pantani.
Saronni e Moser, paladini delle solite torme, per lui erano pezzi di tronco che galleggiavano in un mare nuovo, uguale, senza odore né fama, senza amore né fame, senza nulla anche se avevano tutto.
Poi aveva anche gli uomini contro, che lui bollava sistematicamente.
Uno di questi uomini era Nino Benvenuti, che proprio in questi giorni ha purtroppo avuto un malore da cui si sta riprendendo.
“Non ha la castagna”, diceva mio padre, “vale poco, è sopravvalutato”, “quando incontrerà uno che …mena sarà finito.”
In effetti venne fuori Monzon, The wall, che pose fine alla sua carriera, a dir la verità monumentale e bagnata dalla sempre onorevole medaglia olimpica, conquistata, come fece Clay, nella città eternamente malata, Roma.
Ma non è finita qui.
Il figlio di cotanto padre, io, scrivo e leggo da molto tempo, ma l’odio che avevo per mio padre si è trasformato in un idillio, in una resa incondizionata, in una pace.
Infatti Benvenuti, mitico mulo di Trieste, città che adoro, in effetti non aveva il pugno, la famosa castagna.
Coppi? È diventato il mio idolo. Infatti sto leggendo un libro del divo Gianni Brera, un vero letterato prestato al giornalismo, che prima di elucubrare neologismi sul calcio si fece le ossa con il duro mestiere del ciclista e portò le vendite della Gazzetta dello Sport, detta La Rosa, ai massimi livelli di vendite.
Il libro si chiama “Coppi e il diavolo”, me l’ha regalato mia moglie, frugando un po’ dappertutto.
Anche Gianni Brera, da me all’epoca ritenuto un pallone gonfiato, ora è sistemato nel mio empireo, insieme a mio padre Bob.
Poi ho preso su Amazon 3 libri suoi, tra cui “Il corpo della ragassa”, da cui è scaturito un film, anche se per ora non li sto leggendo, ma li suggerisco a tutti i lettori.
Combinazione, sia Coppi che Benvenuti erano uomini inquieti e irrequieti, sia nel campo sportivo che in quello amoroso. Coppi era odiato per via del suo amore per la Dama bianca, conosciuta e bazzicata quando lui (e lei) era sposato. Ma anche Benvenuti era immerso in una relazione scabrosa. Infatti i 5 figli avuti dalla prima moglie non lo chiamano più, non hanno un dialogo con lui, lo intralciano, lo odiano.
“Non odiate mai il padre, lui vi perdona e vi perdonerà sempre.”
Invece sia Nino che il Fausto all’epoca erano definiti rivoltosi e peccatori, due uomini da evitare e da condannare. Meglio il frate Bartali.
Nello sport erano due anime diaboliche: se vincevano era d’obbligo, se perdevano non si sa dove andassero, forse dove il vino è più graduato, dove il sole è meno screziato, dove il cielo è quasi sempre nero, dove vanno a morire gli elefanti ma per una sola sera, quella decisiva.
Onore a Coppi e Benvenuti, due eroi, nel bene o nel male, di mio padre e, ora, anche i miei…
Ettore Bonato
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rosetta-milano · 6 years
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#01 ROSETTA 2018 OPENING Le parole del presente
martedì 6 marzo 2018 alle 19.00 alla Santeria Paladini, 8 
nel 2018 il progetto riparte con una nuova serie di 9 incontri, uno per ciascuna delle nove zone della città. A partire da alcuni concetti chiave del Novecento ci interrogheremo sul significato che hanno assunto oggi attraverso le trasformazioni storiche, sociali e lessicali.
Dj set: Matteo Saltalamacchia
Partecipano Salvatore Veca, Claudio Paolucci, Valeria Verdolini, Ferruccio Capelli e Bertram Niessen 
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topazthecat · 7 years
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A Meta-Analysis Of The Published Research On The Effects Of Pornography by psychology Professor Claudio Violato,Elizabeth Oddone Paolucci,And Mark Genius
https://ccoso.org/sites/default/files/import/Meta-analysis.pdf
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frontiera-rieti · 7 years
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Giovedì 8 giugno, presso la Sala consiliare del Comune di Rieti, si è svolto “Ri.Start – Fai ripartire il territorio” incontro pubblico per approfondire i 4 progetti di servizio Civile del Bando Speciale per il terremoto, il ruolo e l’impatto degli interventi e dei giovani volontari nei territori colpiti dal sisma nella Regione Lazio.
Per prima è intervenuta Rita Visini, Assessore Regionale allo Sport e alle Politiche Sociali. «Siete il coraggio delle famiglie» ha detto l’assessore per incoraggiare i ragazzi, notando che «la sinergia è un risultato notevolissimo» riferendosi al lavoro di squadra degli enti (oltre 40).
Il Sindaco Simone Petrangeli ha innanzitutto evidenziato la grande partecipazione dei candidati: «La prima cosa bella è vedere la sala piena di giovani impegnati». Per il Sindaco i ragazzi, «alfieri della ricostruzione», sono «un’occasione anche per le istituzioni pubbliche per migliorare» oltre che per ricostruire il senso di comunità dopo il terremoto.
Poi c’è stato l’intervento del consigliere regionale Daniele Mitolo sull’importanza della «Cura e salvaguardia del patrimonio culturale»; dell’assessore Stefania Mariantoni sulla ricchezza apportata dal servizio civile in questi 5 anni; di Claudio Tosi (responsabile del CESV) e Alberto Magni (SPES) che hanno illustrato i progetti. A conclusione due volontarie tutt’ora in servizio, Melody e Giada, hanno raccontato le loro esperienze e come il terremoto ha cambiato i propri progetti.
Il bando Ri.Start prevede l’impiego di 279 volontari in vari contesti e per diverse finalità, tutti uniti per dare sostanza alla speranza della rinascita dopo il sisma del 24 agosto. Moltissimo gli enti e le istituzioni che hanno reso possibile questo bando straordinario, tra cui Comune, Regione, Diocesi di Rieti, Informagiovani, ecc. Una bella festa del volontariato che ha visto la sala consiliare letteralmente invasa da giovani.
foto di Samuele Paolucci
“Ri.Start – Fai ripartire il territorio”: il Servizio Civile come risposta al terremoto Giovedì 8 giugno, presso la Sala consiliare del Comune di Rieti, si è svolto “Ri.Start - Fai ripartire il territorio” incontro pubblico per approfondire i 4 progetti di servizio Civile del Bando Speciale per il terremoto, il ruolo e l’impatto degli interventi e dei giovani volontari nei territori colpiti dal sisma nella Regione Lazio.
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