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#Maurizio Cecchetti
edizionimedusa · 1 year
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La recensione di Alfonso Berardinelli sul “Foglio” di oggi di Promemoria occidentale. Oltre l’effimero a cui si è ridotto il giornalismo culturale odierno. Da umile servitore nella vigna della cultura, che nel frattempo ha perso cognizione della vendemmia, il giornalismo culturale è diventato un’appendice del maquillage pubblicitario. Le interviste di Maurizio Cecchetti ci raccontano di un altro punto di vista.
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mc-edizioni · 2 years
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Non sottovalutate la piccola contraddizione nel titolo di queste cronache sul campo – e che campo! – dell’arte esposta. Non è per caso vero che essere contemporanei in certo qual modo significa non avere storia?
E in effetti le decine di passeggiate che Maurizio Cecchetti conduce nei più minuti anfratti dell’espressione artistica indicano la feconda tensione che esiste tra ciò che nasce nel presente, nel “suo” presente, e ciò che aspira a permanere nel tempo.
Le sue sono cronache del tempo presente per quello futuro.
Per acquistare Maurizio Cecchetti, L’arte è sempre contemporanea (come la storia)
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itisanage · 7 years
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Ipotesi sul “dono”, uso e abuso
Ipotesi sul “dono”, uso e abuso.
La grande ipotesi sulla natura del “dono”, formulata dal saggio di Marcel Mauss del 1923, è argomento ricorrente e quasi obbligato per la maggior parte dell’altermondialismo odierno. Esso si muove nella convinzione che l’economia di scambio debba essere sostituita da una del dono. Questo nella convinzione che le rigidità calcolanti della prima possano, e debbano, di un dovere etico di natura fondamentalmente totalitario, superarsi nella gratuità del dono e nella gestione extra-economica degli scambi che esso consente.
Niente di più erroneo. Non solo a partire dall’ipotesi di Mauss, ma in tutta l’enorme discussione che ne è seguita, emerge la consapevolezza, spesso ben nascosta e dissimulata, che se c’è un’economia del dono questa non ha meno pretese e meno costrizioni di quella di scambio. Non si sfugge al vincolo, alla necessità degli scambi, ben regolati e se possibile, ben mediati.
Di più, lo scambiarsi reciproco di vincoli costrittivi (l’obbligo di restituire un dono maggiore di quello ricevuto “in dono”) implica l’autotrascendimento di ogni scambio materiale che diventa così non un semplice passar di mano di merci e oggetti, ma lo stesso “passar di mano” in quanto tale è la posta in gioco. Se non sei in grado di restituire la sfida che ti è lanciata da quel “dono” non sei in difetto, non sei solo un “insolvente”, viene meno la tua natura di essere sociale, sei cancellato dal legame sociale, devi morire.
Le anime belle che preconizzano una società della gratuità come soluzione al mercimonio diffuso e pervasivo delle attuali società a economia di scambio non rilevano questo elemento costrittivo ed esaltano, al contrario, una libertà inesistente. Per fuggire al vincolo abnorme del mondo delle merci si infilano in quello, altrettanto necessitante e, direi, violentemente necessitante, del dono ingiustificato e ingiustificabile, come se quest’ultimo non fosse, al contrario, l’aspetto nascosto che sorregge proprio l’economia di scambio che si vorrebbe superare.
Il giudizio emotivo, morale ed etico, che l’ipotesi “dono” sembra gettare sul mondo così com’è si rivela come l’ultima e senile rivendicazione di un “altro” mondo, di un’“altra” realtà, della stessa natura del sogno derealizzante.
Non posso qui che accennare a come il dono alluda al tema dell’ospitalità senza contropartite che in questi anni viene considerata come una delle strade attraverso le quali scardinare l’egemonia dello scambio. Donando gratuitamente l’ospitalità, senza contropartite, si crede di introdurre una logica capace di superare l’economia stessa dello scambio. Le due illusioni unite sono quanto di più deleterio l’attuale temperie culturale riesca a formulare. Non osservandosi, appunto, quanto dell’economia del dono trasformatasi in economia dell’ospitalità riesca a distruggere la funzione stessa per la quale, sempre secondo Mauss, è stata creata, vale a dire la regolarità, ritmica e per quanto possibile armonica dello scambio sociale. L’introduzione di un elemento smisurato e incalcolabile, al solito, crea più problemi di quanto cerchi di risolverne.
Queste riflessioni provengono dalla lettura di alcune pagine finali del libro di Maurizio Cecchetti, Le valigie di Ingres. Congedi dall’ultimo secolo, con le quali sono in diretto dialogo.
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MUSEO DELLA CITTÀ Via Luigi Tonini 1, 47921 Rimini 0541 793851 info: [email protected] Orari di apertura: da martedì a sabato 9:30 - 13 / 16 - 19 Domenica 10 - 19 Lunedì chiuso Progetto e organizzazione: Mac Comunicazione Milano Ufficio Stampa: Medusa - Milano 328 9447280 [email protected] blog: fioravantiilcenacolo.tumblr.com Mostra e catalogo a cura di Maurizio Cecchetti e Luca Fioravanti Testo critico di Massimo Pulini
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freedomtripitaly · 4 years
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Sul Lago Trasimeno si è accesa la magia. A illuminare l’acqua e tutto il territorio circostante ci ha pensato un grandissimo albero fatto di luce e incanto per uno spettacolo suggestivo unico nel suo genere. Siamo a Castiglione del Lago sul promontorio situato sulla riva occidentale del lago Trasimeno. È qui che l’associazione Eventi Castiglione del Lago ha creato qualcosa di incredibile: un albero di Natale sull’acqua. Luci sul trasimeno, la manifestazione magica di Natale – Foto di Maurizio Censini e Giorgio Brusconi Questa opera d’arte unica nel suo genere ha incantato gli occhi e il cuore di migliaia di persone accorse sul posto proprio per in occasione dell’accensione dell’albero di Natale disegnato sull’acqua, avvenuta il 7 Dicembre, che si candida ad entrare nel Guinness dei Primati come la più grande realizzazione natalizia sull’acqua del mondo. Il progetto ha superato le aspettative e come ha ammesso Marco Cecchetti, presidente dell’associazione, l’idea è stata folle ma grandiosa. Le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai. Questo è progetto ambizioso, un’installazione che nasce da un sogno e che si candida, e probabilmente ci riuscirà, a diventare l’albero natalizio illuminato sull’acqua più grande del mondo. A essere folli in effetti sono anche i numeri, che danno il valore aggiunto all’intera opera. Parliamo di un chilometro di lunghezza, circa 70 pali portanti piantati nel fondo del lago, 2.590 lampadine LED perimetrali, 50 lampade interne e ben 5 chilometri di cavo. Luci sul trasimeno, la manifestazione magica di Natale – Foto di Maurizio Censini e Giorgio Brusconi Il primo Albero di Natale realizzato sull’acqua sarà visibile fino al 6 gennaio 2020 e si colloca all’interno della manifestazione Luci sul Trasimeno che prevede numerosi eventi, spettacoli e intrattenimento per tutto il mese di Dicembre. L’obiettivo è quello di animare con la magia tipica del Natale uno dei borghi più belli d’Italia, complice l’ambientazione favolistica che caratterizza Castiglione del Lago. Non mancano poi le attività dedicate ai più piccini, tra queste i format Favoloso Babbo Natale e Storie sotto l’albero, laboratori e attività organizzate per le famiglie. La star della manifestazione sarà naturalmente l’albero disegnato sull’acqua ma lo spettacolo continua con la realizzazione de Percorso del Belvedere. Sarà dunque possibile entrare all’interno del Teatro della Rocca dove ci sarà un presepe monumentale e tantissimi spettacoli di animazione. Sarà davvero un magico Natale tra luci e poesia. Luci sul trasimeno, la manifestazione magica di Natale – Foto di Maurizio Censini e Giorgio Brusconi https://ift.tt/2LAHQUh Le luci del Natale si accendono sul Lago Trasimeno. Ed è magia Sul Lago Trasimeno si è accesa la magia. A illuminare l’acqua e tutto il territorio circostante ci ha pensato un grandissimo albero fatto di luce e incanto per uno spettacolo suggestivo unico nel suo genere. Siamo a Castiglione del Lago sul promontorio situato sulla riva occidentale del lago Trasimeno. È qui che l’associazione Eventi Castiglione del Lago ha creato qualcosa di incredibile: un albero di Natale sull’acqua. Luci sul trasimeno, la manifestazione magica di Natale – Foto di Maurizio Censini e Giorgio Brusconi Questa opera d’arte unica nel suo genere ha incantato gli occhi e il cuore di migliaia di persone accorse sul posto proprio per in occasione dell’accensione dell’albero di Natale disegnato sull’acqua, avvenuta il 7 Dicembre, che si candida ad entrare nel Guinness dei Primati come la più grande realizzazione natalizia sull’acqua del mondo. Il progetto ha superato le aspettative e come ha ammesso Marco Cecchetti, presidente dell’associazione, l’idea è stata folle ma grandiosa. Le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai. Questo è progetto ambizioso, un’installazione che nasce da un sogno e che si candida, e probabilmente ci riuscirà, a diventare l’albero natalizio illuminato sull’acqua più grande del mondo. A essere folli in effetti sono anche i numeri, che danno il valore aggiunto all’intera opera. Parliamo di un chilometro di lunghezza, circa 70 pali portanti piantati nel fondo del lago, 2.590 lampadine LED perimetrali, 50 lampade interne e ben 5 chilometri di cavo. Luci sul trasimeno, la manifestazione magica di Natale – Foto di Maurizio Censini e Giorgio Brusconi Il primo Albero di Natale realizzato sull’acqua sarà visibile fino al 6 gennaio 2020 e si colloca all’interno della manifestazione Luci sul Trasimeno che prevede numerosi eventi, spettacoli e intrattenimento per tutto il mese di Dicembre. L’obiettivo è quello di animare con la magia tipica del Natale uno dei borghi più belli d’Italia, complice l’ambientazione favolistica che caratterizza Castiglione del Lago. Non mancano poi le attività dedicate ai più piccini, tra queste i format Favoloso Babbo Natale e Storie sotto l’albero, laboratori e attività organizzate per le famiglie. La star della manifestazione sarà naturalmente l’albero disegnato sull’acqua ma lo spettacolo continua con la realizzazione de Percorso del Belvedere. Sarà dunque possibile entrare all’interno del Teatro della Rocca dove ci sarà un presepe monumentale e tantissimi spettacoli di animazione. Sarà davvero un magico Natale tra luci e poesia. Luci sul trasimeno, la manifestazione magica di Natale – Foto di Maurizio Censini e Giorgio Brusconi Sul Lago Trasimeno si è accesa la magia. A illuminare l’acqua e tutto il territorio circostante ci ha pensato un grandissimo albero fatto di luce e incanto per uno spettacolo suggestivo unico nel s…
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servizistampa · 5 years
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Comunicato #729: Olimpia Matera supera IUL Roma e ritorna al secondo posto in classifica
Una partita serrata contro una formazione sempre reattiva (78-74). Coach Origlio “Bella risposta del gruppo di lavoro”. Maurizio Del Testa: “Concentrati nei momenti decisivi”. DS Grappasonni: “Gara risolta nei secondi finali”. Sconfitte Caserta e Salerno. 
Un nuovo successo in casa per l’Olimpia Matera che – domenica 20 gennaio 2019 – ha superato IUL Basket Roma, con il punteggio di 78 a 74 nella diciassettesima giornata – seconda di ritorno – del campionato nazionale di Serie B “Old Wild West” – Girone D. All’andata di Roma, il confronto si concluse dopo due overtime a favore dei materani per 99 a 102. Dall'inizio del campionato, si tratta della nona vittoria di seguito al Palasassi che, anche in quest’occasione, conferma le sue qualità di fortino vigoroso, grazie a un pubblico numeroso e appassionato. Con questa vittoria, la squadra materana si riappropria, insieme a Palestrina (vincitrice su Reggio Calabria per 81 a 72), del secondo posto in classifica a 26 punti, raggiungendo Salerno – superata in casa da Napoli (81-93) - alle spalle di Caserta, ferma a 30 punti a seguito della sconfitta di sabato sera a Roma con la Luiss Roma (91-78). La gara di domenica è stata caratterizzata da un controllo serrato tra le due formazioni che si sono cimentate in una competizione punto a punto, definita da un andamento ravvicinato dei punteggi in tutti i quaranta minuti effettivi di gioco. Fanno eccezione l’allungo iniziale dell’Olimpia di nove punti, neutralizzato dai capitolini fino al termine del primo periodo (20-22), e quello decisivo dell’ultimo quarto, sempre per i locali, di otto punti - ridotti a quattro nel punteggio conclusivo (nei due quarti intermedi i punteggi parziali sono stati: 18 a 16 nel secondo e 19 a 22 nel terzo). È soddisfatto il coach dell’Olimpia, Agostino Origlio: “Complimenti ai ragazzi, che hanno giocato una grande partita dal punto di vista della difesa e dell’atteggiamento; non è stata una bella gara, perché segnata da molteplici errori, cui la nostra formazione ha rimediato con abnegazione, voglia di vincere e determinazione. Nell’ultimo quarto siamo riusciti a controllare il gioco, difendendo il margine che ci ha permesso di vincere. Anche oggi abbiamo avuto una bella risposta del gruppo di lavoro che abbiamo a disposizione, mi reputo un allenatore molto fortunato: una vittoria concreta, che rende omaggio alle celebrazioni della Capitale Europea della Cultura”. Al termine dell’incontro, hanno chiuso in doppia cifra i biancoazzurri Maurizio Del Testa ed Enzo Cena (entrambi con 15 punti), Daniele Merletto (13) e Giacomo Sereni (13). Per l’altra squadra, hanno segnato  più punti Maresca (22), Lestini (16), Cecchetti e Sperduto (14). Ecco il commento di Maurizio Del Testa: “La partita è stata “tosta”, i nostri avversari sono giocatori molto importanti e forti per questa categoria; siamo stati bravi nel rimanere concentrati nei momenti decisivi, riuscendo a portare il risultato a casa”. “Non è stata una gara facile” – conferma il direttore sportivo e team manager materano, Cristiano Grappasonni – “ma l’abbiamo risolta nei secondi finali. Siamo stati bravi a reagire, difendere e fare canestro nel momento più importante. Onore al merito dei nostri avversari, che hanno dato dimostrazione di particolare solidità”. Nelle altre partite della giornata, vincono in casa HSC Roma su Catania (94-81), Palermo su Battipaglia (89-54) e Capo d’Orlando su Valmontone (92-69); Scauri supera Pozzuoli in trasferta (66-79). Alla fine del secondo turno del girone di ritorno, Caserta è sempre al comando della classifica del girone D con 30 punti, tallonata – a quattro punti di distanza - dal terzetto composto da Olimpia Matera, Salerno e Palestrina (26); seguono HSC Roma (22), Reggio Calabria (21), Luiss Roma (20), Scauri (18), Napoli e Capo d’Orlando (16), IUL Roma (14), Palermo (10), Pozzuoli  e Valmontone (8), Catania (6) e Battipaglia (zero). Nel prossimo appuntamento di campionato, la squadra materana si confronterà in trasferta con Valmontone, nell’anticipo di sabato, 26 gennaio 2019, con inizio alle ore 20:00.
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Orari Open domani - 18 settembre
ORE 15.00: FIORELLINO MAURIZIO vs CECCHETTI TOMMASO
ORE 17.00: CERUTI ANDREA vs vinc: CASANOVA/ROCCHITELLI
ORE 18.00: TESOLIN ALESSANDRO vs vinc: CASSANI/PALESTRA
ORE 18.30: PANARO PAOLO vs vinc: LUSARDI/BASILE
ORE 19.30: GRECO ANDREA vs ROSSETTI LUCA
ORE 20.30: CARDANI EDOARDO vs vinc: COLLA/MARANGONI
ORE 21.00: COLOMBO ALESSANDRO vs vinc: FARACE/PETTENON
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tmnotizie · 5 years
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FERMO – Sabato 11 maggio alle ore 18 prende il via la nuova stagione espositiva del TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive con Nulla che non sia ovunque, personale di Luca Piovaccari a cura di Milena Becci.
La caratteristica torre eptagonale, sede del TOMAV, ospita dalla fine del 2010, con la direzione artistica di Andrea Giusti, proposte artistiche e culturali che si presentano sui quattro piani della costruzione risalente al XII secolo e ubicata nel centro storico del piccolo borgo marchigiano di Moresco.
Il Centro Arti Visive inaugura sabato 11 maggio la sua nona stagione espositiva accogliendo le opere fotografiche di Luca Piovaccari e presentando un nuovo format dal titolo TAW_TOWERARTWEEKEND che prevede un’unica apertura di due giornate, nel weekend appunto, della mostra. Nulla che non sia ovunque spalancherà quindi le porte della stagione espositiva sabato 11 e domenica 12 maggio con una sorta di flash show in cui, oltre alla visione delle opere, sarà possibile godere della presenza dell’artista che parlerà al e con il pubblico della propria ricerca, costituendo un valore aggiunto fondamentale nella costruzione di una relazione diretta tra i visitatori e l’arte contemporanea.
Luca Piovaccari rintraccia l’eccezionale ed eroico vivere quotidiano nel mito delle cose di tutti giorni inseguendo la poetica dell’insignificante nello sguardo che si posa su ciò che ci sta intorno, dal pezzo di terra al ciuffo d’erba che cresce nell’asfalto. Nulla che non si possa trovare ovunque, scrive Piovaccari, ma anche l’attenzione verso i margini che possono diventare un cosmo.
Ricorda, attraverso lo scatto fotografico, autori come Luigi Di Ruscio, marchigiano di Fermo, a cui idealmente ha pensato per costruire questo suo intervento al TOMAV di Moresco. […] Nulla che io non abbia in un altro/ e che un altro non abbia in me […] scrive il poeta: vincere paure e diffidenze verso l’altro significa trasformare il mondo in un posto migliore e mutare un luogo insignificante in un posto meraviglioso attraverso un semplice scatto diventa magia.
Nulla che non sia ovunque vorrà rappresentare questa visione, questa volontà di convertire il margine in centralità attraverso lavori che riorganizzano lo sguardo, paesaggi interiori su acetati trasparenti e a toni spesso monocromi.
L’esaltazione della poetica della fragilità si esterna nella fotografia in bianco e nero per mezzo di pellicole sovrapposte che hanno il sapore dell’ignoto e si svelano delicate dal primo all’ultimo piano della torre che ospita il Centro Arti Visive ricollegandosi alla natura circostante.
Nulla che non sia ovunque di Luca Piovaccari a cura di Milena Becci inaugura sabato 11 maggio alle ore 18 e sarà visitabile anche domenica 12 maggio dalle ore 18 alle ore 20.
Luca Piovaccari è nato a Cesena nel 1965. Dopo gli studi inizia a muovere i primi passi espositivi nella città di origine paterna Forlì, in un’ esposizione del 1993 a Palazzo Albertini intitolata Forlìarte, una rassegna dedicata ai giovani artisti a cura di Vittoria Coen e Gilberto Pelizzola. La pratica del disegno comincia molto presto a “gareggiare” con la fotografia, attraverso virtuosismi e rimandi visivi, dando luogo a spaesanti viaggi interiori.
Nel pieno degli anni ‘90 Piovaccari lavora già su grandi immagini fotografiche in cui rappresenta volti e paesaggi e spesso su acetati trasparenti e a toni monocromi. In questi anni continua la sua ricerca attraverso uno sguardo che penetra nella solitudine del paesaggio e nella malinconia del quotidiano.
Nel 1997 espone al Premio Trevi Flash Art Museum, alla mostra Aperto Italia, sempre a Trevi, e a Realismo Italiano, Collezioni Nordstern. Alcuni suoi lavori entrano a fare parte della collezione AXA. Sempre nel 1997 espone a Ezra Pound e le Arti, rassegna presentata da V. Scheiwiller al Palazzo Bagatti Valsecchi di Milano e partecipa all’ottava edizione della Biennale del Mediterraneo, Alta marea, per giovani artisti presso lo spazio Adriano Olivetti di Ivrea. Nel 2000 espone all’ Istituto di Cultura Italiana di Berlino per la mostra Formae con presentazione di Maurizio        Cecchetti e Andrea Beolchi.
Nel 2001 prende parte alla   mostra Il nuovo paesaggio in Italia a cura di M. G. Torri, presso lo Spazio Electra di Parigi, e a Sui Generis, al PAC di Milano. Presentato da Sabina Ghinassi prende parte alla mostra 8 artisti, 8 critici, 8 stanze, curata da Dede Auregli e Peter Weiermair, alla Galleria d’Arte Moderna Villa delle Rose di Bologna. Nel 2002 è presente a Outdoor – Italian artists in Germany, a cura di Lorella Scacco, Kunst und Kulturverein, Aschersleben. Nel 2003 partecipa alla grande mostra Alto impatto ambientale a cura di Marinella Paderni ai Chiostri di S. Domenico a Reggio Emilia.
Nel 2004 viene organizzata una personale di sole fotografie a Foto encuentros 2004 nella città spagnola di Murcia, dal titolo Paisajes de los confines. Nel 2005 a Milano partecipa al Premio Cairo presso il Palazzo della Permanente. Prende parte alla XIV Quadriennale d’ Arte ANTEPRIMA al Palazzo della Promotrice a Torino e al 55° Premio Michetti al Museo di Palazzo S. Domenico a Francavilla al Mare. Di seguito è invitato a Più opere al Mar di Ravenna, Le nuove acquisizioni del Museo, a cura di Claudio Spadoni.
Partecipa anche al Premio Maretti alla Galleria d’Arte Moderna nella repubblica di S. Marino e al Premio Lissone a cura di Luigi Cavadini presentato da Claudio Spadoni al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. A Mestre è invitato da Alberto Zanchetta e Lara Facco a OPEN SPACE, al Centro Candiani. Nel 2007 espone ad ALLARMI 3, rassegna curata da Cecilia Antolini, Ivan Quaroni, Alessandro Trabucco e Alberto Zanchetta alla Caserma De Cristoforis di Como. Partecipa alla grande mostra ricognitiva su La nuova figurazione italiana dal titolo To be continued a cura di Chiara Canali, alla Fabbrica Borroni di Bollate (MI).
Nel 2008 è invitato da Valerio Dehò al Premio Termoli. Nel 2009 espone alla Galleria d’Arte Moderna di San Marino dove è presente per la mostra Plenitudini curata da Alberto Zanchetta. Nel 2010 alla Fondazione Pomodoro di Milano partecipa a Still a live, un progetto di Ugo Pastorino e Giuseppe Maraniello. Nel 2011 invitato da Gianluca Marziani presso la Fondazione Rocco Guglielmo, nel Complesso monumentale Del San Giovanni a Catanzaro, partecipa a La costante cosmologica. In occasione della 54° Esposizione d’arte di Venezia è invitato al Padiglione Regionale dell’ Emilia Romagna presso i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia.
Nel 2012 partecipa a Selvatico spore due E bianca, a cura di Massimiliano Fabbri alle Pescherie della Rocca di Lugo. Nel 2015 Close – UP – Il primo piano sulla pittura Italiana è la ricognizione a cura di Gianluca Marziani che lo vede coinvolto nelle bellissime sale storiche di Palazzo Collicola a Spoleto. Presso Casabianca, Zola Predosa di Bologna, partecipa ad un progetto di Gino Giannuizzi: Casabianca – Disseminazioni. Germinal è la mostra collettiva a cui partecipa, un progetto sotto la direzione artistica di Roberta Bertozzi nelle sale del Palazzo Don Baronio di Savignano.
Del 2015 il progetto con l’artista Federico Guerri a cura di Marisa Zattini Fragilitas mortalis per il centenario dalla morte del letterato cesenate Renato Serra, nella casa museo di Cesena, progetto che verrà in seguito ospitato con un’esposizione nel 2016 alla Maison de l’Union Européenne in Lussemburgo. Nel 2017 le personali al palazzo Ducale di Massa, Rivoluzioni, con la presentazione di Alberto Zanchetta, e al Far, Palazzo del Podestà di Rimini, La stagione del disincanto a cura di Giancarlo Papi; poi le collettive Five years alla galleria Montoro 12 a Roma e Mias Mid-career Italian artists alla galleria Giampiero Biasutti di Torino.
Nel 2018 al MAC di Lissone una personale a cura di Alberto Zanchetta intitolata Ascolta il tuo respiro; sempre al MAC partecipa alla mostra Ixion dove vengono esposti i lavori delle nuove acquisizioni del Museo. In Slovenia tiene una personale, Fragile levità, durante il Festival Art Stays e alla galleria Mesta di Ptuj partecipa alla collettiva omaggio al fotografo Stjan Kerbler curata da Dusan Fiser. Partecipa ala terza edizione della Biennale del Disegno di Rimini a cura di Massimo Pulini dal titolo Visibile Invisibile Desiderio e Passione.
A Cesena una bipersonale con Verter Turroni per la rassegna ViePeriferiche negli spazi di Cristallino in Corte Zavattini a cura di Roberta Bertozzi. Ad inizio 2019 partecipa alla collettiva Assonances, curata da Giovanna Sarti, negli spazi dell’Alliance Française a Bologna, evento collaterale di Art City.
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mc-edizioni · 3 years
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L’esaustiva recensione di Cara Ronza sul numero di dicembre di “Studi Cattolici” del libro di Maurizio Cecchetti L’arte è sempre contemporanea (come la storia).
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itisanage · 7 years
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Maurizio Cecchetti rendiconta la 57ª Biennale di Venezia
Maurizio Cecchetti rendiconta la 57ª Biennale di Venezia.
Lo fa su “Avvenire” di oggi con un ragionato intervento nel quale si parla di déjà vu, di globalizzazione artistica, di qualcosa che attiene al Capitale e qualcos’altro che attiene a chi il Capitale contesta. Finisce con Thomas Mann, ma potrebbe ricominciare.
Qui il pdf con l’articolo.
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jucks72 · 6 years
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Food and Wine in Progress, 3ª edizione Le stelle della cucina alla Leopolda
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Food and Wine in Progress, 3ª edizione Le stelle della cucina alla Leopolda
La 3ª edizione dell’evento Food and Wine in Progress è nell’aria: saranno presenti centinaia di cuochi, operatori del settore, bartender e produttori di vino toscani, tutto il 2 e il 3 dicembre alla Leopolda di Firenze.
L’evento è organizzato da Ais Toscana e Unione Regionale Cuochi Toscani per valorizzare le figure dei sommelier e dei cuochi attraverso un programma ricco ispirato all’avanguardia, alla ricerca e alla sperimentazione nel settore.
Al centro della manifestazione ci sarà il futuro del settore agroalimentare toscano, con momenti di confronto tra domanda e offerta. A inaugurare, a questo proposito, la giornata di apertura, sarà, alle ore 11.00, il convegno “La comunicazione dell’enogastronomia… ieri, oggi… e domani?” moderato dal giornalista enogastronomico conduttore della rubrica TG5 Gusto Gioacchino Bonsignore, incentrato su passato presente e futuro della comunicazione in ambito enogastronomico. Fra i relatori: il presidente dell’Associazione italiana sommelier Antonello Maietta e il presidente della Federazione italiana cuochi Rocco Pozzulo, il professor Attilio Scienza, il critico gastronomico Valerio M. Visintin.
Le cooking class Non mancheranno le cooking class, che introdurranno alla cucina innovativa: si svilupperanno nell’area gestita dall’Unione regionale cuochi toscani e saranno attive per entrambe le giornate dell’evento: sarà infatti possibile partecipare a incontri sulla cucina contemporanea e sulle ultime tecniche. Ad esempio si tratteranno tematiche come cucina a bassa temperatura, biologico, cucina molecolare e glutern free, tutti approfondimenti dedicati a quei professionisti che vogliono sviluppare il proprio bagaglio tecnico.
Terranno i corsi Guido Mori, coordinatore scientifico dell’alta formazione dell’Unione Regionale Cuochi Toscani, i cuochi Fabio Bianconi e Massimiliano Catizzone (membro Euro-Toques), dell’Equipe di Alta cucina della Toscana, ed Giuseppe Giura, responsabile dell’Associazione italiana celiachia per la Toscana.
Toscana Experience Una vetrina importante sarà anche dedicata alla cucina creativa toscana. Sono infatti 15 i cuochi provenienti dalla regione che interpreteranno la tradizione toscana in chiave innovativa e contemporanea. I visitatori potranno assaggiare i piatti proposti come finger food, dai primi ai dolci.
L’area Toscana Food and Wine Experience sarà attiva dalle ore 15.00 alle 19.00 di entrambi i giorni. Qui, oltre alle ricette innovative, si potranno vedere dal vivo le realizzazioni dei piatti con le interviste dei giornalisti Annamaria Tossani e Alex Revelli. I cuochi che si alterneranno saranno Vincenzo Volpe, Mirko Martinelli, Michela Starita, Simone Cecchetti, Shady Hasbun, Tommaso Gei, Filippo Germasi, Marino Balloni, Simone Acquarelli, Fabrizio Mazzantini, Ardit Curri, Beatrice Segoni, Maurizio Corridori e Gabriele Andreoni.
Eccellenza di Toscana. Per i wine lovers oltre mille etichette da 150 produttori saranno in degustazione, in rappresentanza delle principali denominazioni della Toscana. Sarà possibile prendere parte anche ai Wine Tour organizzati dall’Ais per scorire al meglio le espressioni enologiche regionali. Nell’area degustazione anche 8 produttori provenienti dalle aree vinicole più importanti della Germania; disponibili poi due degustazioni separate a numero chiuso (50 posti disponibili) – Master Class Pinot Nero della Germania, aziende Bernhard Huber e Friedrich Becker guidate da Cristiano Cini e Massimo Castellani.
Non mancheranno neppure le sessioni di Ais Wine School ovvero le pillole di degustazione sul vino e sull’olio dedicate ai neofiti o ai semplici appassionati che si avvicinano per la prima volta alla degustazione, per concludere il programma con la prima edizione del premio Ais e Wine TV e l’evento nell’evento: le bollicine toscane incontrano gli chef stellati e la moda nell’esclusiva area Alkrataz dalle ore 20.00 durante il quale sarà altresì presentato il nuovo numero della rivista Sommelier Toscana.
Proseguono anche in questa edizione di Food and Wine in Progress le collaborazioni con Mixologist di Cocktail in the World, Confcommercio Toscana che rinnova la sua partecipazione con macellai e panificatori di Federcarni e Assipan Toscana negli spazi di esposizione e vendita con Confartigianato Alimentazione Firenze e Coldiretti.
Si rinnova inoltre l’appuntamento con la ristorazione classica nell’area dedicata alla cucina toscana con corner animati da tutte le associazioni cuochi della regione, con particolare attenzione ai prodotti tipici e caratterizzanti le diverse aree geografiche, dalla terra al mare. Anche quest’anno, il presidente nazionale della Federazione italiana cuochi Rocco Pozzulo conferirà il riconoscimento di Ambasciatore della cucina italiana.
Presenze integranti dell’evento anche le Lady chef toscane che tornano a Food and Wine in Progress con proposte coinvolgenti rivolte a professionisti ma anche alle donne che cucinano e sono madri, un modo diverso di vivere un ruolo e una professione visto da donna a donna ma sempre mantenendo un profilo alto.
«Per quanto riguarda il settore wine – ha commentato il Presidente Ais Toscana Osvaldo Baroncelli –  l’evento sarà finalizzato al dialogo e al confronto tra associati, produttori, istituzioni, scuole alberghiere e mondo della comunicazione, pensato per promuovere le produzioni enologiche e alimentari e al tempo stesso stimolare la cultura, la conoscenza e la professionalità di cuochi e sommelier, protagonisti di un cambiamento del settore in continua evoluzione».
Per informazioni: foodandwineinprogress.com
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kundst · 6 years
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Ilario Fioravanti (It. 1922-2002) Pregnant women Sketch on paper
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estasimmobile · 9 years
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Marco Vallora, sulla «Stampa» di sabato 24 ottobre, regola, da par suo, i conti con la mostra di Rimini. Tutto da leggere il suo articolo.
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pastrufazio · 12 years
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Per tutto questo Edizioni Medusa si è vista assegnare il Premio Alassio 2012. Ma tutto questo ha un nome: Maurizio Cecchetti.
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edizionimedusa · 4 years
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Giuseppe Scaraffia, sul “Sole24ore” di oggi segnala il nostro La Passione di Ubu roi. Testi e iconografie sacre, a cura di Riccardo De Benedetti. Scrive Maurizio Cecchetti: «Libretto misterioso e fascinoso, che pubblica anche le immagini che accompagnavano i testi di Jarry. Ho avuto il piacere di regalarlo a Marco Vallora, critico coltissimo, cultore di arte musica e letteratura e sono stato preso in contropiede quando Marco, cui mi lega ormai una trentennale amicizia, mi ha detto: “Ubu Roi è il papà del Gabibbo”. Non ci avevo mai pensato ma il disegno di Jarry è molto simile al Gabibbo nella forma e Antonio Ricci un antico frequentatore di atmosfere surrealiste e patafisiche».
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