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shellrig · 3 years
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BREAKING: Qatar GP
7 tappe, ultime sette gare a disposizione dei piloti per poter scrivere il Mondiale 2021 di Formula 1. Si fa spazio il Qatar, pista aggiunta questa mattina al calendario e già presente in quello della MotoGP. La gara presso il Losail International Circuit si terra nel weekend 19-21 novembre, e sarà tappa fissa dal 2023 per ben 10 anni.
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Foto di @losailcircuit  نادي حلبة لوسيل الرياضي
Dalle modifiche del calendario degli ultimi anni si può notare come, da un mondiale europeo DOC, anche la globalizzazione ha dato un proprio contributo, aprendo il mondo delle corse su altre frontiere, e quest’anno ancor di più: all’inizio della stagione è stato annunciato l’inserimento anche del tracciato statunitense. Le date messe a disposizione  da Giappone e Singapore, gare costrette ad essere annullate a causa dell’emergenza sanitaria, hanno quindi dato la possibilità di poter mettere alla prova i piloti su nuovi circuiti a fine stagione, magari regalandoci risultati inaspettati: giocherà di più l’esperienza dei veterani o l’esuberanza dei più giovani?
Circuito vergine per la Formula 1, il Losail International Circuit si trova a Doha, ha una lunghezza di 5380 m con un totale di 16 curve ed un ottimo impianto di illuminazione che permette di effettuare anche gare notturne. Presenta un lunghissimo rettilineo di ben 1068 m, ed è circondato per la sua interezza proprio per evitare un eccessiva presenza di sabbia del deserto.
Cosa dovremmo aspettarci da questo GP? Siete d’accordo con il suo inserimento in calendario?
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shellrig · 3 years
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Il “Finlandese Volante”
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Foto di r/Adelaide da Reddit
Compie oggi gli anni il due volte campione di Formula 1 Mika Häkkinen. Classe 1968, vinse il suo primo titolo (regionale) a soli 10 anni, era il Keimola Regional Karting Championship: chissà se il giovane talento all’epoca sentiva di poter diventare un grande pilota e maggiore avversario di Schumacher.
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Hakkinen in Lotus, foto da Tumblr 
Häkkinen inizia la sua carriera in Formula 1 con la Lotus, debuttando nel 1991 al Gran Premio degli Stati Uniti. Passò direttamente dalla Formula 3 alla maggiore categoria, senza mai guidare in Formula 2, segno di grande talento che dimostra nel Gran Premio di San Marino tenutosi all’Autodromo di Enzo e Dino Ferrari di Imola: il clima coperto e la pioggia non favorirono molti dei piloti in gara. Tra i ritirati di quel giorno ci sono Prost, Mansell, Piquet e Patrese. Häkkinen resta in pista, terminando la gara al 5° posto.
In quegli anni però l’auto di cui era alla guida non era particolarmente competitiva, tanto che dopo appena due anni firmò per la McLaren come collaudatore ed entrando effettivamente in pista nelle ultime tre gare del ’93 in sostituzione di Andretti. All’esordio già dimostra il suo valore di pilota, e lo si nota nelle qualifiche del Gran Premio di Portogallo piazzandosi terzo, e sempre terzo si guadagna il primo podio di carriera al Gran Premio del Giappone.
L’anno dopo viene confermato come primo pilota McLaren, a seguire il ’95, anno particolarmente infelice: durante le prove del Gran Premio di Australia dello stesso anno, il pilota finlandese è coinvolto in un grave incidente causato dalla foratura dello pneumatico della sua monoposto, incidente con conseguenti  giorni di coma, ferite e problemi all’orecchio destro. Ritornò in pista già l’anno successivo e nel 97’, anno della sua prima pole position e della sua prima vittoria a Jerez in Spagna, ha dovuto ritirarsi più volte a causa di problemi al motore della sua autovettura.
Cresce in tanto la tensione sulla griglia, specialmente con Schumacher nel 1998: i due piloti si contendevano il titolo del mondiale, e fondamentale sarebbe stata una vittoria al Gran Premio del Giappone. Schumacher si era guadagnato la prima posizione in griglia, se non fosse stato che la partenza è stata effettuata 3 volte, prima per errore di Trulli, poi di Schumacher stesso, costretto a partire successivamente dall’ultima posizione, regalando la pole position al rivale Hakkinen, che vincerà il Gran Premio ed il mondiale di Formula 1. 
Vincitore anche del titolo mondiale del 1999, lo sfiora nel 2000 e prestando il suo addio a fine stagione del 2001. Non abbandonò mai del tutto il mondo delle corse, tanto che prenderà parte nel 2004 nel DTM.
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shellrig · 3 years
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Si scrive “Russian Gran Prix” e si legge “100° vittoria” per Lewis Hamilton
Grande gara quella di oggi: un gran premio che, come ci si aspettava, lasciava tante attese e speranze, date le imprevedibili condizioni del tempo che hanno offerto interrogativi e preoccupazioni sin dalle Prove Libere.
Nei giorni di venerdì e sabato si è distinta la Mercedes, mentre la griglia di partenza è stata del tutto imprevedibile con Norris in pole position, la Ferrari di Sainz in seconda posizione e  Russell in terza. Verstappen e Leclerc sono invece partiti dal fondo della griglia, a cui si è aggiunto Bottas causa cambio della Power Unit. Si è temuta molto l’arrivo della pioggia che, per grazia o per sfortuna, ha sicuramente avuto un impatto in gara, stravolgendo i risultati negli ultimi tre giri.
Grande partenza di Sainz che, prendendo la scia di Norris, è subito diventato leader del Gran Premio, primo posto poi recuperato dall’ex compagno del team McLaren, rimasto in testa per quasi l’intera gara. L’inglese aveva infatti la vittoria in pugno, se non fosse stato per la pioggia improvvisa che l’ha portato a dover prendere decisioni determinanti negli ultimi giri: una situazione che, nella sua totalità, ha compromesso la sua prima vittoria in Formula 1. Nonostante si pensasse che Verstappen dovesse rinunciare ad un posto sul podio dopo la penalità di Monza, la partenza dal fondo della griglia e problemi riscontrati con la vettura (e lo abbiamo notato nelle sue difficoltà con Perez che lo precedeva), ha invece dimostrato più che mai la sua bravura su questo tracciato, guadagnando posizioni fino al secondo posto.
Leclerc, con la nuova Power Unit, ha anche lui avuto una grande rimonta, ma l’inconveniente meteorologico gli ha giocato brutti scherzi, alla quale si è aggiunta anche una difficile gestione della situazione con il Team, mentre Carlos è riuscito a portare a casa il terzo posto.
Che dire di Hamilton: esperienza sul bagnato, acuta strategia da parte del team e un po’ di fortuna da parte della pioggia, eccolo festeggiare la sua centesima vittoria in carriera, specialmente quest’anno in cui la rivalità con Verstappen ha influito particolarmente sulle sue prestazioni.
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shellrig · 3 years
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Russian Grand Prix
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Foto di Oleg Prachuk da Pexels
È nella città Soči che verrà ospitato il Gran Premio di Russia di questo fine settimana, con appuntamento oggi alle 10:30 con le Prove Libere. Ma prima analizziamo il circuito.
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Frutto dell’architetto tedesco Hermann Tilke in occasione del Gran Premio del 1914 che avrebbe dovuto avere luogo (la Formula 1 ancora non era ancora nata come categoria; avverrà nel 1948), l’Autodromo di Soči si fa spazio tra i circuiti più lunghi con i suoi 5848 metri, estendendosi nella zona del Parco Olimpico. Sempre nel 1914 infatti la città ospitò i Giochi Olimpici Invernali, e solo due giorni dopo la cerimonia di chiusura partirono i lavori per la realizzazione del tracciato. La gara, avvenuta il 12 ottobre, vide come vincitore Lewis Hamilton a bordo della Mercedes.
I giri di gara stabiliti per quest’anno sono 53, con due zone DRS: una sul rettilineo tra le curve 1 e 2, l’altra tra la 10 e la 13. Punto critico del tracciato e proprio la seconda curva, dove i piloti risentiranno di una decelerazione maggiore. Ciò che preoccupa quest’anno sono le condizioni metereologiche, in quanto sono previste precipitazioni nelle giornate di sabato e domenica, tanto che si spera di non avere un remake del GP del Belgio di quest’anno
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shellrig · 3 years
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IT’S RACE WEEK!
Dopo una sola settimana di break dall’ultimo Gran Premio disputato, non vediamo l’ora di assistere a cosa ci porterà in serbo questo weekend. Ad ospitare la gara c’è  l’Autodromo di Soči, in Russia, con i suoi 5848 metri, così da renderlo il terzo circuito più lungo in calendario, dopo Silverstone e Spa. In attesa delle Prove Libere, ricapitoliamo quanto accaduto nel weekend italiano, il quale ci ha regalato tante sorprese.
WEEK-END AL TEMPIO DELLA VELOCITA’
Il grande podio in casa McLaren è stato solo uno dei momenti più intensi che hanno colmato tutta la settimana del GP. A svegliarci lunedì c’è l’Alfa Romeo, che annuncia l’approdo di Bottas per il 2022. Tanto atteso, ma altrettanto inaspettato, è stato quello di casa Mercedes: è Russell ad occupare quel posto libero per il prossimo anno. E come se non bastasse sorprenderci, viene annunciato il ritorno di Alex Albon in Formula 1, unendosi alla Williams. Tutto sommato, un 2021 felice per il pilota, considerando anche la vittoria in DTM a Nurburgring, alla guida della Ferrari 488 GT3 del team AF Corse, e le buone parole di Christian Horner nelle ultime interviste.
Ancora nessuna certezza sul destino di Antonio Giovinazzi, il quale a gareggiato in casa, e per l’occasione l’Alfa Romeo ha sfoggiato una livrea tricolore.
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Week-end organizzato differentemente da quanto siamo abituati dato l’inserimento della Gara Sprint nella giornata di sabato, la quale si è conclusa con la vittoria di Valtteri Bottas, seguito da Verstappen e Ricciardo. Pertanto il pilota Mercedes non si aggiudica la pole position per la giornata di domenica, causa penalizzazione per il cambio di power unit, cedendola a Max Verstappen, seguito da Ricciardo, Norris, Hamilton, i due piloti Ferrari e Giovinazzi in settima posizione.
L’Alpha Tauri si trova costretta a ritirare entrambe le vetture dopo solo i giri di schieramento, ma l’attenzione si è certo concentrata nell’incidente tra Hamilton e Verstappen al 26° giro, con conseguente ritiro di entrambi i piloti. Ancora dibattiti su a chi addossare maggiore colpa, ma la penalità verrà scontata dal pilota della RedBull nel GP di questa settimana, perdendo tre posizioni in griglia.
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