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#La soglia
tvserie-film · 8 months
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The Thing on the Doorstep (1933)
Author: H.P.Lovecraft
Vote: 8/10
Another great book written by Lovecraft that leaves aside the cosmic horrors to make room for a witch who takes control of a young man's life. There is no descent into madness yet one feels that change is happening little by little and there is little doubt that an evil force is at work.
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pietroleopoldo · 2 years
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Io che mi preparo a scegliere che partito votare
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deathshallbenomore · 2 years
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comunque il migliore di oggi in assoluto il tizio che: io sono di *****. il viaggio per venire fin qui è lungo. e si suda tanto. se sudo mi dà fastidio indossare l’orologio da polso. pertanto, ecco il motivo per cui sto indossando un orologio da taschino, d’oro.
sei così peculiare ti prego non rubarmi il posto ma intrattienimi per sempre
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affogonellamarmellata · 4 months
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stocatzo · 1 year
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Ieri sera parlando della poca voglia che ho di lavorare soprattutto se penso alla prospettiva di avere altri vent'anni di questa solfa ho pensato a questa canzone, e a questa immagine che viene dalla Francia
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libri-del-mistero · 1 year
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"È vero: ho sparato sei colpi in testa al mio migliore amico, ma spero di dimostrare, con quanto racconterò, che non sono il suo assassino. .....i lettori finiranno con il chiedersi come avrei potuto fare diversamente dopo aver visto la prova orrenda rappresentata dalla cosa sulla soglia...... Lo ribadisco: non ho ucciso Edward Derby. L'ho vendicato....."
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sillylilcowboyhat · 2 years
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Ma poi posso dire la tristezza dell'affluenza al minimo storico? Poi ovviamente gli astenuti stessi si lamenteranno di come funziona l'Italia senza né votare (perché "non voto per protesta") né tanto meno scendere in piazza
Perché preferireste vedere al governo una fascista che alzare il culo e votarle almeno contro
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sauolasa · 2 years
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Euro sotto soglia 0,99 dollari: è la prima volta in 20 anni
Pesa l'incertezza sull’economia europea causata dalla crisi del gas russo
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falcemartello · 3 months
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(image by: chopped-peace-collection.tumblr.com)
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Repetita iuvant
Con i soldi stanziati dal 2014 ad oggi per l'Ucraina, l'Unione europea avrebbe potuto erogare un reddito al minimo salariale di 7,5€ l'ora a TUTTI coloro che in Europa si collocano sotto la soglia di povertà.
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kon-igi · 2 months
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Io, sulla soglia della camera di quel paziente che sta per sputare la terapia antipsicotica.
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curiositasmundi · 2 months
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"Il nemico per essere riconoscibile e temibile deve essere in casa, o alla soglia di casa. Ecco perchè gli ebrei. La divina provvidenza ce li ha dati, usiamoli, perdio, e preghiamo perché ci sia sempre qualche ebreo da temere e da odiare. Occorre un nemico per dare al popolo una speranza. Qualcuno ha detto che il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie: chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L'identità nazionale è l'ultima risorsa dei diseredati. Ora il senso dell'identità si fonda sull'odio, sull'odio per chi non è identico. Bisogna coltivare l'odio come passione civile. Il nemico è l'amico dei popoli. Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. L'odio è la vera passione primordiale. E' l'amore che è una situazione anomala. Per questo Cristo è stato ucciso: parlava contro natura. Non si ama qualcuno per tutta la vita, da questa speranza impossibile nascono adulterio, matricidio, tradimento dell'amico...Invece si può odiare qualcuno per tutta la vita. Purché sia sempre là a rinfocolare il nostro odio. L'odio riscalda il cuore."
Umberto Eco: Il cimitero di Praga
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pietroleopoldo · 6 months
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La vecchiaia che ti colpisce tutta insieme quando ti arriva il primo invito per il pap-test
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perpassareiltempo · 1 month
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Amore. Che cosa ho imparato sull’amore?
Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste. O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perchè rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile anche se non ci sono più. Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e che non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d’inverno. Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere. Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perchè, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci in questo mistero, il più a lungo possibile.
Ferzan Ozpetek
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godisacutedemon2 · 4 months
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Varcò la soglia di quel bar coi capelli legati e la mano sventolante vicino al viso: faceva caldo, troppo caldo, nonostante fossero appena le 8 di mattina. Le goccioline che le partivano dalla fronte scendevano giù lungo tutto il viso arrivando alla bocca rimpolpata da quel suo lipgloss appiccicoso che usava sempre. Il locale era pieno, le voci erano alte, tutti di fretta ma non troppo: va bene andare a lavoro, sì, ma con calma, ce n'è di tempo per lavorare, ma per esser felici e spensierati ce n'è troppo poco. Si avvicinò al bancone, a servirla c'era un bel giovane sorridente. «Non ti ho mai vista qui, sei nuova?» il sorriso si fece ancora più ampio, ma come risposta ricevette il sopracciglio inarcato e indispettito di lei. «Buongiorno, innanzitutto» rimbobò. Erano già due mesi che era lì, ma ancora non si era abituata a quella confidenza che chiunque si prendeva. Sapeva non fosse cattiveria, ma un po' l'infastidiva. Tutti conoscevano tutti e lei, a sentirsi dire sempre la stessa frase, si sentiva un po' un pesce fuor d'acqua. «Sì, sono nuova. Ma ricordate tutti coloro che passano o è proprio un vostro modo di approcciare?» continuò quindi lei. Il giovane si passò la mano tra i capelli lisci che gli cadevano sulla fronte «signorina, non mi permetterei mai di approcciarvi... O almeno, mi correggo, non così» rise, era bello. «Scusatemi se mi sono permesso o se vi ho dato fastidio... Diciamo che qui ci conosciamo tutti» botta secca «o comunque, più o meno mi ricordo chi passa, un viso così bello lo ricorderei». Le lusinghe erano tante, ma la pazienza la stava proprio perdendo. «Sì, capito, capito. Mi può portare un caffè, per favore?» «sì, certo, permettetemi di presentarmi almeno, io son-...» dei passi lenti dietro di lei la interruppero «Antò, e falla finita! Ti vuoi sbrigare? Non è cosa, non lo vedi? Portagli 'sto caffè e muoviti, glielo offro io alla signorina». La situazione stava degenerando, la ragazza in viso era ormai paonazza e non di certo per il caldo. «Scusatemi tutti, il caffè me lo pago da sola! Posso solo e solamente averlo?! Si sta facendo tardi, non pensavo che qui fosse un delirio anche prendere un caffè!» per un attimo calò il silenzio che non c'era mai stato, nella mente di lei passò un vento di leggerezza e sollievo, senza rendersi conto che, con quell'affermazione, si era di nuovo sentita come tutto ciò che non voleva sentirsi: un pesce fuor d'acqua. «Scusatemi» bofonchiò, poi di nuovo «potrei avere gentilmente un caffè? Grazie. Mi andrò a sedere al tavolo» il barista la guardò, un po' dispiaciuto «signorì, se permettete, cappuccino e cornetto, offre la casa. Sentitevi un po' a casa, vi farebbe bene» e si dileguò. Non disse nulla e si trascinò verso il tavolino, non poteva combatterli: erano tutti pieni di vita lì in quel posto. Che alla fine, un po' di gioia dopo anni di sofferenze, non sarebbe poi mica guastata.
Si sedette lì, ad un tavolino accanto ad un immenso finestrone: da lì si vedeva il mare, mozzafiato. Si guardò intorno. Il viavai di gente era irrefrenabile e la mole di lavoro assurda, ma la cosa più bella di quel posto è che nonostante le richieste più assurde dei clienti, venivano accolti tutti con il sorriso più caloroso del mondo.
Sorseggiava il suo cappuccino, lasciando vagare il suo sguardo di tanto in tanto, fin quando non si fermarono inchiodati su quello di un altro. Nell'angolo, in fondo, c'era un ragazzo. Gli occhi scuri tempesta bloccati nei suoi ciel sereno. I capelli un po' arricciati gli scappavano qua e là dalla capigliatura indefinita che portava. Un ricordo è come un sogno lucido, che però puoi toccare, sentire, annusare, vivere ad occhi aperti, vivere senza dormire. In quell'angolo di stanza, c'era lui. I battiti partirono all'impazzata all'unisono, nel bar non c'era più nessuno, solo loro. So potevano quasi toccare co mano, nonostante la distanza a separarli, le loro mani accarezzavano i rispettivi visi come a gridare “sei vera? Sei vero?”. Un impeto di emozioni, un vulcano in eruzione, la pioggia sul viso, il vento che porta il treno che sfreccia, il pianto di un bambino, la risata di un ragazzo. «Signorì, tutto apposto?» il tempo di sbattere le palpebre: lui non c'era più «sì, sì... Pensavo di aver visto qualcuno di mia conoscenza».
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somehow---here · 2 months
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Nessuno osa dire addio all'abitudine. Molti suicidi si sono fermati sulla soglia della morte per il ricordo del caffè dove vanno tutte le sere a giocare la loro partita a domino.
Honoré de Balzac, da "Il cugino Pons", 1847
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fuoridalcloro · 5 months
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"Nonostante quello che dice la gente, il tempo rende fragili, la soglia di sopportazione si abbassa e i colpi che si incassano nel corso della vita si assommano in un bagaglio che fa tremare le gambe. La pelle si assottiglia, il cuore si inspessisce. E quando la misura è colma basta una goccia a far traboccare il vaso."
Silvio Muccino - Quando eravamo eroi
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